meriggio. speranza di pace. sannazaro, iv-260: se ve offre l'arme
madornale (un errore). sannazaro, iv-390: se si è guidato con
. - gròttola. sannazaro, iv-7: selvaggio mio, per queste
lo avesse lasciato insalvatichire e imboschire. sannazaro, proem., 50: è migliore
dial. ant. rivoltare. sannazaro, iv-302: ma quanto te convita uno
è come ora in libertà ritorno. sannazaro, iv-15: ecco la notte, e
, che s'imbrutterebbe in esso. sannazaro, iv-320: questo aureo pontificato certo non
cui fila fe'cloto troppo corte. sannazaro, iv-248: fatto avea amor doi
una legge, un decreto). sannazaro, iv-148: così dunque va il mondo
secoli. sannazaro, iv-244: aimè! quando vedrem mai
a chi non ge ne dà loro. sannazaro, iv-304: disseme rafaele cauzarolo c'
podere lasciò a giovanni l'impaccio. sannazaro, iv-378: ne dovea lassare lo
, che sien di numero impari. sannazaro, 10-160: sputerai tre volte,
gloria da voi non si celi. sannazaro, iv-279: oh grande imperio, /
esaudimento, concessione; offerta. sannazaro, iv-351: il cavallarizzo del re,
non si può evitare; ineluttabile. sannazaro, iv-244: la implacabil morte, e
onori e ne'piaceri del mondo. sannazaro, iv-205: cominciate dal di ch'io
fittamente alberato di pioppi. sannazaro, iv-122: quanti pastor, sebeto,
malaugurio (un uccello). sannazaro, iv-7: meste strigi et importune nottole
rire e ardere per questo cristo. sannazaro, iv-330: si è raccapezza? sarebbe
figliolo e figliole minore impuberi. sannazaro, iv-44: il vecchio padre mio.
sprofondare; andare a fondo. sannazaro, iv-122: dunque, miser [sebeto
buone ragioni l'inanimoe alla battaglia. sannazaro, iv-45: tacer vorrei; ma il
così nel mio parlar voglio esser aspro. sannazaro, iv-119: via più dentro al
. ant. spogliarsi di vegetazione. sannazaro, iv-125: ecco che i monti già
con lei, che non è vero. sannazaro, iv-72: disse se avere ancora
via, ma forse non reggerei. sannazaro, iv-57: e tu, misera e
. acchiappare, afferrare, accalappiare. sannazaro, iv-66: io con la rete ucello
in pisa giunse molto allegro e gaio. sannazaro, iv-349: la profezia mia non
prezzo. -di animali. sannazaro, 9-146: nel bosco un bel giovenco
; oscuro, ignoto. sannazaro, 12-213: onde con questo mio dir
per estens. seccare, inaridirsi. sannazaro, 11-207: ma chi verrà che de'
spago e corno importa / morbido vinco. sannazaro, iv-3: addiviene che...
coprire di cespi. -di animali. sannazaro, 12-204: quel biondo crine..
facea aman incitato dall'ira. sannazaro, iv-48: da la naturale inconstanzia e
inclinava el cielo e gli elementi. sannazaro, iv-120: arbor di filli io son
de voi, messer lo capitanio. sannazaro, iv-328: accomandomi a la s.
di armonia; rozzo, grossolano. sannazaro, iv-123: forse qualche bella orma ivi
torio; discordante. sannazaro, iv-373: se questa cosa se perpenderà
non è guidato da maturo consiglio. sannazaro, iv-378: vedete... e
inconveniente dire quello che ne intendo. sannazaro, iv-373: proteo...,
giudice incorrotto e amatore della giustizia. sannazaro,
sopra la incudine del corpo suo. sannazaro, iv-63: forse che per fuggir la
peccati de'popoli mescolati alle cittadi. sannazaro, iv-51: elli mi viene una tristezza
-disonorato (una persona). sannazaro, iv-128: non consentire, o ciel
dio ritorna, come a fontana indeficiente. sannazaro, 12-197: allora incominciai io a
er'arsa / d'indegno foco. sannazaro, iv-175: lasso, ben conosch'io
e rimovendo del cibo qualunque nocumento. sannazaro, iv-367: de la indisposizione di
di servirmi. d'aron. sannazaro, iv-3: addiviene che le silvestre can
s'indraca / drieto alla volpe. sannazaro, iv-119: quest'è sol la
; essere fermamente convinto). sannazaro, iv-344: io mi tengo per indubitato
per qualche tempo con qualcuno. sannazaro, iv-41: piacevolmente fu risposto: che
-impietrire (per lo stupore). sannazaro, iv-8: per maraviglia più che un
indurare lo cuore e farlo venire temerario. sannazaro, iv-46: in sì malvagia vita
non men che 'l nobel ferrarese. sannazaro, iv-38: chi vedrà mai nel mondo
eterno (il sonno). sannazaro, iv-no: spero che sovra te non
ant. eclissato, oscurato. sannazaro, 10-167: non vedete la luna inecclipsata
, con inistimàbile strepito e romore. sannazaro, iv-25: alcuni lodarono la giovanil voce
altro in versi quel che non intende. sannazaro, iv-362: al dottissimo nostro m
a l'infamarse vago e attento. sannazaro, iv-46: oh quanti cacchi bramano
percorso (un corpo celeste). sannazaro, iv-70: a cui la maggior parte
. -di animali. sannazaro, iv-121: mostransi l'erbe e i
in cui non vale / ragion. sannazaro, iv-219: colui che più ne volse
cantar per lo bosco che s'infiora. sannazaro, iv-245: quando che febo in
hanno influenzia che necessiti l'anima razionale. sannazaro, iv-148: così dunque va il
grazia infuse co'suoi forti raggi. sannazaro, iv-137: se quel soave stil che
devino accettare da gl'offi- ziali. sannazaro, iv-351: se tal copia non si
inimicizia, odio, avversione. sannazaro, iv-348: bartolomeo caracciolo e berlin-
ostilità, la sua avversione. sannazaro, iv-340: pochi gentilomini sono in la
, dannoso, nocivo; incomodo. sannazaro, iv-21: sia lontana da noi l'
io fui da fati iniqui exercitato! sannazaro, iv-131: de la avara morte,
-intraprendere, porre mano. sannazaro, iv-162: benedetta in te [napoli
l'acqua salsa delle egloghe pescatorie del sannazaro. -letter. dotare d'acque
tuo vero splendor non mi conduce. sannazaro, iv-346: spero da postdomane inanti
come modello proposto all'attenzione. sannazaro, iv-268: donne, non siate ingrati
dicembre, e otto dì fra gennaio. sannazaro, iv-70: innestare gli alberi,
, rivestirsi di olmi. sannazaro, iv-122: quanti pastor, sebeto,
disonorato, infamato, inglorioso. sannazaro, iv-103: tu lasserai oggi così inonorata
tua grazia ancor non voria inopia. sannazaro, iv-7: a dire il vero,
, arruffato (i capelli). sannazaro, iv-165: scusar non posso il velo
sì che dormendo rimane alla pania. sannazaro, iv-44: non si vedean queste
cioè e'non savi, sono insani. sannazaro, iv- 252: distese il braccio
due corna pareva d'un toro. sannazaro, iv-392: non ci è probazione alcuna
temperatamente, insegnò a digiunare lungamente. sannazaro, iv-82: titiro...,
-per simil. e al figur. sannazaro, iv-34: già i sassi che vi
mettersi in via, incamminarsi. sannazaro, iv-123: oh lasso, oh dì
quel che pare essere in suo odio. sannazaro, iv-320: non vo con insinuazioni
che, lei insonte, io ruini. sannazaro, iv-201: voi, animali innamorati
più fallace che alcuna altra cosa. sannazaro, iv-45: or conosco ben io
un'azione, ecc.). sannazaro, iv-219: oh mente ignara e cieca
solo a divorarlo intende e pugna. sannazaro, iv-18: un montone,.
ne'begli occhi dell'adorna giovane. sannazaro, iv-b. • porgi intentivamente le
impossibile a ottenersi, ad avverarsi. sannazaro, iv-196: interditte speranze e van desio
, / per se domandan gran misericordia. sannazaro, iv-128: io pingo, o
cosa interpretando in male di lui. sannazaro, iv-114: mi trovava gli occhi bagnati
monumento o un'opera letteraria). sannazaro, iv-123: non vedrò mai lucrino,
/ intrepida sustenne l'impia morte. sannazaro, iv-44: i vecchi..
spedizione, in un'altra. sannazaro, iv-331: li darà la introclusa diretta
si debbia intromettere in battaglie.. sannazaro, iv-325: ha mostrato non aver
, / parendole toccar sommo splendore. sannazaro, iv-38: tal fra soavi odori
grandissima moltitudine d'inusitati pensieri piativa. sannazaro, iv-83: fra deserti monti giace una
invertire. - anche sostant. sannazaro, iv-326: adesso che 'l cielo e
- anche: ornato, fregiato. sannazaro, iv-105: rimase ad ergasto un delicatissimo
, avvolto, rivestito, coperto. sannazaro, iv-40: la scrisse [la canzone
ed hanno zoppicato nelle loro vie. sannazaro, iv-45: or conosco ben io che
8. ant. lasciato seccare. sannazaro, iv-84: acciò che le strane e
invidi panni / ch'ite velando. sannazaro, iv-166: i be'capei..
