v.). rubare (robare, robbare, rubbaré), tr.
a tò'l'altrù per forza et a robare. attribuito a petrarca, xlvti-245:
cielo mercede altissima a chiunque vada a robare i regni stranieri. cesarotti, 1-xxiv-176
: daose la iente alla guadagna dello robare. cammelli, 251: ser nicolò del
credendo che fossero li arabi che volessero robare la caroana. -per estens. privare
autorità e balìa e possano e debbano robare e fare robare sicuramente e senza alcuna
balìa e possano e debbano robare e fare robare sicuramente e senza alcuna pena.
antonio di boezio, 1008: li cattivi robare volea / ché quela, che avea
, lii-139: li nostri soldati stanno a robare e sgallinaré li poveri villani.
37: 'praedor, depraedor'propriamente per robare alla strada e per far butini. g
a tò l'altrù per forza et a robare. testi non toscani del trecento,