sia tutto finto ciò ch'io veggio e sento / e 'l ver lungo da me
. cicerchia, xliii-331: nel cor mi sento punte di quadrella / per un'amara
a quello / splendor cui tanto commendar vi sento. e. cecchi, 9-276:
commettere errore alcuno. caviceo, 1-203: sento megera e tesifone con flagrante face instare
, / tal che sempre nell'anima lo sento. de sanctis, lett. it
tubi. e. cecchi, 5-566: sento l'odore acuto dell'acido nella
a'suoi rubelli. valeri, 1-65: sento fra le mie dita il caldo flutto
ambra,... / mi sento accender d'èmulo desio / d'un talento
sospettarla. dominici, 3-30: sento alcun fumo vi vogliano esser tolti i
esausto limo. leopardi, 362: sento che va languendo entro mio petto /
andare in grecia, qualcosa derivo e sento nell'animo della serena compostezza che esprimono
sua gratissima... dalla quale sento che vuole gli mandi la pietra fungifera per
/ tosso, isputo, anfo e sento di magrana. leonardo, 2-44: sappi
starmi più dentro il petto. me lo sento scoppiare da tutti i sensi, dagli
». boccaccio, ii-7-32: io mi sento un foco / di nuovo acceso nella
e fuor di spene / io mi sento malato ogni dì più! luzi, z-z9
g. cavalcanti, xxxv-n-534: i'sento pianger for li miei sospiri, /
mani [di amore], / sento però nel cuor molto dolore. della casa
godimento. gemelli careri, 2-i-27: sento scoppiarmi, se nello scrivere non seguito la
vesta varia. passeroni, ii-28-74: quando sento spropositi a fusone, / sapendo che
letteratura di francia, della quale io mi sento tanto più crescere l'ammirazione quanto più
e future. menzini, iii-159: sento in quel fondo gracidar la rana,
io penso al futuro, e quando mi sento l'anima oppressa mi vengono terribili pensieri
18: ora di biasmo alcune voci sento / di certi gabellieri degl'impacci, /
tolto. d'annunzio, v 2-154: sento la struttura cruda di questa famiglia contadina
famiglia contadina aguzzarsi al guadagno, come sento la prosa di giovanni villani allegrarsi in
e de la renella, io mi sento molto bene gagliardo. cornaro, 57:
. cecchi, 20-6: i mi sento gagliardo / com'una durlindana. parabosco
sono stato un poco bacato, mi sento ora assai bene. tutti questi altri
e con gaiezza di cuore portare mi sento. casti, 1-62: tu, che
ariosto, 806: mai non sento altro, se non che io vada
! serra, i-223: quello che sento... è... l'
murato. monti, i-265: mi sento veramente allegro come una gallina che ha
fine, 14: certo questa mattina mi sento molto allegro e molto aiutante su la
in quel che voio tastizar el claucimbano sento un gambèllo che correva fuora de una
collo. d'annunzio, iii-1-768: sento ornai / questo mio capo debole in
domenichi, 6-80: tanto più mi sento infiammare di vergogna: che mio figliuolo
non mi terrò di dire quello che sento, eziandio contro del nostro poeta; il
sopravvivenza affidata alle tue opere non mi sento di garantirtela. -assumersi una determinata
. m. franco, 1-51: sento che tu non vuoi, gigi frittella,
gelido in ogni vena / scorrer mi sento il sangue. alfieri, 1-1192: un
tolgo dall'urna / gelide / me le sento guizzare / fra le palme abbrividite.
annunzio, iii2- 379: bianca ti sento in tutta me, ti sento / gelida
bianca ti sento in tutta me, ti sento / gelida in tutta me, non
io ti parlo, / sappi ch'io sento della morte il gielo. parini,
promesse irrisorie, dietro quegli indugi scaltri sento la gelosia attiva dell'antico mio capo.
di voi, con la contentezza che sento della gloria vostra. tasso, i-184:
ii-7-253: perché ti amo tanto, sento di avere il diritto di essere esigente.
l. adimari, 1-28: dolere il sento, che, qual tortora gemebonda,
mani [di amore], / sento però nel cuor molto dolore, /
2-79: rasentando le case cautamente / io sento dietro le pareti sorde / le generazioni
veduto. magalotti, 24-3: mi sento da scrivervi una lettera a grottesche,
ungaretti, i-84: ben nato mi sento / di gente di terra. -gente
di trovarmi fra gente, allora mi sento tanto più isolato. -armare, fare
fra'capelli un zefiro gentile / mi sento folleggiare, / da questa balza che s'
ubidirla, che, dove io mi sento tenuto in suo servigio a dover spargere il
l'acquaio e il tavolino, mi sento di fronte a lui quasi in disagio,
, e questa dispero di raggiungerla e mi sento ghiacciare l'animo e l'ingegno.
si disface / al sol, così mi sento il cor disfare / per soverchio disio
/ e rammentar dal divin sol mi sento / ch'altro splendor che 'l suo più
r. campeggi, 83: ahi che sento mancarmi; / o qual sudor di
non so chi mi mena, / ma sento ben eh'amor m'ha forte preso
ed in fiamma aceso, / e sento il ghiaccio ad ogni senso e vena.
e di null'altra curomi, / né sento il duol ond'io mi struggo e
e muover arme; / onde mi sento il cuor farsi di ghiaccio. berni,
, e ghiaccio / gli spirti anch'io sento e le membra farsi. tasso,
fumo esala. epicuro, 6: già sento l'aura del soave odore, /
i posi 'l mio amor ch'i'sento or sì infiammato. s. bernardino
io reco. foscolo, iv-400: sento diluviare: e giaccio con gli occhi
alla tavola del giuoco... sento l'orrore del contagio che mi corrompe.
c'agio vergogna di dir ciò ch'eo sento, / e dottone che non mi
occhi 'l gioco, / ch'i'sento per la lor gran vanitate / appreso già
a cominciar gli affanni / ch'io sento ancora, e ti dirò in che modo
-di animali. lemene, 459: sento mesto usignuolo / che riempie, cantando
/ e ciò ch'i'veggo o sento m'è a noia. b. tasso
, / un'allegrezza in me sento creare / che fa dolzor gustar ad ogni
/ in cui mirando ognor più gioglia sento. anguillara, 9-286: non è però
, più che altra giovane, il sento per te, posso con vere parole parlarne
amanza, / madonna, gran gioi sento. caro, 7-199: or via,
116: quando lo giorno appare / sento li dolci amori / e li versi novelli
pascoli, i-547: io imagino e sento che al rude aratro, che quelli
. boccaccio, ii-2-100: consumar mi sento a poco a poco / da questo ardor
mio corpo discorrere e girare io mi sento. d'azeglio, 1-444: giocare
. machiavelli, 714: io mi sento dalle piante de'piè al capo tutto
se 'l dolor, che per voi sento, / a par de la beltà sen
amor più dolce ogni mar tiro / sento nel core e l'alma ognor più lieta
, 23-101: questo il conosco e sento, / che degli eterni giri, /
non a stupir mi movo. / letizia sento in me, non meraviglia. alfieri
cornar mia dabbene, che io mi sento tutto giubbilare per la allegrezza. cellini
im- peradore, ad altro non mi sento / buono, che a giubilar:
: di fronte al mare aperto mi sento cancellato, perduto... mi sento
sento cancellato, perduto... mi sento peggio che straniero, peggio che dimenticato
a prova del mio mal cotanto, / sento 'l mio ben, mentre di lui
può. carducci, iii-25-229: oramai mi sento giungere da quell'età che, se
dei miei sentimenti. carducci, ii-13-81: sento e partecipo tutta la necessaria giustezza del
udirvi a parlare... io vi sento dire: povero foscolo! gli è
: gli è tanto il dolore ch'io sento,... che, siccome
, 24-278: tra i suoi ritrovati sento aver egli questa galanteria: un oriuolo
, / dicendo questo, mi sento ch'i'godo. petrarca, 270-95:
spalanca pure la cortina...; sento la brezza che la gonfia.
risata). valeri, 1-66: sento il gorgheggio della tua risata, / il
el corpo pieno, / ché gorgogliar gli sento. 5. figur. agitarsi
mal di dio. soffici, v-2-324: sento dentro di me come un gorgoglìo di
. stefano protonotaro, 2-45: io sento mia gravanza / per sospiri amontare. iacopone
corpo, corpolento. alfieri, 6-264: sento il suo grave salir per le scale
alti silenzi, oh quanto / grave sento sul cor vostra quiete. alfieri,
molesta. carducci, ii-8-14: mi sento un po'di gravità al capo.
dio! de marchi, ii-230: sento già le mie gambe che gridano vendetta in
signali alcuno. cestoni, 648: sento il racconto che mi fà del groppo
assai grossamente. caro, 12-i-255: sento piacere d'esser venuto...
grosso]. carducci, ii-11-26: sento che nel nuovo soggiorno hai disappetenza e
non mi ricordava quel strepito, che sento in casa di lisimaco, essere il muro
filippo degli agazzari, 57-212: io mi sento el grosso. p. fortini
grottesco. magalotti, 24-3: mi sento da scrivervi una lettera a grottesche,
felci. d'annunzio, v-2-154: sento il fortore dei secoli come qui sento l'
sento il fortore dei secoli come qui sento l'odore del fieno grumereccio.
dell'orbite. vittorini, 5-193: sento che cristo non ha perduto importanza,
stanze, ecco che di lancio la sento con voci guaiolente strillare, come oppressata
/ che avete voi? e io mi sento dare / un guancion, ch'i'
... quelli e le sue lagrime sento. idem, dee., 1-5
d'esto marrimento, / no ched eo sento - di ciò guardatóre).
