intraprendevano ogni ancor che scelerata impresa. redi, 16-i-15: questo nappo, che
-gaio, animato, esuberante. redi, 16-i-2: in festa baldanzosa, /
/ adirato m'appar l'amor. redi, 16-vii-23: al sonetto...
, e gode del fresco dell'aria. redi, 16-iii-380: in altri però di
appiglio alla sentenza di guglielmo gilberto. redi, 16-iii-2: chi non vede quanto
oneste / fa tiranna la virtù. redi, 16-i-2: e bevendo e ribevendo
/ servir morendo, perché viva il redi. goldoni, v-1057: ho tutti i
barbe ci son state / colte! redi, 16-v-170: sappia pur ella,
assordano il ciel timpani e squille. redi, i-538: tutto 'l regno di tunisi
rafano, il morgiano, la barbarossa. redi, 16-i-6: io stovvi appresso,
per formarne i viticci...? redi, 16-v-297: e pure nell'inghilterra
passatempo, senza impegnarvisi troppo. redi, 16-vi-375: il ditirambo dell'acque non
bar biere. redi, 16-vii-34: uno di essi più appassionato
decrepità ritornino un dì barbogi a bamboleggiare. redi, 16-1-8: chi la squallida
: questa barbuta e dispettosa vecchia. redi, 16-vii-454: il tuo ceffo nero e
barca, / demmo nelle scartate. redi, 16-viii-119: ognuno aiuterà la barca
preso errore, attendolo per altra via. redi, 16-iv-121: con una macchina di
zoccoli, e que'tuo'bariglioncini. redi, 16-vii-349: ho mandato ancora due bariglioncini
redi, 16-vi-194: a dispetto del mio servitore
andò sempre trattenendo su le barzellette. redi, 16-vi-219: oggi, giacché siamo
); fedina, favorito. redi, viii-37: egli si è fatto rapare
. -anche di animali. redi, i-548: quel tabacco in polvere che
tali / fescennine canzoni e baccanali. redi, 16-i-13: al suon del cembalo
terna gravità ha prodotti. redi, 16-i-23: e tra'sassi /
, terrori, disiderio di beni utili. redi, 16-viii-254: sono alcune sere,
, familiari e conversabili con noi. redi, 16-i-20: nel bel giardino,
dei cani). redi [tommaseo]: forse da questa voce
e in altre malattie veneree). redi, 16-ix-59: fu sorpreso in prima da
sono impastate le terracotte etrusche. redi, 16-i-219: spolverizzando largamente ogni suolo
posto alla fonte di piazza navona. redi, 16-iii-257: quelle buccine marine,
quella gloriosa vittoria ch'ha riportata? redi, 16-v-395: han fatto una rigorosissima prammatica
appunto perchè ha la bocca tonda. redi, 16-v-158: vorrà ella negarmi,
contradire, ché ne sa troppo. redi, 16-v-242: ho voluto altresì,
quà chi là per certe bucherattole. redi, 16-iii-334: topi acquaioli si chiamano
buco, in figura di nastro. redi, 16-v-209: la quale [
si piega, stringe e ingrossa? redi, 16-iii-121: ci venne ad ambodue in
dial. nevicare con vento. redi, 16-i-304: tra gli aretini bufare vale
buffetti, in paragon di queste. redi, 16-i-304: buffetto in significato del colpo
ch'avea del procelloso e del maschile. redi, 16-vi-219: oggi, giacché siamo
tazze, caraffe, buffoni, orinali. redi, 16-i- 304: buffone,
2. dimin. buffoncino. redi, 16-i-30: quelle tazze spase e piane
con altri buffoneschi abbigliamenti di persona. redi, 16-vii-260: repugnai quanto seppi,
pastorale, il quarto la nutria. redi, 16-viii-73: ho provato in questo punto
bugiar damente chi vuole. redi, 16-iii-31: siccome io già bugiardamente
vino, accresce i piaceri dell'animo. redi, 16-1x-165: fiori di borragine o
corpo cavernoso uretrale. redi, 16-ix-5: ma il bulbo dell'occhio
tr. incidere col bulino. redi, 16-vii-425: son fatte venticinque tavole di
e opinione di chi me lo cagionava. redi, 16-v-42: avrò caro che questi
dentro una selva di pini interzati. redi, 16-ix-290: volevano i medici miei amici
e non vi si adattano bene. redi, 16-v-23: ho comprato l'ateneo del
caldo, a venire alla città? redi, 16-vii-402: si suol dire per
disse ferondo nell'uscirsene dell'avello. redi, 16-v-41: voleva venir oggi a darvi
ima buona parte del canzoniere del petrarca. redi, 16-ix-342: a tempo conveniente cavarne
dì gli acquistarono i salviati, i redi, i lami, i salvini? ecco
della piega, l'altra metà. redi, 16-iii-57: con troppa credulità e troppo
hai ricevuta. / vattene dunque. redi, 16-vi-172: oh se io fossi
nostri del buon per la pace. redi, 16-v-55: nelle mie risposte do del
buono e ci sarà da ugnere. redi, 16-iii-71: ferito da una di quelle
ora avisati de la vostra venuta. redi, 16-ix-416: di tal latte dunque munto
dargli moglie: toglietela prima voi. redi, 16-v-54: il buon uomo volle
e perdé l'amorosa e la burbanza. redi, 16-vi-193: quel- l'altro celeberrimo
e la pastareale e le lunette. redi, 16-i-5: ma frattanto qui sull'amo
fine e malignità, ma solo per derivarne redi, 16-v-22: legga questo mio sonetto,
un compagno, a un in burla. redi, 16-vi-293: quello che v. s
far così burlando paura a'centaurini. redi, 16-v-427: io burlai nella lettera di
termini del ridicolo e della piacevolezza. redi, 16-i-193: quantunque i sonetti con
'domine, salva nos, perimus'. redi, 16-iv-122: scherzando suol vantarsi che
lontana ventimila miglia di burrascosissimo mare. redi, 16-vii-316: faccia qualche poco di
busillis, questo è il busillis. redi, 16-ix-264: insino a qui ogni cosa
, busto, rami e fiondi. redi, 16-iii-122: ad alcun'altri [insetti
quali buttavano settanta libbre di palla. redi, 16-iii-266: tra le razze de'
corna). - anche assol. redi, 16-1v-102: i cervi buttano le corna
combattere, la raccolta, la ritirata. redi, [tommaseo]: tocca tromba
: ma egli è pur desso. redi, 16-vii-284: ha impegnati protettori così
troppo; scrivere con eccessiva facilità. redi, 16-vi-355: affé, affé che quest'
, con la loro scorza dura. redi, 16-i-73: h cioccolatte è una mistura
, amor, a tuo modo. redi, 16-vii-39: nella corte del granduca
certi cannelli quella dura da suggellare. redi, 16-iii-161: non era rimaso altro
principio è se 'l vermine vi nasce. redi, 16-iii-25: le quali uova mi
, riescono poco destri alla caccia. redi, 16-vii-419: così gli riuscisse egli
ammessi i cani a le mie capre. redi, 16-vi-198: son già alcuni giorni
e feroce lasci di nuovo imprigiornarsi? redi, 16-vi-187: i cacciatori tutti a
che rinfrescano la gola). redi, 16-ix-286: stimerei opportuno che spesso tenesse
agg. affine al cacio. redi, 16-ix-282: non mi maraviglio, che
andare di male in peggio. redi, 16-ix-286: come dice il triviale proverbio
? / -sì, è. redi, 16-vii-267: costui pativa di malcaduco,
un alcaloide, la caffeina. redi, 16-iv-418: se vi fosse costì in
caffè: una tazza della bevanda. redi, 16-i-7: bevérei prima il veleno,
ant. bevitore di caffè. redi, 16-iv-410: bisogna che io sia diventato
che consentivano al dibattersi delle case. redi, 16-v-66: in molte maniere il
malferma; pieno di acciacchi. redi, 16-vii-184: dubito però che provenga dal
e non con caglio o ventrucci. redi, 16-v-138: il caglio di lepre
foro della mascella superiore. redi, 16-iv-75: i caimani son coccodrilli dell'
alimenti all'erbe, alle piante. redi, 16-v-67: qualche minutissimo calcu- letto
goffamente fatte co'caleagnini di dietro. redi, 16-vii-160: con le scarpe di un
, si ristrigne in un braccio. redi, 16-iv-25: nel fondo della canna
reai cappella del serenissimo di toscana. redi, 16-iii-67: son di color più
simil.: anche di persone. redi, 16-ix-25: osservo parimente, che.
