tanto aggranchiate di freddo, che non reggo la penna. i. nelli,
salda noderosa antenna, / ch'or reggo appena, palleggiava; io pure / mal
* città 'e da véjxco * reggo, governo ') àstio (ant
e sciocca, / tutta la monarchia reggo e amministro, / ho scienza nel
/ nel causidico fòro amati tanto; / reggo me stesso, e quelle norme apprendo
, 4-189: « io non ci reggo a queste scene!... sono
ruba pure, ma io non ti reggo la corda. -senza corda:
prove d'èrcole: poveretto! appena mi reggo. carducci, iii-28-152: qui comincia
la pupilla prona, / nel camminar io reggo la persona / che, se restasse
dio! che immondezzaio! io non reggo al fetore. scarfoglio, 278:
dell'abitato mondo. ungaretti, i-70: reggo il mio cuore / che s'incaverna
domani, son tornata perché non mi reggo più. bernari, 4-194: tanti muoiono
;... io indegnamente la reggo, ed insegno istituto civile e canonico
leggiera che 'l vento, / e reggo e volvo quanto al mondo vedi. guadagnali
voler vostro figlio. -io non mi reggo / più ritto: ohimè! che
. chiabrera, 5-29: io mi reggo a malgrado degli anni, e per
mi obbliga ad un lavoro di corrispondenza che reggo solo e che è troppo. papini
, / tuttor con voi mi reggo / e non ne son diviso. latini
con piacire, / tuttor con voi mi reggo, / e non ne son diviso
occhi, piagnucolò: -io non ci reggo a queste scene!... sono
con placire, / tuttor con voi mi reggo / e non ne son diviso.
sera 'vescovile, / e mi reggo col soldo, colla legge e la truffa
finestra aperta. ungaretti, i-70: reggo il mio cuore / che s'incaverna /
la pupilla prona, / nel camminar io reggo la persona / che, se restasse
, 4-133: sono pusillanime, non reggo alla vista dei sofferenti. pratolini,
rètto). sostenere impefreddo che non reggo la penna. porzio, 3-107: usavano
università;... io indegnamente la reggo ed insegno istituto civile e canonico,
leggiera che 'l vento, / e reggo e volvo quanto al mondo vedi. de
esistenza che mi pesa inconcepibilmente e che reggo per dovere. -portare con disinvolta
mi obbliga ad un lavoro di corrispondenza che reggo solo. -interpretare in modo adeguato
occhi, piagnucolò: -io non ci reggo a queste scene!.. sono tutta
v.]: 'io non reggo a certe cose ': non posso tacere
ricordi. pavese, n-i-82: non reggo, non vedo più nulla, soffro.
debole in modo che più non mi reggo. ferd. martini, 4-15: io
. v.]: 'io non reggo a certe cose ': segnata- mente
sigaro in questa stanza che non ci reggo. non ci si regge dal caldo.
, si suol dire: 'non vi reggo più; non vi posso reggere '
più d'un anno; ora non ci reggo più. reggere in una casa,
con placire, / tuttor con voi mi reggo / e non ne son diviso.
. giuliani, i-198: mi reggo su su: acqua e pane, non
obbliga ad un lavoro di corrispondenza che reggo solo e che è troppo.
questo male, crediate, io non mi reggo più vivo. 11.
nannini [petrarca], 173: io reggo la rocca del sommo pontefice.
i remi dagli scarmi; il timone reggo io. pascoli, 669: vide in
; / e con miglior consiglio / reggo la barca mia fra le salse onde,
anche particolareggiata. scalvini, 1-196: reggo ^ oco, persino a leggere, e
pegaso. foscolo, iv-370: appena reggo questo mio corpo per potermelo strascinare sino
. dossi, i-233: da che reggo il collegio, non mi è mai capitata
con placire, / tuttor con voi mi reggo / e non ne son diviso.
dal corpo subitamente.. pur mi reggo. 3. sottrarre una persona
un poco il capo per vedere se mi reggo punto, e mi potessi levare e
reso debole in modo che più non mi reggo. d'annunzio, i-240: arde
giuliani, li-io: tanto, tanto mi reggo diritto sulle gambe, ma se il
alla mia obbligazione presa col pubblico, reggo la vita mia assai temperatamente. settembrini
tolga a me costei, / più non reggo al mio furor. 42
carta a 'quadrigliè', ma non mi reggo. quadrinità, sf. invar.