gloria iva nel campo, or fiacca / sento al ferir la destra. pindemonte,
perché suoi strani effetti 10 gusto e sento / nel più riposto loco del mio cuore
/ da cui amata e gradita mi sento, / che quel mio piacer vince ogni
sfogliatrici! e sul cader del ballo / sento l'hellelta: un rigno / equino
più d'affanno nella mente mia / sento, ch'io non credea che questo
, 68: pur quand'io sento dire oltramontano, / vi fo una
crin sol di verde ilarità, / io sento un foco che divampa in me,
a vedere. montale, 5-101: sento nel petto la tua piaga, sotto
, vii-15: all'annunzio improvviso mi sento illanguidire. papi, 4-127: quell'uom
. forteguerri, iv-279: come io mi sento inlanguidito e stracco / per questi quattro
varie guise. arici, i-163: sento commosso / da per tutto uno spirto
. rimbombare. ceresa, 1-810: sento a la lingua un così forte groppo
michelstaedter, 499: io mi sento di giorno in giorno incretinire...
conoscimento, / né di me ora mi sento sì scorso, / che del vostro
il cervello imbrattato di latino / mi sento ancora un poco, onde ne godo,
baruffaldi, iii-46: ch'io mi sento / tutto quanto imbrividire / e morire
immacolata. palazzeschi, 1-115: ora mi sento come un fanciullo: immacolato.
li 'magino sì, che già li sento. boccaccio, 1-i-168: e il
stagione i dolci inganni / mancar già sento e dileguar dagli occhi / le dilettose immagini
come la sua e che pure, sento, * esiste '. 4
, un dispetto. slataper, 2-342: sento ravvicinarsi d'una passione brutale,.
intristire. carducci, ii-16-53: sento e penso molte cose; ma non
concetto, e quello che imagino e sento si immeschinisce scendendo a costringersi nelle parole
in più migliaia. boccaccio, vi-100: sento il dolor, che crescendo s'immilla
/ che non sanno più esplodere oggi sento / la mia immobilità come un tormento
parole più spedite o pronte / non sento, se la bocca non immollo. aretino
la pena de la morte / e sento nel partire / un vivace morire, /
io; ma dentro il core / sento una legge che alle tue repugna, /
, / e taci: io non mi sento tempra da scherzare. foscolo, v-90
si è talmente impadronito di me che sento non potrei stare senza di lui.
paese natio. d'annunzio, iii-1-184: sento come una trama di cose segrete tessuta
orma di vita intellettuale: io mi ci sento impaludare. carducci, iii-17-256: una
io son molto impaniato: io mi sento struggere il cuore. marini, i-121:
mi fa un gran bene, mi ci sento imparadisare. nievo, 2-91: intanto
farmi guidare di là dal fiume, sento uno ridere e una voce che conosco
costretto ad impastoiarmi delle cose forensi, sento fuggirsi da me quella scarsa facoltà poetica
fai miracoli con le parole, poiché mi sento quasi inagnellarmi e impecorirmi, per essere
e lo infermo: / io mi sento intirizzito; / ho perduto l'appetito:
al dolor non trova schermo: / sento al petto un forte impegno.
, / fino all'ultimo mar; sento lì pure / il tocco di tua man
impennato / di serafiche piume al core io sento. 3. ant. impennacchiato
: moglie mia salata impepata, io mi sento un gran sollucheramento al core, poiché
. boccaccio, vi-264: imperciò ch'io sento ancora a fare / a te ogni
,... come vispa ti sento balzare... e saltellar fra le
ho paura di me, padre. mi sento l'anima impietrita. -incapace di
uomo a studiare. ojetti, iii-407: sento che m'impigrisco. bartolini, 18-41
. tasso, n-ii-263: io già sento quel prurito che sentono... gli
danza). cebà, 2-117: sento gravarmi 'l cor d'indegna salma, /
prova e un conforto... ora sento che quella cara impossibilità va tutti
? boccaccio, 1-ii-335: io mi sento di lei preso e legato, /
caratteri del vero dolore or ch'io lo sento profondamente. leopardi, iii-257: circa
dove. da ponte, 230: sento improvvisamente aprirsi la porta della mia camera
quelle piante / un gemito improvviso / sento. foscolo, gr., ii-498:
un membro. carducci, ii-7-60: sento con dolore che ella non gode di intiera
al figur. bocalosi, ii-182: sento parlare di nuove leggi per l'italia
di ciascuno. testi, i-209: sento agghiacciarsi in ogni fibra il sangue.
. goldoni, xi-977: ah, mi sento stillar tutto in sudore. g.
: rimiro le stelle, e subito sento la nostra infinita, inferma piccolezza inabissarsi
, e quel cordoglio / ch'io sento del suo caso inacerbisce / con l'
fai miracoli con le parole, poiché mi sento quasi inagnellarmi e impecorirmi, per essere
buona 'inalazione'. per me « né sento dentro, né di fuor gran caldo »
o benigna fidanza, ecco ch'io sento, / vostra mercé, inanimarsi l'
: addesso che la stagione s'inasprisce sento notabilissimo pregiudicio nella sanità. spallanzani,
verità delle cose. delfico, iv-47: sento però con mio dispiacere che la strada
lei il cor 'ncambra, / tal la sento non maraviglia panni / tant'ao
sono incaminate bene. sarpi, 1-230: sento ben con dispiacere che le cose di
. del papa, 6-ii-76: io mi sento per ora inclinato a credere la sede
/ come tarlo nel cuor rodere io sento / quasi per demoniaco incantamento.
.. ma so bene ch'io ne sento tutta l'evidenza. carducci, iii-1-346
ch'io riveggo marcantonio vostro mi sento distruggere da le dolcezze di quello
eroe incatenato. marinetti, i-36: sento dei torrenti di lagrime incatenate sospesi sulla
terror che m'assale che me ne sento in pena pari alla vostra quando siete in
tormento / 11 gran ardor ch'io sento / intenso incendimento. = deriv.
dentro si nodrisce; / ed io ne sento pur d'amore un poco i del
/ che da sue luce amate / mi sento al cor passare a mille a mille
landolfi, 13-99: nei metri liberi mi sento stranamente 3. stor. appendere
data fede. beccuti, i-107: sento nel petto un non so che presago /
inchino / sovra di te, fremer mi sento. tarchetti, 6-ii-224: l'arrestarsi
terra inchina /... / sento far del mio cor dolce rapina. giusto
alla monarchia. foscolo, v-101: sento un istinto che m'inchina alla mise
di raddolcir in parte l'ardore ch'io sento. saluzzo roero, 3-ii-41: le
è in centro, e pur tremar la sento. pisani, 54: fatto di
ma ne lo core inchioso / mi sento il male ond'ie languendo moro.
, iii-24-54: io poi, mi sento di natura mia inclinato alla opposizione, anche
la sua inclinazione sul raggio, io sento rinascere in me quel sentimento primitivo delle
poco a poco m'incodarda, / sento 'l pontor de l'infernal ortica.
incognito odore. metastasi0, 1-i-119: sento, né so che sia, / un
: già che sono fra tacque, sento spronarmi dal mare dell'inghilterra, ma all'
machiatelli, 1-iii-479: io non mi sento bene, e, oltre alle altre mie
qualche cosa..., io ne sento subito la vanità e gl'incomodi che
: amarissimo cordoglio... io sento della ingiusta e dolorosa morte della nostra
distinte notizie. foscolo, xviii-8: mi sento nuovamente in una convalescenza che deve cedere
e buona, che tanto più mi sento attratto a condolermi della sua immensa, inconsolabile
conforto. carducci, ii-19-258: io sento profondamente la sua sventura, e do
voi dite così, del mio mal sento dolore e, del vostro, dolore e
quarti della tesi è stesa, e mi sento più incuorato a fare il resto.
dell'incoronazione dell'imperatore austriaco, e sento parlare d'amnistia. carducci, ii-3-19
/ di sopra a la mia vita sento crescere. 9. dir.
la vita). 1-134: io non sento con buon animo a lodare condé,
quand'io dalle lenzuola incoverchiare / mi sento, chi contasse i miei diletti, /
). vimina, 15: sento che... è stato interpretato che
mia mattutina / e ne'miei pensieri sento / i brividi della marina. govoni,
oliva, i-2-120: io... sento qualche increspatura di passione assai nuova in
tutto il rigor del mio destino io sento. giusti, 4-i-25: son morto
altri. alberto campense, ii-130: sento poi quanto s'incrudelisca nelle nostre interiora
d'elmi e di scudi e di corazze sento, / ma non veggio a qual
/ di cui e mi vergogno e pietà sento, /... m'iricul-
la testa di maniera che me ne sento ancora. tasso, 14-513: né sì
: sono per dire liberamente quel che io sento contra il giudicio già fatto dal
/ fluttar di forme indescrivibili, / mi sento svegliare ne 'l petto / gli
nella dolce pronunzia di colombina io lo sento, codesto accento indiano. soffici,
autore). mazzini, 27-109: sento che hanno messo all'indice l'ultimo
per città come larva, e mi sento sbranare le viscere da tanti indigenti che
sto due ore attendendo il lettore: sento la mia miseria indigente. 3
indigesta mole. guarini, 242: sento ben io ne l'indigesta mente / che
concotto. goldoni, 7-301: mi sento stamattina lo stomaco indigesto. / gli altri
, o ida, così fiso, / sento sonarmi in core umili e schietti /
musa, ove sei tu? non sento / spirar l'ambrosia, indizio del tuo
troppo buoni indicii. menzini, i-306: sento in quel fondo gracidar la rana,
han triegua talora; 10 mai non sento / che 'l petto mio men la sua
e d'ossa come tu, e non sento questo giaccio. lorenzo de'medici,
della porta, 2-147: oimè, che sento indragarmi d'amore e inserpentirmi di gelosia
quanto avvenne in quei giorni, mi sento contemporaneamente dominato dal desiderio di indugiare nei
pazzi de'medici, 123: i'sento chiamarmi / dal sacrifìcio u'l'
difesa del biasimato absente / indur vi sento una et un'altra scusa. c.
sospirami le sue fragranze amare, / io sento, o shelley, il tuo gran
: qui d'oscura prigion l'angosce io sento, / ove solingo a sospirar m'
pascoli, i-547: io imagino e sento che al rude aratro, che quelli inesperti
. / a un tal pensiero, inesplicabil sento / disperato furor, che in me
gloria il danno infando / ch'io sento per la vostra inclita prole, /
dell'anima mia! io me la sento annegata e infangata quante volte esco di casa
tili trastulli. ungaretti, i-84: mi sento / nei visi infantili / come
s'io non ragiono, / infastidir mi sento; i di nulla mi rammento,
riuscita. alfieri, 6-293: mi sento in cuore / un infausto presagio che
/ suole al letto infelice, / sento repente l'intimo / petto agitarsi.
