alla viltà del peccato, e ha a schifo e abominio la sozzura, come diceva
di disfarla. salvini, 7-7: schifo di greca nave io guato al lido /
almanco scannavo. il sangue lava lo schifo dal furto. tu non avesti mai tanto
venti della balìa reggenti, ebbono a schifo il savio consiglio del re ruberto. boccaccio
-nel porto di rodi, / lo schifo è amarrato. / saltate pur giù.
3-21: da poppa e da prua dello schifo aveano ben racco mandati i
, che le hanno da loro a schifo anzi che no; perciò che da loro
ragno; poi, col volto atteggiato di schifo, stava un po'a mirar la
, che le hanno da loro a schifo anzi che no; perciò che da loro
nudi stili. arici, 43: da schifo / attossicato verme, entro si crea
non ho mai provato un tal senso di schifo orribile e propriamente tormentoso...
le zazzere, e gli aveano a schifo. passavanti, 33: costoro sono,
non vale, / perch'hanno a schifo ogni opera mortale: / lasso!,
algarotti, 3-41: la slitta o schifo la governava con una specie di timone
in una gran caldaia / il più schifo belletto, che a la prima / mi
era tutt'unta e bisunta da fare schifo a guardarla e a parlarci. nievo,
non avea sì delicato bocchino né sì schifo naso come voi, la volle pure
perché non credessono ch'egli avesse a schifo, si tolse uno boccone, e
infogna, / sente l'ingenua / schifo e vergogna. viani, 4-56: il
3-21: da poppa e da prua dello schifo aveano ben raccomandati i capi di due
da far guasto alle scuole e schifo alle persone serie; 2) la massima
bisogna toccare! cose da farsi poi schifo a se medesimo. sto per dire che
buongustaioli da far guasto alle scuole e schifo alle persone serie; 2) la
una gran caldaia / il più schifo belletto, che a la prima / mi
il giovane, 10-926: l'arà a schifo la grascia e 'l camoiardo; /
, v-1-929: c'è chi ha schifo di palpare questa specie di sacchi bianchicci
/ il più goffo, 11 più schifo minestraio, / d'ingegno e garbo e
suol tornar colei / che non ha schifo le tue bianche chiome. giovanni dalle celle
di buono. giusti, 2-81: schifo ai nobili / non fa la loia /
, animale sporchissimo e da avere a schifo pure a mentovarlo, si dice che hanno
padri, 30: non avere a schifo niuna cosa che ti sia posta innanzi,
tale, che il solo odore metteva schifo. collodi, 47: e perché la
slataper, 1-158: i deboli mi fanno schifo, come creature dipendenti dalla pioggia e
tale, che il solo odore metteva schifo. 2. sm. ciò
conversava, / e di tutti era schifo e disdegnoso. s. caterina da
volta, la cui forma è a schifo. baldinucci, 7-96: vedesi una molto
, fan certe gongole che verrebbono a schifo ai frati e sempre hanno uno starnuto
e ciò ci ha procacciato / lo schifo, perch'egli ha corteseggiato y al
state con molta meno noia dimorerebbe ogni schifo. firenzuola, 815: le fiere tutte
che chiamano a padiglione o a schifo. viviani, 2-22: la centinatura di
altre sono a crociera ed altre a schifo... ed entrambe sotto un contrario
considerarsi; atteso che le volte a schifo esercitano la loro spinta su i lati,
e ciò ci ha procacciato / lo schifo, perch'egli ha corteseggiato / al bel
, gogliardico, che subito gli fece schifo come un mezzuccio, ma che rimaneva
natezza 'è pretto francesismo da aversi a schifo. arila, 139: 'emilio
d. bartoli, 9-30-123: tenersi schifo, non degnante, e coll'affetto il
pare essere si grande, che le viene schifo delle sue pari. alberti, i-294
, talora mangiano qualche cibo stomacoso e schifo, ma così ben acconcio, che
non avea sì delicato bocchino né sì schifo naso come voi, la volle pure in
e bassi ne mirate, avendo a schifo e sdegno i nostri gesti; a
quell'orrore del baccano pubblico, quello schifo dei gesti meschini altrui, quel rimorso delle
.. non dei esser tu più schifo degli altri. lippi, 6-78: il
notte suol tornar colei / che non ha schifo le tue bianche chiome. bianco da
conversava, / e di tutto era schifo e disdegnoso; / ma simil vita intendo
a se stessi disgustevoli, oggetto di schifo e di ribrezzo. 3. figur
-buono? -fece stefania. -uno schifo, -lui disse. e poi:
devorata. panciatichi, 82: con uno schifo ch'è cavato d'empoli, mi
in una fortuna di mare è sommerso uno schifo. leopardi, 220: cittadi alternamente
ripugnanza più tetra della stomacaggine e dello schifo, mi contraevo e storcevo come per
si spostano sotto i piedi, e lo schifo delle cose luride e logore. idem
per su'prodezza; / e come schifo mi tornò fellone / e lungo
disumanizza le loro facce, mi fa schifo. piovene, 5-445: ho avuto
vile nel dimandamento. fiore, 14-4: schifo, tu faresti oltraggio / di non
animali. fiore, 73-11: lo schifo i'sì pregiava men ch'un fico,
invece fosse per riuscirle alla prova, a schifo, sarebbe stato quasi un emetico,
del santo padre, fanno pietà e schifo gli ingiusti giudizi dell'epatico botta.
