viene, c'è la dentata che stride raschia, l'acrore * = lat
la falce sua bieca, / po'raschia l'unghia, e d'orlando pur
qua si ripulisce, e qua si raschia, e costà si cambia, tanto che
c'è la sega dentata che stride e raschia. deledda, 11-973'il medico di
qua si ripulisce, e qua si raschia, e costà si cambia, tanto che
subito sian ripieni de'piccoli frammentuzzi, o raschia ture de'risalti, o
. forteguerri, i-47: una dramma ne raschia [della noce], e in
scraper * chi gratta, chi raschia ', da to scrape 'grattare,
salvini, 21-214: o con grattugiator coltello raschia / un obolo di silfio.
, 21-214: o con grattugiator coltello raschia / un obolo di silfio. g
dei fichi d'india] spicca e ne raschia per esse, con un coltello,
ha sua vita in spagna, / raschia la toletana chitar- riglia, / e
son [i debitori] picchiapetti e raschia pavimenti, baciando la terra per disegnar in
più raschiante della mia povera gioventù; raschia in profondo e suona come tu mi
songia dell'oca, sana tosto la raschia dove si pone. = dal provenz
[s. v.]: 'raschia ': strumento di ferro tagliente,
vino. zibibbi era sempre tramescolato con questa raschia. = voce versiliese, deriv
più raschiante della mia povera gioventù; raschia in profondo e suona come tu mi
la salsa da una pignatta. certi giorni raschia con un vecchio coltello, certi altri
e qua si ripulisce e qua si raschia e costà si cambia. -di animali
delle spine. soderini, i-443: raschia il capo della vite vicina che tu
, poi con taglientissimo coltelletto superfizialmente la raschia. pascoli, i-877: ecco il
vedo che un vecchio ne spicca e ne raschia per esse, con un coltello.
l'unto. sinisgalli, 9-61: qualcuno raschia il tartaro dalle botti / nei sottani
nera e sporca, / una dramma ne raschia e in vin gentile / l'infondi
le piramidi e le cifre; qui si raschia, come se si togliessero le squame
, sotto i grandi alberi, si raschia la gola, perché, da uomo forte
più raschiante della mia povera gioventù; raschia in profondo. 12.
si sente alzare la catena arrugginita che raschia contro la cubia. 15.
, me la raschiai di dosso come si raschia la lebbra. = dal lat
raschiatoio ': quel ferro col quale si raschia e si ripulisce la madia dalla pasta
dette forme, e però poi se ne raschia, e chiamasi raschiatura di bruggie.
raschietto ': strumento con cui si raschia o sul muro o sulla carta ecc.
; tose, ràstió), sm. raschia mento della gola per liberarla
3. rumore di un attrezzo che raschia su una superficie; suono prodotto dallo
prestissimo nella vite. -che si raschia, che si toglie radendo. mattioli
strumento di ferro col quale si raschia terreno lavorato per pulirlo dalle erbe.
la falce sua bieca, / po'raschia l'unghia, e d'orlando pur guarda
, prendi un pezzo di vetro nuovo e raschia e scarifica con esso il luogo enfiato
, sf. nella concia delle pelli, raschia tura dello strato adiposo dalla
, sm. il rumore di chi si raschia la gola e scatarra. calvino
: 'raschiatore di tomaie': raschia mediante mola o nastri abrasivi la superficie
cantina. sinisgalli, 9-61: qualcuno raschia il tartaro dalle botti / nei sottani
che un vecchio ne spicca e ne raschia per esse, con un coltello, pascendole
2-308: con taglientissimo coltelletto superfizialmente la raschia. -in modo non radicale,
a mollare in poca d'acqua e raschia via quella vescosità che ha di sopra,