ella approdava / come una colomba. quasimodo, 1-56: gelida messaggera della notte
consapevoli / abbandonandosi nelle mie mani. quasimodo, 79: una stanchezza s'
il suo aspetto anche più abbandonato. quasimodo, 1-40: dove gli alberi ancora /
abbandono e la sua stanchezza di sempre. quasimodo, 73: avara pena, tarda
a quest'ora saremmo due mendicanti. quasimodo, 75: donne che la tristezza
specchio cieco che non rendeva immagine. quasimodo, 129: ed è amore alla
gente non mai sazia di patire. quasimodo, 41: isole che ho abitato /
della lunga e troppo accesa estate. quasimodo, 20: là dura un vento
cima; spuntare. quasimodo, 83: e sia facile amarti /
vorrebbe affrettare ciò che l'accora. quasimodo, 1-49: ecco m'appari / nel
si accora e non cerca parole. quasimodo, 74: m'accori, dolente rinverdire
accordo come una voce di cordoglio. quasimodo, 1-100: mi cerco negli oscuri accordi
s'acerba particolarmente dopo il cibo. quasimodo, 61: ecco, s'acerba
era verde-tenero, trasparente, gelida. quasimodo, 30: allora mi misi lentamente a
nell'acqua ti ritrovi e ti rinnovi. quasimodo, 25: le rondini sfiorano
acqua a vento rinfrescò tutta la valle. quasimodo, 137: e sono quell'
accende il guizzo in pozzi d'acquemorte. quasimodo, 126: così, come
stanza aveva una luce di acquario. quasimodo, 106: isole naufragano in vasti
piena d'acquatica e vegetale linfa. quasimodo, 27: risento / il monotono ridere
un giaciglio, un grembo nella terra. quasimodo, 78: apro la zolla
. contenuta a stento nella vesticciola. quasimodo, 36: il vento delle selve /
oltre il termine fìsico dell'adolescenza. quasimodo, 77: io muoio per riaverti,
/ sopra l'aereo stallo del pollaio. quasimodo, 120: salgo vertici aerei precipizi
le porti alla terra e germoglino. quasimodo, 21: forse in quel volo a
sùbito il coraggio affilava e aguzzava. quasimodo, 31: nel sereno colore /
affioca / si fa lamentosa letteratura. quasimodo, 58: s'affioca un'ora di
un affondare nel torpore come nella melma. quasimodo, 120: a te ignota è
addio all'amore, / e salpa. quasimodo, 36: il vento delle selve
portamento ridicolo e di carattere cattivo. quasimodo, 19: già l'airone s'
che il vento stacchi dagli alberi. quasimodo, 58: un soffio lieto d'alati
schiena, dietro la propria ombra. quasimodo, 91: la sera è qui,
e nei loro cappucci di eremiti. quasimodo, 69: cenili alberi / dove più
smerghi, dei gabbiani e dei martinpescatori. quasimodo, 194: al tiepido sole sul
di luci che apparivano e scomparivano. quasimodo, 1-51: la sirena che ulula profonda
allon tanata? ». quasimodo, 20: più t'accori s'odi
, raccogliervi non so quali allori. quasimodo, 38: come il sale dall'
successo dipende dalla disciplina delle acque. quasimodo, 41: nel tempo delle frane
almeno io non me ne accorsi. quasimodo, 1-44: oh, questi morti.