, -nel porto di rodi, / lo schifo è amarrato. / saltate pur giù
in queste contrade, non abbiate a schifo lo nostro albergo. casti, 10-35:
le esaspero, codeste brame che mi fanno schifo, per meglio vendicarmi. bontempelli,
= deriv. dall'agg. schifo, con il pref. e-rafforzativo.
carlo. fiore, 12-10: schifo, aggie merzede / di me, se
dunque a la mensa, o tu schifo rifuggi / ogni vivanda, e te
? ecco qua: uno che faceva schifo, propriamente schifo, a se stesso,
: uno che faceva schifo, propriamente schifo, a se stesso, se si
amassero a fede. fiore, 12-n: schifo, aggie merzede / di me,
inter. esclamazione che indica disprezzo, schifo, disgusto. caro, 16-94:
fiore, 16-2: quand'i'vidi lo schifo sì addol- zito, / che solev'
, e disse: - tutto è uno schifo. = deriv. da fischiettare
né meno si può navigar con lo schifo. de marchi, i-960: giunse
non avea sì delicato bocchino né sì schifo naso come voi, la volle pure in
: uno al focone e l'altro allo schifo per lo manco. il lessico dell'
. carducci, iii-25-360: più farebbero schifo, se non facessero orrore, quei
: c'era in fondo a quello schifo e a quella sofferenza, c'era,
, e per questo l'aveano quasi a schifo. -foresétto (femm. -a
la forfora sul tuo colletto mi fa schifo. -per simil. e al
così vecchio e brutto, mi faceva quasi schifo. 2. circa, all'
per su'prodezza; / e come schifo mi tornò fellone / e lungo tempo
niffolinq, come mostrando d'aver a schifo quel lezzo caprino (e quel fortore
apposito istituto di laidezza e di schifo, nel quale si orne
guerrazzi, i-162: se vinto lo schifo tu ti accosterai a considerare i menanti
mettine giù, e non ten venga schifo, / dove cocito la freddura serra
95: era sciattona e aveva a schifo l'acqua come il fumo negli occhi.
vilmente mi buttò di fora / lo schifo, crudo, fello e oltraggioso.
, non garritóre, non disdegnoso e schifo. manzoni, fermo e lucia, 618
sentiva... quasi un'impressione di schifo che gli gelava ogni impulso.
siena, v-240: interviene a uno ghiotto schifo, che farà con tanta diligenzia una
cadervi drento una mosca. egli è schifo e non mangia. aretino, iii-10
molti vilmente mi buttò di fora / lo schifo, crudo, fello e oltraggioso,
prova, / -tose. non avere a schifo di fare, usare o questo
. panciatichi, 82: con uno schifo ch'è cavato d'empoli, /
. i e posavan gottosi il piede 'n schifo. 2. che si riferisce
latini, xxxv-h-265: hai tenuto a schifo / la gente, 0 torto 'l
latini, i-2592: hai tenuto a schifo / la gente, o torto 'l
/ ma saggio le minacce non ha schifo, / lo folle a le ben grandi
non vale, /. perch'hanno a schifo ogni opera mortale: / lasso,
fiore, 16-4: quand'i'vidi lo schifo sì addolzito, / che solev'esser
11-8: dissigli come si contenea / lo schifo ver di me, e che parea
, / sol mi lega di morte ignavo schifo. -che trascorre in una condizione
è un vecchio maiale le cui imbecillità fanno schifo. papini, 39-xiv: noi intellettuali
disprezzo, che ho a dispetto e a schifo. 4. figur. comporre
brusoni, 1-231: montati insieme su lo schifo, benissimo proveduto per ogni occorrenza,
la storia della navigazione del mondo, dallo schifo informe di usco e dal primo vascello
di gentil cuore li doverebbe avere a schifo. galileo, 3-3-130: lascio stare l'
, s'aggiungeva l'orrore e lo schifo delle tracce e degli avanzi della recente
me n'andai a terra su d'uno schifo, lasciando la mia roba; perché
: a la mensa... tu schifo rifuggi / ogni vivanda, e te
infiacchisce di più in più e prende a schifo i nobili pensamenti. misasi, 7-i-76
, quella santocchia, grassa da far schifo e buona da mettere nella capponaia.
infogna, / sente l'ingenua / schifo e vergogna. zendrini, iii-31:
. botta, 7-205: gli ho a schifo quando vo- glieno infrancesarsi, inglesarsi,
, arruolamento. ch'ogni altra cosa a schifo tengo e a vile. amari, 1-2-
23-346: montano quattro su veloce schifo / cacciatori, e di questi a due
botta, 7-205: gli ho a schifo quando vogliono infrancesarsi, inglesarsi, intedescarsi
e fortissimo, ingordo di frutti e schifo di carne. oliva, 576: beati
che brami invano avere o zucca o schifo. n. franco, 7-1 io
io farò male a trattenervi inamorativaménte così schifo. = comp. di innamorativo.
e cavità, e inestolla nel sommo schifo della sala, dove passeggiavano i cor-
non avea sì delicato bocchino né sì schifo naso come voi, la volle pure [
nulla. m'insulto e mi faccio schifo perché non posso. -intr. letter
botta, 7-205: gli ho a schifo quando voglieno infrancesarsi, inglesarsi, intedescarsi
porci] dare la convenevole intensione di schifo e di spregio, e perciò prolunghiamo la
: li ottentotti dell'africa non hanno schifo d'intonacarsi il capo d'una crosta
ivi non vale, / perch'hanno a schifo ogni opera mortale: / lasso,
,... in confronto dello schifo, laidissimo putridume che ci ha invasi
jole ', sinonimo poco usato di 'schifo, lancetta'. tramater [s.
, di poi applicato anche a picciolo schifo o lancia. panzini, iv-345: '
botta, 7-206: gli ho a schifo quando vogliono infrancesarsi, inglesarsi, intedescarsi
ne sento il bisogno, mi farebbe schifo, se non mi facesse ridere.