una regione, ecc.). sannazaro, iv-79: il reverendo e sacro bosco
sdegnarsi profondamente; inviperire. sannazaro, iv-119: quest'è sol cagione ond'
ch'ogni pensier maschio vi fura. sannazaro, iv-169: ite, pensier miei vaghi
allora, ond'io tutto inviscai. sannazaro, 1v-245: ogni arido terren ridendo
bor che né sol cura né gielo. sannazaro, iv-56: li quali [stomi
sua invocazione ad apollo al modo poetico. sannazaro, iv-373: già dal principio lo
cor non veggio e la mia vita1 sannazaro, iv-154: di pene involta / convien
un modo di esprimersi). sannazaro, iv-219: oh dubbi fati, oh
avvoltolare. - anche rifl. sannazaro, iv-85: se uscire da amore totalmente
coprirsi di zolfo; diventare zolfo. sannazaro, iv-123: ma come vedrò voi,
o perché alcun ti facci iràscere? sannazaro, iv-74: dimmi, caprar novello,
alcuni sono irretiti dalle corporee voluptà. sannazaro, iv-25: alcuni lodarono la giovanil voce
modo che tutta la terra si bagnava. sannazaro, iv-117: o liquidissimo fiume,
il ciglio irsuto lungo ben sei spanne. sannazaro, iv-63: ove sì sol con
d'uno ruvido satiro uscire della terra. sannazaro, iv-28: l'altro, con
lavandoci sopra ogni neve rimarremo candidi. sannazaro, iv-85; se uscire da amore totalmente
. - anche assol. sannazaro, iv-124: la qual [cetra]
dell'eco; far rimbombare. sannazaro, iv-58: quelle medesme note le selve
macera / con quel bel viso adorno. sannazaro, iv-8: pensando a colei che
e dilatore della guerra, il laceravano. sannazaro, iv-42: tal ride del mio
un destino, una condizione). sannazaro, iv-130: mandando sempre di fuori quelle
che stilla a goccia a goccia. sannazaro, iv-45: era allor piena d'erbe
/ chiedo perdono cum ciera lacrimosa. sannazaro, iv-117: da quella mesta schiera
, sarebbe riuscito più sfatto del sazievole sannazaro. 8. soffuso di mestizia
vite, un vitigno). sannazaro, iv-121: vedrem se le sue viti
pel corno, tutte l'altre passano. sannazaro, 4-80: elpino di capre,
penar con te non ha ventura. sannazaro, iv-14: sì mi è dolce
ed in pensieri ed in angoscie. sannazaro, iv-252: col proprio morir dat'
sono demoni nocevoli fatti dalli uomini. sannazaro, iv-189: tanta vaghezza in voi sùbito
seco medesmo a suo piacer combatte! sannazaro, iv-5: se le lascive pecorelle
, né sicuri come le selve. sannazaro, iv-75: vienne, montan, mentre
anche: nascosto, appartato. sannazaro, iv-79: adorato prima il santo pan
valitudine nelle punte loro che ne'lati. sannazaro, iv-87: era la bella piramide
di accapparrarsi indebitamente qualche cosa. sannazaro, iv-237: tutte [le lettere]
alle muse e ai poeti. sannazaro, iv-144: parnaso mai nel suo laureto
maestà lesa, infinito è il defetto. sannazaro, iv-74: con uranio e te
erbe i rivi che 'l cor lede? sannazaro, iv-7: primavera e suoi dì
statuto, e l'altre lassare stare. sannazaro, iv-378: e se ovidio fa
sarebbe al re di francia diecimila. sannazaro, iv-10: si ingegnava di confortarlo
lentisci, la quale chiamano mastice. sannazaro, iv-19: in questo venivano quattro
stile grave, lepido e dolce? sannazaro, iv-45: non s'udivan ulule,
esorna e illustra el suo poema. sannazaro, iv-373: già dal principio lo accennai
quali non parrebbe onesto a cantare. sannazaro, iv-363: se le parole mie fusseno
,... deliziandosi soprattutto di sannazaro e di metastasio, che tra'contemporanei
vittima che stava per essere immolata. sannazaro, iv-84: prenderò un vaso di generoso
suo coricare che alle libiane contrade. sannazaro, iv-84: ti porrò indosso una lingua
cagion, marito / di carsidora. sannazaro, iv-28: il libidinoso idio..
che di bellezza optenne il regno. sannazaro, iv-106: poi che 'l soave
persone il lino stio in terra lieta. sannazaro, iv-38: quale la vite all'
veggono, abbondevoli di bianchi ligustri. sannazaro, iv-14: fillida mia, più
. ant. piccola lima. sannazaro, iv-42: mi lacera / dietro le
. -trasformato in acqua. sannazaro, iv-31: li ingnudi pesci andran per
il dolce ritentir di quella lira. sannazaro, iv-74: colui, il quale elenco
ant. cancellatura; raschiatura. sannazaro, iv-369: recercava io quell'altra lima
cambiare mai argomento o tono. sannazaro, iv-372: ad esemplo di virgilio e
permutare in macchie nere 0 livide. sannazaro, iv-10: solo col viso pallido e
quello che sarà di maggiore oscurità. sannazaro, iv-50: ib per tanto spazio di
forza n'avesse, la lontanava. sannazaro, iii-364: l'alto e nobil
'l calenzuol dorato e il lucherino. sannazaro, iv-70: in questo veniva una
oxalis acetosella). sannazaro, iv-75: pon quella vacca, che
, con molti fuochi e luminaria. sannazaro, iv-280: con dolci suoni e
sole, per giorno). sannazaro, iv-59: tanto vi dico, che
dato modo a la provisione predicta. sannazaro, iv-244: aimè! quando vedrem
lusignuol ch'ha sì dolce la gola. sannazaro, iv-70: udette un luscignuolo che
insalate / per cavarte de suspecto. sannazaro, iv-28: se ne ritorna [il
per le benedizioni, ecc. sannazaro, iv-85: se uscire da amore totalmente
di fango, inzaccherato. sannazaro, 12-218: i greggi e gli armenti
dando van per arbori e per macchie. sannazaro, iv-56: con bastoni e con
cospirare, congiurare, tramare. sannazaro, iv-362: non negarò che non sia
macera / con quel bel viso adorno. sannazaro, iv-43: l'invidia, figliuol
ter lei si macera e flagella. sannazaro, iv-8: pensando a colei che 'l
il cerchio; dipoi nulla diventa. sannazaro, iv-73: aperto un sacchetto,
meccanismo sopporta lo sforzo maggiore. sannazaro, iv-56: al fine, veggendo la
-donna malvagia, dissoluta, crudele. sannazaro, iv-358: se non mi rincrescesse di
ch'è l'arte delle incantazioni. sannazaro, iv-356: mai non credetti in
né pianti miei né versi maghi. sannazaro, iv-139: mi vedresti al tuo nido
in collo. baldini, 15-33: il sannazaro... a quarantatré anni era
.. metter in libro ogni accusa. sannazaro, iii-428: lasso gli altri condannare
sempre, e così sempre fia. sannazaro, 8-132: allor le rime,
mia vita a mal mio grado. sannazaro, iv-244: per grave influsso
malsana,... ero invilita. sannazaro, iv-323: io ho un conforto
, sf. levatrice, ostetrica. sannazaro, iv-303: sopra a porta don urzo
che non poteva sostenere se medesimo. sannazaro, iv-162: quando vostri begli occhi un
e mancheranno e ritomerannosi in polvere. sannazaro, iv-145: questi, che è
/ così reposi la brigata manca. sannazaro, iv-124: qual tauro in selva
danzare dentro a vostre mura. sannazaro, iv-13: alcun saggi pastor le mandre
è molto lontano dalli nostri sentimenti. sannazaro, iv-107: e 'l sol, fuggendo
gli piacesse, il mangiare era presto. sannazaro, iv-302: ma quanto te convita
mannera che il corpo coperto si vegga. sannazaro, iv-36: le quali cose tutte
da pastore, tabarro. sannazaro, iv-40: un pastore ne l'aspetto
fuggo nella più prossimana margine del fiume. sannazaro, iv-58: ne ponemmo ambiduo a
marmoreo petto e di tutta lei. sannazaro, iv-26: quindi alla marmorea e
papà. -di animali. sannazaro, iv-75: ecco una pelle e duo
. siri, vii-1130: il conte sannazaro volle entrare in materia e provare la nullità
colpa, si libera dalla pena. sannazaro, iv-58: di loro accenti [
del conte, à pena della testa. sannazaro, iv-264: noi altre malnate [
dolor che al petto ti martella. sannazaro, iv-60: appiè di una bella
con riferimento alle api). sannazaro, iv-70: governare le mellifere api e
di delettazione. -sostant. sannazaro, iv-371: parea a me, in
.. memoriale a c. 4. sannazaro, iv-346: spero da postdomane inanti
mena malvagio, m'è favorevole. sannazaro, iv-107: e 'l sol fuggendo ancor
/ son tradito e abandonato a torto? sannazaro, iv-348: dio per sua merzé
e il sabbato mangiava cose quadragesimali. sannazaro, iv-368: mercoridì a sera,
ardore e ombracolo di meridiano caldo. sannazaro, iv-41: piacevolmente fu risposto [al
cantante cori- dalo, overo galerita. sannazaro, iv-88: cantavano le merule
questo concetto fu molto bene adornato dal sannazaro col mescolamento della favola del toro d'
dial. ant. carne affumicata. sannazaro, iv-302: che cosa era a provare
esse e l'occhio del riguardante. sannazaro, iv-117: da quella mesta schiera
mettendo mezzi per ottenere simile partito. sannazaro, iv-345: questa donna venerà essa
-con riferimento ad animali. sannazaro, iv-19: giaceva appiè di un altissimo
dopo il tramonto del sole. - sannazaro, iv-344: napoli, xii aug
miele in esso con suavissima dolcezza. sannazaro, iv-130: le misere api dentro
però che egli è matura la biada. sannazaro, iv-70: i tempi de l'
; progresso verso la guarigione. sannazaro, iv-367: de la indisposizione di mon
digiuna per divozione, come digiunava egli. sannazaro, iv-4: certo egli è migliore
agevolmente, più comodamente; meglio. sannazaro, iv-120: per miglior salirvi, prima
, con un problema determinato. sannazaro, iv-370: mi sforzava andar cercando ogni
/ di castità la diva sempiterna. sannazaro, iv-179: benché in sonno acquete
t'inamorasti, e convertisti in fiore! sannazaro, iv-166: mi son [i
cassia, il cinamomo, il lebanò. sannazaro, iv-45: era allor piena d'
fiori e verdi capelli orna. sannazaro, iv-11: io ho un bastone di
pianto che la sventurata donna faceva. sannazaro, iv-10: quantunque con la fioca
danno; dannosamente, perniciosamente. sannazaro, iv-4: certo egli è migliore il
dolore che finalmente fa il tempo. sannazaro, iv-102: una cetera nova,
e i cuori dimenticati per le fadiche. sannazaro, iv-245: quando che febo in
vestire santi, mo'veste malandrini. sannazaro, iv-371: tutte quelle cose erano
cosi ora in pena l'abbiano. sannazaro, iv-48: la quale [femina]
-di animali. - anche assol. sannazaro, iv-125: o ver quando in su
percossa è agli infermi occhi molesta. sannazaro, iv-357: se non mi rincrescesse
cose scusa di sofferire la panziera. sannazaro, iv-113: alcune ninfe..
succoso (un frutto). sannazaro, iv-40: quivi ordinatamente cominciammo a
falle bulli re uno bullore. sannazaro, iv-303: ma quando te convita uno
maria, e diedelo al mondo. sannazaro, iv-105: prendi la sonora sampogna
intorno al collo degli animali. sannazaro, iv-28: quel monile che ora gli
con tali munizioni studiose lo reprendea. sannazaro, iv-330: non sogliono queste cose
sei montagnette di non troppa altezza. sannazaro, iv- 113: non altrimente
la tomba. -avvantaggiarsi. sannazaro, iv-347: che si facesse per modo
cano succo che sana lor morbi. sannazaro, iv-20: tu, dea pietosissima
costume; alla nostra maniera. sannazaro, iv-310: per tanto la prego more
un punt'ogni tua speme more. sannazaro, iv-42: nel mondo oggi gli amici
che fan due freschi e lucidi ruscelli. sannazaro, iv-3: al mormorio de'liquidissimi
di gelso o moro; mora. sannazaro, iv-45: ciascun mangiava all'ombra
e finirà el nostro mortai gioco. sannazaro, iv-147: lasso, che,
le mie proprie man gliel darò. sannazaro, iv-45: la terra...
non abbino cinque dita per mano. sannazaro, iv-330: una cagnola...