ti potrebbe far d'un capei calvo. quasimodo, 32: qui autunno è ancora
aria tra meravigliata e impaziente. quasimodo, 19: e tu vento
l'amante e il maestro non toccano. quasimodo, 23: gli amanti vanno lieti
che gli uomini saggi chiamano verità. quasimodo, no: grazia amara del viver senza
ambigui, la gente più balzana. quasimodo, 132: ambiguo riso tagliava la
ammucchiato laggiù come i fiori del prato. quasimodo, 68: fra lunghi viali /
zolle / scoprendo l'anelide molle. quasimodo, in: dalla fangaia affiora /
d'angelo nei giardini del cielo. quasimodo, 76: un fresco / di
/ hanno serbato un po'di freschezza. quasimodo, 81: e le cose fatte
insieme a saltelli verso la china. quasimodo, 20: anima antica, grigia /
pareva rammarico e ora pareva terrore. quasimodo, 121: aspro è l'esilio,
colava lento all'ansia del mare. quasimodo, 81: s'indovinava la stagione
umide ancora di chissà quale pioggia. quasimodo, 1-53: tacquero l'antilope e
, la plasmavano, già diventata cera. quasimodo, 31: le api secche
per forza una cosa dal pugno. quasimodo, 21: lontani uccelli aperti nella
e al passo de'viventi iddio. quasimodo, 19: e tu vento del sud
si vede che il seme lor ralligni. quasimodo, 4-20: quel rosso sul tuo
si protendono / come aquiloni al cielo. quasimodo, 108: stelle ai vetri /
e rugoso come un'immensa arancia. quasimodo, 32: dentro la mia sera uccelli
orto sognando le chiare notti dell'inverno. quasimodo, 19: già l'airone
cinto da una mobile cancellata a maglia. quasimodo, 4-21: saluto la tua
/ galleggiando sul nulla come un'arca. quasimodo, 4-27: non ci direte una
e con rozzi capitelli diversamente ornati. quasimodo, 26: la neve è qui discesa
spezza le antiche mani dell'arenaria. quasimodo, 20: vento / che macchia e
la vite mi cibo di aridità. quasimodo, 87: di assai aridità mi vivo
ariete / non venne il sole ancora. quasimodo, 4-15: oggi ventuno marzo entra
specie de'lombrichi e degli ascaridi. quasimodo, 87: mi cardo la carne /
/ vietato, un cimitero di memorie. quasimodo, 87: mi pento / d'
campanelli trillavano assiduamente da ogni parte. quasimodo, 56: il tuo dono tremendo
morse / il desiderio di te fuggitiva. quasimodo, 136: a te assomiglio la
valor natio, son vostre colpe? quasimodo, 74: in me un albero oscilla
tien sospeso in un'estasi leggiadra. quasimodo, 81: fuori era notte /
che a un'ansia ti colora. quasimodo, 97: di te amore m'attrista
calma e malinconica, un poco insensibile. quasimodo, 63: e la fraterna aura
.: invecchiare, declinare. quasimodo, 91: da me divisa s'autunna
a un grigiore di fanghiglia. quasimodo, 90: autunno mansueto, io mi
passa / più avaro è il tempo. quasimodo, 73: avara pena, tarda
bacche, / t'ha investito. quasimodo, 138: perché non ha più doni
che la padrona non era contenta. quasimodo, 49: per averti ti perdo,
avventandosi a lui urlanti e piangenti. quasimodo, 34: presto la rana cresce il
, il primo giorno degli azzimi. quasimodo, 144: e morta è la ragazza
s'attaccano coi peli alla terra. quasimodo, 2-14: in quel luogo io
« per bagnar le labbra ». quasimodo, 2-29: sempre cercava la figlia
, resta qualche guardiano colle provviste. quasimodo, 1-58: ancora dalle bàite, /
ultimo se non le dispiaccia ». quasimodo, 4-27: nell'antico linguaggio, /
panciuto, c'è dipinta una madonna. quasimodo, 1-52: ecco, ritorno nella
sui lunghissimi cigli del tuo sguardo. quasimodo, 126: acqua chiusa, sonno
da flettere gli alberi come balestre. quasimodo, 143: in alto c'è un
stanga del grappolo, in caschi. quasimodo, 68: un'altra ora che cade
strida di ragazzi che facevano il bagno. quasimodo, 1-52: ecco, ritorno nella
è obbligati a stare in piedi. quasimodo, 4-26: in un bar d'
da amici, curiosi, conoscenti. quasimodo, 2-18: avete finito di battere
