pene, la decimazione delle coorti che più s' erano agitate. 2. per
si portò lealemente, ché di cosa s' acquistasse mai volle o decimo o nulla.
, che dall'attenta considerazione de'fatti s' è formato nella sua mente sull'ultime
non solamente una decisione, per quanto s' immaginavano, fatta da dio delle cause
. pallavicino, 1-201: l'una s' appella de''dogmatici ', quasi '
p. del rosso, 1-1-221: s' esercitava ogni giorno nel leggere, e
spettacolo si desta: / vedi come s' affanna, e sembra il cibo / obliar
declamatori / porger l'orecchie acute non s' invogli. mascardi, 109: or
francia e in inghilterra ogni creatura che s' ha della dottrina in testa se ne sta
muratori, 7-iii-12: il perché né pure s' ha unicamente da ricorrere ai tempi de'
fanciullo seguelo, / a lui già s' awicina. a. verri, ii-235:
forma a schiena, assai curiosa: s' alzano nel mezzo e dechinano ai lati.
giordani, x-53: il suo grande ingegno s' incontrò in un secolo...
i. alighieri, 206: perché alquanto s' avalla [il santo], /
/ e frangie in terra, tanto s' inamora. antonio da ferrara, ix-144
/ né a lei fredda stagion mai s' avvicina. m. c. bentivoglio,
/ par condotta a furore, e s' è partita / come a lasciar la vita
sassi / vanne intrepidamente, e non s' arresta / giammai non torce, e non
1-8-51: or su duo piè con maestà s' estolle, / or si declina,
portato intorno alla terra più e più s' inclina con 1'awicinarsi al polo boreale
la faccia alla lor propria declinazione, s' egli son verticali. 13.
declinazioni al cavaliere don eugenio, il quale s' era costituito suo maestro. pirandello,
su vieste che si protende, che s' adagia sopra il declino d'uno scoglio nel
abbia il rigagno. pindemonte, 5-532: s' io lungo le rupi cerco / notando
, detta monte cavi. da questa s' abbassa di nuovo la catena, e con
poggio sassoso, segnato di sentieretti che s' inerpicano lenti per l'erta. carducci
su l'altro declivio della vita: s' era messo a discendere: temeva di precipitare
sogno puerile un declivio di deità che s' affrettasse ad abbandonare la costrizione delle due
comisso, 15-15: la valle che s' apriva in declivio, spoglia d'alberi
300: se in europa i ladri s' impiccano, in tunchin si decollano,
pletorica che l'alcool rende feroce, s' impunta contro il messere dalla palandrana nera e
il valido campione, / ma là s' inoltra ove il timor conduce / le
: « * decolle tèe '; ancora s' usa non di rado questa voce francese
un movimento ': lo stesso che s' è detto precedentemente, ma sostituendo a
bameville -ed con trasto, s' è finalmente persuaso che deve farmi il deconto
poesia, percussione, e quivi s' apparecchia nella forza che a lui
. econ. fenomeno per a qual più s' apre / modesto fiore a decorar la terra
frutto. rovani, i-297: ma poi s' accorse che ad ometterlo [quel brano
pitture, ecc.) che vi s' incorporino o vi si adattino stabilmente;
andrea da barberino, i-53: aiolfo s' inginocchiò al padre: e appena lo
le prore dei sandoni..., s' ingolfava tra l'uno e l'altro
divario / quivi ore né campane non s' udiva: / avean i servidori commessione
sia veramente innamorato... ma s' egli è tale..., io
una cos'a becchina, / che, s' io non l'ho staser'o domattina
però dalla mente un dubbio, qual è s' egli tanto doveva adirarsi che l'uccidesse
pane diventava duro oro; o ch'elli s' aparecchiasse di divellere i mangiari con disiderosi
alla morte, ma ciascuno dì vi s' appressa. ella non ce ne porta subitamente
ché sì bella gli pare, / s' aventa ad essa per la grande spera,
né i si scrisse, / com'el s' accese e arse, e cener tutto
l'oggetto appare, ma qualora / s' appressa più, quello maggior diviene.
: è notevole come divenendo adulti non s' imparino nuovi modi di fare il bene
sarebbe stata d'at- traversarlo: che s' andava diritto alla casa di don abbondio.
del sole mantene l'aqua liquida, e s' elli se ne cessasse deventarea tutta soda
per lo calore deventa liquido, e s' elli se ne cessa deventa sodo.
: santi si ribellava. il diverbio s' accendeva, e invano io tentavo di metter
circa questi due punti... s' incontrano in conflitto le opinioni più estreme,
nelle radici, lontani nelle foci, che s' affrontano per divergere. manzini, 8-60
: quella buca fresca, nella quale s' appoggiano, divergendo, due pezzi del gran
una propria materia, nella quale ella s' adoperi, ma si distende dalle cose
m. adriani, vi-95: sì come s' impronta agevolmente l'imagine nella cera,
, 2-49: nivasio dolcemare non solo non s' è fatto prete, ma la sola
. g. bentivoglio, 4-867: s' era posto fermamente in pensiero o di
diversità di carne e diletto di savori s' ingenera lo enfiamento, e molte infermitadi
ricchi gioielli ond'ella in sì diverse fogge s' adoma e compone. dossi, 35
/ e per diverso e tortuoso calle / s' insinua a lei per infinite strade.
a straziarsi: e tante / non s' aggiran zanzare a mezzo il luglio / sulle
apetito l'ésca. pindemonte, ii-183: s' appressa / chi assai di me ti
forma superiore di creazione artistica, non s' incontreranno più grandi difficoltà per riconoscere che
dovila, 137: con quella pace s' era tirato avanti un pezzo, divertendo agli
ciò voglio ch'il nostro pittore assiduamente s' eserciti nel dipignere, ma divertisca dal-
fa duce, e divezzarvi intendo. / s' anco tornasse vincitor, punito / il
me l'accocca. machiavelli, 819: s' alquanto or di veleno spargo, /
8-40: pian piano la nostra lingua s' è divezzata da quel raggirato parlare che
, 3-3-36: di me a ricordarsi s' è divezzo. foscolo, xviii-
balia che, per divezzare il bambino, s' intride le mammelle di sughi acerbi.
... / se vorrete veruna non s' annoi, / quando la divezzate,
allattarsi. salvini, v-389: per merlotto s' intendono ancora gli uomini semplici e balordi
prend'un partito comunale; / e, s' io non l'ho per ben,
ricchezza nazionale cui ciascuno partecipa, e quindi s' accresce la quota di ciascuno. mazzini
, 9-176: all'artifìzio delle bombarde s' aggiugne ancora che ne fanno alcune di
dee., 1-1 (80): s' eran posti appresso ad un tavolato,
si possa dividere in infinito, non s' appartiene alla presente nostra considerazione. c
'l corpo si divideva con grande apritura, s' incominciarono ad appiccare alle botti e casse
le selci, si dividono i veli, s' offusca la luce, s'intorbida il
veli, s'offusca la luce, s' intorbida il giorno, si scuotono i monti
imperocché per tutta la lunghezza della divisione s' attrae 11 nudrimento per li pori.
fuori porta castiglione, dove la strada s' inalza, e si divide, tra le
23: d'un tratto, il cielo s' aprì sopra il villaggio con due lingue
si divisero in cento lingue serpentine che s' unirono nelle vie deserte tra il candore
libri e versi e prose, dove s' induce modo disputativo. g. morelli,
bibbia volgar., viii-562: tutti s' erano divisi uno dall'altro molto.
quando si muore, il corpo sol s' uccide, / ma quando uom ch'ama
mia insino al finocchio, / se s' avessi a dovider solo un fico,
regno, / ambo possenti; ma s' è posto amore / in quella parte
stimo, i che 'l mal che s' ama è del prossimo; ed esso /
. castiglione, 136: la lingua latina s' è corrotta e guasta e da quella
/ è il braccio del monarca; / s' ei da lui si divide, /
. giacomo da lentini, 12-5: s' io doglio no è maraviglia / e
io doglio no è maraviglia / e s' io sospiro e lamento: / amor lontano
che aveva diviso col marito, e s' installò senz'altro in quella di riccardo.
: pur dividendo il cuscino con lei, s' avvicinava sempre più alla condizione dell'innamorato
del dividi- mento degli addiettivi basti quanto s' è detto. = deriv.
imagine del vero amore, a la quale s' appigliano coloro che sono caduti dal vero
dei mercanti di calimala, 3-309: e s' alcuno... dopo 'l divietamelo
voi divietare. bonichi, 82: s' ogni falso om bevesse acqua, non vino
giorno; / che mentre a divietar s' apparecchiasse / di non aver da la fortuna
presentavano. e iesu, veduto ciò, s' indegnò, e disse loro, lasciate
èrcole. tasso, 15-31: né s' altro di periglio o di spavento /
ché qui per quei di là molto s' avanza. idem, purg., 10-36
lui. caro, 10-16: non s' è da me già proibito e fermo /
né divinar né sor ciò consigliare, / s' el non fosse l'affare / ch'
arte magica... alcuna volta s' adopera a sapere certe cose occulte, o
accoglieva talvolta nel segreto della cella quando s' adoperava a sapere le cose occulte e
garzoni, 1-385: per matematici non s' intendono ivi gli astrologi divinatorii, ma
gli angeli. sarpi, vi-1-6: s' aggiongeva la natura del pontefice, inclinata
di quei sogni di ragazza che s' erano involati. b. croce, ii-2-221
. d'azeglio, 1-75: non s' è mai rassegnato ad essere paese di conquista
volte / con sette giri al tumulo s' avvolse. / indi, strisciando infra
era grossa quattro buone dita, / s' io ho ben di turpin l'istoria udita
co'suoi divini raggi / via non s' aprisse entro il tuo chiuso petto /
ascose / nel suo mortai, che s' addolora ed ange. campanella, 1-25
ignoranza misera e proterva, / chi s' usurpa il divin, per virtù vende.