... tutto quel giorno dimorarono. sannazaro, iv-io: di passo in passo
. -appassito, avvizzito. sannazaro, iv-121: mostransi l'erbe e i
mùggiolo). ant. muggire. sannazaro, iv-75: pon quella vacca, che
muge per amor più alcuna fera. sannazaro, iv-51: ho veduto la innamorata vaccarella
epifanie (una divinità). sannazaro, iv-83: chiamarò ad alta voce trecento
e cioccolata. -assol. sannazaro, iv-18: de'pastori alcuni mungevano,
erano uve passe e simili cosuzze. sannazaro, iv-120: una tabella puse per munuscolo
/ intorno a confortar più sua natura. sannazaro, iv-13: alcun saggi pastor le
mozzo. della porta della fortezza. sannazaro, iv-124: qual tauro in selva con
eziandio mutoli, ma moderati ragionatori. sannazaro, iv-43: io gliel direi,
sonando trombe, naccari e tamburi. sannazaro, iv-35: accordandosi con suave e
col governo di sua pietà natia. sannazaro, iv-94: se non fusse che
un atteggiamento, ecc.). sannazaro, iv-243: in lei non fu acquisita
un intenso colore giallo dorato. sannazaro, iv-301: la memoria felice de re
se per freddo o per fame. sannazaro, iv-355: se, come saran
la fatica è in luogo di tormenti. sannazaro, iv-66: io con la rete
volessimo cercare o compiere non possiamo. sannazaro, iv-331: quella mostrara pregare
appartenenti alla stessa famiglia. sannazaro, iv-66: non ti sdegnerai portar su
nespolo [mespilus germanica). sannazaro, iv-120: mille ne son [di
dove riclini il capo suo. sannazaro, iv-7: già per li boschi i
ciascuna contrada fece l'idolo suo. sannazaro, iv-330: non sogliono queste cose
cavallo..., s'avviò. sannazaro, iv-285: sùbito sonarno le trombette
con essi fenici fugita in egitto. sannazaro, iv-185: non vai l'ingegno o
ma alla noce noi dèi fare. sannazaro, iv-94: pastor, la noce che
che daria fatica ad ogni destra. sannazaro, iv-n: io ho bastone di
e 'l salcio umido e lento. sannazaro, iv-23: suden di mèl le querce
iperbolico, riferito a oggetti inanimati. sannazaro, iv-30: io lasso pur vo di
annegati in quel mar della rena. sannazaro, iv-112: di poco mancava che io
altre so9e nosco non gi stesse. sannazaro, iv-106: piangi, colle sacrato
, grandi tre palmi e più. sannazaro, iv-7: selvaggio mio, per queste
e da'diurni e da'notturni. sannazaro, iv-52: come notturno ucel nemico
il lin>ite terreno dell'uomo. sannazaro, iv-350: le lacrime che si buttano
quale a le tue creature dài sustentamento. sannazaro, lv-125: ecco che i monti
che gli celava il conosciuto viso. sannazaro, iv-117: questa, la qual tu
-rar. nella forma del plur. sannazaro, iv-7: or poi che o nulli
ad uno ad uno corno bestie. sannazaro, iv-46: oh quanti intorno a
fate tra voi un muro di carità. sannazaro, iv-358: ella ha voluto farli
: animale marino; pesce. sannazaro, iv-60: a gran fatica mi ricondussi
-appena munto (il latte). sannazaro, iv-35: spargendo duo vasi di novo
braccia per nutricar li tuo'figliuoli. sannazaro, iv-304: per donarte aviso d'una
, / e solamente dentro si nodrisce. sannazaro, iv-90: de le pampane /
nuvolétto in aire, un nembo. sannazaro, iv-55: noi alcuna volta in sul
manifestare gratitudine. p p sannazaro, iv-349: pesami del danno di questa
confirmato per uso e per esperienza comprobato. sannazaro, iv-124: la qual [citerà
mezzi ordinari una determinata difficoltà. sannazaro, iv-311: quella sia certa che in
errori e per scusarse accusano gli altri. sannazaro, iv-123: pur convien che a
avesser sentito costui loro avolo essere. sannazaro, iv-84: appresso a questo comanderò
dalle piatose muse alcuno conforto spero. sannazaro, iv-123: óve quell'acqua irata ingolfasi
croce per la salvezza degli uomini. sannazaro, iv-252: per nostri falli e culpe
lascia pur me vendicare il mio oltraggio. sannazaro, iv-46: d'oltraggio o di
grandissima ansietà oltremodo essere la credo. sannazaro, iv-40: mi era gittato appiè
per italia s'usavano guerrieri oltramontani. sannazaro, iv-330: si è detto qui
pini e mirti / e lunghi abeti. sannazaro, iv-34: non aspro monte,
peluria, la barba). sannazaro, iv-162: quando vostri begli occhi un
-raffigurare mentalmente, immaginare. sannazaro, iv-179: benché in sonno acquete i
error ombrata. -corrotto. sannazaro, iv-94: se non fusse che '1
fare cose inutili e vane. sannazaro, iv -63: nell'onde solca e
cavalli, sopravvenne la tenebrosa notte. sannazaro, iv-179: ninfe, che 'l
ombra (un albero). sannazaro, iv-44: il vecchio padre mio,
, michele, in questa parte. sannazaro, iii-428: torbido, io son di
vituperio de la virtù chiamati innocenti. sannazaro, iv-328: guardesi che le giuste
sempre il giusto giudicio viene a ora. sannazaro, iv-11: pasciute le mie pecorelle
-per estens. racconto, narrazione. sannazaro, iv-72: il vecchio opico, tornando
passamo di qua con 46 carra. sannazaro, iv-21: di paglia accesi grandissimi
. altre ne'monti e chiamavansi oreade. sannazaro, iv-61: o bellissime oreadi,
, di una tazza, ecc. sannazaro, iv-28: un nappo nuovo di faggio
per non essere trovate dagli uomini. sannazaro, iv-75: vienne, montan, mentre
fa prosumere della bontà dello amante. sannazaro, iv-318: la lettera ornatissima di
e gran tuon ciascun sentuto / aveva. sannazaro, iv-83: si sentono subito strepiti
, la volle sagittare per ucciderla. sannazaro, iv-94: un'orsa, un tigre
naturale astronomia e dell'orsa maggiore. sannazaro, iv-70: la maggior parte de
monte. -come epiteto ingiurioso. sannazaro, iv-75: corbo malvagio, ursàcchio aspro
alcuna manera / fatte per lor manera. sannazaro, iv-223: tal che or osa
, obbedienza. f f sannazaro, iv -80: nell'una [tavola
al mangiare e al bere. sannazaro, iv-349: questa volta mi pesa di
convenne ch'io l'acqua inghiottissi. sannazaro, iv-73: ove aperto un
che suscitano tale sentimento!. sannazaro, iv-18: i vomeri, i rastri
paixano ch'el fose overo forestiero. sannazaro, iv-79: cominciammo appoco appoco da
indica il luogo di appartenenza). sannazaro, iv-59: venivano i pastori di pecore
: retribuire con uno stipendio regolare. sannazaro, iv-365: la magnificenzia vostra per fatica
plur. libro, opera letteraria. sannazaro, iv-123: veaer mi par la mia
casa, un ricovero). sannazaro, iv-io: di passo in passo si
giace con la moglie d'agilulf re. sannazaro, iv-320: a li prodigi di
scoperta, che lo denuncia. sannazaro, iv-19: in quel medesmo spazio stava
sa. -di animali. sannazaro, iv-57: chi crederebbe possibile che la
assumere una connotazione iron.). sannazaro, iv-315: de la palinodia di v
ingegni ho le mie forze operate. sannazaro, iv-90: quivi la sera, poi
paura ed umilitade da su- biezione. sannazaro, iv-74: mosso a pietà de la
coltello e trafissegliele per le coste. sannazaro, iv-153: lasso, che male intesi
saltare la coda della tagliata serpe. sannazaro, iv-57: la quale non prima si
facea con le pampane in capo. sannazaro, iv-90: quanti greggi e armenti
per lo peccato commesso del dispregiato bacco. sannazaro, iv-36: i fauni similmente con
mosse e quasi al canto arrise. sannazaro, iv-15: fillida mia, più
la salita è grandissima e repente. sannazaro, iv-85: aperta la mia tasca
, però che non hanno ragione. sannazaro, iv-104: chi veduta non la avesse
infiori in modo raro / il felice sannazaro, / che secondo e nuovo padre /
a un determinato autore; estimatore. sannazaro, iv-330: de le virtù e dottrina
le tenere piante sue par ch'esca. sannazaro, iv-98: non fu sì tosto
fresche, non diventa buono uccellatore. sannazaro, iv-75: pon quella vacca, che
da pastori (una regione). sannazaro, iv-5: giace nella sommità di partenio
, in par- tic., il sannazaro, perdendo progressivamente di vitalità nei secoli
sdruscioli, vedi l'egloghe del nostro sannazaro. castelvetro, 8-1-125: come scuseremo
a lor signor con basso volto. sannazaro, iv-38: chi vedrà mai nel mondo
la bocca le gambe dee portare. sannazaro, iv-90: quanti greggi e armenti
dugento settantasei, quasi tutte librali. sannazaro, iv-84: riceverò in una patera
lui né di lei molto mi fido. sannazaro, iv-53: vision crude et error
2. figur. base politica. sannazaro, iv-348: questi ministri regi che son
, 2-3-249: l'arcadia sua [elei sannazaro] spesso in leggendola mi riempie di
n'andavano là ove ella era. sannazaro, iv-58: dintorno a quello [fonte
pèdeto). ant. scoreggiare. sannazaro, iv-264: lo piango el danno vostro
pericolo, di minaccia). sannazaro, iv-60: gran fatica mi ricondussi in
qualcuno; essergli subordinato, dipenderne. sannazaro, iv-342: se m. r luca
e aoperavano che io fossi condannato. sannazaro, iv-355: sta bene che, se
della notte. -impiccato. sannazaro, iv-65: par c'al vento movasi
la tribolazione opera la penitenza. sannazaro, iv-316: dio sia laudato
tutti al vento i lor pennoni. sannazaro, iv-296: nella piazza reale de
lui, per la sua sorte. sannazaro, iv-16: montano, i miei compagni
sm. ant. procaccia. sannazaro, iv-333: iersera ebbi le lettere del
/ non mangiar questo m'accora. sannazaro, iv-57: tu, misera e
e dopo il pianto concedi allegrezza. sannazaro, iv-48: la quale [femina
con laude e onore a dio. sannazaro, iv-214: un sol pensier m'offende
del suo male è già vicina. sannazaro, iv-153: lasso, che male
/ e di stellato vestimento involta. sannazaro, iv-108: ristorar non può né darmi
(una somma di denaro). sannazaro, iv-360: avuto li denari, procurarò
proposte, e misersi al periglio. sannazaro, iv-55: tu mai non ti mettesti
. ant. pesca cotogna. sannazaro, iv-303: quando te convita uno signore
mana nota... io andai. sannazaro, iv-373: se questa cosa
perpetuamente siamo in abominazione a quelli. sannazaro, iv-389: vostra signoria mi mostra lo
opera scritta in latino da j. sannazaro (1456-1530). bembo, 9-2-151
; nel quattrocento boiardo, lorenzo e sannazaro; soltanto però con il bembo,
, siila fu chiamato da bocco. sannazaro, iv-33: essendo gran pezza de
e poi alla piastrella e alla palla. sannazaro, iv-32: avendosi nel mezzo de
, gufi v'era e corbi. sannazaro, iv-302: getto uno sospiro corno
un problema, una difficoltà). sannazaro, iv-351: se tal copia non si
parole, che nascondano il peccato. sannazaro, iv-312: quella sia certa che in
el trasse de la cieca via. sannazaro, iv-io: stava ciascun di noi non
sue pietose fatiche questo merito riportaro. sannazaro, iv-96: ergasto, quasi da
e la cicuta soni come piffero. sannazaro, iv-289: come minerva ebe ditte
-pigliarsi pasto: godere. sannazaro, iv-366: ho ben inteso ragionare di
alexandria, zuduel, alvepitra, calaminaria. sannazaro, iv-29: e questo mio vaso
2. rappresentare, riferire. sannazaro, iv-345: diran di sorte le ragioni
, cioè la punta quadra superiore. sannazaro, iv-87: era la bella piramide in
di versi latini scritti da i. sannazaro (1456 c. -1530) sui pescatori
l'acqua salsa delle egloghe pescatorie del sannazaro. 3. eccles. anello,
cioè la piva che fa ballare. sannazaro, iv-67: con la piva e 'l
a forma di tubetto. sannazaro, iv-271: 'li pivetti odoriferi'. perché
o a forze naturali). sannazaro, iv-6: ergasto mio, perché solingo
col platan si trastulla intorno all'acque. sannazaro, iv-5: con più aperti rami
di gente plebeia ma di patrizia. sannazaro, iv-392: secondo a bocca io
che sono nel segno del tauro. sannazaro, iv-70: la maggior parte de le
eleganza ed energia al parlare. sannazaro, iv-379: mi parea che fusse pleonasmos
solamente li plichi directi a voi. sannazaro, iv-328: accomandomi a la s.