, e dicevano d'essere garibaldi. quasimodo, 2-50: e ora ti fai bello
della loro barbarie e della fretta. quasimodo, 2-39: nasce invidia al barbaro
la tua flotta tra le siepi. quasimodo, 1-58: è traghetto / che conosco
/ di basse vigne, a piane. quasimodo, 1-42: questo vento indolente,
basso piano della città se ne allaga. quasimodo, 4-19: la scienza / del
di granito, potesse essere insufficiente. quasimodo, 4-30: né la croce né
guidala a un ponticello di sassi. quasimodo, 2-51: lasciato il tronco
alla porta delle tre povere donne abbandonate. quasimodo, 2-29: sempre cercava la figlia
/ de la gotica finestra veneziana. quasimodo, 1-52: mai due volte /
, e ne batteva il cuore. quasimodo, 1-42: la vita / non è
, da un orologio riposto, lontanissimo. quasimodo, 4-40: un generale ha innalzato
l'italia abbia vissuto! ». quasimodo, 4-17: la sera si frantuma nella
due o tre marcie sul piffero. quasimodo, 2-18: avete finito di battere i
col becco si pulivano, si pungevano. quasimodo, gradito... si sentiva dire
affollate di gente che va al lavoro. quasimodo, 2-36: non chiedevo / fama
avversa al nulla, in breve salma. quasimodo, 2-53: brutto è l'albero
di san rocco spiegato al vento. quasimodo, 2-36: non chiedevo / fama alla
/ de'lor veli di tulle. quasimodo, 2-50: e ora ti fai bello
annodata stretta dietro la chioma d'oro. quasimodo, 2-37: a quel rumore di
sicura, che una grande incerta. quasimodo, 2-21: so che stai bene,
! quella che viene, viene. quasimodo, 4-40: là eschilo parlava a ecate
sovra le menti che preghiera aduna. quasimodo, 2-31: per me, aretusa,
, riprendemmo la via di fontamara. quasimodo, 2-29: una vecchia venne ad aprire
per bevere il suo sangue caldo. quasimodo, 2-11: il sud è stanco di
bevevano la luce pacata dell'ombra. quasimodo, 196: ed euro / trattenne il
/ semisommerse, nere sull'onde alte. quasimodo, 4-19: dove sull'acque viola
inevitabile lo accaniva in bestemie continue. quasimodo, 2-11: il sud è stanco di
, in un tempo di adolescenza. quasimodo, 4-39: sapienza, arianna, dei
minuto bestiame. -figur. quasimodo, 4-19: le nostre notti cadono /
biancheggiavano vincendo il lino e i merletti. quasimodo, 193: spesso quando è
impauriti dai miei aspri gridi d'aizzamento. quasimodo, 1-44: oh, questi morti
bilancio di nascite e di morti. quasimodo, 4-19: la tua pazienza /
spezzata oltre il ponte ruinato. quasimodo, 4-19: dove sull'acque viola /
, agg. della bitinia. quasimodo, 189: non credo ancora d'essere
di vino. -figur. quasimodo, 4-22: mi hai strappato ogni primogenitura
dial. palude, laguna. quasimodo, 4-20: ho voluto parlare con te
ma va'a morì ammazzato! ». quasimodo, 2-11: ii sud è
un flop di rana che si spiaccica. quasimodo, 4-27: non la speranza /
di due abitanti del circolo polare. quasimodo, 199: nessun amore, nessuna
la preistoria dei villaggi e dei borghi. quasimodo, 1-47: e ancora la notte
e del verde più o meno cupo. quasimodo, 2-43: apparve la quercia /
gesto / già più non m'appartiene. quasimodo, 2-28: disse, e aprendo
contabile seppellito nel buio del fondaco. quasimodo, 4-13: visibile, invisibile /
finché durasse, eccessiva e sregolata. quasimodo, 2-50: non hai più brama
lei, bella e ritrosa. quasimodo, 1-52: ma solo l'età /
s'apre ai solchi della notte. quasimodo, 2-54: se lo prendo, sentirà
, brucio anch'io nel fosso. quasimodo, 2-38: in breve tempo,
groviglio breve contro il cielo pallido. quasimodo, 1-53: non hai detto parale
a qualche mese addietro l'avevano infestata. quasimodo, 4-34: la tua reggia,
, piglia un che di falso. quasimodo, 2-27: intanto plutone dal carro
fidava aveva trovato « eccellente ». quasimodo, 4-27: non ci direte una notte
riparo, brucio anch'io nel fosso. quasimodo, 2-18: un giorno, un
