ond'esce il vello, il venen rode. linati, 8-56: corti e pungenti
... e la vergogna / si rode, e lascia i soliti riguardi
bocca i sospiri, e or si rode tacendo, e or perduta la pazienzia
cammino finisce a queste prode / che rode la marea con moto alterno. luzi
all'ammoniaco, ed è nera e non rode, non è buona. domeniche [
quest'uomo da ieri ha qualcosa che lo rode, e non mi dà animo d'
dicasterica peste arciplebea, / che ci rode, ci guasta, ci tormenta.
: la neve è qui discesa e rode / i tetti, gonfia gli archi del
, 20: vento / che macchia e rode l'arenaria e il cuore / dei
ondosi / l'argine de'torrenti allor che rode. montanari, i-499: dopo che
d'astio dentro il fellon tutto si rode / e pensa sol come voi meco uccida
/ e le frondi sublime impiglia e rode. manzoni, pr. sp.,
d'un frutto accusa il baco che lo rode dentro. tommaseo, ii-454: salutatemi
, passioncella, inclinazione amorosa (che rode dentro). g. m.
, freme indarno e indarno se ne rode. idem, 41-44: ch'io vinca
chi doppia schiaffi, chi labbri si rode, / chi rompe corna, chi strappa
obscurus), della famiglia crisomelidi, che rode le foglie della vite. =
il mostro da l'inferno, / ove rode se stesso e si manuca, /
, 26-80: e ricciardetto si consuma e rode, / quando sentia la battaglia rinforza
rugnir intorno a l'osso che ci rode, o un gatto innamorato; vedi
più gocciola: / l'amor mi rode come el ferro ruggine. / canti costei
, perché hanno quel canchero che li rode. guerrazzi, ii-192: quando un topo
anche oggi è questo il cancro che rode la razza latina nel pieno fiore della coltura
[dagli spiriti] è un cancro che rode le famiglie borghesi, un convulsionario pallido
gli uomini hanno un cancro che li rode, un escremento giornaliero, un male
che si ricovera nel legno e lo rode; tarlo »; idem, 57:
'carola'è ancora quel piccolo verme che rode la lana, i panni lani; tignuola
ed è molto dannoso perché la larva rode le mele e le pere).
l. martini, i-225: qui si rode la carne infino all'osso, /
paia di zampette chitinose, nere, rode gli steli delle graminacee (facendo
studio d'allargare il censo / avito rode, e quel tal altro brama / di
ed è molto comune sui fiori, che rode per giungere a succhiare il nettare
dannate a una pena perpetua che le rode con la lentezza di certe consunzioni geologiche
, ii-473: una delle pesti che ci rode da cento lati, è quella di
e ciottoloso che, dietro il paese, rode la costa nuda del fumaiolo.
il fanno essi? perchè la fame rode, dice omero, le budella; perché
/ e dal tempo ten vai, se rode, e lima, / le statue ignude
gli uomini hanno un cancro che li rode, un escremento giornaliero, un male
d'animo... dentro gli rode e consuma. monti, 24-694: che
dannate a una pena perpetua che le rode con la lentezza di certe consunzioni geologiche.
foglie, come altri fanno: le rode l'occhio. de sanctis, i-167:
/ superbo, e le contrarie ripe rode; / ma, poi che nel pian
frende / superbo, e le contrarie ripe rode; / ma, poi che nel
più crudelmente i mortali a vendetta, e rode la pietà e l'innocenza e il
dagli spiriti] è un cancro che rode le famiglie borghesi, un convulsionario pallido
intendono una spezie di tarlo, che rode i legni * cossus ':
veggio il duolo che ti cruccia e rode / se la scola t'ingiunge altra lettura
frende / superbo, e le contrarie ripe rode; / ma, poi che nel
più crudelmente i mortali a vendetta, e rode la pietà e l'innocenza e il
anche oggi è questo il cancro che rode la razza latina nel pieno fiore della
/ che 'l desiderio di ruggier sì rode, / che lascia sua città senza
trova tanto dappiù di essi, e si rode pensando che questi appunto l'abbiano offeso
: se con emulo dente il cor vi rode i ambizion di fama, / o
ognun la sua sentenza / e si rode il suo fren con gran pazienza, /
trovaron di maggio aspra pastura, / rode sé dentro, e i denti e l'
se con emulo dente il cor vi rode / ambiziòn di fama, / o non
dicasterica peste arciplebea, / che ci rode, ci guasta, ci tormenta i
e dentro al nido suo si strugge e rode / per desio di seguirla anch'ei
se non se medesima; e questo moto rode le rive consumate con deripazione e
: la neve è qui discesa e rode / i tetti, gonfia gli archi del
per far contanti / con lor busie ne rode infino al nervo. s.
