viani, 14-346: sopra la pensione sgorga l'acqua del san giovanni, diuretica
parte superiore della radice, da cui sgorga una sostanza biancastra, lattiginosa, che
umor mio tra mesto e lieto / sgorga in versi balzani e semiseri. de sanctis
giù dalla tasca / dello scapato / sgorga in pioggia continua, feconda / al baro
vitello, / e dal petto gli sgorga un caldo fiume / di sangue.
ant. vena di acqua termale che sgorga a temperatura di ebollizione. rossetti
a squarci / spiccansi usberghi, e sgorga atro e fumeggia / il sangue.
, 33: dalle magioni eteree / sgorga una fonte, e scende, / e
giusti, 2-151: basso e feccioso sgorga / nel serchio il bulicame di borbone.
, 33: dalle magioni eteree / sgorga una fonte, e scende, / e
per estens. sorgente d'acque, che sgorga dalla sommità di un monte.
a filtrare l'acqua che da esso sgorga. 8. medie. ant.
: la tempesta è dolce quando / sgorga bianca la stella di canicola / nel cielo
slalaper, 1-50: la fertilità della terra sgorga pregna di succo nelle grandi foglie carnose
ii-93: e come dal cavo / còrtice sgorga la copia / del miele e liquida
d'improvviso / quella soave melodia che sgorga / secreta ne'vocali alvei del legno,
, ii-93: dal cavo / còrtice sgorga la copia / del miele e liquida
. seduta sul margine del ruscelletto che sgorga dalla fontana una giovinetta che vi bagnava
, ii-93: dal cavo / còrtice sgorga la copia / del miele e liquida cola
: non restammo mai fino a onde sgorga dal suo labbro eloquente tanta magnificenzatanto, che
od imita; / onde ingenuo piacer sgorga, e consola / l'umana vita
farsi un'idea del misterioso splendore che sgorga dal vaso d'oro, trae lo specchietto
l'impersonalità della sua collera: onde sgorga dal suo labbro eloquente tanta magnificenza d'
nel suo tronco ed estese fino al midollo sgorga in certe epoche dell'anno un succo
annunzio, ii-93: dal cavo / còrtice sgorga la copia / del miele e liquida
da ove tronto e verde in mare sgorga. g. villani, 6-71: diede
annunzio, ii-93: dal cavo / còrtice sgorga la copia / del miele e liquida
arrivo d'amor da cupi fonti / sgorga e crespo di spuma il mar s'imbianca
l'arrivo d'amor da cupi fonti / sgorga e crespo di spuma il mar s'
. seduta sul margine del ruscelletto che sgorga dalla fontana una giovinetta che vi bagnava
platani giganteschi, in mezzo ai quali sgorga una fonte d'acque limpidissime, gelida
... è questo l'insegnamento che sgorga ogni giorno dalle manifestazioni officiali o semi-officiali
tempo). rebora, 2-24: sgorga lucendo un ventilato ardore / che sugli
, di un torbido color terragno, sgorga dall'infinito per riversarsi nell'infinito;
il vitello, / e dal petto gli sgorga un caldo fiume / di sangue.
al figur. rebora, 32: sgorga lucendo un ventilato ardore / che sugli
rosso, arrossare (il sangue che sgorga da una ferita). petrarca,
cui si disceme l'acqua, che sgorga per sua natura, da quella che.
), agg. letter. che sgorga, che scorre con impeto.
d'una sorgente d'amore inesausta che sgorga dentro di te: sta a te di
, 33: dalle magioni eteree / sgorga una fonte, e scende, / e
viani, 14-346: sopra la pensione sgorga l'acqua del san giovanni, diuretica
disus. che scorre, che sgorga fuori da un luogo (contrario di
, 61: dite che il sangue giusto sgorga in rivi, / ch'esenti dalle
, 33: dalle magioni eteree / sgorga una fonte, e scende, /
2-287: spesso dai fianchi della kirunavaara sgorga a torrenti l'acqua ferruginosa.
