bocca, come di cosa puerile se ne ridono. magalotti, vi-165: un'
proverbio non curato dai politici che si ridono del povero popolo. idem, 3441:
foscolo, ii-2-22: gli scienziati ne ridono [delle favole] come di sogni
le nostre. achillini, iii-168: ridono questi fior d'ogni periglio; / e
mondo appella. campanella, 1080: si ridono di noi che gli artefici appellamo ignobili
presente adoro? carducci, 579: ridono in tanto i monti e il mar lontano
la luna. / luci festive ed argentate ridono. fracchia, 350: simili alle
-figur. a chiliini, iii-168: ridono questi fior d'ogni periglio; /
tasca, che ha le scarpe che ridono, merita di essere miserabile. montano
abbraccian fra di loro, piangono, ridono, tendono le mani verso l'immagine
un ramo d'albero in mano, che ridono e cantano, o ripetono continuamente la
buoni / occhi in volto gli ridono sportivi. baldini, 5-177: mi disse
batte contro i vetri allegri: / ridono sempre per un niente / come i
ai balordi, ne sparlano, se ne ridono. cellini, 1-92 (215)
giuocano e civettano col sole e gli ridono a bocca spalancata come se facesse loro
pubblicazioni alcuno si offende: ma tutti ridono, e in primo coloro che sono
, ti torceno il musso, ti ridono, ti ghignano, ti petteggiano co'la
perché i veri e bravi buffoni non ridono mai. de sanctis, lett. it
che vuol dire: -buffone! -, ridono essi prima, ed invano fanno una
smorfia per tenersi in sul serio, ridono essi prima di se medesimi. carducci,
accadono nel tempo medesimo che i prati ridono. allora favonio spira, la terra
intendenti capitani del mestier della guerra si ridono di lei, che aspiri all'imperio dell'
né le pie stelle sovra il capo ridono. fogazzaro, 5-143: quella mattina il
dopo il segnale dato dai genitori, ridono le sorelle, ridono i fratelli, ride
dai genitori, ridono le sorelle, ridono i fratelli, ride la serva,
la serva, ride il cane, ridono i canarini, ridono i mobili,
ride il cane, ridono i canarini, ridono i mobili, tutta la stanza ride
esseri che, in vita, gridano, ridono, / in quei loro veicoli,
di con un cembol bee: quegli altri ridono. machiavelli, sì portò loro ciò
, / e ovunque i fior più ridono / portar la cerea sede. 2
via. la sartina e l'avvocato ridono e chiacchierano. i cocchieri imbacuccati tirano
e non gli dànno retta o ne ridono, laddove sperava far colpo: ha fatto
sono cinque di tali privilegiati fortunatissimi che si ridono d'ogni tirannia. e questo basti
alle donne, i come parlano, ridono, camminano in strada. 2
funebri. idem, iii-26-131: i toscani ridono e i non toscani si ammirano a
di agili pioppi del canadà, che ridono al vento di estate e si piegano al
con un cembol bee: quelli altri ridono: / qual fa d'un corno e
giuocano e civettano col sole e gli ridono a bocca spalancata come se facesse loro
su alto oh come belli / d'ubertà ridono i clivi. pascoli, 69:
. seneca volgar., 3-24: alcuni ridono tormentandogli, e alcuni piangono dando loro
intendenti capitani del mestier della guerra si ridono di lei, che aspiri all'imperio dell'
parlano in malo modo di me, e ridono, uno è chinato all'orecchio dell'
che accadono nel tempo medesimo che i prati ridono. allora favonio spira, la terra
ancora che non consacrano e se ne ridono. segneri, i-185: e pur
ma i cieli splendono, ma i campi ridono, / ma d'amore lampeggiano /
m. villani, 1-50: allora ridono il conto de'danari che aveano raunati,
, lo fa marciar solo, e ridono tanto i suoi paesani, cottimisti con
degl'inimici, gl'ini- mici si ridono del mal d'essi! forteguerri, 30-99
secondo, 2-18: i giovinastri di miniera ridono a crepa-pancia e si contorcono sul sofà
, 8-85: questi vecchi... ridono della vecchia lingua e delle capanne affumicate
rende pulito come un dado. i ridono i due, e dicono: che frasca
: qua e là le facili modiste ridono / forte e saettano co'sguardi tremuli
poco dopo, in folta comitiva, ridono, cantano, mangiano e bevono senza
ora di vita: aggiorna; i campi ridono, / ma d'un sorriso di
li vedi come vanno solitarii, come ridono delle cose umane, e infastidite di
colpì che rideva in dialetto, come ridono le commesse, come rido qualche
rico è un mangiagrilli che tutti gli ridono dietro. 3. denota il movimento
giorno, o giorno ameno! / ridono i prati, le campagne e i fiori
cardarelli, 1-81: luci festive e argentate ridono, / van discorrendo trepide e lontane
altri piangono; piango di quel che altri ridono; mi adiro di quel che altri
con * moccolo ', non domandare se ridono. sarpi, i-2-61: del rimanente
il sole e il cielo di settembre ridono con un sereno insieme allegro e mesto.
