, o natura, / perché non rendi poi quel che prometti allor? verga,
tua volontà, di maniera, che le rendi un culto divino, ch'è quanto
moniglia, 1-3-154: manigoldo, / rendi le borse. e come? io non
due cose: l'una, perché tu rendi un poco d'aria alla mia disavventurata
/ o prendi l'una, o rendi l'altra, o morte / dà insieme
stanchezza né sonno; e pria che rendi / suo dritto al mar, fiso
... che mia fortuna / placida rendi, allorché tutta imbruna: / te
forse vuoi con tuo marito stare, / rendi l'infante alla sua vera madre /
monti / talor t'assidi maestosa, e rendi / belle dell'alpi le nevose fronti
. lorenzo de'medici, ii-77: rendi a dio grazie, ché tu n'hai
a quanto ammonta il disavanzo? ti rendi conto che in pochi anni questo megalomane
a contemperarle saggiamente fra loro, e rendi la fantasia non padrona, ma ministra
: dispregia quella che ti dispregia; rendi cambio a quella che ti seguita.
afflitti e buon rimedio; / tu rendi sana nostra carn'in- ferma, /
.. che mia fortuna / placida rendi, allorché tutta imbruna: / te seguo
, cedi pur vinta e l'arme rendi, / ché 'nvan contrasti al volator
ch'intenerisci i cori, / e rendi calda la gelata neve, / e fai
all'umano pensiero, agli occhi il rendi / visibile: ed in tale e tanta
rosa senza spina / che odor soave rendi sempre altrui, / e se'medela
l'eufrate alle sponde / sollecito ti rendi. alfieri, xiii-30: menarmi /
con temperarle saggiamente fra loro, e rendi la fantasia non padrona, ma ministra
, che altronde vengati; ma la rendi subito a dio. algarotti, 2-434
che in cambio, qual cambio! ci rendi / il tuo corpo, il tuo
/ all'umano pensiero, agli occhi il rendi / visibile. leopardi, i-121:
tu di costa / l'assali, e rendi van quanto e'propose. algarotti,
. segneri, i-517: ti rendi con ciò solo abbastanza deme
/ or perché nel matin due non ne rendi? / tu manchi troppo a la
, / se 'l deposito mio non rendi intero. / dove hai posto, infedel
che porge la mano rogo e sì me rendi a san francesco, / ch'esso
da tempo. pulci, iv-20: rendi la spada a marte, / e desta
a più di diecimila, come la rendi? certo non mai. castiglione, 226
. bibbia volgar., vi-306: rendi a dio gloria con buono animo;
stanchezza né sonno; e pria che rendi / suo dritto al mar, fiso u'
, / e dolce ad ascoltar mormorio rendi. tasso, 8-3-126: l'acqua
onore / quanto puoi far allor farai e rendi / e qui tuttor attendi / che
dramma, / quell'immagine a me rendi. pascoli, 978: cercava ancora
: quanto puoi, quanto sai fertili rendi / l'alte inventive di drappieri e sarti
/ ferita il rugghio in mille suoni rendi. moravia, i-118: le stanze
a quanto ammonta il disavanzo? ti rendi conto che in pochi anni questo megalomane
a questa luce angelica esultante, / rendi la patria, dio; rendi l'italia
, / rendi la patria, dio; rendi l'italia / a gl'italiani.
la terza proposizione, che vostra serenità rendi l'entrate sequestrate alli prelati, e con
facile sdoratura. pascoli, 293: rendi l'operare umano / facile e grande
, spesso l'intendi, / e talor rendi la sua bella imago. =
agli scuri / mie'torbidi pensier chiarezza rendi, / man bella, che mi leghi
tu di costa / l'assali e rendi van quanto e'propose. / proposto
/ ogni vivanda, e te medesmo rendi / per inedia famoso, o nome acquista
mali. michelangelo, i-59: tu rendi sana nostra carn'inferma, / rasciughi
natura, e la favilla antica / rendi allo spirto mio. d'annunzio,
se'rosa senza spina / che odor soave rendi sempre altrui, / e se'medela
, o natura, / perché non rendi poi / quel che prometti allor?
