finto scarlatto. idem, 1-56: la ricordavo bene, e bene ricordavo la figura
: la ricordavo bene, e bene ricordavo la figura bianca dalla gonna ampissima.
regolare. sinisgalli, 6-158: io ricordavo le lezioni di andatura; passo, ambio
mio asserto, feci qualche nome famoso che ricordavo. = voce dotta, lat
anche un mio opuscolo di cui non ricordavo più 1'esistenza. pavese, 4-156
stesso argomento, ed io che mi ricordavo di quel maledetto strigliare, cominciavo a
un altro e ascolto, e mi ricordavo la notte prima, quand'era talino che
mano. d'annunzio, v-1-241: ricordavo l'odore della scuderia di faenza,
bene sfruttato, a me che gli ricordavo la promessa, rispose con ima lettera villana
appena lontano poche miglia, ma non ricordavo un rivolgimento e capovolgimento così radicale e
e. cecchi, 6-351: mi ricordavo un'analoga impressione d'umanità macinata e
. fagiuoli, 1-6-390: non mi ricordavo che adesso, quando la moglie ha altra
gli altri che avevo veduto morti o agonizzanti ricordavo allora! quello a cui con una
più piccola, ma più avventurosa. lo ricordavo un paese folto, girato su se
. e. cecchi, 6-246: mi ricordavo... in una grande rivista
provinciali per cose ed uomini ch'io non ricordavo neppur più. corazzini, 3-33:
jovine, 380: di lui non ricordavo che quelle demoniache furie dei sensi ma
in dio, che io non mi ricordavo più di nessuno dispiacere che mai io
persona). comisso, 7-228: ricordavo ancora che in roma nell'altro dopoguerra
questa fanteria femminile in ghingheri, non ricordavo d'avercela lasciata, nel nostro prato
un ricordo abbastanza simpatico perché me lo ricordavo studiosissimo, e mi pareva che per
da ghiaccio erano così primordiali e non ricordavo di averli mai distribuiti ai miei soldati
gallerie. alvaro, 9-98: lo ricordavo un paese folto, girato su se stesso
alvaro, 8-207: di questo castello ricordavo un cortile dove l'umidità ha messo
il capo incrociavo le mie mani / e ricordavo i ritorni: / odore di frutta
inella mia medaglia, io non mi ricordavo più... della mia angelica
di lascivia. moravia, ix-339: ricordavo rosetta,... gli occhi incantati
capo incrociavo le mie mani / e ricordavo i ritorni: / odore di frutta
era rimasto tale e quale come me lo ricordavo; coi gradoni di selci scuri listati
b. croce, ii-14-94: ricordavo di aver tante volte udito esprimere da
quasi inutile il riparo del parapioggia; mi ricordavo di quella seconda volta che venni a
bisbetici. d'annunzio, v-1-241: ricordavo l'odore della scuderia di faenza,
. e. cecchi, 2-33: ricordavo, leggendo, d'aver fatto anni addietro
e dai profeti, quel poco che ricordavo o credevo di ricordarmi. 6
non piangevo nemmeno; ricordavo; e il ricordo aveva quest'apparenza
e la morte. moravia, xiv-317: ricordavo l'ombelico come una fossetta bianca e
già apparso quel viso? non mi ricordavo; ma avevo visto certo molte persone
superficie. d'annunzio, v-1-241: ricordavo l'odore della scuderia di faenza,
svevo, 8-134: io proprio non ne ricordavo il nome. ficcai gli occhi nel
: pensavo a una cara persona: mi ricordavo che proprio in quei giorni s'
e. cecchi, 2-33: ricordavo... d'aver fatto anni addietro
g. bassani, 3-133: non ricordavo il muso che aveva piantato a quel
l'abitudine di portare per casa, ricordavo, onde stare più comoda o sentirsi
croste. d annunzio, v-1-241: ricordavo l'odore della scuderia di faenza, la
virtù de'mezzi. borgese, 1-17: ricordavo un sentimento che tu mi hai spiegato
per esperienza considerate che quando io vi ricordavo che abbiamo a morire era la più
alvaro, 8-207: di questo castello ricordavo un cortile dove l'umidità ha messo una
b. croce, ii-1-495: io ricordavo... la fonte fiabesca del
d'una traduzione? borgese, 1-17: ricordavo un sentimento che tu mi hai spiegato
sepulcro bianco. pascoli, 590: ricordavo. a'miei venti anni, mal vivo
: pensavo a una cara persona: mi ricordavo che proprio in quei giorni s'era
lume a petrolio. piovene, 6-369: ricordavo due stanze, una più di riguardo
g. bassani, 3-133: non ricordavo il muso che aveva piantato a quel
quella voce. piovene, 3-9: ricordavo alcune parole, quasi un ritornello,
. c. levi, 6-113: ricordavo fra gli altri un vecchio, incontrato
molto più angusti di come me li ricordavo... e soltanto il profilo
a vederla. tozzi, v-245: ricordavo l'elemosina fattami a gualdo priorato
di canarino. d'annunzio, v-1-241: ricordavo l'odore della scuderia di faenza,
è lamia vita! papini, 27-737: ricordavo il passato grigio e scuro, tutte
che t'ho copiato. non me ne ricordavo preciso, ma avevo letto quello che
la novità della cosa, improvvisamente mi ricordavo degli amici e ne sentivo la mancanza.
: pensavo a una cara persona; mi ricordavo che proprio in quei giorni s'era
. b. croce, ii-1-494: io ricordavo... la fonte fiabesca del
a restituirli. piovene, 3-9: ricordavo alcune parole, quasi un ritornello, che
tornò. moretti, ii-791: nemmen ricordavo che le città estremamente belle son per
stacca. moravia, ix-205: mi ricordavo allora di quando ero bambina e specchiarmi
quelle cose. borgese, 1-17: ricordavo un sentimento che tu mi hai spiegato
da parte. moravia, ix-278: io ricordavo che, quando ero bambina, i
risultato). sinisgalli, 2-81: ricordavo molto vagamente una tua frase, una
non ho paura. soldati, 185: ricordavo, sì, un petrucci, gino
di pane, ma non sempre mi ricordavo. me ne ricordavo quan
ma non sempre mi ricordavo. me ne ricordavo quan do lo vedevo
suo fragile cuore. sinisgalli, 2-27: ricordavo di averla vista quell'immagine tante volte
sue labbra. gadda conti, 1-604: ricordavo, a lampi, le spedizioni in
segnata. monelli, 2-354: ricordavo, dell'anno 1953, un fratturo tutto
cinque righe, e in quel momento ricordavo solo vagamente che era un derivato dell'urea
comune. p. levi, 2-181: ricordavo solo vagamente che era [l'allossana