dalla grazia, per lo peccato, e schifa lo suo ordine naturale, lo
. patini, giorno, i-221: quella schifa / cui le accigliate gelide matrone /
da s. c., 1-1-4: schifa i consigli de'medici, i quali
vestigie ci conviene seguitare, non schifò né schifa mai persona per veruno stato,.
manco nobile, naturalmente l'amante non schifa ogni afflizione e pena per acquistare l'amato
essere meglio udita, non ne fu punto schifa. tutte le febbri continue esantematiche, anche
vanità per traversa via, tu la schifa. dante, conv., i-xii-8:
te non può mai darsi questa paura schifa che che ti vengan mai meno rami
un levrieri, / e schifa il colpo. berni, 47-44 (iv-137
un po'la mano / una cosa schifa pare. céllini, 1-17 (54)
del sere, non se ne faccendo schifa di niente, gli faceva otta catotta di
per una tristerella. questo far mona schifa il poco, non fa per te.
si dirizza, il quale avvedutamente quella schifa. idem [crusca): de'quali
dispiacere il caviale, / che pare schifa cosa per un pezzo. cellini,
non perviene a la vera laude chiunque schifa il biasimo. bruno, 3-824: so
ferraro, il fabricatore; e non si schifa nullo a pigliarle, tanto più che
seguita vanità,... tu la schifa. boccaccio, viii-2-118: lasciato stare
tu sia furiosa, la ragione ti schifa. sacchetti, 196-22: i parenti del
ed egli risponde come persona che non schifa pena, dicendo: « grazia sia al
andito che arriva / in una corticèlla schifa e stretta. nievo, 91:
innamorata di dio; cioè, che non schifa fadiga che trovi, né per dimonio
traversa via,... tu la schifa. d. bartoli, 13-3-56:
volgar., xiv-17 (186): schifa, che per amore di vanagloria tu
devria in signor che son seguiti: / schifa lo loco ove sta'lo dichino /
cotali persone, la cui usanza ella schifa: ella non degna si basso, e
della grazia che è in te, e schifa le escomunicate novità delle voci, e
te, pazza disadatta, ogni gente schifa. 2. inetto a muoversi
dispiacere il caviale, / che pare schifa cosa per un pezzo. marino, 1-163
oziosità, e il danno de'prossimi si schifa. s. giovanni crisostomo volgar
cocentissima. pananti, iii-22: la schifa ciurma era tutta coperta da capo a
della grazia che è in te, e schifa le escomunicate novità delle voci e gli
essercitarvi una spezie di sensualità brutalissima e schifa. botta, 4-22: francesco, re
facenda, mi conoscesse lui netta e schifa di tal vitupero ». aretino,
grazia che è in te, e schifa le escomunicate novità delle voci e gli
giannizzero. pananti, iii-23: la schifa ciurma era tutta coperta da capo a
viso. passavanti, 51: la penitenza schifa l'avarizia: ha in orrore la
più umil è di core / e più schifa onne delizia. idem, xxxviii-28
ella queste fosche e mondane ugge / schifa, e del vero sol gode l'aurora
vuoli aver laude e buona fama, schifa la vana dilettanza, però che dice un
cercato il mondo..., fuggevole schifa la patria e l'ira del padre
d'essere morto, e scuote e schifa col collo la scure incerta. boccaccio,
l'anima fuggitiva, che non pur lo schifa e disprezza, ma l'ingiuria e
parini, giorno, i-221: quella schifa / cui le accigliate gelide matrone /
ghignata mormora e cinguetta, / e schifa volentieri il caldo ranno. buzzati, 3-261
de grande e grave cose, le quale schifa vile, e debele omo. rustico
la bava, / vecchia sudicia e schifa, / ch'hai alto su la grifa
237: perciò che la natura medesima è schifa di questo [del sangue],
puzza, im- brata et è sì schifa. reina, i-4: vilissima polvere.
per portar, poiché ti fugge e schifa / qual perdice falcon, qual serpe incanto
e gettato in fondo di una oscura e schifa prigione. carducci, iii-15-411: son
toro ferito... scuote e schifa col collo la scure incerta. cariteo
poeta! industria te d'api / schifa, e tu schifi. -ant
seguita i buoni e leali, e schifa quelli che sono leprosi e di brutto
ella [la giustizia] del tutto è schifa d'intramettersi, estimando ottimamente fare il
prima / l'ipocrita pudore, e quella schifa / cui le accigliate gelide matrone /
poeta! industria te d'api / schifa, e tu schifi. 2
nel fango del mondo che se ne schifa l'abisso, non che il cielo.
lealtà non fosse, / ciascun lo schifa e tienlo da niente. piero da siena
o opposti. arrighetto, 246: schifa ogni soperchio,... la temperanza
rostri percuote, e la loro percossa schifa. = v. liburna.
prima / l'ipocrita pudore, e quella schifa / cui le accigliate gelide matrone /
vecchiaia, ti renderanno anche più abbominevol e schifa. carducci, iii-3-305: il conte
nel fango del mondo che se ne schifa l'abisso, non che il cielo.