d'argento arabescati e d'oro, / ridono gli elsi della bella spada. pallavicino
lettere miniate che da dante in poi ridono sulle carte, e gli incunaboli, eccoli
pieni di muffa! ma le emeroteche ridono e verdeggiano come orti di parnaso.
altri enormissimi delitti. buommattei, 41: ridono molti, e dopo il riso si
un giovanotto, suo fratello, dice, ridono continuamente e vogliono condurci con loro.
gli si son levati dinanzi se ne ridono e il dileggiano, godendosi col lor
1-583: saltano per le piazze, ridono estremamente, dicono mille disonestà, scoprono
: qua e là le facili modiste ridono / forte e saettano co'sguardi tremuli /
mitologia. d'annunzio, i-373: ridono i fatti di venere dia / su
aria dorata, stormi di gabbiani che ridono del loro riso chioccio. bar itti,
- bescati e d'oro, / ridono gli elsi della bella spada. statuti
e ora che figura ci fo! mi ridono dietro. montale, 3-115: -se
, 6-92: adesso le due giovani ridono, un filo di riso che fa spicco
ninfe. n. villani, i-5-22: ridono intorno al piè dorati socchi / cui
la leggono restano incantati, e si ridono del padre bonanni e del- l'alberghetti
frondescente, od in 2-48: si ridono del taglio della spada, / come un
poco dopo, in folta comitiva, ridono, cantano, mangiano e bevono senza
, ti torceno il musso, ti ridono, ti ghignano, ti petteggiano co'
: qua e là le facili modiste ridono / forte e saettano co'sguardi tremuli /
guance di certe persone (soprattutto quando ridono); piccola depressione che caratterizza talvolta
: guarda di traverso quei giovanottacci che ridono alle sue spalle e tira giù una
parapetti del ponte, tutti si sbracciano, ridono, urlano, applaudono. una frenesia
che piangano, che frenetici che ridono. plutarco volgar., con
, per sintomi di biliose fuligini e ridono, mentre periscono. magalotti, 20-96
chiesa, assistono alla loro sepoltura, ridono un momento dopo, ne parlano con
hanno finto di volersi dare, ed ora ridono di avermi gabbata. pirandello, 6-600
si danno nel volto, e poi ridono; e chi di queste cose sa far
annunzio, iv-2-1196: dame e galanti strillano ridono corrono si schivano si salvano. baldini
stan dividendo un cartoccione di roba, e ridono, verso le due, con un
loro dicendo: « e'sono frati e ridono e gavazzano ». boterò, i-74
bel sole de 'l novello aprile / ridono e terra e mare, / e fra'
forastiero, ti torceno il musso, ti ridono, ti ghignano. buzzi, 264
scambievoli / la vista, e se ne ridono. sergardi, 350: il cicisbeo
: guarda di traverso quei giovanottacci che ridono alle sue spalle. viani, 13-324:
né le pie stelle sovra il capo ridono / né de la vite il frutto i
sgangheratamente, senza sapere il perché, come ridono i ragazzi un po'giuccherelli quando si
lettere miniate che da dante in poi ridono sulle carte. = deriv.
