quasi animai ch'adombre, odo e rimiro. campanella, 2-111: che abbino
e sì pieno d'orror che non rimiro / né odo alcuna cosa, ond'io
e così bei colori, / chenti rimiro in te, l'aurora adorna. anguillara
giro / sovra una cupa fonte, ove rimiro / eurilla mia ch'in lei si
che di pianto aspergo, / pur voi rimiro, amati colli e fidi. segneri
, / sorger tempio devoto al ciel rimiro, / aula sacra di dio, ch'
di pianto aspergo, / pur voi rimiro, amati colli e fidi. algarotti,
da ogni parte. aretino, 2-138: rimiro la varia sorte dei fiori diversi,
famose al mondo / opre mentr'io rimiro, ivi mi credo / veder la
dia pazienzia. alberti, 4: rimiro... con quanta interissima ragione
drizzo gli occhi alle sfere e là rimiro / del vasto incorruttibile palagio / della
tremando più discopro, ahi, e rimiro / caduto e teso in terra il
/ sovra una cupa fonte, ove rimiro / eurilla mia ch'in lei si specchia
l'ire affiena. anch'io spesso rimiro / l'ombra del padre squallida affacciarsi
in questo fonte al vivo espressa / io rimiro me stessa 1 romagnosi, 17-272:
voi fate / allor ch'i'vi rimiro, lo meo core / tén, com'
in te, col pensier fiso / rimiro altrui, s'han fede alte promesse,
di nomar te, quando fra me rimiro / che fonte fosti al sangue mio
giro / sovra una cupa fonte, ove rimiro / eurilla mia ch'in lei si
laccio. a. verri, i-175: rimiro le più belle statue col cuore freddo
freddo. alfieri, 1-259: spesso rimiro / l'ombra del padre squallida affacciarsi
peste, / il girarrosto mio più non rimiro. -figur. oggetto rovinato, carcassa
l'arte, / tua mercé pur rimiro in tela espressi / i pregi altrui
intelletto. segneri, ii-397: io lo rimiro nell'orto là di getsemani tutto ansante
il cuore. pirandello, 7-500: rimiro le stelle, e subito sento la nostra
vii-46: quante fiate in- drieto mi rimiro / e veggio l'ore e i giorni
iii-1-315: qua il povero con innalzata fronte rimiro passeggiarsene pel foro, dalla oppression dei
però non so che mi dire quando rimiro alcuni mettersi in posto di entrare
inganni / artefice sottile, io poi rimiro / predator vario a gli augelletti istessi /
or sì mi doglio, quand'i'mi rimiro / dentro a lo specchio, ed
popolo di giare / col pensier già vi rimiro. / acque lisce e istoriate,
/ chi sa, s'io la rimiro, dove il furor mi guida? b
. metastasio, 1-ii-6: se poi rimiro, o belisario invitto,. / la
andreini, 122: lasso me, che rimiro? / che forma orrenda, tra
9-27: biondeggiar d'aurea messe io già rimiro / campi dianzi deserti. g.
alla borsa. chiabrera, 1-ii-401: io rimiro le donne oggi far most ~ a
vincere e gioir del nobil dono / egualmente rimiro, a cui la gloria / e
miei padri e mio, / qui presente rimiro. torricelli, 172: con maggior
pianelloni. chiabrera, 1-ii-401: io rimiro le donne oggi far mostra / di sua
. metastasio, 1-ii-6: se poi rimiro, o belisario invitto, / la vostra
. redi, 16-i-29: io già rimiro, / per apportar salute al legno
le volte. metastasio, 1-ii-115: rimiro / un picciol orsacchino / timoroso appiattarsi
quei che l'ha, nulla del suo rimiro, / come del pari in lui
dante, xxxv-ii-778: quando in mio penser rimiro bene / l'atto piagente dove m'
iii-1-317: un imperator sottoposto alle leggi rimiro... modestamente ascendere in campidoglio
pur l'estate tormentosa, / s'io rimiro, amata fille, / le tue
popolo di giare / col pensier già vi rimiro. filicaia, 2-2-199: d'orologio
ardenti, / cotai parean nel crudel rimiro / gli occhi suoi fieri, vermigli
e immobile, d'onde più fermamente rimiro il giuoco delle umane vicende. alfieri,
andreini, 80: lassa me, che rimiro? / o conoscenza acerba,
, ii-257: com più mi giro e rimiro d'attomo, / al punto final
sì, dotti fogli, in voi spesso rimiro / l'anima pura, d'
le due putte, che con lei rimiro, / figlie di padre son che fé
con due lumi due fiamme in voi rimiro, / che riaccendono il cor da
fiorenza, 444: sobranzami la morte ca rimiro / rafigurando la vostra bieltate, /
, i-35: nel vago giro / quanti rimiro / stanchi ed ansanti / e boccheggianti
bruni, i-124: se tronche vi rimiro, / di farne corde e l'arco
ridente, / mentre il già vinto mal rimiro fiso. -pronunciato sorridendo o accompagnato
li amor suoi lontani / mentre fiso rimiro il mal già vinto. -prendere in
. grillo, 1-46: s'io mi rimiro in te, / ché non ti
quante io pur qua ne miro e ne rimiro. de amicis, ii-195: la
mi guardo sotto il lenzuolo sollevato e rimiro la stanza. è un perfetto cubo rigonfio
v.]: 'rimi- ramento': rimiro, sguardo, guardamento, occhiata.