cui l'istoriografo abbrevia, mosso da schifo e da ribrezzo. = voce
: a morir venne, / labile e schifo nelle membra, e torbo / della
per un apposito istituto di laidezza e di schifo, nel quale si orneranno di enormi
vecchio vizioso, il vizio e lo schifo, nell'inganno in cui era caduto
ai miei occhi mi faceva ribrezzo e schifo. -rubinetto di macchina per il
s. v.]: 'lancia', schifo, barchetta al servizio delle grosse navi
lattime? pea, 1-74: gli faceva schifo per quella pelug- gine rossa e quel
., 1164: giovanni, avendo a schifo queste cose, lavorava ne la dottrina
stampa giorna liera che fa schifo e vergogna. de meis, ii-19-497:
mia anima piena di lebbra e di schifo, per se stessa, amo la melma
: gli estetismi di cattiva lega gli facevan schifo e pietà. — scherzo
, / ma saggio le minaccie non à schifo, / lo folle a le ben
/ e più assai che del lezzo, schifo ha della menzogna. monti, x-4-642
, 169: il re, senza schifo di marcia e di lezzo, si pose
il sudiciume. giusti, 2-81: schifo ai nobili / non fa la loia /
la polvere e per lo sudore, mettono schifo a chiunque tratta con essi. berchet
goloso, tu porco, puzzolente, schifo, lordo, disgraziato nato di troia
passeroni, 6-133: lo animale informe e schifo / alzò il capo fuor del loto
indicare una traccia effimera ovvero disgusto, schifo, ripugnanza. bandello, 3-48 (
maggiore del lecito, fa anche abbastanza schifo; quando per esempio, pur di evitare
e s'è praticato sempre mi fa schifo. quel sangue dei coltelli, quelle
muscolose le catene pesanti, urlò: -fate schifo, schifo! schifo! illustri macellatori
pesanti, urlò: -fate schifo, schifo! schifo! illustri macellatori. cicognani,
urlò: -fate schifo, schifo! schifo! illustri macellatori. cicognani, v-1-381:
« nerone » di boito. madonna che schifo! bernari, 3-328: la donna
vostro strano, / sia brutto e schifo, e siesi nato il giorno / che'
/ malaurioso / e da aversi sempre a schifo, / se foss'anco stradisciato,
lo suo savere fu alquanto presuntuoso e schifo e isdegnoso, e, quasi a
è il più crudele, il più schifo, il più vergognoso di tutti i malori
la donzella e, messala su lo schifo, fuggirsene nella vicina spiaggia prima che
urtato contro la durezza massiccia, lo schifo, la noia di una vera malvagità e
, 60: i parti ebbero a schifo vonone, allevato in roma quasi mancipio
loro latte, avendolo non manco a schifo che noi ave- riamo di bere il
ubriacone e cattivo, e mi faceva schifo perché aveva i denti marci. borgese,
era marcio fino all'osso che faceva schifo. panzini, ii-681: l'è
spesso, dopo aver ceduto, ebbi schifo e paura di me stesso, ma la
noia, la sua; era propriamente schifo di vivere. bacchelli, 18-ii-624:
bergamini, 1-363: né gli era schifo maneggiar le marre / con quella man
: che mondaccio è questo! che schifo! ma paiono tutti...
urtato contro la durezza massiccia, lo schifo, la noia di una 'vera '
sie, / o s'hai tenuto a schifo / la gente o torto '1
ottusa e matura e le femmine altezzosità e schifo. 11. che è stato
a la mensa... tu schifo rifuggi / ogni vivanda, e te medesmo
, 10 per modestia farò alquanto lo schifo, ma ne sentirò un contento grande
guerrazzi, i-162: se vinto lo schifo tu ti accosterai a considerare i menanti
una merdosa, ch'ogni cosa ha a schifo. carducci, ii-3- 139:
chezza dear micciana / a quello schifo che sta si 'norsato. 2
abbandono, s'aggiungeva l'orrore e lo schifo delle tracce e degli avanzi della recente
murare di argento dorata, da un schifo, che il maestro delle cerimonie gli porge
.. ma il rospo proprio le metteva schifo. -insinuare (un sospetto, un
servizi di bordo sul naviglio e sullo schifo, cui oggidì siam soliti chiamare mozzo
25. -il saggio non ha a schifo le minacce, il folle leva il
/ ma saggio le minaccie non ha a schifo, / lo folle a le ben
; / ma saggio le minaccie non à schifo, / lo folle a le ben
/ il più goffo, il più schifo minestraio, / d'ingegno e garbo e
alle porte e che i grandi hanno a schifo. -nel linguaggio evangelico: l'
modo repugnano, iih!, fanno schifo: strappate, sbrindellate, col viso
la molestia j del grasso e de lo schifo, / vorrei pigliare il cuor di
molle che se chiama naso / supra lo schifo et al girar di torno, /
mollicume è la cosa che fa più schifo di tutte. = deriv.
maffei, 169: il re, senza schifo di marcia e di lezzo, si
mollicume è la cosa che fa più schifo di tutte. pavese, n-i-
ghega; / or va moltoso e schifo in contenenza. = deriv. da
è maraviglia se questo così mondo e schifo poeta una volta la si ricevesse tra
bembo, che fu sì mondo e schifo poeta, non so chi debba o
mone oneste, quanto più fanno dello schifo, tanto più [ecc. l.
.. /... hanno a schifo ogni opera mortale: / lasso,
amore e morte m'hanno tanto a schifo, / che l'un non vuole e
pred. fiore, 11-11: quello schifo si ha sempre in usanza / ch'
, l'orrido de le guance e lo schifo de la bocca. -sviluppato enormemente
te uno spagnuolo attillato, odorifero, schifo come il culo d'uno orinale.
si assomiglia. slataper, 1-88: schifo terribile. questa è la ragione.