caligine densa e i cupi orrori; / s' indorava la notte al divin lume,
istituzione divina. manzoni, ii-1-63: s' ode un carme: l'intento isaia
, prezioso. petrarca, 71-62: s' a voi fosse sì nota / la divina
: chi non crederà assai agevolmente, / s' al canto d'arion venne il delfino
sé chiamò una stella divina / che s' avea fatta una grillanda in testa. lorenzo
paggi, di nani, di reginotte, s' intrecciava a singolari spunti di vita vissuta
e diritto in ogni guisa; / s' a nullo è grave, debb'essere a
m'imbatto nel fratello dell'egle. s' era messo in divisa, coi nastrini e
7-8: poi che l'arme sue s' ebbe cavate / la sopravesta e l'altre
foscolo, xiv-308: il mio ritratto s' incomincerà quando avrai tu divisato il vestito
devisa. v. franco, 242: s' avete del mio amor l'alma conquisa
conosciuti. alamanni, x-1019: il conte s' era in maniera di gioielliere divisato,
altra efficacissima cagione de'suoi progressi, s' aggiunse a quelle già divisate nella lettura
7-5 (178): messer lo geloso s' avea messe alcune petruzze in bocca,
ne piantaro. soderini, iv-64: s' elegga il verro, o nero o rosso
divisata, / che sei carbonchi cugito s' avea / su 'n una stanga sanza dimorata
sfigurata / e quel che pare quand'ella s' ag- gruzza. fra giordano, 1-277
divisibile: per quella ragione, come s' è detto, ché 'l continuo è divisibile
fondibile si fonde, l'abbru- ciabile s' abbrucia? galileo, 4-3-35: non solamente
la parola verbigrazia col senso dell'udito s' oda in tempo divisibile, e l'una
l'altra: e con l'intelletto s' intenda senza tempo, ed in un momento
divisibile: per quella ragione, come s' è detto, ché 'l continuo è
imperocché per tutta la lunghezza della divisione s' attrae il nudrimento per li pori.
ragione l'attiva con la sua divisione s' impari. giuliano dati, 53
dì precedenti inteso tre divisioni di quello che s' è potuto dire di questo maledetto dracone
/ lo mal pur cresce e 'l ben s' ammorta e tace. g.
la sentenza litterale, a la quale ora s' intende, de la prima parte sopra
. fed. della valle, 404: s' accrescon le sciagure, e d'ogni
ben diviso, le di cui parti s' illustrano scambievolmente, un principio fecondo le
conquiso / o dentro al petto mio s' alegra e sede, / mi fa sentire
sono ancor da me diviso) / s' io ne degno aver gioia o tragger
ii-89: se il vostro prelibato naso s' interponesse come un muro divisorio tra la
dividere certe cose a comune, non s' accordassono in fare le parti, dando o
non si può determinar quel tanto che s' ha da fare, perché questo procede da
, mortai mie divo / a me s' è fatto. -individuo dotato di
vorace. buti, 1-181: cerbero s' interpreta divoratore di carne; assomigliato al
il suo pensiero, versetti i quali s' incalzano e pare si divorino, come quegli
gratitudine. tozzi, i-182: niccolò non s' è vergognato a mandarmi via e
d'acque / talun l'inonda, subito s' ammorza, / così sotto la gioia
fere in essi, empie e rapaci / s' annidan solo: e nel mio petto
e mi divora, e collo studio s' alimenta e senza studio cresce. de
giusticavono. garzoni, 1-136: tutti s' accordano a devorarlo [il litigante],
mortal possanza; / ma se quaggiù malvagità s' avanza, / al fin sua spada
. mazzini, ii-114: le nazioni s' erano divorate a vicenda: fiumi di
., 1-39: mentre di tal vista s' inamora / la sciocca [tigre]
con gli occhi e co'denti quanto s' incontra. fagiuoli, 1-4-237: ho
lungo le case, parte era come s' incendiassero a mezz'aria, con una
, già così fresco e candido, s' era ridotto a quel modo. 4
imperi ad imbelli, ultimo certo, / s' ei fosser prodi, oggi saria l'
di garibaldi, dal cavatappi a cui s' è sdipanato un filetto...!
di sempre. lo sai che è come s' io fossi libera. lui non chiederebbe
accidentalmente, e per tutt'altro, s' era condotto a parigi, e in quella
e in quella * notte fortunatissima s' infantò il delfino '. -
conversi [il principe], né s' addomestichi con ogni sorte di persone,
e festa. giannotti, 2-2-89: s' elle [le leggi] sono approvate,
ne la rinchiusa terra. / poi s' accerta e divulga, e in ogni
di far frode, non si lamenti s' altri l'inganna. d'annunzio, iii-2-
aver consultato un suo calepino d'indirizzi s' era fatto indicare da un droghiere la casa
guastasi il vestimento da piei, ché s' involle nel fango come fa una porca
è dizione ebraica e... s' interpreta in due modi. leonardo, 2-287
galliziani, v-112-79: però, s' a voi tenesse / amor distrettamente,
: sotto la doccia ove l'acqua s' invena, / grande in mezzo dell'
in più modi a'corpi umani e s' usa molto ne'bagniuoìi e docce artificiose
ber tippocrene a doccia; / e s' io gli dico che tè posatura, /
'l crede, e più e più s' incoccia. -dare la doccia:
cocchi, 8-127: con tal teoria s' intende la ragione... del giovamento
, doccione. baldinucci, 38: s' adoprano [per condurre acque] minori
. franco, 1-140: ogn'acqua che s' accoglie / di fossi, docci,
minori. b. croce, i-2-33: s' immagina... che la dimostrazione
sua cavalla fece uno sbalzo, e s' inarcò tutta fremente sotto la mano ferma
molitoria dell'azienda, e... s' era procacciato il servizio docile e immancabile
tordino. quasimodo, 100: il vento s' innesta / docile al mio sangue.
se d'uso e di scienza ben s' accende. ser donati, 9-387: in
ragazze di piazza armerina, in sicilia, s' è parlato come di poche scoperte archeologiche
i cui vertici o le cui cime s' incontrano nel centro d'una sfera che si
intelligenti nella chiesa dodecagona, e for- s' anche nell'antica cattedrale ch'essa comprende due
e sole, / qual non so s' altra mai onde solcasse. ariosto, 13-6
il quaderno e la doga; / così s' allenta la ripa che cade / quivi
i veneziani buone. (quelli difficilmente s' uniscono, e questi, come le buone
v. borghini, 5-32: s' io vorrò l'istoria antica, non pensate
ch'ha nella sua dogana: / s' egli è mezzan, l'opinione è vana
d'annunzio, iv-2-876: la macchina s' arrestò alla porta. i doganieri s'appressarono
macchina s'arrestò alla porta. i doganieri s' appressarono. nel rombo assordante, ella
, i-431: e in poco tempo s' eran tutte [le dame] infatti messe
di quelle cetere ben dogate, che s' usavano allora. marotta, 1-70:
che il popolo si scateni o il patriarca s' imponga. -territorio della repubblica di
in essi, empie e rapaci, / s' annidan solo; e nel mio petto
prima che fossimo / in doglia. incanutita s' è tutta. soffici, iii-265:
un doglio ove sia orzo, o vi s' ordinino per modo che luna non tocchi
tentata doga. pascoli, 622: s' apriva / il fumeo doglio e si saggiava
in altri doglietti maggiori e bacini, s' invitavano a bere l'un l'altro.
mi fariano 'n tanta guisa noia / s' io da lei gioia -avesse / in vista
. giacomo da lentini, 12-4: s' io doglio no è maraviglia / e
io doglio no è maraviglia / e s' io sospiro e lamento: / amor lontano
e sì gradite. forteguerri, 3-1: s' oggi si ride, si piange domani
ride, si piange domani: / s' oggi ti trovi in tasca cento lire,
; rispose: cattivo; però che, s' ella è ricca, è tormentosa cosa
al lupo. negri, 2-694: s' avvicina [il rumore] or alto,
anziché provvedere alle faccende della propria città s' affrettasse a promovere i diritti de'popoli e
e dolcezza di spirito e tanta umanità che s' astengano dal giudicar temerariamente i dogmi e
della nonna, erano dogmi che nessuno s' attentava a discutere. jahier, 31:
rivoltano come i fogli di carta quando s' è scritto su ima. =
argomenti dogmatici e morali, ai quali s' era arreso. -teologia dogmatica:
teologia dogmatica, li quali in francia s' erano spinti fino all'ultimo punto di
, 1-201: l'una [opinione] s' appella de''dogmatici ', quasi
prima certificarsi, con accurate sperienze, s' ella sia sostanza semplice o composta,
costui con monsignor orlando e il piovano s' era impancato vicino al focolare a dogmatizzar
, 108: per fortificare gli alloggiamenti s' adopravano... le dolabre..
..., quali dolabre anche s' adopravano per rovinarli..., per
a chi ben sano à gusto? che s' alcun v'è bono o alcun dolce
'l natio dolce in quel bel volto s' era, / che vigor da le,
la lingua. verga, 2-29: s' erano seduti sotto il pergolato. ella
/ nell'aere dolce che dal sol s' allegra. boccaccio, iii-2-3: nel dolce
tra 'l suo giro il gran bosco s' asside, / né pur gli fa dolce
color d'oriental zaffiro, / che s' accoglieva nel sereno aspetto / del mezzo,
, 12-15: così tra questa / immensità s' annega il pensier mio: / e
le nuove campane del campanile... s' eran sentiti venir meno dal dolce,
., 5-2-4: ogni cosa preziosa, s' ell'è offerta, avvilisce; e
benigna. tasso, 4-26: prendi, s' esser potrà, goffredo a l'esca
spira. marino, 5-14: al garzon s' accosta e sì lo scote / ch'
rechi. petrarca, 179-2: talor meco s' adira / la mia dolce nemica,
volte / con sette giri al tumulo s' avvolse. / indi, strisciando infra
dolce, la quale volendo rinforzare, s' aggiunge alle cose dette un poco di endego
monti, e la terra di molta salsuggine s' abbassa giuso. soderini, ii-13:
lo stimar di se stesso ogni uno s' inganna dolcemente. marino, 3-80: quel
da una all'altra, si sollevano, s' incavano e l'una nell'altra insensibilmente
/ qual più bella e gentil cosa s' estima. tasso, 18-18: passa più
e disiderosi pur di risonar dolcemente, s' ingegnano quel colto e fiorito parlare,
volontà di dio. serdonati, 9-168: s' infermò di flusso, che a poco
poco lo consumò, sicché... s' armò dell'olio sacro per l'ultima
dolcemente da prima ei [il vilucchio] s' attorciglia / sul gambo al nostro arbusto
gradevolmente frizzante. rolli, 509: s' imbandiscono tutte fumanti / di scelti cibi
. una dolcezza muliebre, quale mai s' era vista così piena e profonda,
era vista così piena e profonda, s' annunziava nelle guance e negli occhi.