e 'l pio cor, che no 'l rode e no 'l divora / invidia,
ciola: / l'amor mi rode come el ferro ruggine. / canti
aura e 'l fumo la disperge e rode. 5. dispensare con generosità,
amore la fa imitare, l'imitazione la rode, la consuma, l'annulla.
falsità, dell'* anima mi distringe e rode. salvini, 22-400: certo consegnerai
dove le rive il po distringe e rode, / la cui forma co 'l mondo
, ii-473: una delle pesti che ci rode da cento lati, è quella di
quella rabbia, che la punge e rode, / corre al giardin d'esperia,
morte, / giorno e notte mi rode, ange e consuma. d'annunzio,
/ e causi il duol che sempre il rode e lima, / che debbo far
i-206: con emulo dente il cor vi rode / ambizion di fama. parini,
l'eridano, e gli schermi avvolge e rode. -ant. far perno.
. alfieri, 48: oh qual mi rode e mi consuma e strugge / inutil
gli uomini hanno un cancro che li rode, un escremento giornaliero, un male
rota / sue parti estreme e se medesmo rode. parini, giorno, 11-68:
con elitre color bruno marrone, che rode le foglie, i piccoli acini e i
palazzeschi, ii-746: la sifilide gli rode il sangue, e gliel'ha data
, 27-71: qual per febbre leon si rode in gabbia. -aumento
arde in prima, e poi si rode, / tardi pentito di sua feritate.
putredine si crea, che incende e rode / lo stipite gentile e l'aere
. poliziano, 143: l'amor mi rode come el ferro ruggine. lorenzo de'
., ii-456: le pecore a cui rode un vermiciattolo il fegato, vanno a
l'aura e 'l fumo la disperge e rode. chiabrera, 361: ora
agli alberi da frutta, di cui rode foglie e gemme. = voce dotta
verga, 2-89: il dubbio mi rode come un verme velenoso. ho bisogno di
cristallo, e che col tempo gli rode, gli spezza e se gli mangia.
31: l'iniquo adulator flagella e rode / ciò, che virtù produce, e
/ sue parti estreme e se medesmo rode. f. f. frugoni, 5-365
mi fa fontana, / mi squatra e rode il cor cun ambidue / quei vostri
tuoi, e l'un l'altro si rode / di quei ch'un muro ed
fischia del dolor, chi 'l sasso rode. a. verri, i-268: quindi
frende / superbo, e le contrarie ripe rode. = voce dotta, lat
luna. / lo sdegno che la rode e che l'accora / non sa al
cerca di sottrarsi a un pensiero che lo rode. pea, ii-ii: la
, 27-71: qual per febbre leon si rode in gabbia. ariosto, 18-14:
così pessima come la lingua, e più rode e uccide una mala lingua che venti
, 4-243: te de l'età non rode il dente acuto; / non paté
più gocciola: / l'amor mi rode come el ferro ruggine. d. bartoli
26: la neve è qui discesa e rode / i tetti, gonfia gli archi
giannino. -far grattare dove non rode: eccitare un desiderio a cui non
: voi mi fate grattar dove non mi rode. -far grattare le tempie a
1-73: ma ell'è una grattazion che rode / la buona nominanza di ciascuno,
picciole. bracciolini, 1-20-60: rode con l'aspro suo bucce e mi
ciottoloso che, dietro il paese, rode la costa nuda del plicato
uno grippo al quale fu mandato de rode. lettere e istruzioni agli oratori della
qualche cosa, per cui astratto si rode i guanti. -non aver bisogno di
tuoi, e l'un l'altro si rode / di quei ch'un muro ed
6-i-369: questo bruco assiduo che li rode e li consuma, e quante volte sembra
a guisa di cavallo che, mentre rode il freno, lo imbianca con la schiuma
ivi non s'ode / se non chi rode / e chi mena masse ile,
si dibatte, più s'imbroglia: / rode il filo un topo amico / e
fin ch'è giunto / dove gli rode ciò ch'egli ha nel ventre. capello
, a cui l'anello intormentisce e rode il polso o la caviglia, non può
ti punge la conscienzia, chi te la rode, molte cose ancora la impiagano,
l'affanno, / ch'entro mi rode, e più sempre s'inaspra, /
ferro incisor penetra, e sordo / rode la pietra, e più e più si
, perocché la perversa volontà sempre il rode. fioretti, 2-25 (69):
, / questo è cagion ch'egli si rode e tarla. rosa, 80:
mi fa indigestione, il pensare mi rode le viscere. guadagnoli, 1-i-125: la
siete più nocivi dell'insetto che rode le radici della pianta latini,
103-7: l'orsa... / rode sé dentro, e i denti e
d'annunzio, v-1-230: dentro mi rode l'ingiuria della sorte.
