s'ap- preser tosto a l'accensibil ésca. tommaseo, i-461: uno degli
de'medici, i-276: né sotto l'ésca avièn trovato l'amo / i pesci
. petrarca, 80-32: s'io ésca vivo de'dubbiosi scogli, / et
'l loco / in che la vide, ésca continua al foco. idem, 4-65
biade, /... / picciol'ésca a gran fame, ampia cittade /
dai borboni esuli in sicilia con l'ésca di una constituzione contro il dominio straniero
cura / gusti diverso all'apetito l'ésca. pindemonte, ii-183: s'appressa
è un presagio del gusto vero ed ésca per poterci ingannare. marino, 6-186:
. = voce dotta, lat. ésca 'nutrimento, cibo ', deriv.
dal lat. mediev. escaticum, da ésca 'cibo '. escato,
si lamenta o filomena / ch'a cercar ésca ai fìgliolini ita era, / e
l'insano / costume ai forti errori ésca non porse, / negli ozi oscuri
. ariosto, 135: quinci l'ésca fu tolta e quinci il foco / che
véglia fra noi sia, con bon'ésca. petrarca, 68-5: con questo
/ semplice e giovinetto: / sotto tal ésca mi mettesti l'amo. poliziano,
una diverso a l'apetito l'ésca. guicciardini, 2-9-204: mando
, mi parea: / i'che l'ésca amorosa al petto avea, / qual
/ galliche fole di peccar mezzane / ésca porgete. gobetti, 1-i-322: la
ch'è un presaggio del gusto vero ed ésca per poterci ingannare. b. corsini
tu se', dio, quella dolce ésca / che 'l disio santo ha saziato.
e che, commossa, ogni romore / ésca esser può ch'ogni gran fiamma accenda
, escono, cong. pres. ésca, usciamo, uscite, escano).
qual noi, come il pesce con l'ésca piglia l'amo, così quasi sempre