che s'immortalò co'suoi calcoli. redi, 16-viii-334: se fosse calcolo v
2. dimin. calcolétto. redi, 16-viii-335: partorì un calcoletto grosso e
2. dimin. calderottino. redi, 16-v-136: si scaldi [l'olio
allo spedai si dà la medicina. redi, 16-ix-12: userei da principio fomenti
una bevanda, una medicina). redi, 16-ix-351: tutti quei medicamenti confortativi
que'soli che abbondano de'beni temporali. redi, 16-i-12: evoè replichi a gara
, valor ponsi in non cale. redi, 16-i-16: e saria [il maggi
sopra delle stanghe. redi, 16-vi-96: io non ho preteso né
e'non v'è da far calia. redi, 16-vii-34: le dissi che non
ant. ferro; acciaio. redi, 16-v-145: a questo effetto io ho
ferro (una medicina). redi, 16-ix-270: in vece dei soprammentovati solutivi
un saggio / il porge a lui. redi, 16-i-30: né m'importa se
calicetti, senza odore alcuno rosseggiami. redi, 16-i-324: vuoi ch'io ti porti
. -acer. calicióne. redi, 16-i-30: satirelli, or chi di
appartorire cosa tanto all'appetito concupiscibile. redi, 16-viii-70: nel medesimo tempo cresce
certe castagne di bonissimo sapore. redi, 16-iii-129: m'immagino che questo mio
per malattia dell'occhio). redi, 16-ix-144: non è meraviglia alcuna che
le placche cribrose delle piante. redi, 16-iii-145: hanno [le nocciuole]
-rimettersi in calma: calmarsi. redi, 16-v-104: contuttociò gli spiriti di soverchio
pesa egli era calato ottocentotrentadue libbre. redi, 16-iv-92: una di esse era scaduta
; riscaldamento prodotto dalla febbre. redi, 16-ix-70: questo siero stagnante fuor de'
leggera febbre; piccola infiammazione. redi, 16-ix-375: parmi che le cagioni de'
colla lima che il percosso col martello. redi, 16-iv-191: in qual modo il
la sua compagna, quella di sotto. redi, 16-ix-85: lo stomaco non rimane
ben s'incastri a riempiere il vuoto. redi, 16-iii-173: ricorre all'universale,
e a le ginocchia bende cangianti. redi [in pasta, 81]: le
- al plur.: scarpe. redi, 16-v-145: se la linfa non potrà
poi in roma e finirolle di pagare. redi, 16-v-75: un tale calzettaio,
carne, le pantalere, le telline. redi, 16-v-158: vorrà ella negarmi
ritorno spesso / camaleonti tramutar colore. redi, 16-iii-209: ne'lucertoloni africani, ne'
camerùccia, che lui mi aveva dato. redi, 16-vi-209: faremo certamente di belle
con loro si pose in cammino. redi, 16-vii-401: è quel gentiluomo d'
staffieri poc'oltre a quindici. redi, 16-viii-242: una sua zia è stata
che se le attacca alle carni. redi, 16-v-211: essendosi dato il caso
fanno piazza d'arme alle tignuole. redi, 8-37: provò così gran freddo
e scherz. rivestimento, involucro. redi, 3-14: tordi col becco aperto e
dove egli venne a indebolir le mura. redi, 16iii- 121: ci venne ad
giallo in mezzo di fogliuzze bianche. redi, 16-ix-281: siccome ancora tutti quegli
un po'goffa ricercatezza). redi, 16-iii-291: i topi domestici e campagnuoli
e mutando in certi luoghi grossezza. redi, 16-ix-369: continuamente gli sembra essere,
tramutato in pioggia / in abbondante foggia. redi, 16iv- 37: provando questi quattordici
proquoio / trasformata la vidi immantinente. redi, 16-ii-155: io vo'cantare al suon
la sua sussistenza a quel cane arguto. redi, 16-vii-406: cerchiamo di campare;
-anche di animali, di piante. redi, 16-iii-176: campò [una foca]
, bergo, perugino e simili. redi, 16-i-18: oh come lieto, oh
. via, tramite, mezzo. redi, 16-iv-351: faccia incamminare il memoriale
, e misteriose parti dell'orecchio. redi, 16-vi-72: conobbi evidentemente falsa quella
che portano l'alimento al carciofo. redi, 16-iii-121: vedemmo che dalla bocca
. -canalùccio, canaluzzo. redi, 16-iii-445: continuando quei bacolini la solita
di canapa di qualità inferiore. redi, 16-vii-60: il pannolino doverebbe venire a
scirrose e cancerose fossero tagliate e divise. redi, 16-ix-415: ne'tisici, ne'
lo staio di questi cancheri pesti. redi, 16-ix-424: sempre viepiù si riscalda,
lazaro, l'erisipile, le formiche. redi, 16-ix-234: sicché non abbiamo fatto
. medie. ant. catetere. redi [in pasta, 86]: vi
la bocca spesso con acqua fredda. redi, 16-ix-148: si = dall'
mai, mai non le vinse. redi, 16-ii-24: al nuovo apparir di
infilzano a formar vezzo all'impudicità impudente. redi, 16-iv-8: perché so ancora quanto
, latte e zucchero. redi, 16-i-25: deb'aloscia e del candièro
i cani: spaventoso, orribile. redi, 16-v-314: con quelle iere, con
salute in un momento repentinamente passarono. redi, 16-v- 384: quello che
ma non già il cuore. redi, 16-v-159: veramente quelle piccole coserelle,
specie di conchiglia marina. redi, 16-iii-257: quelle buccine marine che dai
alla canicola / indefesso il duro agricola. redi, 16-iv-478: è piaciuta di molto
perché han similitudine con quei de'cani. redi, 16-iv- 184: le vipere dell'
balestra, o l'arco. redi, 16-iv-25: nel fondo della canna di
ne avesse inghiottito un buon sorso. redi, 16-v-169: io ne ho aperto
si berìa d'un dolce vino. redi, 16-iv-39: questo esperimento da me più
affatto, been- done ogni giorno. redi, 16-viii-130: quando si vuole cavare
cannella del fondo sia ima piccola cannellina. redi, 16- iv-396: si deve tentare
fistola, ecc.). redi, 16-iv-396: prima di ogni altra cosa
fino a cinque dita d'altezza. redi, 16-viii-130: quando si vuole cavare un
d'acqua che vi cape dentro. redi, 16-vi-52: quegli [termometri] che
, tartari, canibali ed antropofagi. redi, 16-iv-44: niccolò monardes racconta che
a forma di canna '(cfr. redi, ii-260: « galileo galilei.
sommo dottore, canonizzata nel decreto. redi, 16-v-291: le voci accettate da'
o se spieghi talor carmi canori! redi, 16-i-10: torniam noi frattanto a bere
quell'altra. -tutte cantafavole. redi, 16-vii-53: vengo a trattenerla nella
, che se ne fé'poema. redi, 16-iv-164: egli [l'aspido]
il canterellare men- tr'altri lavora. redi, 16-ii-95: e mentre alla conocchia
mettevano a canterellare. -tr. redi, 16-i-14: sul prato asseggansi, /
e nelle tragedie e commedie ancora. redi, 16-i-14: sul prato asseg- gansi
/ per fargli legar l'asin. redi, 16-vii-63: se è in villa si
, una specie di sifone). redi, 16-i-10: catinette e cantimplore / stieno
lavora come inserviente; vinaio. redi, 16-vi-120: il cantiniere grida, che
di altri strumenti musicali). redi, 16-iii-340: lombrichetti bianchi, lunghi più
a quest'altro crudele orrendo canto. redi, 16-viii-257: le rimando i due
cantucci mandati non so da chi. redi, 16-vii-329: per via della dispensa ho
/ a la disdossa l'asino cavalca. redi, 16-i-10: se la druda di
ama il silenzio, ama chi tace. redi, 16-vi-290: mi è stato mandato
-acer, e scherz. canzoncióna. redi, 16-vii-94: più me ne rallegrerei,
2. ingegno tardo e ottuso. redi, 16-v-n7: il mio capaccio duro ha
, ch'egli non fosse ferito. redi, 16-vii-311: mi sono ingegnato d'insinuargli
e così dell'altre minor consonanze. redi, 16-v-211: essendosi dato il caso
, vostro mal grado, vi converrà. redi, 16-ix-361: e questo avviene.
sm. persona ostinata, testarda. redi, 16-vii-141: compatisca... questa
la sua modestia negli occhi puri. redi, 16-v-126: ella vi è antica antichissima
bigie, e altri in que'mezzi. redi, 16-iii-144: hanno quasi la figura
di amelia. -per simil. redi, 16-iii-391: sboccano nella interna cavità del
, e lavori d'assai importanza. redi [tommaseo]: alare l'usano
quelle capillari che sono sotto alla base. redi, 16-iv-264: quando i fili sono
capen doi mondi; il terzo nasce. redi, 16-i-15: questo nappo, che
via piena di gigli e rose? redi, 16-i-16: e saria veramente un
servito, e in sì estremo bisogno. redi, 16iv- 336: al primo febbricitante
scritto anche costà con un gran fasto. redi, 16-viii-256: se v. a
dietro alle testate dei libri rilegati. redi, 16-vi-113: lo faccia legare [il
che demmo di due mila scudi. redi, 16-iii-18: in capo agli otto
pieno di colpe da capo a piedi. redi, 16-iii- 382: le quali
lui, come a grandissimo astronomo. redi, 16-vi-128: e perché vi è annessa
si forma un gran corso d'acqua. redi, 16-iii-210: la quale col suo
ed insomma di molte altre girandole. redi, 16-i-26: quali strani capogiri /
. ant. con ostinata costanza. redi, 16-vi-288: si faccia il serviziale caponissima-
in fuora, non vi sono. redi, 16-i-184: si trovano scritti [
. 3. cappellania. redi, 16-viii-381: non mi è permesso di
traverso d'una botte d'acqua fredda. redi, 16-iv-37: in un orinale di
gemmato il cappio che la scarpa annoda. redi, 8-119: ella porti un bellissimo
-cappita! me l'hanno bene appiccata! redi, 16-v-328: cappita! io ho
le spalle. -per simil. redi, 16-iii-251: il [lumacone] terrestre
inflessibilità, senza riguardi per nessuno. redi, 16-v-394: sono stati necessitati i nostri
(un fauno). redi, 16-i-18: e ci accompagni / tutt'
capribarbicomipede famiglia. = formazione scherzosa del redi. caprìcciare, intr.
colori, che le fan parere diaspri. redi, 16-iv-187: ed or vengo in
capricciosamente s'era invaghita, sperando. redi, 16-i-36: credo... che
risponder ad una capricciosetta sua domanda. redi, 16-vi-348: la terza [tartaruga
salto; caduta, capitombolo. redi, 16-ix-233: tosto che mi sentì dire
sm. bot. viticcio capreolo. redi, 16-i-109: marco vairone volendo spiegare che
, a noi amara la ginestra. redi, 16-i-3: infiniti / capri o pecore
e vii suppellet tile. redi, 16-i-325: minute bazzecole, o miscee
al lito dell'oceano settentrionale. redi [in pasta, 89]: si
d'acque lanfe empier le caraffine. redi, 16-i-30: caraffini, / buffoncini
ad un caramogio faceva il zerbino. redi, 16-ii-155: d'un moro incirconciso
ultimi carati, si dice carbonchio. redi, 16-v-112: pare questo verso non sia
/ io credo al tuo bel viso. redi, 16-i-16: giovanetto scrisse / nella
-per estens. e al figur. redi, 16-ix-28: ma se nella descrizione di
tre giorni l'uomo si muore. redi, 16-ix-424: da questa atrabile,
che fa con essi men romore. redi, 16-ix-315: io non so vedere
-anche: cane carcaria. redi, 16-iii-388: i pesci per ordinario,
, che è proprio del cuore. redi, 16-ix-30: pericolo anco considerabile vi sarebbe
a sollevare con qualche carica lucrosa. redi, viii-40: s. a. s
che non egli per tenerle abbassate. redi, 16-ix-417: uno de'maggiori disordini che
redi, 16-v-298: lo rassomiglierei [un libro
baloardo o qualche fabbrica di pietra. redi, 16-iv-25: l'inganno consisteva nel modo
; il dar la carica. redi, 16-iv-25: nel fondo della canna di
di origine tubercolare). redi, 16-vi-269: circa il sig. tozzi
ant. cariato; marcio. redi, 16-ix-214: questo tal dolore de'denti
lasciato il ricordo di tali astuzie. redi, 16-ii-84: voi, che avete
titolo di caritativo, e di limosiniere. redi, 16-viii-238: si compiacque ancora di
), prodotto nel pistoiese. redi, 16-i-23: ma se giara io prendo
comunale, di carnagione bruna e pallidetta. redi, 16-v-324: è una bella principessa
bianchissima, e di capello biondo. redi [in pasta, 90]: di
alquanto più conosciuta. cestoni [in redi, 16-iii-467]: li troverà fratelli carnali
un'uncia di carne viva di sostanza. redi, 16-iv-67: portate addosso in maniera
, allessa: bollito, lesso. redi, 16-ix-177: si mangi sempre della carne
rossigna che se le attacca alle carni. redi, 16-viii-68: secondo che la
rimettermi un poco più in carne. redi, 16-vi-210: mi rallegro seco,
maschere e non valea lo spirito. redi, 16-iv-415: questa sera che è la
abbiano colla erane la seguente. redi, 16-v-120: gli aromati, i salumi
alcuna proporzione col carnicino del viso. redi, 16-iii-17: non tutti dello stesso colore
è piantata nell'osso della lauda. redi, 16-ix-4: questa è di faccia
dimin. e vezzegg. carnosétto. redi, 16-iii-231: il canale ulivastro è il
detto anche uovo di mare. redi, 16-iii-258: in quegli altri zoofiti.
