pavese, 5-24: mi scappò da ridere, all'idea se avesse saputo quel che
: le pareti d'un celeste che fa ridere, da quanto esagera nel somigliare a
, quegli occhi, si metteva a ridere, e cavava fuori l'abitino della madonna
hai? idem, vi-229: era da ridere che l'averla veduta, quando s'
quasimodo, 27: risento / il monotono ridere senile / dei migranti acquatici, /
podestà sopra gli altri, a quanto ridere saresti mosso? m. villani,
queste sciocche parole io fui sforzato a ridere, e senza dirgli addio, colle
erano addirittura piccole, quasi da far ridere. soffici, 6-235: una somma
trovasse insussistente, saprebbe addirizzarmi, senza ridere. nievo, 197: era un garzoncello
viso: ma subito dopo tornò a ridere nervosamente come prima. palazzeschi, 4-213
. cicognani, 3-21: seguitava a ridere di quel riso affilato che le faceva
così agghindate, era difficile guardarle senza ridere. bocchelli, 9-10: il cancelluzzo agghindato
, iv-1-79: le dame si misero a ridere in coro, tra l'agitazione de'
, 14: e se d'alcun sollazzo ridere le convegna, non gridi: a
esplose. idem, i-698: avevo sentito ridere, ridere così forte e apertamente che
, i-698: avevo sentito ridere, ridere così forte e apertamente che assalito da quel
da quel contagio m'ero messo a ridere: « ah! ah! ah!
è felice non c'è di meglio che ridere, il riso esce da sé:
iii-220: piacendomi, infine, per farvi ridere, di apportare la tavola alfabetica de'
suo cuore. aveva subito cominciato a ridere e a chiacchierare anche lui.
sua anima ne l'allegrezza moderata moderatamente ridere. idem, par., 16-19:
gioia — e che un uomo possa ridere, cantare e veder ballare e guadagnarsi
interiora, allentare per la violenza del ridere. zi. intr. (
della forca, come ti permetti di ridere? 4. piccolo di animali.
delle magre e stucchevoli giarde, far ridere la gente; oh gli allocchi e
un po'obliqui dalla maschera, parevano ridere. deledda, ii- 217:
nome... per scoppiare a ridere, ammiccando e gettandosi frasi allusive.
del salotto, si incontravano si mettevano a ridere. tutto ad un tratto, gridai
moravia, vii-83: mi veniva da ridere, lo confesso e dicevo: «
voluntà d'altrui volere, non volere, ridere et piagnere. boiardo, 2-9-1:
una data tromba..., farebbe ridere. -per simil. baretti,
formola la diceva amenamente e più per ridere che per offendere. = comp
in ognuno la voglia di divertirsi e ridere senza il misurino sulla bocca.
negri, 2-696: quell'ammiccare, ridere, stormire in cento diverse note,
timore e tanta vergogna a lei faceva solamente ridere, e ridere proprio di cuore
lei faceva solamente ridere, e ridere proprio di cuore essendo una cosa di ordinaria
tracce più profonde che il far ridere; e non v'è simpatia che non
marcati e poco armoniosi della bocca nel ridere e nel parlare... producevano
più da ridere per la conclusione che lungo di parole.
, che qui è un anacronismo e fa ridere. = voce dotta, gr
sul teatro, e scherzava, faceva ridere, motteggiava, e talvolta camminava in
che pecco d'umore anarcoide, sentir ridere di un'autorità, riesce sempre divertente
pea, 3-208: ed è un ridere a vedere quel ragazzo che afferra la
così va bene, mio caro. ridere e scherzare alla tua età; niente
narrati alla tua maniera, ci faranno ridere assai. verga, i-71: c'
come. idem, ii-3-27: mi fanno ridere quando sguizzano [i lottatori] come
e contavaie le più belle novellozze da ridere, che voi mai vedeste. cellini
sogghignare... è un certo ridere per segno di disprezzo o di poca stima
, 16-v-173: feci quella frottola per far ridere il granduca, e per trattenere in
conv., ill-vni-n: e che è ridere se non una corruscazione de la dilettazione
. -aprire il riso: mettersi a ridere, a sorridere. -aprire il
-aprire il riso ad alcuno: farlo ridere, sorridere. manzoni, 25:
riso, alla preghiera, ecc.: ridere, pregare. papini, 8-11
toscani apparire,... e fanno ridere altrui, come fu quella degli archibuchi
abeti lascia [il bosco] di lassù ridere lembi di cielo. chiesa, 1-29
fine? nulla. -areludere: ridere a crepapelle. redi, 16-iv-374:
che la gente vedendolo si metteva a ridere. d'annunzio, iv- 2-269:
egli ridicolo! idem, 39-v-196: il ridere ne'prati dissero i latini, sul
accento francese, che alcuna volta farebbe ridere i sassi. pananti, i-65:
morte per uno che si diletta di ridere!). settembrini [luciano],
festa quando viene ripreso: ora ci farà ridere il nostro burattino. fracchia, 715
(per la coniugaz.: cfr. ridere). sorridere; guardare con affetto
artificiale, girandola ragazzesca, roba da ridere, per divertirsi, ma oggi mi
aruspice scontrandosi coll'altro si tenesse dal ridere. d'annunzio, ii-758: è tua
bar etti, 11-87: arlecchino fa ridere tutti quegli ascoltanti e spetta
, 2-194: ella si mise a ridere come chi vede un infante assaporare un frutto
l'una l'altra guardando, appena del ridere potendosi astenere, sogghignando ascoltarono. idem
raggiro. alberti, 241: farèti ridere se io ti contassi con quante astuzie
essendo accademico, mi venisse voglia di ridere delle accademie, o dovrei attaccare questa voglia
convulsione di riso, che durai a ridere e a ballare nell'acqua per una
della bocca, nel favellare e nel ridere, nel moto delle mani e d'altre
ma dopo pochi momenti si metteva a ridere e pigliava delle attitudini e faceva dei
pigliata? credete che voglia attizzar fuoco per ridere? tant'è, adesso anche le
della casa, 599: né per far ridere altrui si vuol dire parole, né
bocca aperta,... senza né ridere né piangere. verga, i-44:
palpitante di attualità'? fa un po'ridere! 5. avvenimento, o
riconosca. per la quale risposta fece ridere tutti quegli audienti erano a udire quella
, si cominciasse da voi per far ridere una mano di maligni invidiosi. salvini,
casa, 599: né per far ridere altrui si vuol dire parole, né fare
, e... azzimata e da ridere in un stesso tempo la farieno apparire
nel parlare, in nel contendere 0 ridere o azzuffare insieme, che atti fieno in
, i-117: quei si mettono a ridere, io lor dico: / ragazzi,
lungo la strada vedi su la siepe / ridere a mazzi le vermiglie bacche. idem
svelto che pareva si nascondesse, per ridere, dietro le spalle del prete.
baffi. -leccarsi i baffi. - ridere sotto i baffi. tommaseo-rigutini, 545
carducci, u-1-290: molto hammi dato da ridere la caricatura di noi tre: io
vitello slattato, / e si sfascia dal ridere / senza bocca e senza viso
nostri posteri non avessero un giorno a ridere di questo secolo frullo e bagattelliere,
, bazzecola; sciocchezza; invenzione da ridere, da non crederci; ciancia.
meno, secondo i momenti, di ridere o d'arrabbiarmi. = deriv
debbo. collodi, 177: voleva ridere, voleva piangere, voleva dire un
, schizzan salute e non fanno altro che ridere e stare allegri: balli, musiche
via, fatto anticamente per dar da ridere ai barbareschi. non v'è una
a spalla. pea, 7-437: senza ridere, ma volontarie, stringono la mano
bel ballo stufa, e il sempre ridere è cosa da pazzi. =
fu sì bizzarra ch'io vorrei farti ridere su la mia balordaggine. tommaseo- rigutini
ho provato ». -dicevano queste balordaggini senza ridere, sapendo che erano balordaggini, ma
sapendo che erano balordaggini, ma senza ridere per timore di abusare dell'allegria che
2-2-83: hanno che cantare e che ridere delle tue balorderie. g. c.
ch'ei si possa servire se non far ridere il volgo. boccalini, ii-266:
quando non mi faceva arrabbiare, mi faceva ridere. pirandello, 8-60: lo avevano
ei si possa servire se non far ridere il volgo. monti, iv-156: quanto
da una banda l'è chiacchiera da ridere, e sarebbe troppo lunga a contarla
sulla via, fatto anticamente per dar da ridere ai barbareschi. non v'è una
stinti! 2. locuz. ridere sotto i barbigi: ridere sotto i
. locuz. ridere sotto i barbigi: ridere sotto i baffi. forteguerri,
. barzellétta, sf. storiella da ridere, motto spiritoso, aneddoto scherzoso.
11 dopopranzo, quando lucilio veniva a farla ridere coffe sue barzellette e a rischiarar un
di non raccontare quelle barzellette che facevano ridere e mi diffamavano. panzini, iii-330
infarinato e fatto come un ripieno per ridere. l'originazione affa naturai maniera etimologica
. -ridere sotto le basette: ridere sotto i baffi. magalotti, 7-2-26
un zampetto di porcello, diede da ridere al dottore e a tutta la brigata che
. moravia, vii-50: si mise a ridere e poi mi batté la mano sulla
svevo, 3-804: quando guido voleva farmi ridere, camminava su e giù per l'
, ma l'ultima battuta lo fece ridere con gli altri. comisso, 7-9:
un sonno. amedeo si mise a ridere: -te davvero non ti sveglierebbero nemmeno
iv-447: e poi cosa veramente da ridere il vedere un uomo qua e là menato
et grassa et morvida et soffice et da ridere, quanto questa befanìa strana. firenzuola
in cui si fa cadere altri per ridere alle sue spalle e prenderne spasso (
prendersi gioco (di qualcuno); ridere alle spalle di altri (per disprezzo o
vederlo restar fulminato, si mise a ridere di compassione. pascoli, 1489:
. sacchetti, 187-2: molto fanno ridere queste beffe gli uditori, ma molto
sbeffeggiare, più amaro. si beffa per ridere e deridere; si beffeggia per umiliare
i-77: nel cospetto delle femmine usi di ridere poco, imperciò che, secondo lo
lo dire di salamone, lo troppo ridere dimostra mattezza, e le femmine sono usate
popoli, senza fare né piangere, né ridere il mondo. giusti, 3-125:
largo. pirandello, iv-376: mi fa ridere tobba, intanto: « non so
nell'ombra lontanò tra un gaio / ridere di berilli e di turchese. d'annunzio
ultimo: e ci fu molto da ridere, perché seppellì il berlingozzo, che era
ottimo. facile è nauseare volendo far ridere. baretti, 2-32: questo lo voglio
mattaccini, che, per far meglio ridere, vanno con quella camicia pendente
egli, denudate capricciose, che fanno ridere. le magre berze, entrò nel fiume
: ancora mi piangono gli occhi dal troppo ridere che mi ha destato la tragedia del
: li avrebbe fatti smettere lui di ridere e di scherzare! 4.
di vederlo restar fulminato, si mise a ridere di compassione... esclamando:
e chi dicesse bianchino in toscana, farebbe ridere. bianchire, tr. (
manca. se avete spirito, fateci ridere; se avete bile, fateci fremere.