/ che, non gustata, non s' intende mai. -calma serena,
iii-268: nelle passioni tranquille il sopracciglio s' alza con dolcezza; ma nelle feroci
alza con dolcezza; ma nelle feroci s' inclina con forza. pasolini, 30
. magalotti, v-91: niuno mai s' avvisò di raffigurar per arte quella dolcificazione
che verrà. petrarca, 191-13: che s' alcun vive / sol d'odore,
/ a cui staman fu chiara, oggi s' imbruna, / e 'l passato dolzor
pura cosciensia, ove senza timore morte s' aspetta, e cierto con dolcitudine se
vento di levante o di scirocco quando s' ode fra lunghe paure un anatrare di
ch'uscisser di catena / in quel che s' appiattò miser li denti, / e
, / e sì dolente, di terman s' elesse / l'atroce re. nievo
; / né 'l dolente alcion fidar s' arrischia / all'inquieto mar l'usato nido
che si riguarda il sesso, e poi s' aspetta / il pianto, segno de
altri colpi di fuoco. i motori s' erano fermati; l'aria vibrava dei
non prevede / qual dolente fortuna a lei s' appreste. goldoni, viii-1012: a
quell'altro se sapessero chi il porco s' avesse avuto, e non trovandolo, incominciò
. quirini, ix-21: no vi maravegliate s' eo sospiro / e vo planzendo a
dante, inf., 30-127: s' i'ho sete ed umor mi rinfarcia,
per famosa o per antica prole / altri s' inlustra, e 'n un momento imbruna
. giacomo da lentini, 12-1: s' io doglio no è maraviglia / e
io doglio no è maraviglia / e s' io sospiro e lamento: / amor lontano
perché ne l'aria bruna / s' udian, quasi dolendo, intorno intorno /
giacomo da lentini, 2-42: per zò s' io v'ò laudato, / madonna
, 34-133: il calonaco, che s' era ito a dolere al cardinale, e
diè un muglio come un dolfino quando s' avvicina la tempesta. = da
nuovo ed eterno. e ogni tanto s' apre in lui una quieta dolina, ed
natura dei quali gli archeologi non s' accordano: probabilmente, tombe.
camposanto / più affollato di quello / che s' apre in mezzo al campo di granturco
che fitto / tra fibra e fibra rimaner s' ostina, / così travaglia un cerebro
/ muta la noia al fianco tuo s' assise, / non atteso conviva, a
ritornare a casa. castiglione, 83: s' infermò di podagre, le quali con
/ l'orca per lo dolor urla e s' adopra / di trarsi fuor quel gambo
forse in quel volo a spirali serrate / s' affidava il mio deluso ritorno, /
segno che il suo dolor? quanto s' affanna / altrettanto s'accusa. parini
dolor? quanto s'affanna / altrettanto s' accusa. parini, xiv-59: su le
quel candido giglio / berta meschina si s' addormentava. savonarola iii- 14:
ben da qual parte i dolor miei / s' aspettin fine, o l'anima ricolta
dolore è su le nostre teste e s' addensa e ci opprime? b. croce
, nel momento che il mio cuore s' inebbriava della contentezza di rivedervi. manzoni
? marino, 12-257: con fatica s' acquista e con sudore [l'oro]
a una crocetta d'oro / che s' apre, sul mio cuore. /.
al suo vecchio dolore: adua. vi s' era trovato, era stato ferito e
del detto accordo da'pisani al bavaro s' ebbe grande dolore per gli fiorentini e
, / col sudor del suo viso s' acquistasse. -mettere qualcuno in dolore
pavese, 8-59: quanto più un uomo s' impaccia in una passione, tanto più
in lucania] come in calabria, s' incontra nei discorsi quel dolorismo, che è
d'un raggiante fantasma che quanto più s' avvicina, tanto meno risplende. manzoni
di meretrici, entro il cervello / mi s' imprimono dolorosamente. moravia, 12-415:
geremei, xxxv-1-853: sì che, s' in bologna lassòn niente / roba né avere
. tasso, torrismondo, 1251: s' odo il vero, / la gravidanza
. comisso, 15-49: da pochi giorni s' era alzato, dopo una malattia dolorosa
13-42: nella mia prima età, quando s' aspetta / bramosamente il dì festivo,
soffici, v-1-517: un bambino che iersera s' addormentò tra i balocchi e i burattini
, perché a poco a poco mi s' empie la testa di pensieri dolorosissimi. verga
dolorosa, difficile per due consorti che s' amano! alfieri, 1-775: oh non
, e fu macometto, / che profeta s' infinse al male acquisto. boccaccio,
questi movitori sono quelli a li quali s' intende di parlare, ed a cui
te, ma che poss'io, / s' egli osta inviolabile e severo / il
alli domandanti. bandcllo, ii-1142: ché s' ella [la cumea sibilla] a'
e inferne, / i'sol le chiederei s' ella mai scerne / che di me
cavalcanti, iv-76 (37-10): domandai s' avesse compagnia, / ed ella mi
, 1-41: nelle dimande de i magistrati s' adoperavano le fave. 7
: ascoltate tutti, e nessuno parli, s' io non lo domando]. leopardi
da lentini, 30: ben vorria, s' eo potesse, / quanti sospiri eo
forte disiderava d'averlo, ma pure non s' attentava di domandarlo, veggendo a lui
pseudopoesia si desidera, si domanda, s' ingiunge. serra, i-322: [la
ché tanto l'una con l'altra s' ama, che nobilitate sempre la dimanda
! -chiamò una donna che nel frattempo s' era avanzata dal fondo del corridoio.
un corpo morto che tremasse, e s' avvisò essere dal re ammazzato. ariosto
berni, 3-20 (i-65): s' egli era lieto, non ne domandate.
g. m. cecchi, 1-i-341: s' io non so il nome, io troverò
di più valente. monti, x-2-142: s' appaghi indomande, o risponde scortesemente.
a far laggiù certe faccende, che s' hanno a far nanzi domandasséra. segneri,
, v-2-188: fra tutt'e due s' eran messi d'accordo con un bel numero
foresta / vide molti guerrieri, ond'ei s' ascose. galileo, 3-4-239: domandato
la baliaccia, la quale faceva, come s' usa dire, d'ogni lana un
che sotto il velame di tali dimandite s' occultava. f. d'ambra, 4-63
alba novella, / vuo'che toste s' invii leggiera e presta. alfieri, 1-833
fra giordano, 1-108: quando la bestia s' è pasciuta non va caendo allotta più
in questo mondo: / ched e's' affogh'anz'oggi che domane, / ché
e doman l'altra vendendo, appena s' avvidero che quasi al niente venuti furono
di sydrac, 107: l'uomo s' acosta altra volta a lei, quella notte
cavallier pien de ardimento / al re s' appresentamo una dimane i sopra una sala
. varchi, v-851 (133-14): s' acerba morte sì chiara alma, allora
che, dall'oggi al domani, s' era fatta a roma quella gran posizione
-per simil. ricchi, xxv-1-182: s' amor non si muta di costume,
di là; fissata anche di là, s' arcuava. pratolini, 2-129: è
e a questi non è modo che s' attutassino mai, se non si domassono
tal gente è lecito, / s' esterno duce a tant'uopo non prendesi.
/ l'infermità, il meschinaccio infine / s' è accasciato. tasso, 9-27:
dante, purg., 11-53: s' io non fossi impedito da sasso i
vino] mi riesce buono pur che s' osservi una regola contraria a quella che
gallia doma / cesar fu in dubbio, s' oltre alla riviera / dovea passando inimicarsi
gran fonte il sangue mio deriva, / s' e'non avesse pria domato amore.
a bec- china, / che, s' io non l'ho staser'o domattina,
si chiame domenica di passione, perocché s' incominciano le passioni del figliuolo di dio
, / asciugano le lagrime, / e s' ima- gina che nel paradiso / ogni
, 3-21: la mia folle fantasia s' infervora a dipingermi la dolcezza che troverei
e con gli altri frati, come s' elle fussino state galline, sempre nutricate
me'bacìo presso al pantano; / e s' è di modo tal dimesticato, /
[fiesole]..., sì s' intreguarono co'fìesolani, e cessarono di
usanza, la quale quanto più tempo s' è colla mente dimesticata, tanto più fortemente
colla mente dimesticata, tanto più fortemente s' acosta e di tanti più forti rimedi abisogna
1-57: la quale [infamia] s' è dismesticata di sorte, che pure
loro [ai poeti primitivi], come s' è detto, la prin
venisse, a la lingua persiana s' ausoe, a ciò che la laude acquistata
guerra. garzoni, 1-640: a soldati s' appartien d'essere allevati...
riprende / l'innato suo furor, s' altri l'offende. c. i.