dio gratissima e carissima sia la musica. redi, 16-viii- 205: gli distribuirò [
, da tal nodo sarai sciolto. redi, 16-vi-163: signor iacinto mio caro,
de'libri carissimo in quei tempi. redi, 16-vii-182: mi fece scrivere, che
è quel delle canne e de'caroselli. redi, 16- vii-276: è impossibile,
dai giovani cavalieri di malta. redi, 16-vii-395: verrà egli a navigare per
senza tesa). redi, 16-i-297: 'zamberlucco'. è una
e uno carpentiere, e uno calzolaio. redi, 16-v-25: 'carpentiere '. il
correre col capo e non coll'instinto. redi, 16-ix- 232: quei medici,
o giù pe'rovetai di maremma. redi, 16-vi-187: molti daini bianchi e molti
spinse a tutta carriera addosso all'ingannatore. redi, 16-vi-187: sovra un velocissimo corsiere
carrettieri brutali, assorda l'udito. redi, 16-v-278: dove mi portai chiuso nella
dì nelle sacre carte i divini comandamenti. redi, 16-ix- 132: quando gli
di propria a raniari et a le sue redi in perpetuo d'una peza di terra
la corda de'tre pezzi tremolava. redi, 16-v-46: v. s. illustrissima
cartapecore stinte, intrise e rose. redi, 16-i-235: da una antica cartapecora,
costituito completamente da cartilagini. redi, 16-iii-359: quel pesce, che da'
essere altro che quel che dici. redi, 16-v-142: credo... che
e dentro al vin li pone. redi, 16-iv-468: puntualissimamente ho ricevuto il
), sia degli animali. redi, 16-ix-5: dalla caruncula del medesimo occhio
. dimin. caruncolétta, carunculétta. redi, 16-ix-196: quanto a quel fermamento di
case unite in amor tornan nemiche. redi, 16-viii-238: v. a. s
facendo l'una casa all'altra benefizio. redi, 16viii- 351: la casa de'
di armonia, di perfezione artistica. redi, 16-v-112: questo verso alle volte al
, la milza e le budella. redi, 16-v-282: io scrivo volentieri. ma
in commedia fa le sue scalate. redi [in pasta, 92]: siccome
: piccolo scompartimento o celletta. redi, 16-iii-132: da que'fiori son prodotte
, per quanto già mi diceste. redi, 16-ii-92: so che dispetto n'averà
medici per non isbigottire gli ammalati. redi, 16-ix-51: stanti tutte queste cose nel
, e perciò tutto al caso. redi, 16-iv-259: ho osservato che ogni sorta
sotto l'indirizzo di qualche bravo pittore. redi, 16-iv-39: sovente avviene che tali
desso. -non son il caso. redi, 16-vii-129: queste bestiuole, a mio
e spietato nei peccati grandi. redi, 16-iv-194: donnicciuole... le
soldati / partir si debban. redi, 16-iv-161: avendone io tenute alcune
sono uomini allegri e spesso ridenti. redi, 16-ix-330: quel che più la molesta
per non veder niente de'suoi affari. redi, 16-viii-346: io son rimaso arrossito
e citiso e sisimbro e fiordaliso. redi, 16-v-440: se nell'ora della
aperti / di pungente castagno ispidi ricci. redi, 16-iii-9: come diceva anassimandro [
la parte superiore della stufa. redi, 16-iv-361: ho fatto stillare la vitriuola
, e son quasi tutti castrati. redi, 16-viii-332: mi son generosamente risoluto.
e castrato... contenti. redi, 16-ix-283: può usare il brodo di
cataletto: vivere a lungo. redi, ii-105: portatemi dell'acqua di nocera
tutti i becchini. salvini [in redi, ii-123]: 1 l'appiggionasi appicca
flussioni catarrali che per catarro avvengono. redi, 16-viii- 267: mi rallegro
, da una soppressione di cuore. redi, 16-vi-316: la trovai con gran pienezza
che ha effetto purgativo. redi, 16-ix-365: scrive il sig. abate
smoccolatoi, ed i suoi catinelli. redi, 16-i-10: catinette e cantimplore /
in man, quand'io m'immollo. redi, 16-vii- 47: mi paiono [
prende e con la benda il lega. redi, 16-ii-166: spiritello, / furbettello
5. peggior. cattivdiàccio. redi, 16-vi-263: il sig. tocci ha
cera: aspetto malato, sofferente. redi, 16-ix-154: il quale [utero]
, cagionevole (la salute). redi, 16-viii-204: forse non le avrò scritto
ad arbitrio e sodisfazione della lega. redi, viii-24: è più sicuro praticare con
scoperse la mestizia dell'animo suo. redi, viii-24: le dico bene,
figur.: destare sospetto. redi, 16-vi-175: le rendo grazie delle notizie
a dio, raccapricciavasi e tutto inorridiva. redi, 16-vii-220: desidera che io raccomandi
fuori che nella menzione di riforma. redi, 16-iv-302: e se per vostra maggior
affliggono ed impiagano i nostri corpi. redi, 16-ix-148: allora bisognerebbe far della necessità
ridosso o in basto o in sella. redi, 16-i-17: e sul destrier del
nobile e solenne della cavalleria). redi, 16-i-266: il re d'inghilterra carlo
pezza scrivendo quella lettera a nisa. redi, 16-vii-44: il sig. marchese
vollero restare ivi morti sul campo. redi, 8-3-326: ho rappresentato, in
ai medesimi il montare a cavallo. redi, 16-vi-187: ieri,...
, si levano in grandi montagne. redi, 16-1-29: e per la lizza del
sua voce è come di cavallo. redi, 16-iv-68: e 'l medesimo,
in banchi e in chiasso appresso. redi, 16-vi-96: io non ho preteso né
di cui si compone un'arma. redi, 16-iv-32: si poteva farne la prova
o più si ficca ne la rena. redi, 16-vii-176: a'cavallacci talvolta ci
. ant. sorta di insetto. redi, 16-iii-119: ne'boschi tra le scope
sopravvenne indi a poco la febbre. redi, 16-vi-246: se poi veramente il
potrebbe cavarsi una stilla di senno. redi, 16-1v-163: tanto ammazza il liquor
è altro rimedio a'casi suoi. redi, 16-viii-47: considererà... se
imbrodolato, ne fu cavato fuora. redi, 16-iii-148: quando [i bruchi
-cavata di sangue: salasso. redi, 16-iv-179: se il suo medico,
un angustissimo calle andavano in foraggio. redi, 16-iii-332: sotto la radice della coda
saldo, tutto cosa da sé. redi, 16-iii-338: di simili lombricuzzi ne
levamiti di qui, vanne in malora. redi, 16-ii-166: tu sei pur la
di seta o di bambagia. redi, 16-vii-176: a'cavallacci talvolta ci vuole
, mettere il cavezzóne agl'ingegni. redi, 16-viii-13: il signor maggi.
aria che respiriamo, è indubitato. redi, 16-iii-382: tutti essi intestini ciechi
scuro, mor- ticcio e scolorito. redi, 16-ix-266: supponga v. rev.
, e tutto quanto noi tenevamo. redi, 16-i-307: tra le voci della marineria
non è memoria appo gli antichi. redi, 16-vi-161: le accusai la ricevuta
marino: nome volgare dell'oloturia. redi, 16-iv-365: in questo punto..
dottrina, senza obbligarlo a provarcela. redi, 16-vii-404: vi ho obbedito ciecamente
parte superiore del becco dei cigni. redi, 16-i-288: questi [cigni] portano
e groria eterna al nido dove nacque. redi, 16-i-288: da esso cece vien
). per la cit. del redi, cfr. cece, n. 3
piccol toccarlo, sguizza e scappa. redi, 16-i-54: chiamando egli il mare,
altro liquido con succo di cedro. redi, 16-ix-171: il giorno, sei ore
di cedro: acqua cedrata. redi, 16-i-25: l'acqua cedrata, /
limone e la nobiltà del cedrato. redi, 16-iii-308: i lombrichi messi a
dimin. cedratino: piccolo cedro. redi, 16-vi-324: il terzo ed ultimo pomo
del gusto, onta a la vista. redi, 16-iv-177: una certa compassionevole e
si fa sul ceffo dar de'punti. redi, 16-vii-454: il tuo ceffo nero
il senno ad infangarsi nel senso. redi, 16-i-19: fiuta, arianna,
/ favelli ognor di lui celebratóre. redi, 16-viii-159: io voglio esserne
, fabbricava alcune sue colombe mirabili. redi, 16-iii-49: avendo confrontato questo passo con
e della mesenterica superiore. redi, 16-ix-330: nella cassa del ventre inferiore
tal'erba, chiamata la celidonia. redi, 16-ix-148: si potrebbe adoperare il zucchero
opalo, l'ostracite, la chelidonia. redi, 16-iv-79: quindi passò a rammentarmi
2. scompartimento d'alveare. redi, 16-ii-29: ape gentil,..
all'intemo di certi organi. redi, 16-iii-332: sotto la radice della coda
l'acqua corre 4 redi, 16-v-25: 'carpentiere'. il vocabolario spiega
vacche insieme coi lor montoni danzanti. redi, 16-i-13: al suon del cembalo
/ agevolarsi il gran lavor commesso. redi, 16-ix-84: la cena della sera
vuoto non riesce a dormire. redi, 16-iv-411: quel non dormire..