, / e pur straniere io le città rimiro. -comprendere nel proprio ambito geografico
, ii-257: com più mi giro e rimiro dattorno, / al punto final tomo
ho greve tormento; / e poi rimiro per lo viso adorno: / se 'l
g. gozzi, i-19-45: lei già rimiro e pregio / quasi dono celeste.
. / so- branzami la morte ca rimiro / rafigurando la vostra biel- tate.
: un misto d'ombra e di splendor rimiro / ch'è pur luce di luna
de l'arte, / tua mercé pur rimiro in tela espressi / i pregi altrui
or sì mi doglio, quand'i'mi rimiro / dentro a lo specchio,
/ a cui debbo cotanto e in cui rimiro / quasi l'etade ed il paterno
e gioir del nobil dono / egualmente rimiro, a cui la gloria / e 'l
com'ha passato il fiume, s'è rimiro: / vèr de'pagani la forte
= deriv. da rimirare. rimiro { remiro), sm. ant.
umili, / poco parlare con dolce rimiro, / questi son segni d'amore non
ardenti, / cotai parean nel crudel rimiro, / gli occhi suoi [del cinghiale
qui li mirti non sono, né rimiro / fontana, né genebri, n'
mi son per maraviglia: / questo or rimiro perché gli simiglia. bel gherardino,
specchio, il suo bel volto / rimiro: onde le lagrime ristagna / quel piacer
mi considero dal capo alle piante e rimiro quello che sopra, attorno e sotto
], 127: ivi a tonde vicin rimiro un monte / ne la cui
, 1-132: con pietà vi rimiro, / pallidette viole, / pur dianzi
ermo. redi, 16-i-29: io già rimiro, / per apportar salute al legno
ed ho greve tormento; / e poi rimiro per lo viso adorno: / se
: quando mai donna vaga far festa rimiro, mi doglio, / ché quivi scorgo
boccaccio, vii-46: quante fiate indrieto mi rimiro / e veggio l'ore e i
] così sospesa dimoro e in essa rimiro la mia figura. prezzi, iv-7-175:
iii-1-317: un imperator sottoposto alle leggi rimiro tra i veri applausi di libera gioia modestamente
: qua il povero con innalzata fronte rimiro passeggiarsene pel foro, dalla oppression dei potenti
bisavo i'ti rimiro. boccalini, i-210: nell'audienza di
: giro l'occhio a rotilde e la rimiro accosciata sul letto, da un timoroso
. salomoni, i-273: quivi lieto rimiro / dagli occhi amanti il lume / splender
domenico, e quanto più io il rimiro, tanto più mi si mostra
1083: quanto più ci guardo e più rimiro, / forza è che l'occhio
g. gozzi, i-21-64: s'io rimiro ne'trascorsi tempi, / parte ne
vuol vertiginarsi. / in su sempre io rimiro: ivi ad unirsi / van le
umili, / poco parlare con dolce rimiro, / questi son segni d'amore non
ii-1083: quanto più ci guardo e più rimiro, / forza è che l'occhio