/ quanta gioia allor, quanto / sento estremo diletto! stigliani, 2-356: del
ho vissuto un mese d'inferno, e sento che non è finito. bontempelli,
amara dell'anima..., sento pure ringagliardirsi in me la mia fede
nobil suggetto fatti chiari e maravigliosi, mi sento mancare il tempo, infiacchirsi la voce
fuoco. domenichi, 6-80: mi sento infiammare di vergogna che mio figliuolo m'
rosichiami il petto, / ah, mi sento le gote infiammar. saba, 73
gola, e da ieri in qua mi sento la febbre. supposto e chiamato
in loco / und'io gran noia sento, / ché fate infingimento / di
d'annunzio, i-464: io mi sento passar in fin ne tossa / ogni
fare ognuno ne dice una, e sento che gridano, e s'infocano e si
io vedo amore, / e già sento che nel core / m'infondete un dolce
imo de l'essere un informe / viluppo sento che si schiude. linati, 18-279
, iv-3-104: la vergogna, ch'io sento, riscalda in modo il ghiaccio della
strangolate le fauci, oppresso il core / sento da un mostro, infra vigilia e
, / che 'nfra lo mio cor sento, / m'ha messo in disianza
pensando a quella [acqua] sol sento innescarmi. gelli [tommaseo]: lo
spirituale, all'infuori del quale mi sento insoddisfatto. -eccettoché, fuorché (
, ii-363: d'ora in or mi sento ingagliardire, / a guisa di leon
non m'inganno'. mazzini, 11-443: sento l'amore come si sente un profumo
prima stagione i dolci inganni / mancar già sento. tarchetti, 6-i-651: era morta
. d'annunzio, i-936: io sento in fondo a l'anima furtivi / sollevarsi
: l'amarissimo cordoglio, che io sento della ingiusta e dolorosa morte della nostra
, e farsi mia / un'altra vita sento, ingombro d'una / forma che
tommaseo [s. v.]: sento un ingombro al capo, malessere che
figur. de marchi, i-268: sento che in me v'è qualche cosa
vi-161: mi si slargan le idee: sento ingrandirmi, / e di me stessa
sterchi d'oro stampati su lucente trifoglio sento il mediterraneo simile ad un immenso lago
, ma non sa zo ch'i'sento. g. villani, 12-58: il
mi vedete, punto di freddo non sento, e tuttavia diguazzandomi ed inacquandomi ardo
s. maffei, 7-30: ma che sento! simili / non son più a
: se 'l sol levarsi sguardo, / sento il lume apparir, che m'innamora
. cesari, i-615: io mi sento già fino ad ora il riprezzo per
bellezza. alfieri, xiv- i-59: sento con gran piacere che innestiate il vaiuolo
baionetta). stuparich, 1-270: sento dentro di me un'ansietà che non
ogni colpo, innocuo e sanguinoso, / sento l'eco di quello che t'uccise
16-4: il cuore in corpo mi sento tremare, / sì forfè la temenza e
bertocchi, 1-77: un'altra luce sento che m'inonda / queste pupille che
mestizia. mazzini, i-539: io mi sento l'animo inondato d'assenzio e di
. giusto de'conti, i-109: io sento ad ora ad or soavemente / parlar
spartire. giocosa, 2-711: mi sento incapace d'inquartare la mia vita fra
con la sua carnalità, di cui sento da una settimana la presenza continua e inquietante
di vento. foscolo, xiv-222: sento ch'ei t'inquieta sempre; e davvero
. ricchi, xxv-1-180: così dentro mi sento travagliato, / inquieto e confuso che
prostituzione. landolfi, 8-80: ci sento soprattutto, e non so quanto insanamente
iv-712: o mare,... sento che tu sei veramente l'anima della
m. franco, 1-118: io sento che 'l mangiare insegna bere, /
ha pietate / del martir ch'io sento. / insensata mia voglia! i
insensibil pendio, / dal bel rapirmi sento / che natura vi diè. pananti,
mia vita terribile / quant'io 'l sento e quegli è insensibile. zanobi da
idem, 2-147: oimé, che sento indragarmi d'amore e inserpen- tirmi di
della mia madre, li quali 10 sento contra lei prontissimi, e veder me li
, pensandonze, de doglia / me sento l'anima insire. contrasto giustinianeo,
, ineliminabile. mazzini, 27-281: sento insistente, tormentoso, il bisogno d'
diffuse. papini, 27-675: mi sento sudicia, irreparabilmente insopportabilmente sudicia.
. marinetti, lxxv-352: io mi sento / quello che sono veramente: / un
giorno e notte, la maschera e sento che mi giova veramente; soltanto credo
ritenere l'appreso. foscolo, xvi-408: sento ad un tempo che il cielo diede
vite / ne la mia vita umana? sento il prodigio instare. moretti, iii-669
ufficio. boccaccio, i-395: 1° mi sento insofficiente a render grazie convenevoli di tanto
, altri sgomenti, o musa, / sento in me stesso, nel cammin malvagio
so che è cosa banale, ma lo sento [il suono] intanarsi dentro l'
egli è intanato; / ed io sento venir gente di qua. d. bartoli
cosette nel medesimo libro, secondo che sento esser promossi scrupoli e difficoltà. pallavicino
quando t'ascolto parlarmi d'amore / sento che il male ti lasciava intatta:
il male ti lasciava intatta: / sento che la tua voce amara è fatta /
sventura. ai vizi loro, io mi sento tosto suonar negli orecchi mille = voce
in me volgete, / io vi sento esclamar: guarda che naso! /
formare. caro, i-256: io mi sento tutto non so in che modo intenerito
, ti amo... e lo sento con tanta intensità, e con tanto
dati del futuro... ma sento che è una curiosità interessata, di chi
, xi-883: dal polso intermittente / sento ch'ella è agitata. -che
/ più vaneggiar pel rio dolor mi sento. manzoni, pr. sp.,
chiabrera, 1-ii-323: per soverchio d'età sento agghiacciarmi, / e tutto l'anno
, deh taci; al tuo lagnarti io sento / non più inteso tormento. cesarotti
intitolazione. spallanzani, ii-371: sento... l'incoerenza massima tra
ho una sigaretta tra le labbra mi sento solo, monco e quasi intimidito. sbarbaro
perché nell'intime / cogitazion del core / sento un blasfema d'angelo / che irride
io mi struggo di te, e sento sento qui nell'intimi dell'anima mia
mi struggo di te, e sento sento qui nell'intimi dell'anima mia la
intimorisci! goldoni, x-1026: mi sento un'altra volta intimorire. d'annunzio,
intinger digito, / e di voglia mi sento più pungere. d'annunzio, iii-2-147
, 9-77: a pensarci solo / mi sento intisichir dentro i polmoni, / ed
a ministri. carducci, ii-10-218: io sento esser vicino alla consunzione e all'anemia
, ii-62: fuoco con tosco sempre sento accendere / l'animo mio, con questo
f. giambullari, 133: tante ne sento e tante ne veggo d'ogn'intorno
). alfieri, 1-766: mi sento / gelar le vene... intorpidir
sono intorpidito. non veggo, e non sento più, l'agitazione della vita.
o qualche altra fesseria, perché ancora lo sento ridere. -per estens. ant.
la presura del conte; ma dipoi sento le cose sono intraversate en modo che
poemi che si faccino, io mi sento così tardo d'ingegno, e son tanto
pur a canto a domicilia, e qui sento che fanno un gran dimenare di calcagna
alle controversie che son tra voi, e sento infinito dispiacere di cotesti intrichi; ma
il sarto, vedo e non vedo, sento e non sento, piglio da tutti
e non vedo, sento e non sento, piglio da tutti e non m'intrigo
. v. borghini, i-iv-4-263: sento dubitare se si ha da dire che si
sorge argomento, / e io mi sento / già tutto mordere / ed intromordere
: 'eppure, signora adria, sento che davvero domani, sarà un giorno definitivo
forse ancora quanto alla vita. mazzini, sento l'amore come si sente un profumo
iii-66: e via più crescere [sento] / quella prurigine, / che non
c. i. frugoni, i-6-115: sento che nel partir quell'inumano / un
di santa uliva, xxxiv-761: io sento un mormorio / d'una voce languir
/ per dir la verità, ci sento poco bene. tommaseo [s. v
goldoni, xii-293: dalla paura inumidir mi sento. -per estens. impregnarsi.
ad ora, / vostra mercede, i'sento in mezzo l'alma / una dolcezza
piangere. tasso, ii-37: tutto sento ne l'operazioni agghiacciarmi, e quasi
5-iv-163: in essa [canzone] io sento un'incredibile novità, un sublime inusitato
l'alma a dir là'v'io la sento, / sì ch'ella altrove mai
perda. marmitta, 167: già sento l'alma / tanto invaghita d'inalzarsi al
bene / la propria cosa ch'eo sento d'amore. inghilfredi, 386: sì
letteratura di francia, della quale io mi sento tanto più crescere l'ammirazione quanto più
guerreggio e risso, / né però sento amor, di cui m'inventro.
bene ornai voglio credere quello che io sento del vostro dante poeta teolago, che
moglie. sarpi, i-i- 230: sento ben con dispiacere... la dichiarazione
, vi dirò liberamente quel che ne sento. a. neri, 1-57: questo
lei il cor 'ncambra, / tal la sento non maraviglia parmi, / tant'ao
a segno tale che io me ne sento ancor dolore per tutta le vita.
astratti. guidiccioni, 5-21: io sento l'arno, / che 'nvidia al
collegi. mazzini, 30-83: non mi sento amor proprio di letterato, e sopratutto
proprio di letterato, e sopratutto non mi sento d'invigilare sopra un'edizione de'miei
le bestie, mieto; e allora mi sento leggero, libero lo spirito e invigorito
che dir si voglia / che io mi sento tutto inviluppare. -diventare confuso
r. borghini, 3-65: io mi sento scoppiare per lo dolore e tutta infiammarmi
animo m'invesca, / scemar non sento, ed ho timor non cresca / fin
immediatamente come la tua e che pure, sento, 'esiste '. libri.
l'uomo non vedo io: lo sento / invisibile, là come il pensiero
s. maffei, 7-86: già sento del sonno, ozio de'sensi, /
lombi / io una invitta forza sèntomi, sento in cuore / il disio de la
s'accosta. carducci, ii-7-101: sento freddo per l'aere di febbraio il
figur. monachi, 100: or sento dipartir la nebbia scura, / che
trama. savinio, 1-128: mi sento costretto nelle involture di una fosca congiura.