cibo apporta. achillini, 1-15: ridono questi fior d'ogni periglio; / e
attaccata in coda del convoglio negriero, ridono. 2. a colpi di
loro qualche guazzino nel mostaccio, elle ridono, elle sgalluzzano, che non toccan
ritirare il foglio. manzini, 10-195: ridono dell'imbroglio; e di più la
vide cosa più leggiera; / si ridono del taglio della spada, / come un
quel con un cembol bee, quelli altri ridono. guicciardini, 10-42: se si
ogni cosa sprezzano, d'ogniun si ridono, ogniun vituperano, ogniuno ingiuriano. leopardi
, in un medesimo tempo se ne ridono e compassion gliene portano. donato,
le testiere insaponate... che ridono nelle vetrine dei parrucchieri. bartolini,
che i selvaggi... nella ubbriachezza ridono profusamente. pascoli, i-240: si
i-28: qua e là le facili modiste ridono / forte e saettano co'sguardi tremuli
delle sartine all'ingresso del laboratorio, ridono, si rincorrono, ruzzano. angioletti
/ acceso lo splendente lampanéggio, / ridono dilettandosi de'raggi. 2
d'annunzio, i-43: i cieli ridono, tonde lampeggiano: / noi siamo
ma i cieli splendono, ma i campi ridono, / ma d'amore lampeggiano /
alcuni, che dell'altrui miserie si ridono, chiamate latinamente * lascivie '.
ibidem, 267: le lettere non ridono. (cioè, delle parole scritte si
e monticelli. sbarbaro, 1-46: ridono [le sartine], si rincorrono,
ogni parete. d'annunzio, i-104: ridono tutte in fila le linde casette ne
troppa magnifica villeggiatura. leopardi, iii-821: ridono del mio poco coraggio, ma io
: i mandorli con vesti nuziali / ridono dunque ne l'azzurro ancóra? gozzano
rico è un mangiagrilli che tutti gli ridono dietro. = comp. dall'imp
con fregi in sul gusto di quelli che ridono nei messali d'attavante e di liberale
colossali: due piangono esterefatte e due ridono. — mascherone. vasari,
donne che tornano dal mercato... ridono perché un mazzo di carote che sporge
. panzini, iii-41: sospirano, ridono il riso folle, fanno lo sguardo
/ e della melonaggin del marito / ridono i consapevoli cavàlli. ranieri, 1-i-225:
il mercato si sfolli di venditori, si ridono di questo efimero avvilimento e lo fanno
con fregi in sul gusto di quelli che ridono nei messali -messaggio di dio o dell'
primo che avesse detto 1 'prati ridono '; eppure è questa oggidì metafora leggiadra
degli altri, e gli altri si ridono della sua minchionaggine. monti, i-245
: gli specchi sono in frantumi, / ridono ridono miriardano / i pezzetti la rovina
specchi sono in frantumi, / ridono ridono miriardano / i pezzetti la rovina.
eccetto che il puro litteral, e si ridono de'sensi mistici e allegorici, come
zeno, ii-206: tutti anche qui ridono dello scartò, pazzo solenne. la
: qua e là le facili modiste ridono / forte e saettano co'sguardi tremuli
, viii-1-177: quasi in un momento ridono e cantano, e lamentansi e piangono
terriccio dove portulache, verbene e petunie ridono alla spensierata. d'annunzio, vii-58
della casa, 5-iii-332: se pur ridono, si ridono non del motto,
, 5-iii-332: se pur ridono, si ridono non del motto, ma del motteggiatore
fuoco i politici lusinghieri che tradiscono quando ridono e sogghignano placidi, per munger poscia
e inebetita. bacchelli, 17-202: ridono della scempiaggine, per illudersi, bislacca
stiero, ti torceno il musso, ti ridono, ti ghignano, ti petteggiano co'
sul nilo. quaglino, 3-77: ridono al colle, che dentato sfolgora,
/ buffoni che fan beffe e villan ridono / e nella giulietta varie han novelle.
bel sole de 'l novello aprile / ridono e terra e mare. -stagione novella
riveste / di fior novelli che soave ridono. chiabrera, 1-ii-77: la violetta
pianto / poveri grandi visi / che ridono con resti di pianto / che piangono
espressione). alvaro, 8-66: ridono d'un riso naturale, sano, nuovo
papa. gemelli careti, 2-i-234: ridono istrabocchevol- mente per ogni picciola occasione.
t-28: qua e là le facili modiste ridono / forte e saettano dizio,
ducati d'oro occhi di civetta, e ridono e gustan diletto in questo.