4. sottile getto di liquido che sgorga violento e improvviso; zampillo, spruzzo
iii-1-339: un fiotto di pianto, che sgorga dagli occhi come il sangue da una
rosse e gorgolianti come il sangue che sgorga dall'arteria recisa. moravia, v-307
terminali. -fiume di risorgiva: quello che sgorga da una risorgiva di pianura e non
: finalmente giunsi alla roccia da cui sgorga il piceo torrente flegetonteo in tal copia,
che fluisce, che scorre, che sgorga, per lo più copiosamente e con
il meccanismo della fluente conoscenza. -che sgorga, che prorompe dall'animo, dalla
arabella: tutta l'esperienza di claudia sgorga di lì, e la fonte è lungi
richiamo affievolito. 4. che sgorga, che esce con flusso continuo.
. per simil. che scende, che sgorga copioso (le lacrime).
oppongono palliativi ed ostacoli, tanto più sgorga insidioso e mortale. cantù, 54
in strade e piazze e da cui sgorga con flusso continuo (o anche intermittente
fontano, agg. letter. che sgorga, che sca turisce da
). vena d'acqua continua che sgorga spontaneamente da un'apertura del terreno;
, 33: dalle magioni eteree / sgorga ima fonte, e scende, / e
brunochiaro nosa terra s'incaverna, e sgorga e raggirasi, quando è con macchie e
non frenato da le bende, / sgorga in rivi il sangue e splende.
aromi e dell'arca dei misteri, / sgorga il vigore d'oro del mattino.
sangue). cesarotti, ii-23: sgorga alto e fumeggia / il sangue.
, / mentre da queste ciglia / sgorga di pianto un mar? varano, 136
soprattutto negli edifici in stile gotico, sgorga l'acqua; gargólla.
dell'estate / pur simile a grandine sgorga, / simile a gelida neve. bocchelli
una goccia di latte, tanto abbondante sgorga da quella fonte. calvino, 2-95:
lo più con una bocca dalla quale sgorga il torrente sottoglaciale; a causa della
61: dite che il sangue giusto sgorga in rivi, / ch'esenti dalle pene
nell'ultima estremità della grotta de'cani sgorga di terra la nocevol mofeta...
estens.: che si versa, che sgorga copiosamente; che gocciola, stillante
la fogna de la strada dinanzi non sgorga e tiene in collo, di sorte che
guerreggia la nostra guerra, il sangue sgorga dalle vene d'italia! 16
od imita; / onde ingenuo piacer sgorga, e consola / l'umana vita?
nelle estremità del piemonte, là dove sgorga dalle vicine montagne il tanaro nella imboccatura
da ove tronto e verde in mare sgorga. buti, 3-262: 4 s'imborga
universalità, e quindi la sua immortalità sgorga dalla fonte, da cui deriva la
patì là in croce cristo benedetto / onde sgorga la fonte da maria / che quanti
s'imprenti / il canto mio che sgorga / col riso delle chiariti decenti.
sul volto / inalbato dall'estasi ti sgorga. 2. imbiancato. f
e forami- nosa terra s'incaverna e sgorga e raggirasi, quando è da sotterranei
l'attinge quindi e nel cervel lo sgorga. 7. medie. raccogliersi in
or alti, or bassi, netta voce sgorga: / e con silenzio e strepito
quella intestatura, per il quale taglio sgorga tanta furia d'acqua. manfredi,
sostant. ipertermale, agg. che sgorga a temperatura superiore ai 40 °c (
riferisce al fonte d'ippocrene; che sgorga o deriva dal fonte d'ippocrene.
vasti accenti la procella interna, / e sgorga fuor l'irrefrenabil ira. ranieri,
la preghiera, / ma improvvisa mi sgorga, / ma dal cor sale irresistita e
un tratto / irruenti. -che sgorga improvviso e violento (il pianto);
che bagna gli occhi e talvolta ne sgorga in seguito sia a irritazione o
del pianto, che in un tratto maravigliosamente sgorga non so donde. tramater [s
. acqua lancisiana: acqua oligominerale che sgorga alle falde del gianicolo.
della rupe cava / querulo il fonte sgorga; / ma fiore più non lava /
questa eterna fonte di giovinezza, da cui sgorga sempre e zampilla la linfa miracolosa,
gran sorsi il tepido rosso liquore che sgorga eternamente da lui. -secrezione lacrimale;
feronia an- ch'esso / ve'come sgorga lutulento e fugge / con insolito pianto
, sotto una macera di sassi, sgorga una povera polla d'acqua, simile
manzoni, 33: dalle magioni eteree / sgorga una fonte e scende, / e
), agg. ant. che sgorga, che scorre, che fluisce.
