un grido acuto, lacerante che fece scappar via una civetta. -di tinta
ed anco alle volte se ne lascia scappar di bocca qualche non ben terminato accento
un giorno col serenissimo granduca si lasciò scappar di bocca di conoscere nel suo paese
amicis, i-170: un giungere e uno scappar incrociato di servitori dalle assise sfoggiate e
nieri, 151: come mi fanno scappar le risa certiduni che per andare a
al suo padrone, né si lasciava scappar mai le occasioni. idem, xv-191
, già che me la sono lasciata scappar di bocca [questa mia scoperta] convien
boccone in fretta in fretta, / dovè scappar quell'affamato vate. manzoni, pr
che noi chiamiamo bollore, e nello scappar fuori solleveranno e porteranno seco molti atomi
un giorno col serenissimo granduca si lasciò scappar di bocca di conoscere nel suo paese
trovai una tal brigata che mi fece scappar l'appetito. abba, 1-166: eravamo
/ d'uscir di questi canti, / scappar delle buiose. zanella, i-295:
macchie oscure dei lentischi pare debba scappar fuori un canguro e mettersi a saltare.
sulle gambe, e capace anche di scappar ben lontano fin sotto il tiglio della parrocchia
! se se n'accorgono le budella vorranno scappar di lì! io, a vedermi
detta centrifuga, e fanno sforzo di scappar per linea diritta, e allontanarsi dal
nieri, 151: come mi fanno scappar le risa certiduni che per andare a caccia
sulle gambe, e capace anche di scappar ben lontano fin sotto il tiglio della
: già che me la sono lasciata scappar di bocca [quest'asserzione],
quand'in quando quasi con negligenza artificiosa scappar le gale del democritismo di sotto la giornea
a letto, il loro corpo dovesse scappar da ogni parte; come una polenta dolcissima
/ che indarno, credilo, / scappar vorrai. manzoni, pr. sp.
in seno, onde non mai / scappar ti possa, né tanaglie o lieve
la folta palude avea vicina, / quando scappar ne vide mille elmetti, / che
a letto, il loro corpo dovesse scappar da ogni parte. -statist.
.. o perché io mi sia lasciato scappar dalle mani qualche fendente non assai discreto
bastonate. pananti, i-115: dovè scappar quell'affamato vate, / perché se
cotal fievole e sottil bocina il lasciasse scappar tra l'un labbro e l'altro
molti scoppietti, ed insieme si vedono scappar fuori delle commissure de'peli gran copia
fuggita / da i birri, che scappar volean pel tetto. 4.
le vespe son forzate dal fuoco a scappar fuori. -dar fuoco a una
firbo mi gridò tra i denti prima di scappar via sulle furie.
quivi intorno, / né vegga onde scappar. 7. milit. asta della
bel vedere dall'al te ginestre / scappar que'capri tra l'ombre silvestre! leopardi
quand'in quando quasi con negligenza artificiosa scappar le gale del democritismo di sotto la
folta palude avea vicina, / quando scappar ne vide mille elmetti, / che d'
nel mangano del finito, e vedendo scappar fuori questa tela per tutti i versi,
, tra tante vergogne, era dovuto scappar via. montale, 5-36: se s'
era il divincolamento di chi spasima per scappar fuori da se stesso.
nuove e con nuove traduzioni ardiscono di scappar fuori, con pericolo di storcere l'
veduto, a un certo punto, scappar via, avvilito e inselvaggito. idem,
. dati, 158: apelle si lasciò scappar di bocca: o re, quanto
sospirato e risospirato, e poi lasciato scappar qualche interiezione, don abbondio cominciò a
redi, 16-ix-431: se ne lascia scappar di bocca qualche non ben terminato accento
era il divincolamento di chi spasima per scappar fuori da me stesso.
alieggi quivi intorno, / né vegga onde scappar. olina, 66: il frugnuolo
in ciel colei s'invola, / che scappar fa le persone / dal sudor de
storica de la guerra di piemonte fa scappar via ogni lieve imagine di favola pastorale
a letto, il loro corpo dovesse scappar da ogni parte. -incavato, segnato
piace più che far dispetti e 'scappar castighi '. -mascalzoncino.
