, e lasciano qua e là lo scabro, il provvisorio e l'impreciso.
/ n'andò ne l'antro affumigato e scabro. redi, 16-viii- 127:
= deriv. da grezzo * ruvido, scabro '. aggraziato e aggrezzito (
aromatica; nocciolo cuoriforme, liscio o scabro, con seme dolce o amaro (se
, 174: s'arma talor di scabro anello / dell'indomito verro il grifo immondo
leopardi, 26-30: da'nudi sassi dello scabro apennino / a un campo verde che
solo strato di intonaco, grossolano e scabro (v. arricciato2). cadetti
al rifl.: divenire ruvido, scabro. - anche al figur.
aspèrula, deriv. da asper 4 scabro '(per l'aspetto delle foglie)
, agg. reso aspro, ruvido, scabro; indurito. viani, 14-29
e asperrimo). ruvido al tatto, scabro; irto, ispido; pungente;
, 424: si bruniva attrito / lo scabro e roggio vomere. d'annunzio,
. avvitolato, agg. storto e scabro (come il tronco della vite)
le cose, suonava la parola dello scabro eraclito in uno dei suoi balenanti oracoli.
, tenendosi a due mani al sandoncello scabro. comisso, 1-166: e le
/ il senil volto appar pallido e scabro, / la floscia gota e la grinzosa
, cantando, serene sino al fondo scabro. blandivan l'erbe, mordevano i
26-32: da'nudi sassi / dello scabro apennino / a un campo verde che
vien fendendosi, enormemente broccoso e scabro. = deriv. da brocco2
broccuto, agg. ant. nodoso; scabro, ruvido. boccaccio, v-240
424: si bruniva attrito / lo scabro e roggio vomere. bocchelli, 6-395
discorsi. 5. raro. scabro al tatto, ruvido. alvaro,
dam mi condusse su per il pendìo scabro della volta; e, giunti al sommo
: come da'nudi sassi / dello scabro apennino / a un campo verde che
, i-9: avria gemuto ogni più scabro petto / a contemplar quella dolce persona
con un piano niente ruvido, niente scabro, ma liscio e terso come uno specchio
n'andò ne l'antro affumigato e scabro. idem, 14-291: le giunture ha
a pindaro, come il più difficile e scabro di tutti i greci, e di
: come da'nudi sassi / dello scabro apennino / a un campo verde che lontan
/ sino a confondermi / col còrtice scabro e le viridi / linfe e le
), fogliame sviluppato, ruvido, scabro per peli rigidi; fiori unisessuali (monoici
servirti, a compiere ogni tuo / più scabro cenno, se il mio amor non
interno. tecchi, 3-109: lo scosceso scabro viottolo che soltanto la zappa di
proporzione informata da non percuotere con lo scabro rimbalzo l'orecchio, dilicatis- simo senso
-liscio (un muro: contrapposto a scabro). palladio, 1-9: così
rendere meno rozzo, meno ruvido e scabro; dare una prima sbozzatura; compiere
e la corazza indosso / tutto di scabro e rustico metallo / scorgeasi smisurato alto
e prominenze, buche e avvallamenti: scabro, ondulato, aspro (una superficie
togliendole quanto avea d'informe e di scabro. alfieri, i-138: questa mia terza
sfondi per tale, che il suolo è scabro e a onde. = deriv
7. ant. divenire ruvido, scabro. salvini, 6-23: intorno al
v'era alcuna viltà, sul volto scabro ed esercitato dai duri anni di guerra
idem, 1-81: avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale / siccome i ciottoli che
, / ancor della fucina irsuto e scabro. testi, li-io: il zoppo
i-167: di lucenti / pomici e scabro tufo e facil musco / cingesi, e
/ il senil volto appar pallido e scabro, / la floscia gota e la grinzosa
pallavicino, 9-35: più stima un diamante scabro e scaglioso che un rubino fiammante legato
fondo, quanto si voglia diseguale e scabro, potrebbero bene essere impedite qnelle di lei
/ n'andò ne l'antro affumigato e scabro. -frutti d'imeneo: il matrimonio
palma, / ancor della fucina irsuto e scabro, / quasi obliando per lei ogni
, 660: il vecchio remo / scabro di salsa gromma,... piantato
/ inculto, irsuto, affumigato e scabro? pisacane, i-64: corse fama
molti nocciolini. 2. ruvido, scabro (una superficie e, in partic.