a certi amici questa sera medesima. redi, 16-vi-115: ne mando quattro fiaschi
che folce del cenacolo il soffitto. redi, 16-i-16: se per sorte avverrà,
cenerò poche cose, ma tutte sustanzevoli. redi, 16-ix-335: la sera un'ora
venire a capo di nulla. redi, 16-v-413: facendomi voi la cortesia di
e trombe e cennamelle in concordanze. redi, 16-i-21: quindi al suon d'
per tutta la vita con loro. redi, 16-viii-376: in qual si sia congiuntura
durata di questo ufficio. redi, 16-viii-113: sotto il di cui arciconsolato
consiglio della ragione ne tolgano. redi, 16-v-150: si troverà ben altri che
novemite ducati l'anno alla chiesa. redi, 16-vii-372: se da mie'censuari in
, che la fa naufragare confusa. redi, 16-v-150: delle giuste censure io non
, la mandragora, l'onfodillo. redi, 16-ix-148: le fornente fatte con
rapiti a forza tre poveri paesani. redi, 16-iv-39: questo esperimento, da
eterogeneo e privo di coesione). redi, 16-vi-142: a tempi rubacchiati ho messo
in una punta ottusa. redi, 16-iii-360: coperto di pelle aspra,
, s'al centro è via. redi, 16-ix-233: faceva una certa vocina languida
,... forse si sdegnerebbe. redi, 16-vi-123: gli auguri che ella
tegnente, come a dire ceralacca. redi, viii-40: ho caro che sia
, di peri, di cerase. redi, 16-iv-368: il miglior febbrifugo però sarà
uomini savi discernono o giudicano perfettamente. redi, 16-vii- 407: spero certamente
ch'io non farei per altro uomo. redi, 16- vii-282: ella stia certissima
un certo che da essere invidiate. redi, 16-i-18: sveglia nel petto mio
manicaretti, che ne beccherebbero i morti. redi, 16- ix-233: se ne stava
ne ve n'entra di fuori. redi, 16-vi-108: sarà temperata l'acrimonia e
lor tumore, turgidi e baldanzosi. redi, 16-iii-266: tra le razze de'
ceri, candele, ecc. redi, 16-iv-262: provai a far le gocciole
vile, e non cultivato cervellaccio. redi, 16-v-350: ma le due terzine
rigoverna la sera e la mattina. redi, 16-vi-348: questo si è fatto a
assennato, pieno di discernimento. redi, 16-vi-348: certi mariti che bramerebbono d'
del dilicato mento / la lanugine molle. redi, 16-v-442: si tempererà
cervogie vigorose e possenti ad inebbriare. redi, 16-i-9: chi la squallida cervogia
al turco e l'ungheria soccorre. redi, 16-viii-148: nella lettera di v.
secondo la grandezza delle cesoie. redi, 16-iii-273: in differenti maniere io avea
questo sia il vero aspleno. redi, 16-ix-33: in questo caso
che durano poi tutto l'anno. redi, 16-ix-178: quando co- minceranno a
portava in cuore aveva in bocca. redi, 16-ix-230: al mal della paura
ridussero alla somma di circa ventitré. redi, 16-iii-130: il qual verme,
cosa, seguito da un complemento smalti. redi, 16-i-18: sveglia nel petto mio /
questo concupiscibile e mal regolato amore. redi, 16-i-19: fiuta, arianna, questo
dio, che pur lo dicesti. redi, 16-i-28: passavoga, arranca,
che l'amor di mille ninfe. redi, 16-v-66: necessariamente esso sangue occupa
stesso che quello della sfera vaporosa. redi, 16-iii-116: io non ho molto difficultà
solo si ritrova descendente nell'argento vivo. redi, 16-vi- 150: i poponi
che s'altronde avesse un grande stuolo. redi, 16-iii-446: molestissimi animalucciacci..
l'essaudisce o che non l'ode. redi, 16-iv-42: si dànno, come
scorrettaccio, ch'io ti zombo. redi, 16-ii-165: e che no, furbetto
scorpioni, pseudo-scorpioni). redi, 16-iii-67: il lor colore [degli
e de la patria onde se'nato. redi, 16-i-25: dell'aloscia e del
/ sopra me quest'impresa tutta chero. redi, 16-i-5: ma con esso azzuffarmi
alle ragioni del suo principe respettivamente. redi, 16- viii-258: al medesimo staffiere
chiacchiere, pregano per noi i sacerdoti. redi, 16-vi-95: resta che vostra reverenza
necessario, non chiacchierare nelle scuole. redi, 16-vi-373: si affatichi un poco
; lite, briga. redi [tommaseo]: per tor via tutte
5 a i2°, 5. redi, 16-i-23: del buon chianti il vin
dietro alle chiappe come faceva giano. redi, 16-vii-25: me n'era andato in
tuorli / per fame un frittatene. redi, 16-v-139: l'acqua rosa con chiara
reso limpido, illimpidito. redi, 16-ix-8: sarei di parere che.
e cuoci a forma di manuscristi. redi, 16-ix-170: chiarisci secondo l'arte
poi la parte di sopra chiarita. redi, 16-iv-433: per solutivo gli darei
cozione o medicamento chiarificato. redi, 16-ix-355: mi varrei di qualche infusioncella
filo e per segno, appurarla. redi, 16-iv-204: se poi il mangiar queste
-per simil. e al figur. redi, 16-ix-30: potendo... cagionar
vezzeggiava portandomi bene spesso le chicche. redi, 16-viii-27: giuocherei la madre di
[i messicani] dicono chicchere. redi, 16-v-348: i galantuomini e civili
. il liquido contenuto nella tazza. redi, 16-ix-314: mi vien comandato il dirle
), a cui fa riferimento il redi nel commento al suo ditirambo. cfr
passato da francesco carletti... il redi, il quale fu uno de'primi
apran arche di perle e di rubini. redi, 16-vii-220: 10 le chieggio cordialmente
pane chilo, da chilo sangue? redi, 16-ix-23: trapelando negl'intestini il chilo
larva vagante, ma come fantasma fugace! redi, 16-v-405: quello che vanno scrivendo
con quel corpo fluido in cui sono. redi, 16-ix-38: vien dimandato parimente quali
è proprietà del sale in ogni misto. redi, 16-vi-236: ho raddoppiata la dose
galanga,... la china. redi, 16iv- 119: la quale scorza
chincaglieria, minuteria. redi, 16-vii-47: queste sue prediche mi paiono
anche il renze in chiocca. redi, 16-i-10: ben è folle chi spera
prendi queste ricette ch'io ti narro. redi, 16-vi-295: afflitto da'dolori,
caverne palustri e 'n valli opache. redi, i-551: ora mi sovviene delle chiocciole
si riduca a un sedere rotondo. redi, 16-iv-52: il budello appena arriva
si trovano nell'isole di maldiva. redi, 16-iv-85: nel ventriglio d'un'altra
dalle chiome azzurre. redi, 16-i-23: bevi, arianna, e
rattrappito; pesante, goffo. redi, 16-vi-118: non so se son pezzi
comenti nell'una lingua e nell'altra. redi, 16-iv-84: lo scoliaste greco scrisse
chiosatore... sopra quella parola. redi, 16-iii- 56: i greci
il proprio sentimento e 'l proprio intelletto. redi, 16-iv-39: questo esperimento, da
(come ima cote) la corte. redi, 16i- 97: del quale epigramma
, la cervosa ed ogni altra bevanda. redi, 16-ix-337: passerà poscia all'uso
sf. tose. focaccia. redi: 17-72: 'ciaccia'. focaccia. cofaccia
2. dimin. ciaccina. redi, 17-72: 'ciaccina '. diminutivo
(centaurea moschata): ambretta. redi, 16-iii-281: fiori di ciano persico odorosissimo
può modulare il suono. redi, 16-i-226: 'cennamella'. strumento musico,
imbrogliando parole a guisa di cerretani. redi, 16-i-226: 'ciaramellare *...
/ per giuoco, non per fraude. redi, 16-vii-360: un galantuomo non può
; inganno, impostura. redi, 16-v-143: desidererei di potere sciogliere gli
accorsero a folla, incuriositi di vederlo. redi, 16-iv-210: i ciarlatani tosto che
per spaventacchio d'ucelli a la campagna. redi, 16-ix-19: molto più dee astenersi
di particella di quella sua ciarpa. redi, 16-vi-123: io ho tante e tante
alquanto meno senza fallo ci nuoce. redi [in pasta, 105]: pigliare
farei il meglio a starmi zitto. redi, 16-vi-163: e del seme di
gli ateniesi della guerra redi, 16-iii-7: gli ateniesi, per dare
2. cicalata. redi, 16-i-297: nel 'cicalaménto di maestro battolino
menar più la lingua che le mani. redi, 16-ix-233: cominciò a cicalare che
secoli xvi, xvii e xviii. redi, 16-i-44: bastiano de'rossi..
in molto cicaleccio nessun buon senso. redi, 16-vi-267: mi dispiace degli altrui
del taglio che gli abbi accecati. redi, 16-iii-145: hanno [le
farla chiudere. - anche assol. redi, 16-iv-44: gl'indiani, per curar
lavato ugnere intorno e sanarlo affatto. redi, 16-ix-234: presto ritorna [il
una ferita, una piaga). redi, 16-iv-275: si trovò [la piaga
continuamente in su luogo lo 'mpiastro. redi, 16-ix-235: esternamente curato o tagliato
. ant. ghiottone, crapulone. redi, 16-iv-356: io sono a castello,
la spina regia, la cicerbita. redi, 16-v-120: nelle minestre vi sia sempre
, la cicorea, le spinazze. redi, 16-i-24: vadan pur, vadano a
sottofamiglia liguliflore della famiglia composte. redi, 16-ix-261: dopo molti e molti mesi
la fede, ecc.). redi, 16-vii-404: ringraziatemi della cieca obbedienza,
non l'urti [la nave]. redi, 16-ii-28: ma un cieco laccio
vene, le arterie, i nervi. redi, 16- iii-392. ne stanziava altresì
che forma una dilatazione a sacco. redi, 16-iii-381: dal piloro sin quasi per
cieca: non firmata, anonima. redi, 16-viii-255: nel quale [piego]
collo, tra tronco e rami. redi, 16-iv-150: se uno de gli antichi
e colmi di ciliege alti corbelli. redi, 16-ix-178: delle frutte se ne mangi
omero e 'l petto gli attraversa. redi, 16-iii-448: questo così fatto tarlo è
: esperimento, prova, saggio. redi, 16-iv-12: fu determinato che il giorno
/ a fargli ritornar barba né ciuffo. redi, 16-ix-40: circa il decotto di
ant. preparato con la cina. redi, 16-ix-107: il giulebbo, ed il
e ti cincischi, e si sfoghi. redi, 16-vi-350: ottavio del bufalo a
intendesse e cinguettasse la lingua messicana. redi, 16-v- 173: io non
cassia,... la cinoglossa. redi, 16-ix-49: per cagione delle vigilie
volge il terzo e cinquantesim'anno. redi, 16-i-173: fra guittone, nella
ii-n-59: seneca, pistola cinquantreesima. redi, 16-v-435: tutti i mali di questo
cinque morti or la sua morte. redi, 16-ix-6: ne'quah tutti a cinque
erano discosto per la sua grandezza. redi, 16-vii-42: dormo in un letto,
« il padre mi maritarà *. redi, 16-v-92: il signor dati lavora giorno
6. ant. fazzoletto. redi, 17-73: 'cinturino *. pezzuola da
ed ciò fa giusto com'un pittore. redi, 16-vii- 416: stia con
. 2. cioccolatiera. redi, 16-ix-192: si mette in un ciccolattiere
per lo più la bevanda). redi, 16-i-74: in nostra lingua l'uso
confetti o in polvere). redi, 16-i-73: il cioccolatte è una mistura
ghiande, con acqua calda e zuccaro. redi, 388: non fia già che
cantavano per intramezzo con sollazzevoli rime. redi, 16-ii-106: empita, colmala [
con cioncar malvagia e chiavar ritto. redi, 16-i-7: e se in asia il
, sm. dial. maiale. redi, 16-ii-202: il porco...