con lei. -piovoso. sannazaro, iv-89: io temo gli dii non
a una pozione venefica). sannazaro, iv-358: grazia a dio, ha
/ levai poggiando un lieto monticello. sannazaro, iv-34: cominciammo pian piano a
salito, montato, asceso. sannazaro, iv-18: ne andammo al santo tempio
mare e il cel tutto rimbombe. sannazaro, iv-160: tempo fu ch'io
è, ma sì da lacrimare. sannazaro, iv-187: il nome tuo da quante
belli danzatori che mai si videro. sannazaro, iv-232: o vaghe ciglia, o
, di una città distrutta. sannazaro, iv-247: felici sassi e reverende mura
suo arco il bel monte sospende. sannazaro, iv-113: venimmo finalmente in la
granatum) -, melagrana. sannazaro, iv-121: scrissi i miei versi in
semplici, tanto sono più perfette. sannazaro, iv-287: era la dea pallas,
; di gala, di cerimonia. sannazaro, iv-281: o speranza, o presidio
altro pinto ha doi gioveni formosi? sannazaro, iv-3: addiviene che...
. -anche con uso awerb. sannazaro, iv-88: tutta la terra si potea
, fulvo, ponderoso e terso! sannazaro, iv-99: ergasto cacciò fuori un
, non salso, ma dolze. sannazaro, iv-121: vedrem se le sue
ragione per la comune utilità e bene. sannazaro, 1v-122: quanti pastor, sebeto
cui ti serberò io? ». sannazaro, iv-101: e 'l fanciullo ne l'
/ ogni piacer al mio viver beato. sannazaro, iv-62: per la qual cosa
chi ti porgerà tribolazione e pentimento. sannazaro, iv-112: poi pareva che..
e dipente son d'ogni colore. sannazaro, iv-26: altre [fanciulle]
pastura degli armenti la sua puerizia esercitò. sannazaro, iv-110: mi piace sommamente con
aspectava domani e di nuovo postdimane. sannazaro, iv-346: spero da postdomane inanti
; valoroso, ardito, intrepido. sannazaro, iv-186: quella reai, possente,
gran valor delle mie forte braccia. sannazaro, iv-85: aperta la mia tasca,
in posta: tenere pronto. sannazaro, iv-104: partenopeo, che tenea già
sua condizione, torla per moglie. sannazaro, iv-66: io con la rete ucello
minor signoria che quella di sé medesimo. sannazaro, iv-326: non possetteno mai,
la tesse ghirlandette oh de'bei fiori. sannazaro, iv-90: itene, vaccarelle,
sdegni / commutate in dolze amore. sannazaro, iv-42: regnan le voglie prave
/ con che i miseri amanti molestavi? sannazaro, iv-393: oggi i francesi sono
il stato del signor suo consorte. sannazaro, iv-384: tutte le lingue, e
la preclara stirpe d'a- ragona. sannazaro, iv-366: appena lesse mai li pnmi
marcia, un'invasione, ecc. sannazaro, iv-208: ripensando al periglioso corso,
soccorso del conte al campo trasse. sannazaro, iv-144: felice, altera e
fiate / liberamente al dimandar precorre. sannazaro, iv-208: tu, del cielo
un passo ancor la preda avanza. sannazaro, iv-56: al fine veggendo la preda
le strida. -assol. sannazaro, iv-85: aperta la mia tasca,
, / mirra e aloè pregiato. sannazaro, iv-3: addiviene che..
sì toccò al mio compare. sannazaro, iv-104: ergasto,...
estens. litigare aspramente, altercare. sannazaro, iv-75: oggi qui non si canta
chi lo volge spesso, fia vantaggio. sannazaro, iv-29: giuroti...
se in man prende l'asta. sannazaro, iv-105: tu... prendi
due cappelli tutti rosi dalla vecchiezza. sannazaro, iv-105: tu ancora ti ricorderai di
in modo illecito o violento. sannazaro, iv-129: dagli alti alberi innanzi tempo
mal più ch'uom che viva. sannazaro, iv-153: lasso, che male
a un soggetto inanimato). sannazaro, iv-94: beata terra che 'l produsse
che sia presente a questo mio timore. sannazaro, iv-69: drizzatine per un fuor
aiuto; benefattore, mecenate. sannazaro, iv-281: o speranza, o presidio
prestarono favori pienamente alli veri amanti. sannazaro, iv-330: non sogliono queste cose
addò che dio ne prestasse bon viagio. sannazaro, iv-333: se li officiali di
non dia fastidio o tedio lavorando. sannazaro, iv-101: con grandissima prestezza il
una notizia, una risposta). sannazaro, iv-328: raccontandomi a vostra signoria e
. -rispettare, risparmiare. sannazaro, iv-297: amor non prezza ardire né
istrana probazione presa fuor di lui. sannazaro, iv-392: in quanto si legge
trasporto di persone e cose. sannazaro, iv-346: credo a questa ora saranno
porrà ancor la tua barca in abandono! sannazaro, iv-143: o fra tante procelle
/ sia morto -come gli ò profetato. sannazaro, iv-220: quella man che 'n
mondo o sulla perspicacia personale. sannazaro, iv-348: questa volta mi pesa di
ogni valle del lor suon risponde. sannazaro, iv-7: per queste oscure grottole /
/ per nutrimento dell'umana prole. sannazaro, iv-251: se mai per pietà
il ciel come una pelle estesa. sannazaro, iv-51: che più mi prolungo
/ per paesi propinqui e per lontani! sannazaro, iv- 54: non vedi tu
quella parte che gli parve più debile. sannazaro, iv - 257: dio
ogni pietà di cui siete lontana. sannazaro, iv-384: tutte le lingue, e
tutta con ruina prorompe fora impetuosamente. sannazaro, 7-108: lo avolo del mio padre
ira, proruppe in brutte crudeltà. sannazaro, iv-333: se li officiali di quessa
biancifiore per cara sposa la congiungeremo. sannazaro, iv-87: era la bella piramide in
so che comenzate ad esserne imputato. sannazaro, iv-355: se, come saran passate
prosèuca, sf. sinagoga. sannazaro, iv-390: deve essere uscito da qualche
questo meritava che idio el prosperassi. sannazaro, iv- 112: la quale
dice che gli auspici sono prosperi. sannazaro, iv-62: come da pro
di costituzione robusta; prosperoso. sannazaro, iv-338: racemi più tosto che non
perché se stessa al fin non abbandoni. sannazaro, iv-8: come vuoi che 'l
della feretra gli ripunse il petto. sannazaro, iv-14: fillida mia, più
sotto la protezione del grazioso signore. sannazaro, iv-310: la prego 'more nostro
anello, regio ambassatore in roma. sannazaro, iv-323: del conte di cariate che
cavallo dinanti al capitano della guerra. sannazaro, iv-347: sarà cosa più onesta che
giovamento, che suscita diletto. sannazaro, iv-313: le lettere di vostra signoria
. provvenuto). ricavato. sannazaro, iv-117: in la destra mano teneva
pugnar pur contra al tuo apollino? sannazaro, iv-70: mal fa chi contra
il fatto pontalemente come era passato. sannazaro, 5-90: io creggio che la
e così se ne la porta via. sannazaro, iv-5: in un de'lati
e lei gli porge i rai benegnamente. sannazaro, iv- 18: con fumo
stato citato né avuto simile breve. sannazaro, iv-220: sappi, crudel,
e d'augusto in sé cotanto. sannazaro, iv-252: sustenne fame, sete,
] quadrangula protensa alquanto in longitudine. sannazaro, iv-126: verran pastori a venerar
pronunciato con voce fastidiosamente lagnosa. sannazaro, iv-125: talor mentre fra me piango
alla condizione di chi è defunto. sannazaro, iv-59: oh quanto allora le mie
la rosa, pace e quiete. sannazaro, iv-271: così, senza quiete e
rabbia de maometto acerbo e fiero. sannazaro, iv-280: o spirto eletto, /
marinaio per la rabbiosa / tempesta. sannazaro, iv-246: spesse piogge con rabbiosi
co'panni tutti stracciati e fracich. sannazaro, iv-246: nella stagion che la
di vico. -di animali. sannazaro, iv-68: già ogni ucello si era
pascendo e di pampineo pendente racemo. sannazaro, iv-36: de'campi le spiche
coll'asprezza della giusta esami- nazione. sannazaro, iv-348: questi ministri regi che son
cosa rado o mai più non avvenne. sannazaro, iv-140: orienti forse, o
, che sol di lei seco ragiona. sannazaro, iv-125: talor mentre fra me
poliziano, all'ameno conversare co 'l sannazaro. capuana, 1-i-47: come suol accadere
i capelli in una determinata acconciatura. sannazaro, iv-163: candida e bella man,
forza, la durata della fama. sannazaro, iv-292: questa ancora, / che
avria scossi 0 talentati un poco. sannazaro, iv-63: eugenio, s'io potrò
6. interrompere, sospendere momentaneamente. sannazaro, iv-30: monti, selve, fontane
. -con uso recipr. sannazaro, iv-45: i lieti amanti e le
candida tutta, leggiadretta e snella. sannazaro, iv-27: -il mio domestico cervo
ciascun più ongiuto, orribile e rapace. sannazaro, iv-192: al fin conven che
spoglie. -estirpato, asportato. sannazaro, iv-85: se più tosto la tua
un'opportunità, la sorte). sannazaro, iv-230: presago di sì rara e
piacere).?? sannazaro, iv-38: tra dafni e melibeo /
59: braza 20 de rassa intenta. sannazaro, iv-286: finito che fo il
suono, un rumore). sannazaro; iv-143: ecco che 'l gran nettuno
musicale o una sorgente sonora). sannazaro, iv-33: un de'pastori, prima
