mescevano in un accordo profondo che io riconoscevo perché dal tempo lontano era rimasto nella
si acuiva, perché in quella rivolta riconoscevo un guizzo d'agonia. jovine,
si acuiva, perché in quella rivolta riconoscevo un guizzo d'agonia. 3
era indifferente, mi piaceva, lo riconoscevo odore dei pasti della mia infanzia.
doveva essere di buona famiglia. lo riconoscevo dai modi, perché io sono quasi
la fune a cui era attaccato: riconoscevo perfino il lieve cigolìo della carrucolina.
che rifiutò. calvino, 1-266: riconoscevo nell'immagine di questa torma smarrita che
domandai quale fosse bixio falorai, non lo riconoscevo. c è quello nel mezzo tra
supreme. sbarbaro, 1-95: riconoscevo... i tarli del cemento armato
di fango. alvaro, 9-97: non riconoscevo neppure il luogo. difatti, mentre
cronaca nera. sbarbaro, 1-95: riconoscevo... i salutati ad ogni
palpitazioni. d'annunzio, v-3-214: riconoscevo a quel dilatato respiro del mio sogno
intorno con un viso malsicuro, in cui riconoscevo il disfacimento di una ambigua perplessità.
tale lontananza dalla realtà, che non riconoscevo più gli oggetti circostanti, vedendoli tuttavia
. bocchelli, ii-443: 10 riconoscevo per la centesima volta la prepotenza eser
, anche per codesti capelli non ti riconoscevo. palazzeschi, ii-808: ecco.
: in tutta la condotta di leda riconoscevo la risolutezza ingannevole ed effimera delle azioni
io fossi... ») non riconoscevo una sola nota, né raccapezzavo una
dire una specie di vergogna di ciò che riconoscevo come una colpa del nostro verso
della bibita-pretesto, che, trasalendo, riconoscevo l'or- betto, il monco,
del passato. morante, 2-323: riconoscevo nei suoi occhi, nei suoi modi
guardavo i tronchi dell'intravatura e li riconoscevo uno ad uno, quello con la
un tempo a questo profondato disegno mi riconoscevo figlio di non so qual musa laurigera
della grande chiesa madre che anch'essa riconoscevo antica nella mia memoria. -idea
con un viso malsicuro, in cui riconoscevo il disfacimento di una ambigua perplessità.
. sbarbaro, 1-95: trasalendo, riconoscevo l'orbetto, il monco, nino
: che così fosse... lo riconoscevo dalla sensazione mortuaria che provavo ogni volta
recente. stuparich, 5-368: non riconoscevo più maddalena, la dolce equilibrata maddalena
. b. croce, iv-2-269: riconoscevo il carattere pratico o praticistico del movimento
. b. croce, iv-2-269: riconoscevo il carattere pratico o praticistico del movimento
antica familiarità. pavese, 5-166: riconoscevo la terra bianca, secca; l'erba
riportarono a casa, che non mi riconoscevo più. -riconoscere da un chilometro
tentavo di fare un bilancio della giornata, riconoscevo di averla riempita fino all'orlo e
disfatti del viso... riconoscevo proprio la mancanza di quel tono che
del rifacimento radicale dello spirito umano. riconoscevo che v'erano stati tentativi di una
ingozzandomi delle bibite-pretesto che, trasalendo, riconoscevo l'orbetto, il monco, nino il
portone, in una via traversa quando riconoscevo di lontano qualcuno degli antichi commensali.
guardavo i tronchi dell'intravatura e li riconoscevo uno ad uno, quello con la corteccia
così fosse, del resto, lo riconoscevo dalla sensazione mortuaria che provavo ogni volta
, 5-476: a uno a uno li riconoscevo, i miei compagni di gabinetto e
quella smorfia sinistra, quasi non lo riconoscevo neppur io. e. lecchi,
sua pace? moravia, 14-85: riconoscevo... la soavità chimica di un
spartitraffico e guardavo la pioggia: la riconoscevo, dopo le cataraffe che si erano
dell'ameba con particolare violenza, ne riconoscevo i sintomi, la dissenteria e il
di coke. sbarbaro, 1-95: riconoscevo... i trivellatori del sottosuolo