pena, sacrificio, e vedi che schifo ci contorna. 2. seguita da
dispregiando le carni; e le narici / schifo raggrinza. manzoni, fermo e lucia
pigliasse nausea e vi sto, di schifo causato dalla vista o dal contatto disturbasse l'
foggia, -ant. ciò che provoca schifo, ribrezzo, disgupadre eterno, dopo
2. per estens. che provoca schifo, ribrezzo, ripugnanza; ripugnante,
giando le carni; e le narici / schifo raggrinza, in nause g
: il signor du-hamel non ha a schifo d'entrare nelle officine puzzolenti e nauseose
mosche! 2. che suscita schifo, ribrezzo, ripugnanza. -letter. navigatore
ella nondimeno l'aveva, dico, a schifo; pur destramente andava trattenendolo et ingannandolo
certo niffolino, come mostrando d'aver a schifo quel lezzo caprino e quel fortore così
la scorsa notte avea. -nausea, schifo. d. bartoli, 1-1-20:
1-xix-144: più di femmina musica fa schifo / la novelliera: vedila, trascorre /
, 1-231: montati insieme su lo schifo benissimo proveduto per ogni occorrenza, c'
franchezza sì venne primieramente / contra lo schifo, ch'è molto oltraggioso, / e
sospettata! cassola, 4-279: pensa che schifo: andare con uno di questi omacci
ivi non vale, / perch'hanno a schifo ogni opera mortale. beccuti, i-176
a recarsi con esso lui nel medesimo schifo a terra. stuparich, i-420: si
con la nausea per il cibo, uno schifo orrendo mi prendeva pure per quella gente
, ix-18 (117): avendo a schifo con tutto orrore il dimoro della vita
. per estens. che suscita ripugnanza, schifo, orrore; sgradevole, ributtante,
'la padella ', la gente à schifo. 9. per simil. rotella
. casaregi, 157: perdendosi lo schifo o battello per mancanza di cavi, o
/ ch'io men l'ho a schifo, da che pur men tristo / al
, vocina leziosa, graziette d'uno schifo mai visto, paltoncino a vo- lants
, sulle pareti dello stomaco, come uno schifo. -labbro, margine di una
grazia del vangelo quelli ch'hanno a schifo d'osservare i più leggieri comandamenti della
gli abiti fatti in casa vengono a schifo e per isterica voglia sopra tutti piacciono quelli
: gl'inglesi con una smorfia di schifo pensano che molti irlandesi pecchino [per
la cavava dal corpetto faceva sputare dallo schifo. cicognani, 2-87: prima portava un
... gli uomini che fanno schifo (tutti) e le donne che
, abbandonava i compagni e, nello schifo cercando di salvar se stesso, aveva
unguenti, vedendo che tu non hai a schifo i poveri e non cacci i peccatori
: per la fame s'avviarono in sullo schifo verso un'isola piena di sciti,
gemelli careri, 1-i-27: fuggimmo col nostro schifo, senza che i marinai mi permettessero
pulcin bagnato e un pigolóne da fare schifo a'suoi più caldi ammiratori. carducci,
di plutone, né abbiamo tanto a schifo l'asfodillo da pitoccare il vitto da
crusca]: quando non abbia a schifo pocciare di per sé la capra. tozzi
esprime disgusto, ripugnanza, nausea, schifo. gonzaga, ii-55: domine ita
« a roma » disse « si fa schifo; ecco quello che si fa! »
, « sarei la porcheria, l'ultimo schifo dei fasci sti.. ma che
, 1-134: colui che ha cura dello schifo e deve condurlo, tenerlo netto e
portunato è uno schiavo che guida lo schifo e ne ha cura. 2
'portunato': il caicco stesso o lo schifo. = etimo incerto: forse
che erano nelle galee aveano perduto un schifo con la porzione del vivere per due
agente teatrale. quali orrori! che schifo!... egli così!.
lo suo savere fu alquanto presuntuoso e schifo e isdegnoso, e quasi a guisa
franchezza sì venne primieramente / contra lo schifo, ch'è molto oltraggioso, /
non si sa perché, fanno tanto schifo, sono un boccone privilegiato. pea
, almeno in questo momento, mi fa schifo, e mi parrebbe una viltà.
suo antico signore badando ed avendo a schifo la signoria nuova, uomini, donne
d'aver per niente a dispregio e a schifo un'altra volta da capo il prezioso
, 1-231: montati insieme su lo schifo benissimo proveduto per ogni occorrenza, c'
avevo provato e mi era venuto lo schifo degli uomini e dell'amore. g.
un pulcin bagnato e un pigolone da fare schifo a'suoi più caldi ammiratori. verga
sgradevole, fastidioso; suscitare disgusto e schifo; venire a noia; spiacere, rincrescere
certo grande cechità e ritrosia avere a schifo uno sputo, ed amare ed abbracciare la
chiamare la seconda, 'volta a schifo alla romana 'coll'aggiunta pur di '
: da poppa e da prua dello schifo aveano ben raccomandati i capi di due
dispregiando le carni; e le narici / schifo raggrinza, in nauseanti rughe / ripiega
algarotti, i-vi-62: la slitta o schifo la governava con una specie di timone simile
la donzella e, messala su lo schifo, fuggirsene nella vicina spiaggia prima che
più rappezzato, più sucido e più schifo d'un ebreo. 3. per
tanto che visse, porzia non ebbe a schifo il rappresentare nel mondo la sola imobile
giustamente le dividemo dandone a quelli del schifo per persona 21 la sua rata ed alla
2-16: fanno [i cortigiani] lo schifo, ma pur sempre mai / ingozzano
caporeci. -essere un recere: fare schifo. f. dambra, 4-77:
, 9-12: se alcuno a spirito punto schifo fu noioso a vedere o ad abitarvi
algarotti, i-vi-45: mi rimbarco sullo schifo, ma con mare più placido per risalir
, i-14: introdotta primamente la fanciulla nello schifo con cui era della nave venuto all'
[la franchezza] lo [lo schifo] gì pungendo, / e di lagriime
. figur. ripugnanza fisica o morale; schifo. savinio, 27-261: le altre
azzarono sette uomini, e riebbe lo schifo. alciati, 57: il manfrone.