, lorda, sogliarda, bavosa e tutta schifa. caro, 9-727: chi da
/ passeggia il verme reo, la schifa eruca / e la striscia del serpe attossicato
non può già, ma voi meno schifa e disdegnosa del mio parlare diventiate.
questa industria, che gonfiando la pelle schifa e morsi de cani. pulci,
prima / l'ipocrita pudore, e quella schifa / cui le accigliate gelide matrone /
è... macto colui che schifa tanto bene ed elegge, innanzi digustare
ragioni da dubitare è insofficiente a deciuom schifa. guazzo, 1-31: avendo solamente riguardodere
offriamo temperata signoria della bella sicilia, la schifa martino, e si fa mezzano al
molto meno ammette quella superstiziosa osservazione e schifa volentieri ogni fanciullesca, minuta e bassa
prima / l'ipocrito pudore e quella schifa / cui le accigliate gelide matrone /
onesta: v. mononesta. -monna schifa il poco: v. monnaschifalpoco.
monaio. monnaschifalpòco (móna schifa il pòco, mònna schifa il pòco
(móna schifa il pòco, mònna schifa il pòco, mònna schifalpòco), si
, si. (plur. mònne schifa il pòco). donna che simula
, 996: se non se certe mone schifa il poco, / che ne vogliono
mi son burlata. -uh questa mona schifa il poco. gigantea, 49:
, cerere e minerva / e mona schifa '1 poco di diana / [i giganti
2. locuz. fare monna schifa il poco: assumere un falso atteggiamento
per una tristerella. questo far mona schifa il poco non fa per te.
maestro alberto, 68: la natura schifa che le cose contrarie non si congiungano
, 1-6: le viti nere in tutto schifa, se non se in quelle provincie
anima mia e non l'avere a schifa, perché ella sia nera de'peccati.
del sere, non se ne faccendo schifa di niente, gli faceva otta catotta
troppi danari; / l'altro mi schifa come uom vile e nuovo, /
non ama avarizia; / l'onesto schifa lo pecar talvolta. angiolieri, vi-1-372
il chiaro davanzati, ii-16: l'onesto schifa lo pecar talduca d'orléans in modo
tommaseo, i-418: né cosa è più schifa che contadina rincivilita che ai difetti della
profondo. b. davanzali, ii-8s: schifa vista e fiera, doppo quaranta giorni
struggimenti del sere, non se ne faccendo schifa di niente, gli
. catone volgar., 1-109: schifa li oziosi e taciti con l'animo
, chiede le mina; e chi schifa di parare diverrà a male.
fiorentini. bibbia volgar., x-332: schifa le stolte questioni e senza disciplina,
chiaro davanzati, ii-16: l'onesto schifa lo pecar talvolta. dante, purg
, i-n: per quella percussione si schifa la colpa che potesse venire, non si
la ghignata mormora e cinguetta / e schifa volentieri il caldo ranno.
conbatta e piateggi colla borsa, ma schifa e fuggi d'essere suo avocato. castiglione
a piazze; non viddi mai la più schifa cosa. 19. ampia sala
con quelle addorme! / ognun la schifa. e la fanciulla suole, /
cavalleresca, animosa e servente né ponto schifa delle saporesche vivande, a lei se n'
nieri, 415: un'anima aveva piu schifa d'un baston di pollaio.
neuna pregnezza delle nostre donne ci fa schifa d'usare con quelle, ne esse di
modo nel fango del mondo che se ne schifa l'abisso, non che il cielo
, 1-160: nella tua mente è così schifa stanza / e sì vi pute che
/ come in mirar abbietta cosa e schifa, / prègoti, o vaga o bella
e rivolta e profondamente cavata, e schifa tufo e ghiaia. lapidario estense,
la ghignata mormora e cinguetta / e schifa volentieri il caldo ranno. varchi, v-75
[la libidine], per sé schifa e deforme. e. cecchi, 6-377
. ovidio volgar., 6-335: schifa ch'egli abbia altra amanza; tu
neuna pregnezza delle nostre donne ci fa schifa d'usare con quelle né esse di noi
come a quel richiamo / ch'ogn'uomo schifa per naturai corso, / ma io
come a quel richiamo / ch'omtuomo schifa per naturai corso, / ma io
proprio delle vergini: che vai rigida, schifa d'amore e con gli amanti dura
del mare e de'venti contradi, e schifa i luoghi pericolosi, volgendo le sue
è a se stesso uscito di mente, schifa di fare. -far cessare l'
f. iacopo de la. s- schifa da petriuolo ne dè dare j fiorini d'
poeta! industria te d'api / schifa, e tu schifi. 2
pur, ma cauta e snella / schifa i chiari perigli e si rinselva.