avvolti intorno al capo. sannazaro, 1v-113: la... veste
, il piccolin di mala raccia. sannazaro, iv-323: perduta è la razza
o conte, a tua casa reale. sannazaro, iv-356: sto ancor contento di
paura e smarrimento). sannazaro, iv-122: non veggio i tuoi recessi
altri che son dentro dal secolo. sannazaro, iv-94: è sol di vertù sì
celato allo sguardo, non visibile. sannazaro, iv-123: forse qualche bella orma ivi
da noi scaccia / tumida notte. sannazaro, iv-7: primavera e suoi dì per
signore ch'esso sempiterna e guarda. sannazaro, iv-88: ogni cosa redoliva de
lo reggio ne li cammori soi. sannazaro, iv-228: antiqui patri, cavalieri
lo regimento comunemente scritto pegli altri. sannazaro, iv-322: son stato con dispiacere
ricomperrà il suo non regolato consiglio. sannazaro, iv-49: rivolto il fiero proponimento
quasi come cosa sacrata e religiosa. sannazaro, iv-71: appresso a questa soggiunse
volontà del padre lui se rese. sannazaro, iv-143: o fra tante procelle invitta
. -fulmineo nell'agire. sannazaro, iv-225: spargi di lauri, palme
-ciò che apporta sollievo, serenità. sannazaro, iv-180: o sonno, o requie
fatti, le altre circostanze. sannazaro, iv-373: non importa che nel resto
fatti dati a guidare a loro. sannazaro, iv-68: in un lato de la
avvincere gli ascoltatori e i lettori. sannazaro, iv-320: racemi scrivere a persona letteratissima
un luogo, un paramento). sannazaro, iv-79: cominciammo appoco appoco da
/ quella persona di mercé ribella. sannazaro, iv-25: alcuni lodarono la giove-
sulle spalle (la chioma). sannazaro, iv-40: sopra te lunghe chiome,
del cane; rincagnare. sannazaro, iv-257: piacciavi di tacere, e
non solo ay buffoni e trombetti. sannazaro, iv-113: trovai per sorte che
6. portare alla rovina. sannazaro, iv-48: la quale [femmina]
siccome stanche e vinte le riconfortiamo. sannazaro, iv-59: quattro soli et altre
la profezia che ne fu fatta. sannazaro, iv-371: tutte quelle cose erano state
che spirato di grazia si riconobbe. sannazaro, iv-300: non ho avuto ancor
sopportare; alleviare il dolore. sannazaro, iv-30: o fortunato, che con
. 3. commemorazione. sannazaro, iv-35: senta puntualmente ciò che per
-conforto, consolazione, sollievo. sannazaro, iv-8: non truovo tra gli affanni
salvare per le soe buone paraule. sannazaro, iv-290: né si contratta mai
-diffondersi intensamente (un odore). sannazaro, iv-123: ove più rutta al ciel
riempierne l'ammo vostro d'allegrezza. sannazaro, iv-25: il viso, alquanto più
un lago, ecc.). sannazaro, iv-114: molti laghi si vedevano,
una con quella essere la conobbe. sannazaro, iv-50: se a me non fusse
, rifuggiva di dire parole di pace. sannazaro, iv-47: niente di meno avendoli
noi conforti almen con le parole. sannazaro, iv-126: quella che a meliseo
riguardanti che potesse dire mai parola. sannazaro, iv-56: altra fiata, quando nel
la cosa più cara si riguarda. sannazaro [crusca): giammai le mie
con risa e con piacer rilevare. sannazaro, iv-165: bench'io non sia mai
-alto (la statura). sannazaro, iv-26: ella, delicatissima e di
/ tutta di pietra relucente e fina. sannazaro, iv-113: la...
e rime e ciscun nostro accento? sannazaro, iv-22: porgete orecchie alle mie
verso. carducci, iii-22-418: dico del sannazaro... per l'indizio della
quelli cotali ro dia licenzia de ramanere. sannazaro, iv- 129: io ti
'l mar e il cel tutto rimbombe. sannazaro, iv-79: le selve, che
rimbombe / chi me fa morire. sannazaro, iv-108: fa'che costei ritrove
/ che fornì cerretel per rimbuscarsi. sannazaro, iv-90: non ch'altri, ma
, / non voglio esser più pastore. sannazaro, iv-159: io, scorgendo i
un'azione delittuosa, una violenza. sannazaro, iv-333: se vorria pensare et avere
consuman vidi marmi e pietre salde. sannazaro, iv-238: un picciol marmo copre quelle
al vanar de'suoi duri costumi. sannazaro, iv-240: giorni mal spesi e tempestose
smarrita agnella, al vostro buon pastore. sannazaro, iv-94: se non fusse che
a noi. -indurre. sannazaro, iv-94: se non fusse che 'l
/ benché soletti fussero in quel loco. sannazaro, iv-188: i begli occhi c'
in vaselli di qualunque condizion sieno. sannazaro, iv-366: quanti libri ode nominare
; farsi scuro, annerirsi. sannazaro, iv-75: cantate fin che i campi
quello viaggio che più le piace. sannazaro, iv-245: quando che febo in
freddo o più freddo. sannazaro, iv-94: pastor, la noce che
sempre rinnuova. -peggiorare. sannazaro, iv-42: nel mondo oggi gli amici
11. instaurato di nuovo. sannazaro, iv-142: il secol prisco è rinovato
anitrir de'buon de- strier possenti. sannazaro, iv-94: così cantava e i boschi
il giorno, il cielo). sannazaro, iv-64: questa vita mortale al dì
strumenti della morte e della parche. sannazaro, iv-233: hai tolto agli occhi il
leonardo, 9-37: reconciliare, repacificare. sannazaro, iv-35: tu con le tue
che si è morti). sannazaro, iv-62: come da prospero augurio,
e l'effetto che produce). sannazaro, iv-32: era già per lo tramontare
elucubrazioni di vida, di flaminio, di sannazaro, di bo- namico, di morcelli
erbe; ferace di frutti. sannazaro, iv-5: giace nella sommità di partenio
. figur. riparare un danno. sannazaro, iv-145: benigni fati, che a
quel ch'era drento che parea transito. sannazaro, iv-q: gli spirti sparti alfin
-evaporato (la rugiada). sannazaro, iv-69: venuto il chiaro giorno e
giorni riserbato. -allevare. sannazaro, iv-27: « il mio domestico cervo
relazione con una prop. subord. sannazaro, iv-269: risguarda come un fiore,
cielo resonante per li dolorasi pianti. sannazaro, iv-82: fra deserti monti giace una
-riflettere con l'eco. sannazaro, iv-82: titiro, lieto di tanto
erano, presa dell'acqua, risperse. sannazaro, iv-209: e questo il legno
-per estens. riecheggiante. sannazaro, iv-37: i tori...
se lo fesso con peli stridisce. sannazaro, iv-9: eco rimbomba, e spesso
l'annima contemplare / la santa passione. sannazaro, iv-334: mi faria pensare altro
e ogni cosa che le era detta. sannazaro, iv-121: taci, mentre fra
disperso, un animale). sannazaro, iv-54: non vedi tu il nostro
/ in voi conosco, son penosa. sannazaro, iv-137: se quel soave stil
8-10: stomacano gli endecasillabi [del sannazaro] a marino caracciolo, ne'quali giubila
uffici). s s sannazaro, iv-285: subito sonamo le trombette et
; crepitante (il fuoco). sannazaro, iv-88: il mormorare de le roche
lo latino, e dante e petrarca, sannazaro e cariteo, omeni dottissimi; se
è convenevole alla generazione delle piante. sannazaro, iv-246: nella stagion che la
rompevamo il mare con battenti remi. sannazaro, iv-122: miser, perché non rompi
morir par che mi conforte. sannazaro, iv-211: oh sacro sangue,
, -ca 'l mio servir gradisca. sannazaro, iv-141: lasso, vedrò mai venir
non sarete dunque sanza ira ». sannazaro, iv-251: se mai per pietà d'
: pianta, cespuglio di rose. sannazaro, 11-173: monte soprapposto alla città e
era nocte, né ben giorno ancora. sannazaro, iv-55: noi alcuna volta in
materia civile e commerciale). sannazaro, iv-355: sta bene che, se
taccio amando et èmmi morte a'fianchi. sannazaro, iv-240: caldi sospiri / al
rottura o vero mina del monte. sannazaro, iv-34: erimanto... da
fa sempre chi 'l segue dolersi. sannazaro, iv-3: in ciò fidandomi, potrò
-dipinto o macchiato di rosso. sannazaro, iv-80: si vedeva di legno la
rossastra (la luna). sannazaro, iv-26: divenne non altrimente vermiglia
, son [le pecore] sane. sannazaro, iv- 102: già per
foglie). s s sannazaro, iv-60: deh non ti tornano a
del tramonto (il cielo). sannazaro, iv-m: tra le sommità de'monti
in piena di un nume. sannazaro, iv-112: pervenni finalmente a la falda
le vestigie de le mine si vedono. sannazaro, iv-247: felici sassi e reverende
sé d'intorno fié tremar la terra. sannazaro, iv-192: parli or presso or
un'aspettativa, una speranza. sannazaro, iv-326: adesso che 'l cielo e
accusatori non hanno retto giudi- ciò. sannazaro, iv-112: pervenni finalmente a la falda
come sede del dio apollo. sannazaro, iv-188: scriva chi bacca in lauro
dì l'uno al male della pietra. sannazaro, iv-122: perché ruschi pungenti in
msticità e simplicità creata dall'altissimo. sannazaro, iv-41: pareva il troiano paris
fattezze, ma no l'ha rustiche. sannazaro, iv-41: calandra, 6-24
anco principe e anco ri. sannazaro, iv-17: con cotali piaceri..