. d'annunzio, i-43: icieli ridono, tonde lampeggiano: / noi siam
da quelle tele in cui gli angeli ridono come in paradiso. -non soltanto
pieni di muffa! ma le emeroteche ridono e verdeggiano come orti di parnaso.
fregi in sul gusto di quelli che ridono nei messali d'attavante e di liberale
giorno, gli stranieri si ammirano e ridono come d'un segno del precoce ma
. d'annunzio, i-104: ridono tutte in fila le linde casette ne
! non vede che occhini! gli ridono prima ancora che la bocca.
, i maggiori, i papi insomma ridono e sgavazzano: gli altri si ammalano
de'paoli. serao, 144: ridono insieme, la paolotta [la suora]
, i maggiori, i papi insomma ridono e sgavazzano. -chi si arroga il
: gli amanti or piangono, or ridono..., vogliono e disvogliono parimente
.. percossi o provocati da altrui ridono o proferiscono l'altra guancia,..
1-64: gli uni e gli altri si ridono della pazzia del compagno senza ravisare la
sono bravi pastori i potamesi... ridono bianco tra l'odore sfatto del pecoreccio
animalesca complessione de'thibettani, quali si ridono di tali penalità. 4.
, ti torceno il musso, ti ridono, ti ghignano, ti petteggiano co'la
frottole, versi lunghi, corti, che ridono, che piangono, che ballano,
sono come chi le suona; piangono e ridono e la voce canta così il tedeum
/ e di nascosto a piena bocca ridono. -a piena gola: v
, 2-118: su per le roccie ridono i piselli selvatici e le ginestre e i
, i-57: scintillano / tacque, ridono i monti, / l'ubere terra plaude
non mi piaccion meno, / onde ridono, italia, i tuoi giardini. d'
affare. sigoli, 196: quando si ridono tanti possenti, cominciarono avere assai ragionamenti
di alcune persone, in partic. quando ridono; piccola depressione al centro del mento
cominciano ad aulire. petrarca, 310-5: ridono i prati, e 'l ciel si
giorno, gli stranieri si ammirano e ridono come d'un segno del precoce ma precipite
d'austria. leopardi, iii-821: ridono del mio poco coraggio, ma io li
.. percossi e provocati da altrui ridono o proferiscono l'altra guancia,..
selvaggi... nella ubriachezza ridono profusamente. 2. con gran
più fruttifera della giustizia, onde prosperati ridono i regni. muratori, 16-97:
coloro che mai dalli presenti non si ridono. giorgio dati, 1-11: la moglie
purismo per una pazzia e me ne ridono in faccia. tommaseo [s. v
frottole, versi lunghi, corti, che ridono, che piangono, che ballano,
boccaccio, viii-1-177: quasi in un momento ridono e cantano e lamentansi e piangono,
. cavalca, 20-598: di presente ridono venire in sulla nave il beato san
gonfiato cappuccio, infino che le persone ridono di sue novelle. cniabrera, i-iv-205
tempo). petrarca, 310-5: ridono i prati e 'l ciel si rasserena.
, tanto più questi ferrei marinai si ridono di te e tanto più ti vanno replicando
decisione. petrarca, 310-8: ridono i prati, e 'l ciel si rasserena
boccaccio, viii-1-177: quasi in un momento ridono e cantano e lamentansi e piangono.
tutti, salvo gli italiani. gli italiani ridono verde, e hanno sempre l'aria
d'oro occhi di civetta, e ridono e gustan diletto in questo. magalotti
de'frati. leopardi, iii-821: ridono del mio poco coraggio, ma io
, versi lunghi, corti, che ridono, che piangono, che ballano, che
dell'ambrosia rugiada onde le grazie / ridono in ciel di giovinezza eterna.