si forma per indurimento del succo che sgorga da incisioni trasversali praticate nel tronco di
medicina persiana e ottenuta dal liquido che sgorga recidendo rametti dell 'alhagi maurorum, pianta
petto di questo fiume di marcia che sgorga da una delle vecchie piaghe d'italia
di venere. benvenga, 130: sgorga tonda [della fontana] smembrata fra lor
d'improvviso / quella soave melodia che sgorga / secreta ne'vocali alvei del legno
. mesotermale, agg. che sgorga a temperaturamedia compresa fra 35 e 50 °c
e invece di sfociare nel mediterraneo ne sgorga. arbasino, 3-535: mobilità di
l'arte di picasso] dalla noia sgorga, e sfocia nella noia. la vedemmo
la fede della risurrezione. da quei fori sgorga la misericordia: per quelle fessure possiamo
degli elmi, all'agitar dei scudi / sgorga un chiaror qual di notturno foco,
e non lieve, in ciò pensar mi sgorga, / ma il minorano un po'
od imita; / onde ingenuo piacer sgorga, e consola / l'umana vita?
sulle vecchie pietre delle mura. -che sgorga con impeto moderato, che fluisce tranquillamente
s'arresta ad un rapido fiume che sgorga nel mare, vergendolo mormoreg- giante di
. pea, 5-183: il canto sgorga, trabocca ordinato e la tromba
miracolosa sensibilità. -che nasce, sgorga, si forma da punti diversi.
naturale', v. terreno. -che sgorga spontaneamente, che non richiede particolari apparati
perpetuo codice degli ingegni avvenire, ma sgorga libera e ingenua dalle viscere della nazione,
dall'insieme, dall'elemento collettivo: sgorga da lunghi periodi di miseria negletta da quei
nettare tutte le fosse nelle quali il nilo sgorga e trabocca. tasso, n-ii-168:
balia dell'onda d'armonia che gli sgorga dalla penna, e nel mentre il pubblico
ed irragiungibile. rebora, 32: sgorga lucendo un ventilato ardore / che sugli
pari alla quantità d'acqua che sgorga per semplice pressione da un foro circo
8. getto di liquido che sgorga violento e improvviso; fiotto, spruzzo
l'attinge quindi e nel cervel lo sgorga. i. piccati, 1-423: me
gentile, 3-14: la stessa dualità sgorga da una originaria unità, che è la
angelico, piangere dinanzi a quel rosso che sgorga dalle
villani, i-3-151: suda ogni membro e sgorga un rio di pece. sbarbaro,
, agg. ant. che scorre o sgorga. cesariano, 1-131: alcuni altri
si percote il petto, sangue ne sgorga. -in relazione con un attributo
umor mio tra mesto e lieto / sgorga in versi balzani e semiseri; / né
dal sol si scherma, / cantando sgorga dalla pietra un fonte. scarfoglio,
per nutrire i piccoli col sangue che sgorga. 9. monte di pietà:
torbidamente in me senza mai posa, / sgorga, per grazia tua, la pura
è proprio come una polla d'acqua che sgorga per sua virtù dalla terra e scorre
te. barilli, i-144: la luna sgorga su venezia e ingrandisce a poco a
: se alcuno sostiene che la morale sgorga da una fredda esposizione di fatti,
, negli improvvisi estri la musica orfica sgorga dal suo cruciato sempiterno di semideo deposto e
slataper, 1-50: la fertilità della terra sgorga pregna di succo nelle grandi foglie carnose
ragguardare. 6. che sgorga, scorre fuori (l'acqua).
e verde. 2. che sgorga, zampilla (l'acqua, una sorgente
la querela parla ai davanzali, / sgorga dalle finestre. 2. lamento
della rupe cava / querulo il fonte sgorga. pascoli, 50: o carrettiere che
po'di quella poesia serena, che sgorga di larga fonte.. omero, omero
1146: ed ecco anche dal suo cuore sgorga la melodia in rapimento e in ambascia
trofei / d'eschilo l'arte; e sgorga da la vita / e refluisce vita
lxxv-194: alla svinatura / il vino sgorga a rigagnoli dalle crepe del tino.