: il fanciullo deve andare, / deve ridere e pensare / appoggiato al calcolo.
di croupier tavoleggiante, ma farei anche ridere le pietre. 2. figur.
un bislacco componimento latino che la farà ridere. di brente, corte., i-484
non poteva fare a meno di mettersi a ridere in una sua maniera nervosa e bislacca
: [tommaso moro] si metterebbe a ridere; direbbe uno de'suoi motti,
cielo,... quel tanto ridere e cantare, quel bivaccare tutta la notte
3-50: la vedova si mise a ridere di quella bizzarria, che era per lei
e continuai sempre nello sforzo di farla ridere di me e alle spalle mie dimenticando
bocca dolce; ma a trattenermi di ridere ho fatto una fatica bestiale. tozzi,
non vorrei piangere, no; vorrei ridere con tanto di bocca. -ipp
e cianciavo. -far bocca da ridere: accennare un sorriso; fingere di
: accennare un sorriso; fingere di ridere. -al figur.: avere un atteggiamento
): la donna fece bocca da ridere. grazzini, 2-47: la mea fece
, 2-47: la mea fece bocca da ridere, e disse: io ti ho
iii-92: i principi facevano bocca da ridere e lasciavano dire, non schivi di
, i-53: faceva la bocca da ridere, la sua fronte restava serena,
/ fanno le scarpe mie bocca da ridere. -far bocche: ridere a
da ridere. -far bocche: ridere a crepapelle, sgangheratamente. fagiuoli,
! oh oh, quanto mi fate ridere! brighella non è un boccone per lei
a voce alta, e si mise a ridere. -senza volerlo ho scelto davvero
girellone. bocchelli, 5-37: facendola ridere colle bonarie arguzie e facezie di toscano
vede. bocchelli, 10-159: lo fece ridere e riflettere il gran rispetto che il
brache al mondo, che sarebbe un ridere a essermi dentro. bocchelli, 10-18:
poi la cosa in ischerzo, facendo ridere tutti. d'annunzio, iv-2-89: e
milizie. lo scherniva, e faceva ridere le guardie. -tu, bravacci, per
bocchelli, 1-iii-141: non ci fate ridere, padrona, che è passato il tempo
, 91: che cosa mi farà ridere? bisognerà bene che sia da ridere!
farà ridere? bisognerà bene che sia da ridere! tiberio e livia, che stanno
tozzi, i-34: e si mise a ridere, come per fare una bravata da
5-326: ha cominciato pregandomi di non ridere e ridendo lei. insomma capisci che il
lo nascondono potendo, o mostrandolo fanno ridere o si fan compatire. papini, 20-572
a un zampetto di porcello, diede da ridere al dottore e a tutta la brigata
si rappresentavano delle brillanti commediole tutte da ridere. de amicis, i-960: quelle riviste
, con un viso serio che faceva ridere, degli occhi di scolaretto, un
da due ore, da due ore faceva ridere il pubblico come un brillante, lo
una data tromba,... farebbe ridere. nievo, 298: poverina,
le due mamme... a ridere, e a coccolarlo, e a farlo
chi volle approfittare della mia ebbrezza per ridere e fui costretto di dire un brindisi.
per niente, né per piangere né per ridere: basta di tenerci fermi in una
pirandello, 8-277: che c'è da ridere, scusi? a vossignoria non brucia
segneri, iii-2-137: frattanto attendete a ridere, a solazzarvi, a scherzare, e
, iv-447: e poi cosa veramente da ridere il vedere un uomo qua e là
e già gli hai cominciato a dar da ridere e gliene darai ogn'ora più.
) che esercitava la professione di far ridere e divertire i principi e i signori con
buffone del re? è degno ufficio far ridere il re. de pisis, 60
; chi agisce in modo da far ridere di sé; persona poco seria,
persona poco seria, che tende a ridere di tutto e a sproposito, e
, vi- 463: qual motivo di ridere trovate in ciò? buffone. casti,
2. tr. prendere in giro, ridere alle spalle, mettere in ridicolo.
comportamento buffo e grottesco, che fa ridere di sé; cosa da buffone,
che le altre non poterono trattenersi dal ridere. pirandello, iv-27: hai visto
nelle composizioni buffonesche, e da far ridere. muratori, 7-ii-391: non parla il
illusioni di una volta, e per non ridere di me che mi ostinavo ancora a
erronea tosto che far increscere e ridere bonamente di sé. credenza,
era, e forse avendo cagion di ridere, rispose: -come non sapete voi
leopardo non le riuscì di buttarla in ridere. carducci, ii-1-148: nel direttore
, 268: induce ancor molto a ridere,... il recitar con bona
4-430: ridi pure, tu hai buon ridere, che non ti tocca! maledetto
se qualche volta avevano proprio voglia di ridere... lo facevano...
celia (che si fa senza ridere alle spalle, burlare. cattivo fine
amico tanto burlesco e sempre pronto a ridere. pratolini, 2-365: « la signora
capire che noi, a forza di ridere e di pensarci sopra, non avevamo
colpo! -buttare la cosa in ridere, in barzelletta: prenderla scherzosamente.
. -buttarsi via dalle risa: ridere a crepapelle. collodi, 457
(79): cacciatosi subito a ridere, e abracciatomi e baciatomi, appresso
. rajbcrti, 2-147: il vero ridere, il cachinno, essendo atto sfuggevolissimo,
veramente una cosa che fa crepar di ridere, veder anche i facchini venir a
il marito tirava i calci, a ridere co'più intrinseci di casa; e quando
la mala pasqua e far di te ridere la brigata? 5. dimin
adunque né parole né viso da farvi ridere,... fu forza condurre un
gli orecchi, pure egli mi fa ridere ogni volta che ci bado; e massime
foderati gli orecchi, pure egli mi fa ridere ogni volta che ci bado; e
2-99: anita si era messa a ridere, come per cancellare l'impressione di
. croce, 222: cominciate pur a ridere, mo'ridete, cancaro! buonarroti
dell'aurora? questa piange per far ridere le cireni e le veneri. vergogna
gioco delle braccia rotonde due fossette parevano ridere. -cantore di un coro.
v-1-393: l'artigliere si mette a ridere d'un buon riso infantile e pizzica il
algarotti, 1-472: plauto avea fatto ridere il popolo un po'prima che terenzio
2. intr. scherzare, ridere di qualcosa o di qualcuno; dire
-disse la volpe, e cominciò a ridere di un riso sguaiato e canzonatore.
, con de'tratti che facevano molto ridere i spettatori. parini, 684: ragionano
bene alla doretta non era certo per ridere o per piantarla lì al motteggio del primo
da una banda l'è chiacchiera da ridere, e sarebbe troppo lunga a contarla
comedie: cosa da far creppar di ridere gli asini, non che i cani.
un bislacco componimento latino che la farà ridere -ella per pagarmene mandi al mio naso
la gelosia italiana si vede costretta di ridere, cotanto son diverse le passioni nei diversi
in uno scritto scherzevole, bastano a far ridere migliaia di lettori. boccardo, 1-663
due caricature raggiungevano lo scopo e facevano ridere. viani, 13-376: disegni di
di caricature anticlericali, avevano imparato a ridere e a mettere in parodia i «
et grassa et morvida et soffice et da ridere, quanto questa befanìa strana. lorenzo
il padrone il padrone. mi fate ridere voialtri con la roba! la roba l'
; le burle che facevan crepare dal ridere eran di moda; c'era per la
5 (84): mi fa pur ridere quel caro signor cardinale [di riciliù
sempre delle cose allegre, da far ridere il cuore agli altri, lì sulla carta
questo modo, da sentirmi disposto a ridere più volentieri alle spalle mie che a
a rider forte, forte; e nel ridere che io feci mi cascò la maschera
.. la celia scipita, il ridere smodato, ingrossano l'animo, ne
nostro sgricci, che ti farà molto ridere, e la novella si è questa che
copra ». e si era messo a ridere in quel modo catarroso.
: a un tratto ella scoppiò a ridere. che c'era? « voi »
generi. averò occasione soltanto di farlo ridere di que'pochi catelini stizziti che fecero ridere
ridere di que'pochi catelini stizziti che fecero ridere me, abbaiando a cotesti generi e
. pirandello, 8-305: scoppia a ridere di nuovo, scoprendo che alfreduccio lo
cattivello per uno scherzo e leggevaia per ridere; ma dicendogli pure il padrone con
iv-1-79: le dame si misero a ridere in coro, tra l'agitazion de'ventagli
. certuni che videro, scoppiarono a ridere. -a cavallo: a cavalcioni.
