nella prima canonica sua: * parat reddere rationem omnipotenti vos de ea fide,
coraiu, / ch'io lu faraio reddere quistu castel potente ». leggenda di
savio, che sappia ricevere risposta e reddere, la cui maturità noi lasci vagare
siano tenuti lo detto avere o cose reddere, né essere in alcuno modo molestati
monosini, 24: sphaeram inter se se reddere..., cui simile est
, con effetto e compiutamente, a reddere lo detto avere e a soddisfare secondo
di depressione tremenda. -rendere o reddere, mostrare, dare ragione, la
rivenditori de le ragioni del padule, reddere buona e leale ragione quante volte bisognasse
.. e così io li debbo reddere a nicolao documenti perugini, ii-198: a
ei ditti conperatore sieno tenute e deggano reddere e restituire e relassare le mas- sarizie
coraiu, / ch'yo lu faraio reddere quistu castel potente ». dal gorgo,
, 7-304: non rispondere male e non reddere male per male. -reddere
= voce dotta, lat. reddere, comp. dai pref. re-e [
. = nome d'azione da reddere. reddire e deriv.,
d'azione da reddére (v. reddere), corrispondente al gr. àn68ooi
redduto (pari. pass, di reddere), agg. (reduto)
redenzione. ródere, v. reddere. redesimare, v. redecimare
= dal lat. reddére (v. reddere), per influsso di prendere,
pass, di reddère (v. reddere), incr. col tema di rendere
[dest] sphaeram inter se se reddere... cui simile est 'fare a
che 'ncarico ha ricevuto, e a cui reddere ragione della villicazióne sua: e sappia