nettare tutte le fosse nelle quali il nilo sgorga e trabocca, che, per essere
gentile. 6. che in continuazione sgorga (l'acqua di una fonte)
tutte le fosse nelle quali il nilo sgorga e trabocca, che per essere state
/ che dal trafitto cor consolatrice / sgorga inesausta ai miseri fratelli, / quasi
). risorgivo, agg. che sgorga da una fonte, che affiora in
la poesia non comporta imitazione. ella sgorga... da un commovimento dello spirito
è chiamata la tonte dei bischeri'. sgorga essa in buon rocchio, ma senza alcuna
le verdi piante / dell'eliconio monte / sgorga riposto un fonte / rumoreggiando di bollor
pelose di sapore addetto. dalla corteccia sgorga una resina abbondante. il 'rus glabro'e
emana odore sgradevolissimo: dalle incisioni sgorga un succo bianco che annerisce all'aria
qual ruscel di giulebbe che veloce / sgorga dalle sue labbra e in lor trabocca,
iii-117: dall'arida rupe la salutare acqua sgorga. nievo, 2-143: prima della
(e anche il punto in cui sgorga, la polla che forma).
. ant. che scaturisce, che sgorga. solino volgar. [tommaseo]
luogo o il punto in cui tale vena sgorga). fr. colonna,
dal terreno; il punto in cui sgorga. imperato, 1-14-6: queste scaturigini
europa. -zampillo di sangue che sgorga da una ferita. lisi, 150
onde dal sol si scherma, / cantando sgorga dalla pietra un fonte.
, su la conca alta versato, / sgorga dal fondo e scivola e rimbalza.
rumore di acqua che scorre, che sgorga, che cade o che viene mossa o
stradone fedele! -linfa che sgorga dalle incisioni praticate in un tronco.
l'immortale / gioia, che da lui sgorga e sopravanza. -incongnienza di
molino / si sconocchiaun pochettino / l'acqua sgorga più egualmente. = comp. dal
una ferita giallastra e netta da cui sgorga il soffione. fenoglio, 5-i-569: la
che scorre negli appositi canali o che sgorga all'esterno (un liquido organico,
, abbondante; si sente ch'essa sgorga direttamente dal cuore. verga, 8-486:
spontanea, abbondante; si sente ch'essa sgorga diretta- mente dal cuore, non contenuta
umor mio tra mesto e lieto / sgorga in versi balzani e semiseri. g.
nella vita delle larve di farfalle. sgorga dalla 'filiera', una papilla conica che si
, 21-90: dal costume e dal tempo sgorga e incombe sul mondo, tra scoppi
tutte le fosse nelle quali il nilo sgorga e trabocca. -riversarsi in mari contigui
or alti, or bassi, netta voce sgorga. panzini, ii-81: dal
, il grano, / il miele sgorga dalle cave quercie. 3.
elmi, all'agitar dei scudi / sgorga un chiaror qual di notturno foco /
cielo. sanili, i-144: la luna sgorga su venezia. montale, 1-114:
: la tempesta è dolce quando / sgorga bianca la stella di canicola / nel cielo
sollevato / quasi com'un torrente / sgorga per queste strade. marini, 33
gentile, 3-14: la stessa dualità sgorga da un originaria unità, che è la
, spontanea, abbondante; sisente ch'essa sgorga direttamente dal cuore, non contenuta mai
un po'di quella poesia serena, che sgorga di poesia non comporta imitazione.
poesia non comporta imitazione. ella sgorga da quei 'san- cti fontes', che
martello, 6-iii-345: non è virtù che sgorga / dal mio basso talento: è
od imita, / onde ingenuo piacer sgorga e consola / l'umana vita?