(uno strumento musicale). sannazaro, iv-129: ecco che qui si compieno
di limon, e guardalo dal giallolino. sannazaro, iv-85: e se uscire da
/ rutilar fuor del gangetico vado. sannazaro, iv-124: 10 rimango in sul
. eruttare (un vulcano). sannazaro, iv-123: come vedrò voi, ardenti
ferì il filisteo nella fronte. sannazaro, iv-56: li quali [uccelli]
. - per estens. patrimonio. sannazaro, iv-46: d'oltraggio o di vergogna
si trova ancora per quella regione. sannazaro, iv-79: cominciammo appocco appoco da
esaltata t'ha idio nell'alto cielo. sannazaro, iv-211: oh sacro sangue [
/ ove è la degna spada? sannazaro, iv-247: felici sassi e reverende
se non sentisse ben tutte sue prove. sannazaro, iv-175: quando vedi, canzon
opinione). f f sannazaro, iv-62: come da prospero augurio,
di molto acquoso umore si generano. sannazaro, iv-68: d'ogn'intomo circondato.
a lui. -sostant. sannazaro, iv-239: non piango il tuo salir
come alcun dice) di pelide. sannazaro, iv-226: stolto è quel che crede
umanamente verso quelli di ce- rigo. sannazaro, iv-325: vedea che costoro si vantavano
di crudeltà, di ferocia. sannazaro, iv-220: macchiare, ahi stolta e
si riferisce all'opera del poeta iacopo sannazaro (1456 ca. -i53o) o che
-seguace, epigono della poesia di sannazaro. -anche sostant. carducci,
letter. seguace e imitatore del poeta iacopo sannazaro (1456 ca. -i53o).
a sillabe dudici, vedi tegloghe del nostro sannazaro. 13. sm. possesso
con tutti quelli de la compagnia. sannazaro, iv-239: non piango il tuo salir
cum el sin- gno della croxe. sannazaro, iv-279: io vidi guasti / gli
domenichi, 5-149: era [il sannazaro] stimato alquanto più atto a fabricar satire
, sarebbe riuscito più sfatto del sazievole sannazaro. -sostant. lorenzo de'
; vietato (il lusso). sannazaro, iv-284: già le frode e l'
, stomachevole come materia vomitata. sannazaro, iv-302: con li fiori, /
de la flema sal- s'acuta. sannazaro, iv-90: costui non imparò putare o
miei dicreti e per buona natura. sannazaro, iv-186: se di tanta scabbia /
sossa ragghia a la mola scabrosa. sannazaro, iv-113: venimmo finalmente in la
più impetuoso (un fiume). sannazaro, iv-122: miser [sebeto],
del coipo (l'anima). sannazaro, iv-215: ferme negli altri duo la
ch'egli scemassero lo dolore del padre. sannazaro, iv-178: or convien ch'io
pome; e questo bene scemevo io. sannazaro, iv-107: non verdeggi per campi
affettazione e secondi fini. sannazaro, iv-322: il gentilomo vicentino non è
col livido color de la pietraia. sannazaro, iv-207: fuor di pregion la carne
in movimento mediante uno scarto. sannazaro, iv-19: in questo venivano quattro satiri
-sprezzante (un atteggiamento). sannazaro, iv-6: vedi c'al vincitor tutte
grazia per la predetta misericordia l'uomo. sannazaro, iv-160: se di vero amor
al mio parere, vidi venire. sannazaro, iv-25: duo occhi vaghi e lucidissimi
tenete i cuori a dio rivolti. sannazaro, iv-63: eugenio, s'io potrò
; abilità, perizia manuale. sannazaro, iv-105: nel correre mi lasciai dietro
pazzo è spesso sciolto e paté peso. sannazaro, iv-30: lasso, ch'io
scitico: il mar nero. sannazaro, iv-93: gli ucelli e le formiche
l'ultimo strai de sua possente cocca. sannazaro, iv-174: la morte scocca /
scolarette private. -scolarino. sannazaro, iv-366: appena lesse mai li primi
volto di mia dea non porti ognora. sannazaro, iv-270: inclita mia madonna,
/ poi che fai da me partita. sannazaro, iv-40: finalmente io..
quella fé che ql ciel ce scorge. sannazaro, iv-240: speranzeincerte, innumeri martìri,
fra le bestie o luoghi dubbiosi. sannazaro, iv-116: vedendomi senza la mia
/ cosìd'ogni gravezza sarò scosso. sannazaro, iv-202: o vigilie, ofatiche oneste
sé del fallo ben prima no squote. sannazaro, iv-186: se di tanta scabbia
gridando: / « o sire sannazaro, iv-20: avendo fatta giunone e minerva
sdegni / commutate in dolce amore. sannazaro, iv-218: qual sì fiero desir nel
udir de la sua donna alquante cose. sannazaro, iv-155: dal breve canto ti
taccia. stigliani, 64: il sannazaro, essendo napolitano, ne'suoi sdruccioli
dudici, vedi l'egloghe del nostro sannazaro. stigliani, 32: dieci dico
radice (una pianta). sannazaro, iv-83: bagnato che ti avrò nove
per fame la pergamena). sannazaro, iv-84: acciò che le strane e
non sia ingrata di tale amadore. sannazaro, iv-64: di state secchi pria
sannazaro, iv-195: dolce mia sacra e singular
. v. sedano]: da 'sedano'sannazaro, iv-40: poi che con la abondevole
vivere in stato misero e mendico. sannazaro, iv-289: ecco qui 'l pregio,
cui tale tribunale celebrava le cause. sannazaro, iv-327: quel che più mi fa
daapollo ch'io più lei non segua. sannazaro, iv-38: altri fauni e silvani
a un raffreddore preso nelle paludi di sannazaro, iv-351: se quel che detto signor
che nulla oste là poterà demorare. sannazaro, iv-82: fra deserti monti giace una
sopraviene sulutava come faceva agli altri. sannazaro, iv-129: io ti prebitamente striga
, silvestre (una divinità). sannazaro, iv-80: si vedeva di legno la
fussi accolta / e di stellato vestimentoinvolta. sannazaro, iv-239: grido solamente e discoloro,
veda le spilonche che tiene ora pansemicapero. sannazaro, iv-20: se, entrando per li
, di straordinaria bellezza. sannazaro, 10-168: o satiri e silvani,
sparse e ripetute in gran numero. sannazaro, iv-285: uscio ballando lo illustrissimo signore
avere, e sono il vostro ricciardo. sannazaro, iv-59: come quella che desiderava
un indumento, un ornamento). sannazaro, iv-26: lei, dopo brieve intervallo
i vizi mia fermi e costanti. sannazaro, iv-272: il signor, che subiuga
corno omini più valenti e valoroi. sannazaro, iv-79: le selve, che al
acciocché si ficchi nella sua bocca. sannazaro, iv-146: oh felice quel dìche 'l
e sepulto / un fido amante. sannazaro, iv-47: napoli,...
un desiderio, ecc.). sannazaro, iv-242: false speranze ond'io predato
-dedicare in segno di onore. sannazaro, iv-293: in qua gli occhi gira
spirto a poco a poco venir meno. sannazaro, iv-12: ivi udirete l'alte
senza avvedersene e senza provvedere. sannazaro, iv-264: or, figlie mie care
ant. serto, ghirlanda. sannazaro, iv-18: i vomeri, i rastri
se medesimi. -fare onore. sannazaro, iv-243: in lei non fu acquisita
fare uso di una parola. sannazaro, iv-384: tutte le lingue, e
dilaniato da setoso e dentato apro. sannazaro, iv-55: offerendogli ora la fiera testa
, sarebbe riuscito più sfatto del sazievole sannazaro. monelli, 2-466: dove il periodo
de uscire alle contese. sannazaro, iv-160: se di vero amor
sia da miserea ognor più casso. sannazaro, iv-203: lasso, chi mi tien
o anche la propria gioia. sannazaro, 1v-348: ho voluto sfogare questo con
r la grandine spessa che il tempesta. sannazaro, iv-13: mpre n'abondano
albero, un ramo). sannazaro, iv-245: quando che febo in ariete
, acciocché si converta nell'uso. sannazaro, lv-56: con bastoni e con
erba scossa dal vento). sannazaro, iv-110: gli alberi, c'or
pace e zuffa, prieghi e minaccie. sannazaro, iv- 270: dice che
è ira e dove la discordia signoreggia. sannazaro, iv-43: due capre e duo
la notte per la città di firenze. sannazaro, iv-17: andavamo per lo silenzio
: tacersi dopo avere parlato. sannazaro, iv-86: così detto, puse silenzio
del poverel di dio narrata fumi. sannazaro, iv-89: selvaggio... ruppe
tacere; mantenere la segretezza. sannazaro, iv-115: queste parole ne l'animo
maniera sopra torecchie tagliò i capelli. sannazaro, iv-57: noi che in occolta parte
un simulacro farti d'oro saldo. sannazaro, iv-227: famosi colli alteramente nati
al personaggio di sincero nel- 1harcadia'del sannazaro. marino, 1-9-180: accompagna costor
è sinistra e quanto alcuno adiuta. sannazaro, iv-304: io non me stancarla
, adonque sono più siti- bundi. sannazaro, iv-191: al dolce suon de'rivi
nel giorno della distretta era sceso [il sannazaro] a vendersi due castelli e una
per dar di nova state verisimile. sannazaro, 67: vedi le valli e i
padre ch'è 'l più sommo. sannazaro, iv-252: era nel buio eterno il
sua verdeza è pallida, cioè smorta. sannazaro, iv-38: pianser le verdi rive
. decomporsi (il corpo). sannazaro, iv-220: io dico che di questa
(uno strumento musicale). sannazaro, iv-54: non vedi tu il nostro
fama con eterna e splendidissima bellezza. sannazaro, iv-30: deh, se ciò fusse
soavemente cavalcasse e sanza malo inciampo. sannazaro, iv-163: candida e bella man,
da coturni e non da socchi. sannazaro, iv-184: riacquistar cercate in vita
il mondo che costei sie bella? sannazaro, iv-127: deh, socio mio,
soffiare seguita la turbazione dell'ira. sannazaro, iv-130: se mai pastore alcuno
vinto assai da quel che sole. sannazaro, iv-163: candida e bella man
adorna, / nel mio cor soggiorna. sannazaro, iv-235: vedo il bel ciglio
affaticarsi in un'impresa inutile. sannazaro, iv-63: nell'onde solca e nell'
l'altro sol nel mondo uscio. sannazaro, iv-59: tanto vi dico, che
accostatosi come potè, le parlò. sannazaro, iv-197: in qual dura alpe
solitaria intorno a'sassi dove sia acqua. sannazaro, iv-64: sovra un grand'olmo
teatri, presente alle conzioni e celebrità. sannazaro, 1 ^ 129: per la
e fatigosa vita solo m'abbia rivolto. sannazaro, iv-45: ciascun mangiava all'ombra
o sollazzo che facevano i fanciulli. sannazaro, iv-55: come che di ogni caccia
mille passi e più ci portar oltre. sannazaro, iv-3: sogliono il più de
di poi presto mia vita finire! sannazaro, iv-211: oh sacro sangue, oh
soma, cioè della nostra carne. sannazaro, iv-215: ferme negli altri duo
: cappello con tesa larga. sannazaro, iv-361: sappia che mi pare mille
questo concetto fu molto bene adornato dal sannazaro col mescolamento della favola del toro d'europa
cui sumità toccava per alteza el cielo. sannazaro, iv-81: è fama che,
disse: « ambrosio vescovo ». sannazaro, iv-o: eco rimbomba, e spesso
il sonno (il papavero). sannazaro, iv-88: quivi gigli...