carogna, scrofa, cioncola. redi, 16-ii-202: il porco...
mosse, negli atteggiamenti. redi, 16-iii-334: trovasi la terza apertura a
, che secche diventano come legno. redi, 16-v-341: dell'antimonio io me
buono, non dava cura a lui. redi, 16-i-7: in bel color di
in certi vasetti o ciotoline invetriate. redi, 16-iv-161: avendone 10 tenute alcune
. ciotolóne (sm.). redi, 16-i-10: se la druda di titone
punte parean ferire il cielo. redi, 16-v-138: prendi scorze di melagrane,
restar congiunto per più lungo spazio. redi, 16-iv-162: avend'io messe delle
nelle arterie, altri liquidi). redi, 16-ix-141: sia brodo puro e semplice
data all'aria che seco il porta. redi, 16-iii-235: non terminano in due
e i perni, al diritto. redi, 16-iv-176: acciocché col moto circolare
, come evidenti sono gli effetti. redi, 16-ix-246: non ha probabilità alcuna
, del dispregio di se stesso. redi, 16-iv-45: quello che è più
andrai cauto, tanto andrai circospetto. redi, 16-ii-366: io andrei.:
, converrà cercarla dentro al cannello. redi, 16-v-160: certe voci antiche non istanno
e il filatoio colla sua ciscranna. redi, 16-vii-156: molti chirurghi, e particolarmente
cistifellea con le vie biliari. redi, 16-iii-210: negli uccelli più che frequentissimamente
fame qui causa, e giudizio. redi, 16-vii-158: potrei citar qui due o
il medesimo che il citato da plinio. redi, 16-ii-263: in alcuni atti del
gli autori onde son tratte le notizie. redi, 16- i-124: come potrei mostrare
/ strania ciurma apparir di marinari. redi, 16-i-28: passavoga, arranca, arranca
di appetito che ho. redi, 16-iv-156: crederono alcuni, che
/ applicandolo al mal si rendon sani. redi, 16- iv-24: ritornò di nuovo
delle volte sieno delusi dal falso. redi, 16-iv-24: bisogna che sia
occhi rossi e dal viso giallo. redi, 16-vi-235: non dovrebbe dunque sgridarmi più
galeottica ciurmeria, e sorridean taciti. redi, 16-v-326: con sincerità dunque di
rosignuolo a la civetta il canto. redi, 16-ii-21: già la civetta preparata
un comportamento fatuo, leggero. redi, 16-viii-258: certi filosofastri...
come di calicut già si diceva. redi, 16-v-320: quei medicastroni, che più
/ della civetteria modello e saggio. redi, 16-vi- 348: sta sempre
della repubblica, così civile come ecclesiastico. redi, viii- 40: s. a
presente è stato più che civile. redi, 16-vi-93: se il p. atanasio
. decoroso, onorevole, rispettabile. redi, 16-viii-243: si potrebbe chiamar beato,
volta d'un claretto molto dilicato. redi, 16-i-2: benedetto / quel claretto
, che ha il fusto lungo. redi, 16-iii-118: su'tralci di quella
un territorio così ameno come culto. redi, viii-8: non hanno questi alberi
, cristieri, e simili altre cose. redi, 16-ix-32: se si ha mai
nell'angolo anteriore della vulva. redi, 16-vi-356: la maggior parte delle donne
i condotti minori e genitali. redi, 16-iii-207: l'intestino dopo li consueti
sm. ant. coagulazione. redi, 16-ix-26: dopo il bollore, ne
'l fluido e 'l sodo. redi, 16-ix-6: il qual'umore si coagula
un'altra parte della medesima acqua. redi, 16-ix-33: talvolta accade, che nel
non averebbe saputo dire ima gobbola. redi, 16-i-14: sul prato asseg- gansi
. ant. strofe, stanza. redi, 16-1-163: il mettere in musica ariette
ti leggerà, di belle gobbolette seminare. redi, 16-i-167: i franzesi con nome
le frequenti rime accoppiate; cfr. redi, 16-i-166: « 'cobbola cobola e
murice, o sia la porpora. redi, 16-iv-430: del resto la cocciniglia
molto diffusa nelle isole maldive. redi, 16-iv-31: avea portato nella corte di
de'seguaci d'apollo si dispensano. redi, 16iii- 132: il cerro fa
con l'organo del corti). redi, 16-ix-294: crederei che il tutto principalmente
figur. uomo sciocco, balordo. redi, 16-v-213: mi avvisi di quali libri
non avendo più pel d'una cucuzza. redi, 16-ix-281: si può servirsi altresì
tenendola, quasi d'ordinario, alzata. redi, 16-iii-68: la coda [degli
queste spezie sono notissime in italia. redi, i-531: il padre chircher asserisce che
, ed è l'orobanche di dioscoride. redi, 16-v-53: la qual'erba lupa
sf. piccola coda, codina. redi, 16-iii-365: ogni bernoccolo racchiudeva un
di certi versi di esso petrarca. redi, 16-iv-183: quest'operetta non è per
in coglionèlla: alla leggera. redi, viii-48: a questo epigramma è stato
maestro, che per se stesso. redi, 16-v-57: questo [antimonio]
una cosa assai bene, conoscitore. redi, 16-v-272: per le quali [lettere
celebrato con alcuni onori e canzoni. redi, 16-iii-238: ora mi sovviene delle chiocciole
profondissimi fondi dell'oceano del sur. redi, 16-i-7: beverei prima il veleno
trogolo, ove essa calcina si cola. redi, 16-ix-341: sugo di limone spremuto
amor facesse colar e fonder metalli. redi, 16-vii-126: questo lor cannello si
il ribechin, chi il colascione. redi, 16-i-14: turba villana intanto / ap-
eternità, e mai non s'affittano. redi, 16-i- 10: se la druda
tutto il paese sia una cosa tale. redi, 16-vii-47: sono esposti in vendita
e le colature delle pietre cotte. redi, 16-iv-341: di detta colatura oncie
si chiama asciolvere ed alle volte colazione. redi, 16ix- 417: se la sete
a. prati, 298: « nel redi carpacco de'greci 4 berretto portato da'
la parte cavallina tutta colcata in terra. redi, 16-iv-370: [non può]
esercizio purgano ogni flato ed umore. redi, 16-iv-46: molti non contenti di
sono migratori e veloci volatori. redi, 16-iii-176: i tuffoli, che sono
incline a dire la verità. redi, 16-i-71: tanto è a dir vino
l'azzurro d'ogni ciel sereno? redi, 16-iii-206: avea una striscia bianca lattata
trascorvendetta avrebbe sempre sostenute le contrarie. redi, rere in quella collera. magalotti
depositarsi di sostanze o cose. redi, 16-ix-353: la collezione o intasamento di
colliquativa: la tubercolosi. redi, 16-v-381: questa umidità della bocca.
in organismi viventi. redi, 16-ix-86: questi tali medicamenti sono veleno
, dar gargarismi, dar collirii. redi, 16-ii-262: dopo aver insegnato un certo
guastada, o d'altro vaso simile. redi, 16-iii-268: l'altre due parti
si colmò anastasio di profondissimo orrore. redi, 16-viii-141: spero che per mia
corbello pieno e colmo di terra. redi, 16-i-15: questo nappo, che sembra
da ghianda, in toscana colombaccio. redi, 16-iii-343: ma che rammento 1
vino che se ne ricava. redi, 16-i-6: il trebbiano, il colombano
tanto che pervenga al lato sinistro. redi, 16-iii-223: il peritoneo va ad
o a dar colore. tommaseo redi, 16-iv-436: ho [le figure]
rosa verso la sera appariva languente. redi, 16-i-6: il bel color di
tirarlo di forza e di bontà. redi, 16-i-272: la verdea di toscana
rosa che spuntasse in mezzo alle spine. redi, 16-iii-338: lasciai che dalle tagliate
, della pelle umana. redi, 16-v-413: in molte parti di esse
l'uno e l'altro la merita. redi, 16-iii- 445: tra gli scrittori
ferito. -anche al figur. redi, 16-iii-73: non fu gran fatto se
pitture, che diremmo sfumate o affaticate. redi, 16-vi- 142: vostra signoria illustrissima
prose e ne'bei carmi. redi, 16-v-374: e pure fra guittone di
spediva il più tosto che far potesse. redi, 16-vi-140: v. s
a ra- niari et a le sue redi in perpetuo d'una peza di terra
titolo d'una paesana di cillia. redi, 16-viii-6: la presenterò al serenissimo granduca
bramonte / chiamerai tu per comare. redi, 16-vii-281: a voler presentare l'
modo come tu esca di qua entro. redi, 16-iii-10: non sono però d'
e quindi a'suoi trova l'entrata. redi, 16-v-159: circa il toscanesimo puro
, i quali l'hanno reso immortale. redi, 16-vii-163: l'ultimo verso
non possono passare senza aperto vitupero. redi, 16-ii-205: presupposto che i comici
e scherz. cima del capo. redi, 16-ii-92: or voi che avete sale
, della voce e dell'azione. redi, 16-v-278: la commedia è una
incominciò così da la sua sedia. redi, 16-ix-233: cominciò a cicalare, che
, ma giovevole e commendabile sommamente. redi, 16-vi-33: racconta con la sua
dell'ordine di s. jacopo. redi, 16-i-189: come soleva dire il commendatore
cui effetti si derivano così rei? redi, 16-iv-451: s. a. s
mirabil sua 4 instituta canonica '. redi, 16-vi-210: m'immagino che vostra signoria
li serpenti e statue e tori. redi, 16-i-283: orazio col chiamare purpurei
arte scherniva il pregio della materia. redi, 16-viii-168: ha comandato che io
considerabil punto che sia in essa. redi, 16-iii-67: tutto il dorso [degli
che si riferisce a commissario. redi, 16-vii-214: v. s. illustrissima
m. agnolo, del commissariato. redi, 16-vii-215: raccomandai la sua persona
i giudicii di que'savii uomini. redi, 16-v-159: in questo secolo.
nel consolato, seguì il trionfo. redi, 16-viii-113: nel censorato ebbi per
, che serve loro di companatico. redi, 16-ix-117: il companatico del desinare e
.. ancora non veggo comparir risposta. redi, 16-iv-194: m'arrisicai..