, ii-188: innanzi che la italia s' accompagnasse insieme con tra a roma, tutti
., senza tagliamento del rampollo che s' innesta, levare il bucciuolo e il dimestico
parer mio. tavola ritonda, 1-213: s' egli andavano in contrata dimestica, là
pochi anni e per accidenti di fortuna s' allontanò dall'italia, s'è domiciliata
di fortuna s'allontanò dall'italia, s' è domiciliata da più di venticinque anni a
, 7-511: il demonio, che gli s' è domiciliato da tant'anni nella gola
mensa e domicilio fra i canonici, allora s' introdussero le 'prebende'. giannone, 1-iv-44
dove frena nettuno i salsi flutti, / s' udissero dell'oro / le dominanti leggi
più remote e belle, / tacita s' apre la memoria al core / e la
statura della diaconessa e la croce inastata s' intravedono dietro il capo cereo del pastore,
nota intorno alla quale più di frequente s' aggira la melopea. d'alberti [
233: [non tollerava che] s' arrogassero l'imperio di quella fazione nella quale
e in sostanza ed in effetto / s' attacca all'uomo e 'l domina e 'l
con l'amico connal e con carilo s' era ritirato nella grotta di tura,
parini, 210: dagl'intervalli che s' aprono fra un albero e l'altro
del villaggio, e, attraversatolo, s' avviò a quello di lucia, ch'
un promontorio dell'istesso nome, che s' avanza in mare. linati, 19-96:
in cui la bambina d'un tempo s' avvolgeva, sipario tutto per lei d'una
ignaro della volontà di questa, non s' adoperi con cunei, con leve, con
delle alture, la serra capriola pure s' ottunde e s'arrotonda ingenuamente con vena
, la serra capriola pure s'ottunde e s' arrotonda ingenuamente con vena di fanciulla.
quanta sia la calamità quale in me s' annida, illustrissimo segnore, penna niuna aria
per tutta la italia questa brama animosa, s' innalzarono molte dominazioni libere sulla ruina della
cosa che parlare cortigiano è quello che s' usa nelle corti, e le corti
. bocchelli, 1-i-518: bisognerebbe che s' avverasse il detto che domineddio apre ai
, / in lei dominio e potestà s' accoglie / e sovra i corpi e sovra
muratori, 5-iv-22: la comparazione che qui s' adopera, è felicemente espressa. più
la strada chiusa da un muro che s' erano lasciati alzare dietro le spalle, cioè
da una filosofia, al dominio della quale s' erano assoggettati. carducci, iii-22-223:
dipende da quello del popolo a cui s' appartiene. manzoni, 925:
l'àmbito dello stato che egli governa, s' ha a dire * dominio 'e
papaveri superbi, / che le bas- s' erbe e i teneri virgulti / àn di
dòmino nero largo e lucido dentro cui s' insaccano le orientali. -figur.
in proterva rissa mal domito / stanco s' addorme con le pugna / serrate e
belo, xxv-1-95: saria plus quam contentus s' io potessi coniugnerla nosco in coppula e
. libro di sydrac, 355: s' egli [i signori] sono larghi e
aveva più volte parlato, quando soletto s' era abbattuta a vederlo, e donatogli
la donazione sia tale che il donatore s' impoverisca. cattaneo, iii-1-107: e chi
. pier della vigna, 128: s' io ver lei feci alcuno torto, /
la sua voluntade. loredano, 1-136: s' una donna viene a prostituirsi alle voglie
/ e poi ch'ai tutto a dio s' è donata, / al tutto sia
: al donatario si dee riguardare / s' egli è discreto, e s'a chi
/ s'egli è discreto, e s' a chi dona ha 'l guardo, /
fatta congiuntamente a favore di più donatari s' intende fatta per parti uguali. =
: a l'alme [la speranza] s' offerisce e porge, / e di
s. caterina de'ricci, 265: s' ebbe la copia della donazione di mona
che da'principi da tempo in tempo s' erano fatte alle chiese nel corso poco meno
pipino, i richiami de'papi ai franchi s' aggirano intorno agl'indugi de'longobardi nello
. gettavano occhiate lunghe sulla strada donde s' aspettava piedipapera. michelstaedter, 404:
punta del golfo donde il mare / s' apre libero e vasto senza fine,
sta. pulci, v-6o: qua s' è assai cicalato di piombino, poi chetato
dire donde venne, cui nobil propositi s' accompagnavano o informavano. 2.
varchi, 4-18: non so donde cavato s' abbia che e'fiorentini sieno discesi da'
orrendo basilisco. redi, 16-vii-163: s' allontanerebbe [il verso]..
. donde con una scure in collo partito s' era se ne tornò. ariosto,
/ e donde viene il suon, ratto s' invia. firenzuola, 461: non
qualche via donde il desire / vostro s' adempia, mi schiuda e disserre.
, v-428-7: ierusalem celeste questa terra s' apella, / cità de l'alto deo
limpide sillabe di canto, / che s' imprimono al nostro sospirarne, / ci
, a una certa distanza dal tonfo s' apre, s'innalza vacillando per poco,
certa distanza dal tonfo s'apre, s' innalza vacillando per poco, poi ricadono
tra quei sonetti ve n'ha che s' acquistano grazia per certa civetteria di immagini
cielo sonnolento. negri, 2-716: s' ode, strano! un dondolìo di campane
si aspetterà], se attendere / s' ha al suo * farò dirò ';
empireo e vago dongelletto / leggiadramente allor s' un ceppo assiso. = cfr
ne salvoe. angiolieri, 98-13: s' i'fosse cecco, com'i'sono
m. adriani, vi-123: incontanente s' ammantò della roba reale con altri ornamenti
l'unico figlio, il futuro cavaliere, s' era ammazzato per un pasticcio di donne
, d'occulto amore ferventemente di lui s' accese. s. bernardino da siena,
fratello, e n'ha / sdegno e s' adopra perché l'onta cessi / dimmi
signora delle menti assennate, che placidamente s' annunzia, e porta gradatamente la face
manzoni, 6: forse fu, / s' egli è ver che in noi s'
s'egli è ver che in noi s' annidi / parte miglior che delle membra è
14- 109: non ti maravigliar s' io piango, tosco, / quando rimembro
di maggio, la vampa della discordia s' accese più viva. -dama di corte
da barberino, 25: lodo che, s' ella ha seco alcuna donna o balia
donna signora ghirin- ghella, e lì s' impegnava un lungo recitativo intercalato di guaiti
/ con tutto quanto il suo poter s' è messo. salvini, 10-3-220: faceva
una specie di donna- uomo, che s' intendeva d'affari, appassionata agli affari,
un punto del diavolo. -le donne s' attaccano o s'appigliano sempre al peggio
diavolo. -le donne s'attaccano o s' appigliano sempre al peggio. g
/ che al peggio sempre le donne s' appigliano? fagiuoli, 1-1-293: ha
avverato l'etrusco adagio, che le donne s' appiglian sempre al peggio. -altri
/ con gente donnaiuola, e non s' effemina, / ben si può dir,
. iacopo d'aquino, 1-22: s' io sogno la vio [la donna
vestuta, / donnescamente giva e s' ingegnava / di più piacere a chi la
, serballe; né prima le guaterebono, s' elle non fossero magnate. così tutto
xvi-17: gentil mia donna, amor, s' i'per un cento / avesse magno
/ che per par ciascuna che d'amor s' appaghi. folengo, ii-44: or
occhi davanti / ove la stanca mia vita s' appoggia, / quali io gli vidi
principato, stetti alquanti giorni in dubietà s' io dovessi accettare il troppo traboccante favore
ch'era comune a tutti li fedeli, s' ha ancora attribuito una sorte di libertà
suoi, / né più nuova di lor s' udì dopoi. g. gozzi
., 36 (633): s' eran promesse di non uscir dal lazzeretto,
alle ricchezze l'onore e la signoria s' è dato, quelle solo, gittato tutto
tutto il resto dopo le spalle, s' apprezzino. -rimanere, restare dopo
foscolo, iv-309: il mal tempo s' è diradato, e fa il più bel
/ or su duo piè con maestà s' estolle, / or si declina, e
doppiamente, ma con li francesi s' intendesse in secreto. = comp
etternale ardore; / onde la rena s' accendea, com'esca / sotto focile,
, 20-58: qual vento, a cui s' oppone o selva o colle, /
/ che m'ancidono a torto; e s' io mi doglio, / doppia '
più che 'l doppiar de li scacchi s' inmilla. 2. congiungere,
al figur. zinano, 1-17: s' a nave, che va a remi,
un parto due madri, quando non s' abbia grand'abbondanza di erba,
. vedere / puoi il tempo che s' imbianca e che diventa / una dolce
alla perfida doppiezza di creonte, e s' induce a dar veleno al fratello.
rege è moglie, / de l'usato s' ammanta abito regio. / di doppie
natura. d'annunzio, iii-2-357: taluni s' appoggiano alle trecce delle criniere, altri
ne perda o si renda inservibile, non s' abbia a pensare a provvedersene nel tempo
menassi fornita. petrarca, 40-5: s' amore o morte non dà qualche stroppio /
a primo e varo; ora che s' andasse innanzi; ora discorreva de'vantaggi
piccolomini, i-6o: se quello che s' assegna per proprio di alcun soggetto sarà
ti parve una ventina di lupi. quello s' intende veder doppio! annacqualo un'altra
il doppio più ricco che quando partito s' era. bisticci, 3-337: a
. f. d'ambra, 4-94: s' io non mi vendico / a sette
10-146: o imperador, io scoppio / s' io non lo fo colle mie man
/ e bianciardin chi sa quel che s' ha fatto. / e dubitò che non
: la cosa sonerebbe a doppio, ché s' ingannerebbe la fanciulla della moneta e 'l
accade nei vermi da seta, due insieme s' uniscono, e un solo bozzolo lavorano
. mettere a oro cosa che non s' abbia a brunire, sopra materia detta orminiaco
il giorno rupestre. pavese, 6-85: s' accorse che il riverbero le dorava la
: né dentro al suo lucido grembo s' allargano in grotte meno colorate e fantastiche
245: una prospettiva di case plebee s' intravedeva al fondo della doratura pallida del
, non però alla lingua ionica sola s' astrinse, ma con l'attica, con
alla vitruviana opinione e regola prima non s' era usato di fare. baldinucci,
4 che i doriensi sarebbero vincitori, s' elli non uccidessono il re delli ateniesi '
lungiamenti -ogn'altro penzamento, / e s' io veglio o dormento -sent'amore.
la mia mente muove lavorìo nel quale s' affatichi. beccati, xxx4- 313:
. alamanni, 4-1-30: forse sdegnando s' arrossisse ancora / per chi d'endimion
dal niente, / libero, dove s' adempia perenne / un sogno, sogno del
. boccaccio, iv-79: quivi non s' usano vivande se non dilicate, e
era in molle in dormentorio, che s' asciugava. lippi, 8-17: un
era una dormigliona, e a scender s' affrettò. tozzi, iii-81: quella
iii-81: quella stessa mattina, ghisola s' intestò di non alzarsi. masa le
svegliò, e svegliò francesco, che s' era giovanilmente addormentato: -sù,
ad atterrarsi già ratto surgea, / s' ella non l'abbracciava e noi
v'illustrò d'argentei raggi, / e s' unqua il dormiglioso / endimion, per
quanto facilmente la sciocchezza dipinta di bonarietà s' accoppi in segreto colla corruzione. tommaseo
, 20-44: i predicatori... s' affannarono a scuotere la cristianità dormigliosa col
. iacopo d'aquino, 142: s' io sogno la vio, / dormo
cor di maraviglia, / che non sa s' ella dorme o s'ella è desta
che non sa s'ella dorme o s' ella è desta. grazzini, 2-313:
/ ove nel suo fattor l'alma s' interna. savonarola, iii-23: dormono quelli
che 'n del si dorma, / s' un sol s'appropia quel ch'è dato
si dorma, / s'un sol s' appropia quel ch'è dato a tanti.
in una lattescenza d'opale, o s' è rarefatta in squamose trasparenze di neve
che non mangiano niente, e questo s' addimanda dormire della bruna; e poi si
un'altra volta come prima, e questo s' addimanda dormire della bianca.
il savio cerca davanti al dormire / s' egli ha di novo impreso alcun bel dire
, 12: lo re coll'altra gente s' andarono a dormire con grande allegreza.