grave malattia (un animale). sannazaro, iv-121: mostransi l'erbe e i
sopra la bocca d'onde versa. sannazaro, iv-216: ecco il verde dio
foderato mantello riccamente da sopravvegnente freddo gliguardano. sannazaro, iv-ir. avvenne che un matino fra
cala (la notte). sannazaro, iv-68: già ogni ucello si era
egli avrebbe avuto troppo da sostenere. sannazaro, iv-27: veggendo elle il sole
dal sonno, dal dolore). sannazaro, iv-40: poi che con la abondevole
, simile a quello della sorba. sannazaro, iv-93: assai meglio nel paese scitico
che d'ogni mio peccato mi rimordo. sannazaro, iv-131: quanto più puoi,
aura e del sonno che la 'nganna. sannazaro, iv-66: forse alcuna volta mostrareteme
la morte, il destino). sannazaro, iv-244: la implacabil morte, e
, e 'l salcio umido e lento. sannazaro, iv-04: di state secchi pria
: qualora, nel caso che. sannazaro, lv-259: s'alcun, per sorte
era sola salute, or fia flagello? sannazaro, iv-147: se, per or
che mi sospinge dov'ognor più ardo. sannazaro, iv-378: considerate la miseria mia
fé sospirar sua dura sorte. sannazaro, iv-184: acciò che il mondo
camise de vari e pulitissimi lavori conteste. sannazaro, iv-113: la...
-soggetto a compressione; calpestato. sannazaro, iv-235: ben mostrò dolore, perché
cognoscimento del nostro signore gesù cristo. sannazaro, iv-21: sia lontana da noi la
/ corina starsi a l'ombra solitaria? sannazaro, iv- 8: non truovo
e mettivi pianamente il dente dentro. sannazaro, iv-56: ai piedi dei quali
che frondi de smeraldo avea ammirande. sannazaro, iv-142: tu, che né color
sera, e meno scorgo il cielo. sannazaro, iv-127: qui sovra l'erba
. gettare a terra, abbattere. sannazaro, iv-211: arme, con che l'
lembi degli abiti intorno alla persona. sannazaro, iv-235: ben mostrò dolore, /
.. di tacere ornai dilibero. sannazaro, iv-15: per gli occhi spargo un
nascere tutto intorno rami e fronde. sannazaro, iv-38: chi vedrà mai nel mondo
senza conseguire il risultato prefìsso. sannazaro, iv-11: acciò che tu non creda
ierusalem, la stella sparì loro. sannazaro, iv-55: appena sparite le stelle,
sdegnando, e 'n un punto disparse. sannazaro, iv-279: 10 vidi guasti /
crin d'oro al vento sparsi! sannazaro, iv-165: i be'capei che spesso
polvere o anche di pozzanghere. sannazaro, iv-216: ecco il verde dio del
biondi. -di animali. sannazaro, iv-73: aperto un sacchetto che egli
iscurità, tanta gente morta e straziati. sannazaro, iv- 192: parli or
l'ultima dolcezza che la sazia. sannazaro, iv-18: si vedeano molti armenti che
un albero, la chioma). sannazaro, iv-34: cominciammo pian piano a poggiare
cose che hanno diversità in sé. sannazaro, iv-34: molte [pecore],
di coloro che son disamorati. sannazaro, iv-81: dinanzi a la
nascoso, come il leone nella spelonca. sannazaro, iv-61: 0 lupi, o
, sare'di già ispento el mondo. sannazaro, iv- 179: benché in
indarno spesa si può chiamare gittata via. sannazaro, iv-240: giorni mal spesi e
la notte se fa più grande. sannazaro, iv-240: giorni mal spesi e
/ continuò così 'l processo santo. sannazaro, iv-8: oimè, cne quando ella
un impedimento, un ostacolo. sannazaro, iv-184: incliti spirti, a cui
sì che 'l martir m'aprenda. sannazaro, iv-57: noi che in occolta parte
, è madidi da molto fiel. sannazaro, iv-122: non veggio 1 tuoi recessi
abitato); vasto, sconfinato. sannazaro, iv-33: ora leggierissimi a correre per
e le mani impie e nigre. sannazaro, iv-63: e 'l fier fanciullo e
quel che secondo divina legge è suo. sannazaro, iv-147: se, per ornar
e d'occhi a torcerse incominciòe. sannazaro, iv-303: uno de lo regente
, tra l'altre splendidissima mi rendeano. sannazaro, iv- 268: donne,
altro splendore per sua allumi- nazione. sannazaro, iv-140: « almo splendor, perché
o lancia ponto non vi nóce. sannazaro, iv-84: acciò che le strane e
tolse loro le spoglie e gli arnesi. sannazaro, iv-228: u'son le vostre
gli il dolcie e tranquillo tempo. sannazaro, iv-246: nella stagion che la gran
; staccare le fronde degli alberi. sannazaro, iv-26: lei, dopo breve intervallo
punto, che potrebbe spolparsi ». sannazaro, iv-220: io dico che di questa
struggente o anche noia, disgusto. sannazaro, iv-128: non consentire, o ciel
spiacevole gli ascoltanti infestando, discendere. sannazaro, iv-143: per le spumose e liquide
-ani indicare una strada. sannazaro, iv-12: qui son due strade:
za, dolce e pio. sannazaro, iv-63: ove sì sol con fronte
a la nudità de l'osso. sannazaro, iv-28: quella di ira accesa torcendo
rotante. tempio stabulandovi li loro cavalli. sannazaro, iv-123: né ve
stagno che non desea puncto d'aqua. sannazaro, iv-69: poi che ebbe per
giovanetti che aveano seco una meretrice. sannazaro, iv-240: nelle povere stalli / veggio
nitido come se fosse presente. sannazaro, iv-239: la mia pace e ciascun
venne sonno né fame né sete. sannazaro, iv-41: mi ricorda molte volte,
all'occhio come sede d'amore. sannazaro, iv-237: mia speranza in tutt'è
in partic., la vite. sannazaro, iv-125: qual bove all'ombra che
che può far chiaro ogni paese. sannazaro, iv-249: questi son occhi, anzi
di giove e degli dèi. sannazaro, iv-147: o sommo giove, /
. -inghirlandato di fiori. sannazaro, iv-26: quella andava stellata di rose
la pelle, il manto). sannazaro, iv-80: il suo manto era di
si saria convenuta a qualunque verità. sannazaro, iv-78: mal fa chi contra
vivere. -di animali. sannazaro, iv-85: da poi ti spargerò sovra
e di sterpare le male erbe. sannazaro, iv-66: cominciami col rastro a
va sua vita dall'anima. sannazaro, iv-69: dotta [circe] sovra
in campo pria che sien mature. sannazaro, iv-118: non sapendo fra me stesso
, l'aver trovato qui messer jacopo sannazaro, la cui dottrina ho sempre ammirato e
luce; inebriato da un profumo. sannazaro, iv-114: passando avanti tutto stupefatto e
strai non fèsse il dato varco. sannazaro, iv-175: la morte scocca / i
che suscita l'amore verso dio. sannazaro, iv-208: pungimi il cor con un
braz de crist, c'al stramortì. sannazaro, iv-303: sopra a porta don
trattenere le lacrime, il dolore. sannazaro, iv-126: leggeran nel bel sasso quadrangulo
proprie fauci (il cane). sannazaro, iv-11: mi volse per quello dare
qe la gente n'à paura. sannazaro, iv-74: questa tua greggia, ch'
. -in una meton. sannazaro, iv-233: hai tolto agli occhi il
-di aspetto insolito, non usuale. sannazaro, iv-82: fra deserti monti giace una
-del verso di animali. sannazaro, iv-57: la quale [cornacchia]
/ la qual forte stridendo zuffelava. sannazaro, iv-io: i fastidiosi grilli incominciavano a
/ mi stringe a seguitare alcuna giunta. sannazaro, iv- 218: qual sì
m'ha l'alma e 'sensi. sannazaro, iv-66: forse alcuna volta mostrareteme
gni, ceni, esculi, suberi. sannazaro, iv-44: il vecchio padre mio,
le qualità o anche i vizi. sannazaro, iv-231: quant'ebbe mai di bel
/ pel tuo suppleme e grazioso ingegno? sannazaro, iv-266: donne, in cui
in colmo, ero pien di martoro. sannazaro, iv-157: oh lieto, oh
tono bassissimo, quasi impercettibile. sannazaro, iv-96: vidi [ergasto] profondamente
accresceva i prosperi succedimenti delle cose. sannazaro, iv-52: a le quali io prego
ne nutre (un animale). sannazaro, iv-121: mostransi l'erbe e i
sostanza fluida (una pianta). sannazaro, iv-23: suden di mel le querce
temprato tamarisio finché si aprirà. sannazaro, iv-85: se uscire da amore
per parlar saremmo a pena uditi. sannazaro, iv-91: le nubi spezzate fan
per seme per diffondere alli altri. sannazaro, iv-323: dirò bene che per la
, va molto allegro e superbio. sannazaro, iv-88: la pomposa coda del superbo
le torre superbe al ciel nemiche. sannazaro, iv-227: famosi colli alteramente nati
/ e versi più superbi ritrovare. sannazaro, iv-293: al caro sposo, /
della quale esso dio è premio. sannazaro, iv-37: alma beata e bella,
. nel commiato di lettere. sannazaro, iv-328: accomandomi a la signoria vostra
sola cosa per suppremo dono addomando. sannazaro, iv-320: voglia destramente secondo il
e la spirituale con escomunicazioni surrettizie. sannazaro, iv-343: se già non vòle dire
, stridente (un insetto). sannazaro, iv-21: né credo ancora che le
riferimento a elementi della natura personificati. sannazaro, iv-36: questi pini e questi cerri
, fatto allo muodo pastorale campanino. sannazaro, iv-103: chi per difendersi da
