erano rotte dal crepi tante rosseggiar dei tizzoni. = lat.
notte al giorno, / ma l'oriente rosseggiar si vede, / ed anco è
la cima al monte / fuoco da lungi rosseggiar veduto. p. della valle,
petrame ove raro striscia il biacco, / rosseggiar come sangue che s'accaglia / e
canape, e dagli argini vedemmo il rosseggiar largo della sera; e misurammo le
, ii-828: vedi nella siepe / rosseggiar le nude / bacche delle rose canine
dove le tenebre erano rotte dal crepitante rosseggiar dei tizzoni. verga, 3-120: il
dove le tenebre erano rotte dal crepitante rosseggiar dei tizzoni. d'annunzio, iv-2-750:
il cielo è vaporato / da un rosseggiar di peschi e d'albicocchi. d'annunzio
e bello. salvini, 15-2-125: rosseggiar di susine i sassei cornioli. targioni
sette comi vede / e 'l primo rosseggiar dell'orizonte, / ove poggiar non
dove le tenebre erano rotte dal crepitante rosseggiar dei tizzoni. panzini, ii-123:
da un ardore di sguardi e un rosseggiar di pomelli. sbarbaro, 4-11:
dove le tenebre erano rotte dal crepitante rosseggiar dei tizzoni. pascoli, 660: per
rivi / de la gran pioggia, rosseggiar le strade. l. adimari,
della caverna] erano rotte dal crepitante rosseggiar dei tizzoni, e da due verdastre
regie in oriente / fu visto rosseggiar nel foco ardente. bracciolini, 1-16-37:
di vetro, che mi fanno ingrossar e rosseggiar il naso! targioni tozzetti, 10-49
offrir soavi / gl'inserti pomi, e rosseggiar di prune / il petroso corniolo.
piede / pur latteo fior, che rosseggiar si vede / de le porpore elette e
fattura. pascoli, 425: sul tremolante rosseggiar del- l'onde, / nere venìan
le pompe regie in oriente / fu visto rosseggiar nel foco ardente. s. borghini
tutto avvampava dentro e '1 mostrava nel rosseggiar vivo del volto: ed il cuore il
a greggie ispane; / vedrà spontanee rosseggiar le lane / con attoniti rai pastor
vide il niveo / piè nel tripudio rosseggiar di sangue. fucini, 1000: stanco
i sette corni vede / e 'l primo rosseggiar dell'orizonte. ariosto, 33-65:
veder d'armati / ripieno il campo, rosseggiar la terra / di sangue ostil.
offrir soavi / gl'inserti piomi, e rosseggiar di prone / il pietroso corniolo.
i sette comi vede / e 'l primo rosseggiar dell'orizonte, / ove poggiar non
la sacra testa / i bianchi lini rosseggiar di sangue! / ahi pompose ne van
. pascoli, 425: sul tremolante rosseggiar dell'onde, / nere venìan le
la sacra testa / i bianchi lini rosseggiar di sangue! g. b. martini
finire]. pascoli, 335: o rosseggiar di foglie / presso a cadere!
con più gravezza e un fastidioso rosseggiar ne'riflessi. -in relazione con
quel giorno io novembre, forse al rosseggiar dell'alba, appro dava
dove il cielo è vaporato / da un rosseggiar di peschi e d'albicocchi. idem
f f ure! o rosseggiar di foglie / presso a cadere. d'
chi son quelle larghe cicatrici / che rosseggiar vi veggio e trasparire / fuor del
mentitor facea le membra e'bronchi / rosseggiar si vedean pel sparso sangue. tassoni
il giovane fier tonde tranquille / fa rosseggiar del sangue ostil che gronda. marino,
allora il vicin colle / che d'ognintomo rosseggiar fu visto / del sangue del garzon
il piede / pur latteo fior, che rosseggiar si vede / de le porpore elette
dove le tenebre erano rotte dal crepitante rosseggiar dei tizzoni e da due verdastre finestrelle
a greggie ispane; / vedrà spontanee rosseggiar le lane / con attoniti rai pastor felice
però con più gravezza e un fastidioso rosseggiar ne'riflessi. 4. aprirsi e
rinserrate le mela grane, fanno parimente rosseggiar al di fuori la corteccia. redi
le piagge apriche / d'uva sparse rosseggiar. tornielli, 493: intanto emessa [
veduto in un baleno / impallidirsi e rosseggiar non meno. forteguerri, 2-27:
del campo valorosamente / con un candor e rosseggiar di guancie / ch'a dirvil m'
divien rossa, / e in quel suo rosseggiar di- vien più bella. cesari,
tutto avvampava dentro e 'l mostrava nel rosseggiar vivo del volto. -imporporarsi,
vetro, che mi fanno ingrossar e rosseggiar il naso! martello, 6-iii-539:
vidi dinanzi a me intorno due miglia rosseggiar l'aere, e poco là cavalcato,
mia spiegar la vela / al vento, rosseggiar tutta la tela / accesa dal fulgor
il rozo pastorei se meraviglia / del vago rosseggiar de l'oriente, / che a
sangue agghiaccia entro le vene / notturno rosseggiar d'artica aurora. pascoli, 825
825: fissi / tenevo gli occhi al rosseggiar del cielo. deledda, v-1032:
sette comi vede / e 'l primo rosseggiar dell'onzonte, / ove poggiar non lice
tranquillo giorno, / or veggio presso il rosseggiar de l'alba / che del cor
aria d'argento / e 'l ciel fa rosseggiar co'suoi bei fiori / e la
le piaggie apriche / d'uve sparse rosseggiar. mascheroni, 8-320: queste man
petrame ove raro striscia il biacco, / rosseggiar come sangue che s'accaglia / e
vólto, / e fa di sangue rosseggiar i rivi. tesauro, 2-490:
annunzio, ii-828: vedi nella siepe / rosseggiar le nude / bacche delle rose canine
pascoli, 425: sul tremolante rosseggiar dell'onde, / nere venìan le navi
, dove le tenebre erano rotte dal crepitante rosseggiar dei tizzoni, e da due verdastre
lusignani; / e innanzi a 'l tristo rosseggiar de'piani / sente de 'l suo