, i-m: altri pochi passi, e s' alza una voce stridula in tentativo di
al mattino: quando una stregaccia genovese s' incarrozza: una strega è pur sempre
o meno lungo ma continuo (e s' intende solitamente tranquillo e ristoratore).
era profondamente addormentato. e 'i nocchiero s' accostò a lui, e gli disse:
. villani, 11-67: la notte medesima s' apprese il fuoco nel monastero delle donne
questa disgrazia alla sua nativa inettitudine, s' era ridotta sopra una poltrona a dormivegliare
dell'assunzione. giannone, ii-327: s' istituì questa festa ne'secoli incolti e
taglio impeccabile dominava elegantissima sopra quante altre s' aggiravano per la sala. = dal
/ rizza le penne al dorso e s' addormenta / l'aquila, e il capo
fattore, che non l'aspettava; s' occupò del fieno che giù a dorso di
estrema lentezza, dietro la gregge che s' accavallava sollevando la polvere irradiata dallo sprazzo
si discopre un cervo avanti, / s' allegra, apre le canne, arruffa il
udite entrambi. / se dell'insidie egli s' avvede, e tenta / ritrarsi,
che l'apice resti dalla punta che s' accende. comisso, 14-20: quella mattina
noi diciamo che ci piace: sempre, s' intende, che le parti della miscela
26-69: in questo momento la produzione s' è orientata, per ragioni economiche,
: così la dosa / di melarosa / s' è dupplicata, / divien ingrata,
a piccole dosi. negri, 2-810: s' era... uccisa con una
stessi rimedi, accrescendo la dose, come s' usa nelle malattie ostinate. leopardi,
l'arco della schiena, / che s' argomentin di campar lor legno, / talor
arditezza. d'annunzio, iii-1-891: s' io pur ti voglia / passar sopra con
compagni che seguitavano gli suoi dossi, s' inginocchiò e mise il lato nella tenera erba
/ ornano almi piropi, / cui s' ingemma l'arcion, s'ingemma 11
, / cui s'ingemma l'arcion, s' ingemma 11 freno, / cui sul
baldo insino all'infime convalli / subitamente s' incurvò la scena / a foggia di
un alto dosso di tufo giallastro, s' aprono profonde buche, simili a spechi abbandonati
incontrati... e né meno s' incontrano da'barconi grossi, che vanno e
, 5-464: intorno al peristilio, s' incurvano piccoli dossi battuti dal vento.
davanti morto, li quali come vestiti s' ebbe, a suo dosso fatti parevano
ch'io non ho potere, / s' i'pur volessi, tèrmiti di dosso:
/ ma io sarei ben grosso / s' io volessi poter non esser tuo, /
. busone da gubbio, 193: s' io veggio lo spazzo e le mura
oro e argento e priete preziose. s' io guardo le vestimenta di dosso e gli
perocché, in tutto ciò che fanno, s' affaticano senza speranza de'premi eterni;
verga, i-288: la povera madre s' era levata di dosso tre tari per fargli
aveva visto la sorella di don marcello e s' era potuto rendere conto dell'importanza della
ii-32: la sorella, benedetta, s' era maritata, un buon partito che
stessa, / in moglie avrà, s' in guiderdon mi chiede. pallavicino, i-514
vi si facessi una cappella dotata, dove s' avessi ogni mattina a dire messa,
dove dice: 'le mie pari', s' intende l'anime libere de le misere e
e piissima: e il mio bruto s' imparentava con loro vogliosamente, e portava in
): in piedi il re agramente s' è levato; / e per man preso
e 'l danno della sua scapigliatura / s' ha a ristorar or con un buon dotone
lasciar correr le dotte, / tutte s' adoperaron quella notte. bel gherardino,
era mestier più che la dotta, / s' io non avessi viste le ritorte.
questi ragionamenti che io vi scrivo, non s' imputi a quegli uomini dotti che dottamente
e alla mia non molto profonda memoria s' attribuisca. p. fortini, iii-156:
e filomena e progne, / o s' altro augel più dottamente pianghe. gemelli
galliziani, v-m-44: ben amo follemente / s' eo pero per dottansa / di dir
venite voi così pensose? / ditemei, s' a voi piace, in cortesia,
o per paura o per dottare, / s' io perdo amare, / amor comanda
smalto / e del petto due costole s' ha rotto. berni, 315: dovete
esser condotta. marino, 1-75: s' usò mai sforzo ad impiegarsi bene /
: come fia ch'io non vadi, s' io sì l'amo / a fargli
, mareggiando con mala dotta mano semplicetto s' andava. sannazaro, proem.,
nel campo assai capace, dove / s' aduna sempre un bel dra- pello eletto
f. villani, i-414: quelli che s' hanno a dottorare in quell'arte negli
non mi danno il dottoràtico, e s' io non medico come gli altri, quando
già l'anno vigesimo quinto del mio dottorato s' avicina, e non ho in cotesta
e da'discepoli. dossi, 791: s' invitano i veri amici del progresso sociale
mostravano el contrario, e parte del popolo s' accostava con li fideli e parte con
che amarono la verace manna, che ben s' impinguarono, che si nutrirono della vera
fa l'eco. baretti, 1-57: s' io fossi un qualche dottorino sgusciato pur
più che potè in un luogo dove s' erano attendati. fiore, 73-9:
con molta fama de la sua, s' è così lecito dire, aspra e dura
dottrina in sé non usa / in colpa s' è s'altrui che sé n'accusa
non usa / in colpa s'è s' altrui che sé n'accusa. pulci,
, par., 24-80: se quantunque s' acquista / giù per dottrina fosse così
sani, / mirate la dottrina che s' asconde / sotto il velame de li versi
dottrine che per mezzo delle lingue dotte s' apprendono. saba, 24: mamma
alcuna gente sono, che non s' inchinano sufficientemente a fuggire el male
tessuta questa vo- str'opera, che s' aggirano più particolarmente su fatti...
rispetto e con laude... però s' alcuno, non convinto di quant'ho
, dove studiando tutte le sudette scienze s' apprendono, così è anche un libro
di epicureismo moderato e illuminato e, s' intende, equidistante fra gli eccessi.
, e pur così è veramente; imperciocché s' accoppiano qui tutte le dottrinalità dell'ingiuria
; / l'uno con l'altro niente s' apartié, / quest'è lo stil
a inserirsi seriamente e profondamente in ciò che s' usa chiamare (per dire che purtroppo
3-2 (ii-260): non solamente s' ingegnavano render dottrinati i lor discepoli,
: ma il nostro mazoni reclama e s' incrudelisce nel lib. 3, cap.
in quel valerio, ove par che s' ardisca / contar ogni vertù sanza infintura
la notte e mezzo l'altro giorno / s' andò aggirando, e non sapeva dove
foscolo, xiv-217: ma dove diavolo s' è cacciata ieri la tua cameriera?
, du'pienamente / demostri voi, s' eo son bon o malvagio. iacopone,
petrarca, 9-7: non pur quel che s' apre a noi di fòre, /
ma dentro, dove già mai non s' aggiorna, / gravido fa di sé il
lo strepito ch'egli aveva udito, s' era desto, se ne venne pian piano
cammino, non eran sicuri: già s' era saputo che i lanzichenecchi vi s'arrampicavano
già s'era saputo che i lanzichenecchi vi s' arrampicavano come gatti, dove appena avessero
straordinaria predica, ispiratrice del racconto cui s' intitola il volume. -assol.
giovanina senza babbo e senza mamma, s' era dovuta adattare a menar l'ago mattina
sempronio, iii-206: con ragion, s' io dal mio cor traeva / mille caldi
iii-1-25: somiglia a quel tintinnìo fuggitivo che s' ode a traverso le stanze quiete della
non mi devesse esser sì grave, / s' a riveder il bel sguardo soave,
resister deggia / al feroce turcan che s' avvicina. leopardi, 15-16: quanto,
or con gli occhi veggio? / e s' or non veggio e non conosco lui
, 78-2: or udite, signor, s' i ho ragione / ben di dovermi
100: il dovere vuole che l'amico s' ingegni di porgere aiuto all'altro amico
ciliegio sottrarsi a quel diritto quando le gemme s' empiono di linfa, si gonfiano sempre
5-ii-17: se finalmente la regina non s' acquieta al dovere, dubito che la manderanno
tenga. verga, 3-35: il nonno s' affacciò manzoni, pr. sp
caso ella si rimariti piuttosto che s' ella istesse vedova;... ma
chi dura una devozione illimitata: questa s' accorda solamente a fatica sia mertato
non ti vo'tenere una causa che s' abbraccia per entusiasmo o per dovere.
