t'adoro? e non da me ti scaccio? g. gozzi, 1-355:
/ che più ritorni quanto più ti scaccio. comisso, 7-55: avevo un po'
, ma invano; e invan lo scaccio, / ch'ei qual despota toma,
forza al salso regno; / vi scaccio ancor, dimessa ogni pietate, /
petrarca, 21-10: or s'io lo scaccio [il cuore], et e'
. cpuya " ssóo) 'io scaccio, io esilio '. figadeuonini,
foscolo, xvi-401: quanto più io scaccio gl'infami, tanto più ingrosseranno il vostro
! / a casa! via! vi scaccio! non vi voglio / più!
/ si servono, e i pensier molesti scaccio. -pasto da corbi: come epiteto
disfatto ei ne rimane / com'un scaccio piattolo maturo. fagiuoli, x-16: fa
non vo'che possan dire che io scaccio i servitori. i... i
borsi, 1- 188: ti scaccio, immondo giure. / ormai più non
/ risucchiano, e i pensier molesti scaccio. -aspirare il liquido essudato dalla
, un rossigno bastardo oltre il bo- scaccio. 5. che ha colorito
scaziare, scazzare), tr. { scaccio, scacci). mandare via con
fronte a lei si tiene nell'ombra. scaccio il pensiero che il sentirsi sul ginocchio