259: lasciate voi adesso il farci ridere con l'operar le facezie ed a noi
: tengo pure per fermo che il ridere dei nostri mali sia l'unico profitto
-cavar risate: trarre motivo di riso, ridere. c. e. gadda
ricerca per casa, e astienti di non ridere, udendo con quali rammarichi, e
sforzare di celare il mio pensiero e ridere, quando ho voglia di piagnere. piovano
.. la celia scipita, il ridere smodato, ingrossano l'animo, ne svaporano
, 1-9: quando lo vedo ridere saltare, / povero fior di spina,
collodi, 315: ci sarebbe proprio da ridere, a vedere una cenerentola, pari
d'annunzio, iv-2-311: si mise a ridere, con un sorriso che gli increspava
!... che c'è da ridere? che crede che il poeta cesareo
sul bianco, e con essi, per ridere più libere si coprono il volto.
grazzini, 2-30: veggendo parimente ognuno ridere, cheto cheto si levò da tavola
da giocolare, non sa far altro che ridere; ed èssi inebriata sì fattamente
con una sua puttana, che per farla ridere, ancora seguitava di fare quella scornacchiata
lingua legata, e per non fare ridere di me, io mi tacevo, specialmente
tutto e di tutti, e di ridere e di chiassare strepitosamente. negri,
e grassa e morvida e soffice e da ridere, quanto questa befanìa strana.
testo de'loro autori, sogliano far ridere le persone. foscolo, xv-151:
che alquanto le ebbe lasciate cianciare e ridere, in viso madonna berenice guardando,
tutti a sedere, a cicalare, a ridere de'casi loro. parini, giorno
lepidezze, che sono più atte a far ridere, quale strana cifera è quella che
, in realtà, darla (per ridere di chi ci aveva creduto); promessa
bei cimbottoli ch'egli era talvolta da ridere. -dare un cimbottolo ad alcuno
, 2-81: ma, se da ridere, / po'poi, ci scappa /
il frate, li venne voglia de ridere. machiavelli, 23: restaci solamente al
il frate, li venne voglia de ridere. machiavelli, 6-6-497: e di tutte
ragli amorosi. e la gente a ridere. sanminiatelli, 11-151: la donna badava
orrore, con una indegnazione che ci fa ridere a sue spese. pavese, 7-77
dimanda. figuratevi se leonardo ebbe a ridere fra sé di quest'ultima clausola!
la gelosia italiana si vede costretta di ridere, cotanto son diverse le passioni nei diversi
. marotta, 1-12: gli venne da ridere quando si accorse che tra gli oggetti
riformatori del mondo mi fan pur tanto ridere. vallisneri, iii-467: si chiama
miele denso d'odori (che faceva ridere di quell'acquetta collosa giallo-canarino soprannominata miele
alla faccia una maschera, e non osi ridere per non farsela crepare, né si
, senz'alcuna intenzione di far meravigliare o ridere. serra, ii-133: la eloquenza
, in cimbelino, sono da far ridere i polli; ma... continua-
gestisce così comicamente che quasi mi viene da ridere. b. croce, ii-8-182
, e che vengano a farlo ridere a spese degl'individui che rap
composto, scritto allo scopo di far ridere (un racconto, un libro,
i suoi versi più comici non fanno ridere. perché, a fare la caricatura,
, ed ebbe l'onore di far ridere molto il papa ed i cardinali. nievo
baia e facendoli di nuovo molto ben ridere. -uomo, personaggio da commedia
licito parlare, sedere, scherzare e ridere con chi gli parea. cellini,
... la celia scipita, il ridere smodato, ingrossano l'animo, ne
allegre [nelle lettere], da far ridere il cuore agli altri,..
lo nascondono potendo, e mostrandolo fanno ridere o si fan compatire. pananti,
123: andrea si mise a ridere di compiacenza. l'elogio di quell'
, 106: qui da noi si suol ridere quando sentiamo da'maestri di foravia chiamar
e lo premette come per invitarla a ridere con lui; ma come prima ella non
. cavalca, 18-131: fuggi lo ridere e la vana letizia,..
intollerabile; anzi i principi facevano bocca da ridere e lasciavano dire, non schivi di
vuote frasi d'un tempo non facevano più ridere. le catene, la morte,
nome, / ch'era tempo di ridere, di cantare, d'amare. /
e di firenze, mi posi a ridere. e da quant'altro poi ho visto
lo premette come per invitarla a ridere con lui; ma come prima ella non
dietro certi sistemi che ad esprimerli farebbero ridere. verga, 4-250: lo sapete
a queste parole venendo al prete voglia de ridere, e considerando la grossa maglia del
pianeta, il cui dolce lume fa ridere il cielo e ne conforta, dicono i
un semplice confortino, e che per ridere un poco ci vuole la baionetta e
gubernatis. figurati che avevo trovato da ridere, dieci anni fa in italia,
da quel tu, e le scappava da ridere pensando che tutti, pittori e meccanici
e continuai sempre nello sforzo di farla ridere di me alle spalle mie dimenticando ch'io
famiglia emilio s'era messo a ridere. -consiglio di tutela: istituto
poco fa combatterono a perugia e fecero ridere chi gli vide. -e quali
il padrone il padrone. mi fate ridere voialtri con la roba! la roba l'
pensiero volò ad ange! come sapeva ridere a lungo, lei, con risate prolungate
onore. alberti, 241: farèti ridere se io ti contassi con quante astuzie
ebbi letto, per la dilettazione cominciai a ridere e contemplarvi sopra, chiudendo il libro
collo colla faccia e colle mani per ridere con maggior espansione, mi avrebbe dato
e figliuoli piangere e continenti, che ridere e viziosi. bisticci, 3-300:
, 14: se d'alcun sollazzo ridere le convegna, non gridi: a!
della medesima sorte pare che sia il far ridere contrafacendo o imitando, come noi vogliam
che a quell'atto aveva smesso di ridere, incominciò a pestare i piedi contrariata
., iv-xxvn-14: non altrimenti si dee ridere, tiranni de le vostre messioni,
sintomo isterico: una malattia che faceva ridere domenico, ima specie di facezia ch'
mostrinsi i denti, perché dicasi uno ridere. parini, giorno, i-729: e
6-204: e quell'omone si mette a ridere, d'una risata trent'anni più
per uscire. vedendolo si mise a ridere, e lo salutò cordialmente: «
: ebbimo nel caffè gran soggetto di ridere, e ce lo somministrò un magro poetuzzo
con i loro abbia alterazione, ma per ridere. 5. manetti, 1-48: una
: tanto è piacevol cosa e da ridere il fatto della stampa. 0.
per la coniugazione: cfr. ridere). ant. ridere in compagnia,
. ridere). ant. ridere in compagnia, ridere insieme con
). ant. ridere in compagnia, ridere insieme con altri.
— comp. da con e ridere (v.).
conv., ill-vm-ii: e che è ridere se non una corruscazione de la dilettazione
quali è anche passato il tempo di ridere. de sanctis, iii-93: le idee
messo sempre delle cose allegre, da far ridere il cuore agli altri, lì sulla
la gelosia italiana si vede costretta di ridere, cotanto son diverse le passioni nei
al me'signore sposo geloso, vo'tanto ridere. c. gozzi, 4-183:
5 (84): mi fa pur ridere quel caro signor cardinale, a voler
, 3-26: egli è ben da ridere che quando io gli ebbi dato gli scudi
, bere e simili, o anche ridere, sghignazzare, ecc.).
tanto da scoppiarne (con il verbo ridere e simili o mangiare, bere, ecc
faccia una maschera, e non osi ridere per non farsela crepare. mattioli [
infame. -crepare dalle risa, dal ridere: ridere in modo smoderato, senza
-crepare dalle risa, dal ridere: ridere in modo smoderato, senza freni,
: e qui tutti i buffoni a ridere, a crepare, a schiopar delle
è grazioso questo signor ferdinando! mi fa ridere, mi fa crepar di ridere,
fa ridere, mi fa crepar di ridere, e quando rido di core, mi
; le burle che facevan crepare dal ridere eran di moda; c'era per la
, allentare, per la violenza del ridere. 7. tr. ant
di fracasso esci un risultato tutto da ridere. 2. ant. crisma
sua febbre -oh quanto t'avrei veduto ridere e moralizzare su la nuova mia professione
2-129: [la balia] la faceva ridere da tutte le parti, poi le
del rimbambito. -cosa che fa ridere i cucchi: estremamente ridicola.
in molti luoghi con accenti da far ridere i cucchi in cima de'peri.
dietro certi sistemi che ad esprimerli farebbero ridere. d'annunzio, ii-825: silenzioso viso
a questi ultimi tempi usò in italia ridere del fanatismo erudito del quattrocento;
carnevale. salvini, 39-v-196: il ridere ne'prati, dissero i latini;
8-384: letto che l'ebbe dalla nel ridere a scoppia cuore e credendo che io
e credendo che io ridessi per lo suo ridere, raddoppiava lo ah, ah.
, dacché l'era così nuova e da ridere, ch'io non ebbi cuore di
-ridere di cuore: di gusto. -far ridere il cuore a qualcuno: farlo ridere
ridere il cuore a qualcuno: farlo ridere di gusto. aretino, ii-64:
questa novella di florido gli aveva fatti ridere di cuore e daddovero. goldoni, vii-1184
è grazioso questo signor ferdinando! mi fa ridere, mi fa crepar di ridere,
fa ridere, mi fa crepar di ridere, e quando rido di core, mi
sempre delle cose allegre, da far ridere il cuore agli altri. svevo,
, 2-415: la parola li fece ridere di cuore e furono immediatamente di buon
commedie, ed ebbe l'onore di far ridere molto il papa ed i cardinali.
pericolo / tesser beffato e dare altrui da ridere. a. f. doni
: non so perché mi scappava da ridere. 25. ant. latin.
cosa si riscaldava, si diedere a ridere. f. galiani, 2-165:
pittori... avrebbero potuto vendicarsi e ridere dell'eterno vaniloquio tecnico degli scrittori.
gli altri in soggezione / e facciam ridere costoro. è ben peggio / in qualch'
): e'mi viene voglia di ridere, quando sento taluni fare delle belle
cui passava, e lo faceva ridere. jovine, 2-55: le serve
serio, perché non degenerasse il suo ridere. 4. trasformarsi, modificarsi,
, 3-141: il nolano se mise a ridere; e dissegli, che quel punto
giochi quivi ed a'lor canti / ridere una bellezza, che letizia / era
e la luna non si rimasero da ridere un riso di demenza sopra le miserie
democritéggio). ant. satireggiare, ridere, beffarsi di qualcuno. bruno,
bocchelli, 1-iii-341: vide e immaginò ridere gli sguaiati, gli opportunisti, i
fanno bel vedere a piangere e a ridere, e hanno sempre ragione. guerrazzi,
e non poteva fare a meno di ridere per non urlare. -strapparsi coi
non in questo proposito che 'l passeggiare, ridere, guardare e tai cose, siano
: mento forato, che nel suo ridere mostrava bellezza. firenzuola, 580: ordinariamente
coniuga zione: cfr. ridere). dileggiare, schernire, ingiuriare,
e confessa che più per far ridere, che per deridere, ha
fastosetta, / filli mia di me suol ridere, / e deridere / d'amor
di dio. abati, 31: il ridere del- tumane miserie... è
: se dunque non ci è tempo da ridere, molto meno ci ha da deridere
stesso. 6. intr. ridere - anche al figur. sacchetti,
* dileggiare ', comp. di ridere 1 ridere, deridere '. deriditóre
', comp. di ridere 1 ridere, deridere '. deriditóre, agg
podestà sopra gli altri, a quanto ridere saresti mosso? che più debole cosa
giocolari, i quali ci concitano a ridere e fannoci perdere il frutto nella compunzione
detto. giusti, i-295: mi fanno ridere certuni che dicono: fai fai e
chi dicesse ora 4 febbre diaria 'farebbe ridere. = voce dotta, lat.