. -per estens.: ruvido, scabro (una superficie); granuloso.
: coperto di granuli, rugoso, scabro (una superficie). targioni
(una sostanza); ruvido, scabro (una superficie). targioni
10-91: il senil volto appar pallido e scabro, / la floscia gota e la
leggerezza. 2. ruvido, scabro (un tessuto, una stoffa).
è liscio o levigato; grezzo, scabro. zucchetti, 285: alcuni pezzi
pronom.). diventare ruvido, scabro. tasso, 8-3-1286: le piante
rendere ruvido al tatto, far diventare scabro. - anche: rendere irto,
pronom.). ant. diventare scabro, ruvido, indurirsi. cavalca,
la materia] togliendole ciò che ha di scabro, poi l'effigi, l'incida
d'annunzio, v-1-430: nel carso scabro... calcolavo male le ineguaglianze
rilievi e prominenze, buche e avvallamenti; scabro, ondulato, aspro (una superficie
con foglie ampie le muse / dallo scabro ronchione a fior dell'onda, /
. intaccar si studia invano / quello scabro arnese strano, / duro quasi a par
e le ampie vòlte inteste / di scabro tufo e pomici stillanti. g. prati
e negro e pontuto e grave e scabro, / mole di carro, e tal
palma, / ancor dalla fucina irsuto e scabro, / quasi obliando per lei ogni
deliziose. 6. letter. scabro, aspro. campailla, 11-34:
irto. -munito di un rivestimento scabro; squamoso, scaglioso, pungente.
grossolane. 9. bot. scabro. d'alberti [s. v
differisce e dicesi, per esempio, scabro,... ispido,..
, / ancor dalla fucina irsuto e scabro, / quasi obliando per lei ogni salma
i legumi a forma di sciabla col dorso scabro ed i semi col callo dell'ilo
ii-280: lo tuo ingegno ancora è scabro e rude, / e d'uopo è
la superficie non ha più nulla di scabro, ma ti accorgi che è stata
la superficie non ha più nulla di scabro, ma ti accorgi che è stata strofinata
montale, 1-81: avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale / siccome i ciottoli che tu
martel, che piano in parte e scabro / in parte ha suo tenere; evvi
grande e negro e pontuto e grave e scabro. pananti, i-433: vedonmi,
volta, e nelle rotte righe / trovato scabro d'algebra importuna, / i molli
foglie strette, verdi, frutto piccolo, scabro, verde e lustro, grosso in
falde di cenere per tutto il fusto scabro. 2. figur. malvagità
2. ricoperto, pieno di nodi; scabro. dominici, 4-99: letto per
, 26-29: da'nudi sassi / dello scabro apennino / a un campo verde che
quindi a insultar tutt'atto ontoso e scabro / il ciel superno e il sotterraneo
e di volto e di membra orrido e scabro. lippi, 5-28: quest'
: la sua faccia era quasi un ovolo scabro. -a ovolo (con valore aggett
da render molle ogni cor rozzo e scabro. xjlloa [guevara], ii-237:
paesista, di quello più nudo e scabro, meno naturalisticamente naturale, con quelle
2-371: via via come il passo scabro è superato ecco che la carovana ripiglia
per sentir d'arme e corpi orrido e scabro / l'eroe nudo si strascica,
4. figur. potentemente rude e scabro (lo stile di un artista)
orizzonte / fra le nuvole appar lo scabro monte / che folgorando e rintonando il cielo
6-205: dimmi, in grazia, questo scabro scorcio / come il potrò far io
all'italia. -irregolare, scabro. l. bellini, 5-2-304:
135: con lo stile scabro ed efficace che è proprio di lui,
, / che pulisti milan nel creder scabro, / quando regesti in esso il pastorale
differisce e dicesi, per esempio: scabro... ìspido... peloso
e negro e pontuto e grave e scabro. c. boito, iv-122: la
, meglio, dissimulò un particolare un po'scabro. il trovatore cantò che il vecchio
raggrinzato. 3. corrugato, scabro. -in partic.: sgualcito,
pratica fino a un realismo anche troppo scabro, come è in chi ha sempre lottato
pratica fino a un realismo anche troppo scabro, come è in chi ha sempre lottato
, fuor del tappetino riciso, il legno scabro deh'impiantito. -solcato da fessure
da render molle ogni cor rozzo e scabro. b. tasso, i-281: ahi
... di quel vigoroso e scabro e singolare poeta e teatrante, che
, scorrendo in grossi rigagnoli su lo scabro e ripido declivio della poggiata, avevano
proporzione informata da non percuotere con lo scabro rimbalzo l'orecchio... esser dèe
meglio, dissimulò un particolare un po'scabro. il trovatore cantò che il vecchio
all'orizzonte / fra le nuvole appar lo scabro monte / che folgorando e rintonando il
, / come s'arma talor di scabro anello / dell'indomito verro il grifo
da render molle ogni cor rozzo e scabro, / quivi si forma quel suave riso
i come da'nudi sassi / dello scabro apennino / a un campo verde che lontan
pendono con foglie ampie le muse / dallo scabro ronchione a fior dell'onda, /
ringhiando si andava a grattare al calcio scabro di un platano. -per simil.