parte ed alla medesima ora compariscono? redi, 16-v-100: compariscono finalmente i dolori
dietro un sonetto burlesco e motteggevole. redi, 16-v- 74: una scrittura
più di quello che si è. redi, 16-vi-358: questa lettera di oggi ha
sani bene alla sinistra del riguardante. redi, 16-iv-85: è cosa curiosa il
al sentirsi chiedere talvolta con improntezza. redi, 16-iv-177: una certa compassionevole e
sangue [la] fe'inorridire. redi, 16-v-207: il pover uomo non
infermo, compatendo al male di possidonio. redi, 16- vii-308: la serenissima granduchessa
scolpire il suo nome e patria. redi, 16-vi-210: da molte settimane in
in modo da reggerne il paragone. redi, 16-v-234: se ai due massimi pittori
di famiglia non meno inclita e pia. redi, 16-v- 223: spero che
ha materia da compilarne un pien trattato. redi, 16-v-374: nel fagotto de'manoscritti
quanto con più sofistici argomenti procede. redi, 16-v-374: ancor questa mia baia,
uno scavato nella tavola a cui mangiava. redi, 16-vi- 212: con tutta la
benché abbia conversato diversi per complimento. redi, 16-iv-481: non lo dico per
ma mi nasce confusione nel mescolamento. redi, 16-v-357: entrando ne'vasi sanguigni
se non fiorito, almeno decente. redi, 16-iv-106: le coma [dei cervi
altra disposizione, un altro ordine? redi, 16-i-10: son le nevi il quinto
succede al presente, sarebbe comportabile. redi, 16-v-129: della voce 'galero'non si
/ sotto corporeo vel che ganimede. redi, 16-iii-121: ci venne ad ambodue
composizione di colori fatta con giudicio. redi, 16-vi-212: noi altri medici
nella religione, zelantissimo nella legge? redi, 16-v-197: ogni animo meno composto
a dectu comparatore et a le sue redi in perpetuo ad abere e tenere et
me della fattura del mio perseo. redi, 16-vii-226: esse differenze sieno terminate
più persone o con due soltanto. redi, 16-v-45: indirizzo le mie risposte nel
aria che respiriamo, è indubitato. redi, 16-v-94: que'bachi andarono crescendo
è calda e secca nel secondo grado. redi, 16-i-74: di là trasportatone l'
che consentivano al dibattersi delle case. redi, 16-ii-84: dirò che là sul reno
che aveva fatto far così simiglianti. redi, 16-v-46: panni ogni ora mill'
del già cadente sol trovarsi armato. redi 16-ii-85: dirò che allor ch'a
del già cadente sol trovarsi armato. redi, 16-iv-329: volendo forse temporeggiare un
magnanimità di questo germano...? redi, 16-vi-612: con tutta la mia
sol fine concernente alla medesima utilità. redi, 16-i-310: è un ricucimento di vari
la regina dal suo privato interesse. redi, 16-v-52: per non tralasciar cosa
con le corna a foggia della lumaca. redi, 16-v- 157: vorrà ella negarmi
, di demoni: sabba. redi, 16-v-352: si portò con tanto mal
gorgogliando garruli, conciliano il sonno. redi, 16-i-94: si bee [il choc-nar
-per simil. e al figur. redi, 16-vii-17: le do mille saporitissimi baci
o privazione alcuna ritenere non può. redi, 16-iv-161: né so che orcioletti
pur egli a darla per concludente. redi, 16-iii-140: non v'è motivo,
scanni che quivi si schieravano intorno. redi, 16-vi-150: il negozio de'poponi vernini
tempo impari godendo e goda imparando. redi, 16-v-37: per conchiuderla, metterò
apre, piangono i rusi- gnuoli. redi, 16-ix-322: ci vuole il giudizio di
accompagnano e caratterizzano una malattia. redi [in pasta, 119]: chi
il quale è detto senso comune. redi, 16-ix-21: non è bene lasciarsi
alla spesa di due mila cavalli. redi, 16-viii-238: si compiacque ancora di mostrar
la antiquissima consuetudine ed inclinazione sua. redi, 16-viii-48: concorro ancor io che
in lui le parti della virtù concottrice. redi, 16-ix-195: perciò mi sono indotto
facile concozione di qualsivoglia cibo animale. redi, 16-vii-317: non vietandosi però alle volte
concreta e il vento è ruinoso. redi, 16-ix-58: mi servirei del magisteri
la roccia: concrezioni minerali. redi, 16-iii-250: rassembra un pezzo di durissimo
ad agitare con violenza. redi, 16-ix-369: ha avuto origine da causa
efficace opera che il pontefice vi condescendesse. redi, 16-v-99: mi comanda v.
o far altro simil complimento. redi, 16-viii-331: la devota servitù,
concorrere alla condotta di cotesta città. redi, 16-vii- 426: avendo egli
che le vene che le ricevono. redi, 16-v-357: tutti questi mali son
, e molti anche con penna. redi, 16-ii-29: ape gentil che..
e mille fanti arcieri ei conducea. redi, 16-iv-168: lucano... descrisse
di questa gente che si licenzia. redi, 16-viii-175: in questo studio vi sarebbe
, negò costantemente di voler rispondere. redi, 16-iii-147: se i bachi son cavati
quelli che patiscono del medesimo male. redi, 16-v-279: il serenissimo signor principe
, e in un altro altramente. redi, 16-iii-289: quelle pietruzzole inghiottite dagli uccelli
la conferma dell'antiche franchigie de'tempi. redi, 16-vi-154: non mancherò di parlare
/ l'alta congiura confermar col voto. redi, 16-vii-404: vi ho detto che
modo da togliere ogni dubbio. redi, 16-iv-209: nicandro dettolo avea, e
une e le altre ugualmente fedeli. redi, 16-iv-410: di nuova e grande con
tutta la verità, essere sincero. redi, 16-v-167: ed il borelli, se
nel più bollente zucchero e confettarle. redi, 16-v-138: e nel fine della
in tutto il mondo dove nasca. redi, 16-v-132: grati ancora al gusto sono
/ entrano appena poi nelle carrozze. redi, 16-ix-128: questa istessa polpa di
altri in capo, altri alle mani. redi, 16-vii-402: ad esso signor principe
peloro / serrato il suo tesoro. redi, 16-vii-429: confidato nella sua somma
. detto, palesato in confidenza. redi, 16-vii-283: la prego di nuovo di
a cinquanta de'suoi più confidenti. redi, 16-viii-225: la scrittura mandatami io
io vi scrivo queste cose confidentemente. redi, 16-vi-166: mi dia qualche nuova
sonante a fronte ha per confine. redi, 16-viii-398: supplico la bontà di
elli era conformato di forti membri. redi, 16-ix-157: questa illustrissima signora è
dirò di sotto, opportunamente nascenti. redi, 407: [su questa nave]
fiori di peonia nella stessa conformità. redi, 16-ix-167: la regola del vivere
assai, che ti confortano grandemente. redi, 16-v-347: in vece di esso desinare
e al cerebro molto erano confortativi. redi, 16-ix-297: continui... a
casa, tutto riavuto, il mandò. redi, 16-ix-283: lo stomaco stesso dalla
chi fabbrica o vende confortini. redi, 16-vii-47: il confortinàio va gridando a
due legni, e da altre cause. redi, 16-v-66: se si dia il
, all'interno conoscimento sono condotte. redi, 16-iii-49: avendo confrontato questo passo
confrontano insieme [ecc.]. redi, 16-iv-378: può v. s.
i petti e conturbati i cori. redi, 16-vii-426: io sono il più
quattro molto buone ragioni la confutò. redi, 16-iii-31: ha nobilmente confutata,
moto attribuito dal copernico alla terra. redi, 16-ix-446: di ciò sia detto a
la facesse all'improvviso cadere in mare. redi, 16-iv-239: quei barbari fabbricano di
lavori come in macchina ben congegnata. redi, 16-iii-380: la guaina o penna,
. coagulazione (del sangue). redi, 16-iv-192: si trova quel congelamento di
la crudezza e freddezza si fa. redi, 16-iii-245: la parte concava è tutta
una congerie o fabbrica di tubi. redi, 16-iii-248: ho considerato il medesimo
salvo che il nero, over pupilla. redi, ix-144: lungamente assalito da una
, magnifico e de nobile progenie nato. redi, 16- v-65: non vorrei mai
dell'orecchie e della bocca sono uguali. redi, 16-iv-343: si serra l'orinale
d'un pezzo e senza congiunture. redi, 16-iii-120: camminano con un passo
rientrare in sé stessa e da ravvedersi. redi, 16-vii-282: pregherò iddio benedetto,
principati ad un figlio di congionzione dannata. redi, 16-iii-61: esser generati gli scorpioni
forma di gomitolo. redi, 16-iii-223: trovai due corpi glandulosi di
fece disputar sopra la verità di lei. redi, 16iv- 223: dalla cortesia delle
ant. teoria delle sezioni coniche. redi, 16-iv-479: dovranno presto ristamparsi in pistoia
de'quali i primi si chiamano ottici. redi, 16- ix-357: la melancolia dell'
degli olivi, pelose e grasse. redi, 16-iv-214: dicono che la conizza
connaturale al corpo di contraria qualità. redi, 16-ii-15: amor la scioglie,
cristo, sappi [ecc.]. redi, 16-iii- 348: in essa
quella linea retta [ecc.]. redi, 16-v-217: fuoco appresso i geometri
ed operazione conoscibile da'peripatetici tutti. redi, 16-ix-7: ha posto in opera medicamenti
natura savissima conoscitrice de'suoi vantaggi. redi, 16-vii-292: io, conoscitore di
in tutto il mondo allor conosciuto. redi, 16-iv-20: a forza di sughi d'
, l'altro nell'istessa trinacria. redi, 16-i-2: arianna, mio nume,
cristo da sé consapevolissimo già di tutto? redi, 16-iv-301: io solo consapevole
cognizione, conoscenza; coscienza. redi, 16-iv-391: se a me perverrà congiuntura
commandò, il secondo suo ordine. redi, 16-vi-126: ho consegnato al medesimo
tempo, / o tardi consegnate. redi, 16-vi-147: resto infinitamente obbligato all'
conseguire il suo fine del dilettare. redi, 16-viii-333: per consenso universale di
o tagliando dette erbe e fiori. redi, 16-ix-128: questa istessa polpa di cassia
essa un'altra non so di cui. redi, 16iv- 122: purché avesse qualche
per fraudolente e per ingannator della vista. redi, 16-iii-15: col mezzo del proprio
mantenerne le parti unite e ordinate. redi, 16-i-133: in una delle collinette si
impotente a conservare il movimento impresso. redi, 16-iv-39: sovente avviene che tali
trovarsi; essere raccolto, contenuto. redi, 16-iv-42: si dànno, come io
medesime, ma ancora più considerabili. redi, 16-ix-119: mali e accidenti,
numero considerabile in una guerra come questa. redi, 16-iii-313: stemperai una considerabil quantità
movimento suo esser per cerchio massimo. redi, 16-ix-227: metto in considerazione se,
si stette infino al nuovo giorno. redi, 16-iii-205: due considerazioni mi distolsero da
tanti anni, con quegli altri colpevoli. redi, 16- vii-427: la consiglio che
difficultà consistente nella scorrezione di plinio. redi, 16-ix-147: un'esattissima dieta,
-denso (un liquido). redi, 16-ix-254: pieno d'una materia bianca
. maturo (d'età). redi, 16-ix-220: l'illustrissimo signor generale marco
vi conterai più che due sillabe corte. redi, 16-v-239: due sole cose mi
a maraviglia bene, n'era consolatissimo. redi, 16-vii-412: credo fermamente che v
letterario, uno stile). redi, 16-v-160: certe voci antiche non istanno
quali sempre toccano alla medesima consonanza. redi, 16-ii-18: musico è amore.