l'incurabil cancro ingordo / ser- pendo rode un corpo, e sempre acquista.
poco, a guisa del tarlo che rode tutte le interiora del legno. buzzati
185: ma che? forse mi rode / d'ambizion tiranna / le viscere nel
iii-660: nell'intimo petto / vergogna il rode di sé stesso. cattaneo, vi-1-285
pori, il roseo sangue intisichito / rode alle tessitrici. 2. che
. battoli, 3-243: la acqua ancora rode sotto dove ella cade, e dove
, a cui l'anello intormentisce e rode il polso o la caviglia, non
lo sguardo / al vecchio intorvi che rode / la sua crosta. = denom
si dibatte, più s'imbroglia: / rode il filo un topo amico, /
la invidia è quella fiera pessima che rode la bellezza di tutte le virtudi.
e poi vi casca dentro. l'invidia rode sé stessa... non fu
anni / calca torme sull'alma, e rode, e passa, / e qualch'
istanno e gran timor il cor li rode / che ladri o lupi non siano a
alcuno, che la soa lebre / rode assai più che t tebre, / e
legni duri e per suo nutrimento gli rode. gioia, 2-ii-185: il legno d'
mobili e fra i libri di cui rode la carta. = voce dotta,
mio l'impressione d'una lima che rode il ferro. d'annunzio, iv-2-283:
il diamante; e ogni cosa consuma e rode... e s'usa a
. mazzini, 64-201: il tempo rode le rivoluzioni dei popoli: il tempo è
. la è una lima dorata che rode lentamente cuore e vita. banti, 6-10
sorda [la cattiva coscienza] ti rode le viscere. canoniero, 49: i
, che idatide si appella, / rode gli stami delicati; e vive / limando
; tela di canapa di tiglia soda che rode la pelle come i pidocchi, che
/ e causi il duol che sempre il rode e lima. altissimo, 17
43-113: la balìa le ricorda, e rode e lima, / che tanto ben
, / che molti giorni poi si rode e lima. bandello, ii-856:
i regni suoi: / da sé si rode, si consuma e lima. dossi
oh in quanto breve corso / tutto rode qua giuso il tempo, e lima
19-385: ho un limìo dentro che mi rode notte e dì. manzini, 8-179
fallace: per la sua salsedine naturalmente rode e in quel tempo del verno tutto
che trovasi nella lavagna, che egli rode, e di cui credesi che si nudrisca
. sercambi, iii-71: lo topo rode tanto che giunto fu al lucignoro, dove
. gioia, iii-293: il bruco che rode i lupoli (de'quali si
è il lusso quel tarlo / che rode ogn'altro scettro. genovesi, 3-136:
il vermine della paura, che rode la coscienzia macolata. capellano volgar.,
. riccati, 4-358: il lusso rode l'uomo insino all'osso / e madonna
allo stato larvale, durante il quale rode le radici (melolontha melolontha e melolontha
ascolto. che giureconsulto, il qual rode piuttosto i clienti che bigiaretti,
di cristallo e che col tempo gli rode, gli spezza e se gli mangia
)... il ministro di sicilia rode, quel di napoli mangia e quel
maggior offesa / e ciò che può trovar rode e manuca. lorenzi, 2-8:
il mostro da l'inferno, / ove rode se stesso e si manuca / e
1-370: l'acqua marina... rode i drappi e gli marcisce.