rospolóso, agg. ant. scabro, verrucoso come la pelle del rospo
render molle ogni cor rozzo e scabro, / quivi si forma quel
ii-280: lo tuo ingegno ancora è scabro e rude / e d'uopo è lavorarsi
rude narcotico. 10. scabro, aspro (uno scoglio, una catena
rugosi anni. 3. ruvido, scabro, irregolare per pieghe, piccole solcature
ruspo2, agg. ruvido, granuloso, scabro al tatto. baldinucci, 45
). non liscio, non levigato, scabro al tatto (una superficie, un
palma, / ancor della fucina irsuto e scabro, / quasi obhando per lei [
pezzi in superficie in modo da risultare scabro (una pietra). targioni tozzetti
. scaber 'magro, asciutto'(v. scabro), con ac costamento
da piccolo. = denom. da scabro. scabrézza, sf. estrema
dialetti. = deriv. da scabro. scabrizia { scabrìccia),
, deriv. da scaber (v. scabro); v. anche scabrézza.
v. anche scabrézza. scabro (ant. scabbro), agg.
pado allora, / che dentro un scabro tofo era cavata, / di canne cinto
; assidesi / su scanno nero e scabro, / e beve le sue lagrime /
nudo ghiaccio, bianco, poroso, scabro. pascoli, 424: si bruniva attrito
, 424: si bruniva attrito / lo scabro e roggio vomere. d'annunzio,
si ritraeva a tentoni lungo il muro scabro. pecchi, 14-149: 1 tronchi
bottiglia, panciuta, dal vetro opaco e scabro che voleva imitare l'appannarsi del recipiente
, 6-xv-24: stropicciò lo zolfino in sullo scabro del suo astuccio. -in
lun- g'ora, e il monte scabro / e gli arsi scogli rimbombaro e
di limo e di pietre umido e scabro. leopardi, 26-30: come da'nudi
: come da'nudi sassi / dello scabro apennmo / a un campo verde che lontan
i-282: sta castrogiovanni in un piano scabro e inclinato che tronca la vetta d'
, / più d'un monte il fa scabro e più d'un rivo.
, / il senil volto appar pallido e scabro, / la floscia gota e la
sentì nel suo il palmo dell'altra scabro e bruciante. -piacevolmente rilevato al
allora, reso soltanto un po'più scabro dalla barba rasata. fenoglio, 1-i-1294
di sorriso diffusa sul volto bello e scabro. -emaciato, segaligno.