al fìgur. ariosto, 11-25: rendi, miser soldato, alla fucina / pur
al merito della vera dolce ad ascoltar mormorio rendi. tasso, 14-1: scotendo si
. jovine, 2-185: non ti rendi conto, fraschetta, di quello che
/ le tele. ariosto, 11-25: rendi, miser soldato, alla fucina /
con pallido fuoco / fecondi i campi e rendi illustre il mondo. leopardi, 257
, e all'infelice madre / sol rendi il figlio. pascoli, i-173: ma
scoperte / e che, se tu non rendi a girifalco / la robba sua,
d'immortale gioventù vestita, / spontanea rendi immagine del vero. fogazzaro, 2-15:
. bibbia volgar., vi-306: rendi a dio gloria con buono animo.
iii-1-569: inginocchiati! inginocchiati / e rendi grazie a dio! -seguito da
ombre di sonno, /... rendi immago / dello spento universo. g
bernardo volgar., 7-15: corri, rendi grazie allo invitatore tuo; acciò che
e in vece d'impinguarlo, il rendi incolto. parini, giorno, ii-
splendi, / più dell'incauta gioventù ti rendi / tenera cura. tenca, 1-129
innocenzia tua e al mio buon proposito rendi il debito e vero testimonio.
, o te indebolitare... / rendi l'infante a la sua vera madre
rifuggi / ogni vivanda, e te medesmo rendi / per inedia famoso. foscolo,
alberti, ii-198: tu ozioso pertanto qual rendi te stesso indegno d'essere appellato omo
di qual possa la informi e qual la rendi, / che l'uom per poco
firenzuola, 835: amore, / deh rendi van con le tue grazie questo /
che, mentre vinci, / tu rendi invitti i vinti / e, mentre inganni
al saracino. tansillo, 89: rendi a'tempi nostri, al mondo ingrato
conosci l'onor tuo: corri, rendi grazie allo invitatore tuo; acciò che forse
le offese e affa dolente / erope rendi il pargoletto, io m'offro / contenta
non fa l'or filato, / e rendi lume come 'l sol d'aprile,
dalla coscienza. cassola, 2-290: ti rendi conto che in pochi anni questo megalomane
conosci l'onor tuo: corri, rendi grazie allo invitatore tuo, acciò che forse
e sfidato giovinetto, / tu 'l rendi per costume irto e ritroso / di
uomo libero. carducci, iii-4-187: rendi la patria, dio; rendi l'italia
iii-4-187: rendi la patria, dio; rendi l'italia / a gl'italiani.
i pesanti traini come spole / labili; rendi l'operare umano / facile e grande
far ognuno, / or se tu '1 rendi a tutti, o ladroncella, /
lardo per infin tanto vedrai che l'acqua rendi. cellini, 662: avendo
della bellezza sua. serdini, 1-255: rendi a me, signor, la mia
sta'lieta anima mia, e a dio rendi grazie per sì nobile dono e singolare
cittadi e i regni '; cioè tu rendi longevi l'ingengni umani, e l'
fa l'or filato, / e rendi lume come 'l sol d'aprile. firenzuola
riguardavano come solo ricuperatore della maiestà rotu rendi sol la maestà sicura / di sorte rea
, i-272: deh [prometeo] rendi il furto, se giove è contento
se tu mi offri la pace, se rendi o presenti prima la mano all'
gli umani ingegni / tu placidi ne rendi, e l'odio interno / sgombri,
lassi, / o prendi l'una o rendi l'altra, o morte / dà insieme
rifuggi / ogni vivanda, e te medesmo rendi / per inedia famoso. manzoni,
a. orlandi, xxxix-1-106: tu rendi vita sempiterna / col memorar sonora et
tu mangiassi troppo, ricorri al vomito e rendi ragione; e non potendo, togli
face, / che gli occhi ciechi rendi e i cor funesti? bruni, 278
. berchet, 102: generosa! tu rendi mercé / a chi vita morendo ti
è questa la mercede / che tu rendi al mio amore, alla mia fede?