allontana da sé i circostanti destando in essi schifo e ribrezzo. svevo, 8-505:
ributtanti. 2. che provoca schifo, ribrezzo, ripugnanza (un oggetto
ributta colle sue smorfie. -provocare schifo, ripugnanza. -in partic.: essere
letamaio rimuginato. 23. provare schifo e ripugnanza per qualcosa. magalotti,
alcuno caso, non le ricevere a schifo né con fastidio per tanto che tu le
proprie man (né 'l prenda a schifo), / che suol tanto giovar,
giacobina. papini, 27-1165: ebbi schifo della commedia cne ignobilmente ritrae le ridicolezze
i-xrx-144: più di femmina musica fa schifo / la novelliera: vedila, trascorre /
: lasciammo ascoso / pur or lo schifo de la nostra nave / in quel
liberato, non foss'altro, dello schifo di vederlo mangiare accanto a me alla
non le rifiutava: egli solamente era schifo di legumi. soldati, 2-258:
landolfi, 13-120: mi prende lo schifo se leggo che cosa ho qui scritto
: a la mensa... tu schifo rifuggi / ogni vivanda e te medesmo
loro abitazione, vi mandò con uno schifo certi marinai e, pigliata la barca,
183): non le ricevere a schifo né con fastidio pertanto che tu le sappi
1-231: rinunziando alla fatica durata, allo schifo vinto, alla sorpresa che mi ripromettevo
ecc.) di disgusto, di schifo, di ripulsione. cassiano da macerata
quell'animuccia perversa e mi fece veramente schifo. piovene, 14: dopo aver agito
sommo all'imo con inconsiderato raggiro, schifo all'aspetto ed alla figura scri- gnuto
e di lontan sovente / manda uno schifo, e gli animi ritenta, /
1-vi-38: nelle fortune di mare lo schifo si ritira dentro alla nave e si
peccato. monte, 1-55-16: 1'schifo, ormai, più scritte vostre carte,
vita di certi et a schifo i costumi de la corte, si
certo grande cechità e ritrosia avere a schifo uno sputo, ed amare ed abbracciare
, xxx-4-325: d'aver noi a schifo / forse ti roderai e d'aver
. carducci, iii-25-361: più farebbero schifo, se non facessero orrore, quei
se non altro, non ci movano a schifo. carducci, ii-8-355: il ronzio
, apparve oggetto di ribrezzo e di schifo. carducci, o-3-121: due rospi intanto
puzzolente, e con l'altra tutto schifo turandosi il naso per non sentire il
niuna mal acconcia mensa è scontento o schifo, perch'ella non cede in sapore alla
le carni; e le narici / schifo raggrinza, in nauseanti rughe / ripiega
ogni occhio che il vedesse ne sarebbe schifo... per la ruvidezza a
merdosa, ch'ogni cosa ha a schifo. fagiuoli, xii-150: tu che
partecipano alcun poco del mimico, fanno schifo a chiunque d'onestà civile. carducci
). aretino, 20-62: facendosi schifo del viso del maestro, si voltò
folino, come mostrando d'aver a schifo quel lezzo caprino e quel fortore così
tuttavia la sua satollanza in sì dispregievole e schifo cibo che demeritava il nome di cibo
satollarsi in più lauto convito, aveva a schifo la di lei povera mensa. malatesti
fiorentina. 2. avere a schifo. tommaseo [s. v.
vizze che gramente in compagnia. fanno schifo a un porco. tutte sbiasciucate da unguenti
il nostro corpo vi ha fatto schifo. = comp. dal pref
dante], 1-207-13: lo schifo sì avea in mano un gran bastone,
m'apponeva ch'io ero vecchio, schifo, scarcaglioso e ogni male? =
, credevano di far paura e facevano schifo. -come epiteto ingiurioso.
, ix-18 (117): avendo a schifo con tutto orrore il dimoro della vita
, 195: era schiattona e aveva a schifo l'acqua come il fumo negli occhi
con ischifezza, in maniera da fare schifo. 2. mostrando disgusto,
. io faccio testimonianza di meriti e schifo di piacere adulando, così non negherò che
. 3. avere a schifo, respingere con disgusto o ripugnanza,
conti, 91: d'esser ingannata io schifo e abborro. baldini, i-415:
, ii-10: sotto il sol mi schifo ogni altra donna. b. davanzali,
o traspor tare in uno schifo o in un'imbarcazione da tra
'schifare': mettere o portare nello schifo. = denom. da schifi3
di carico, quanta ne cape nello schifo. = deriv. da schifare1.
schifazióne, sf. ant. senso di schifo, di ripugnanza. luna [s
o al gusto. - anche: schifo, disgusto. bottari, 3-1-64
[dei lebbrosi] gli aveva a schifo talmente che gli faceva schifare da ciascuno.
, sf. ant. piccola imbarcazione, schifo. sanudo, li-128: circa
ant. disgu sto, schifo. g. f. loredano
certo grande cechità e ritrosia avere a schifo uno sputo ed amare ed abbracciare la conca
di caccia, / che mi solieno a schifo esser le stame; / se non
cose che tutte l'altre persone hanno a schifo. carletti, 121: meno bevono
loro latte, avendolo non manco a schifo che noi averiamo di bere il sangue crudo
questa storia qualcosa di più forte che lo schifo... la este.
isogno della pulizia. giusti, 4-i-148: schifo ai nobili / non fa la loia
rovani, i-544: egli non aveva schifo, no, ai mangiare nei nostri
: la ragazza... aveva a schifo poi di lavare i piatti e imbrattarsi
, per terra, delle calze che facevano schifo. buzzati, 6-166: ordinò del
di mangiare, il mangiare gli faceva schifo. moravia, xl-32: « ecco
e si pulì la mano, con schifo, sul mio impermeabile. -ribrezzo
le polvere e per lo sudore, mettono schifo a chiunque tratta con essi. foscolo
sì rugoso, essa l'avrebbe avuto a schifo e fuggitolo. pea, 1-74:
. pea, 1-74: gli faceva schifo per quella peluggine rossa e quel lattime
perché proprio vorrà dire che le fate schifo ». buzzati, 6- 189
» « figurati, a me faceva schifo ». bernari, 3-61: « asciugati
mani lustri di grasso. « fai schifo » soggiunse poi a voce più bassa.
di muiia e di topi e di schifo. moravia, ix-61: hai ragione,
ci sono le cimici, è uno schifo. -cibo nauseabondo, di pessima
. « che questi maritozzi sono uno schifo ». 2. figur.
con valore enfatico, nell'espressione fare schifo. cavalca, ii-38: un'
l'uomo, riputandosi santo, ha a schifo li peccatori e scacciagli. m.
in odio l'abominevole vita di certi et schifo i costumi de la corte, si
sia utile, sempre fa aver a schifo il traditore. martello, 6-ii-
, più assai che del lezzo, schifo ha della menzogna. panni, 554
stomaco gli faceva il lezzo e lo schifo della medesima colpa. c. bini,
.. adele, tu mi fai schifo e ribrezzo e ti disprezzo altamente.