star a dovere don rodrigo, come s' è visto di sopra. rovani, i-293
dante, par., 31-136: s' io avessi in dir tanta divizia /
, di cervo e cignale, che s' insala ancora co 'l pelo, copertandolo
morali. giamboni, 8-i-159: s' egli [il nilo] è 15 piedi
. quella lingua succinta in cui tutto s' intende, quella lingua che nell'apparente sua
fu vasta e doviziosa città, dove s' accentravano i commerci tra l'adriatico il
ariosto, 20-40: se di pietade / s' avesse, donna, qui notizia ancora
adoperata nelle industrie chimica ed elettrica, s' impiega anche nella fabbricazione di oggetti di
/ l'arte con cui l'ingannator s' inganna. / ei ci astrinse a
destino', secondo te, questa donna s' innamori di te; immaginiamoci ch'ella
verso lo scinto, dove il sentiero s' internava fra i boschi folti, un fischio
ma ella talvolta gran parte della notte s' andava con lui a dimorare alla sua
virtù. b. davanzali, ii-18: s' inganna chi lo scialacquatore tiene per liberale
ebbro la sera a casa, o s' addormenta per le taverne. trattato delle virtù
non sente l'amaritudine di che egli s' empie. savonarola, 5-ii-44: l'altra
vino, / nell'offese quell'odio s' irrita. scalvini, vi-92: ebbro somiglia
la febbre. ojetti, i-735: s' ha da risalire al foscolo per trovare d'
insensati, ebbri e furibondi, perché s' attribuiscono arrogantemente il titolo del volgare illustre
premuti e travolti nella moltitudine ebra che s' accalca intorno al tribuno per sollevarlo e portarlo
, 2-275: queste carrozze... s' assomigliano piuttosto a que'cocchi, o
spunta - ma sfugge l'ansia e già s' oblia / vago in estasi il tempo
/ vago in estasi il tempo e s' addormenta - / morbido desiderio che mi
dossi, 703: agonizzante ei s' aggira, gli occhi ebetiti, le
, 5-512: l'espressione dei nostri volti s' avvicina di giorno in giorno all'ebetudine
qual sole o luna; nell'ebetudine crepuscolare s' allentano in secoli gli attimi.
sangue). bencivenni, 5-204: s' ella fusse per ebullizióne di collera rossa
e confusi. morando, 492: chi s' oppose alla loro predicazione [degli apostoli
ma differentemente. petrarca, 206-27: s' i''l dissi, unqua non veggian
speranza. govoni, 61: il fanale s' illude / d'essere un sacro lampadario
. savinio, 1-50: anita vi s' era sfasciata [sul sofà], quasi
). ariosto, 12-3: s' in poter fosse stato orlando pare /
come dire nelle scuole in cui s' insegna l'arte segreta della musica, spira
, elevarono dinnanzi al signore, e s' appartenerà a te e a'tuoi figliuoli.
che nei giorni scorsi in molti punti s' eran dovuti elevare soprassuoli sugli argini,
e tre o quattro delle gugliette sottili che s' elevano dalla facciata. palazzeschi, 4-166
questo / gaudio superbo che in mio cor s' eleva, / ostentarti sul volto.
giorni di febbre bassa, la temperatura s' era elevata. 16. figur
bianco livido, spruzzato di sangue, s' alzava in due ordini una raggera di ciglia
. bontempelli, 19-212: il paese s' è ingrandito in un scenario di gru,
]. pirandello, 7- 1046: s' era messo a piangere anche lui, senza
a perdita d'occhio mentre in larghezza s' incavava leggermente dentro alla propria solitudine.
cioè elevazione, la quale è quando s' alza colla voce la sillaba; e
posizione, la quale è quando la sillaba s' abbassa. carena, 1-12: '
me conoscete, niuno secondo debita elezione ci s' innamora, ma secondo l'appetito e
(in un certo ambiente d'elezione, s' intende) una diecina d'anni fa
si erano rifugiati durante il giorno e s' adunano sull'erba per le danze notturne
è in fior lo spigo; tondo / s' apre nei campi il fior dell'elianto.
a elica. verga, i-375: s' era appoggiata al parapetto, guardando la
elica, poi mandi sugli scogli chi s' affidò a te, e non ti basta
lorenzini, 50: in due modi s' accresce la superficie della via degli alimenti
lume / del ciel, per cui s' informa umana vita, / che per cosa
umana vita, / che per cosa mirabile s' addita / chi vói far d'elicona
amor, ch'ai cor gentil ratto s' apprende ». questa sentenzia è vera
oggi, ed eliminate, come non s' avrebbe mai più dovuto sentir dire.
, inclusi, il nome del sole s' incontri più di rado, cioè 64
tuoi con quel desio / ond'elitropio s' accompagna al sole. d'annunzio, iv-1-8
.. / quando in eliso del figliuol s' accorse. guido da pisa, 1-283
immensa copia; / il precida che s' ebbe l'elitropia / per isfuggir di re
: picciola forza è quella di sapienza s' ella non è congiunta con eloquenzia. ristoro
. petrarca, 37-116: canzon, s' al dolce loco / la donna nostra vedi
che per dio soccorresse messina, che s' ella si perdesse, tutta l'isola e
/ facevano un tumulto, il qual s' aggira / sempre in quell'aura senza
venir d'oriente inanzi al sole / che s' accompagna volentier con ella, / cotal
'). novellino, vi-103: s' io avesse così bella cotta com'ella,
poi t'aggrappa; / ma tenta pria s' è tal ch'ella ti reggia.
, i-3-173: so di che poco canape s' allaccia / un'anima gentil quand'ella
venire all'esame. foscolo, xviii-13: s' eua, mio signore e maestro,
un'ingiusta schiavitù il pretendere che non s' osi arricchirla e migliorarla. foscolo, xiv-60
» con due elle. ciò fatto, s' inserì la penna su un orecchio.
questa creatura! bacchelli, 5-177: s' era studiata di fare un giardino che fosse
: sotto il primo nome dell'eleganza, s' intende primamente il latinesimo da'latini,
che se col tempo e col poder s' aggravano, / non lasseranno i pini
marino, 7-118: or d'ellera s' adomino e di pampino / i giovani
dalla lunga acqua percosse, / cui s' attorceva l'ellera e il vilucchio.
, 19-110: l'ellera più soda s' abbarbicava alle radici serpigne che sbucavano dalle
la natura sola, intorno a cui s' aggirino esse sopra punti egualmente distanti:
di pietra chiara e i guidoni che s' irraggiano dal monumento di marco aurelio piantato
nelle spiegazioni parmi che talvolta... s' induca troppo facilmente a scusare per modi
/ l'altezza e la ferrata / e s' ello è saldo il fondo.
, delle quali i cavalieri rade volte s' armavano. e però dall'imperadore addimandaro
i-31: da una delle viuzze laterali s' ode uno scalpitìo di cavalli e un
; è uno squadrone di cavalleria che s' avanza; si vedono luccicare i primi elmi
ogni propria volontà, che a loro s' appressasse. onofri, 11-205: combatto
la materia elocutoria italiana sempre più, s' è introdotto naviglio et approvato dall'accademia
cognizione di stile e di lingua frema e s' istizzi a sua posta, vedendo dal
elocuzione. cuoco, 2-87: che s' insegna colle rettoriche ordinarie? l'* invenzione
sbraccia, / e infino gli scolar s' odan da socrati / i tiranni adulare a
: sotto questo nome per l'ordinario s' intendono gli studi della eloquenza e della
. bacchelli, i-i- 397: s' accontentava degli avvocati senza cause, dei perdigiorno
ii-4-2: o novella tarpea, in cui s' asconde miro, / che musica, pittura
simintendi, 3-98: questa mia eloquenzia, s' ella vale alcuna cosa, sia sanza
/ e disputando farsi sempre onore, / s' amor il cor non arde, nulla
: scarnito all'osso, il paese s' apre secca fauce sul mare; che
lenta disegna / alterna rapidissima, e s' invola / sorvolando su'fiori. d'
per molt'anni il mio volto e ancor s' emacia / se mi vaglia la muta
faccia emaciata e senza espressione tutta la vita s' era concentrata nella dolcezza del suo sorriso
fiammato, e colei che a flamine s' impalmava. sarpi, iii-360: l'arcivescovo
nuovo, alla prima. il figliolo che s' emancipava; che, prendendo moglie,
suo schiavo, assentendo a che lèmula s' unisse in matrimonio servile con nerambra.
solennemente emancipati,... non s' intendino... obbligati alli debiti.
dei co muni gli schiavi s' erano mutati in servi, verrebbe tempo
italianità di quella guerra emancipatrice, non s' indirizzava che ai lombardo-veneti. pascoli,
: * ematina ', con questo nome s' indica la materia colorante del campeggio od
, col berretto in mano; e s' avviava all'embarcadero, certissimo ch'io lo
gusto d'arte / e pittura emblematica s' ammira. gioia, 1-ii-403: stampe rappresentative
4 ciò che si introduce, che s' inserisce '(da è|i. @dcxxco 4
il sottile. varchi, 24-14: s' ella s'avesse a guadagnare il pane
. varchi, 24-14: s'ella s' avesse a guadagnare il pane come fo
già di quell'infelice abitante che nulla s' appellava, fu certamente il cielo. rosa
spezie di medicamento umido, col quale s' irrigano i membri infermi.
1-97: per mezzo di questa embrocazione s' impedisce la tension dolorosa delle parti.
