/ quando cantan gli augei più lieve scote; / sia caso od arte,
affascino. giuliani, i-396: poi si scote [la canapa]...
gli ange il petto, e i fianchi scote. pascoli, 863: su
gli ange il petto e i fianchi scote. massini, iii-276: quanto più invidia
squadre, che da pigri errori / scote te ogni animai, ch'alberga in terra
, stanco del maturo peso, / scote la chioma e al sol le braccia
parini, giorno, ii-599: già scote un d'essi / le architettate del
le acque. tasso, 14-33: scote questi una verga e 'l fiume calca /
ha ne la destra allor contorce e scote, / rovere immensa e sì pesante e
, e incorrendo la mosca alla rete la scote e si communica per il filo al
/ quando cantan gli augei più lieve scote. idem, 6-v-2-97: se tu parli
vi risplende un novo lume: / scote l'aurato scettro. idem,
, e su le spalle / si scote la cervice alta e superba; / suonano
/ o tardar borea allor che scote il dorso / de l'apennino, e
/ il passero dall'ale / si scote indolenzito la brinata. pascoli, 212:
, / e sì molle dal crin si scote intorno, / lusinghiera del sonno,
, / e sì molle dal crin si scote intorno, / lusinghiera del sonno,
/ e sì molle dal crin si scote intorno, / lusinghiera del sonno,
calcitrando il destrier, da sé lo scote. marino, 20-344: il cavalier con
. chiabrera, 295: fulgida asta scote / la giovinezza de'campioni alteri:
/ che s'odon tintinnir, quando si scote. s. majfei, 5-5-237:
marino, 329: qualor furioso / scote l'ampia cervice o cangia fianco /
al pié. manzoni, 15: scote [il destrier] nitrendo la nitente giuba
, v-2-807: lachne si alza. scote indietro la sua cocciutaggine adorabile. placa la
: freme il circasso e si contorce e scote, / ma il braccio prigionier ritrar
c'ha ne la destra allor contorce e scote, / rovere immensa e sì pesante
. chiabrera, 295: fulgida asta scote / la giovinezza de'campioni alteri:
, e su le spalle / si scote la cervice alta e superba. carletti,
/ e sì molle dal crin si scote intorno, / lusinghiera del sonno, ombra
che s'odon tintinnir, quando si scote. 2. crepitare (un'
35: inneggia il vate e a lui scote il turibolo / mentre i fior de
volte rumoreggiando, i lati fianchi / scote al teatro. mamiani, 1-88: al
1-30: mentre la febbre di risaia scote / feminei corpi affranti, / e
si scopa e si flagella, / scote le coma e mugge e soffia e
si risente il pellegrino, / e si scote dalla testa / una foglia inaridita,
annunzio, iii-1-938: dalle fondamenta / scote la casa. ora me la dirocca
ch'ai ventron l'afferra: / scote ora il capo disfogando tire, / or
cavernosi monti apre e disparte, / e scote le radici, e 'l giogo infiamma
alma / dai pigri nodi del sopor si scote, /... / né giunta
: vano dirai quel che disserra e scote / della virtù nativa / le riposte faville
al garzon s'accosta e sì lo scote / ch'alzar gli fa le luci alme
, / o tardar borea allor che scote il dorso / de l'apennino. dovila
, 329: [encelado] furioso / scote l'ampia cervice o cangia fianco /
con questa (e in questo dir scote una lancia) / si serba ai fichi
si scopa e si flagella, / scote le corna e mugge e soffia e razza
, iii-i- 938: dalle fondamenta / scote la casa. ora me la dirocca!
piastra argentea del ponte che il fremito scote. alvaro, 9-121: si sentiva.
, 23: altri un altro ne scote; e de le ceneri / fìligginose il
. tasso, 13-28: pur gli scote il petto / timor, sin a quel
fama. tasso, 15-49: egli scote la verga aurea immortale / sì che la
d'annunzio, i-298: ella si scote / rabbrividendo al gelido contatto / e
si posson mangiare. lalli, 1-4-5: scote la terra, inamarisce i puri /
/ incarra gl'arieti, acconcia e scote / de le gran torri le volubil
, ii-45: a strano romor si scote e piega / fanciul che pavé, e
furor cieco in un medesmo giro, / scote la spada. tesauro, 2-13:
, 10-65: con una man picciola verga scote, / tien l'altra un libro
: con una man picciola verga scote, / tien l'altra un libro,
gli occhi suoi m'imbianca / e mi scote e mi fa l'anima manca.
cieco in un medesmo giro, / scote la spada e la discordia fera /
calcitrando il de- strier da sé lo scote. baldi, 6-15: percotendo negli scogli
... un soffio misterioso che scote e passa come brezza sul mare, come
già il mortifero sonno ei da sé scote, / già può le luci alzar
già il mortifero sonno ei da sé scote, / già può le luci alzar mobili
, mi responde / la moscheta che me scote en paora. giostra delle virtù e
tema l'aure asperge / e l'elmo scote i cori e gli occhi appaga.