; ché ci consoli della nostra miseria. quasimodo, 2-19: là i campi di
, bruciati con gli occhi dalla pianista. quasimodo, 1-50: questo volto che gira
prossime voci di gente sottratta alla vista. quasimodo, 1-45: con noi la morte
l'ultima provvista, brulicavano di vermi. quasimodo, 2-14: siamo sporchi di guerra
alla sua foce / la vita brulla. quasimodo, 4-45: soltanto la pecora /
piedi perché brutta da far paura. quasimodo, 2-53: brutto è l'albero
nelle poltrone, standovi seduti. quasimodo, 1-47: non svegliare il fanciullo che
spilli, nel sangue, che bucano. quasimodo, 2-14: siamo sporchi di guerra
/ spaventano gli scriccioli nei buchi. quasimodo, 4-25: alto è il muro di
, quando la fiera è finita. quasimodo, 59: sovente una riviera / raggia
bui. -figur. quasimodo, 1-55: io vorrei che pure a
pure. / buie e perenni. quasimodo, 144: morta è la ragazza /
sulla fragile / palizzata s'arriccia. quasimodo, 4-19: ladroni / presi fra i
non devono saper nemmeno che sia. quasimodo, 2-52: tu coglierai con le
o la tempesta a far pulizia. quasimodo, 4-34: la tua reggia, agamennone
sì come falchi a meditar la caccia. quasimodo, 4-17: non sa la morte
le pugna e mostrando le lingue. quasimodo, 2-19: là i campi di polonia
, una parentela di poche note. quasimodo, 1-58: ora sei veramente già lontana
la foglia al tocco della brezza. quasimodo, 1-48: l'usignolo / è caduto
gravi e chiari, / dalla campana. quasimodo, 68: un'altra ora
, il più forte tra loro. quasimodo, 4-30: i soldati piangono di
la sua forza d'animo cadde. quasimodo, 1-45: vi riconosco, miei simili
del mare, e di ritirarle lacere. quasimodo, 2-27: v'era tanta innocenza
dei ruminanti... è antichissimo. quasimodo, 2-53: ho sempre latte fresco
, il raccolto è stato buono. quasimodo, 68: il rombo / d'un
orecchi per non sentire i richiami. quasimodo, 4-25: contro di te alzano un
i suoi inchini e i suoi voli. quasimodo, 2-38: sopra le terre d'
è la calce, è la pietra. quasimodo, 4-25: contro di te alzano
esclusivo. -turbato, travagliato. quasimodo, 1-52: la nostra terra è lontana
calpestandone i fior scossi dal vento. quasimodo, 4-40: il duce solitario /
pomeridiana sprovveduta, per soffocarvi la squilla. quasimodo, 2-36: tornavo stanca, ricordo
lampada e quello per il campiere. quasimodo, 4-20: ho voluto parlare con
e l'aratro affondato nel solco. quasimodo, 1-45: alzeremo tombe in riva al
donne che pareva il campo della fiera. quasimodo, 2-13: con gli occhi alla
non volevano più ritornare al loro paese. quasimodo, 2-19: là i campi di
, / catene che s'allentano. quasimodo, 2-17: qui sull'argine del canale
/ la verità senz'ippo- crisia! quasimodo, 112: inutile giorno, / mi
, la riscriveva e la ricancellava. quasimodo, 4-25: i minatori / sono
, terribile, che cresceva lentamente. quasimodo, 2-49: la vergine le asciugava
dei poveri e vecchi pastrani color avana. quasimodo, 1-58: di dove chiami?
orzo e il companatico per i servi. quasimodo, 4-40: il duce solitario /
s'inforravano / lucide talpe nelle canne. quasimodo, 1-54: riappare la corona del
/ colle gole aperte nel cielo. quasimodo, 2-18: ora / che avete nascosto
/ sogghigna nelle sue gelide sere. quasimodo, 1-41: e come potevamo noi
letto dopo aver cantato la perdizione. quasimodo, 2-19: il mio paese è l'
giuoco lo ha mandato in rovina. quasimodo, 2-17: il girasole piega a occidente
corano / gustando un caffè. quasimodo, 142: e la strada mi dava
la sua cantilena lo cullava nella notte. quasimodo, 108: verde deriva d'
socchiuse. e ritorna il silenzio. quasimodo, 1-50: tu mi dici che tutto
della musica: il figurato la poesia. quasimodo, i-49: la rana ritorna nelle
che andavano a fare i bagni. quasimodo, 2-29: sempre cercava la figlia