. carducci, ii-7- 60: sento con dolore che ella non gode di intiera
sminuire. giusti, i-181: mi sento disadatto a farci su quelle poche osservazioni
m. franco, 1-7: s'i'sento che di me più suoni il fischio
narrerotti avanti. marino, 221: i'sento 11 rosignuol che sovra un faggio /
: non so più se quello che sento scavare come una talpa è il vero
e tire / che per lei agio e sento. inghilfredi, 376: ma sono
/ a la tua irata faccia, / sento tossa tremar, gelare 'l sangue.
germanico cielo. carducci, iii-3-109: sento per ogni vena irmi il sospiro /
ragionevoli o irragionevoli non so, ma sento ch'io non li posso più soffrire.
tabe di insanabile consunzione quest'amore di cui sento tutti i desideri senza speranza, di
questa vecchia storia,... sento anche in italia le grida sediziose rispetto
al li quali per alcun beneficio mi sento tenuto, volere con pari merito
promesse irrisorie, dietro quegli indugi scaltri sento la gelosia attiva dell'antico mio capo
amai. chiari, 4-24: non sento, non perdono. che dite voi figliuola
s. ferrari, 248: ah sento il bacio de la dolce sposa /
le meraviglie ascose. goldoni, xiii-239: sento che apollo nel mio seno ispira /
d'arte. tommaseo, 1-136: sento 1'* anna bolena': è un'ispirazione
. non lo intendo, non ne sento il bisogno, mi farebbe schifo, se
quelle storie, o, come le sento chiamare, istorioni, di questo pigna,
risurrezione di gesù cristo. xxxix-401: sento stato da me fatto prelato / de'
... il piacere che io sento della benevolenza sua, dimostratami da lei
. bembo, iii-423: non vi sento di così labole memoria che egli vi
li rannodi? manzoni, ii-616: sento una pace / stanca, foriera della tomba
e di null'altra curomi, / né sento il duol ond'io mi struggo e
la sua criniera bipartita m'inonda. sento tutte le sue vene e tutti
ti ho mandato oggi non sta: lo sento. ma d'altra parte, che
pascoli, 27: sempre a gli occhi sento che mi viene / quella che ti
per forza. slataper, 2-389: sento la mia ignoranza la mia falsa lacunosa
, / e con voi stando non sento mai lagna. schiatta pallavillani, xvii-779-16
mi vedo in quella bolgia, e sento / sola un'intima voce dirmi bravo
/ a notte specchi le stelle -mi sento / oggi in un brivido la tua
libidini. f. casini, i-574: sento un fetore intollerabile di concubinati,
si fa forza quanto può: ma sento che la lama corrode il fodero.
-assol. alfieri, 1-25: mi sento a un tempo un moto / come di
spesso / tutto il paese a lamentarsi io sento: / dunque ognun si lamenta di
, 2-1190: io veggio, io sento / sonar gli scudi e lampeggiare i ferri
sì che gli amorosi affanni / tirar mi sento ovunque il ciel mi meni. morone
-ravvivarsi. brignole sale, 2-325: sento ben'io che per novel pensiero /
maligne che d'estenuarmi procurano) mi sento, al radiar della tua lucerna,
: state un po'saldi, i'sento un mormorio / d'una voce languir che
re, mio dio, / io mi sento languire, e per dolcezza / già
meo parlamento / a ciò ch'eo sento. inghilfredi, 385: la caccia è
tempo fa. siccome ogni tanto mi sento prudere le mani la cosa non mi dispiacerebbe
quella conchiusione più larga a cui mi sento portato. 25. completo,
lieto, ho l'animo largo, mi sento tanto di core. tozzi, vi-976
largo, / dicendo questo, mi sento ch'e'godo. caro, 9-577:
, quai larve io veggio, io sento? brusoni, 6-12: dura tuttavia
lo corpo e lo core, / sento sì, che 'l tenore / proprio non
sì che 'n vita né 'n cor non sento parte. chiaro davanzali, 5-25:
: lasso, però che dolorosamente / sento contro mia voglia / raccoglier l'aire del
è lo mio signor, che io nollo sento? ariosto, 2-44: ah lasso
argento, / che è questo ch'io sento / odor d'infanzia salire / nell'
da lucca, xi-1-534: latino, come sento, responderò. dante da maiano,
mie vene un latte / scorrer mi sento di tutta dolcezza. pascoli, 554:
miele. fogazzaro, n-167: mi sento latte e miele stamattina. di'la
. lucini, 4-32: io mi sento risuonare in assai estranei istrumenti sull'egual
, o madonna, io moro, io sento il polmon che mi bolle come un
, / è perché dentro me troppo ti sento, / e fibra cede a fibra
quei legamenti! levi, 3-97: sento dire: « con cui, del quale
non altro, non altro che mi sento più che mai dolcemente legato a te.
per voler del primo amor ch'i'sento, / d'entro le leggi trassi 11
la giustizia è affidata alla forza, mi sento al mio posto, e scopro con
colonna di granito, e ora mi sento vuoto, che leggerezza! 9
buon umore e scherza; anch'io mi sento leggero e scherzo con lui. bernari
e giocosa. moretti, 34: sento ch'ebbe pagine leggiadre / anche quel
. cantoni, 91: quando mi sento poco legittimo, ho il mio sistema
della vita / naufraghi veggo, e sento, / non che recarsi aita,
tonde al suo beato porto, / io sento al cor un ragionar acorto / dal
. petrarca, 73-92: canzone, i'sento già stancar la penna / del lungo
sono sì pieno di vita che appena sento di vivere. manzoni, ii-23:
io la miro, nel cor sento / una dolcezza ch'è tanto soave /
diviso, / sì che mancar me sento vita e lena. boiardo, 1-8-63:
. carducci, ii-1-45: io mi sento in lena; l'anima mia sfavilla
proposito. carrer, 2-575: mi sento in lena di congedarmi da te con
lenimento, o lattuario, che serve, sento dir, per rallegrare. assarino,
. dondi, 250: peroché sento che tu senti tanto / de l'ornato
, 122: vado per le leste perché sento che il discorrer troppo mi aggraverebbe il
fratello. bellincioni, ii-215: i'sento un gaudio, ima letizia drento,
firenze. c. dati, 4-37: sento che il p. bartoli...
),... io mi sento così male da tornarmene a letto. nievo
-fare inorgoglire. panciatichi, 265: sento con estrema gioia che le mie lettere
lampo / e n'intendo lo scoppio e sento il colpo. arici, iii-435:
lambruschini, 421: la mattina di levata sento che ieri a firenze i livornesi e
dati del futuro... ma sento che è una curiosità interessata, di
apparenze, il peso più grave lo sento sul mio cuore. boriili, 5-188:
dal dime liberamente quel ch'io ne sento, quantunque avessi, in ciò facendo
. morone, n7: ohimè, sento la puzza e odoro il lezzo / de
, 3-79: tremar 11 polsi / sento e andar per le vene un grave gelo
bello splendore / portan conforto ovunque io sento amore. idem, inf.,
selva. montano, 1-302: io mi sento molto onorato, e per di più
io, di catene avvinto, / sento pietà di te. mazzini, 26-133:
. v.]: 'mi sento libero '. intendendo del capo od altro
del capo od altro simile. mi sento il capo più libero. -immune
del mar. d'annunzio, i-41: sento, o mio giulio, / un
.. -dunque per quel ch'io sento, / son bello e licenziato. bocchelli
/ tutto il gran giorno; e sento / ch'alia tua parca cena / m'
in quest'ora in cui sempre la sento ti chiamai al telefono e nell'oscurità sorrisi
van la sorte. mazza, iv-127: sento di troppo ardir nascer paura; /
come di voi l'occulta forza i'sento? barotti, n: essi non sentono
e, in te rapito, / non sento più l'ambascia che mi lima.
quella limpidità di espressione, di cui sento che la materia era capace.