marradi, 314: nell'anima tua ridono in fiore / i sogni della vita
abitazioni e castelli e d'ogn'intomo ridono, si vede in ogni stagione andar
bel sole de 'l novello aprile / ridono e terra e mare. valeri, 3-298
: splende d'unguenti il crin, ridono in piede / sicionì coturni, oman
: 1 colori [delle miniature] ridono ancora soavi. 11.
certe zone d'acqua... ridono con bianche spume. -ant.
bacco, po- mona e cerere / ridono ai voti miei; m'invita il rivo
s. v.]: lenzuola che ridono. fanfiani, uso tose. [
s. v.]: questi calzoni ridono nel sedere. viani, 4-22:
ti tor- ceno il musso, ti ridono, ti ghignano, ti petteggiano co'la
fattore, l'ortolano, i domestici tutti ridono a spalle della signorina. manuzzi [
femmina ed al maschio, benché peggiore, ridono in bocca. tommaseo, 2-i-335:
perfettamente diffinire il ridicolo, poiché molti ridono di cose molto noiose. fagiuoli,
uomo, ma tutti gli uomini non ridono per la stessa cagione. v'è il
. ridonare, tr. (ridono). donare ad altri ciò che si
l'alfieri] che novamente 10 vi ridono / alzi il cor de'sommersi.
graf 5-262: sulracque, sui campi che ridono insieme, / nell'azzurro rifolgora il
zoccolo con moccolo, non domandare se ridono. gelli, 12-33: da xxv
quando! i deputati si divertono, ridono come monelli. o italia di mazzini,
presente, tra li agghiacciati contemporanei che ridono delle profezie e che si impaurano del
, 2-iv-237: cominciato il suono, si ridono molti uccelli tacere e, quasi come
le oleografie dei giocatori di tressette che ridono e piangono, e in mezzo quella
sì fatta convulsione ne'nervi risori, che ridono sempre anche quando sono divorati nel profondo
col coltello, non rido, ed essi ridono quando vedono due di noi che si
/ di fior novelli, che soave ridono. lorenzo de'medici, i-206: novella
alle biciclette e alle 'vespe', ridono, scherzano, parlano forte con voci rotonde
creduli all'età della pietra che si ridono di mosé credono una storia microscopica con
d'annunzio, i-28: facili modiste ridono / forte e saettano co'sguardi tremuli /
fardello cade per terra, le temine ridono. manzoni, fermo e lucia, 418
. térésah, 3-51: le sirene ridono satanicamente mentre scoppia la burrasca.
, 40: i garzoni e gli apprendisti ridono e si sbuffoneggiano prendendo pretesto dalle caricature
barbaglian scambievoli / la vista e se ne ridono / e, tirando e spingendo 'l
, che coraggio.. » gli altri ridono a gola spiegata e lo scappellottano e
, 31: arrivando al fiume, ridono carone nochiere, el quale, avendo già
. calvino, 2-63: fischiano e ridono, quegli scatenati, gridano: «
annunzio, iv-2-1196: dame e galanti strillano ridono corrono si schivano si salvano.
, uno scialo e una sapienza che si ridono di questi piatti ed economici tempi,
boccaccio, viii-2-36: i savi non ridono a questo modo, anzi, quando
sporchi, sicuri che di tal cose ridono soltanto quelli della vii plebe. mamiani,
, 15-67: il pubblico ride, ridono le dame. la donna a letto dice
coloni si sollazzano co'versi scorretti e ridono sgangheratamente. -con valore awerb.:
/ buffoni che fan beffe e villan ridono. c. gozzi, 4-28: erano
, iii-2-134: costui che novamente io vi ridono / alzi il cor de'sommersi;
eccetto che il puro litterale, e si ridono de'sensi mistici e allegorici come d'
piangenti elementi si fan gli uomini che ridono. 0. rucellai, 2-191: dico
serve / e di nascosto a piena bocca ridono. manzoni, pr. sf.