venne a parigi juan gris, un giovanotto scabro e piuttosto espansivo. 4
batter debil, forte, dolce, scabro, / nel suon sopra l'incude del
pietre / di questo stesso colle, è scabro tanto / che vent'anni di idiomi
stesso calpestio discorde / misto a uno scabro anelito. -rado (la barba
. / ancor dalla fucina irsuto e scabro. 5. figur. rustico
/ di viso nero affumicato e scabro. baldi, i-193: bella moglie hai
e di volto e di membra orrido e scabro. -grezzo, non dirozzato,
giorni / intelletto sì rozzo e così scabro / che dir non sappia: « i
, u-280: lo tuo ingegno ancora è scabro e rude, / e d'uopo
ei fosse tanto rustico di costumi quanto scabro di lingua. faldella, 13-47: ad
da render molle ogni cor rozzo e scabro. bandello, 1-27 (i-337):
prati, i-9: avria gemuto ogni più scabro petto / a contemplar quella dolce persona
.. ebbe vita temistosa, carattere scabro e dantesco. carducci, iii-6-408: il
montale, 1-81: avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale / siccome i ciottoli che
sica: un de sica genuino, scabro, non levigato dalla gloria e dall'arte
: era stato un affetto reciproco, scabro, senza parole né gesti, confesso soltanto
divine / spesso onorar del mio più scabro dire. n. agostini, 4-6-33:
prova sanno quanto 7 rozzo e scabro sia 'l mio canto. rovani,
i-4- 135: con lo stile scabro ed efficace che è proprio di lui,
al mezzo dell'impreso arringo. / scabro e il suo tema, gli ornamenti
suo stile ei ripulir saprebbe / quello scabro che lascia la mia lima.
unguem'e lasciano qua e là lo scabro, il provvisorio e l'impreciso.
/ rese, l'ordin svelando atroce e scabro / di sì gran lutto agli occhi
, ii-129: nelle mie pareti / lo scabro ver si dice, / anche tra
felicità per pericoli e alla siute per lo scabro de'precipizi. -che richiede molta
meglio, dissimulò un particolare un po'scabro. il trovatore cantò che il vecchio
tacque pertanto e lasciò passare il punto scabro anche per non sciupare in una inutile dialettica
. le confessioni più scabrose perdono lo scabro. 10. ant. eretico
, / che pulisti milan nel creder scabro / quando regesti in esso il pastorale
asperità o scrostature e screpolature; scabro, scheggiato, non liscio, non
dal class. scaber (v. scabro). scacàrcia, sf
dalle acque piovane. -rugoso, scabro. lubrano, 1-240: il suo
, per vedere il cuore austero e scabro del paese ligure. soldati, ix-247:
. scheggiato, irregolare, aspro, scabro, aguzzo. fioretti, 2-26 (
] l'intima selce e 'l tufo scabro. cesari, iii-307: fa [la
6-205: dimmi, in grazia, questo scabro scorcio / come il potrò far io
: come da'nudi sassi / dello scabro apennino / a un campo verde che
eloisa; assidesi / su scanno nero e scabro / e beve le sue lagrime /
discorso diretto. papi, 4-109: scabro è il suo tema, gli ornamenti sfugge
largo e sgrondato gli ombrava il viso scabro di butteri. = comp. dal
gonfie di siero. pirandello, 7-1200: scabro come una roccia, tra gli
torcono, come un raffio, il rostro scabro. bocchelli, 2-xxii-62: non riuscendo
pirosseno, dalla tormalina e dall'asbeto scabro. -mettere a disposizione rimedi (
). monti, x-3-195: sopra scabro macigno ivi seduto, / in fronte
havi / le livide vestige un pianto scabro, / poiché il furor, di pentimenti
/ il senil volto appar pallido e scabro, / la floscia gota e la grinzosa
essere 3. ani ruvido al tatto, scabro. squalificato per sempre agli occhi della
di limo e di pietre umido e scabro. 2 «. figur.
degli antri taciti / duro abitante e scabro, / che mai non giunse a
tergo, e si bruniva attrito / lo scabro e roggio vomere. -andare
improvviso non le parve più nemmeno rozzo e scabro, maleducato, di pasta troppo grossa
del focolare, e sopra d'un muro scabro et rozzo in quattro tirate far una
: il chioccolìo roco delle polle sul declivio scabro; il cupo fragore del torrente prigione
per esercizio d'ingioconde discipline è fatto scabro. nievo, 447: alzò nel volto
. -per estens.: ruvido; scabro. imperato, 1-27-4: spezie di
certi suoi paesaggi di stile e colore scabro, potentemente e crudamente volumetrici, dicevo
nello spirito del giotto paesaggista nudo e scabro. 3. chim. che è
montale, 1-81: avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale / siccome i ciottoli che
tergo, e si bruniva attrito / lo scabro e roggio vomere. pavese, 5-101
'la ginestra', il suo linguaggio scarno e scabro e l'invito all'umanità ad abbandonare
]: il cinema dei prossimi tempi è scabro come i deserti postapocalittici. il manifesto