farne festa, / sentendo i gran ramarichi e l'angosce, / ch'in
. galileo, 123: non però tra ramarichi e lagrime deploro, come scrive il
, e tutto dì venendomene doglianze e ramarichi. g. bentivoglio, 5- i-268
1-64: con le sue canzoni i gravi ramarichi degli amanti e la ferezza d'amore
gran romori, molti lamenti, infiniti ramarichi si racquetarebbono, che per mancamento di
spaventevole, piena di notte e di ramarichi dolorosi. cesarotti, 1-xl-19: addio ingresso
donna, in prima che tu ti ramarichi, ascolta ciò che io ti vo'dire
gran romori, molti lamenti, infiniti ramarichi si racquete- rebbono, che per mancamento
sopercniamente delle cose mondane e fragili ti ramarichi? mariotto davanzati, ciii-216: amore
di non ridere, udendo con quali ramarichi e con che ceffo si rivolge a la
, 10-8 (1-iv-910): i vostri ramarichi, più da furia che da ragione
e astienti dinon ridere, udendo con quali ramarichi e con che ceffo si rivolge alla
di non ridere, udendo con quali ramarichi e con che ceffo si rivolge a la
posso far ch'io non me ne ramarichi, / anzi, quando gli penso,
quello, e gli storcimenti e i ramarichi de la malcondotta. serdonati, 9-303:
teco per sapere di che tu ti ramarichi. savonarola, 7-i-3: signor mio,