, proseliti, partigiani, mi fa schifo. svevo, 8-761: io riseppi qualche
queu'animuccia perversa e mi fece veramente schifo. beltramelli, iii-576: va'via,
iii-576: va'via, ché mi fai schifo, puttana! slataper, 2-229:
coscienza tanto più torco il viso dallo schifo per le molte vigliaccherie e debolezze mie
. soldati, 2-531: mi fai schifo, hai capito?! mi fai schifo
schifo, hai capito?! mi fai schifo perché so tutto, tutto quello che
. piovene, 15-49: tutto fa schifo qui, tutto è come appestato: stupidità
quell'orrore del baccano pubblico, quello schifo dei gesti meschini altrui, quel rimorso
g. bassani, 5-148: « che schifo, che schifo! », mormorava
, 5-148: « che schifo, che schifo! », mormorava tra i denti
attenendosi sempre al tristo, a lo schifo ed al biasimabile. bacchetti, 1-i1i-695:
vecchio vizioso, il vizio e lo schifo, nell'inganno in cui era caduto
marinetti, ii-257: abbiamo un profondo schifo del teatro contemporaneo... perché
l'ultima « lacerila » fa veramente schifo! tutti, dovunque, sono persuasi
di politica. e reiezioni ci fanno schifo. -nell'interiezione che schifai
agente teatrale. quali orrori! che schifo!.. egli così!.,
pozzanghera? ojetti, iii-53: che schifo l'automobile. anche se potessi
averlo. buzzati, i-694: « che schifo d'un mondo! » disse santo
bene, perché è già molto in questo schifo trovare due uomini come loro. fenoglio
visto roma e laggiù è stato uno schifo », ammise johnny. « scommetto
e disse: « tutto è uno schifo ». -oggetto, meccanismo,
ché tengo il camion coi freni uno schifo. prisco, 5-316: questa strada è
prisco, 5-316: questa strada è uno schifo: che aspettano a bitumarla?
, « sarei la porcheria, l'ultimo schifo dei fascisti.. ma che c'
ora, ma devi essere proprio uno schifo di soldato. 4. scarsa
mettine giù, e non ten vegna schifo, / dove cocito la freddura serra.
, e dice che tu non abbia schifo perch'elle sieno poche. g. villani
de'venti della balìa reggenti ebbono a schifo il savio consiglio de re ruberto che
ivi non vale, / perch'hanno a schifo ogni opera mortale: / lasso,
parte è rifiutare il mondo, averlo a schifo, per lui nulla fare, ma
uomo endegno: / non l'avere a schifo né a desdegno. ariosto, 15-47
/... / ed ebbi a schifo il calzare stivali. brusoni, 2-129
spontaneamente del terreno, oggidì ha a schifo tali produzioni di natura. parini, 315
cattaneo, iii-4-154: tutti questi ebbero a schifo di accostarsi al turpe registro. nieri
195: era sciattona e aveva a schifo l'acqua come il fumo negli occhi.
sie, / o s'hai tenuto a schifo / la gente, o torto
li prometti assai: / tanto a gran schifo m'hai? cavalca, 18-75:
, vedendo che tu non hai a schifo i poveri e non cacci i peccatori.
: per che egli, il quale a schifo avea la giannetta, disse: «
per fin che scorgo ben se a schifo m'hanno, / e il capo
marito cui da quindici anni sono a schifo e noi veggo che a desinare.
, sprezzante e che lo aveva a schifo. -fare lo schifa, stare sullo
mone oneste, quanto più fanno dello schifo, tanto più., eccetera. contile
: le donne, che fanno lo schifo e che niegano di non essere innamorate
; e vedrete se noi faremo de lo schifo! beccuti, i-143: quel che
fatto il callo, / star su lo schifo e poi chinarsi altrui / forse per
si muoion d'ozio. / fanno lo schifo, ma pur sempre mai / ingozzano
mente / ch'i'son lo schifo, e sì son ortolano / d'esto
dolente ». ibidem, i-226-12: lo schifo e vergogna con paura / se
5. locuz. -da fare schifo: in modo esagerato, eccessivo (
, non perché fosse avaro da fare schifo, ma per lo sperpero di energie
si era allontanata con una smorfia di schifo. moravia, 17-165: la bocca rossa
direbbe, ad una perpetua smorfia di schifo. -sprezzante. de marchi,
cosmetico, rispose con un risolino ironico di schifo e con un proverbio del paese.
: nell'oscurità studiò la smorfia di schifo con cui avrebbe detta questa parola.
soldati » e fece una boccaccia di schifo. -fare schifo ai cani o al
fece una boccaccia di schifo. -fare schifo ai cani o al cazzo: essere particolarmente
gambe come un paperone. « fai schifo ar cazzo », disse il caciotta
primo c'era poco assortimento, secondo faceva schifo ai cani. = dal fr
la sua satollanza in sì dispregievole e schifo cibo che demeritava il nome di cibo
lui aveva perduta la mia cappa e cenato schifo. -con riferimento a una malattia e
e solamente per celare la calvezza o qualche schifo malore usate, ora chi tiene suoi
, stracco e per perduto, in luogo schifo. c. malespini, i-85-230
quella fatta si dia ad un vecchio schifo cataroso, ché prima l'affogherei. ricchi
poco altro che terra o qualche animai schifo. albergati, 1-305: tafani, vermi
lavoro il più ingrato e il più schifo mediante certi compensi e armonie che dici
volte appare meraviglioso, a volte invece schifo. -avere qualcosa o qualcuno a
. -avere qualcosa o qualcuno a schifo: ritenerlo indegno, disprezzarlo.
tanto gli è amorosa; / ché schifo e conoscente om doveria / volere desmembrato
. lla conoscie ed ama, verrebbe schifo e altero l'animo vostro, scifando e
ha alcuna stabilità in sé ed è molto schifo e vuole vivere molto delicato e stare
alcuno [luogo] a spirito punto schifo fu noioso a vedere o ad abitarvi,
le carni; e le narici / schifo raggrinza, in nauseanti rughe / ripiega
.. non era momento da far lo schifo: affrettò la corsa verso il carro
è maraviglia se questo così mondo e schifo poeta una volta la si ricevesse tra
si truovano mai, perciò che tanto fu schifo de la particolare nostra lingua che mai
bembo, che fu sì mondo e schifo poeta, non so chi debba o peritarsi
il mazzoni volevano render probabile al gusto schifo de'petrarcheschi d'allora e de'tassisti
contasti; / e io ciascù. schifo, / chi di me si fa schifo
schifo, / chi di me si fa schifo. binduccio detto scelto, i-124:
se lo re non se ne fa schifo, l'opara è accivita e adempita.
