: il negus s'irritò nuovamente: razzie di abissini nei pressi di massaua parvero
a denunciare e a mostrare i segni di razzie vecchie e nuove. 2.
popolo (se i corsaleschi non facevano razzie). corsaro1 [corsare)
: fatto oggetto di ruberie, di razzie, di saccheggi (un paese,
adibito ai colpi di mano, alle razzie. di costanzo, 1-235:
di mare); fare scorrerie, compiere razzie, saccheggi; depredare.
, con proverbiale ferocia, scorrerie e razzie nei territori limitrofi a quelli su cui
, come spesso gli accadeva dopo queste razzie devastanti nel suo cuore, aveva l'impressione
pendici. -stendere le pendici: compiere razzie, scorribande. a. pucci,
pettina all'insù. -sottoporre a razzie e scorrerie. m. villani,
obiettivo militare per compiere azioni belliche, razzie, ecc. -anche: calare in
-dedito al furto, al saccheggio, alle razzie. bacchetti, 12-56: erano comparsi
delle lance, fra rapine; e razzie brigantesche, ora, ancora, non sanno
che la sorprese in una di quelle razzie, e si rintanò subito per non farla
si è mai più ripopolato dopo le razzie degli schiavisti, di due secoli or sono
: essere oggetto di saccheggi, di razzie (una città, gli abitanti, i
alla ruba: sottoporre a spogliazioni, a razzie; saccheggiare. livio volpar.,
. fare un territorio oggetto di scorrerie e razzie. b. davanzati, i-170:
-saccheggiare un territorio compiendovi scorrerie e razzie e portando rovina o devastazione. sanudo
militari, spesso si sbandava per compiere razzie e saccheggi). m.
a saccomanno: saccheggiare, sottoporre a razzie e spogliazioni. livio volgar.,
... durante una delle loro solite razzie ammazzarono una sessantina di pokot.
2. derubare, affliggere con razzie e saccheggi. sanudo, lii-139:
. 4. intr. fare razzie ai danni della popolazione (un esercito
e più o meno agitato, di razzie, di scaramucce, di calate improvvise e
già che abbiamo parlato di assalti e razzie in banca, vogliamo spendere due paroline.
buoni costumi pacifica l'opinione pubblica con le razzie. slinguazzare, tr. leccare (