, in certa maniera, un'emenda, s' imponeva una penitenza, si chiamava implicitamente
: l'olio che sappia di rancido s' emenderà con cacciarvi dentro assai sale fritto
più delicati e morbidi e gentili, s' emenderanno dei difetti loro. -porre
imbriani, 3-229: la violenza delle convulsioni s' era andata gradualmente emendando; alle forti
mi si stempra la testa, mi s' accende la bile, e mi daria delle
comune, quando per segreta correzione non s' emenda; sicché non possa corrompere gli altri
e trasfiguro. pulci, 1-59: chi s' emenda, è scritto nel vangelo /
opera, e vedrai che se alcuno s' arà da vergognare, sarà piuttosto firenze
e simili. cattaneo, iii-4-140: s' istituì una commissione di grazia. doveva
spiegazioni parmi che talvolta il signor zambrini s' induca troppo facilmente a scusare per modi
galileo, 4-2-73: se al cono abc s' aggiungerà tanta gravità quant'è li quattro
: / son pronto e la penitenza / s' inizia fin d'ora nel cupo /
/ e ritornata vergine nel sonno / s' affaccia all'esistenza curiosa. / ma tosto
getta o sbarca il carico, o che s' alleggerisce pel consumo di provvigioni, ecc
una gran parte dei soldati emeriti ed esenti s' offersero volontariamente. gelli, 15-ii-593:
. fenomeno per cui le terre sommerse s' innalzano lentamente fino a raggiungere e a
il spirito]. pascoli, ii-1500: s' accalcano [gli spiriti] intorno al
grande elasticità e rapidamente divengono fluide e s' espandono. emesse nondimeno in determinate posizioni
nei loro scambievoli rapporti tale risponsa- bilità s' intenderà per ciascuno proporzionata al proprio capitale
fra le rovine dell'indietro fo che s' alzi da un lato, ma può
popolo essenzialmente emigrante,... s' awentura volentieri a un cangiamento di situazione
contro i cancelli d'un ambasciatore invisibile s' accalca la fame degli emigrati, s'
s'accalca la fame degli emigrati, s' impazienta la lunga attesa vana. bocchelli
loro due estremità (e più frequentemente s' incontra nel sistema trimetrico e nel sistema
li luoghi alti ed eminenti de'torrenti s' inclinarono, per riposarsi in ar, per
dunque, innalzar tetti eminenti, / s' ogni fasto mortai rapido piomba? rolli,
g. bentivoglio, 4-559: s' alza dentro la città per un lato
i-189: trema l'antenna quanto più s' avanza / il mio piè su la lubrica
stanza, zelo e valore di quelli che s' affaticarono in una impresa di tanta eminenza
, nella grossezza del di cui fondo s' incavi al tomo un emisfero e f
copia / di nebbia tal, che, s' altro non la sturba, / questo
periodici popolari, i-377: se a questo s' unisce il non impossibile emissariato di qualche
od adirato. foscolo, xviii-316: s' io avessi pensato a quell'ippocrita robersperriano
la guerra. buonafede, 1-ii-218: s' affaticava ne'silenzii della notte, e
da'quali immediatamente trapelando il sangue, s' eccita questo sputo, che emoptoico da'
. foscolo, xvii-276: la vescica s' infiamma sul collo per certe emorroidi che
boine, i-155: di quando in quando s' assotterrava in letto sfiaccato dall'emotisi e
emozioni sono certamente fatti estetici, quando s' intendano come intuizioni; ma, per
nel petto empiema, cioè marcia, che s' accoglie nel petto dentro. c
risa. tommaseo, i-373: la s' era abbattuta a uno di que'polacchi
passato e delle cupidità del presente, s' ingegnano di ridurre in danaro contante e
un altro per empiezza / ala zara s' avezza, / e giuoca con inganno.
'n ciel vede deo. / vedete ben s' i'debbi'aver empiezza. dante,
sì poca stima ch'ei non ci s' abbia aver rispetto: e, se non
1-34: di selva in selva dal crudel s' invola, / e di paura triema
giunga, e non gli sia mogliera / s' accusata ne viene, abbia la
figur. canigiani, 1-50: lunatico s' appella tra la gente, / che
i membri, o padre; a me s' appresti, / dicea, la tomba
empio, / e chi pecca e s' ammenda fai felice. = part.
296: ecco sileno, che di vin s' empieo / l'irsuta barba e 'l
si dee cercar la vigna vecchia: s' ella è in forte pedale, e
imperio mio. tasso, 2-3: s' empie in tal guisa ogn'altro i propri
filiera, / poveri stradiotti, ognun s' oppone.. caro, 6-34: bisognerebbe
: [le] donne filiere par che s' aspettino il fuso e la rocca per
di colori cristallizzati nell'integrità essenziale, e s' incastona di smalti perlacei, s'ingioiella
e s'incastona di smalti perlacei, s' ingioiella di pagliuzze e pepiti di mirifica
177: col progresso poi degli anni s' appresenta in un popolo un'opportunità di
simmaco tal lavorìo, quasi con ciò s' imitasse l'ordito,, e la trama
il fio. papini, 6-270: s' era alla fine del pranzo e delle bottiglie
qualche film del cinema più vicino, s' intende goduto con tutta la famiglia. ojetti
7-151: allo stesso insegnamento del cinema s' ispirano alcuni fatti di cronaca che si
finestra che dava sulla piazza, dove s' andava raccogliendo molta gente per vedere un
e pensò con amarezza alle tante che s' erano sposate con americani. -ciascuna
, quando le sue membrane o fili s' allargano assai. -setola del pappo
tal erba et a filo a filo s' intreccia e s'incavicchia fra gli acini nel
a filo a filo s'intreccia e s' incavicchia fra gli acini nel grappolo dell'
. giocosa, 33: il canale s' era allargato e la montagna intorno non aveva
mattino, / [la farfalla] s' aggira stanca per le vie diritte /
naturale [del ceppo], che subito s' è aperto facilmente. baruffaldi, xxx-1-68
nilo. leonardo, 2-66: questi filari s' acconcino in cammino per lo filo dell'
al piede, teso ghiaccio che s' incrina. gobetti, 1-i-859: questa non
grondava lungo il filo delle pareti, s' infiltrava di sotto e di tra le imposte
, 19-76: il raggio di sole s' intimidisce, trema, diventa smorto, si
come l'alma mantener si possa, / s' è sì debole il filo a cui
, 2-2 (ii-258): il radino s' è sforzato in quella [opera]
se lungamente di tua cara vita / s' avvolga il filo, o peregrin, cospargi
piemonte prendemmo la via, / cercando s' io trovassi in alcun seno / filo da
di essa chiudersi ne'pochi versi che s' hanno a cantare. foscolo, v-48
tutto, / la nostra barca non s' era fermata, / tagliava a filo la
del burrone, e le loro finestre s' aprono su uno sprofondo d'un centinaio di
: sì è debile il filo a cui s' attene / la gravosa mia vita,
la gravosa mia vita, / che s' altri non l'aita, / ella fia
idem, 1-582: don camillo che s' affidava tutto nella speranza di ottenere un
vero questo circolo filologico, che oggi s' inaugura, dall'università deriva e nell'
/ le verdi chiome, e filomena s' ode / mesta rinnovellar l'usato pianto
, tagliate, magazzini; gran cose s' imprendono, grandi speranze ci si danno.
coria terrae 'gli strati o panconi che s' incontrano nel cavare i pozzi. io
in quelli che descrivono linee curve, s' accosta ora alla destra ripa ora alla sinistra
principale nella svizzera, si conficca e s' impema nel mare mediterraneo, mediante la
: « nel più rimoto / confin s' intana ardita turba, ed osa, /
/ l'uom qual potrìa pur essere, s' innalza / al ciel chi scrive e
, dei partiti. michelstaedter, 157: s' è volto agli uomini con sufficienza di
queste cose? musso, iii-22: s' impadronì della filosofia, ne pigliò il
. roberti, x-129: una talpa s' era messa, / quasi gran filosofessa /
si compra a peso d'oro, / s' era messa a meditare / e
la filosofìa non sarebbe stata in tanto onore s' ella non fosse essuta invigorita per
con molta fama de la sua, s' è così lecito dire, aspra e dura
con i libroni della filosofia tedesca, s' era messo, secondo che la sua natura
astratti né fuor dell'intelletto per cui s' aggirano si riducono all'atto. romagnosi,
leonardo, 2-205: se la poesia s' astende in filosofia morale, e questa in
del firmamento e cose simili, certo s' accorgerebbe che l'unico alfabeto e i
; ogni cosa si muta, nulla s' annichila; è un solo che non
. con questa filosofia l'animo mi s' aggrandisse, e me si magnifica l'intelletto
mio vangelo / commonicar dovete a chi s' affronta / per impararla col desio,
col desio, col zelo, / che s' ha d'intender dove a lei si
, 2-90: da parte de i tavemari s' espone al giustissimo padre giove come non
, ovvero fare in alcun'altra, s' elle non erano simili, ovvero conformi
/ cotale amor convien che in me s' imprenti. s. atanasio volgar.,
(e, per quanto rigorosi, questi s' intendono per lo più come astratti e
! bocchelli, 1-i-17: il giovine s' era stupito assai accorgendosi che a certe sue
vico, 642: platone... s' innalzò a formare l'eroe filosofico,
sproposito. alfieri, v-1-796: ei s' è ficcato / nel cervello, il no-
. attendeva alla lettura dei filosofi. s' infischiava della politica faziosa. montano,
derider per forsennati quei filosofimi che oggidì s' ammirano da noi per oracoli. pananti
* filotennico ', che ama e s' adopera per l'incremento delle arti..
usurpano,... filotimi e ambiziosi s' hanno a chiamare. gherardini [
, filtrando attraverso le persiane brune, s' abbatteva su un'acidità di sudore rappreso
, gran dormire! 1 filugelli / s' imboscarono alfine tra i fastelli. / ghiande
la sera seco in letto, e non s' era levata una mirabil filza di perle
, 18- i-295: un'altra legge s' era vinta, degna di molta commendazione,
]: oggi, per 'basta'o 'bastia's' intende solo la piegatura fermata coi punti
altre sciocche femine e uomini divilupparvi sotto s' ingegnano. 3. stringhe,
, e la superiore che è più ampia s' apre separatamente, ed il suo fimbriato
xvi-16: gentil mia donna, amor, s' i'per un cento / avesse magno
non mertarìa. monte, ii-393: s' aver potesse final consummamento, / più di
., 35-1 (541): molto s' impaurò ulisse; e perciò fece egli
5-512: l'espressione dei nostri volti s' awicina di giorno euforbio, piretro
, è un pezzo metallico con cui s' imprime una linea orizzontale, ingrossata nel
mia vita. boine, ii-188: s' io non mi scordo, s'io non
: s'io non mi scordo, s' io non iscaccio dal cuore l'umanità
corteccia ch'è intorno al guscio, s' apre e si parte da esso: e
legata -da un recitativo qualunque che non s' ascolta. tramater [s.
fatto a fiorami o altrimenti, che s' infila o si conficca al bastone cui sono
dopo questi ragionamenti la contessa colla clara s' era già stabilita a venezia nel palazzo
: è 'l mal troppo, e, s' alcun bene appare, / veggio che
una fanciulla, e le fanciulle non s' hanno da mettere colle maritate. manzoni,
guadagnare più; nessuno finalmente a chi s' abbia a credere che per molte ragione
: un fine e l'altro scambievolmente s' aiutano, ed unitamente ancor essi hanno un
poter effettuar questa levata nel settembre, s' interpose un altro impedimento. foscolo, xv-182
questi silenzi in cui le cose / s' abbandonano e sembrano vicine / a tradire il
. de amicis, i-113: uno s' alza a sedere, un altro si frega
, iv-703: mi doveste voi finanche dire s' io voleva che presentaste i miei rispetti
austero, selvatico monsieur riccardo, che s' arricchì col mezzo delle finanze, e non
carta bollata, per cui il monaco s' era messo a sbraitare come ai bei tempi
mania suicida? bocchelli, 1-i-434: scacerni s' informò qua e là, e seppe
, aveva un aspetto funebre; non s' era voluto levar dal capo una vecchia
dolze amore, che consiglio avragio / s' io fino e moro per voi disiare?
