di cento faci e cento / gran palazzo rifulge. multi forme / popol di
scatti di un immenso aquilone, sale e rifulge, chi lo vede più? pratolini
-figur. manzoni, 11: men rifulge il sol quando più avvampa, /
e ferve. manzoni, 11: men rifulge il sol quando più avvampa. leopardi
. carducci, i-1090: nel che rifulge un'altra virtù, meravigliosa in questo spirito
l'argento della tua canizie, / rifulge nella luce dei sentieri: / passi tra
, l'argento della tua canizie, / rifulge nella luce dei sentieri: / passi
: e stasera il cielo azzurro cupo rifulge diamantato di stelle e vi tenta di romanticismo
i-3-230: alla considerazione filosofica... rifulge più netta la distinzione tra l'utile
: alla considerazione filosofica... rifulge più netta la distinzione tra l'utile
. cardarelli, 1-57: come più rifulge, / nell'ora che non ha un'
dell'uom dio, che nello atto rifulge della spietata sua flagellazione. pellico,
e abbagliante; che brilla, che rifulge; molto luminoso, sfolgorante, splendente
riverenza dalla parte eletta dei cittadini, rifulge ancor oggi nel ricordo. 3
d'annunzio, i-17: il sole rifulge cocente tra candide nubi: / sol
, 1-i-216: i raggi, onde rifulge alto loreno, / intentamente ei mira.
re. mazzini, iv-2-243: mi rifulge alla mente che il berchet, per
idealità, che, a contemplarla come rifulge alla fantasia, è realtà viva e presente
nutre e gioisce, / che consuma e rifulge, / e non cessa il suo
. 3. figur. che rifulge per doti singolari di intuizione e di
palazzeschi, i-9: la loro innocenza rifulge tanto per così rassicurante prodigio, che
/ cantando a casa; e già piena rifulge / quasi ogni valle di notturni lumi
cento faci e cento / gran palazzo rifulge. multiforme / popol di servi baldanzosamente
origemmante, agg. letter. che rifulge di bagliori dorati; luccicante.
si curvò e spuntò l'ago, rifulge a noi più che l'ostro.
: ove e quando ferma e serena rifulge l'idea divina, ivi e allora le
cento faci e cento / gran palazzo rifulge. multiforme / popol di servi baldanzosamente
. berchet, 300: bella virtù rifulge / in cor di verginella, /
tra le glorie del serenissimo mio signore rifulge ancora quella di far nobilmente mantener provveduti
per combattere in guisa spaventevole. -che rifulge senza ombre o attenuazioni (la luce)
. 4. figur. che rifulge di nobiltà, di gloria, di vittoria
diurno crepuscolo. 2. che rifulge per bellezze naturali e architettoniche (un
. d'annunzio, i-721: come rifulge, innanzi l'alba, il cielo
amico / nelle tue carte, e non rifulge ancora / in esse il raggio del
berchet, 300: bella virtù rifulge / in cor di verginella, / ma
. palazzeschi, i-g: la loro innocenza rifulge tanto per così rassicurante prodigio che conforta
/ e magnanimamente in fero viso / rifulge in mezzo, e lor parla improviso
raggi [della fama], onde rifulge alto loreno, / intentamente ei mira.
riverenza dalla parte eletta dei cittadini, rifulge ancor oggi nel ricordo e spiega efficacia
forze cadendo. come il diamante, rifulge più bello sotto il ferro che lo
di questo grande periodo di risveglio estetico rifulge negli affreschi di masaccio della cappella brancacci
il vero delle cose in ualche parte rifulge, ma poi molte fallacie ne lo circonano
mazzini, 12-132: questo raziocinio non si rifulge? -insorgere repentinamente nell'animo, nella
memoria. mazzini, iv-2-243: mi rifulge alla mente che il berchet, r
nel vuoto della solitudine si idealizza e rifulge in stalattiti di pensieri e affetti e gemiti
. marchetti, 5-48: se non rifulge ampio palagio e splende / d'argento e
492: la nitida bianchezza dell'attico sacconiano rifulge sul campidoglio. saccopelése,
366: ove e quando ferma e serena rifulge l'idea divina, ivi e allora
. /... / balza e rifulge lo schermito acciaro, / e si
pregiudizi abituali e dei temerari sistemi, rifulge viva alla mente -separare concettualmente
scorta prinabituali e dei temerari sistemi, rifulge viva alla mente e le cipalmente del gran
faccendieri azegliani. zena, 3-46: ci rifulge il miracolo / d'un lembo lagrimato
regione del cielo (quella in cui rifulge un astro). dante, par
che la notte si stenebra / e ne rifulge il dì. jahier, 274: mai
. e letter. che brilla o rifulge intensamente per la luce che riflette;
), agg. letter. che rifulge intensamente, come se avvampasse (un oggetto
. -anche al figur.: che rifulge dalla materia (la bellezza);
ufficiali a rapporto. -che rifulge di bagliori intermittenti (la superficie del