debbe / destar rimorsi, e men rancor lasciarvi, / che cento altrui, malignamente
mi fa per ogni via / quel rabido rancor di gelosia. tesauro, xxiv-69:
ma nelle midolle / vi è tal rancor, che l'anima ti svelle. baretti
: reprime ei, sì, del suo rancor la vampa. / per alcun tempo
debbe / destar rimorsi, e men rancor lasciarvi, / che cento altrui. monti
e quell'aspetto / par che 'l natio rancor gli disacerbe. foscolo, viii-186:
/ genti nell'odio e fra i rancor nutrite. genovesi, 435: volete
obizzo, 2-26: qual riserban tra lor rancor maligno / la serpe e la cicogna
vendetta. pindemonte, 1-91: onde rancor si fiero, / giove, contra lui
tragge, / l'odio, il rancor mi vi trarrà del padre, / che
d'atreo / non scoppia il sanguinoso rancor cupo / a giusta pena? de
quel che ha in petto / odio e rancor, che tutta la frastorna, /
o maledetti? / che fretta, che rancor che rabbia è questa, / chi
suadono l'oblio, / insegnano il rancor. -in senso generico: azione
nei nostri paesi. l'aria non rancor del tutto purgata! bacchetti, 14-9:
mi fa per ogni via / quel rabido rancor di gelosia. b. corsini,
, / anzi, piangendo, alto rancor n'espresse. d'annunzio, ii-353:
= voce dotta, lat. tardo rancor -óris, denom. di rancére
), deriv. dal lat. tardo rancor -dris (v. rancore
), deriv. dal lat. rancor -àris (v. rancore), con
onde trabocchi il rattenuto a lungo / rancor tuo cupo. ungaretti, xi-123: se
fuor dell'usata gabbia, / ogni rancor ch'egli abbia / si smorza. sciascia
mare del imperio, eia stimulada de rancor femenile, tragando li otchi al fio,
suadono l'obblio, / insegnano il rancor. imbriani, 4-299: il crepuscolo
niciam moveam, / chi de gram rancor ardeam / de comenzar greve tenzon,