cammino finisce a queste prode / che rode la marea col moto alterno. pavese
: aver del marino dicesi di chi si rode dentro per collera e diruggina i denti
al tarlo occulto che il mestier le rode, / o scongiuri le tossi e
i-167: il principe intendo che si rode di rabbia, e lì sig. carlo
ode il più minuto verme, / che rode e uccide o questo o quel paese
, no: la fiamma del piacere rode le medolle e, mentre vive la tacita
, giorno, ii-1208: di rode le radici dei cereali, ma di notte
che crolla; è il tempo che rode un'epoca. e non udite sulla terra
la fa imitare; l'imitazione la rode, la consuma, l'annulla. si
la tignuola della carne, che sempre rode e cerca darti grande molestia. straparola
giorno né di notte. -che rode o rosicchia voracemente, insaziabilmente. specchio
quinci e quindi al guerrier l'animo rode. marino, 15-233: risarcir danni,
assiduo morso / tarlo d'ambizion mi rode il petto. leopardi, 19-57: al
al cuore un continuo tarlo che gli rode e un mortifero veleno che a poco a
m'ange, or m'unge / mi rode e ride, leva e pone in pena
, che in suo genio accatta, e rode / poi sempre i suoni delle voci
che, come suo, consuma e rode. ariosto, 46-18: gran speme /
, siete più nocivi eli'insetto che rode le radici della pianta alimentaria e dell'
incerca del cibo; che mangia, che rode di notte (un animale)
la bella e mansueta fera / mi rode il core, e 'l roder non mi
non pervenne, peggio che prima si rode. cesarotti, 1-xxvii-319: con quest'ultimo
/ e causi il duol che sempre il rode e lima, / che debbo far
ho drento un sdegno che tutto mi rode / e sforza contra l'ordinario mio
e guaste / da chi consuma e rode / sarian pochi anni poi. b.
ossìvoro, agg. che rode le ossa. -pinza ossivora: quella
rita. idem, 255: il can rode tosso perché no 'l può inghiottire.
tarlo / che le ricchezze, il cor rode e l'onore. romoli,
un umore putente e a poco a poco rode l'unghia intiera e talora caria anche
panno. giamboni, 18: secondo che rode la tignuola il panno e il vermine
panno e il vermine il legno, così rode la tristizia il cuore dell'uomo.
de vestiture de piume di pappagallo con rode grandi al culo de le penne maggiori.
, x-50: la naturai parrucca / rode e pela la zucca: / s'attacca
vasari, ii-539: l'acqua da partire rode il rame di maniera che lo fa
brode: / un vermin che ti rode / la notte e 'l dì el core
e sfogo alquanto la stizza che mi rode. pascoli, 1-358: siamo venuti
che il verderame, essendo che questo rode la carta e guasta gli altri colori
conte ugolino della gherardesca di pisa che rode rabbiosamente il teschio dell'arcivescovo ruggieri degli
che trovaron di maggio aspra pastura, / rode sé dentro, e i denti e
4-243: te de l'età non rode il dente acuto: / non paté il
: il pedante frugoniano... si rode l'unghie e mastica la penna
] arde in prima, e poi si rode, / tardi pentito di sua feritate
altri, tardi pentuto, in sé si rode, / assai più d'odio che
il tempo perduto, onde sempre si rode. monosini, 340: si ha a
il sole, e là la bruma gli rode, tarla e pertusa. -assol
è antico... e la rode... la rode...
e la rode... la rode... e continuerà a roderla.
cancro è una specie di piaga che rode la carne: ed ha certe venuze distese
nimico, e pela e scortica / e rode insino a l'osso. tommaseo [
j: 'pinzanese': ulcera cancerosa che rode il fettone. = voce dotta,
f. alberti, lxxxviii-i-113: dentró si rode e fuor distilla / voci interrotte e
« sun » e « the women who rode away » di lawrence.
poetuzzo notte e giorno arrabbia, / si rode l'ugna e 'l culo e e
, 13: polvere corrosivo el quel rode ogni carne soverchia la qual cresce in ima
morti sono documenti della maligna ambizione che rode l'umano gregge. manzoni, 42
a perfetta purità, se non la rode e purifica la lima dell'altrui pravità.
cardinale antonelli e su monsignor de me- rode. faldella, i-2-246: al predicozzo dell'
, 132: tace mesta e si rode / la vipera superba, e 'l guardo
: niun mostro morde e niun tossico rode, se iddio ne prescrive l'assalto.