, / ca, sì com'eo lo sento, / cor no lo penzaria né
linguaciuta. leti, 5-v-383: quando io sento parlare certi sfacciati linguacciuti contro la francia
tartufo o da primo ministro come vispa 'ti sento balzare, scrocchiare e saltellar fra le
granitura. d'annunzio, v-1-373: sento tutte le sue vene e tutti i suoi
bianchi, 35: se parla, sento ancora / quel suon dolce e suave /
/ vien con soavità raro dolzore, / sento stillando liquefarsi il core, / pien
mia cara, o vita mia! mi sento struggere, / mi sento il cor
! mi sento struggere, / mi sento il cor liquefar di letizia. della robbia
, quali hai detto, / io sento il cuor già tutto liquefatto. michelangelo,
debito. macinghi strozzi, 1-354: sento che renderanno soldi 20 per lira del
gare, / nuova olimpiade sui monti sento / rumoreggiare. d'annunzio,
aria tintinire. caro, xxxvi-50: sento soavi lire, vaghe fistole, trombe sonore
: io, quando torno quassù, mi sento spogliare la lingua di quella pasta,
tutti i presagi. marinetti, lxxv-352: sento il mio petto aprirsi come un gran
ormai son livere, / ch'io sento ruminar: vadole a impire.
del livore. mazza, iv-127: sento di troppo ardir nascer paura;
al suo dosso. mazzini, i-602: sento la livrea di schiavo indosso, perché
di tanta magna opera, quanto io sento per voi s'è ordinata, non sia
g. chiarini, 272: quando ti sento, o lidia, / lodare il
credeva il cuore logorato... e sento di non aver amato mai mai come
di stomaco. beltramelli, iii-1228: io sento ritornare il passato; ma così limpido
lontana ancora una giornata / ch'io sento dire: aspettami, figliuola: /
, 52: dal soverchio contento / sento annodar la lingua, / ma,
racconti di lordezze,... mi sento venir l'acqua su i denti.
dell'industriale. soffici, v-2-382: sento tutto l'orrore della miseria, l'abbandono
agli occhi. de amicis, xi-273: sento dei frammenti di diverbio, delle botte
cor m'impresse amore, / io mi sento aggiacciar dentro e di fuore / al
discretissime e moderate, io, il qual sento anzi dello scemo che no, faccendo
che fusse. galileo, 3-1-219: mi sento rigirar per la mente certa confusione,
di fior. carducci, ii-19-238: sento anche la voce del tristo torrente che par
e sebbene mi regga poco in gambe, sento che sarei un lucifero, un demonio
a piacere? -gli ingredienti, de'quali sento che sia composta, son più tosto
lingua, la mano e la penna me sento insiemi avviluppati. bellincioni, 1-80:
allor le faccende maggiori; / 10 sento dir, nel resto io tengo il lume
, i-206: camminando lunghesso le muraglie, sento cadere qualche cosa davanti a me.
in loco / und'io gran noia sento, / ché fate infingimento / di
un loco, a quel ch'i'sento è nulla, / quando voi alcuna volta
: d'uno amoroso focco / mi sento el cor ogni or scaldare; / non
e per la grazia di dio non mi sento gnuna oppi- mone tenere, né altro
, 2-158: ora... mi sento così disadatto alle lusinghe poetiche che il
, io7: l'orecchio lusingar mi sento / da pastorale sì, ma bel concento
s. maffei, 7-86: già sento del sonno, ozio de'sensi, /
sua. pananti, i-84: gridar sento, signori, lustrissimi, /
2-128: appena arrivato fra i maccheroni, sento che l'esercito meridionale è traslocato in
offendere. cesarotti, 1-xxxiv-26: ne sento il peso / e 'l sosterrò:
e di null'altra curomi, / né sento il duol ond'io mi struggo e
mendichi laceri e mille ciascun giorno i'sento? macilenti, o invecchiati nel mestiere,
sommissione. f. m. sento vuoto, che leggerezza! bocchelli, 13-653
. buonarroti, il giovane, 9-716: sento ben io dentro / com'io son
da una non lieve infermità non mi sento per ora forze sufficienti al lavoro.
macinghi strozzi, 1-489: sento sono questi gran maestri rinchiusi in santa
fluttar di forme indescrivibili, / mi sento svegliare ne 'l petto / gli entusiasmi
tormento, / che maggior nel cor sento, / potesse trarlo a disiata morte?
. bartoli, 3-413: ora io la sento [la cura d'animo] in
vi-161: mi si slargan le idee: sento ingrandirmi / e di me stessa divenir
maggiore età. sarpi, i-1-272: sento grandissimo piacere che le cose del regno
? sono in terra? e quale io sento / magìa canora a lusingar l'udito
ch'io mi riscuoto per dolor ch'i'sento. poeti perugini del trecento, lxxxvi-167
la magion de deo, / sì come sento e veo. marsilio da padova volgar
mercé il magistero della mia memoria, io sento rinnovarsi e continuare in me quelle stesse
quelle teste e cappuccioni magoghi, mi sento l'anima improvvisamente abbuiata. landolfi,
? d'annunzio, iv-1-71: « mi sento tanto male ». « che avete
guittone, 31-13: mai gioi non sento, / se 'n vostra gioi il meo
come quando sono accanto a voi, sento la mia anima diversa e lontana dalla «
: di bel desio d'onor mi sento acceso; / e mi dolgo, e
stento. foscolo, xv-419: io mi sento oggi più malandato del solito, scrivo
nel malaticcio di quell'attesa, io sento, quasi vedo mia moglie.
amicizia la mia rigenerazione. non mi sento più malato di volontà.
. giusto de'conti, ii-53: sento mia vita ad poco venir meno,
gato adesso in poemi cavallereschi, mi sento paladino,... ma è
medicina. poliziano, 1-535: le membra sento indebilite e strutte. / tal che
perché da tre o quattro giorni mi sento il male de'vermi: siccome mi
effetto d'indigestione; ma ora mi sento pizzicore alla gola, e un certo
di conforto. praga, 3-55: finché sento / questo tormento, / detto dagli
la mia angoscia è mortale. io sento che il mio male è incurabile; il
male. pananti, i-132: intanto sento il duce o il caporale, / non
sotto [un sacco], e sento a un tratto muoversi e divincolarsi; e
amo immensamente, amo tutti, mi sento fratello di tutti, getterei le braccia
pensiero, che sia strega e dentro me sento ribrezzo e paura di vedermela accostare.
siepe alle tue rive amate; / or sento, italia mia, paure odorate /
in allegrezza. guazzo, 1-3: mi sento [il cuore] oppresso da così
quattrocento, lxiv- 114: io sento d'ogne canto sospirare, / ciascuno crida
/ ciascuno crida per malinconia, / sento li 'namorati mormorare, / ciascuno conta
. arrighi, 1-269: ora poi sento che tu hai dato gli ordini per partire
vengono quelle rabbie di voi che mi sento morire. -invecchiare in malizia:
. lo manderei a londra, perché sento v'è la morìa,...
cadere dal cielo in terra, e sento pullularmi nel cuore alcuni spiritelli malsani che
dubbio. bonarelli, xxx-5-122: sento che mal sicuro / avanti a gli
goldoni, viii-374: oimè, mi sento... un'oppressione di cuore
di vent'anni, e non ne sento nostalgia io. -con metonimia.
per nuova tenerezza e letizia, mancar mi sento. della casa, 640: affligger
pur avanza, / e 'l mio sento mancare, / sì ch'io son meno
leopardi, 20-153: mancano, il sento, all'anima / alta, gentile e
mi sprona, / però ch'io sento ogni spirto mancato. beicari, 2-5-115:
. loredano, 5-69: trafiggere mi sento le midolle / e di degno rossor m'
. malpighi, xxxviii-66: io mi sento già l'alito manco / e son lassalo
. poliziano, 1-535: le membra sento indebilite e strutte, / tal che per
bande, perché avete da sapere che mi sento spasimare da una spina.
e toccommi la mano e io poi sento quello odore in mano e sto un
lo stacco, lo strappo, che sento a dividermi dagli studenti di que- st'
come quando sono accanto a voi, sento la mia anima diversa e lontana dalla
'l tarlo. baldinucci, 11-1-15: io sento un gran rimenare di manganelle.
un dolore acuto mangia le viscere. mi sento mangiare dentro. verga, 4-303:
m. franco, 1-118: io sento che 'l mangiar insegna bere. machiavelli
si cui nome ogni tanto sento nell'aria, è un altro paio di
dirvi il vero, / nello stomacco sento un pizzicore, / che, manicando un
: o che manicaretto! me ne sento correre l'acquolina. non può il pennello
io vi possa dire ciò ch'io sento? aretino, v-1-702: chi non lo
inoranza. anonimo, i-559: non sento più dolore, / di fenice ho manera
vidi, appresi o scrissi, / or sento essere un nulla manifesto. monti,
risaputo. latini, 3-21: io sento che tutti i suoi non s'allegrano
: lasso, però che dolorosamente / sento contro mia voglia / raccoglier l'aire
e nel mandargli giù per la bocca sento una dolcezza che mi va per la vita
bolle, / divenir saggio e mansueto io sento. cesarotti, 1-xxxi-169: egli è
i registri. ghirardi, 40: mi sento qui nel petto un certo alzar e
nero manto chiara luce, / più sento amor che nella mente adduce / gaia
per aprire. ghislanzoni, 18-138: sento scricchiolare il manubrio della porta. de pisis
nel tenerlo / si marciava et io sento con costoro. 2. tr
della vita / naufraghi veggo, e sento, / non che recarsi aita, /
a l'aperto, /... sento, sento salir... / soffi
aperto, /... sento, sento salir... / soffi larghi,
: in quanto alle gregge lanute, io sento che... le maremmane,
ha dilevati. burchiello, 2-18: sento una campana, rotta e fessa,
bordello. tassoni, 315: io quando sento dir: -egli è spagnuolo / faccio
mi viene una stizza mariola / quando sento che alcun lo vuol biasmare. fagiuoli
). landolfi, 9-81: ci sento qualcosa [in questo scritto] di
pare, maridemi, ch'io la sento. galileo, 5-309: tofano dice a
moniglia, 1-iii-250: all'improvviso / sento rumore nell'orto, metto il viso /
. periodici popolari, ii-289: « sento però a dire che le casse del
periodici popolari, ii-289: « sento però a dire che le casse del
esto marriménto, / no ched eo sento - di ciò guardatore).
