curiosi. borgese, 6-113: allora mi ricordai ch'era davvero un giorno di vacanza
ma sì m'asicurai, / quando mi ricordai / del sicuro segnale / che contra
b. pitti, 81: né mai ricordai com'io mi fossi caduto, ma
mi fossi caduto, ma ben mi ricordai de l'atto del cavallo, che avea
9-44: un'infinita dolcezza mi avvolse, ricordai ch'ero stato bambino. idem,
farsi bastonare. vittorini, 2-70: mi ricordai di loro, mio padre snello come
! ». vittorini, 2-70: mi ricordai di loro, mio padre snello come
brividi. moravia, v-259: mi ricordai del brivido di smarrimento che avevo provato
in leggiadri festoni. imbriani, 3-42: ricordai quando fanciullo soleva spruzzare inchiostro sulla carta
in mare; e poi non me ne ricordai perché non so indovinare. masuccio,
20-27: veggendo il tempo bel, mi ricordai / della cerbietta, e vennemi in
similemente anche risposi eo, / perché mi ricordai della risposta, / che fe'san
a ballare al nirvana... mi ricordai che c'ero stata di passaggio,
suo nome..., mi ricordai di quelle parole. tommaseo, i-139:
e. cecchi, 1-45: mi ricordai che, per necessità di cose,
muoveva la gamba. d'improvviso mi ricordai quante volte avevo avuto i geloni, le
sull'altare. pavese, 6-239: mi ricordai la finestretta del mio primo 'atelier
a guardarli. pavese, 5-54: mi ricordai la delusione ch'era stata camminare la
ciottoli. calvino, 1-258: io mi ricordai dei dementi che s'incontrano spesso tra
da parte con niccolò ed ugolino gli ricordai che in ogni composizione e accordo che
cotale designazione. pecchi, 3-149: ricordai... il nome nobile e gentile
moravia, xii-56: era invece, come ricordai improvvisamente, il quaderno in cui,
anacronistico... me ne ricordai un giorno, quando, mentre passeggiavo
d'azeglio, 1-458: non mi ricordai più di nulla, non mi parve
, desidera. svevo, 3-666: poi ricordai il sistema da me escogitato quella sera
a capochino? tozzi, i-381: mi ricordai d'un amico finito tisico a diciotto
tozzi, i-381: con quanto piacere mi ricordai anche della sua camera tappezzata di carta
: quando gli fui vicinissimo, mi ricordai tutte le sue ripulsioni e fobie, gli
frottola. linati, 13-193: mi ricordai d'una frottola rimata. 2.
,... a un tratto mi ricordai che uno di codesti quaderni era rimasto
la pergola del tuo giardino, mi ricordai un'imagine che avevo traveduta leggendo la
giovane soverchiato dal suo stesso zelo io ricordai come il simulacro di amore custodito in
d'annunzio, v-1-769: io gli ricordai quella umiliazione luminosa che per la persona
mutoli. moravia, v-424: mi ricordai della balbuzie che inceppava la parola ad
. de pisis, 1-198: ricordai il concerto del teatro varietà. fregoli
, 16-17: di altre cose io mi ricordai, a sentir parlare quell'aretino con
sportello. soldati, xi-247: mi ricordai, allora, che la bomba oto
rimbrunir della sera veniva a trovarti, mi ricordai del tuo ufficio della madonna, e
indumento. ojetti, i-449: mi ricordai d'una fotografia di lui in brache
, per mangiarli ». allora mi ricordai e compresi il perché gli abissini danno
seme. soldati, v-436: ricordai un becchino col quale, recentemente,
bella quercia, ove altra volta mi ricordai essermi nel seno di lei riposato,
fa ve lo dissi distintamente e vi ricordai lo mandassi alla memoria come cosa necessaria
fresca penombra. soldati, vii-184: ricordai che a poco a poco via piemonte si
. parabosco, 4-45: 10 mi ricordai sempre di quel gatto che, essendo nella
in purgatorio. pascoli, 546: ricordai che tra quei fiochi suoni / che a
confederali. machiavelli, 1-iii-764: gli ricordai che, in ogni composizione e accordo
bel nome italiano che a un tratto mi ricordai d'avere scoperto in una vecchia carta
sole. de pisis, 1-416: mi ricordai che senza compenso l'orbo non canta
prima paga. vittorini, 2-170: mi ricordai dell'usanza che si aveva in sicilia