un dì che l'altro n'era schifo e duro. m villani, 1-26:
e duro. m villani, 1-26: schifo della vita ca- talanesca e di loro
bernardino da siena, 2-ii-1108: io so'schifo de la nebbia. vespucci, lix-98
prontamente gli replicò. dotti, 1-416: schifo de le campagne, a le cittadi
ogni occhio che li vedesse ne sarebbe schifo. -per estens. sdegnoso, altero
lo suo savere fue alquanto presuntuoso e schifo e isdegnoso, e quasi a guisa
disdegnoso. 7. che prova schifo, disgusto per un determinato cibo o
simile, del quale il gusto è schifo. sermini, 258: nella mente venutoli
non le rifiutava: egli solamente era schifo di legumi. pattavicino, 1-495:
niuna mal acconcia mensa è scontento o schifo. 8. ant. verecondo
: né fu questo rarissimo uomo tanto schifo d'udire la propria lode che, come
, io per modestia farò alquanto lo schifo, ma ne sentirò un contento grande in
ippolito che venere saluti da lungi, sarà schifo di quella gloria volgare ch'è nelle
v.]: 'schifóne': accrescitivo di schifo. quella schifona. o schifóne!
il papa] in tevere su uno schifo, poi entrò in una galera di madama
l'orca s'accostò e scoperse / nel schifo orlando con poco intervallo, / per
loro abitazione, vi mandò con uno schifo certi marinai e pigliata la barca si
nautico [s. v.]: schifo è quella barchetta o battello che si
il generale... venne sopra uno schifo a vedermi et a consolarmi, et
me n'andai a terra su d'uno schifo, lasciando la mia roba. algarotti
, 1-vt-38: nelle fortune dimare lo schifo si ritira dentro alla nave e si tiene
gittammo l'àncora e, scesi nello schifo, venimmo alla volta della città. de
, o con un marinaro, nello schifo della goletta. non temete per me,
, le navi. -aguglia dello schifo: maschio di ciascuno dei cardini che
agugliotto del timoncino. -anelli di schifo: quelli usati per ormeggiare le scialuppe
nievo, 8-70: perdo il lieve schifo / in mezzo alla laguna / dove
2-198: il vecchio barcaiuolo aveva addossato lo schifo allo scoglio puntando la sua pertica alla
i-187: ecco, io distendo nel concavo schifo le membra / offro al paterno sole
, 1-426: appena videro il loro schifo impigliato dal laccio...,
scavata in un tronco somiglia ad uno schifo da corsa. dizionario di marina [
4. archit. volta a schifo: tipo di volta a padiglione tagliata
secondo la forma della volta o a schifo. viviani, i-579: io vi spiego
a chiamare la seconda 'volta a schifo alla romana'. mascheroni, 9-xxxi: due
altre sono a crociera ed altre a schifo... le volte a schifo esercitano
schifo... le volte a schifo esercitano la loro spinta sui lati,
piegatura e cavità e inestolla nel sommo schifo della sala dove passeggiavano i corteggiata.
di raffaello da urbino, porto lo schifo o vogliam dire vassoio pieno di calce
dell'orto fanno di mestiere: uno schifo atto a portar la terra e la
da murare di argento dorata da uno schifo, che il maestro delle cerimonie gli
, ma sul letto (che dicono schifo, senza tavole e composto di legna
schifoso, rivoltante, tanto da suscitare schifo, ripugnanza, repulsione.
superi. schifosissimo). che fa schifo, che suscita profondo disgusto, ripugnanza
= deriv. da schitarrare. schifo, sm. dial. sterco di uccello
. parise, n-212: uno schifo bianco e verde andò a cadere,
. = deriv. da schivo per schifo, n. 4. schizandra
e schizzando nero, tanto gli fa schifo il tabacco. -defecare, in
sergardi, 1-299: di ber non ha schifo in un bicchiero / l'altro.
di corporatura massiccia e di to, schifo e pietà insieme, nel vederlo già padre
9-12: se alcuno luogo a spirito punto schifo fu noioso a vedere o ad abitarvi
molestia / del grasso e de lo schifo, / vorrei pigliare il cuor di
cxxxvi-907: tale argomento non abbiate a schifo / né tale confezion, pur ch'a
, i-407: io però non lo schifo, e per gli amici a l'uopo
niuna mal acconcia mènsa è scontento e schifo, perch'ella non cede in sapore
/ che dirai tu se col brando lo schifo? » / e ritrovava a costui
careri, 1-i-27: fuggimmo col nostro schifo, senza che i marinai mi permettessero di
partecipano alcun poco del mimico, fanno schifo a chiunque d'onestà civile.
par- brente, 8: eccoci allo schifo. clarina vi spicca un salto tic.
la sua strana ansia esasperata da quello schifo, quasi da un contatto scottante di
merdosa, ch'ogni cosa ha a schifo. c. dati, 3-15: curzio
), 416: 'scuto': picciolo schifo, o copano, che s'impiega in
lo suo savere fu alquanto presuntuoso e schifo e isdegnoso. boccaccio, dee.,
2-xviii-226: il signor du-hamel non ha a schifo d'entrare nelle officine puzzolenti e nauseose
chezza sì venne primieramente / contra lo schifo, ch'è l'uno de'
ripartita famiglia, scese in altro simile schifo co 'l suo corteggio e, complito seco
che n'era la causa, aveva a schifo così abbietta maniera di servaggio. guerrazzi
uno, uno sfacelo, l'altro uno schifo. uniscono insieme dipoi tutti i rami di
maggiore del lecito, fa anche abbastanza schifo: quando per esempio, pur di evitare
proverbi toscani, 4: ho a schifo d'entrare anch'io nel branco dei
il iù sgraziato, il più schifo e 'l più brutto / da far parere
sì. ll'assale / dicendo: « schifo, ben poco ti cale ».
vergini da marito... ho schifo di questo sgualdrinume per bene.
endegno; / non l'avere a schifo né a desdegno; / fa'sì
: iddio non signoreggevole né soperchievole né schifo né invidioso. adr. politi, 1-622
è ancor palese, / chievole né schifo né invidioso. rosmini, 5-2-460: l'
mendico di beni, si prende a schifo i meno eccellenti. cornoldi caminer,
che a sua volta è dall'ital. schifo (v. schifo3, n.
al solito, farà ridere o farà schifo. -come epiteto ingiurioso.