ingegno per andar discoprendo, senza niente scappar loro, l'intricata e confusa matassa d'
dà occasione... col lasciarsi scappar dalla mente e poi dalla penna che alcune
vestito, corte e striminzite, si vedevano scappar fuori, invece di mani, due
mi spiacque assai ch'egli siasi lasciato scappar dalla penna quei tratti di negligente disprezzo
... non segli udì mai scappar di bocca una parola men che aggiustata,
industrie e sveltezze di stile che facevano scappar di mente l'andamento ochesco di quella
quand'in quando quasi con negligenza artificiosa scappar le gale del democritismo di sotto la
. dalle costole de'quali cominciano a scappar fuori altri fili sottilissimi...
nel mio piccolo criterio, vuol dire scappar di casa! ho ragione sì o no
, è già molto riuscire / a scappar sulla strada e mangiar frutta acerba /
da inorridir l'amore e da farlo scappar lontano un miglio. = comp.
iii-17-308: pochi bei versi che siano potuti scappar dalla penna a uomini d'ingegno su
'di prima', tanto paziente da far scappar la pazienza? = dal milan
un de'migliori porporati che risicò di scappar fuora papa, degli onori non ne fu
sia sì tondo / che si lassi scappar cotai parole / che fan la libertade ir
. cesari, iii- 121: questo scappar fuora di tratto con la metafora in
sapeva [teresina] già molto bene scappar di casa, per trovarsi coi ragazzi,
boccone in fretta in fretta, / dovè scappar quelliaffamato vate, / perché se non
o ch'egli buonamente se lo lasciasse scappar di bocca. -appurare, chiarire
m. cecchi, i-290: e'farebbe scappar la pazienza / a un romito macero
: le labbra strette per non lasciarsi scappar la pazienza e una ruga nel mezzo
441: stava per alzarmi, per scappar via disperato a sfogare doveches- sia il
vincitor alessandro, così allora, non potendogli scappar dalle mani, cercasse placarlo. relazione
i quali ebbero la buona sorte di scappar dalle mani dei nemici dopo la sconfitta
/ della fortuna cerca pur di farmi / scappar la pazienza. b. davanzati,
comuni. idem, iii-121: questo scappar fuora di tratto con la metafora in
giovane, 10-945: qui mi lasciai scappar le rise affatto. b. corsini,
mi piace più che far dispetti e scappar castighi. » -reprimere un sentimento
tanto fatto che t'è riuscito di scappar quella lettera, come fanno i ragazzi per
., ateniesi, non vi lasciate scappar di mano così fortunata occasione. foscolo,
nuove e con nuove traduzioni ardiscono di scappar fuori. muratori, 7-iii-53: nel secolo
-tela: -che in vernacolo lucchese significa scappar via come il vento. -per
voi in due schizzi di penna lasciarvene scappar tante. -descrizione letteraria limitata a pochi
a letto, il loro corpo dovesse scappar da ogni parte. fenoglio, 5-iii-784:
sentono molti scoppietti ed insieme si vedono scappar fuori delle com- missure de'peli gran
voi in due schizzi di penna lasciarvene scappar tante? 2. dimin.
persino di bere, per nonubriacarmi e lasciarmi scappar qualcosa, una volta fuori dei miei
giovane, 10-945: qui mi lasciai scappar le rise affatto. / e a sganasciar
di cui maniche corte e striminzite lasciavano scappar fuori due lunghe mestole angolute e nervose
: che bel vedere dall'alte ginestre / scappar que'capri tra 1 ombre silvestre
: che bel vedere dall'alte ginestre / scappar ue'capri tra l'ombre silvestre!
quegli atomi calidi, i quali nello scappar fuora trovano le membra del corpo.
, / dar un'occhiata e ratto scappar via. 2. lieve,
infinito nel mangano del finito e, vedendo scappar fuori questa tela per tutti i versi
carrucole / metterommi io a'piedi a scappar via / da questa stitichezza. botta,
traduzioni [gli eretici] ardiscono di scappar fuori, con pericolo di storcere l'
lei: le labbra strette per non lasciarsi scappar la pazienza, e una ruga nel
un giorno col serenissimo granduca si lasciò scappar di bocca di conoscere nel suo paese
e tirava in fretta in fretta, lasciandosi scappar di bocca certe esclamazioni molto energiche e
iii-23-117: date il caso ch'ei vegga scappar fuori dalla tasca di mirabeau tonante alla
senza pena, / ai cuochi fa scappar la pazienza. = voce dotta,
agli avversari di venire innanzi e di scappar via. si dice anche serpeggiamento.
fingevano d'empierle a una fontana fatta scappar dal giocolator in mezzo alla tavola, eran