abbarbagliat'e grossa, / c'ho men sentor, che non ha l'uom che
profonda. moretti, 6-121: un sentor confuso di alighe che veniva dalla lontananza
, librai, letterati, al primo sentor ch'essi ebbero di tal novità portentosa
, se non vi fosse dentro un sentor d'arcadia. carducci, iii-18-147:
ii-340: c'è sempre un principio e sentor vago di vanità, in quell'aspirazione
amore, 32-10: ed aggio il bon sentor quasi perduto, / ched'è 'n
la cucina / è piena d'un sentor di medicina. / un bricco al
: disvio sì, che bene / sentor di me non aggio. dante, conv
: per essere in quei tempi ogni sentor d'ebraismo odiosissimo ad ogni nazione. segneri
la cucina / è piena d'un sentor di medicina. montale, 2-15: ricordo
materne, e sfumano / in un sentor di carezza. — 518 —
e il baleno, / e col sentor fosforico e gli scoppi. rovani,
e grossa, i c'ho men sentor che non ha l'uom che muore.
e grossa, / c'ho men sentor che non ha l'uom che more.
rose e di viole a ciocche / di sentor d'innocenza e di mistero. d'
lungo che fa traspirare dai corpi un sentor di corruzione, intridevano i profumi di
, 6-ii-170: uh uh fiuta; che sentor di lat- ticcio n'esce dal fiato
morte tutto ciò che avesse / qualche lieve sentor di democratico. mascheroni, 8-44:
limona / e c'è di là un sentor di lavanda. 2. ant.
dalla chiesa un litaniare, misto a sentor di incenso. 2. tr
lungo che fa traspirare dai corpi un sentor di corruzione, intridevano i profumi di
gialliccia, e come putrescente; tramandava sentor di marcido, come la bocca di
dal chiuso delle case si mescolavano al sentor di marciume ch'emanava da certi angoli
plurimum '. se non che il sentor del timo manca nel miele del settecento.
, mi perdoni il lettore, un sentor di moccolaia lungo i quattro anni della
/ che se stava dizonto / d'onne sentor, com'om de vita fora,
: già de'nostri miracoli / giunto un sentor fuggevole / era lassù ma non ci
e lieve lieve, / senza offesa o sentor della regina, / al petto le
barattolo o di boccetta spandeva un sottile sentor di rancido. 2. marcio
, afferma egli d'aver bensì avuto sentor della trama da un certo eufileto,
da cittadino, ma però ha sempre sentor di villano. 2. far
di mercurio afferma egli d'aver bensì avuto sentor della trama da un certo eufileto,
in palermo vanno cittadini e artigiani, dal sentor di lavanda, mamma mi piglia sulle ginocchia
da cittadino, ma però ha sempre sentor di villano. -indizio dell'esistenza di
/ che se stava dizonto / d'onne sentor, com'om de vita fora,
ment'abbarbagliat'e grossa / c'ho men sentor che non ha l'uom che muore
dante, xxxv-ii-750: aggio il bon sentor quasi perduto, / ched è 'n soffrire
pazzi, vii-254: operate beneil tutto con sentor d'umiltà, pensando che quelli occhi
= lat. volg. * sentor -òris (r. e. w.
dal chiuso delle case si mescolavano al sentor di marciume ch'emanava da certi angoli
stanza). di ricchi petali in un sentor prezioso di aromi. quarantotti sottoraffreddatóre,
f. frugoni, iv-355: esalava un sentor subalare che l'accreditava più per un
par che spiri tuttora... un sentor disgustoso ai essenze svaporate. 3
essere dalle lucarducci, iii-15-150: il sentor del timo manca nel miele del singhe
sonno lungo che fa traspirare dai corpi un sentor di corruzione, intridevano i profumi di
che sabbia non è infruttifera, ed ha sentor di sentina che infetta, e non