: mortale colpo in vostra sguardatura / s' i'ò mai, il mio finare /
/ che non vi sia gravoso, / s' i'alquanto mi poso, / finché
giovinetto accolse / fiamme sottili, indi s' accese in esse. / non però le
. cicognani, 2-87: la ti s' appiccica accanto, cocciuta, affrettando il passo
, e più non va se non s' arretra. vallisneri, i-vii: chi ha
guarini, 458: padre del ciel, s' un tempo / sì follemente ho pianto
è l'ieri e pingue la stalla s' apre al fine del solco. 2
zona - inizio zona',... s' alzava la vecchia pensilina. 4
offende quanto può. tasso, 13-i-253: s' alcun di mercede o di pietate
sì che aver fine il cielo non s' awera. -fine del mondo,
luoghi, e 'l segno dato, / s' avventar da la sfiarra: e quasi
di sentirne un altro, oeh! ma s' immagini! non sarà la fine del
del sangue nostro caorsini e guaschi / s' apparecchian di bere: o buon principio,
a buon fine. alfieri, 1-500: s' io men lo amassi, / più d'
ben inventata e consertata, se vi s' usa diligenza in esseguirsi, ha buona riuscita
il cominciamento. beccari, xxx-4-250: s' amor oggi non dà quel lieto fine,
riuscita. fagiuoli, 1-6-284: ma s' è maritata, come dice che ha
sue bianche e fresche brine: / e s' in me pur s'accende il dolce
: / e s'in me pur s' accende il dolce raggio, / non s'
s'accende il dolce raggio, / non s' estingua il mio foco, anzi il
, rettor., 4-1: di fuori s' insegna dimostrando che è rettorica e di
da siena, 361: io non so s' io vi dissi l'altra volta di
desse sempre ognedì uno danaio piccolo che s' egli mi desse a un tratto tutt'uno
de'vescovati, le quali... s' erano condotte a fine costantemente poi da
; ché uomo ozioso e povero che tosto s' abbandona a fare follia.
, in cui serpenti e draghi / s' aggiran senza fine, e fieri mostri.
corno fin servente al suo segnore, / s' eo dico cosa che vi sia a
pregio aver ispera, / prime- ramente s' apprenda d'amare, / ch'amor fa
: una donna d'amor fino / s' innamorò, ch'i'vo'che voi sappiate
. tavola ritonda, 1-374: la reina s' addobba di fini vestimenta di seta.
e bianco pane, / ch'e's' apparecchia di far festa e giuoco;
forno. redi, 16-i-18: ei s' è fitto in umore / di trovar un
che lo guarda di nascosto, / s' avvede com'egli ha la pelle fina.
roberto, 48: allora la ragazza s' alzò e andò via. donna ferdinanda continuava
, xxviii-206: la figliuola tua, s' a dio piace, guarrà bene e
venire avanti un tempo nero, e s' aspetta la grandine, da un momento
sbattevano. svevo, 2-537: l'aurora s' avanza fosca, esitante, triste.
indugiano le coppie nei giardini, / s' accendon le finestre ad una ad una /
lati formanti un triangolo acuto, che abbaino s' appella, si mette ancora [ecc
: su su, sotto la gronda, s' apriva una finestrallaccia buia, che il
finestre. negri, 2-943: nessuno s' affaccia ai cristalli della « finestrata »
suo pregio. bar etti, 2-237: s' insegna a ridurre il canape a tal
ridurre il canape a tal finezza, che s' assomigli al lino. serao, i-149
pel mezzo di esse [arti] s' introduce una certa finezza e civiltà ne'
di tanta finezza, / quanto quel che s' asconde / sotto il vel d'onestate
vele e con l'aiuto de'remi, s' accostava alla riviera, quando achilia
bibbia volgar., ii-635: coloro che s' erano finti di fuggire, a faccia
e ne la nostra religione: e s' a lui non sarà lecito il fingere,
figure principali. tasso, 1-13: gabriel s' accinse / veloce ad esseguir l'imposte
riprodurre. groto, 59: talvolta s' ode un continuato colpir di tamburi et
con orlando; / e come finto quel s' era poi matto. p. f
inerte, / ma a forza, s' e'vuol vivere, si finge / saggio
, fingendosi monatti,... s' introducevano nelle case a fame di tutte
ii-2-155: chi non sa fingere, non s' intende di principato. =
ch'elle vegnano ad esser digeste, essi s' avvedranno come 'l tuo parlare è
principio dove le barche si collocavano, s' apriva uno spazio più largo a guisa di
e bulini et altre sorte di limuzze che s' adoperano a cotal finimento. vasari,
, 2-176: questa particella ['ne'] s' è posta da'medesimi poeti, senza
a quello che ascolta, senza che s' interrompa l'ordine o la continuazione del
fari, tanta gente quanto adesso che s' è tutti poveri. -pietra preziosa
, nel commercio e nelle arti, s' intende tutto ciò che si mette in
con lo scrocco sulla testa perché non s' addormentino, e il morso con due
bisogna masticare la briglia, che non s' era più puledri scapoli, e adattarsi
scapoli, e adattarsi al finimento che s' erano messi addosso, lui e la
sue ferite e... ancora non s' è trovato il tempo di rimuovere tanti
12-141: tosto ella [la città] s' empì da tutti i lati / d'orror
scampi! verga, 4-344: cosimo intanto s' era arrampicato sul campanile, e suonava
levavan dalle mani una ragazza di cui s' era ingelosita per non so che motivo,
ippopotamo] sbuffare e gemere, ma non s' attentavano ad accostarsi per finirlo e mangiarselo
d. bartoli, 24-146: disputa e s' infuoca il filosofo anassarco...
ch'egli à sopra loro; e s' egli avesse conperato o ricevote carte di neuno
: per vigore di tale attorìa, s' intenda loro concessa autorità di potere piatire
aveva a fare, facessi che, s' ella si morisse, il capitale si perdessi
del mondo ancor non son finite, / s' amor non pon qui fine a tanta
, 11-56: non so... s' io v'ho, che la morte
passarono e l'oscurità cessò, il tempo s' aperse e la pioggia finì. metastasio
aita / del fisico gentil, che s' accorse, / l'età sua in sul
morbida lungo i bordi dei frassini, s' impigliava nel fruscio resistente dei tassi,
drizzò l'uno il colpo, / s' arretrò l'altro, /...
pur finì quel periglioso colpo, / ma s' intricò, non so dir come,
amor che 'n voi finisce e 'n voi s' acquetai pecchi, 3-22: quando,
sa com'ella ha da finire. / s' oggi si ride, si piange domani
ebbi che fare: or come s' udirà che tu sii adottato, finirà il
, rassettati un poco che la non s' acorga del fatto. alfieri, 1-1219:
. e. cecchi, 2-33: s' era introdotto [lo scimmiotto] in
respirare carbone, finisce che l'organismo s' intossica, e in qua- rantott'ore
, xiv- 222: davvero che s' ei non la finisce io perderò la pazienza
del libro 4, tomo 2, s' introduce a parlare la colomba con grande ingenuità
, al mutare della stagione, domenichino s' ammalò: un corso di febbracce tifoidee
altra vita, / e 'n adagiarsi ciascun s' assottiglia / come regnasse qui senza finita
]: il finito opera finitamente e s' accorda all'infinito. = comp
finitimi letti. d'annunzio, i-934: s' unisce [la villana] ad un
[la villana] ad un garzone, s' avviano al finitimo bosco, / dove
estuario. l. martelli, 1-19: s' io mi snodo / pe 'l trapassar
ch'io credo che per voi tutti s' aspetti, / ditene dove la montagna giace
; come si rimprovera uno che vigliaccamente s' imbranca nel volgare gregge). alvaro
vola il desir, ma poi pigra s' infìgne / l'alma, pensando che alla
1-129: conteneva [la provisione] che s' intendesse finito del salario che avea avuto
infinito non si muova; perché, s' egli si muove, non si muove tanto
corpuscoli in continuo movimento... s' uniscono a formar l'atomo; non
iv-2-9: lei e dalfino s' eran sempre voluti bene, fin da
la salute d'innumerabili anime, non s' inducesse a distorre d. francesco
finocchiella nella destra. deledda, i-246: s' udivano le donnicciuole ritornate dai campi coi
3-2-2: tu cantasti, finocchino: s' io avessi voluto mangiar male, e
bianco la menta romana m'insaporavano come s' io stessi brucando con una fame di
è un'erba che per altro nome s' appella finocchio porcino, il quale è
gaglioffo, un pippion nuovo, / s' io non so far le forche, e
o il suo buon animo, / s' egli è in casa, e tu 'l
fa nelle nozze? e vedere / s' io ero tanto grosso, e così
. lancellotti, 341: acciò che non s' avesse da dubitare che questa fosse una
simone! pirandello, 7-1072: la zia s' ostina a mostrare di non comprendere
/ fintanto ch'io là giunga, ove s' annida / casimiro il mio ben,
: ahi sì, consorte, / s' anco tu m'odii, a me tu
, 2-505: acuto osservatore, emilio s' accorse benissimo che tutti quei dubbi erano
usurpare la potenza ed il ministerio reale s' era valuto poi, quando gli era tornato
13-116: la cara gemma a contemplar s' appresta, / non sapendo però ch'
di tempo. galileo, 3-4-180: s' ei domanda la chioma [della cometa]
la mente, astraendosi dal vero, s' immerge nel finto. leopardi, iii-75:
mai sull'alme il vostro vanto / s' ange i petti così finto il furore,
era fin troppo evidente che vi s' erano introdotti i ladri. anche la serratura
». mazzini, ii-436: la politica s' è fatta un'arte di stratagemmi,
posto nella finzione d'equilibrio in cui s' adagiava la società umana. -impressione,
quel sentimento agitato e l'ansietà che s' impadroniva di lei nell'atto di introdursi