, staremo sempre insieme a ciarlare e ridere, come matti. giusti, 2-232:
/ ed ammazzarsi come cani? e ridere, / come solete, del mal d'
diecinove fa stupore e dà voglia di ridere l'udire che tal riforma suscitasse tante
danno di chi l'avesse, farebbe ridere. grazzini, 4-52: ma che
mai solo una volta fu veduto diffusamente ridere, ma solamente con moderanza spesso rallegrarsi
di mangiare tra chi digiuna e di ridere tra chi piange. corazzini, 3-77:
piovene, 5-353: si misero a ridere il re, i principi, i dignitari
. panzini, iii-676: fa quasi ridere... quando modula i versi
in verso d'altri. o alcuna volta ridere. caro, 8-381: caco da
, conv., iii-viii-11: che è ridere se non una corruscazione de la dilettazione
mi fa un po'pena e un poco ridere? bravo, 125: ho
prete, ebbe paura e voglia de ridere ad uno medesimo tempo: paura ebbe,
pedrello per il dimenare, e voglia de ridere per la piacevole scusa de la moglie
: lo vestire dell'uomo e 'l ridere dell'uomo e 'l suo entrare dimostrano apertamente
così disparuto,... cominciò a ridere, e disse: -giotto, a
il più grande d'italia faceva semplicemente ridere. rispecchiava l'intelligenza della solita provincia
diritto, / che né per cicalar, ridere, o bere / alle mascelle
commedia] non sa far altro che ridere; ed èssi inebriata sì fattamente di
ritorneremo a firenze, e'cominciò a ridere più dirottamente nel mondo. tassoni,
: il gondoliere disarmato si mise a ridere e, libero da ogni paura,
c'è egli de'giornali che fanno ridere in sul serio, e nel buffo
in tasca. -disfarsi dalle risa: ridere smodatamente. b. davanzali,
sono quella invidia; onde fanno ridere di sé ognuno. p.
, voglion poi aiutarsi col far ridere; e quello ancor fanno così disgraziatamente
chiamano), con un parlar o ridere o adattarsi, mostrando non estimar e
straparola, 3-1: il pazzo, che ridere dismisuratamente la vedeva, molto si sdegnava
dispamto,... cominciò a ridere. alberti, 30: e vechi e
seco, perché di giorno mi fa ridere con le sue disparutezze, e di notte
disparuto,... cominciò a ridere. 3. di poco valore
39-i-108: questa facilità e agevolezza del ridere non solo è partorita dalla dispostézza degli
sanno, e così disproporzionatamente e da ridere, parlano a chi ha orecchie da quella
ogni giorno farà qualche disproposito da far ridere la gente e forse ancora piangere.
carire? boccaccio, v-250: desti da ridere alla tua savia donna e valorosa e
sciocche e dissi- pite, cominciò a ridere. soderini, i-468: poi il vino
d'un santo padre, che vedendo ridere dissolutamente un giovane,... lo
suoi figliuoli non sieno dissoluti nel troppo ridere, e che non siano nel parlare insolenti
magno volgar.], 8-52: il ridere corporale procede in questa vita da imo
imo sfrenamento di dissoluzione; ma il ridere del cuore procederà allora da una allegrezza
né cose da fare eccitare gli audienti a ridere e a dissoluzione. d. bartoli
fare adunate, e novellare, e ridere, pochi o molti insieme, s'avrebbe
parlare. savonarola, iii-32: per el ridere e per le dissoluzioni che soleva fare
verga, 2-154: era abituata a ridere e a folleggiare, e quell'amante
: provar piacere a distruggere una cosa o ridere della sua distruzione indica la superiorità di
provar piacere a distruggere una cosa o ridere della sua distruzione indica la superiorità di
alvaro, 9-172: gli animali non sanno ridere; perciò le loro gioie sono di
riuscì. balbettò adagio: - non devi ridere. 5. infiacchire, indebolire,
messina. cantoni, 525: mi fate ridere, marchese, coi vostri secoli nuovi
che rammentavano i castelli feudali cominciava a ridere la finestra del rinascimento col suo colonnato
: in ogni modo, faceva già ridere soltanto a guardarlo. -iron.
e contavaie le più belle novellozze da ridere, che voi mai vedeste. g.
imparare; e la dottoressa de stael per ridere di quel suo sentimento ciarliere. manzoni
, piuttosto c'è da piangere che da ridere. petrarca, i-2-88: come un
rendeva conto e mirava soltanto a far ridere, riusciva empia e blasfema, incredula
morto lei continuerebbe a vivere e ridere e correre la buona fortuna. ma mi
con tinua a vivere e ridere, ecc. dunque, io sono come
. verga, i-39: ella scoppiò a ridere alle prime parole di lui; rideva
io sono il solo capace di far ridere, ho inteso sui libri: ma sui
benissimo un'eccellenza, fece bocca da ridere, e mi confessò ch'ei gli leggeva
., iv-xxvn-14: non altrimenti si dee ridere, tiranni, de le vostre messioni
comminando pene tanto enormi, che fecero ridere. -editto monetario: provvedimento col
tua bocca vermiglia / così larga nel ridere e nel bere, / e il volto
guardarla come avesse compreso, si effuse a ridere. 4. ant. spendere
giamboni, 3-46: riprovevole cosa è molto ridere, e puerilmente effuso e dirotto femminescamente
e il mentino così preciso che faceva ridere. govoni, 2-14: girano, girano
dietro certi sistemi che ad esprimerli farebbero ridere. carducci, iii-23-158: tale era
. -empire la bocca di riso: ridere convulsamente, a crepapelle. cammelli
comminando pene tanto enormi, che fecero ridere quanti sfogavano il malanimo e l'umor
faceta, non è quella che più faccia ridere. = comp. di epigrammatico
convulsioni e stiramenti simili all'effetto del ridere. mattioli, 2-1481: la erba
quegli errori di senso che li facevano ridere. -con riferimento alle azioni militari
: ebbimo nel caffè gran soggetto di ridere, e ce lo somministrò un magro
nelle botteghe dei rami, che mi farebbero ridere dei giorni interi, sino alla esanimizióne
la voce d'irma è fatta per ridere e gridare, o per susurrar delle carezze
la voce d'irma è fatta per ridere e gridare, o per susurrar delle carezze
solo spuntasse da tanti muscoli esercitati a ridere sempre, udii deplorare l'umano accanimento,
versi que'detti antichi e piacevoli da ridere, i quali furono poi chiamati 4 esodii
dietro certi sistemi che ad esprimerli farebbero ridere. de roberto, 58: la
e per certo tenendo che eziandìo del ridere, d'ogni lievità dee l'uomo
; la quale intanto estrasse da zalda un ridere amaro. — intuire
più nel busto un po'per il gran ridere, ed un po'anche per l'
, i-n: parea di sua beltà ridere il cielo, / beltà cui par non
danno un senso di euforia, egli doveva ridere fino alla fine. piovene, 1-97
l'italia ha stretto obbligo di non ridere per amore di quella gamba, era
gramsci, 44: si potrebbe, per ridere, sostenere, che se la germania
gioia, lv-408: si cerca di ridere a spese dell'ex-papa, dell'ex-re di
mi alzo in piedi e mi metto a ridere, per farmi una faccia.
diceva qualche motto o bella facezia da ridere, non pensatamente. alberti, i-305
: benché le facezie inducano tutte a ridere, fanno però ancor in questo ridere diversi
ridere, fanno però ancor in questo ridere diversi effetti; perché alcune hanno in
stizzita e pietosa, nasceva da sentirlo ridere d'una risata, tutta quanta,
!... e infatti a ridere ha cominciato che di riso la donna è
altro attendono che all'infame professione di ridere, d'ingannare e di aggirar la
nersi la pancia falstaffiana dal gran ridere / quando sbrani il tuo [
: finora v'ho detto cose da ridere e fanciullate: ma ora verrà il buono
, ii-693: rideva anche lui, facendo ridere la gente col ritornello dell'» ara
dio lo voglia, lei mi ha fatto ridere nel raccontarmi il negozio della fonderia de
tozzi, i-34: si mise a ridere, come per fare una bravata da
che fanno bel vedere a piangere e a ridere, e hanno sempre ragione. nieri
. pavese, 1-7: era un ridere con malizia, di quelli che si fanno
32: solo chi si sente bestia può ridere di quest'ideali, o non tenerme
jovine, 2-150: non faceva che ridere alle facezie un po'grosse del notaio
, è un farfallone, che farà ridere anche gli scolari che ascoltano le sue frivolezze
nel petto banda banda, / a far ridere le piattole 10 manda. f.