volgar. [tommaseo]: il peccatore schifa il ripromettitore; il peccatore intitola a
bibbia volgar., vt-281: il peccatore schifa la repromissione. il peccatore intitola a
la bava, / vecchia sudicia e schifa, / ch'hai alta su la grifa
ella queste fosche e mondane ugge / schifa e del vero sol gode l'aurora,
rostri percuote, e la loro percossa schifa. ugurgieri, 226: molte armi sono
cavalleresca, animosa e servente né ponto schifa delle saporesche vivande, a lei se n'
qualcuno (nella locuz. avere a schifa e anche con riferimento a dio)
mia, e non l'avere a schifa, perché ella sie nera de'peccati.
alla pension vitalizia del priuli benedettino aggiunsero schifa, caffettiera, thetiera, cucchiaioni
con quelle addorme! / ognun la schifa. -in relazione con una prop.
maestro alberto, 68: la natura schifa che le cose contrarie non si congiungano.
. chiaro davanzali, ii-16: l'onesto schifa lo pecar talvolta. fiori di filosafi
della loro asprezza e durezza la natura lo schifa e non lo riceve, se non
, 4-31: la nobiltà del mio dente schifa e isdegnasi di mettersi in sì vilissima
salvar la vita, la vita che mi schifa da quanto vedo il meretricio che ricompra
: bene è dunque macto colui che schifa tanto bene ed elegge innanzi di gustare
scorgea: / l'odia, lo schifa e più noi può vedere. alvaro,
, 2-435: la vedova nesi, che schifa il volgo, la troveremo anch'oggi
non scoppia, non schiatta, non schifa. piovene, 160: un signore tedesco
il suolo / del reo che si schifa di venire / dentro da le sue porte
nel fango del mondo che se ne schifa l'abisso, non che il cielo.
: sua divina maestà, che non si schifa delle nostre miserie e dell'inestabilità che
luoghi ti sieno le sirte, qui schifa dallo atroce monte ceuranio. straparola, ii-84
lo aveva a schifo. -fare lo schifa, stare sullo schifa: avere un atteggiamento
. -fare lo schifa, stare sullo schifa: avere un atteggiamento sdegnoso, sprezzante
gli apportava quell'atto. -di schifa (con valore aggett.): disgustato
sermini, 34: non è cosa schifa né ostica a prendere, anco dolce
un po'la mano, / una cosa schifa pare. aretino, iv-6-90: i
è suta conversa in misura come fracida, schifa. brachetta, 3-106: s'abbella
.. divenne spumosa, torbida e schifa. c. gozzi, 1-357: la
occhi fiamme / e dall'orrida bocca schifa bava / velenosa spargendo... /
2-264: la vista di una cosa schifa provoca il vomito nelle persone delicate.
nella sagrestia, m'è parsa sì schifa, atteso che il verno passato e questo
e gettato in fondo di una oscura e schifa prigione. -lurido, logoro,
e benché questa comparazione sia brutta e schifa, è nondimeno il frutto dolce.
serrati in una stanza, la cui schifa descrizione legga, chi il voglia, nella
bestie, per certo voi eravate una schifa cosa a vedervi lattare. michelangelo, 1-iv-357
troppo, purché non sia storpiata né schifa. mercati, 1-17: non posso sentir
/ che non ti peli quella barba schifa / e lorda. d. bartoli,
d'ognuno. pananti, iii-22: la schifa ciurma era tutta coperta da capo a
pierino « e non mi è parsa così schifa come a voi. direi piuttosto che
piazze; non viddi mai la più schifa cosa. gravina, 19: se gli
i cristiani / e in una vista schifa e abbominevole, / acciò non si battezino
combattere con ogni forza... la schifa corruzione. carducci, iii-14-84: che
versi e che ciò altariosto apparisse ingratitudine schifa, troppo chiaro lo disse il poeta
avrei a notare! ma la mia schifa pigrizia me le ha fatte lasciar nella
il ristagno, / non la logorrea schifa dei dialettici. / è una tela
della razza a levare le macchie della schifa vita quotidiana. 4. spregevole
introduzzione di gente tanto indegna e tanto schifa, se non espongo una quasi ridicola
solamente non aver l'anima immonda e schifa agli occhi di dio. documenti su
/ van le solite sconcezze / della schifa umanità. guerrazzi, 13-245: di quelli
quanta rabbia in cuore dal contemplare la società schifa moderna. landolfi, 13-24: l'
anima mia, e non l'avere a schifa perché ella sie nera de'peccati.