è questo il merito che tu mi rendi de l'onore che già -fornire un
vero messia / e ch'io lo rendi alla madre maria? ochino, 239:
(disse adamo) ministra intelligenza, / rendi, deh rendi paga al pensier mio
ministra intelligenza, / rendi, deh rendi paga al pensier mio / in parte almen
non ne uscirai quindi insino che no rendi ragione. cavalca, 20-161: per comandamento
. imitazione di cristo, iii-64-1: rendi altissime grazie alla superna bontà, la
lorenzo de'medici, i-272: deh rendi il furto, se giove è contento /
: e così, in somma, rendi / mordacemente a taide la pariglia.
con cenere lo mortifica: poscia mortificato) rendi songia vecchia di porco e mischia insieme con
più. moravia, 21-362: non ti rendi conto che ti portano per il naso
/ tu al gregge quasi esangue / rendi il natio vigor. delfico, 1-99:
natura, o natura, / perché non rendi poi / quel che prometti allor?
tutto si debba rendere a dio, rendi gli occhi ne veggano vanità: 'averte
/ con qual arte perfetto / poi rendi il colmo delle grazie in lei! zazzaroni
agricoltore / men noioso e men grave / rendi l'estivo ardore. torricelli,
, i-317: col tuo velo notturno / rendi [o notte] i miei passi
/ quanto il tempo giovinile: / però rendi oggi mai pace / al tuo servo
sgombra l'antiche nebbie e tal la rendi / che più dal mondo non riceva
lui, spesso l'intendi / e talor rendi la sua bella imago / ed a
mostra l'altezza della potenza tua e rendi a'superbi oppressori degl'innocenti e poveri
. a. verri, 2-i-2-116: rendi una volta giustizia al mio cuore,
d'annunzio, v-2-455: se me lo rendi [lo scartafaccio], ti do
altro giovinetto corno, / sì lucido ne rendi [o luna] e sì inargenti
dàmmi o 'l ferro del duol più rendi ottuso. metastasio, 1-ii-147: gli
quanto il tempo giovanile: / però rendi oggi mai pace / al tuo servo tanto
papero sonnacchioso. carducci, ii-21-39: rendi i saluti alle tue signore; e
de'medici, i-283: se tu mi rendi bella ed amorosa / la mia donna
de gl'innanzi. alfieri, 1-327: rendi a noi libertà: mai non
mi vuoi, morto ch'io sia / rendi il mio corpo a'miei. tasso
porge la mano rogo e sì me rendi a san francesco / ch'esso me remetta
di pace un pegno, / se mi rendi, o nice, il cor, /
/ nel suo morir pegno di gloria il rendi. cesarotti, 1-vii-5: la memorabil
2-76: a questi tali, signore, rendi pure guiderdone conforme all'opere loro et
, o natura, / perché non rendi poi / quel che prometti allor?
mio destino. marino, 1-3-88: rendi ai sensi il vigor, richiama ormai
non fa l'or filato / e rendi lume come 'l sol d'aprile, /
grazie. dominici, 1-57: tosto ti rendi in colpa con la lingua tua,
a te la zampa della gran bestia, rendi qualche speranza di salute a quei miseri
moravia, 21-240: non so se ti rendi conto che questo membro pneumatico il quale
sommo e grande ortografo; / tu rendi più flagranzia assai ch'el timio /
a questa luce angelica esultante, / rendi la patria, dio; rendi l'
/ rendi la patria, dio; rendi l'italia / a gl'italiani.
al chiosco... ma ti rendi conto? sinisgalli, 2-63: i soldati
anima vostra. panigarola, 2-350: rendi pur grazie e benedici e loda il
de'tuoi pensieri e desideri... rendi il tuo stato sempre più penoso e
tuo caro sposo ti rimembra; / o rendi a vesta onor quanto si deve /
ti cale, / ché tal premio ne rendi a chi ben t'ama. castiglione,
d'annunzio, i-987: tu che rendi soave il vii tortello, / e fai
5-14-58: d'un ruvido pastor mi rendi ancella, / a me tirando un
. silone, 4-14: non ti rendi conto dell'importanza dell'incontro? il
dirsi che il solo suo prudente talento rendi l'imperatore in necessità previsa di tenerlo impiegato
. petrarca, 208-6: pria che rendi / suo dritto al mar, fiso u'
, per tradur te stesso, 7 rendi svisati nel prisma dell'arte, / e
tutte queste cose che dario ti proffera e rendi la madre e la moglie e le
o natura, o natura / perché non rendi poi / quel che prometti allor?
ti posso prosciogliere, se tu non li rendi [i nonni]. storia della
/ straccia tu il culto oscen, rendi a le sparte / chiome il tuo lauro
non ne uscirai quindi insino che no rendi ragione infino al quadrante dassezzo »
a questa luce angelica esultante, 1 rendi la patria, dio; rendi l'italia
1 rendi la patria, dio; rendi l'italia / a gl'italiani.