trova quello che basta a lui per ridere. pellico, conc., iii-169:
più breve, inteso essenzialmente a far ridere con la rappresentazione di azioni vivacissime,
fattezze del volto, che nel suo ridere rallegra chiunque lo guarda. marino,
alla storia, disformare i fatti, ridere di tutto e di tutti e fare
pregi il libretto: un, che fa ridere, / poi, che ti dà
non possono quella invidia; onde fanno ridere di sé ognuno. bruno, 3-12:
e prendere e dargli il giambo per ridere e trastullarsi seco, e tutti di casa
la vetta / di questo monte, ridere e felice. matteo carreggialo, ix-62
... ché riprendevole cosa è molto ridere, e puerilmente effuso e dirotto femminescamente
esse, altri imprimervisi forte, altri ridere giulivamente, altri ostentare certa crudezza.
bacchelli, 6-330: gli tornò voglia di ridere e pensò: -e il fidanzato
io? oh! voi mi farete ridere! io non credo che sia el più
venuto d'america, è riuscito a far ridere la compagnia, quando ha alzato la
dessi, 7-177: si è messo a ridere come quand'era sano. sembrava
ed a quelli che inducono altrui a ridere per le lor sciocchezze. testi, i-60
loria, 5-150: ho cercato di ridere all'insulto; però vi son riuscito solo
sera. -tenersi i fianchi dal ridere: ridere a crepapelle. verga,
-tenersi i fianchi dal ridere: ridere a crepapelle. verga, 3-17:
: le altre si tenevano i fianchi dal ridere, e d'allora in poi le
: si tenevano i fianchi dal troppo ridere. -tenersi qualcuno al fianco:
osare di fiatare, si mise a ridere di tutto cuore, e gli altri
fiato. goldoni, vii-1184: mi fa ridere, mi fa crepar di ridere,
fa ridere, mi fa crepar di ridere, e quando rido di core, mi
fidanza si può fare, / e ridere e burlare / e scherzare e cianciare
e gli comandò di sbrigarsi e di ridere con più discrezione, bestemmiando fieramente.
ti venga del bene! sono cose da ridere; ma cose che qualche volta mi
figura della matta? io vi ho fatto ridere dietro da tutto 11 paese? michelstaedter
a ninetto scappa invece un po'da ridere, pensando alla figuraccia del principale.
redi, 16-vi-162: mi ha fatto ridere, ma ridere di cuore nel leggere
16-vi-162: mi ha fatto ridere, ma ridere di cuore nel leggere la lunga filastrocca
. e poi dissero seriamente e senza ridere (ammirate asinità fìlomusa) a se stessi
abbia cantato la propria moglie senza far ridere? sapreste dirmi il perché? se lo
dammeno non ci volle per ricordarne che ridere a grado si poteva. deledda,
eredi, in verità era cosa proprio da ridere. cassola, 1-157: egli giocava
vedere a queste parole v. s. ridere e dire: bella invenzione!,
creduto di aver più fiorito argomento di ridere togliendo ad essere colonnello alla compagnia del
chi cominciò a fischiare, chi a ridere, chi a dime male in uno modo
, più precisamente il parlare, il ridere, il sospirare; e poi ancora molte
. panzini, iii-676: fa quasi ridere serra... quando modula i versi
segneri, iv-77: follie da contarsi per ridere in su le veglie. l.
i-410: mento forato, che nel suo ridere mostrava bellezza. 6. figur
avrà v. s. occasione di ridere in ricevere questa mia lettera sendo ella piena
. papini, 39-22: fa ridere il coraggio dei capiplebe che vociano alla
.. con mento formato, che nel ridere mostrava bellezza. alfieri, 1-455:
iii-85: essa aveva una maniera di ridere, denti bianchi, forti e sani
. -spassosamente, convulsamente (ridere); sguaiatamente (sghignazzare).
fortemente. - spassosamente (ridere). testi fiorentini, 80:
gentile; onde il re cominciò fortemente a ridere. s. degli arienti, 269
croce, 181: incominciò fortemente a ridere, e poi disse ad erminio: -che
fossi morto lei continuerebbe a vivere e ridere e correre la buona fortuna. -correre
-fece il sarti, forzandosi a ridere. -e chi ti ha prescritto i
piangere o a graffiarmi, la faceva ridere prendendola in ispalla, e saltando del pari
: per altro è bellezza quando, nel ridere dolcemente, vengono a farsi due fossette
5-615: quanto la fece parlare e ridere quel grazioso matto, che volle saper tutto
sue spece cenava con un altro, a ridere, e ridendo diceva: frappa quanto
d'occupazione leva dalla mente: e ridere, parlare, dormire o frascheggiare, o
per dare piacere altrui, e con ridere e motteggiare, sì aveva fatto.
. il diceva demetrio che, per far ridere, è lecito, come fe'policrate
buffon freddo: « non mi faresti ridere, se mi solleticasti ». tasso,
fregiata di tanta ignoranza che bisogna o ridere o darvi del minchione in ogni modo
quando piango / alzar la faccia e ridere frenetico. pavese, 5-83: il cane
della meraviglia dell'effendi lo mosse a ridere, per quanto poca voglia ne avesse
era licito parlare, sedere scherzare e ridere con chi gli parea: ma tanta era
15: orsù qui mi vien da ridere / nel creder una tal cosa, /
suoi frigidi giuochi di parole non facevan ridere nessuno. piovene, 5-88: il teatro
che non è senza bellezza per chi volesse ridere. frivolaménte (letter. frivolménte,
5-131: si rideva fin ch'era da ridere; poi, appena vedessimo quegli occhietti
dovuto, non potevo far altro che ridere. panzini, ii-667: le signorine
: / e sa'tu che per ridere o parlare / non perde tempo.
nostri posteri non avessero un giorno a ridere di questo secolo frullo e bagattelliere,
. montecuccoli, i-74: qui conviensi ridere di certi scrit tori tondi
dei / ascolta a pesto, ascolta ridere / i ragazzi delle capre.
che comparisce satana, ti vedi innanzi il ridere e lo sghignazzare e i lampi degli
e funambulesco,... faceva ridere la gente, ma per divertirsi dell'ingenuità
quando son fuor di misura inducono da ridere assai. marino, i-50: cavalcava una
, dove, se prima ebbero a ridere del suo cipiglio selvatico, fu poi
in questo proposito che 'l passeggiare, ridere, guardare e tai cose siano operazioni
risa, darle fuori, sorridere, ridere, rider forte e non ridere.
sorridere, ridere, rider forte e non ridere. b. croce, ii-5-78
questa sera, rallegrandovi, farvi altrettanto ridere; ma florido mi ha furato le
., iv-xxvn-14: non altrimenti si dee ridere, tiranni, de le vostre messioni
-eh furbettàccio, vorreste che vi facessi ridere. -acer. furbóne. - anche
l'impotenza loro furibonda e scornata fece ridere assai. 4. che esprime
iii-862: mi viene un poco da ridere di questo furore di calcoli e di arzigogoli
, fustigato senza pietà, così per ridere. deledda, i-486: le mie
che lei medesima si sarebbe messa a ridere con futilità assieme a lui, se non
. jovine, 103: si mettevano a ridere tutti e due allegrissimi. e noi
/ et altre simil cose, che fan ridere il popolo. magalotti, 24-86:
tar civile, il moversi decoro, il ridere savio, il guardar grave, il
1-817: e qui tutti i buffoni a ridere, a crep- pare,..
avviene per lo più, si cacciano a ridere e fanno con noi un poco di
ah ah ah, i'vo * bene ridere adesso, e dire che amore abbia
parto gemello, si era messo a ridere compassionevolmente, crollando la testa.
carducci, iii-20-361: potremmo più tosto ridere del tono dogmatico, inquisitorio, gendarmesco
- « o cosa c'è da ridere »? -nel linguaggio filosofico,
nei quali certi motti, che faceano ridere attorno, generavano disgusto; i quali
.. paiono scritte apposta per far ridere la gentaglia corrotta e senza gusto.
quel degno ecclesiastico / dispute far per ridere un tantino, / udendo quel suo
intr. (aus. avere). ridere con espressione di scherno, in modo
un ghigno, sogghignare. -anche: ridere o sorridere con maliziosa intesa.
-in senso attenuato e famil.: ridere, sorridere. pataffio, 3:
ghignose, gli toccava anche di veder ridere la faccia nobile e chiara di dasanante
su un abito nero non farà mai ridere un'accademia di scienze. verga, 4-158
n. 11. -ridere giallo: ridere forzatamente, nascondendo il dispetto.
; ma bisognava che si rassegnasse a ridere. -spegnersi il seme come dei
e prendere e dargli il giambo per ridere e trastullarsi seco. s. bargagli,
. le sue compagne si misero a ridere. = dal nome della maschera piemontese
: i fucili e le baionette fanno ridere; sono i giocattoli delle vecchie battaglie,
per esse, altri imprimervisi forte, altri ridere giulivamente, altri ostentare certa crudezza.
e giuochi per esercitare le genti a ridere, così il diavolo, per le
, dico delle parole iocose, del ridere. giraldi cinzio, proem. (1754
giovarlo del vostro provò anche a ridere, ma non giovava. favore
giubilei: / e sa'tu che per ridere o parlare / non perde tempo;
prova, e lascia a parte il ridere; / pon quella lira tua fatta di
giugolava e ci rubava il disegno senza ridere affatto. -rifl. pasqualigo
per esse,..., altri ridere giulivamente. = comp. di giulivo
che lui diceva ci davano tanta occasione di ridere. garzoni, 2-8: mostrano.
16-56: era contento d'avermi fatto ridere alle sue spalle. -oh che magnifico giullare
e ridicoli essi, mentre voglion far ridere altrui. albertazzi, 492: dalla
ammirati, viene voglia non so se di ridere o piangere. bocchelli, 13-156
. jovine, 2-109: gli piaceva ridere, a monsignore. 2. avanti
e gobbo... avrebbe fatto ridere i tavolini del paolo. pascoli, 21
a questi ultimi tempi usò in italia ridere del fanatismo erudito del quattrocento; e
andreini, i-35: se questo foglio potesse ridere, riderebbe, mentr'io della vostra
, goffeggia tanto indegnamente, che fa ridere gl'indotti e vomitare i dotti.
m'ha fatto, dico, esso avviso ridere un pochetto in considerar l'ostinata goffézza
e fra tanta pubblica noia il solo ridere del re gli accrebbe fama di goffézza.
