vini. ochino, 229: gli scuso, per essere occupati nelle cere- monie
equicola, 2: non mi scuso altramente co'benigni lettori. ariosto,
a lei come scusare la conviene, scuso quella: ed è una figura questa,
delle faccende del popolo inglese, io lo scuso del rendere prove, e mi do
usar la dolcezza della ragione. io gli scuso, e non me ne conturbo.
d'amore, 49-14: onde però mi scuso, / ché in seguendo amor fo
cioè dimenticaggine. caro, 12-iii-273: io scuso lui de la fretta e spero che
dell'assolutismo. casti, 10-59: scuso ben chi di colà sen fugge, /
sennuccio del bene, ix-54: quinci mi scuso ch'io non ho potere, /
conosco 'l mio fallo, e non lo scuso. boccaccio, dee., 5-4
gl'incresce / seguirmi; e ben scuso il terror natio, / che con tua
, / filosofico petto; ond'io lo scuso, / e il piango ancora,
tutta la notte... mi scuso dunque, e acchiudo qui un foglietto di
furtarello, me ne accuso e me ne scuso insieme. jovine, 5-304: mangiava
n. franco, 4-168: mi scuso che tanto non vi potrò scriver per l'
grave fallo / conosco e non lo scuso, / né la pena ricuso / né
n. franco, 4-141: scuso il pover'uomo [apollo], poiché
. aretino, iv-3-135: io non mi scuso con don diego con la mezanità d'
sacchetti, 112-8: io mi vi scuso che vi avevo a dar salsicciuoli,
colpe umane e colpe usate: / scuso la natia legge, il sesso e
colpe umane e colpe usate: / scuso la natia legge, il sesso e gli
merta il vostro sangue nobile / me scuso. -sollevare a un'alta dignità
occhio tutta la notte... mi scuso dunque, e acchiudo qui un foglietto
31: s'alcun mi riprende non mi scuso * / perch'io son fatto,
chiaro davanzati, xv-23: s'io lo scuso, fo contro a coraggio: /
, conv., iii-ii-i: ultimamente mi scuso da insufficienza, ne la quale non
furibunda et aera stella, / me scuso a te, ché ne copre una fronte
fasori, conc., i-82: mi scuso con esso pel non voluto ritardo,
insegnare a lei come scusare la conviene, scuso quella: ed è una figura questa
e arrogante. baldini, 14-98: scuso generosamente fin dal principio l'aria prosopoposa
dannò chi l'aveva rotta o lo scuso, come quello che dannare non la
padrone. guazzo, 1-244: io scuso i gentiluomini francesi di questi travestimenti,
/ fortuna lo vole et 1'no mi scuso; / et ème grave che el
uso e è gettato 'n fra lo scuso. dante, inf., 28-24:
me sempre, e lei come pudica / scuso, vari argumenti si mulando
, 112-8: signori, io mi vi scuso che vi avevo a dar salsicciuoli,
dolor pensando! / e s'io lo scuso, fo contro a coraggio: /
quel tale io condanno; e non lo scuso. cesari, 1-2-276: voi vedete
accusan le donne, ed io le scuso / se mille volte al dì cangiano amore
! il veggo in me; e lo scuso negli la destra che andava a tastoni
sospetti: cosa certodetestabilissima, né io la scuso. tasso, 13-22: la temenza a
/ ch'altra volta 'dolcezza'nominò / scuso, ben ch * a sentenza lì ben
convien lasciare in pria'; ultimamente mi scuso da insufficienza, ne la quale non
danari. aretino, v-1-403: me vi scuso del trop presumendo mandare queste
: donzella e madre, i'non me scuso, / ch'albor che non se
» ma ersilia, cristianamente: « scuso senza stasera ». panzini [1905]
locuz. avere, tenere per scuso). del carretto, cvi-663
/ però se importun sono / per scuso tu m'arai. straparola, i-70:
e di augusto, vi parrà di restare scuso. zanardi [in muratori, cxiv-46-108
per iscuso di me. -fare scuso di qualcosa: evitarlo, respingerlo.
ché sempre avanza - chi d'essa fa scuso. laude di assisi, 150
uso / et iettato è 'nfra lo scuso. 2. figur. imperfezione
. scuotere). scusso { scuso), agg. (superi, scussissimo
). giraud, 2-258: vi scuso, credendo che oggi il vostro capo
ché sempre avanza - chi d'essa fa scuso. = comp. dal pref
« dir questo, e me ne scuso, eccellenza, ma vorrei ricordarle che
caro, 12-ii-267: ve ne scuso volentieri, con questo che non mi
. n. franco, 6-63: scuso il povero uomo, poiché, per farsi
e l'aspredizion sforzate sonno, / me scuso ai sermon tui. = voce onomat
di pianto. casoni, 3-5-427: scuso il naturale talento, so che la donna
puote al tuo volere. / quinci mi scuso, ch'io non ho potere,
/ e mi difendo ingiustamente, e scuso? testi, ii-64: l'umano pensier
di traverso, obliquamente (anche nella lo- scuso i gentiluomini francesi di questi travestimenti, perché
tutti accusan le donne, ed io le scuso / se mille volte al dì cangiano
trattare...; ultimamente mi scuso da insufficienza. boccaccio, viii-3-203: questo
: quanto più mi difendo e più mi scuso, / cresce l'istanza, e
che ciòin cui buttiglione crede – mi scuso con lui per l'indiscreta ingerenza con