pieno il marsupio. bruno, 3-341: sento grande angoscia per quel che nel mio
/ milord, per quel ch'io sento, il cuore vi martella? carducci,
l'una e l'altra gamba / mi sento martellar, perché s'affligga, /
[s. v.]: mi sento certe martellate al capo! crusca
tende l'arco, / lasso! sento quanto 'l suo strai martira. ariosto,
mai non canto -ed altra gio'non sento. m. frescobaldi, 1-69: alberto
mio pianto raccolto. gozzano, i-1293: sento scendere sulla mia anima una calma inquietante
sulla mia anima una calma inquietante, sento distendersi 1 muscoli facciali nella serena compostezza
giorno e notte, la maschera e sento che mi giova veramente: soltanto credo
masgio o femina, ché io lo sento. s. bernardino da siena, 415
. carducci, ii-8-310: non mi sento nessuna voglia di baciar maschi, sien pure
civiltà fallica. parise, 5-157: sento la parte massaggiata diventare freddissima e non
. marinetti, lxxv-352: io mi sento / quello che sono veramente: /
franco, 1- 12 7: sento che 'l matrassaio ha buona cera / perché
come -e più assai -al morale. sento un terzo di quel ch'io sentiva
x-2-86: giorno dei morti. io non sento e non pratico il culto tutto materialista
, or me n'avveggo e 'l sento / che i mattaccin di popolar figura
per dolore affranta / e 'l corpo sento pien di debolezza / per questo tuo morir
gente appresso / uscir dello spedai; sento aprir porte. -con riferimento al
i tordi ancor non calano, e non sento / se non il fischio delle ballerine
cristo. aleardi, 1-57: rapir mi sento ne 10 incerto e fresco / mattin
-io vi ringrazio, / ché me ne sento già maturo e sazio.
un oselletto che canta d'amore / sento la notte far sì dulzi versi, /
io lavoro. filicaia, 2-1-14: sento o sentir parme / sacro furor, che
d'italia. carducci, 531: io sento in me qualcosa di nerone, /
la bocca. baruffaldi, 81: mi sento tutto mordere / e dentro e fuori
] mi à segnato le radici, sento sempre più di non capire nulla e
e di non dovere credere a nulla, sento sempre di più la superficialità, la
medésemo, medesmo, medés sento, meé§mo), agg. dimostrativo.
sia saggia, /... assai sento penare. dante, vita nuova, 7-1
conti, i-64: nel ben passato io sento / il mal presente e me medesmo
g. gozzi, i-12-235: io sento dire / che qui si fìnge amare
. giusti, v-38: non mi sento in grado di nuocere agli affari miei per
con ponderatezza. panzini, iii-672: sento un uomo che dice ad un altro
carducci, iii-19-368: di francesco crispi io sento e penso che... tardi
caterina de'ricci, 1-133: stamani mi sento meglio che iermattina, e stanotte mi
voglio meglio che mai, e non sento aver nulla con voi che mi dia perturbazione
quando io mi ricordo di te, io sento tanta dolcezza per entro le medolle che
male si aggravasse; perché davvero mi sento stanco, sazio e nauseato per le
il suono. goxioni, 586: sento picchiare i cori delle rane / e
c'avia. anonimo, i-468: sento, bella -non ribella - / misi vostra
membrar ch'io aggia, no ne sento bene. cino, 360: per
piglia, / dogliosa pena ch'eo sento, / membrando ch'eo sia diviso /
. poliziano, 1-535: le membra sento indebilite e strutte, / tal che
e ghiaccio / gli spirti anch'io sento e le membra farsi. b
intoppa sempre queste afflitte membra / e sento, ove il pie'volgo, un che
gran bieltate, / in ciascun membro sento li sospiri. nardi, 7-103: fu
conoscimento, / né di memora mi sento sì scorso, / che del vostro
la barba al cielo e ila memoria sento / in sullo scrignio, e 'l petto
tanza, / la smisuranza, -ch'i'sento, d'amore. trattato d'amore
, 3-124: eppure... quando sento schioccà ila menga nel pagliolo, mi
cuor né senno / di dir: mi sento menno. bandi, 206: l'
anonimo, i-484: amor fero ch'i'sento! / di tanto ben mi svoglio
sì pur avanza / e 'l mio sento mancare, / sì ch'io son meno
petrarca, 105-60: più no 'l sento [il dolore] et è non men
v-1-1012: dal male non menomàto mi sento ma aumentato. gozzano, i-1319:
. lorenzo de'medici, i-168: io sento ritornar quel dolce tempo, / del
: / or sin dalla radice / sento il core tremarmi. de roberto,
, 4-4: io le storie mi sento 3-i-351: io non conosco nell'
cinema, radio o rotocalchi io mi sento chiamare, designato da una massa d'
amore e gioia, bella gioia, sento / tant'a lo cor, che de
lor bello splendore / portan conforto ovunque io sento amore. petrarca, 366-9: vergine
parte o disacerbar almeno il dolore ch'io sento dell'amarvi senza mercede? g.
ad ora, / vostra mercede, i'sento in mezzo l'alma / una dolcezza
signor mio, che allor verace / sento la tua promessa, allor la fede /
; / ma se dico el mal che sento / per to amore, rosa mia
. palazzeschi, 1-593: -1° mi sento ardere,... non ne posso
che cosa t'è occorsa? / sento su pel cammino la biliorsa. /
in lingua letteraria. carducci, ii-9-179: sento che la più sublime, la più
le disaventure ch'io mi trovo avere, sento assai più travaglio di quel puoco piacere
/ sovravolando di sicur mi venne, / sento ch'amore è tutto in me raccolto
comp- tare, / oh dispiazer che sento, oh meschinello! gelli, ii-i
, / e condannargli, secondoch'io sento, / con ner saggina, che fu
(e si divide in presento, sento e scntello). = voce dotta
sensoriale. marradi, 226: sento il nume che s'annunzia con messaggi
maria. saba, 18: or sento in me quel sovrumano amore, / quell'
-presagio. petrarca, 221-9: sento i messi di morte ove apparire /
questa doglia acerba e forte, / sento che già di morte è giunto il
i miei pensieri / allor ch'io sento amor in ogni vena, / e nel
la zuffa, quando ecco che io mi sento appoggiare le mani su la spalla e
le purghe alle donne, non mi sento inclinato a credere che la luna sia cagione
metallici converso. moneti, 35: sento già che tutti ad ascoltare / la predica
tanti indizi negativi... mi sento addurre da molti che, attese le
pento / d'aver temuto, e sento / in mezzo al mio timor nascer conforto
, 4-336: ma, ohimè, sento il gatta che miaula o « miagola »
a diventarmi micidiale,... sento l'inverno alle spalle, e la mia
tommaso da faenza, xxxv-1-455: se mal sento, vin- celo un gioi'tutto,
microfono. mi metto questa cuffia, e sento tutto: se ciarlano, se starnutiscono
io mi ricordo di te, io sento tanta dolcezza per entro le medolle che
in una sua canzone dice: 'io sento sì d'amore la possanza'ec.
, 145: or canto, ché mi sento megliorato, / ca, per bene
te, perché veramente non mi ci sento a fatto; e questa scranna poetica non
io mostri la infinita doglia, / qual sento ognor per il tempo perduto, d'
dir un millesimo di quel che ne sento. cattaneo, ii-2-287: il metro si
altro che veder donne. entro dove sento nomare le più belle per fama.
città speri aver qualche conforto? / io sento che là dentro ogn'un si lagna
betocchi, 5 ^ 129: mi sento minuziosamente assediato dalla morte. =
di lui. petrarca, 23-160: i'sento trarmi de la propria imago, /
ungaretti, i-112: ora lo sento scorrere caldo nelle mie vene, il
, che bella e cara e saggia sento / più ch'altra del mondo,
portin le mie parole com'io 'l sento. idem, inf., 1-123:
pene tante, / sì pesante - mi sento 10 tormento / del meo innamoramento,
leggiero e sano / sorgo e non sento le nemiche offese / (oh miraeoi gentile
la mia gioia: sed io no la sento. dante, inf., 21-22
occhi, ov'io mirando fiso, / sento qual sia 'l piacer del paradiso.
lei, et obliar me stesso, / sento amor sì da presso / che del
, xxxv-i- 455: se mal sento, vincelo un gioi'tutto, / se
necessario per non odiarli, me ne sento la mia dose. mazzini, 6-303
albizzi, i-446: già le dette brigate sento sono partite da furlì e passate per
. fogazzaro, 1-364: io mi sento così miserabilmente piccino rispetto al manzoni.
i-1-10: per la dolcezza ch'io sento in quello che a poco a poco
! pascoli, 246: 10 lo sento, tra le voci erranti, / invisibile
misura al vostro canto, / oimè, sento ben'io / che devoto il mio
mi vedi questa barba bianca, mi sento a certi tempi così in succhio com'io
bronchiale. tarchetti, 6-11- 426: sento che vi siete pressoché ristabilito e che i
mitigativo unguento alle pene che ò sentite e sento. mattioli [dioscoride], 541
ecc. pasolini, 144: sento il pericolo, no, non dell'estremismo
^ minino come un re. mi sento tutto alato, mitologico. 2
ammanto. macinghi strozzi, 1-421: sento niccolò strozzi ha picchiata di fiorini dumila
moccolone, / per ch'io mi sento la lingua nocina. i. nelli,
. magalotti, 9-2-183: non mi sento gran difficoltà in accomodarmi a una moda
al freddo. mazzini, 20-93: sento che tra voi il tempo è pessimo
e moderate, io, il qual sento anzi dello scemo che no, faccendo la
moderatissima, o per qualunque altra cagione, sento che la mia povera testa ricade nella
tocca, è l'ombra. io la sento, che mi guarda; allo stesso
. agostino volgar., 1-3-139: ben sento io quanta molestia patisca un si grande
, 34: o tina, io sento dalla gente dire / che 'l mal del
. della robbia, 1-301: io sento in me un gran combattimento, che
la tua musa, o teocrito, e sento volare sul vespro l'esametro tuo mollissimo
: oh come ranima / rapir mi sento / de'fianchi al nobile / molleggiamento.
sdraiata / nella mia carrozzella / come mi sento bella / e ammirata e invidiata!
spiraglio. c. bini, 1-57: sento girar molle- mente una chiave. c
famiglie loro. pirandello, ii-1350: mi sento tutta, non so, come appiccicata
tra man la materia che io me ne sento ben lasso. pananti, iii-72:
. macinghi strozzi, 1-445: secondo sento, ella governa tutto, ché la madre
iv-1-211: scrivendo queste pagine, mi sento un poco più calma: riacquisto,
immagine monca e sbiadita di quello che sento così intensamente e caldamente? piovene,
ho una sigaretta tra le labbra mi sento solo, monco e quasi intimidito.
