ambasciatori lieti si tornarono all'albergo. roverbella, xxxviii-152: qual suol talvolta il
e 'l penser vince d'assai. roverbella, xxxviii-170: oimè! qual mente
acciò che sentiamo la influenzia sua. roverbella, xxxviii-149: o summo love,
signoreggiata, né ordinata da'cieli. roverbella, xxxviii-153: me fece in su
forte che egli ne menava smanie. roverbella, xxxviii- 148:
/ che lampeggiando vien per la campagna. roverbella, xxxviii-159: com quanta carità qui
poca, che appena s'udiva. roverbella, xxxviii-169: senti'la voxe /
di virtù, volevano costituire loro abate. roverbella, xxxviii-147: o animi gentil,
, la quale ebbe nome laura. roverbella, xxxviii-168: non vogliate manza /
, in una situazione incerta. roverbella, xxxviii-149: tutti gli altri quivi /
ciel dove si balla e canta. roverbella, xxxviii-177: trami, signor mio
presagire intemperie, tempeste, burrasche. roverbella, xxxviii-145: già le piagge tutte esser
provarne vivo dolore o pena. roverbella, xxxviii-146: non fu patroclo certo a
amor col rimembrar sol mi mantene. roverbella, xxxviii-146: aveano a sdegno sì nogliosa
gravemente è oppressa e di tal soma. roverbella, xxxviii-155: questo fu quel che
ogni cosa e specie mala e perversa. roverbella, xxxviii-177: non guardare al mio
toscana / e pisa farò piana. roverbella, xxxviii-153: la gente greca scorsi
bassa della popolazione; plebeo. roverbella, xxxvtii-149: segno certo fu d'un
segnale del patto tra me e voi. roverbella, xxxviii-169: udite la bellezza /
, / isbigottisce e diven paurosa. roverbella, xxxvtii-171: viddi amor pudico /
a ben servir d'imo amoroso sape. roverbella, xxxvtii-160: le mie posse /
piacere suo mentre egli adormentato fosse. roverbella, xxxviii-148: per scaciar da voi
e dice: « tòla! ». roverbella, xxxviii-169: suoi costumi e gesti
e come epiteto ingiurioso e deprecatorio. roverbella, xxxviii-154: non altramente fece quel
voi mandiate chiunqua a voi piace. roverbella, xxxviii- 159: remirando presto
un coperchio / d'un grand'avello. roverbella, xxxviii- 176: perdona a
agg. ant. lungo. roverbella, xxxviii-166: ahi! quanto ben parea
, la volontà altrui. roverbella, xxxviii-155: questi fra gli altri cum
l'averti a questo punto condotto. roverbella, xxxviii-176: la tua grazia sopra
più che altra lucida e serena. roverbella, xxxviii-163: ecco chi oggi la
, sempre vi sono li rapportatori. roverbella, xxxvm-164: descacci ogni mendace /
non avea con cui gire accompagnata. roverbella, xxxviii-157: venni ad voi corno alma
tal tristeza, -non se pò reverire. roverbella, xxxviii-157: venni ad voi corno
e'non vi resti qualche vacuo. roverbella, xxxviii-155: questo fu quel che nostra
, ma di fiamme risprende nel vizo. roverbella, xxxviii-179: col viso rosato /
buoni costumi e di molta prodezza. roverbella, xxxviii-154: io scorsi del tuo
alto nel purissimo elemento chiamato aria? roverbella, xxxviii-177: fa'che da te
-influenzare il carattere. roverbella, xxxviii-151: tu fusti a noi diletto
vizio (una persona). roverbella, xxxviii-154: qui tra gli altri un
stesse cheto a udire la legge. roverbella, xxxviii-159: conobbi del magior la
poco, prive di grandezza. roverbella, xxxviii-151: rade volte se concede /
roverbella, xxxviii-175: eccomi giunto a quello extremo
comportarsi in un determinato modo. roverbella, xxxviii-157: venni ad voi corno alma
che gli sono quel dì avvenute. roverbella, xxxviii-153: alor compresi questa vita
non dovessi mai uscir di guerra. roverbella, xxxviii-178: ecco la vita mia
e lasciar quello che giamai non vene. roverbella, xxxviii- 146: qui zascun