(i-426): se vi fu da ridere e da beffarsi del bergamasco, pensatelo
bestione, nascessero nuovi soggetti da far ridere i sassi. = deriv.
tal -ballare il riso in gola: ridere forzatamente. sbarbaro, 1-122: mi
-ridere a gola chiusa, di gola: ridere in modo contenuto, strozzato o innaturale
e accompagnato, e puoi cantare, ridere, solazzare, giocare e far quanto t'
gonfiatori. papini, 39-22: fa ridere la rettorica soddisfatta e gonfiatrice dei sovversivi.
grazzini, 4-198: -poiché io veggio ognuno ridere, egli è forza che tu mi
. tecchi, 12-29: la sentì ridere, con quelle risate gorgheggianti, da
la quale gorgogliava una gran voglia di ridere. 6. stentare ad articolarsi
i-149: maria venne assalita da un ridere convulso di natura isterica, stridulo gorgoglìo
convito barzellette di cui era solo a ridere; sempre pronto a lavorar di mascelle
immaginazioni classiche e serene, disposte a ridere di ciò ch'è bello in germania.
in giù, non passare il gozzo: ridere forzatamente; essere di cattivo umore.
umore. cavalca, ii-237: il ridere per invidia si è falso...
, 5-65: l'ispettore si mise a ridere di un riso molto più gradevole di
, iv-330: ha dato assai da ridere a perticari ed a me la grafica
del nuovo granciporro, fece bocca da ridere. savinio, 1-134: la trattazione francese
licito parlare, sedere, scherzare e ridere con chi gli parea: ma tanta era
grida d'entusiasmo ed entusiasma e fa ridere e piangere e nel medesimo tempo si
345: non si veggono forse a ridere i figliuoli dopo la morte de'padri
onde avviene... che faccia ridere i lettori savi, se ben gratta
. ojetti, i-197: ricominciò a ridere e a dargli sulle ginocchia di gran colpi
dai lochi donde si cavano motti da ridere, si posson medesimamente cavare sentenzie gravi
della bocca, nel favellare e nel ridere, nel moto delle mani e d'altre
gentildonna], nel conversare, nel ridere, nel giocare, nel motteggiare,
, 14: se d'alcun sollazzo ridere le convegna, non gridi: a!
grazzini, 4-198: poiché io veggio ognuno ridere, egli è forza che tu mi
scomposto, sguaiato (un modo di ridere o di divertirsi). - anche:
jovine, 2-150: non faceva che ridere alle facezie un po'grosse del notaio
zappa, né riusciva ormai più a ridere della vicenda. era, questa, di
levando il pugnale; e gli venne da ridere. « fermati, grullo! sono
impossibili, e di quelle cose da far ridere. cini, 33: una favola
guanto ». allora lo re cominciò a ridere e disse: « figliuolo, quanto
l'inclusa diceria, ha dato da ridere assai. ruscelli, xxvi-2-105: a chi
una l'altra guardando, appena del ridere potendosi astenere, sogghignando ascoltarono. lorenzo
di cominciare a guardare in viso e di ridere in faccia ai nostri vecchi padroni e
, e ogni camera di scompissare di ridere andò a gazetto. halli, 2-6:
: che come mi vidde incominciò a ridere, e dire: ha, ha,
grafico con cui si rende un modo di ridere 0 di piangere particolarmente acuto.
di quelle [parole] che farebbono ridere i zoccoli. loredano, 2-i-159:
non si può quasi pronunziare senza far ridere le dotte e onorevoli brigate. tommaseo [
iv-1-251: egli diceva queste sciocchezze senza ridere, dilettandosi ad empir di stupefazione o
-non vi vergognate -e ridi se sai ridere -andatevi a nascondere... matto.
annunzio, iv-1-254: si mise a ridere d'un riso ebete ma bellissimo, che
gli altri continuavano a bere sforzandosi di ridere. tozzi, iv-483: a quell'ora
ira. pavese, 1-92: scappa da ridere alle ragazze, e talino si volta
quella [la faccia] si mise a ridere, e la vedevo imbestiarsi nelle smorfie
comisso, i-83: altri si sentivano ridere mentre si spogliavano dietro una siepe e
, fustigato senza pietà, così per ridere, per il gusto di vedere se
31: egli era il primo a ridere, a dir di sì, a dir
. in- (assimilato visamente scoppia a ridere. col quale, armatosi le
onta del mio dolore fui forzata a ridere. carducci, iii-i 1-328: si piacque
., la celia scipita, il ridere smodato, ingrossano l'animo, ne
: mormora il canto basso, tra il ridere e l'affanno; / giocano
le dita tra i capelli folti, per ridere. sbarbaro, 5-114: immerge la
. / lascia dir, lascia pur ridere / io ti voglio in pindo incidere /
, x-1135: è cosa che fa ridere i capponi, / sentir le pretensioni,
bellimbusto, l'impaccio del pittore, il ridere che si fece del caso quando fu
faccia. collodi, 649: mi fanno ridere questi buffoni di giornalisti quando s'impancano
guidare di là dal fiume, sento uno ridere e una voce che conosco. settembrini
mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere, né muovermi altro che
può avere una cosa che lo faccia ridere o che lo diverta coll'impensato.
imperversare in qua e là, saltare, ridere, gridare, stridere. costo,
, 9-49: guido s'era messo a ridere, un ridere cordiale che gl'impicciolì
guido s'era messo a ridere, un ridere cordiale che gl'impicciolì gli occhi.
se da mane mattina t'impisciavi a ridere agli altri, da notte fatta t'incachi
ha adoperate a bello studio per farci ridere; noi ne prendiamo diletto, noi
tente io? oh! voi mi farete ridere! io non credo che impotènte
bartoli, 2-2-74: non finì di ridere sopra lo scacciamento di p. matteo
imprecazione, e subito dopo si mise a ridere. 3. ant. preghiera
esse, altri imprimervisi forte, altri ridere giulivamente, altri ostentare certa crudezza.
non si conviene a donna onesta il ridere, abbondando solamente per lo più nella bocca
1-283: molte volte per far più ridere muovono indegnamente la persona e storcono alcun
in capo vestito da poeta, cominciarono a ridere. g. gozzi, 3-5-386
inalberata maestà de'suoi capi lo fa ridere. 5. avanzato (una pretesa
se da mane mattina t'impisciavi a ridere agli altri, da notte fatta t'incachi
raccontatore di barzellette, cominciò a farci ridere fino a incagliarci la mascella.
faccia di quel tenebrone s'incendiò nel ridere « ah! ah! ah! ah
immortalare. / lascia dir, lascia pur ridere / io ti voglio in pindo incidere
cortona, 82: e1 troppo ridere... è molto incitativo al vizio
2-127: le donne trovavano la forza di ridere con le camicie incollate alle gambe,
7. frugoni, i-6-228: preparatevi a ridere, incomparabile delia, perché la ventura
preferisce? ». andrea si mise a ridere; e gli venne alle labbra un
: allora tutte le donne cominciarono a ridere e dir che costui era indignissimo d'
, - e il nicolai si mise a ridere. — in fila indiana:
» e « cinici »; non bisogna ridere, ma tutt'al più sorridere e
. d'annunzio, iv-2-246: osava ridere, mentre quel povero sancio moriva?
penitenza gl'impose, dando modo di che ridere e le necessarie cautele, indiscriminato
capire e lei si mise a ridere in modo indisponente. indisponìbile,
fatto... esso avviso ridere un pochetto in considerar l'ostinata gof-
. affamata, / e sempre ridere plebe indorata. dossi, iii-
sieme con lui, s'era messo a ridere. g. raimondi, 3-73:
e fare in qualche parte gli spettatori ridere, non inducendo in questa sua comedia
, iii-959: le veniva quasi da ridere: c'era come un profumo d'inesperienza
. tozzi, ii-374: trovavano da ridere su qualunque inezia. moravia, xiii-187:
infarcito, e fatto come un ripieno per ridere. casti, 15-79: ei col
, / e parlandone poi spesso fa ridere. scrofani, 15: tutti i popoli
sì, sì: la cosa è da ridere, ed è bene uno scandalo cotesto
cucina dintorno a lui... a ridere delle facezie che infioravano il suo discorso
arrestarla insieme, quel giorno incominciò a ridere clamorosamente alle mie parole. gramsci,
algarotti, 1-x-58: diede di che ridere quando uscir volle dalla berare, affrancare,
ingaggiò egli stesso a raccontare cose da ridere. -in par tic.: esporsi
la sua presenza il ciel commove a ridere; / chi guarda lei, nemico non
1-152: il suo era un modo di ridere spa- ventoso: sembrava venirgli dalle viscere
erano le sue parole vane, né da ridere, né da fare beffe, ma
friniti, stridi, che mi fecero ridere di cuore. c. e. gadda
c. dati, 8-25: darebbe da ridere altrui chi comparisse in mercato nuovo con
inalberata maestà de'suoi capi lo fa ridere, son essi scemi di mente,
qualche altra fesseria, perché ancora lo sento ridere. -per estens. ant. che
ma urlava, non si accorgeva di ridere ma rideva. -sostant. muratori
in un pensiero fisso che lo faceva ridere come un invasato. -che è
. rajberti, 5-8: a far ridere la gente allegra e disposta ogni inezia
invidia con gelosia d'altri e farà ridere solimano. b. corsini, 54:
altro risultato che d'inviperirlo o farlo ridere. -esasperare, esacerbare (una
per sonetti! ce ne sarebbe da ridere sicuramente per chi non avesse la poesia
se asserisco che... fa ridere ornai che per tre reggimenti vi sieno tre
la tua bocca vermiglia / così larga nel ridere e nel bere, /..
, come irresponsabili, perché le faceva ridere, avevano ripetuto una voce bugiarda che
(per la coniug.: cfr. ridere). deridere in modo beffardo,
in ir-) con valore intensivo e ridere * ridere '. irriducibile (inriducìbile
ir-) con valore intensivo e ridere * ridere '. irriducibile (inriducìbile, irreducìbile
, iv-2-246: -come? natalia osava ridere, mentre quel povero sancio moriva? -le
farebbe schifo, se non mi facesse ridere. e. cecchi, 6-368: dopo
parte si lega alla tradizione della commedia da ridere, o, se così piace,
che di qua? tu mi fai ridere. tommaseo [s. v.]
