malvagia, e mangiai un poco di ranciata, e due barbe di géngiovo.
ma non in tutto, di ocra ranciata. bossi, 164: 'geodi'. gusci
il pane impepato con mescuglio di zuccata e ranciata co 'l mele. b. corsini
il monviso spiccava ancora netto sulla tinta ranciata che andava morendo. comisso, vii-18
= deriv. da rancio3. ranciata, sf. ant. buccia di arancia
anonimo veneziano, lxvi-1-103: a fare ranciata bona e delicata. toi la
malvagia e mangiai un poco di ranciata. soderini, iii-418: si costuma
. magalotti, 1-158: quella polvere ranciata dal messico, che in spagna chiamano più
marmoroso, imbrattate nella superficie da ocra ranciata e velata ancor essa di miche tascose
spighe di grano in mano e con veste ranciata. lomazzi, 417: in
il monviso spiccava ancora netto sulla tinta ranciata che andava morendo. 2. che
azzurro che viene imbiancandosi e facendosi quindi ranciata come più si avvicina al gran disco,
proiettava ancora un modesto fascio di luce ranciata. papini, v-428: le fiamme
perfetti. = forma masch. di ranciata. rancicàia, sf. tose.
anonimo veneziano, lxvi-1-103: a fare ranciata bona e delicata, toi la scorza
decomposto in ocra scura o rossigna o ranciata, e parte putrefatto e corrotto dal tempo
magalotti, 1-158: quella polvere ranciata del messico, che in spagna chiamano
vi sono framischiate alcune falde d'ocra ranciata o scuriccia. opuscoli scelti sulle scienze e
bruciati tramandano ugual fetore e lasciano cenere ranciata, come fa quello.
pane impepato con mescuglio di zuccata e ranciata co 'l mele. amari, i-iii-