nati diventano una bocca di più da sfamare. cassola, 2-206: fece ogni sorta
di bottecchia, non raggranellava tanto da sfamare tutte quelle bocche. -bocca inutile o
: il mio guadagno non sarebbe bastato a sfamare me, luisa e sua madre se
apparenza di sventura, non servivano né a sfamare né a ricoprire i disperati ma andavano
, la sete, il sonno: sfamare, sfamarsi; dissetare, dissetarsi; dormire
toccare un dente: essere insufficiente a sfamare (un cibo) o inadeguato al bisogno
letter. calmare la fame, sfamare; satollare. -anche rifl.: sfamarsi
(v.): intensivo di sfamare (v.). disfamare2,
più giorni e in più buste, dovrà sfamare la lunga voglia che è in me
tuo tegame, / sol buono da sfamare un mariuolo. 10. ant
/ e non gli era fatica / sfamare ogni gran fica. dotti, 14:
cadeva quella gravezza fiscale, non bastava a sfamare la maggioranza dei nazionali.
, xi-54: come mai placidamente sfamare le bestie, mentre intanfiscono gli uomini?
luce, l'acqua, che devono sfamare, vestire, calzare le mogli,
imparato assai presto il miglior modo di sfamare la gioventù melensa e tenace.
quella gravezza fiscale, non bastava a sfamare la maggioranza dei nazionali. -in
ospitare alla propria mensa, rifocillare, sfamare. patecchio, xxxv-1-571: qi
miracolosamente moltiplicato da gesù cristo per sfamare la folla). dante,
. per estens. nutrire, cibare, sfamare. goldoni, xi-666: cento volte
alla mensa. -anche: nutrire, sfamare. z. contarini, lii-4-14:
d'orgoglio e non dài pane da sfamare! -vile, spregevole, privo
, 2-206: non raggranellava tanto da sfamare tutte quelle bocche. -assol.
alla loro misera fetta di polenta, per sfamare i grandi fratelli infelici. ojetti,
metonimia: luogo in cui ci si può sfamare. della porta, 8-36: l'
d'ogni dì. 2. sfamare, rifocillare una persona. bencivenni,
pass, anche senza desinenza satóllo). sfamare. -per lo più con valore enfatico
sàturo). ant. e letter. sfamare, nutrire, saziare qualcuno (o
sbiadare1, tr. ant. sfamare, nutrire con biada un animale.
scodella tanto di cibo che bastasse a sfamare una spigolatrice. sbarbaro, 4-16: la
3. tr. nutrire, sfamare, sostentare. fagiuoli, ix-79:
dama k'à tal poestaria. sfamare, tr. saziare togliendo la fame,
nutrire (anche con meton.: sfamare il ventre). poliziano, 6-359
ungendosi d'olio, s'apparecchiava di sfamare il ventre. campailla, 1-7-49:
alla loro misera fetta di polenta, per sfamare i grandi fratelli infelici. g.
!.. siamo tre bocche da sfamare, in casa! gozzano, i-953:
aveva lavoro, né sapeva come sfamare le sue creature. -rifl.
ne'quali pur l'europa, non potendo sfamare l'avarizia, va sfogando la crudeltà
meglio delle forze e degli anni per sfamare il tuo orgoglio e la tua lussuria.
trovato, sì 'l fa per potersenepoi più sfamare. sermini, 384: avete tanto disonestamente
macon », disse « ben ti puoi sfamare: / dunque tu m'hai condotto
odio della moltitudine che non si poteva sfamare del sangue suo. 7.
8. locuz. salvare il cavolo e sfamare la cafra: cercare, senza riuscirvi
, come se si potesse salvare ilcavolo e sfamare la capra? = comp.
sfamato1 (pari. pass, di sfamare), agg. (ant. sfornato
». = deriv. da sfamare, sul modello di pensatoio, serbatoio,
. = nome d'agente da sfamare. sfamatura, sf. ant
starnuto. = nome d'azione da sfamare. sfamiliarì22ato, agg. privato
scodella tanto di cibo che bastasse a sfamare una spigolatrice. fenoglio, 5-i-568: 1
il tuo tegame, / sol buono da sfamare un mariuolo. capuana, 1-ii-354
-mangia, mangiapane a ufo: persona da sfamare, da mantenere senza ottenerne nulla;
non è della crescita delle bocche da sfamare ma è della distribuzione e della malvagità dei