: tutto questo me ne faceva affatto scordare la spiacevolezza del clima, la malinconia
privati. baretti, ii-149: né ti scordare colà una buona scanzia di libri o
chi parte il viso che non vuol scordare. = comp. di allucinalo
vii-536: paiono alquanto i comuni istrioni scordare, perché alzano la voce nell'ultimo
. baretti, ii-52: non ti scordare però di raccomandargli che almeno una metà
escono così originali e attraenti da fargli scordare perfino dio. alvaro, 9-402: le
in cui l'alterigia biliosa l'ha fatto scordare persino la sua educazione civile, s'
i-163: la compagnia è fatta per scordare. moravia, iv-164: la sua solitudine
ma di te, menelao, non si scordare / già gl'immortali ed i beati
hanno in sé tali compensi che fanno scordare i difetti. alfieri, v-2-647: ecco
anima di diletto, che mi fanno scordare ogni affanno passato. parini, 456
alla mente, e il ricordare (e scordare) che si riferiscono piuttosto al cuore
e di sonetti, fino al punto di scordare quasi, che in quello stesso giorno
pellegrinaggi. baretti, 1-18: non ti scordare allo spuntar d'ogni sole di pregar
8. far perdere l'accordatura, scordare. -intr. con la particella pronom
non potrai apparare. = da scordare, con cambio di prefisso. discordato
dio, che se n'abbia a scordare. serao, i-869: quando egli
dismèmbro). ant. dimenticare, scordare. dante da maiano, xii-1-262:
metalli. 5. ant. scordare, discordare. -anche intr. con
. bar etti, 1-18: non ti scordare allo spuntar d'ogni sole di pregar
esercizio del mestiere, come si potrebbero scordare cotesti occhioni? mi permette il complimento
-togliersi dalla fantasia: dimenticare, scordare. berni, 320: non mi
e di sonetti, fino al punto di scordare quasi, che in quello stesso giorno
. frugoni, vii-403: non si potea scordare [il cane], per la
. baretti, 3-35: né mi voglio scordare di dirvi che il gitto de'sassi
garibaldi, 3-35: come potrò io scordare quel gruppo di giovani che, tementi
buono nobilita il natal suo, faccendo scordare al vulgo l'infamia materna. loredano
ciascun buono nobilita il natal suo, faccendo scordare al vulgo rinfamia materna.
loro indicibil grazia e lindura ne fanno scordare i corelli e sovvenire dei capitoli del
si poteva ella oltre tanta ingiuria facilmente scordare ch'egli, come era naturalmente malaffetto
la mia memoria che mi faccia prima scordare il 'memento mei 'che un sì
eccellenza / di quella a non volersene scordare / munizione da bocca, ch'ella dare
delitto, che non posso io no scordare. 3. con funzione olofrastica
buono nobilita il natal suo, faccendo scordare al vulgo l'infamia materna. varchi
in oblianza'. dimenticare, obliare, scordare; non prendere in considerazione, trascurare
, una persona); dimenticare, scordare. stefano protonotaro o pier della vigna
oblisci). ant. dimenticare, scordare, obliare. monaldo da sofena,
relegare nella dimenticanza in modo definitivo; scordare, ignorare, trascurare definitivamente. fausto
: a quanti la sete del principato fa scordare ogni giusto e ogni onesto! o
passione amorosa, di mitigare o far scordare i tormenti con essa connessi.
in tutti i propri pensieri: non scordare mai. pulci, 14-36: disse
pista. 22. dimenticare, scordare, non sapere, non ricordare più
]: perdonare è da cristiani, scordare è da bestie... alla seconda
si poteva ella oltre tanta ingiuria facilmente scordare ch'egli, come era naturalmente malaffetto
dove i poveri e gli afflitti entrano a scordare i casi loro, affrancati un minuto
. pananti, ii-190: non può scordare aristodemo la trucidata figlia, l'orrido
de'ricci, 241: mai mi potrei scordare di voi né della casa vostra,
saluti e rallegramenti, non te ne scordare. pratesi, 1-362: rispose, altezzosamente
. carducci, ii-5-34: non ti scordare, ti prego, di cercarmi e
/ pan fresco e vin, che fa scordare i guai, / sian rammentatori.
lungo raschìo d'accordi si preparava a scordare fino a mezzanotte. pirandello, 8-712
, che vorrei trovare una ricetta da farvi scordare il mio nome. berni, 285
estenuazione de pochi averi, con il scordare le particolari ristretezze e co'l'impiego d'
terremoti. pananti, ii-190: non può scordare aristodemo la trucidata figlia, torrido sacrifizio
/ né no gli bixogna de scordare, / né d'altro far se non
, 6-37: il sonno mi fece scordare tutti i dolori che il mio povero
libera. -cancellare dalla mente, scordare. manzini, 12-135: un modo
corporale. savonarola, i-46: non ti scordare di tante grazie e tanti doni,
mondo noi! -scordarsi, potersi scordare di qualcosa: rinuntic.: discostarsi
dio: dalla quale non si può scordare l'anima per veruno detto di creature né
un lungo raschìo d'accordi si preparava a scordare fino a mezzanotte. = comp
= voce roman., deriv. da scordare. scordasto { scordasco),
. = nome d'agente da scordare \ scordatura, sf. perdita
(tose, anche scorzare; ant. scordare), tr. (scorzo)
, / né no gli bixogna de scordare. berni, 24-12 (ii-233):
baretti, 6-37: il sonno mi fece scordare tutti i dolori che girolamo leopardi,
è mio intendimento di scrivere qui. devesse scordare. dante, inf, 2-8: o
, i-15-60: doman... non scordare / dori mia bechi, 2-36: si
qualcosa o di qualcuno; dimenticare, scordare (e può essere accompagnato dalla particella
ti verrà reso, ma / non ti scordare mai di questo giorno; / egli
loro indicibil grazia e lindura ne fanno scordare i torelli e sovvenire dei capitoli del
, / e vorrebbe aver sonno e scordare ogni cosa / come un tempo al ritorno
mancia, e vengo a pregarvi di scordare la mia spagnuolata. r. sacchetti,
ed ossidati malamente. 4. scordare uno strumento musicale. tesauro, 2-i-15
stracci medicano le ferite: la miseria fa scordare le altre sofferenze. proverbi toscani
. baretti, ii-149: non ti scordare una toeletta campestre per la signora e
conforto degli amici, che mi faccino scordare quella orribile infelicità di mirarmi semprenelle branche del
il suono degli stromenti fa al cervo scordare la naturale sua timidità, che gli elefanti
.. di chi mi vado a scordare! » fece il marchese dandosi una manata
scordàbile, agg. che si può scordare; che può essere dimenticato. –