cioè gli ateniesi, e i romani, seggo io oggi giudice d'una notabile differenza
, 23-22: ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra, /
leopardi, 23-123: ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra, /
i-27: quando la sera rincaso e mi seggo all'acceso camino, fuori la valle
): ma, perché ognior ne seggo su pe'canti / di quei [gigli
cascata. pananti, 1-88: or seggo sopra un placido pendìo, / or
, e par che ondeggi, / seggo la notte. carducci, 515: sento
. leopardi, 23-120: ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra,
, come un povero / mendicante mi seggo, umilicorde: / o casa,
le gambe. palazzeschi, 204: mi seggo sopra un muricciuolo / dove ci sono
, come un povero / mendicante mi seggo. cardarelli, 1-138:
, come un povero / mendicante mi seggo, umilicorde: / o casa, perché
/ la sera, quando mi ti seggo ai piedi /... credi,
e par che ondeggi, / seggo la notte; e su la mesta landa
. saccenti, 1-2-57: se col bargel seggo e ragiono, / da chi digrima
4-100: come e quando mi par seggo e mi rizzo, / mettomi 'n capo
e lasco: / or vado, or seggo, or mi rilevo, or casco
diverso, ostilmente salvatico, io mi seggo. pirandello, 5-141: certo quello
diverso, ostilmente salvatico, io mi seggo, e, ponendo una coscia su
dì. leopardi, 23-123: seggo sovra l'erbe, all'ombra, /
, e par che ondeggi, / seggo la notte; e su la mesta landa
i-27: quando la sera rincaso e mi seggo all'acceso camino, fuori la valle
giovanili. leopardi, 18-37: io seggo e mi lagno / del giovanile error che
livio volgar., 6-454: io seggo miserissimo padre giudice intra due figliuoli,
comodamente su la vostra grèppina. io seggo qua. = forma alterata (con
7: quando la sera rincaso e mi seggo all'acceso camino, fuori la valle
. ojetti, iii-379: mi seggo nell'imbottito della finestra cercando di guardar
. fogazzaro, 10-47: quando soletto seggo meditando / l'indocil verso e le
, e par che ondeggi, / seggo la notte. -figur.
è quella [una panca] dov'io seggo al banco, ch'è ingessata nel
, mi calo nella carlinga, mi seggo in uno dei due seggiolini dei piloti.
sovente in queste rive... / seggo la notte; e su la mesta
, mi calo nella carlinga, mi seggo in uno dei due seggiolini dei piloti,
e dadi / franti di marmo io seggo. d'annunzio, iii-1-187: una colonna
spontanea impoverito. saba, 61: seggo, e sulla sabbia umida e netta /
in queste rive /... / seggo la notte, l ^ andolp, 2-41
viali di selvetta ombrosa, / or seggo sopra un placido pendio, / or
449: la panca, su cui seggo, si domanda il trespolo, ed
rimaner quel tempo almeno / ch'io seggo a sostener tanta pretura. salvini, v-5-4-6
tra i denti. saba, 61: seggo, e sulla sabbia umida e netta
aiaci. montale, 15-589: mi seggo su un paracarro o sulla pesante valigia /
o mar! sull'antico dirupo / io seggo e guardo dal tuo sen fremente /
, come un povero / mendicante mi seggo, umilicorde: / o casa, perché
voglio. foscolo, iv-298: io seggo con essi a mezzodì sotto il platano
tranquilla, / sul tuo margine io seggo; il ciel sereno / veggo in te
viali di selvetta ombrosa, / or seggo sopra un placido pendio, / or presso
nasso non io sul primo scanno / seggo fra quei divini poe- toni / che
, 6-ii-449: la panca, su cui seggo, si domanda il trespolo, ed
), intr. { siedo, seggo, disus. seggio, con l'alternarsi
. leopardi, 23-117: io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra, /
; e cammino così poco; e seggo tanto. -a sedere (con
di crusca; tra 'lincei non seggo: / e bastan quelli che seder ci
carducci, iii-23-122: io me ne seggo qui tristo e sfaccendato in via laffitte,
fusti e dadi / franti di marmo io seggo, / e in su slargarsi io
mi porge ombra e sostegno, / e seggo. misasi, 5-214: rinaldi sprofondò
. leopardi, 23-119: io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra, /
suase. gozzano, ii-311: vi seggo -la mente suasa -ma come potrebbe sedervi /
« per me, io non mi seggo a tavola in tredici.. di questi
, come un povero / mendicante mi seggo, umilicòrde: / o casa, perché
, in mezzo ai folti / virgulti io seggo. d'annunzio, iv-1-185: poter