crivello delle belidi e dimenasse ben bene, rinnego il manico della pala se si farebbe
frutto di cenere dell'esperienza; non rinnego la fiamma, appreso che brucia. aivaro
ti negligo, t'ignoro, ti rinnego! 2. non riconoscere,
colui che ti crede; / io rinnego la falsa tua fede / ed in te
frutto di cenere dell'esperienza; non rinnego la fiamma, appreso che brucia.
pietro quando egli rinnegava cristo, -io non rinnego nessuno, anzi gratifico il vicario di
, rinniegaré), tr. (rinnego, rinnéghi). sostenere, contro il
una sola parola di più: o io rinnego quanto v'è ancora di giusto e
fede. berchet, 148: te rinnego, maometto, / e insiem quanto féi
: mi giuro, mi bestemmio, mi rinnego: / se mi sciolgo da te
. d annunzio, v-2-340: non rinnego che tu abbia potuto essere tolomeo aulete
fenoglio, 1-61: superino insistette sul rinnego e il guar- diacaccia per meglio
loreaano. nievo, 600: sì, rinnego anche quell'onore bugiardo che soffre quaggiù
/ or ora per compar qui vi rinnego. = peggior. di spirito.
1-2-4: sì sì ch'io ti rinnego, arte funesta; / segui a struggere
qualità questa che... non rinnego neppur oggi. = deriv. da
, profugo romeno, che sosteneva il rinnego della parola a favore della lettera.