. sacchetti, 64-20: non tenea ridere, però che si sentìa dare i maggiori
, i-1041: ho riso, ho fatto ridere mia madre, mio fratello fino alle
dall'altra parte e fa finta di ridere. -versare, spandere, spargere
., iv-xxvii-14: non altrimenti si dee ridere, tiranni, che le vostre messioni
, i-47: scoppiarono di nuovo a ridere, con quel clamore bestiale del riso muliebre
questa pone tutta la sua cura in far ridere; ed altra maniera...
m. zanotti, 1-4-99: per far ridere usano motti osceni et avviliscon se stessi
, 1-iv-129: molto più empia e da ridere è l'adorazione che i medesimi tartari
colpo, né vi venga voglia di ridere se mi vedrete andar discosto al segno con
vetturino. il vetturino si mise a ridere, e rispose: -perché non c'
tua bocca vermiglia / così larga nel ridere e nel bere. fenoglio, 1-223:
.. / ci danno larga materia da ridere. tasso, 15-55: quando ecco
iii-9-162: poi ch'ella non lascia il ridere, e me ne viene dolore e
di altro gobbo, non men da ridere è il vedere che lo stigliano, il
era consistita in altro che nel far ridere di sé, per poi convertire queste risa
cento donne a sbatter panni, a ridere e a motteggiare. -piano
egli m'è venuto più volte voglia di ridere in veder certi uomini che frequentan le
generavano scontri e incidenti non tutti da ridere, quando nelle risse lavorava il coltello
v-20: parte si stanno da canto a ridere, e parte uccellando, come si
pone tutta la sua cura in far ridere; ed altra maniera... non
. rajberti, 5-8: a far ridere la gente allegra e disposta, ogni
7-12: credo pure di farvi tanto ridere con queste minute notizie, che hanno
tale stupidità da far, semmai, ridere, in una coi disegni cui si accompagnavano
e. cecchi, 2-108: vien da ridere quando si pensa alla famosa immagine della
la tua bocca vermiglia / così larga nel ridere e nel bere, / e il
e. cecchi, 5-130: viene da ridere, a teatro, guardando il pubblico
del lei, -esclamò ilio. -mi fate ridere, con questo lei. tra giovani
pur troppo al vincitore non mancano titoli da ridere a spalle del vinto. -mancare
il popolo, distraendolo, col farlo ridere, da venire alle mani. =
, che sono più atte a far ridere d'azeglio, 4-77: la lepidezza del
lepore, che era impossibile tenersi dal ridere. 2. in senso concreto:
giochi quivi e a lor canti / ridere una bellezza, che letizia / era
davanti a me, ridendo, facendomi ridere, come ubriaca. la povera bestiola,
della fede cattolica, mi fanno proprio ridere; ed in quei liberi pensatori trovo
): o voi a sollazzare e a ridere e a cantare con meco insieme vi
: per esser persona lieta, cominciò a ridere e a cantare. goldoni, xiii-389
, dice a un tratto scoppiando a ridere e mi guarda negli occhi, è
.. gli facea la bocchina da ridere, e loro occhi pazzi gli facean illinguino
fatto presto a liquefarti, sarebbe da ridere se te ne andassi prima di me.
parabosco, 5-17: mi vien da ridere di alcuni cortegianelli liquidi che, avendo
proprio perché l'autore non vuole né ridere né piangere permettendo al lettore la libera
stenico ', mi venne da ridere pensando alla singolare fortuna scenica di
atto unico farsesco: tutto da ridere, come dicevano una volta i manifesti e
20-160: io non mi posso tener di ridere, perché bisogna che si guardino di
, 444: eh! voi mi fate ridere; / vedete voi com'e'tornano
il giorno aveva udito giù nel viale ridere francesca, parlare gustavo, e quindi perdersi
andamenti, per gli cenni e per lo ridere che vedea lor fare; ma questo
il pesce al lombrico, ci fu da ridere perché, appoggiando il luccio nel serbatoio
fazio, ii-42: pensa che 'l dolce ridere / non vedrai mai nel suo bel
conv., iii-vin-ii: che è ridere se non una corruscazione de la dilettazione
sempre serio, si metteva allora a ridere e brillare d'un certo luminello,
chi mai scompisciato non si sarebbe dal ridere, se avesse veduto quel mercantuccio da uovi
: costoro dalla lungi cominciarono a ridere di questo tatto. m. palmieri,
raccontarvi uno amorazzo contadino, più da ridere per la conclusione che lungo di parole
scapolo mattacchione, che faceva morir dal ridere con le sue macchiette e col rifar il
zibaldoni di storia dell'arte da far ridere i polli, pacchiani ricettari per il successo
bacchetti, 3-70: lei lo guardava ridere mezza accigliata, rassegnata alle follie e
dalla ruota, che si confondeva col ridere facile, continuo, dei negri scervellati
faranno magari rabbrividire, ma non fanno mai ridere. buzzati, 6-209: in realtà
mi pare che, se voi voleste ridere, egli si potrebbe farlo con maggior
, 38: venendo al prete voglia di ridere, e considerando la grossa maglia del
mio poco coraggio, ma io li lascio ridere, e non sono voluto andare neanche
toscani coll'è. 'si mise a ridere quant'è mai '. p. petrocchi
di colà dove eran venuti solo per ridere. alfieri, 1-61: -e tebe
-mandarsi a male dalle risate: ridere a crepapelle. collodi, 34
lanci, 3-7: le parole che fanno ridere sono o sciocche o ingiuriose o amorose
] appena aperse gli occhi cominciò a ridere malgrado che fosse nata con difficoltà e
. pirandello, 5-448: scoppiai a ridere d'un maligno riso. 4
, a cui non venga voglia di ridere di tali scempiezze. calandra, iii-217:
te. -e il grimiti si mise a ridere maliziosamente, tra il fumo della sua
, 1-7: ecco che si mette a ridere facendo il malizioso come fossimo uomo e
guida, che come mi vidde incominciò a ridere e dire: ha, ha,
una manata di colui che, veggendo ridere ognuno, si girò intorno lo sguardo malcontento
/ ogni modo, mancar oggi da ridere. canti carnascialeschi, 1-374: da cacciar
ti conosco: e vedrai che sapremo ridere delle nostre manchevolezze. 2. assenza
di arresto ': locuzione che fa ridere, perché parrebbe che il mandato
-la grangia? -si mise a ridere. -perché rico è un mangiagrilli che
[i tedeschi] si misero a ridere tutti e quattro a più non posso.
se avessi fior di stile descrittivo, farti ridere a crepapelle con la figura del
marciapiedi » dei pennoni, li faceva ridere. dizionario di marina, 434
mia madre si rinfranca; ritorna a ridere. « eh! » ritorna a dire
, con tutto ciò si posero a ridere, infingendo di credere alle sue parole
in piantare e piangere ridendo e a ridere piangendo. mariconda, 3-5-23: orsù,
fucini, 180: dette in un gran ridere e riprese la corsa, a martinicca
passa pel capo. si metterebbe a ridere. -fare il martire, atteggiarsi a
cena, nella quale non fero altro che ridere. brusoni, 7-215: trovata al
sgangherare le mascelle a qualcuno: farlo ridere a crepapelle. lippi, 4-14:
sgangherare le mascelle per le risa: ridere sgangheratamente. pulci, 18-182: morgante
mondo, sganascia le mascelle dal gran ridere... quando sente la storia
). ant. mascellarsi dalle risa: ridere a crepapelle.
faccia una maschera, e non osi ridere per non farsela crepate, né si muti
, che non riusciva nemmeno a far ridere. = deriv. da mosca2
malizietta e con un garbo che faceva ridere senza far arrossire. cesarotti, 1-vi-303:
che, rendendosi palese, / poi fa ridere a mie spese. b. spaventa
in quando, senza punto trovarci da ridere. soldati, 2-162: il mascherone liscio
fessa di un ragazzo. queste cose fanno ridere. rise anche mascolina, sf. ornit
: a quei tempi gli attacchi facevano ridere. adesso ch'erano cose massicce e tremende
: aveva torto peliegra di masticare e ridere sotto i baffi; già, perchè non
ma un tale si era messo a ridere perché, secondo lui, è soltanto
d'america, é riuscito a far ridere la compagnia, quando ha alzato la
4-163: non puossi a meno di ridere a quelle atteggiature deformi, che paiono
mattaccini,... per far meglio ridere, vanno con quella camicia pendente e
e novissimi, fanno arte del far ridere e corrompere la gioventù. f.