, xxxiv-392: un gran tormento sento nel cuor mio, / ché certamente
la smarrigione di quest'altro, dove non sento né veggo. 13.
.. bella e cara e saggia sento / più eh'altra del mondo. novellino
che più mi dispiacque, or veggio e sento / che per aver salute ebbi tormento
bonciani, lxxxviii-i- 304: 1'sento sopra 'l cor tanto martore / ch'i'
squallidi e barbuti fantasmi e mascherotti, sento riaffiorare quel presentimento goyesco che tanto presto
e fringuelli. taglini, 2-118: sento aver ella tentato, morto il fringuello
/ così disposto, come ora ti sento, / già meco fori in capo
di polifila, 5-7: padrone, io sento tanto ragionare di nozze, e le
lo stacco, lo strappo, che sento a dividermi dagli studenti di quest'ultima
un po'dappertutto. vittorini, 1-18: sento che qualcuno mi spia. è un
trarne potete. tommaseo, lxxix-iii-82: sento che l'ab. perez intende fornire
rendono stordito e occupato, e talora sento proprio la necessità di riposare moralmente.
l'altro ledere da fortuna mi sento e, per questa cagione morando, sempre
. magalotti, 7-42: io mi sento un meraviglioso 'penchant 'a rendere
rende alcun frutto. borgese, 6-88: sento il treno ancor ronzare / lungo un
onda). corazzini, 4-164: sento la morbid'onda / che mi viene
dirai nell'ore morbide: / « mi sento il cuor che mi si rompe in
passa non ci si ferma; e più sento che a camaore è ancne cominciata.
per virtù della sua lingua spinosa, sento le più acute parole, li più mordenti
ma il tempo è cambiato. io lo sento prima del barometro » ché mi morde
bruciore. baruffaldi, 81: mi sento tutto mordere /... / il
una foglia. guglielminetti, 3-112: sento i tuoi denti crudi mordicchiar le mie
/ non prende fine lo male ch'io sento, / ma vivo mi mantiene,
altrove, lo manderei a londra, perché sento v'è la morìa. berni,
carducci, iii-1-465: figliuolo, io sento morte che mi caccia: / e
io morisse. anonimo, 23: sento li venti tanto conturbare / che certo
c'amore / mi fa soffrire, e sento / dismarrimento, -und'eo son al
egro e languente. achillini, ii-131: sento quasi morirmi di spasimo. brusoni,
v.]: dice 'mi sento morire 'chi sente proprio, o gli
noia. carducci, ii-8-33: io mi sento morire di rabbia. d'altra parte
gozzi, 1-351: tutte le volte che sento una vecchia pedante a mormorar de'passatempi
belo, xxv-1-86: ecco ch'io sento già sollevati i murmuratori che non possono
medici, i-72: chiare acque, io sento il vostro mormorio / che sol della
rappresentazione di stella, xxxiv-601: i'sento un mormorio / d'una voce languir che
18-45: tra lui e me, lo sento, avviene un po'come nel gioco
bonomo, 1-6: io per ora mi sento inclinato a voler credere che la rogna
ginocchia? -veramente un limio ce lo sento. ma io ritenevo si trattasse di una
non trovo parole a consolarlo, / sento il morso del rimprovero soltanto / che
: io, che son mortai, mi sento in questa / disagguaglianza, e però
napoletane del quattrocento, lxiv-97: io sento amor con voce aspra e mortale.
mortale. /... / io sento corno dice: dàli, dàli!
ubrianza! / ch'ai core mi sento sì mortai ferita! dante, xlvi-10:
la mia angoscia è mortale. io sento che il mio male è incurabile.
guittone, 36-10: non che vi sento e vi conosco tale, / se
io, vivendo, ogni ora mille morti sento, né per tutte quella una sola
tormento, / che maggior nel cor sento, / potesse trarlo a disiata morte?
). della porta, 4-163: sento rinvigorir i spiriti che già mortificati erano
/ lasso, ben ve- gio e sento, / morto fusse, dovria / a
connotati di queste persone. / ora lo sento scorrere caldo nelle mie vene, il
un plebeo). -che dite voi? sento, sento il susurrio de'mosconi.
). -che dite voi? sento, sento il susurrio de'mosconi.
del sentimentale. papini, x-2-112: sento in me, a volte, le mosse
mi sete presenti e nel cospetto / sento il mosso intelletto / tremar di speme
dileggiarlo. de amicis, xiii-168: sento molti ridere quando uno dice:.
, / che 'nfra lo mio cor sento, / m'ha messo in disianza /
i-164: io non mostro quant'io sento affanno. dante, conv., i-11-7
portin le mie parole com'io 'l sento. idem, purg., 4-1 io
amici sommi che mi ha dati, sento che non potrò più fargli alcuna rampogna
è noioso passabilmente: ed io mi sento bisogno ai moto. 8.
il moto / del passato dolor ch'io sento ancora / tremarmi in sen la mal
gli disse: o maestro, io sento, anzi mel veggo, voi essere
fallare, / tanta abondanza d'allegreza sento. giamboni, 10-47: vanagloria è un
: per la grande abondanza ch'io sento / di gioia ed alegranza al cor venire
parlare ai mozzi detti / mozzar mi sento, alta fanciulla, il core. giusti
i-459: il fatto è che io mi sento mozzato. all'età mia né si
parlare l'orco: 'mucci, mucci, sento puzzo di cristia- nucci '.
così: giacché le parole che mi sento sulla punta della penna sono tali da
bene spiegate. chiabrera, 1-ii-378: sento il popolo sciocco alzar latrati, / sento
sento il popolo sciocco alzar latrati, / sento mugghiar la plebe e farsi incontra /
mi disveglioron. castiglione, 559: sol sento / mugghi, belati, augei,
in segno dell'amor che per te sento, / un mugile ancor vivo io ti
prigionia, siate sicuro ch'io non lo sento manco di voi... ma
le sciagure, / come allupar mi sento, ancorché morto? / e come,
puzza. bronzino, 1-272: io sento l'uno e l'altro piede /
stessa. bettini, 1-83: mi sento la mummia del mio breve passato;
del mio breve passato; / mi sento responsabile d'un corpo intero e vivo
pur munge, / onde io me sento percosso a bersaglio / da coscienza alfin
cor m'impresse amore, / io mi sento aggiacciar dentro e di fuore / al
se '1 sol levarsi sguardo, / sento il lume apparir, che m'innamora;
un risaltante e bene inteso corninell'alma sento? cione. -rivolgere la parola
sentissi in parte l'amore ch'io sento / per te, saresti a inginocchiarti mosso
eo de voi disio cosa alcona, / sento che savi bona / e che valor
ricordarmene. goldoni, x-891: mi sento il sangue movere, / mi sento il
mi sento il sangue movere, / mi sento il core struggere. -essere impiegato
fr. colonna, 2-264: a spalle sento la casura d'alcune tessellature, e
specialmente i capelli e le mani. sento un untume muschiato che non posso sopportare
piacere a quell'accademia di iersera? sento pur dire che fosse bella. -
maga, ed io pensiero e voglia / sento mutar, mutar vita ed albergo.
mutilati e zoppi. michelstaedter, 544: sento l'umiliazione della nostra famiglia mutilata,
la mia muta memoria è riscossa: / sento un'orma furtiva, leggera, /
un'orma furtiva, leggera, / sento il fremer dell'aura commossa. moretti,
più forte; / ond'io morir sento lo mio sanare. meditazione sulla vita
. d'annunzio, iii-2-1014: ti sento già sveglia, vigilante. hai le
pensiero che verrà la morte / mi sento il petto palpitare, sì, più forte
il cor mi 'ncambra, / tal la sento non maraviglia parmi / tant'ao nascoso
grandemente. forteguerri, i-179: io sento che mi sale infin de'piedi /
ii-16-31: quando sono vicino al kaiser sento il bisogno di mettergli il naso in
da cui partire il cor spesso mi sento. aretino, 20-219: -che le diede
giorni in qua, o incirca, sento questi effetti insoliti nel mio corpo;
nella ria. carducci, ii-1-96: sento il bisogno di scri- verle subito per
ungaretti, i-84: ben nato mi sento / di gente di terra.
sposo invita. / ma già mi sento il naturai confino / varcar col volo
di fare il vagabondo non me la sento. -insieme delle idee, dei
per naufragare. borgese, 6-59: sento che naufrago, ma non che la mia
proprio da nulla. lo vedo e sento vivissimamente, e questo pure m'ha
ii-21: qualche leggier sospetto sopravvenirmi io sento di non riuscire a qualcheduno nauseante o
nauseato. svevo, 6-343: mi sento ad un tratto borghese anch'io da
l'impossibilità che io dica quel che non sento e anzi tutto il contrario, oltre
non pavé. borgese, 6-59: sento che naufrago, ma non che la mia
? / -non l'ho appurato: ma sento, che ha scritto; / e
dei mattoni. govoni, 7-242: sento schioccar fruste chiacchierando / i navicellai lungo
lorenzo de'medici, 11-79: io sento, figlia mia, tanta dolcezza,
: ove son? che ascoltai? mi sento in fronte / le chiome sollevar!