, 7-442: questa è la più schifa gente che sia fra tutti loro,
/ l'ipocrita pudore, e quella schifa / cui le accigliate gelide matrone / chiaman
io ne trovai alcuna di queste sciocchezze schifa, ella è dessa; e per
alla sua bellezza a starsi solitaria e schifa del maritaggio..., ella
cura di ciò che ella si mostrava schifa, fece una sera... una
sere, non se ne faccendo schifa di niente, gli faceva otta
po chino. farà la schifa, dirà: « non voglio ».
cesare, la quale di quest'amore schifa non si dimostrò. martello, 6-i-554
, 6-i-554: pur non fai la schifa nel tuo seguir colui / dal buon
proprio delle vergini che vai rigida, schifa d'amore e con gli amanti dura
cavalleresca, animosa e servente né ponto schifa delle saporesche vivande, a lei se
simulant et bacchanalia vivunt': 'bocca schifa non bee mai vino, ma va alla
dalla grazia che è in te e schifa le escomunicate novità delle voci e gli
elemosina, dicendo che per questo si schifa la vanagloria che alcuni prendono per dare
. contile, 2-6-24: chi ti schifa sgrifa..., chi t'abbraccia
il ristagno, / non la logorrea schifa dei dialettici. / è una tela
struggimenti del sere, non se ne faccendo schifa di niente, li faceva otta catotta
, animosa e servente, né ponto schifa delle saporesche vivande, a lei se
martello, 6-i-554: pur non fai la schifa nel tuo seguir colui / dal buon
. aretino, 22-260: soprano prencipe, schifa gli sforzamenti dei gusti bestiali, peroché
'sgheronato': tagliato a sghimbescio o a schifa o in tralice, largo di sotto e
. 3. prov. chi ti schifa sgrifa: sprezza chi ti sdegna.
. contile, 2-6-24: chi ti schifa sgrifa, si dice a casa mia,
mostri del sonno giornalismo, sifilitide schifa della libertà! c. e. gadda
vapori è sempre., aso / e schifa i rei e d'i buon fa sogiomo
: bene è dunque matto colui che schifa tanto bene, ed elegge, innanzi di
tra l'uno e l'altro tenendo, schifa ogni soperchio. venuti, lxxxviii-ii-731:
anzi stomaca molti per aver quell'apparenza sì schifa. gualdo priorato, 10-ix-32: il
, e in un momento / divenni schifa polve, ossa spolpate. lubrano, 3-147
via che 'l fuoco tarda, / questa schifa sozza fiera; / al culo ha
il quale desidera aere caldo o temperato e schifa il freddo..., e
aveva contratta con ser aver quell'apparenza sì schifa. s. carlo borromeo, 1-25:
troppo, purché non sia storpiata né schifa. -per estens. offuscato nelle
, che arriva / in una corticella schifa e stretta. alfieri, 5-15: finché
la terra e va di fuora e schifa la punta uno me? o prodexe.
): con tutta la guardia che puoi schifa che per lo studio del leggere non
sia submisso ad mille periculi, pur sempre schifa la morte. = voce
fiamme, / e dah'orrida bocca schifa bava / velenosa spargendo, e strascinando /
tra l'uno e l'altro tenendo, schifa ogni soperchio. guerrazzi, 1-683:
vitalizia del priu- li benedettino, aggiunsero schifa, caffettiera, thetiera, cucchia- rini
fare uso eccessivo di toscanismi; adescanità schifa, anzi biasima che consegua lode..
vanità per traversa via, tu la schifa; lo nome della sapienzia, eziandio
vanità per traversa via, tu la schifa; lo nome della sapienzia, eziandio
andito, che arriva / in una cordicella schifa e, stretta. lastri, vi-211
m. franco, 3-89: la stanza schifa, che il bagno a morbo è un
essere meglio udita, non ne fu punto schifa. bandello, 2-45 (ii-145)
l'uno e l'altro tenendo, schifa ogni soperchio. va'tra democrito e 'l
dio sortita, nascendo, un'anima schifa d'ogni viziosità, e tutta da sé
. la vedova nesi, che schifa il volgo, la troveremo anch'oggi a
questi luoghi ti sieno le sirte: qui schifa fallo atrocie monte ceuranio: la crudele