, la lettera contenuta). sannazaro, iv-120: una tabella puse per munuscolo
in quanto sede dei beati. sannazaro, iv-121: or non si mosse da'
cui si attribuivano virtù terapeutiche). sannazaro, iv-73: trasse con altre cose una
suonando trombe e corni e tamburini. sannazaro, iv-294: a suon di tamburrino
la santa faccia maria bagia e tange. sannazaro, iv- 44: io appena
un'azione, un'attività. sannazaro, iv-163: se questa offesa non tardasse
scadenza, di un limite temporale. sannazaro, iv-62: così detto, perché tardi
sotto a se facean l'aere oscuro. sannazaro, iv-20: don le proprie mani
amori date varie permutazioni e tempestose. sannazaro, iv-213: io stesso pur sentia tirarmi
/ il qual ti sta nel pecto. sannazaro, iv-121: tanto i miei sensi
. -anche: armonizzare elementi contrari. sannazaro, iv-38: tal fra soavi odori /
in quanto immagine della morte. sannazaro, iv-156: lasce qui chiuso in tenebriosa
son certo che non le cale! sannazaro, iv-270: inclita mia madonna,
giorno del sabbato, acciò accusassero quello. sannazaro, iv-389: in tante cose vostra
a combattere, morrebbono nella battaglia. sannazaro, iv-344: io mi tengo per
poterla rompere e tritar co'denti. sannazaro, iv-60: le tenere castagne da le
-appena sbocciato (un fiore). sannazaro, iv-21: né credo ancora che le
i piè di sangue e scalzi. sannazaro, iv-26: quindi a la marmorea e
la madre i suoi teneri uccellini. sannazaro, iv-246: veggio i teneri agnelli
triplice forma, natura o aspetto. sannazaro, 10-157: né lascerò li oscuri regni
l'opra, gli venia da tergo. sannazaro, iv-6: vedi c'al vincitor
regni orien delle terre. sannazaro, iv-44: i campi eran commoni e
fresca neve, / si va struggendo. sannazaro, iv-213: mentr'io fui ui
antica città di tespia). sannazaro, iv-63: e i satiri e i
confusione mentale, totale disorientamento. sannazaro, iv-327: io per me, pensandoci
scoramento grave, ecc.). sannazaro, iv-147: divento quasi al sol tepida
della sua morte, macchiarsene. sannazaro, iv-260: così di sangue il fier
stende / molte cose mirando sì comprende. sannazaro, iv-304: a sospirare son tirato
da vecchiezza... alla morte. sannazaro, iv-213: ma chi pò gir
: che ha contorno ovale. sannazaro, iv-25: il viso alquanto più lunghetto
3. tosatura delle pecore. sannazaro, iv-209: lassa, mentre infelice,
e non trovava luogo dove stesse. sannazaro, iv-28: quella di ira accesa torcendo
(un or- gano). sannazaro, iv-389: son stato un poco tardo
conduce / il desio d'esso. sannazaro, iv-183: ivi, mirando in quella
datan e biron] per la scisma. sannazaro, iv-65: 0 terra, tu
arsenico con lardo ed altri archetti. sannazaro, iv-66: io con la rete
il corpo (una sensazione). sannazaro, iv-162: quando vostri begli occhi un
. ani subire una metamorfosi prodigiosa. sannazaro, iv-171: state accorte [donne mie
verga, e saziò tutto el popolo. sannazaro, iv- 384: tutte le
intemerata quale perspicace e artificioso crystallo. sannazaro, iv-58: il quale [fonte
vedea, e solo era davanti. sannazaro, iv-14: così vuol mia ventura,
tuono (l'aria). sannazaro, iv-65: o fólgori che fate il
tielle in tremore e in paura. sannazaro, iv-153: lasso, che male intesi
le fronde, ecc.). sannazaro, iv-8: molti olmi, molte querce
populo suo, trepidò e temette. sannazaro, iv-123: o cuma, o baia
quelle che tu mostri in dir sotile. sannazaro, iv-289: ecco qui 'l pregio
allegra compagnia, gozzoviglia. sannazaro, iv-290: or vengo a voi,
ed all'erba del grano sono similissime. sannazaro, iv-93: gli ucelli e le
al castello si è uno trivio. sannazaro, iv-18: ogni strada, ogni borgo
subiaceva uno vulto di nobilissimo fanciullo. sannazaro, iv-228: consul, tribuni,
mio, ed a lui la lascio. sannazaro, iv-156: trova più dolce e
a terra i vecchi pini interi. sannazaro, iv-94: pastor, la noce che
un sentimento, un'aspirazione). sannazaro, iv-240: giorni mal spesi e tempestose
faccia aitare cavare la poltruccia dal fango. sannazaro, iv-20: entrati nel tempio,
ti chiamo per la pena mia. sannazaro, iv-251: non mai tranquilla pace /
-feroce (un animale). sannazaro, iv-60: o crudelissima e fiera più
scripti fi versi del sou pitafio. sannazaro, iv-5: voi userete in me il
spesso n'ha sete umana turba. sannazaro, iv-174: non sa la turba
e santifica tutte le cose macchiate. sannazaro, iv-202: se le vostr5acque, o
e castità, che ciascuna dormia. sannazaro, iv-93: ecco che 'l mare /
/ ognun ti morde e vuoiti sindacare. sannazaro, iv-59: senza cosa alcuna dire
. intorbidato (una fonte). sannazaro, iv-58: ne ponemmo ambiduo a sedere
attribuita tradizionalmente ai turchi). sannazaro, iv-337: sopra tutto di intendere lo
a cui ci si riferisce. sannazaro, iv-82: posto che molti, da
el tuo che canto d'ullula. sannazaro, iv-45: non foscho o freddi,
e gacte et uppupe e buboni. sannazaro, iv-125: vedresti intorno a lui
rumori sinistri (un luogo). sannazaro, iv-106: piangi, colle sacrato,
occhi sempre, e 'l viso chino? sannazaro, iv-123: ma come vedrò voi
che già legava l'umile capestro. sannazaro, iv-252: sustenne fame, sete,
elevato (un rilievo fisico). sannazaro, iv-5: giace nella sommità di patemio
diversi colori) e il barbastello. sannazaro, iv-88: cantavano le merde, le
il costume, la tradizione di. sannazaro, iv-300: vi trovate libero e vi
usassimo altra ragione che li animali. sannazaro, iv-15 7: ma perché suol con
di natale e capodanno). sannazaro, iv-341: si facciano mo che son
, sf. vacca giovane. sannazaro, iv-51: ho veduto la inamorata vaccarella
/ che però manchi tua gentilega. sannazaro, iv-189: tanta vaghezza in voi subito
male delle vaghe e instabili menti. sannazaro, iv-169: ite, pensier miei
: il legname o pezzo di sannazaro, iv-213: mentriio fui qui con la
-inclinazione naturale, istinto. sannazaro, iv-243: 'n lei non fu acquisita
letter. piccolo recipiente, vasetto. sannazaro, iv-75: pon pur la lira,
magico, in partic. amoroso. sannazaro, iv-85: aperta la mia tasca,
e venatóre delli uomini dinanzi a dio. sannazaro, iv- 77: o casta
, né di questa altra vita? sannazaro, iv-220: io dico che di questa
] non perde né verdezza né fronda. sannazaro, iv-209: apri l'orecchia:
olio vergine, v. olio. sannazaro, iv-85: se uscire da amore totalmente
fede in cristo e nella croce sua. sannazaro, iv- 189: tanta vaghezza
sm. ant. bersaglio. sannazaro, iv-103: chi per difendersi da le
infinite controversie con tutta grecia fare. sannazaro, iv-337: sopra tutto di intendere lo
.: vetta di un monte. sannazaro, iv-120: vedrem poi che di nubi
, sm. ant. pipistrello. sannazaro, iv-68: già ogni ucello si era
, e pur mai non la prende. sannazaro, iv-37: e coi vestigii santi
lungo tempo (una malattia). sannazaro, iv-90: costui non imparò putare o
lei saprai di tua vita il viaggio. sannazaro, iv-280: quel signor ch'in
derivato dal vocabulo latino decto vice. sannazaro, iv-102: toccando la sua vicenda a
ma ella era per pessimo aere pestilente. sannazaro, iv-309: se...
sogg. inanimati e personificati. sannazaro, iv-284: già le frode e l'
, andò ne gli alti luoghi. sannazaro, iv-65: o terra, tu che
è la vettoria come 'l vinto. sannazaro, iv-102: già per ogni membro ad
andate ed uccidete il vitulo ingrassato. sannazaro, iv- 123: poi che
vive e la speranza è morta. sannazaro, iv-160: se di vero amor qualche
dio ricevette nelle sue santissime membra. sannazaro, iv-31: pur sperando uscir de l'
verso sonoro (un animale). sannazaro, iv-125: talor veggio venir frisoni e
e col cappello e colle volanti ali. sannazaro, iv-289: ecco qui ì pregio
in bocca, avere grande risonanza. sannazaro, iv-39: in ogni stagione, /
/ per la qual volontari morieno. sannazaro, lv-230: presago di sì rara e
-soffitto di una grotta. sannazaro, iv-113: venimmo finalmente in la grotta
appressò il termine del partorire alla reina. sannazaro, iv-31: logisto, odanlo i
con il vomere; arare. sannazaro, iv-246: nella stagion che la gran
e mezza libra per cinquanta libre. sannazaro, iv-89: e sì del fango ognun
positivo, favorevole di una situazione. sannazaro, iv-314: se 'l re arriva in
scuola, non osservati da'maestri. sannazaro iv-303: ma quando te convita uno
. lanoso (un animale). sannazaro, iv-425: lanigere pecore. r
genere, rapace notturno). sannazaro, 1-33: ma meste strigi et importune