turchi. stampa periodica milanese, i-462: rendi l'uovo appena nato e tuffalo nell'
accogli il giovinetto, / e lo rendi ancora al mondo / ravvivato in un fioretto
la tua virtute avanzi gli anni / e rendi a'tempi nostri, al mondo ingrato
impossibile intendere. = propr. 'rendi ragione '. rèddere (
aranno / che a tanta fede mgratitudin rendi. parini, mai. [1763]
none li rende. novellino, xxviii-810: rendi i dugento novanta bisanti, e 'l
porge la mano rogo e sì me rendi a san francesco. novellino, xxviii-813:
altri l'alleviò. marino, 1-3-88: rendi ai sensi il vigor, richiama ornai
pace un pegno, / se mi rendi, o nice, il cor, /
suo'legami il fattore dela morte: rendi la letizia al mondo, soccorri, ciò
/ a questa luce angelica esultante, / rendi la patria, dio; rendi l'
/ rendi la patria, dio; rendi l'italia / a gl'italiani.
, 1-38: tu taci e non rendi risposte a'miei detti. belo, xxv-
: questa è la retribuzione che ci rendi, eh? b. segni, 11-282
, mostra l'altezza della potenza tua e rendi a'superbi oppressori degl'innocenti e poveri
natura, o natura, / perché non rendi poi / quel che prometti allor?
soggiorni, il suon de'miei lamenti / rendi a l'orecchie sue con voci rotte
inni tendi, / e tal concetto rendi / ch'aita orecchia reai noi prenda a
suoli / del chiaro suo splendor ne rendi il vero, / triplicherassi al iomo
8-123: sorgi, mia cetra, e rendi / un inno più che mai lieto
larghe cortesie come fai, impotente mi rendi a sodisfarti, di modo che tu tronchi
tu, signor, che s'mi rendi / da me diverso? tu * 1
amore, / o me constante o lei rendi men schiva. piccolomini, 1-259:
più forte / vento di settentrione che rendi care / le catene e suggelli le
. montale, 15-713: tu che rendi men che nullo questi / gioielli se ti
non fa l'or filato, / e rendi lume come 'l sol d'aprile,
lui, spesso l'intendi / e talor rendi la sua bella imago. c. i
donqua soffrire a lui che non te rendi / e lui tutto non prendi e
[amore] mi ti mostri e rendi / più volte: poscia par ch'r
: se. ttu a. cciò ti rendi, / d'amor sarai in grazia
xxv-1-153: questa è la retribuzione che ci rendi, eh? pinamonti, 16:
pace un pegno, / se mi rendi, o nice, il cor, /
rifuggi / ogni vivanda e te medesmo rendi / per inedia famoso. 11
porge la mano rogo / e sì me rendi a san francesco, / ch'esso
dea, tu l'arte mia / formidabile rendi, / rinforza il tosco e l'
reai seggio d'intorno / e quello rendi sovr'ogni altro adorno / col divino
gente da le molte vite, / rendi la voce / de la preghiera. trannunzio
angeli, 30: se non mi rendi obedienza, ti rinunzio per figliuolo.
gli anni / con la virtute e rendi a questi giorni / l'antico onor di
fleti. magno, 66: deh rendi a que'begli occhi il lume santo,
mi risvegli, amico, / tu mi rendi a me stesso. cesari, 6-132:
cui il bottigliero: -perché non mi rendi il vino che t'ho dato? -rispose
: -e tu, perché non mi rendi l'aere di che mi privasti?
davanti al chiosco... ma ti rendi conto? ». idem, 21-370
barone kuschland rivotare prima che là si rendi questa commissione. -intr. con
la mano rogo / e sì me rendi a san francesco, / ch'esso me
, il suon de'miei lamenti / rendi a l'orecchie sue con voci rotte.