quale si è molto lusinghieramente dilettare. redi, 16-v-260: io mi scorgo ormai
... delle consuete sue penitenze. redi, 16-iii-207: l'intestino dopo i
6. ant. consulto medico. redi, 16-vi-221: non si maravigli che la
tante ragioni che io spesso mi confondo. redi, 16-v- 430: non si
veder per un consulto del medico. redi, 8-3-344: abbiamo discorso intorno a'
, in forma di consulto. redi, 16-v-430: la poca sanità..
con istraordinarie mercedi della sua mano. redi, 16-v-445: alla sua cura assiste
abondanza le cose necessarie al vitto. redi, 16-i-225: gli abitatori del contado
cagione della pestilenza che il contagio. redi, 16-v-296: questo vizio, come
cosa in quella contagiosa stagione salutare. redi, 16-iii-96: se vi si troveranno
questa sozzura è contaminazione del corpo. redi, 16-ix-13: se la difi&cultà della sanazione
, sua norma, regola. redi, 16-v-363: mi favorisca vostra signoria illustrissima
e di fattezze e di costumi. redi, 16-ii-262: esso fra bartolommeo fu contemporaneo
. contiene in sé due ventricoli. redi, 16-iii-295: talvolta avviene che niuno
né mai potuta ottenere da lui. redi, 16-ix-172: subito che la signora
sol la più leggiadra e vaga. redi, 16-ii-115: oh qui sì che
il contento della mente perfetto e compito. redi, 16-iv- 325: con mio intero
com'ella addita, par brutta repente. redi, 16-i-10: son le nevi il
, si ristrigne in un braccio. redi, 16-iii-445: tra gli scrittori del nostro
, che non beffeggiasse il novello sansone. redi, 16viii- 253: son diventato il
febre peggio che continova è la vostra? redi, 16-ii-259: il quale [frate
che causa la dissoluzione nel continuo. redi, 16-vi-254: il sangue...
, a proposito, rispetto a. redi, 16-iv-373: non mi scorderò, a
e confondersi di vantaggio in simil contesa. redi, 16ix- 446: ma di ciò
a ciascun dà il suo merito. redi, 16-vi-119: tenga v. sig.
ricamato e foderata di volpe bianchissima. redi, 16-viii-86: smeraldo contornato di diamanti.
dal contorno / raccolte ha queste. redi, 16-iii-203: che ne'contorni della
). chi esercita il contrabbando. redi, 17-74: 'contrabandiere '. colui
dall'e. v. con essa. redi, 16-viii-256: se v. a.
lì a ser raniaru e a le sua redi d'una mesa peza di terra,
corpo con certi sughi d'erbe amare. redi, 16-iv-45: oggi in tutte le
in bocca della sempre discordante dialettica. redi, 16-v-238: la sentenza è data con
, n. 2). redi, 16-ix-368: circa le cose da bollirsi
con le bilance contrapesate e pari. redi, 16-iv-121: quattro bariglioni pieni d'aria
ond'era contratto il debito del peccato. redi, 16-v-44: pago quel debito che
lui non passi certi contrassegniati termini. redi, 16-iii-379: nella quale [tavola
di radici e semi et erbe. redi, 16-iv-254: i quali [cagnacci]
cosa che per voi e pelle vostre redi tutte le cose che decto avemo voi
è addetto alle operazioni di contromina. redi, 16-vii-129: queste bestiuole, a mio
/ far conto di pigliare uno siroppo. redi, 16-v-205: ora, che egli
. negare, contrastare, contendere. redi, 16-vii-285: mi parrebbe una bella cosa
; malvolentieri, controvoglia. redi, 16-v-205: ora, che egli vi
amori, alle sfrenataggini, alle rivalità? redi, 16-iv-46: molti non contenti di
e non dover da te perdon trovare. redi, 16-viii-346: io so che a
). letter. torcere. redi, 16-ix-28: il più delle volte il
. un solido corpo di ghiaccio. redi, 16-iv-25: sopra la stoppa metteva una
più al plur.). redi, 16-vii-427: si compiaccia...
. senza farmi autore di quel 'discorso'? redi, 16-v-160: certe voci antiche non
, e stilli in lagrime converso? redi, 16-i-n: vibrò suoi detti in fulmine
, cioè più sottile nel mezo. redi, 16-iii-68: la coda [degli scorpioni
spine, e di queste fattosi corona. redi, 16-i-224: i convitati si vantano
romano altrettanto nella cura de'morti. redi, 16-vii-393: ella ha procurato di
volpe giova alle convulsioni de'nervi. redi, 16-iv-153: alcuni dissero...
5. dimin. convulsioncèlla. redi, 16-iii-218: ancorché avesse patito molti tremiti
-tosse convulsiva: pertosse. redi, 16-iii-76: cominciò a soffrir certi moti
estens.: anche di animali. redi, 16-iii-313: replicai l'esperienza con un
coopera molto dell'animo la docilità. redi, 16-iv-35: a questa così fatta
sopraposti son tutti d'ór fino. redi, 16-i-104: dalla chinea covertata di cremisino
, e però n'avete voi vergogna. redi, 16iv- 164: egli [l'
coperto dell'esser convinto d'errori. redi, 16-vii-284: io voleva vedere, se
e queste due copie mi bastano. redi, 16-vi-259: ho fatto consegnare al procaccio
cancelliere di ferrara né ad altri. redi, 16-v-219: stia pur sicura,
tempo del suo avo né bisavo. redi, 16-iv-335: se ne può vedere la
, o n'erano immediatamente didotti. redi, 16-vi-142: a tempi rubacchiati ho messe
abbreviature, le volevan pur interpretare. redi, 16-i-190: dubito che tal coda
ne sgorgheranno se caverai più profondo. redi, 16- vii-405: egli ha messo
all'infermo e glie le prema. redi, 16-v-406: io costumo...
alle più solenni tavole de griddii. redi, 16-i-9: o coppier, se tu
rosseggia / là negli orti del mio redi. pindemonte, 18-490: ulisse
ne'liti e scogli del mare. redi, 16-iii-305: avendo fatta una buona
ramificazione a guisa di coralli. redi, 16-vii-147: quei sassi, quelle corallizzazioni
altre formazioni madreporiche). redi, 16-iii-259: ben considerato esternamente questo
in mano sembrava un corazza smontato. redi, 16-iv-24: scórse che furono alcune settimane
cui si attribuisce scarsa importanza. redi, 16-vi-373: dite al vostro amico che
3. acer. corbezzolóne. redi, viii-122: il medico ora ne mangia
alle corde di dietro al collo. redi, 16-vi-317: la notte riposò poco
amichevole sim patia. redi, v-342: ella troverà in me sempre
bei corimbi, gli tessevan canti. redi, 16-i-31: a così lieti accenti,
esterno dell'uovo embrionato. redi, 16-i-189: si trovò che rinvolti al
voci la gratissima stagione di primavera? redi, 16-iii-345: nella cavità parimente del
al suon di cornamusa per firenze. redi, 16-i-14: turba villana intanto / applauda
cocchi, o noci d'india. redi, 16-iii-129: quelle tante sorte di
con cento rami ombra a la fronte. redi, 16-iv- 105: in sassonia,
contorte, broccute, e ramose. redi, 16-iii-559: questo così fatto tarlo
ad unire le parti del sangue. redi, 16-ix-318: vuol sapere v. s
dell'uomo, ma non così lunghi. redi, 16-iii- 388: ne erano
e di cotali altri barbari loro strumenti. redi, 16-1-14: turba villana intanto /
pregio / candidissimo gel degli appennini. redi, 16-i-10: tomiam noi trattanto a
banoa, coronata di dodici isolette. redi, 1-22: ha solamente coronato il
riunite a forma di corona. redi, 16-iii-130: in quelle gallozzole, e
ragni] si rifan corpacciuti e grassi. redi, 16-iii- 251: il lumacone marino
s'allungano sin in tre braccia. redi, 16-iii-387: penetra [il tronco
cosce, corpo, spalle e braccia. redi, 16-v-129: per due [malattie
, ch'egli aveva fatto stampare. redi, 16-viii-96: vi saranno tre volumi delle
, vuotare il corpo: purgarsi. redi, 16-iv-424: il corpo ne'giorni intermittenti
e le mani attaccatevi si invemicarono. redi, 16-v-130: per ottenere dunque questa
resta nel suo contrario a semenzire. redi, 16-iii-363: tutto il restante della
difendere la sua corporatura per tutto. redi, 16-v-119: tutti i moti di
forse gli atomi da se stessi? redi, 16-i-6: ed al chiaro di lui
e gli arma / di tutto punto. redi, 16-iii-330: tutti i piccoli reni
d'ogni valor la sua vita correda. redi, 16-viii-142: quindi è che per
essere provvisto, essere munito. redi, 16-iii-208: ciascuno de'due fegati corredavasi
/ le parti alte e remote? redi, 16-iii-380: la guaina o penna
tirannia? cioè così arditamente per conghiettura. redi, 16-v-267: mi le nocive e
non sia correggibile ed emendabile. redi, 16-v-267: che cosa vuol
glorioso re di francia enrico quarto. redi, 16-vi-164: venerdì prossimo, 6 del
correnti 'l mondo ritondo per isquadrarlo. redi, 16-i-16: altre strade egli corse;
lancia, tirare a fine quest'opera. redi, 16-iv-372: il signor suo
vino èe ottimo correttivo del rabarbaro. redi, x6-ix-284: pura e semplice semplicissima
frequenza dell'atto correzzione e miglioramento. redi, 16-v-43: quando io mi credeva
sono state fatte al testo. redi, 16-v-275: nel leggere le giunte al
depuramento (di una sostanza). redi, 16-ix-227: io crederei necessario, per
farmaco, una medicina). redi, 16-ix-238: questo... scrivono
amore, che cagion di quello. redi, 16-iv-63: ma bisogna pure, potrà
per mancanza di corrispondenze de'banchieri. redi, 16-vi-183: quella benedetta signora..
