subdito e minimo servitore, de continuo me ricomando. n. da ponte,
la magnificenzia vostra per infinite volte me ricomando et oferisco, che idio sano e
: / zentil madona, a ti me ricomando. cieco, 17-100: il padre
più per oggi, a voi mi ricomando. sanudo, lii-221: ni altro abbiamo
et a vostra magnificenzia mi offero e ricomando. n. agostini, 4-1-59:
ponzela gaia, 16: l'anema mia ricomando a dio: / io voio morire
schivo, / benigno signor mio, ti ricomando. tebaldeo, son., 5-11
quali con vostra signoria di continuo mi ricomando e bascio la mani, sogilandovi la
altro che a vostra excelenzia umilmente mi ricomando che, idio quella [la signoria]
v. s. di continuo mi ricomando e lascio la mani, sogilandovi la mia