, i maggiori, i papi insomma ridono e sgavazzano. = comp.
quelle quarantadue diavole attorno, ecco, ridono sguaiatamente alle beffe, alle parolacce del
splende d'unguenti 'l crin, ridono in piede / sicioni coturni, oman le
fattore, portolano, i domestici tutti ridono a spalle della signorina. foscolo, xvii1
lui. io sincerai monti, che ridono a visconti la sua amicizia. nievo,
. monti, x-3- 68: ridono i mirti e smaltasi / di fior leggiadri
sanno di non essere abbandonati nel pericolo, ridono sul viso di chi crede spaventarli colle
splende d'unguenti 'l crin, ridono in piede / sicioni coturni, oraan le
nel gonfiato cappuccio, infino che le persone ridono di sue novelle. -con riferimento a
scene, peroché gli animi sordidi apertamente ridono, verecondi e modesti ne senton pena
i politici lusinghieri, che tradiscono quando ridono e sogghignano placidi, per munger poscia
prono. / costui che novamente io vi ridono / alzi il cor de'sommersi.
boccaccio, viii-2-36: i savi non ridono a questo modo, anzi, quando odono
in un verziere fior d'ogni sorta ridono variamente dipinti e odorosi. 5
i-227: delle viti sospense / o qual ridono i parti, ove su gli olmi
pianto / poveri grandi visi / che ridono con resti di pianto / che piangono
famiglia che sono gli umoristi classici, che ridono spersonalizzati di cose su cui io mi
anche se quando sono in gruppo protetto ridono continuamente per niente. = deriv
sporchi, sicuri che di tali cose ridono soltanto quelli della vii plebe. monti,
alla cima. moretti, vii-218: ridono le statuette del campanile di giotto e
che i lettori non solamente si ridono, ma si dèono ancor prender còlerà e
insulso, è anche laido: tutti ne ridono, me mi stomaca. cassola,
il tigre. gemelli careri, 2-i-234: ridono istrabocchevol- mente per ogni picciola occasione.
forastiero, ti torceno il musso, ti ridono, ti ghignano, ti petteggiano co'
suaditrice, in terra / sa che ridono ancor fiori e carezze. marrone,
: o le ombre della notte, che ridono d'un atroce pensiero. 2
alto o come belli / d'ubertà ridono i clivi / ma su alto oh come
, 1-182: 1 chmesi piangono, ridono, si deliziano, si esaltano ai suoni
in tarsia. d'annunzio, i-373: ridono i fatti di venere dia / su
stesso minuto in cui altri milioni di teledipendenti ridono. = comp. da televisione]
, versi lunghi, corti, che ridono, che piangono, che ballano, che
di specchi, nel paradiso dei cavalli che ridono. = lat. terra,
terriccio dove portaluche, verbene e petunie ridono alla spensierata. d'annunzio, v-1-526
parla de'verdi campi, che splendono, ridono, suscitano speranze a tutti i terrigeni
d'annunzio, 1-i-35: 1 cieli ridono, tonde lampeggiano: / noi siam
tutti gli altri fiori / ch'a lei ridono intorno, / d'odore e di
gloriosissimo. salvini, 13-6: le magioni ridono del padre / giove tonante dal suon
luminoso caffè, e la folla notturna, ridono dei trabalzoni dell'epilettico allontanato, applaudono
: vedi? scintillano / tacque, ridono i monti, / pubere terra plaude!
i fioretti tra le foglie tènere / ridono e spandon tutt'en color varie, /
che in un verziere fior d'ogni sorta ridono variamente dipinti e odorosi.
delle glandule. rajberti, 3-21: ridono per esempio, del titolo di cefalidite prodigato
sterpi, e pieni / d'amor ridono i fior, l'erbe e le fronde
/ tutta de raggi lucidi campeggio: / ridono i colli miei pien de vineta.
, esclusi i trogloditi aostani, se la ridono molto divertiti. arbasino, 23-424:
, che viaggiano in italia, si ridono, come ho sentito io stesso, degl'
dell'intrigo e dell'imbroglio, se la ridono allegramente di tutti cotesti intransigenti.
). modena, 27: ridono dell'orbetto che la sera innanzi non s'
, recitando. modena, 271: ridono [gliattori] dell'orbetto (il pubblico