il cammino finisce a queste prode / che rode la marea col moto alterno. c
tarlo; / il tarlo che sempre rode, / il tarlo che non dà pace
gozzano, 55: nella tabe che la rode / fila [ciaramella]: tira
asprezza della pelle esteriore che pizza e rode leggiermente; ha varie figure e sparge
tutta la mia finta pudicizia / mi rode le budella un certo vermine / di tòr
puntemolo del grano, il bacherozzolo che rode i canditi e le droghe, quello che
voi stesso la è una lima dorata che rode lentamente cuore e vita.
torre aveno facto fare uno cielo con rode, andastuano in tomo, con putì li
e non potendo uscire per la pelle, rode dentro e passa infino al cuore all'
: oh in quanto breve corso / tutto rode qua giuso il tempo, e lima
solamente s'afflige, si crucia, si rode e sempre dimora immerso in continovi travagli
malcontento / che molti giorni poi si rode e lima. bandello, 1-49 (i-574
: l'ugo- lino... rode il capo all'arcivescovo ruggeri, e con
cinga siepe le vigne fiorite, / o rode il verme la tenera foglia, /
l'altro, ma l'acqua inesorabile rode il terreno, le radici dei più vicini
. gozzi, i-21-146: il cor gli rode ora de * saggi antichi / invidia
sempre verde come un ramarro, la rode l'invidia. d'annunzio, iv-1-928:
una facilissima rapina, / e mentre rode il cacio preparato, / sente con
gran ventura / mangia alla mensa e rode catenacci. bergantini, 1-359: quinci il
un po'più grossi e più rialzati, rode più profondamente il legno a ogni tratta
la tignuola e la ruggine il si rode. diatessaron volgar., 101: e1
alberti, iii-159: ancora l'acqua rode sotto dov'ella cade e dov'ella
ed or che laggiù scende / del rode figlio l'onorato grido, / torvo il
/ tornato è quel che 'l cor mi rode e ruma, / che 'nfrange tosse
solitudine / la vita, dove la rode d'insanabili / morbi la rea virtù,
veleno / e sbava per superbia e rode il freno. marino, 1-
, perché hanno quel canchero che li rode. pirandello, 8-135: volle attender lui
la bella e mansueta fera / mi rode il core. domemchi [plinio],
, inganno, raggiro, truffa, rode. ariosto, vi-99: quel
93: un altro penser me strugge e rode / sol per recordo d'una bella
vestiture de piume de papagaio, con rode grande al cullo de le penne maggiore,
lo sdegno tancredi e la vergogna / si rode, e lascia i soliti riguardi,
accieca / e lo strugge e lo rode a lima sorda, / forse avverrà ch'
, 26-80: ricciardetto si consuma e rode, / quando sentia la battaglia rinforza.
, 4-35: sta tutto in pronto e rode il fren co'l dente, /
, vii-119: il tartaro, che rode i condotti, obbligherà spesso a risarcimenti.
: eco la morte che ogni dì ti rode / e tu non speri mai di
1-29-13: or fago com'el cane: rode l'osso, / bevesi 'l sangue
li magi se rigaro, a lo re rode volieno argire. alamanni, lxv-36:
il vior dell'animo, tarlo che rode la robustezza del corpo. { archetti
rodeolo. = deriv. da rode [osio] \ è registr. dal
, agg. che rosicchia, che rode (un animale, in partic. un
/ morder la lingua, or che non rode il dente. rajberti, 3-38:
per riduzione. = deriv. da rode [osio \. rodeònico,
. = deriv. da rode [osio \. rodeoretina,
nella nostra greggia / capro, che rode appena / il citiso frondoso e pargoleggia /
e nella vesta nasce la tarma che rode la medesima vesta. g. c.
verme morto, / diman morto mi rode un verme vivo. redi, 16-v-95:
rio che idatide si appella, / rode gli stami dilicati e vive / limando
, non perché gli nutrisca ma perché rode e purga ogni superfluità in quegli.