equivalere, avere lo stesso significato. redi, 16-i-117: in somma, 'drudo'è
altezza o per ornamenti troppo sontuose. redi, 16-iv-187: i pitagorici furono tanto
, una bevanda). redi, 16-ix-136: si noverano parimente i medicamenti
arresta e bee, corroborando le forze. redi, 16-ix-143: potendo quest'acqua del
atto a corroborare, corroborante. redi, 16-ix-271: questa [bollitura] è
stimolare le funzioni dell'organismo. redi, 16-v-139: non si lavi mai con
loro, per corroborazione di sanità. redi, 16-v-71: l'acqua di nocera
, agg. che corrode. redi, 16-ix-56: i fermenti dell'utero acquistano
delle gengive e ulcere della bocca. redi, 16-v-67: qualche piccol grumo,
in un subito mangiati dalla ruggine. redi, 16-vi-254: alcune sue particole corrosive,
corrosivi, o altra agra mestura. redi, 16-iv-20: altri, per far ristesse
che gran cinghiale e spaventoso alloggia. redi, 16-viii-69: diceva essere stato in
restringersi in grinze, accartocciarsi. redi, 16-v-131: la polpa de'tamarindi.
acqua, ecc.). redi, 16-ix-407: per evitar la corruttela di
causassero infirmi tà mortali a i vivi. redi, 16- v-67: per cagione del
misuri a passi e salti il piano. redi, 16-vi-187: ecco da una folta
cheransi / in sulla sera *. redi, 16-iii-274: di questi cori fatti
o contenuta da intervento medico. redi, 16-ix-34: quando sono presenti i dolori
lo mandò giù come un sacramento falso. redi, 16-i-7: con un sorso /
mezzo d'una cerchia o corte grandissima. redi, 16-viii-254: sono alcune sere,
corteccia impastata di argento e di perle? redi, 16-ix-32: cortecce di locuste marine
tutto il ciel piazza le stelle. redi, 16-vi-171: l'ho trovata senza
di vederlo, d'udirlo predicare. redi, 16-iv-9: la reale, cortesissima affabilità
del cervello: corteccia cerebrale. redi, 16-ix-357: le fibre nervose, che
in ogni termine disquisita corteggianeria puntuale. redi, 16-v-277: ancorché il termine di
ancora voi avete i vostri complimenti cortigianeschi. redi, 16-vi-155: così vuol la convenienza
che le calzette gli riuscirono corte. redi, 16-iii-271: vi nacquero parimente molti altri
. disus. ristretto, concentrato. redi, 16-ix-40: ma se si ha da
discordie civili e la alterazione degli stati. redi, 16-v-139: ed in somma non
qualche picciolo proposito avanti il senato. redi, 16-iv-367: i polpi hanno in
far nulla e senza potermi partire. redi, 16-iv-159: quelle piccole coserelle,
poter non le odare e confessar vere. redi, 16-v-142: credo, in buona
tutto, né il tutto senza lei. redi, 16-vi-212: noi altri medici
fatta risposta fortemente rimase apollo stomacato. redi, 16-iii-448: questo cori fatto tarlo è
tipografiche di opere clandestine). redi, 16-v-339: in cosmopoli alla macchia hanno
se gli stesse / qui accasato. redi, 16-vi-219: ho ricevuto il suo
. cosino, cosétto, cosettino. redi, 16-iv-376: i polpi hanno in corpo
dispetto, disappunto, meraviglia. redi, 16-viii-383: oh pottana, cospettone!
di notevole entità; ingente. redi, 16-v-233: veramente vi sono scorsi molti
v. e. me li dona. redi [tommaseo]: da questi serenissimi
vaga donzella / giura costante fede. redi, 16-ii-258: fui allora d'opinione
corso ma costantemente lo sostiene. redi, 16-iv-39: sovente av
in un luogo che in un altro. redi, 16-v-148: egli fa la notomia
/ costanza è spesso il variar pensiero. redi, 16-ii-88: la costanza nell'amare
manderemo in villa con i lanciotti. redi, 16-iv-470: potrà mandarmelo, quando se
nell'occhio un angolo più acuto. redi, 16-viii-284: questa grazia mi costituisce in
o un temperamento di qualità differenti. redi, 16-ix-50: ciò possa seguire.
orina puote venire per oppilazione di pietra. redi, 16-v-67: la qual corrosione esasperata
penitenze che fra noi si costumano. redi, 16-viii-42: manicaretti e vivanduzze, che
presumevano più del costumato a roma. redi, 16-v-283: in questi tempi così
in tutto e per tutto alli nostri. redi, 16vi- 177: questo costume del
. dial. pugno, ceffone. redi, 17-75: 'cotalone': pugno. onde
un nilo di sì gran piena. redi, 16-i-4: quel cotanto sdolcinato,
più villi della membrana coriale. redi, 16-vi-190: nel corio non vi era
crude, ma molto meglio in confetto. redi, 8-1-218: pera cotogna cotta in
dalla modestia e cucita dal risparmio. redi, 16-iii-268: e col cotone turata
leggermente ebbro, brillo, alticcio. redi, 16-i-332: da questo 'ebriolus '
molto cordiale e dilettevole al gusto. redi, 16-ix-177: queste ciliege si possono
alcun'altra persona, che alli soprascritti. redi, 16-vii-60: io per me,
alcuno di questi ubbriaconi ben cotti. redi, 16-i-31: a così lieti accenti,
/ fanno il covàccio pel parto futuro. redi, 16-iv-201: la voce * cubile
io godo in lusingar me stesso. redi, 16-v-121: se ne stia un'ora
, che dà aiuto e conforto. redi, 16-vi i-78: lo mando a v
-anche di altri animali. redi, 16-iii-375: escon l'uova fuor del
fa nello stomaco e nelle budella. redi, 16-iii-10: per possente cagione adducono
reale / degli oggetti soavi ed odorati. redi, 16-iv-103: il cranio [de'
, e dissimiglievole seco nella mobilità. redi, 16-v- 132: [la
che li dà sustanzia e virtù. redi, 16-ix-52: io sono di parere che
arte, creativo, inventivo. redi, 16-v-97: l'ingegno creatore di v
per tutto ciò sbarbata l'eresia. redi, 16-iii-83: ond'io volentie- rissimo
, ed una al cardinal farnese. redi, 16-ii-93: risposta del silvestrini,
, chi attendeva alla pasticceria. redi, 16-vii-299: avrà caro che il suo
m'hanno bandito la croce addosso. redi, 16-vi-214: qui parmi di sentirmi
e a questo modo la racchetò. redi, 16-iii-72: facendo delle braccia croce
catasta di mannelli, di covoni. redi, 17-76: * crocetta '. tra
croco ferro, e aopralo a'bisogni. redi, 16-ix-3: dello acciaio da prendersi
cosa, raccontarla, descriverla. redi, 16-v-394: andrea cavalcanti, carlo dati
dirotta); scrosciare. redi, 16-ii-115: oh qui sì che l'
, giallo e purpureo al di fuori. redi, 16iii- 269: e perché quella
lievi la crosta su il riccio ». redi, 16-v-413: mi par di riconoscere
le croste delle locuste del mare. redi, 16-iv-335: se ne può vedere
che risplende di colore d'oro. redi, 16-iii-445: continuando quei bacolini la
tirsi e corimbi e frasche e fronde. redi, 16-i-13: al suon del cembalo
..., così lo rimproccia. redi, 16-ii-258: temo ora che ella
romor, che fe'quel sasso. redi, 16-i-26: su questa nave /
/ con la falce del disturbo. redi, 16-vii-405: leggetegli e criticategli [
ricaduta nacque da crudezze di stomaco. redi, 16-ix-417: uno de'maggiori disordini
.. il vedereste mangiare saporitissimamente. redi, 16-ix-178: le frutte che si
metallo, ma seta cruda ritorta. redi, 16-vii-60: io per me bramerei
il mio nome nel ruolo della fama. redi, 16vi- 28: compatisca il mio
potremmo dimandare [ecc.]. redi, 16-iv-283: in qualsisia sale dotato
facevan questi e quei ballar il mento. redi, 16-iv-159: iacopo viperaio si esibì
chitarrino / cantava cecco la cuccurucù. redi, 16-i-27: ariannuccia, vaguccia,
e tutto insieme cucinièro e famiglio. redi, 16-vii-101: la mia cuciniera non
? / eh voi mi cuculiate. redi, 16-vi-349: mi cuculia v. a
, e che non s'accorga. redi, 16-viii-262: ha ragione, ha
che s'appellano lombrichi, e cucurbitini. redi, 16-iii-326: potrebbon forse ridursi alla
-con la prep. di espressa. redi, 16-iii-371: come si può vedere nel
quest'e a quel mosche culaie. redi, 16-vii-187: lo confesso ancor io
la parte posteriore dei calzoni stessi. redi, 16-iv-264: con la ruota da arruotare
tutto il culattario dell'umana generazione. redi, 16-v-394: per li profondi ed imperscrutabili
rotundus e cyperus longus). redi, 16-i-218: 'cunzia 'è voce
le stanze; profumiera. redi, 16-i-19: mille inventa odori eletti,
, vivande, / spese da nozze. redi, 16- vii-100: la mia cuoca
vivo, un bicchiero di sangue. redi, 16-iv-192: si trova quel congelamento
e a far cuore la confortò. redi, 16-v-367: reveritissimo signor marcello,
. dimin. cuoricino, concino. redi, 16-iii-261: a molti insetti non ne
cure; gli bagni non sono sani. redi, 16-i-308: siccome la cura o
'l ciel non ha in sua cura. redi, 16-i-4: un tal vino /
. -sm. medico. redi, 16-v-446: perché dagli eccellentissimi curanti
, sottrarla siringi urie tutte dell'egitto. redi, 16iv- 44: niccolò monardes racconta
sottoposto a cure, a medicamenti. redi, 16-ix-234: esternamente curato o tagliato,
lavora di queste trine di refe curato? redi, 16-vii-60: io per me bramerei
di que'meschini tocchi dalla lebbra. redi, 16-ix-352: questi tumori col follicolo,
il nocchiero a'cercatori di rinaldo. redi, 16-iv-9: da que'paesi avendo
punta del pungiglione di certi insetti. redi, 16-iii-67: la cuspide...
carica di primo custode della vaticana. redi, 16-v-431: intendo che il sig.
cute vari ramuscelli, detti cutanei. redi, 16-iii-445: io per ora mi
vestimento di tutte le membra corporee. redi, 16-iii-445: io per ora mi
molluschi, insetti, ecc. redi, 16-iii-260: tutta quanta la cavità interna
che riveste il corpo degli invertebrati. redi, 16-iii-302: uno di essi quattro [
, che con molta facilità si prendono. redi, 16-i- 25: i sorbetti ancorché
v, che s'appunta così dabbasso. redi, 16-ix-28: quel sollievo tanto confortativo
noi sogliamo chiamare volgarmente vera dabbenaggine. redi, 16-v-165: io non saprei che dirmele
/ ed alli storioni i baccalà. redi, 16-i-14: e tra cento colascioni
antichi, si legge non poche volte. redi, 16-vi-311: per suo meglio stimò
vanto / segua l'opera loro. redi, 16-iv-415: vedete se questo è amore