con la mano non devi. quasimodo, 1-59: ed ecco il mare e
di sì col capo e le sorrise. quasimodo, 1-54: qui, dove curve
di bacche il muso dei capretti uccisi. quasimodo, 2-51: peduncoli di fiori abortivi
agli umani. -per simil. quasimodo, 87: romba alta una notte /
mano dura e la carezza tenera. quasimodo, 2-44: senza timore, vinta la
/ et del- l'acque miglior. quasimodo, 2-12: e questa sera carica
chi ascolta parla una parola indimenticabile. quasimodo, 1-60: sei ancora quello della
e poi reciderle, / le spine. quasimodo, 1-44: scende la sera:
durato cent'anni e passa ». quasimodo, 1-49: o cara, quanto /
grandi. 2. carrettiere. quasimodo, 20: e più t'accori s'
bestemmiante nella lingua compresa da tutti. quasimodo, 4-13: visibile, invisibile /
abbatte a stanga sulle volonterose culatte. quasimodo, 2-13: il suo volto è ancora
vittoria / è l'orbe terrestre! quasimodo, 2-28: non tenne più l'
] continuava a fiorire dove poteva. quasimodo, 1-60: sei ancora quello della
, che potrei non più rivedere. quasimodo, 4-19: le nostre notti cadono
lo sguardo / d'un altro? quasimodo, 2-11: ho dimenticato il mare,
residenze, e alquanto risonante di legno. quasimodo, 1-48: non toccate i morti
non mai da considerarsi un reietto. quasimodo, 1-47: nessuno ci ricordi della
del potere, considerato sempre nemico. quasimodo, 2-11: il sud è stanco
da peli di musco inaridito. quasimodo, 65: cara la notte ai morti
cavalieri avrebbe certamente nociuto alla corsa. quasimodo, 2-44: tu... guidavi
forse è il flagello delle cavallette. quasimodo, 4-22: sparì la cavalletta /
, schiocchi, colpi di frusta. quasimodo, 2-27: intanto plutone dal carro incitava
della caverna, fondo, appena udibile. quasimodo, 2-31: vado per un sentiero
alzavano le loro voci i torrenti. quasimodo, 1-50: tu mi dici che
, a tanti, a quanti! quasimodo, in: mite letargo d'acque:
e acqua in una cella di punizione. quasimodo, 1-53: hai udito il grido
era l'intelligenza cieca dell'istinto. quasimodo, 1-59: ed ecco il mare
, che aveva sostituito la barca. quasimodo, 4-40: un generale ha innalzato
e persistenza è solo l'estinzione. quasimodo, 1-60: dimenticate, o figli,
nel futuro oltre un altrettanto limite. quasimodo, 4-33: nel centro del partenone
cangiata di figura e continuamente cangiasi. quasimodo, 4-37: il sole soffia /
ch'ebbi in grazia / da te. quasimodo, 1-43: noi, qui,
/ con la delusa man cercando vo. quasimodo, 1-48: invano cerchi tra la
c'è da vendermi che al salumaio. quasimodo, 2-31: 0 madre delle messi
accennava la cerchia opposta della valle. quasimodo, 2-17: ancora, / e da
, / appartiene ad un altro. quasimodo, 1-59: tu sai che appare
l'unico fuoco della mia speranza. quasimodo, 1-53: non hai detto parole
rimedio che vi consiglio, amici miei. quasimodo, 2-20: e dovremo dunque.
ora è finito il ceralo marezzo. quasimodo, 2-38: gelido sudore intanto copre
, frange / d'alberi scossi. quasimodo, 2-43: viveva un cervo meraviglioso,
. pausa, sospensione, interruzione. quasimodo, 35: nella veste di colore infantile
fece col plettro vibrare le corde. quasimodo, 1-41: alle fronde dei salici,
/ come acqua tra le dita. quasimodo, 1-42: questo silenzio fermo nelle strade
stessi che siamo e che rappresentiamo. quasimodo, 1-51: o voci arse dall'aria
l'aspettativa di chi sa che. quasimodo, 1-46: e ancora attendi,
il patir mi sembrava gaudio pieno. quasimodo, 2-27: v'era tanta innocenza nella
dal bagliore / dei tuoi cigli. quasimodo, 1-44: oh » questi morti
per morire? o forse è innamorato? quasimodo, 2-50: rise polifemo, /
si raunò sul piano di san rocco. quasimodo, 2-27: pro- serpina, impaurita
ne sorbivano di putrida e stagnante. quasimodo, 2-44: tu... guidavi
tagli / da cieli ed acque misti. quasimodo, 142: le lanterne..