], 30-13: il cento gambe pesto rode le durezze de'malori insino al fondo
elleboro, così bianco come negro, rode la carne putrida nelle piage putride.
verde che il verderame, essendo che questo rode la carta e guasta gli altri colori
di cristallo e che col tempo gli rode, gli spezza e se gli mangia.
rizzato..., perocché 'i risagallo rode a modo di fuoco. biringuccio,
el fiume, dove e'passa, rode la terra. ramusio, cii-ii-669: pare
sassi rumoreggia e cade / e sì rode le ripe e le scoscende / che fa
vento e sale, rapidamente squassa e rode i manufatti in genere. montale,
cammino finisce a queste prode / che rode la marea col moto alterno. -assol
pascoli, 1458: non la pioggia che rode, il tramontano ch'urta, /
tanto fa le segature più larghe e rode più forte. imperato, 1-23-11: il
dentro di sé una sustanza renosa che rode le ruote. f. lana, 238
, / d'ogni spurcizia, ogni durezza rode: / par che 'l ferro e
, a cui l'anello intormentisce e rode il polso o la caviglia, non
vostro sento che stranamente la carne mi rode e mi reca infinito dispiacere.
invidia sarà rosa, secondo che nel mondo rode l'invidia il cuore. iacopone,
in furore? la fiamma del piacere rode le medolle... arde la
, perocché la perversa volontà sempre il rode e appetisce quello che non può avere;
gelosia... acerbamente i cori gli rode che noi siamo femine impudiche. tansillo
notte e giorno il cor mi punge e rode, / perché non venne ad uom
. gozzi, 1-21-146: il cor gli rode ora de * saggi antichi / invidia
morti sono documenti della maligna ambizione che rode l'umano gregge. manzoni, pr.
requie, perché hanno quel canchero che li rode. tarchetti, 6-ii-221: diffidate della
stesso; la è una lima dorata che rode lentamente cuore e vita. pascoli,
invidia gli entra nel cuore e glielo rode in modo che presto o tardi non resiste
3-18-29: quella ordinata voglia che non rode / più si contenta ad star nella sua
l'amore] una pestifera scabbia che rode e consuma e sente amaro gusto nell'
sotto questo si sente il pensiero fisso che rode. -stimolare, eccitare (anche di
di chi sì m'ange indegnamente e rode. g. f. loredano, 8-70
che gli faccia a tomo: sempre lo rode, con dirgli: monda bene,
4-35: la superba e dileggiata amante / rode la madre e vuol partir dal campo
non penso che a lei che mi rode! -assol. p. a
tuoi, e l'un l'altro si rode / di quei ch'un muro e una
/ a questa gente, che ciascun ti rode? - / iesù sentendo 'l
, / in un istante le sostanze rode. alfieri, 9-23: fallito indi e
casa di francia, la quale signoria la rode e tiene in mala ventura. p
i santi che è l'avarizia che rode il tesoro che tu fai in cielo.
'l bene, che tu fai, ti rode e toglie. giraldi cinzio, iii-1-6
rimandare è dolce / perché la vita rode / intorno i minuti e non si sa
spiritosa, quasi vino generoso, la rode. de sanctis, i-239: oggi noi
nostre impressioni e le analizziamo: la critica rode l'arte. zena, 2-147
la critica moderna è la cancrena che rode l'arte. cardarelli, 761: gli
della malattia è antico., e la rode., la rode., e continuerà
., e la rode., la rode., e continuerà a roderla.
tossicchia e a lungo l'asma 10 rode. -assol. giuliani,
non si rimargina sempre e il male rode, rode, che finisce le piante come
rimargina sempre e il male rode, rode, che finisce le piante come i cristiani
vedi come arde prima, e poi si rode, / tardi pentito di sua peritate
malcontento, / che molti giorni poi si rode e lima. beccari, xxx-4-325:
lo sdegno tancredi e la vergogna / si rode e lascia i soliti riguarà / e
detta porta, 2-12: ventre che non rode, mal volentieri ode. monosini,
ode. monosini, 255: il can rode l'osso perché no 'l può
. proverbi toscani, 171: l'invidia rode se stessa. ibidem, 210:
ibidem, 210: il ministro di sicilia rode, quel di napoli mangia e quel
un non attestato rodicare. rodicatenàccio { rode catenàccio), sm. letter.
lantiamo come i taglia cantoni, i rode catenacci e i mangia ferri, diciamoti
/ a dirti come un vermene me rode / ento 'l mezzo del quore e da
. (femm. -tricé). che rode, che rosicchia triturando minutamente piccole particelle
al tarlo occulto che il mestier le rode. -rompere i detti in bocca
come a prometeo, il cor mi rode e lima. delfino, 1-122: or
a questi letti communemente non si fanno rode, perché per far viaggi si conducono sopra
sì che va in alcuni al sommo e rode loro le viscere la rabbia. nievo
vi nasce la rugine / che mangia, rode e consuma le povere / facoltà di
la ruggine della inpazienzia, la quale rode l'anima. fausto da longiano,
del rumore dell'acqua che scoscende e rode. 'si sente ragliare sotto la montagna'.