, i-5-106: il duol chiuso fin qui sgorga a l'estremo / da'tumidi occhi
/ da ove tronto e verde in mare sgorga. gelli, 16-82: questo fiume
turasse la bocca del lago velino che sgorga nella nera, perché traboccherebbe in que'
nelle estremità del piemonte, là dove sgorga dalle vicine montagne il tanaro nella imboccatura
spoglia / il mio bel sole avvolto / sgorga (un sentimento). dal mesto
, i-224: in altre parole e sentimentiferoci sgorga il ghibellin poeta suo sdegno contro que'papi
la fogna de la strada dinanzi non sgorga e tiene in collo, di sorte che
su asdru- bale. -che sgorga senza singhiozzi (il pianto, le lacrime
: il ragazzo ripiega la schiena e gli sgorga di getto il suo componimento vero,
provincia di napoli); che vi sgorga (una fonte, le acque che
fontana). benvenga, 130: sgorga l'onda smembrata tra lor meati e si
il getto violento e abbondante del seme sgorga dal pene, gli scende sulla mano
gadda, 7-163: il sonetto del belli sgorga di vena e si chiude di necessità
gole de'monti. 2. che sgorga, che scaturisce, che zampilla per lo
fonte, polla, il punto in cui sgorga; lo specchio d'acqua che forma
lubrano, 2-152: la sorgiva de'travagli sgorga dagli abusi domestici. gemelli careri,
che vi si ammassa bollendo e poi sgorga impetuosamente; e spesso all'improvviso e
36. asperso o intriso di sangue che sgorga da ferite, da vittime sacrificali,
in questo territorio al sud-est della chiesa sgorga un'acqua copiosa cenericcia denominata del drago
impenerestabile (il pianto); che sgorga abbondantemente dal tempesta di vento
volo. barilli, 8-126: la luna sgorga su zurro, vino rubino,
, agg. che scaturisce, che sgorga (l'acqua). cesarotti,
. di spillare2), agg. che sgorga copioso dal terreno (una sorgente)
gran tenier questo metteva / di travi ben sgorga e sprazza, / qua presto la barletta
), agg. letter. che sgorga con impeto, zampillante. capuana,
delle danzatrici! 5. che sgorga o zampilla (un getto d'acqua)
), agg. che fuoriesce, sgorga o cade in forma di spruzzi.
, a squarci / spiccansi usberghi, e sgorga atro e fumeggia / il sangue.
: la tempesta è dolce quando / sgorga bianca la stella di canicola / nel cielo
v è continovato. -che scorre, sgorga o viene versato a goccia a goc
quà, ché già 'l sangue spiccia e sgorga e spraz- za, / quà presto
questi episodi, quella tenera pietà, che sgorga, per così dire, da ogni
: sgorgherà come dal tentato suolo / sgorga fonda nascosa, e l'intelletto / con
l'immortale / gioia, che da lui sgorga e sopravanza. 3. psicoterapeuta
). termominerale, agg. che sgorga con una temperatura superiore ai 20° centigradi
terra (un vapore); che sgorga o si raccoglie sotto terra (una
. seduta sul margine del ruscelletto che sgorga dalla fontana una giovinetta che vi bagnava entro
sostanza, in partic. liquida che sgorga o fluisce con impeto e abbondanza. -in
. malpighi, 57: ogni volta che sgorga per difetto de'fori, o per
a travasarsi aperto il loco, / sgorga ivi il sangue, e a l'acre
236: a voi da cento fonti / sgorga il diletto: e un sogno pur
, e dall'arida rupe la salutare acqua sgorga. belducci, iii-9-342: intanto quel
: frenar tento / quel sangue che gli sgorga a larghe trosce. 3
. e l'onda dei fiumi classici sgorga da un'urna di modello egregio.
stato ferino. 2. che sgorga, che zampilla fuori (acqua, sangue
bagnato, intriso, lordo del sangue che sgorga da una ferita, di quello dei
quelli d'otto. 15. che sgorga o scorre ininterrottamente; inesauribile (una
secondo un criterio e un interesse, che sgorga soltanto da un vivente animo umano.
corpo (il sangue); che sgorga da una ferita aperta. -anche in un
, corrente (l'acqua); che sgorga copiosamente e senza intorbidamenti (una fonte
. sottile getto d'acqua che sgorga con impeto da una stretta apertura, da
anno che corre, l'orfismo coctoiano sgorga attraverso una serie di disegni e di piccole