/ dal suolo che si avvena. quasimodo, 1-49: o cara, quanto /
/ perso nell'aria / mi rinnovavo. quasimodo, 1-43: ti leggo dolci versi
su quella testa gentile curvata leggermente. quasimodo, 6-75: e quando le lavarono,
e fabbricando torce, di resina. quasimodo, 2-29: né l'aurora dai capelli
; è vano / il sogno ». quasimodo, 1-47: e ancora la notte
dall'odio, ella si tace. quasimodo, 6-111: torvo, lamentando il dolor
- anche in un contesto figur. quasimodo, 119: ognuno sta solo sul cuor
che si tramano contro di lei. quasimodo, 6-111: tramavo ogni sorta d'
collegio per le vie già ombrate. quasimodo, 152: tramontata è la luna /
sole, / dal sole divorata. quasimodo, 1-48: l'usignolo / è caduto
. 3. l'occidente. quasimodo, 6-15: il dio [poseidone]
, / discende al silenzio infinito. quasimodo, 1-52: ecco, ritorno nella
si disimpegna dalla motta di terra. quasimodo, 99: dammi il mio giorno;
5. mutare radicalmente una situazione. quasimodo, 2-19: i poeti non dimenticano.
angoscia per la sorte di qualcuno. quasimodo, 6-61: per lui io piango,
su i lini su la trina. quasimodo, 123: piegato hai il capo e
sui campanili trinati..., quasimodo... si arrampica. palazzeschi,
amante si tuffa nell'onda notturna. quasimodo, 2-36: ancora non ero contenta
sciallo di persia in paludamento da regina. quasimodo, 2-27: proserpina, impaurita,
vanno esalando un triste odore umano. quasimodo, 2-35: perché il vostro canto
urlava come i notturni di malaugurio. quasimodo, 1-43: la malinconia / sale dei
un'urna il cenere di cesare. quasimodo, 6-165: la madre [di achille
assolto, scoppiò un urrà formidabile. quasimodo, 5-122: tra i suoni confusi udivo
le spranghe d'acciaio del binario. quasimodo, 2-21: 'mater durissima', ora
l'usignuolo, o rosa! ». quasimodo, 1-48: l'usignolo / è
altopiani. -di animali. quasimodo, 2-52: tutte le pecore che vedi
e illumina / le floree valli placida. quasimodo, 1-57: da lontanissimi inverni,
. sono sazio di vederti / vivere. quasimodo, 129: uguale raggio mi chiude
ma piange ciò che ha pianto. quasimodo, 1-46: sprofonderà l'odore acre
strettoio e la vasca dove dentro coli. quasimodo, 1-54: qui, dove curve
su quel pavimento crollante e polveroso! quasimodo, 40: una ragione cerchi agli
un uliveto, entrar subito in quello. quasimodo, 6-135: un fico selvatico,
, prezioso dono / del fatidico apollo. quasimodo, 6-159: ermes cillenio chiamava a
, scagliare un oggetto con forza. quasimodo, 2-28: non tenne più l'ira
/ che sono intorno nate le viole. quasimodo, 1-58: ti vedo: hai
me, per i miei vivi. quasimodo, 1-48: non scavate pozzi nei cortili
permetteva di conversare a mezza voce. quasimodo, 1-52: la nostra terra è lontana
che noi converterian mille san paoli. quasimodo, 6-25: sazi di cibo e
che 'n sì bei tempi furo! quasimodo, 6-15: col volgere degli anni,
disperdendosi nel sole che sembrava divorarli. quasimodo, 6-161: tu giacevi / in
delle zagare che veniva dai giardini. quasimodo, 3-19: che lunga notte e
: profumo emanato da tale fiore. quasimodo, 19: tu vento del sud forte
buon cane, gremito di zecche. quasimodo, 6-149: la [sul letame]
/ seguace dietro il vomere che passa. quasimodo, 2-30: con mano spietata [
necessità di sostituire i combustibili esteri. quasimodo, 2-28: fra ciane ed aretusa si
con emilio cecchi, carlo levi, salvatore quasimodo, renato guttuso, che insieme con