, appressandosi il sole, a divenir rancia. scala del paradiso, 317:
sì bizzarre e brutte / e così rancia e ruvida la carne, / che non
sembianze sì bizzarre e brutte / e così rancia e ruvida la carne, / che
de la sua scorza ormai putrida e rancia! tasso, 8-i-439: deh
. gioberti, iii-79: in rancia... gli scrittori del secolo diciassettesimo
/ o qualche altra dottrina antica e rancia / e dice che al dolore il
1-221: il grasso e la songia rancia furono per qualche tempo deliziosissime vivande.
1-105: la lunga chioma inanellata e rancia / parte del roseo volto agli occhi invola
1-105: la lunga chioma inanellata e rancia / parte del roseo volto agli occhi
seta, / ch'è poi manteca rancia e vii capecchio. paoletti, 1-1-
pur visto le mie vendette di quella treccola rancia, che mi vendeva le pere fradice
che sia stata fatta lega tra rancia e la gran bretagna, offensiva e defensiva
visto le mie vendette di quella treccola rancia, che mi vendeva le pere fradice
orride nubi il ciel coperto; / vedi rancia e vermiglia / sorger l'aurora e
aurato cetro poi, la poma rancia. = comp. da poma
assai, come è stato in nella rancia e in nella fiandra,...
deliberazione, chi recusava lo alienarsi da rancia e convenire con cesare parlò così. bandello
voleva impedire l'esportazione de'legnami in rancia. angiolini, 151: volendo rinunziare [
roné ', raggiratore amoroso, in rancia è una specie perduta. -con
augelletto, / cui sfuma il croco della rancia piuma, / naviga a noi dalle
miraglia, 53: un fazzoletto di seta rancia mostrava i suoi fiorami color di viola
velluto. -mela rancia: melarancia. statuto della gabella di
cominciava, appressandosi il sole, a divenir rancia. caro, 3-818: avea l'
3-818: avea l'aurora già vermiglia e rancia / scolorite le stelle. algarotti,
rivolgendosi febo all'occidente, / ove rancia ogni nuvola e indorata / rendeva.
anche l'aurora dell'altro giorno diventata rancia, per lo sole soprawegnente. butti,
sole, ma con poca forza e luce rancia e dorata. -che è di
lxxxviii-ii-654: son tornato a carne secca rancia, / a vecchi infermi e a magri
1-221: il grasso e la songia rancia furono per qualche tempo deliziosissime vivande.
più sozza di qualunque vecchia vizza e rancia. gottifredi, xliv-257: credete voi
giovine, perché la verginità, tanto rancia, non move abbastanza li affetti.
de la sua scorza ormai putnda e rancia! passerotti, 1-134: grida e
sì bizzarre e brutte / e così rancia e ruvida la carne / che non v'
et i fiori stelle è cosa ormai rancia. alfieri, xxxix-131: io, ch'
cose buone e novelle che antica e rancia alle vostre orecchie par potrebbe la novità.
zenone / o qualcn'altra dottrina antica e rancia. barotti, 12: ben
? / la vostra fede è diventata rancia! 9. locuz. esserci
nel sangue di enrico il grande di rancia, sostenne con tanto cuore i tormenti che
3-824: avea l'aurora già vermiglia e rancia / scolorite le stelle, allor che
campo e l'oste del re di rancia... il conte d'analdo e
3-819: avea l'aurora già vermiglia e rancia / scolorite le stelle, allor che
de la sua scorza ormai putrida e rancia! tolomei, 48: l'uomo,
arte alle stragi compiute dai rivoluzionari in rancia nel settembre 1792. - per estens.
è usciti da una grotta a questa rancia / marina che uno zefiro scompiglia.
attaccarsi un butiro vecchio, una soppressada rancia, una mortadella guasta, un formaggio marzo
anche l'aurora dell'altro giorno diventata rancia, per lo sole sopravvegnente.
parini, 479: di color verde e rancia / poscia una spuma, che pareva
... / di color verde e rancia in una spuma di foglie. /
tre nomi: alba, vermiglia e rancia. tanara, 69: può darsi il
/ aletto io dico, affumicata e rancia. = forma femm. di stregone
berlusconi, è televisivamente molto vicino alla rancia. = comp. di televisivo.
e politico di ispirazione calvinista sorto in rancia tra il xvi e il xvii secolo e
s'è usciti da una grotta a questa rancia / marina che uno zefiro scompiglia.