iii-182: la marchesina fé una smorfiuccia di schifo. smòrfio, agg. disus. difficile
'smusatura': atto di dispregio o di schifo che si fa verso cosa o persona torcendo
betussi, 3-271: né ebbe a schifo alle volte ber co'suoi capitani,
vergogna vi venne correndo / perché lo schifo « soccorso! » gridava. da ponte
v.]: 'sòia': lancia, schifo. d'alberti [s. v.
ché le stesso che caicco, lancia, schifo. mie cose non le stimo un
: gli stessi prìncipi italiani, preso a schifo il popolo, somiero abbattuto per la
n. ginzburg, i-119: avevo schifo quando si accostava alla culla a fare i
. « ma non fatemi crepare dallo schifo. torniamo tutti a casa, io
3. che suscita ripugnanza e schifo alla vista, al tatto, al
te uno spagnuolo attilato, odorifero, schifo come il culo d'uno orinale, che
3. in modo ripugnante, da suscitare schifo. leoni, 591: la linea
eroi » disse « gli eroi ci fanno schifo. madri, padri, bandiera,
, non pare tuttavolta essere di così schifo e rifiutato nel nostro idioma, come ella
molle che se chiama naso / supra lo schifo et al girar di torno, /
sonettucci. carducci, iii-25-360: più farebbero schifo, = frequent di spiovere1.
sporcamente imbrattate che sol vedute commuovevano a schifo. fortis, 1-48: forse non
spurcizia / che i porci aver di voi schifo dovrebbono. betussi, 3-404: infinite
mi invano avere o zucca o schifo. berni, 96: di peluzzi e
, i-31: mostrava molto d'aver a schifo la conversazione di crates tebano, percioché
nave e rivoltano verso la punta dello schifo. guerrazzi, 1-564: alla presa
, su quella ricchezza e di provarne schifo. déledda, iv-257: sembra il
a lanciare il primo sputo (che schifo)! 5. cosa spregevole
infamia. comisso, 17-139: quanto schifo questa umanità. il senso dello sterco.
l'atroce stimolo, il sudore e lo schifo della dissenteria, uniti alla più piccola
, 1-80: « dunque ti faccio schifo? » disse anna. « sì »
chevolissimo). che fa schifo; sgradevole, ripugnante alla vista,
malaurioso / e da aversi sempre a schifo, / se foss'anco stralisciato.
ai nuovi padroni è strisciante e fa schifo vederlo strofinarsi intorno ai giovani sorveglianti. moravia
acconsentendo a digestion lo stomaco / a schifo aveasi stritolar le ghiande. giuliani,
marinetti, ii-257: abbiamo un profondo schifo del teatro contemporaneo...,
rappezzato, più sucido, e più schifo d'un ebreo. monti, i-5-146:
cere, / un qualche sudicio animale e schifo. svevo, 8-716: dover sudice percosse
non surclassarti, sei lardoso da far schifo, mi sgusciavi dalle mani come una saponetta
faccia tutte le tanfate del disgusto e dello schifo, che la sensibile...
un legno, quale sopra il picciolo schifo e quale sopra altre sorti di stromenti.
la casa sgombrando. -tenere a schifo, a vile, a niente, per
ti vole / dandoti me che tengo a schifo il sole! forteguerri, iv-583:
là, che al paragone i nostri fanno schifo e si meriterebbero una zappata sulla testa
almeno in questo momento, mi fa schifo, e mi parrebbe una viltà..
, perché è di un'oscenità, uno schifo dell'umanità che fanno restare senza fiato
sie, / o s'hai tenuto a schifo / la gente, o torto 'l grifo
ho mai provato un tal senso di schifo orribile e propriamente tormentoso (come chi è
odio l'abominevole vita di certi et a schifo i costumi de la corte, si
molle che se chiama naso / supra lo schifo et al girar di tomo, /
ulloa, 46: s'imbarcò nello schifo, il quale per essere molto carico traboccò
che mi si strusciano addosso, mi fanno schifo. flaiano, 1-ii-1023: torno quasi
così per trattenimento, quasi avesse a schifo quanto altro era in tavola. goldoni,
. porci trogli3 come esclamazione di schifo, di ribrezzo. nieri, 3-242
raganella! 'viareggio. esclamazione di schifo; e più pienamente 'porci trogli
e puzzolente, e con l'altra tutto schifo turandosi il naso per non sentire il
, 549: ciò fare non ebbe a schifo il bembo, uomo molto poco vago
. vasari, ii-355: porto lo schifo, o vogliam dire vassoio pieno di calce
, che per altro suole avere a schifo ogni piccola macchia, non si vergogna
non che d'entrarvi, gli verrà schifo. crescenzi volgar., 3-4: il
. carducci, iii-24-442: mi farebbe schifo, se non mi facesse ridere,
questi versagliesi eccitano il disprezzo e lo schifo. imbriani, 0-143: a'nostri
, bèe senza bere, perché lo schifo del vaso e l'odore de la vineca
gavetta2, n. 3. -volta a schifo: v. schifo3, n.
a tempo ed a forza rimurchiata dallo schifo, e governata con arte marinaresca.
ecc.) di disgusto, di schifo. la repubblica [27-iii-1985],
non ho mai provato un tal senso di schifo orribile e propriamente tormentoso (come chi
dunque a la mensa, o tu schifo rifuggi / ogni vivanda, e te
femminile. aretino, 20-62: facendosi schifo del viso del maestro si voltò in
che brami invano avere o zucca o schifo. aretino, 20-330: chi non sa
,... in confronto dello schifo, laidissimo putridume che ci ha invasi e
. palazzeschi, 13-185: vi fanno schifo i pescicani? anche a me. sono
disprezzo della beotaggi- ne e lo schifo della fiacchezza morale. = deriv.
e un'agenda della smemo che mi fa schifo ma che compro lo stesso.
quei mostri orribili, mi fanno solo schifo. 2. agg. che
anche all'etrusco, che è uno schifo di fattone filiforme, tipo tim roth.
e ribollenti. eppure non ne provai schifo alcuno: forse che un rospo può fare
alcuno: forse che un rospo può fare schifo? anche l'occhiame era voluto così
carlotto, 3-77: anche le guardie hanno schifo a entrarci. quando devono fare la
mia stanchezza, / non ò nemmeno schifo della mia sozzura, / canto e sculinzolo