belva / ferita il ragghio in mille suoni rendi. panzacchi, 1-424: ei campeggiava
, poi alla partita.. ti rendi conto? ti hanno conciato bene,
, pura, se tu non mel rendi.. -che volete ch'io vi renda
, a gran boce: / « rendi il sancto, o feroce, / iniustamente
buoni / che sanno il travaglio, tu rendi il pan fresco / più grato più
e bevendo e saturandoti, benefichi e rendi grazia a dio, tuo signore, per
giuoco, e straccerai le carte: / rendi a tuo'posta ornai la spada a
arditi e franchi / sempre più ti rendi illustre. = voce dotta,
volontà. dominici, 1-57: tosto ti rendi in colpa con la lingua tua,
delle pareti. borsi, 1-94: rendi ed eleggi dei matton quadrucci / quelli più
918: è legittimo il licenziamento per scarso rendi mento dell'impiegato dello stato
, ii-233: per fare lo schiarimento. rendi diciotto secchi d'acqua e falla bene
, / o me costante o lei rendi men schiva. giraldi cinzio, 8-20:
possa la informi, e qual la rendi, / che l'uom per poco non
stanze': ma si tu nun mel rendi in queste feste / i te scoccioleròtutte l'
sprona apollo i tuoi lenti corsieri / e rendi il mondo oscuro e scolorito. g
, non fa bisogno che tu mi rendi guidardone delle sostenute fatiche, ma ben è
san d'infermo e frale / non rendi al suon delle tue rime scorte? d'
da siena, 315: non com- rendi tu quello che ha fatto questo monte della
, 29: se la lasci sola la rendi rea, percioché, se ben non
donqua soffrire a lui che non te rendi / e lui tutto non prendi e abbracci
con sete ogneruscello. tansillo, 89: rendi a'tempi nostri, al mondo ingrato
la terza proposizione, che vostra serenità rendi l'entrate sequestrate alli prelati,..
, gli furono recati scritti. rendi / di quante mai la favola o 'l
rendo sacrificio a dio, tu per me rendi cavaliere a cristo; sia buona cavaliera
un sonnolino. pulci, iv-20: rendi la spada a marte, / e desta
mio, non fa bisogno che tu mi rendi guidardone delle sostenute fatiche, ma ben
gentile ragazzetta. settembrini, 51: rendi pure i corpi squallidi, sozzi,
: restando avvilisci te, spazientisci lei, rendi male per bene a'suoi genitori.
/ ovine, 2-185: non ti rendi conto fraschetta di quello che succede?
/ onor non curi e per ben rendi male. m. palmieri, 3-32-7:
per me. serdini, 1-255: rendi a me, signor, la tua salute
strapazzare qualcuno. carducci, ii-21-39: rendi i saluti alle tue signore; e stazzona
una paga. ariosto, 11-25: rendi, miser soldato, alla fucina / pur
iv-238: io mi strabilio come non ti rendi conto che tu farnetichi. c.
: così mi da'l'essere o mel rendi, / poi ch'io perduto l'ho
, 1-2 (i-25): impotente mi rendi a sodisfarti, di modo che tu
/ vieni, bell'idol mio! / rendi men crudo, oh dio! /
sangue de'rei: e bisogna che ne rendi stretto contro d'ogni goccia. casini
mia tanto maggiore, / quanto tu rendi il mio morir più infame. metastasio,
i tuoi concetti per tradur te stesso / rendi svisati nel prisma dell'arte.
invano fiuta per l'incerte selve, / rendi melampo al laccio. manzoni, pr
a tocar soldi. ariosto, 11-25: rendi, miser soldato, alla fucina /
suoli / del chiaro suo splendor ne rendi il vero, / triplicherassi al giorno il
che sì rozzo e strano il canto rendi? » / quindi uniti il cacciaro,
dammi, o 'l ferro del duol più rendi ottuso. f. m. zanotti
castello del piano de l'ammeto se rendi al communo de pero- scia; salvo
, 5-284: ma come? ma ti rendi conto? è violenza, premeditata,
. giov. cavalcanti, 267: rendi alla repubblica il suo debito, il
volgar., ii-133: o tu rendi vicenda; o tu rimani di esser
fresca età vinci e confondi, / e rendi folle, chi da pria fu saggio.
/ ogni vivanda, e te medesmo rendi / per inedia famoso, o nome acquista
e colposo... quanto ti rendi conto che pranzando con un po'di duchesse-
. c. oliva e a. rendi, 33: dopo una tregua pasquale,
. staifacendounacosaclamorosa, enondirmiche non te ne rendi conto. rna masaccésco, agg.
ammaniti, 4-302: « ma ti rendi conto che motorino di merda hai? accelera
d'udire una piva sordina... rendi qualche speranza di salute a quei miseri