stagno. pavese, 5-33: mi ricordai come la mamma virgilia strappava la pelle ai
all'altra. soldati, v-98: mi ricordai che ero ancora spettinato e impolverato e
? c. gozzi, i-311: le ricordai ch'ella aveva de'pertinaci nimici nella
cuore. linati, 9-15: mi ricordai che una soavità piena di pianto e
sassetti, 7-54: a questo tratto mi ricordai dell'anima di ser iniquità con un
. f. frugoni, i-264: mi ricordai d'aver già veduti que'tali [
da ieri a sera e che non mi ricordai di mettere alla posta. pascoli
, la magnolia, le aiuole; e ricordai specialmente quel giorno, quando partii la
2-122: overath strizzò entrambi gli occhi. ricordai come anche lui avesse avuto sempre un
indietro e, dimenticati i libri, mi ricordai d'una fotografia di lui in brache
spessi lampi guizzare in lontananza, mi ricordai di una notte simile passata alcuni anni
egli fosse e dove veduto l'avessi mi ricordai. 30. percepire con l'
sfrenava. de pisis, 1-220: ricordai di averne parlato con la marchesa padrona
, xii-144: allora, improvvisamente, ricordai con meraviglia che durante quei due mesi che
1-14 (50): io gli ricordai i mia danari: lui sbeffandomi; a
: un giorno non potei resistere: gli ricordai i suoi trionfi al teatrino delle querce
fuora del castello, e subito mi ricordai di tutto quello che io avevo fatto
rigattiere. faldella, 15-81: mi ricordai come i ferravecchi di stracci, i
dove sbattere la testa, quando mi ricordai della signora mimi, una famosa affittacamere che
sé. strati, 6-138: mi ricordai di quando diceva: « sapere che
! g. raimondi, 3-167: mi ricordai di cardarelli, o meglio: dell'
, 621: li giorni passati mi ricordai di due sbagli presi dal redi nelli
secca, color di zolfo, e io ricordai il gran ronziodell'estate e lo sgorgare del
ma sì m'asicurai, / quando mi ricordai / del sicuro segnale / che contra
parabosco, 4-45: perché io mi ricordai sempre di quel gatto che, essendo
seno e volevo fare un controllo: mi ricordai che menaldo era specialista in senologia.
. visconti venosta, 295: mi ricordai ch'ero uscito di casa senza un soldo
ferd. martini, 5-233: mi ricordai (giacché siamo a sfilzare il rosario
a gambe e i so come, ricordai che michele mi aveva detto che quello nemici
1-832: narrando io di andrea doria, ricordai come questi, il quale sapendosi in
: sì m'asicurai, / quando mi ricordai / del sicuro segnale / che contra
negli sguardi / un vano sogno (ricordai più tardi) / un vano sogno di
stile. algarotti, 1-vi-21: mi ricordai allora di quei versi di barnwell, che
occupati in tanta dolcezza che non mi ricordai di domandare del nome speciale.
ch'eran false. moravia, viii-56: ricordai allora che la prima stilettata di quel
veda. machiavelli, 1-vi-150: vi ricordai la faccenda di girolamo gaddi: ora di
cav. federigo tozzi'... ricordai come nella famosa lista di novellieri e poeti
alvaro, 17- 50: mi ricordai che poco più oltre, in un altro
la pergola del tuo giardino, mi ricordai un'imagine che avevo traveduta travedevi
della sera veniva a trovarti, mi ricordai del tuo ufficio della madonna, e dei
indifferentemente. guerrazzi, 1-110: ricordai altrove come gasparo di coligny grande ammiraglio
la teoria dell'antidoto all'alcole menghi ricordai un'esperienza di viviset- tore di cui
repubblica; al chiosco degli sportivi mi ricordai che era domenica, per via della
il giogo. pavese, 5-33: mi ricordai che mettevo gli zoccoli soltanto d'
. faldella, 15-102: ricordai i 'portogalli capati'– il caffè da due
la raggion della materia enciclopedica, mi ricordai dell'enciclopedico vostro ingegno. r
d'inchiostro. imbriani, 3-42: ricordai quando fanciullo soleva spruzzare inchiostrosullacartaepoiripiegarlaemi compiacevade'capricciosidisegni
vidi una scritta: kvas, e mi ricordai curioso di tutto lo kvas su cui
per emendarlo. 2. che ricordai personaggi, gliambienti, leatmosfere descritti da