rugnire intorno a l'osso che ei rode o un gatto innamorato, vedi due
a questi letti communemente non si fanno rode, perché per far viaggi si conducono sopra
vestiture de piume de papagaio, con rode grande al cullo de le penne magiore,
, ha tuttavolta la dentatura tanto mordace che rode e rovina ogni cosa. questi a
da siena, 2-ii-962: la locusta sempre rode, e mai non si satolla.
veleno / e sbava per superbia e rode il freno. marino, 20-284: rimorde
l'amore] una pestifera scabbia che rode e consuma e sente amaro gusto nell'
gli uomini hanno un cancro che li rode, un escremento giornaliero, un male a
. cavalca, ii-104: il detrattore rode li morti e scarnagli in ciò che
di solitudine / la vita, ove la rode d'insanabili / morbi la rea
a 'the princess', a 'the woman who rode away', di d. h.
, 27-91: l'atroce dolore che mi rode e mi scombatte. idem, 28-328
si sia,... sempre rode qualcosa e sempre stacca qualche numero di parti
mancato / a diffender il bel castel di rode, / scudo di tutto il popul
è vero ancora che questo male ti rode di sorte l'animo che non vi resta
pirona. sarfii, vii-97: quello che rode la serpe del tempo d'un orologio
il diamante; e ogni cosa consuma e rode. 18. locuz. -a
: l'incurabil cancro ingordo / serpendo rode un corpo e sempre acquista. d.
eliino hanno una maladetta serpicella che gli rode e falli morire di sete, e non
tuoi, e l'un l'altro si rode / di quei ch'un muro e una
tozzetti, 12-3-25: l'aria di mare rode e sfarina il tufo, dentro al
pasquinate romane, 459: mentre si rode e lima / coi fratelli e col
della vite (choerocampa elpenor). rode i germogli della vite e si trasforma
nuvole soffici come sopra un tappeto, ne rode le parti meno consistenti e passa per
: ammorza rire, o figlio: / rode invidia sestessa e non isfronda / il suo
fue savio e giusto e grazioso, rode e sicuro in arme, onesto e cattolico
cioè che, versato nel bicchiere, rode la schiuma, cioè questa non è persistente
maglie, le quali il vino generoso rode e consuma subito; e questo disfar
diamante; e ogni cosa consuma e rode. baldinucci, 44: diaspro di barga
ch'ogni destner si troce e sbuffa e rode, / e volontier ciascun farebbe danza
fuoco ricreare e ristorare coloro che gli rode e consuma a poco a poco la febbre
tutta la mia finta pudicizia / mi rode le budella un certo vermine / di tór
l'incu- rabil cancro ingordo / serpendo rode un corpo e sempre acquista, /
cerca di sottrarsi a un pensiero che lo rode. c. carrà, 588: per
istessa sua polvere sana piaghe e ferite e rode da quelin altrui la soverchiezza e l'
spacciare popolarmente e far accettare in italia rode oraziana. verga, fi-307: tutti quanti
benigna, con pochi accidenti, che non rode, ma potesse richiamare gli uomini da queste
in brani. crudeli, 2-204: gli rode il cuor questo vorace tarlo / e
, iii-2-378: vedi: la ruggine / rode a michele / il brando mistico,
per l'ingorda fame, / gli rode le gengie e i denti spezza.
operazione eseguita con la macchina a me le rode e brucia.
che mi sponti a grattar du'non mi rode. = comp. dal pref.
a guisa di cavallo che, mentre rode il freno, lo imbianca con la schiuma
93: un altro penser me strugge e rode, / sol per recordo d'una
rio, che idatide si appella, / rode gli stami dilicati e vive / limando
casa di francia: la quale signoria la rode e tiene in mala ventura; e
tempre ch'ogni sporcizia, ogni durezza rode: / par che t ferro e
e giorno il cor mi punge e rode, / perché non venne ad uom
, 626: il sangue del cavallo rode la carne per la sua virtù stitica.
