/ di dire, e poi mi scordo, / tanto infra me mi stordo /
pel capo, che molte volte mi scordo molte cose, e fo delle male
il senso e la ragione, mi scordo di te, mi scordo di me stesso
, mi scordo di te, mi scordo di me stesso, mi dimentico dell'
/ di dire, e poi mi scordo, / tanto infra me mi stordo /
, ii-188: s'io non mi scordo, s'io non iscaccio dal cuore l'
/ di dire, e poi mi scordo / tanto infra me mi stordo / per
ciarpe pel capo che molte volte mi scordo molte cose e fo delle malecreanze
ii-174: quando io scrivo l'istoria mi scordo d'ogni cosa che mi possa alterare
ii-174: quando io scrivo l'istoria mi scordo d'ogni cosa che mi possa alterare
stagnata di caltagirone. -questo non lo scordo mai. il vino è il latte dei
offese. / la tua colpa mi scordo. -sm. ant. invito
troppo prezzevole, fosse rimasto ivi per scordo e non per dono di aurelia.
: quando io scrivo l'istoria, mi scordo d'o- gni cosa che mi possa
gli occhi e il cuor, / scordo i miei danni antichi. manzini, 17-136
dolore gli occhi e il cuor, / scordo i miei danni antichi, scordo il
/ scordo i miei danni antichi, scordo il recente danno, / e rammemoro
mi si faccia, né mai mi scordo di servigio che mi venga fatto.
. scordare1, tr. { scordo). perdere il ricordo di qualcosa
. omettere di fare qualcosa per dimenticanza { scordo). ant. essere in disaccordo;
di caltagirone. « questo non lo scordo mai. il vino è il latte dei
annunzio, iii-2-1045: non me ne scordo dei giorni neri che ci toccò passare
. scordare3, tr. { scordo). far perdere l'accordatura a
con la particella pronom. { mi scordo). ant. perdersi d'animo;
/ di dire, e poi mi scordo, / tanto infra me mi stordo /
/ e no mai col suo parto avere scordo. scordevole odio, perché io non
fiorentini e i sanesi non tossono cagione diuesto scordo, nondimeno peccarono in tanto aspettare i
troppo prezzevole, fosse rimasto ivi per scordo, e non per dono di aurelia
esser troppo prezzevole, fosse rimasto ivi per scordo, e non per dono di aurelia
tutt'il senso e la ragione, mi scordo di te, mi scordo di me
, mi scordo di te, mi scordo di me stesso, mi dimentico delrlnfemo e
/ di dire, e poi mi scordo / tanto infra me mi stordo / per
son uomo grato, e non mi scordo / de'benefici. alfieri, i-122:
xiv-1-47: fra queste bevande circee non mi scordo però della gloria: ed è sempre