, / quando a lui piace, furibondo scote. -sbalzare giù, buttare a
/ quando cantan gli augei più lieve scote; / sia caso od arte,
cittade / dove tartarea erinni agita e scote / fiaccole e spade, / dove licenza
, d'un'alta palma i frutti scote. baldi, 35: be, dunque
. parini, giorno, ii-602: già scote un d'essi / le architettate del
/ con la timida man dibatte e scote. ciro di pers, 3-165: per
il mattin, che l'ostro-pinto maggio / scote e risveglia di favonio in grembo
e questi al colpo si contorce e scote / e cade in giù come paleo rotando
/ in mille parti e mi travolge e scote / l'anima sì che qual paleo
anco è mortai, trema e si scote / di parietico umor turgida il seno.
mazza, ii-45: a strano romor si scote e piega / fanciul che pavé.
mettere ad asciugare al sole. poi si scote, perché caschi il fiore e le
maestà vi risplende un novo lume: / scote l'aurato scettro, e sol con
la procace nota / ch'alto ti scote il bel vergineo petto / e che ne
ai licei, agli istituti tecnici, alle scote professionali. de amicis, xii-301:
/ punto da bella invidia arde e si scote. t. valperga di caluso,
il crine e spesso il quassa e scote. tesauro, 3-93: il suo destriero
danno / con sollecito moto il cor le scote, / ma de le piaghe ch'
. fr. della valle, 50: scote quindi la vela e la raggira /
ei con rampin'rende le sàrte e scote / le navi e l'alza, e
non fende già, ma lui ben scote, 7 tal ch'egli si rannicchia e
svegliasi ratto e via con man lo scote. bonsanti, 4-516: il sorriso.
si scopa e si flagella, / scote le coma e mugge e soffia e
persona. n. villani, i-4-21: scote quegli il letargo e si restaura /
1-18-231: qualor da le granite spiche / scote su l'aia il metidor tariste,
lo scacciò pur dianzi, / scote la coda e saltellando riede / umilemente
giove, che tuona e l'universo scote, / varca il mare amoroso: /
più dolente, / e più scaltri la scote, arde la face.
/ la sua foglia compagna e desta e scote. groto, 1-93: così sollevato,
regai cittade / dove tartarea erinni agita e scote / fiaccole e spade, / dove
, e su le spalle / si scote la cervice alta e superba, / suonano
aprire bocca, selva tutta, / scote le querce e schioma i faggi e i
che [l'italia] tutta si scote, / dal cenisio alla balza di scilla
. [1765], 600: già scote un d'essi / le ar =
pertinaci umori!) / cigniaffamati in affamate scote, / son della verità veri amatori:
chiabrera, 1-7-67: allor scote le briglie e picca il fianco.
petto, / e la piumata berretta scote / e te saluta sparsa di porpora
[guevara], iv-68: sparge e scote la necessità ciò che accumulò la oziosa
non sarebbe mestiero per lei, la scote troppo. 7. risvegliare dal
forte crido ch'ogni querza et omo / scote le fronde. p. del rosso
baldi, 20: l'importuno aquilon scote le piante. stigliani, 2-91: aura
/ con sollecito moto il cor le scote, / ma de le piaghe ch'egli
: gocciole lucenti di rugiada che la brezza scote da un arboscello e fa cadere sui
il poeta: e la canizie santa / scote e lafronte ampia serena; in vista /
. faldella, i-4-120: lo zini scote il suo fardello pesante di vieti classicismi
e dal cupo sen svelta si scote. 38. risvegliarsi dal sonno
è. / non vedete che tutta si scote, / dal cenisio alla balzadi scilla?
i-697: ecco l'aria immota si scote. -sostant. giuseppe flavio
, / degli anni il rio fardel scote dal dorso. -scuotere i fiori
e più, s'al- tri la scote, arde la face. proverbi toscani,
per gran vento mai si move e scote. tasso, 13-i-217: scoperto l'ardor
il difensor serpente? » / egli scote la verga aurea immortale / sì che
/ con sollecito moto il cor le scote, / ma de le piaghe ch'egli
, e su le spalle / si scote la cervice alta e superba, / suonano
scoppio di sdegno il sovrastante incarco / scote, il petto disserra e viva fiamma
al petto, / e la piumata berretta scote / e te saluta sparsa di porpora
crini e su le spalle / si scote la cervice alta e superba, / suonano
/ per l'aura orientai la sferza scote / e l'auree nubi de'confini eoi
petto, / e la piumata berretta scote / e te saluta sparsa di porpora /
. faldella, i-4-120: lo zini scote il suo fardello pesante di vieti classicismi
: la curiosità di saper qual fosse lo scote dello svogliato leggitore in un fantastico mondo
che s'odon tintinnir, quando si scote. spolverini, xxx-i-m: fra plausi e
/ trangosciando più volte, alfin si scote / e rompe il suo tacer con
terra anco è mortai: trema e sì scote / di parietico umor tumida il seno
annunzio, iii-1-938: dalle fondamenta / scote la casa. ora me la dirocca!