non pervenne, peggio che prima si rode. 4. richiesta insistente,
rupe, dove l'aquila vendicatrice gli rode le viscere rinascenti. s. spaventa,
vostro sento che stranamente la carne mi rode e mi reca infinito dispiacere. leopardi,
, 1-6: infino l'ugna si rode / e il capo si stropiccia e 'l
vomendo stretto fumo e in lento vapore rode le navi. leonardo, 2-412: quella
cuor mio l'impressione d'una lima che rode il ferro. molineri, 2-114:
quale fa parte lo strophosomus melanogrammus che rode le gemme, i getti e le foglie
poi si strug ge e rode / l'inquieto uman desio / che del
pascoli, 1458: non la pioggia che rode, il tramontano ch'urla, /
la narrativa, tosto chedi tiglia soda che rode la pelle come i pidocchi, che lima
/ vedono essi il male che ci rode. -con riferimento a un animale
millantiamo come i taglia cantoni, i rode catenacci e i mangia ferri, diciamoti che
il grano è già tallito, lo rode e brucia fin dalle barbe. bettini,
, e da'giardinieri, il perché rode le radici delle piante, e scava,
tanto malcontento / che molti giorni poi si rode e lima. crudeli, 2-177:
m'arde in prima e poi si rode, / tardi pentito di sua feritate.
parrà che bisogni, imperocché 'l risagallo rode a modo di fuoco. rinaldo degli
tarlare), agg. letter. che rode, che ossessiona. fenoglio,
e là la bruma gli [vascelli] rode, tarla e pertusa.
/ questo è cagion ch'egli si rode e tarla. 6. essere lacunoso
136: l'anarchia è il tarlo che rode il governo papale. pirandello, ordine
ha nelle viscere un tarlo che sempre la rode. apena nata, comincia a scemare
il crude! tarlo / che sempre rode la mia mente stolta. tasso,
restò deluso. marino, 1-4-118: mi rode il petto un sì mordace tarlo,
invidia gli entra nel cuore e glielo rode in modo che presto o tardi non
d'ogni minima offesa s'accende e rode tutto. boccaccio, viii-3- 200
, x-50: la naturai parrucca / rode e pela la zucca: / s'attacca
la tignuola e la ruggine il si rode. -valersi. leonardo,
l'aura e il fumo la disperge e rode /... / sembra et è
/ putredine si crea che incende e rode / lo stipite gentile e l'aere attosca
tela di canapa di tiglia soda che rode la pelle come i pidocchi, che lima
18: dice salamone: « secondo che rode la tignuo- la il panno e il
panno e il vermine il legno, così rode la tristizia il cuore dell'uomo »
pallido de filosofi e un tarlo che rode le catedre degli oratori, quei legni venerabili
, 166: quel [mezzo pane] rode come un cane / poi giù pel
e'non ha denti. il can rode l'osso perché no t può inghiottire.
guerrazzi, 7-142: la sua maledizione rode i precordi della inghilterra come l'acqua
tutta la mia finta pudicizia / mi rode le budella un certo vermine / di tor
anzi qualche fiata, e col tempo rode l'istessa invetriatura, e trapana.
avvampa / tutto nel sen, mi rode, e viver fammi / vita d'inferno
: è gran tempo che il cor mi rode questa / ulcera sorda. foscolo,
suoi, /... / rode sé dentro e i denti e l'unghie
agazza; arrabbia; mangia male; si rode dentro, non può star nella pelle
, i-15: tra questi notai ugolino che rode il capo all'arcivescovo ruggeri, e
. borghini, 2-32: il vendicativo si rode per l'altrui sangue. giuglaris,
4-152: questo vermine [l'invidia] rode la verdura della caritade.
verme della co- scienzia, che gli rode tutti. buti, 1-182: ciascun peccatore
il verme della conscienza, che sempre gli rode. a. cattaneo, i-207:
per lo verme della coscienza: che rode, per le furie, che sconvolgono
c'inganna il tristarello, / e ci rode fino al cor. 4. gastron
genera il vermine, il quale poi rode il frutto e rendelo inutile. s.
, 18: dice salomone: secondo che rode la tignuola il panno e il vermine
panno e il vermine il legno, così rode la tristizia il cuore dell'uomo.
85: l'ira e 'l disdegno mi rode ed ammala; / carlo si ci
, / e mordesi le labbra, e rode l'ugna. cesarotti, 1-xxxii-25:
moreggia e cade, / e sì rode le ripe e le scoscende, / che
rebora, 3-i-278: da qualche giorno mi rode l'esaurimento dei nervi (dove son
, 164: bisogna conzar tutte le rode che fano zirar li segni celesti.
umore putente e a poco a poco rode l'unghia intiera e talora caria anche