.. faracci venire alcuna smania di ridere mattamente per alcuno detto di cattivo parlare
, i-391: il castellano lieto cominciò a ridere, veggendo ch'egli matterà filocolo,
capellano volgar., i-77: lo troppo ridere dimostra mattezza, e le femmine sono
una mattezza a screpolare la pelle dal ridere. 4. locuz. -morire
affacendato e giocondo; un gridare un ridere, un ciarlare a voce alta; saluti
, e se può inventare delle buffonate da ridere, non gli par vero? pea
il satirico, che non vogliano soffrirlo senza ridere gli uomini gravi. cattaneo, v-1-289
, 1-55 (139): cacciandosi a ridere, [il papa] disse che
castiglione, 268: induce ancor molto a ridere... il recitar con bona
ghigno beffardo o diabolico ', il 'ridere in pelle in pelle ', o
lasciato in eredità la sua maniera di ridere convulsa e melensa. lucini, 6-17:
mellonaggine di maestro simone fanno troppo più ridere che qualunque si è faceta scrittura o
cecchi, 229: voi mi faresti ridere, ed ho male. / addio,
: chi si sarebbe potuto contenere e non ridere, in vederlo imitare infino i mendi
, iv-xxvn-14: non altrimenti si dee ridere, tiranni, de le vostre messioni,
e ridicoli essi, mentre voglion far ridere altrui. mazzini, 42-68: come
in tal condizione che a tempo fa ridere. settembrini [luciano], iii-2-121
lui, anzi fa mercanzia del far ridere. -farne sfoggio con ambizione presuntuosa ocon
, ii-1-30: esortate l'amico vostro a ridere, per che n'ha ben d'
vada mescolando nei ragionamenti piacevoli e da ridere cose di gravità, né meno nei
1-283: molte volte, per far più ridere, muovono indegnamente le persone e storcono
laggiù, mescolato agli altri, magari a ridere e scherzare sul piccolo e grande argomento
, iv-xxvn-14: non altrimenti si dee ridere, tiranni, de le vostre mes-
gli altri glielo davano, quasi per ridere, per il gusto di vedere come
a fare l'altrui mestiere; il far ridere non è da lui. fagiuoli,
ovidio; / ond'è che fanno ridere la gente. carducci, iii-8-67: così
più metodo alcuno, e vi farei ridere raccontandovi la mia vita, se non
annunzio, iv-1-168: ella si mise a ridere d'un tenue riso che su quella
essi perseverati a non credere e a ridere, si mise il diluvio, che a
: si mise a bere e a ridere e ne ingollò un mezzino e poi un
quelli dua gentilissimi uomini, cacciatisi a ridere, mi messono in mezzo e, sempre
, 1-79: lei si era messa a ridere, fissandomi negli occhi fino al midollo
, 27: risento / il monotono ridere senile / dei migranti acquatici, / lo
, 5-iii-161: hanno che cantare e che ridere delle tue balorderie e delle tue millanterie
. -bisogna sentirla da gino, per ridere. tu conosci la mimica di gino
xxvii-6-86: se io non gli farò ridere, lor danno. e'lo sapevano per
più dell'ordinario caricata, per far ridere, atteso il tenore minchionatorio di tutto
. ho pensato a tutto, e vo'ridere fino in fondo, e chi è
sì, sì, la cosa è da ridere, ed è bene uno scandalo cotesto
circa al minutare in segretaria, mi fanno ridere le due prime impòtenze obiettate, la
io paleso francamente per incominciare a far ridere il pubblico alle mie spalle e per
il suggello mirifico carducciano, torna a ridere in faccia al pascoli. 3
que'prìncipi misantropi, che non sanno ridere e non vorrebbero che né pur gli
insoffribile, / che tutto lieto a ridere / si pose nello scorgere / sua
è un nome che fa un poco ridere. mi fa, ormai, pensare ai
sciocca. sermini, 251: non ridere,... che misser rossetto non
, 2-313: la madre si mise a ridere: -o questa? -disse.
anima ne l'allegrezza moderata, moderatamente ridere, con onesta severitade e con poco movimento
anima ne l'allegrezza moderata, moderatamente ridere, con onesta severitade e con poco movimento
già di frequenti scandali e che quel ridere sacrilego era diretto sull'augusta sua persona
conviene all'uomo... moderatamente ridere con onesta severitade, con poco movimento
con gravità magna, ne i lascio ridere a posta loro e scrivo. 3
132): quello che sommamente è da ridere de'fatti suoi è che egli in
lumacone, di che il primo a ridere fu lui per quella stessa molliccia pastosità
cosa di molto simile e che fa ridere e cantare. pratolini, 9-1088: aspetto
... si sedeva in crocchio a ridere, a godersi le loro baldorie mangiando
: egli inventava ogni monelleria per farla ridere. verdinois, 288: tanto s'intrinsecava
sulle ginocchia, sbaciucchiarlo, scherzare e ridere, leggera e monellesca.
e sano monello: serio, ma sapevo ridere con tutte le guancie.
grazzini, 4-198: poiché io veggio ognuno ridere, egli è forza che tu mi
soldati, 2-180: mi viene da ridere perché adesso penso al monoblocco. il
di questo passo, arriverà a far ridere anche i paracarri. borgese, 1-326:
/ al suo comando, / tagliati a ridere / moralizzando. carducci, iii-16-327:
. desiderio di fare festa, di ridere, di scherzare; allegria giovanile,
noi galantuomini l'intendiamo per voglia di ridere, di scherzare, di fare il bordello
pel capo; ruzzo, voglia di far ridere. moretti, iii-691: era già
. -riso continuo, irrefrenabile voglia di ridere. dossi, i-233: ride sempre
a qualcuno: fargli passare la voglia di ridere, di scherzare, di divertirsi (
]: « morbino: voglia di ridere e di far ridere (così detto dal
: voglia di ridere e di far ridere (così detto dal riso involontario che
', cioè 'brio, voglia di ridere e scherzare '. 'le morbinose'
262: il termine e misura del far ridere mordendo bisogna ancor esser diligentemente considerato,
.. non si può ritenere dal ridere ad un improvviso morso dato ad altrui,
da morire. cosa da morir dal ridere, da morir dalle risa. un
poco da mormorare alle donne e da ridere a'giovani. b. fioretti, 2-4-145
e a me da mormorare e da ridere. borgese, 1-278: di andar subito
religioso con un motto non meno da ridere che da commendare. tasso, u-iii-1005
c'è spettacolo più mortificante che di vedervi ridere sul viso da uno a cui voi
tavolino, /... / farai ridere il prete ed il becchino. tommaseo
tale ha certe mosse che fanno proprio ridere. mi ha fatto una mossa piuttosto
de amicis, xiii-168: sento molti ridere quando uno dice:...
, fare i gattini,... ridere sul mostaccio 'ad un tale.
sembra. fruchetta, 128: o smoderato ridere o il far del continuo e per
quando bene mostras sero di ridere, perché serbano eterna memoria di cotali
e motteggiandoli tutti alla lor volta faceva ridere il mondo. grossi, ii-4ì7:
, per dare piacere altrui, e con ridere e motte- giare, sì aveva fatto
ne l'allegrezza moderata, moderata- mente ridere, con onesta severitade e con poco movimento
convenuta per vedere et un dellegiare da fare ridere un saxo. ariosto, sat.
piede. prima nicola si mise a ridere, vedendola in terra come un salame,
ride per piangere, che piange per ridere, che non sa mai nemmeno lui
più potenti di sé. -fare ridere, fare stomacare i muriccioli: non
... farebbe dall'un canto ridere, dall'altro stomacare i muricciuoli, non
muro. collodi, 13: smetti di ridere! -disse geppetto impermalito; ma fu
amicis, 86: è impossibile trattenersi dal ridere a vedergli fare il muso ai lepre
più familiare e più impertinente che 'ridere in faccia. dice non solo lo
nanco 'il tirazza ', che fa ridere sempre, come si pose a stonare
disse, -come me, per far ridere una santa donna, e per farvi
la boce, ciascuno comincia a ridere. bresciani, 6-x-244: il puledro prese
famose battaglie napoleoniche, diventano cose da ridere. borgese, 1-34: l'amor di
in sé una certa nascosa suspizion di ridere. 7. ant. che
pirandello, 8-noi: nannetta scoppiò a ridere nel vederlo restare con quel palmo di
disoccupazione (involontaria), non fa ridere il de stefani. 2.
lo ': dove non posso non mi ridere di festo pompeio, che dice,
3-7: appena aperse gli occhi cominciò a ridere malgrado che fosse nata con difficoltà e
xii-328: ad un tratto, incominciò a ridere, di un riso nervoso e irrefrenabile
: a questo punto si mise a ridere d'un riso che pareva di un
neuropatologo, un tale che non può ridere, che non può godere, che non
gli eroi per terra, i neutrali a ridere. solaro della margarita, 195:
tenersi la pancia falstaffiana dal gran ridere / quando sbrani [o charlot]
il che produce un dolore strano che fa ridere come il solletico. 13
m. cecchi, 1-2-428: voi fate ridere / con questo vostro straccalo all'antica
ii-314: m'ha fatto... ridere un pochetto in considerar l'ostinata goffezza
omini inel parlare, inel contenere o ridere o azzuffare insieme, che atti fieno
: contavaie le più belle novellozze da ridere, che voi mai vedeste. =
2-1-46: fare adunate e novellare e ridere, pochi o molti insieme, s'avrebbe
. pirandello, 8-854: potete anche ridere, volendo, di quest'orso che
xii- 327: si mise a ridere, lusingata e attirata, si sarebbe
notare scherzando sopra un mare di fuoco e ridere fra i tormenti? tarchetti, 6-i-82
secoli della gentilità doveano i letterati saggi ridere dietro a costoro in osservando il loro
la suo presenzia 1 ciel comuove a ridere. s. bernardino da siena, 526
zeno, iii-47: mi ha fatto ridere il modo con cui mi avvisate che
. pavese, 1-92: scappa da ridere alle ragazze, e talino si volta
licisca... cominciò a ridere, e a tindaro rivolta, disse:
con gravità magna, ne i lascio ridere a posta loro e scrivo.
molto minori escitativi oggetti ci moviamo a ridere et a pigliar sollazzo che non facciamo
aperte alzando alle spalle, dette che ridere a tutti. manzoni, pr.
/ tra questo bianco cum disegno ornato / ridere un sangue a guisa d'un rubino
che tutto ode, cominciò a ridere di tali parole spettando udire più oltra.
, sì, esortate l'amico vostro a ridere, per che n'ha ben d'
licito parlare, sedere, scherzare e ridere con chi gli parea. condivi,
la sua anima nell'allegrezza moderata, ridere con un'onesta severità. boccaccio
la vista ricovrar gli uomini orbati, / ridere il pianto e rallegrarsi il duolo.
si vede che ti sforzi di non ridere. il tuo fidanzato! ma è il
dei fascisti onorari, come bonomi, fanno ridere. 3. che serve o
aggiungi: e un filosofo ontologo può ben ridere delle ciance letterarie: sebbene quelle ciance
à, à! che... ridere! via di qui. solo sull'
favola due ore e mezzo e farvi tanto ridere. p. del rosso, 1-3-62
i-223: mia sorella si mise a ridere e disse: « e perché? su
): lo scolare allora cominciò a ridere,... veggendo che già la
dei critici deve maravigliosamente strafottersi e deve ridere vedendoli annaspare incerti ed oracoleggiare. -in
sospirare, voi non mi avete fatto ridere, e dopo la pasqua della vostra
, 4-198: poiché io veggio ognuno ridere, egli è forza che tu mi
. assola, 2-95: -non ridere, cattiva, -e cominciò a per
coloro che piatendo sono condannati dànno da ridere. g. de'bardi, xcii-1-161:
così goffi sbalzi che per il gran ridere rosa perdé ogni altro dubbio. pavese
-ridere da perdere i denti: v. ridere. 62. prov. dante