s'affisse. monachi, 100: or sento dipartir la nebbia scura / che tenia
coscienza. gozzano, i-1265: mi sento nelle ossa un languore e nel cervello
-sostant. guicciardini, 13-ix-28: mi sento stasera di sorte che differirò a domani
almo fervente; / ma nel cammin mi sento nigligente, / per modo che'mie'
io cacherò qui, di poi non ci sento persona alcuna. = voce d'
: addesso che la stagione s'inasprisce sento notabilissimo pregiudicio nella sanità per l'aria
oblìo dei mali? valeri, 3-114: sento fluire in me per ogni senso /
alla mia porta, rientra in camera e sento attraverso l'assito che incomincia, nettandoli
c. i. fruconi, i-3-307: sento che tu giugnesti: / l'aura
da quel di porpora / labbro suonar io sento, / « t'amo »,
specialmente della poesia italiana, io non mi sento, per dirla netta, molto
'. carducci, ii11- 36: sento che nel nuovo soggiorno hai disappetenza e
/ porgimi, signor mio, ch'io sento l'ora / dell'ultima partita e
. buonarroti il giovane, 10-885: sento un gran piacer quand'e'mi guata
amistà ch'ebbi per te, già sento, / viva in me sento, ed
, già sento, / viva in me sento, ed ardente, ed atroce /
, forse transitoria, giornalismo che non sento più, che sento solo per il
giornalismo che non sento più, che sento solo per il denaro, altre possibilità
settenni è sì, che no te sento ». montale, 2-87: voci sul
dico moccolone, / bench'io mi sento la lingua nocina. = deriv.
numero delle quartane. ceresa, 1-809: sento a la lingua un così forte groppo
/ nessun socorso vego, odo o sento, / po'ch'ita n'è colei
d'odio. sciascia, 11-111: sento in me come un nodo di paura.
stringere il vero. serra, 1-81: sento troppo bene che in codesto luogo oramai
largo, / dicendo questo, mi sento ch'i'godo. doridi, 268:
sì crudel dolore, / del viver sento già mancar la spene: / tal son
si è talmente impadronito di me che sento non potrei stare senza di lui. il
la malinconia e pel dolore / ch'i'sento. -giocarsi o vendere il nodo
hanno fatto noia, / nel cor mi sento ferute di dardo. della casa,
ritroso. sacchetti, 21: 1'sento pena, omè, per tali amanti,
te incresca: / e appresso questo sento maggior dolo, / ch'io stento e
sagra, qual falcon, qual colubrina / sento nomar, come al suo autor più
: per ver'esperienza di parlare / sento ch'avete nello cor podere / di signoria
la risposta a una ragione, quale sento, che mi pare assai concludente.
, aiuta! negri, 1-235: io sento, dal profondo, un'esile voce
ancora privo delle altre cognizioni, io sento tuttavia che il maggiore, anzi il solo
che gente. pulci, 16-115: sento ch'egli è non so che monte albano
lo struggeva. gozzano, i-412: sento in cuore una trafittura leggera, appena
la coperta come un dannato, quando sento una voce nostrale. -scritto da
del pazzo. graf, 5-153: sento più scura / farsi la notte dello stanco
son soferente. dondi, 252: io sento che fato sei servo / novelamente d'
: quando lo giorno appare, / sento li dolci amori / e li versi novelli
turbamento. della porta, 8-87: sento non so che di nubilo nel core
rappresentazione di santa uliva, xxxiv-777: sento il vecchio infemal che già s'è
le nubilose querce. betocchi, i-87: sento... / un imo coro
e ghiaccio / gli spirti anch'io sento e le membra farsi. nannini [
colonna angolare del tempio, e mi sento più forte e più stabile.
). de pisis, 1-56: sento un gran stridio... di grilli
galileo, 4-3-7: io già mi sento rivolgere il cervello e, quasi nugola dal
sia privilegiato? / anch'io mi sento mordere, e non fiato. giusti
prestigio. manzoni, v-2-508: mi sento sicuro sotto l'usbergo deda mia nudità
ignota nell'alma mi scende, / sento il nume, m'inspira, m'accende
musa, ove sei tu? non sento / spirar l'ambrosia, indizio del tuo
: alle 6 la sera. bagatella! sento una novaccia che non ho appurata ancora
/ amor sì novamente ch'io noi sento. patrizi, 1-7: egli si pare
nuova tenerezza e letizia, mancar mi sento. poerio, 3-16: mentr'io parlo
anche 1'abbelliva. petrarca, 71-78: sento in mezzo l'alma / una dolcezza
antico: io vivo altrove, e sento / che sono intorno nate le viole.
7-222: qui mi fermo, perché mi sento sospingere verso quei nuvoli ragionatori che io
el dono ricevuto. monti, i-27: sento... e confesso tutta obbligazione
crescere. fogazzaro, 1-493: io sento di dovere molto a visconti venosta anche
tali angustie di dover confessarla, mi sento di nuovo obiettare che [ecc.]
, et obliar me stesso, / sento amor sì da presso, / che del
visconti, ii-4-4: per gran pietà mi sento contremi- scere / il cuor nel corpo
ne le stanze paterne al cor più sento. -tenebra infernale. a
occhi: / « un dio mi sento nella vecchia pelle / d'un uomo »
beg ogli alquanto oposta, / alor me sento l'alma sì disposta / che,
stagione i dolci inganni / mancar già sento, e dileguar dagli occhi / le
un oseletto che canta d'amore / sento la notte far sì dulzi versi, /
: incorniciati da lenti da presbite mi sento addosso gli occhi presbiti d'uno zoologo che
ghiaccio / del morto teodoro, / or sento come desta anco mi scacci / con
). praga, 3-68: sento un odor di grandine e di rose.
. (o anima mia! io mi sento ancora le labbra umide e odorose)
re normanni. de nicola, 541: sento intanto che continuano gli arresti, e
gli arresti, e fra gli arrestati sento che vi siano alcuni impiegati del cav.
crusca. g. visconti, 1-57: sento offuscarmi il cor da sì diversi /
gli occhi al volto alzarvi, / sento offuscar la mia virtù visiva. monti,
abbonii- nazione. bettini, 58: sento invadermi un languore / ch'è senza
antico: io vivo altrove, e sento / che sono intorno nate le viole.
/ ch'ogni otta ch'i'la sento ricordare, / el cor me brilla e
guanti. spallanzani, iii-395: siccome sento che di qui a non molti mesi
. leopardi, 29-12: mai non sento / mover profumo di fiorita piaggia, /
20-90: c'è qualche dama, e sento ancora qualche cavaliere, anche fuori della
abrazò la donzela, a quel ch'io sento, / e de la rama bene
reprende / pianger, quando ve sento al coro santo / per la
a. boito, 1-505: intorno io sento / come un olir di soffio mattutino
, ed oltre a di questo io sento che comincia a cader giù la rugiada
più ch'amore / è quel ch'i'sento dentro, e questo desio / senza
e mistero. guglielminetti, 1-140: io sento l'ombra del domani f ferma,
mio, che io che sto qui lo sento. t. coniarini, lii-5-436:
. carducci, ii-n-137: io sento mezza la mia vita in questi ragazzi
: questi versi ch'io scrivo / e sento, ahi! -spesso -orribili nello stridore
: vorrei vedere il mare / di cui sento la molle e dolce ondata, /
se 'l sol levarsi sguardo, / sento il lume apparir che m'innamora; /
imperocché nullo fervore e nullo fuoco mi sento, sicché il mio cuore pare cenerà spenta
compunzione, poiché io non me ne sento pure una favilla? pellico, 2-15:
potete. alberti, iii-226: io sento in sue avversità gli altri, per
loro il luogo. cesarotti, 1-xxi-392: sento che mi si risponde che c'è
suo socio onorario? mazzini, 35-225: sento che hanno fatto tra voi ramorino colonnello
partito che presi, in cor non sento, / perch'egli è giusto ed onorato
'r mi'onore, / io che mi sento bona, io ch'ero nata /
: onorevoli colleghi! io non mi sento oratore e meno anche orator parlamentare.
non opri. bassani, 15: sento, o sentir parmi, d'alta vena
, dopo questa operazioncella aritmetica, mi sento freddo, sbadiglio e non so raccapezzare più
piangendo / e disse: « io sento che il mio figlio piange. / portami
! / seco cantai più volte, e sento in petto / che la presenza sua
sue stanze, ecco che di lancio la sento con voci guaiolente strillare, come oppressata
194: o da quai lunghe teme / sento l'anima oppressa? campiglio, 1-134
, iii-191: mio caro, io sento riaprirmi l'anima al ritorno della primavera,
nutritizio. borsi, 2-151: mi sento come una pianta che racchiuda in sé
. al mio cantuccio, donde non sento / se non le reste brusir del grano
paradiso ti mando de'baci; e mi sento su le labbra una certa fresca soavità
ora suprema. manzoni, ii-616: sento una pace / stanca, foriera della
giusto de'conti, i-109: io sento ad ora ad or soavemente / parlar
dubbiosi occhi della fortuna, la quale io sento esser fatta matrigna, la qual pure
391: l'orazion vostra tanto lodar sento / da quei che dell'orar sanno
insensibil pendio, / dal bel rapirmi sento / che natura vi diè. foscolo,
cantante penduli nell'aria / finché mi sento avvolto in una varia / onda di
416: eh, ci vedo e ci sento, ed ho la vista / acuta,
esso contenuto. magalotti, 26-66: sento poi ch'ella abbia scritto di lui
indipendente. papini, 5-19: io sento il bisogno d'esser meglio conosciuto dagli
possedete, mentre con violenza non penetrata sento all'affetto della vostra persona sensibilmente rapirmi
sapete, sofronia carissima, ed io mi sento penetrata d'alta vergogna tutte le volte
arno / potei, né seppi ritenerla, sento / di penitenza ancor dentro la sferza
penna d'acciaio. carducci, ii-9-67: sento da lontano una voce di donna che