rinvenute al chiaro di provatissime isperienze. quasimodo, 1-59: una [fanciulla]
e consiglio a qualche suo superiore. quasimodo, 4-25: di là da questo
fu, / lina, mi risovvenne. quasimodo, 4-17: non sa la morte
, le chiuse il grido in gola. quasimodo, 2-49: le lacrime le chiusero
non possono chiudersi fra misure esatte. quasimodo, 1-59: tu sai che appare
micheletti, con gli archibusi spianati. quasimodo, 4-35: potessi dirottare ora da olimpia
lo riduce a sistema, filosofico. quasimodo, 2-28: fra ciane ed aretusa
è una malattia di per sé. quasimodo, 1-43: noi, qui, /
/ chiusa città, forte nella memoria. quasimodo, 1-55: già da più notti
, restavano in città per servizio. quasimodo, 1-44: scende la sera:
con un rantolo chiuso e penoso. quasimodo, 2-16: e il vento s'
/ questo è paese di sassi. quasimodo, 4-39: non c'è più nessuno
/ del lago dov'era la città. quasimodo, 1-46: le parole ci stancano
/ in questi saturnali del caldo. quasimodo, 1-51: noi vivi ricorda dal suo
e gravato di giallo adipe il fianco. quasimodo, 171: a primavera,
-per simil. e al figur. quasimodo, 4-40: un generale ha innalzato a
sua madre suonava dentro alla baracca. quasimodo, 29: a ciglio dell'isola
peluria di cigno con cui si incipriano. quasimodo, 2-27: non lontano dalle mura
la scura tonaca e il cilicio. quasimodo, 2-49: l'inquieta cariddi infuria
fianchi come una cosa di adulta. quasimodo, 2-30: caduta là, galleggiava sull'
e ciò che si chiama creato. quasimodo, 2-29: la dea offesa / riversa
ciottolo / che ruppe la tesa lucente. quasimodo, 141: le stesse [
e agli olivi come un vigile drappello. quasimodo, 1-53: anche tu fra i
di fiori e di frutti arancione. quasimodo, 1-49: sulla muraglia dello stadio
si muovevano come eccitate dal vento. quasimodo, 108: la ciurma che seguiva
non la civetta, ti dissi. quasimodo, 4-33: uccello raccolto / la civetta
soddisfarli per le vie più semplici. quasimodo, 4-28: è necessario salvare gli stimoli
non è più che un ricordo. quasimodo, 4-29: la civiltà dell'atomo è
piccole dita crudeli, masticavano i fiori. quasimodo, 2-27: in quel bosco /
denti nuvole / i cavalli dei dioscuri. quasimodo, 1-50: ora l'autunno
de'nuovi tempi gli batte nel viso. quasimodo, 2-19: là i campi di
sette lunghi anni, di lacrime amare. quasimodo, 2-27: mentre in quel bosco
l'animo riconfortarsi giovevolmente al dimane. quasimodo, 2-43: veniste anche voi,
dore con un gesto semplice della mano. quasimodo, 2-30: tutte l'altre erbe che
.. un fantoccio da carnevale! quasimodo, 4-20: ho voluto parlare con te
, incorniciati dalle pezzole a colori. quasimodo, 2-11: la luna rossa, il
scheletri / da fiori di bifore. quasimodo, 1-47: qui in silenzio piangi
noi se la direzione... quasimodo, 2-31: la terra è fedele,
non erano mai state così belle. quasimodo, 2-30: ancora non sa dove
un colpo secco come l'acciaio. quasimodo, 1-43: la malinconia / sale
un colpo fortunato possa riguadagnare tutto. quasimodo, 4-29: augura / con gli
al cupo / fornello dell'ontario. quasimodo, 2-18: che non suoni di colpo
camini stava stendendo una coltre azzurrognola. quasimodo, 2- 11: tornano sui
mare che s'insacca tra le maglie. quasimodo, 1-60: hai ucciso ancora,
posto quello del conoscere come fare. quasimodo, 2-49: molti chiedono invano scilla come
/ come d'argento cui salsezza infoschi. quasimodo, 1-46: rimane appena aperta l'
lo squadrone non si potè riordinare. quasimodo, 1-41: e come potevamo noi cantare
tutto è impossibile, tu dici. quasimodo, 1-50: l'odore di legno
vedo le ragioni di non finire. quasimodo, 2-20: e dovremo dunque negarti,
stesso deliberato di starmene cheto affatto. quasimodo, 4-27: non ci direte una
sono assai chiara dei casi suoi. quasimodo, 1-47: e ancora la notte d'
non è possibile riconoscere i diversi elementi. quasimodo, 4-37: una pianta, non
di svellersi dal cavo dei lampioni. quasimodo, 1-21: non sono / in
/ con occhio rivolto alla fiamma. quasimodo, 2-13: con gli occhi alla pioggia
alternazioni di foreste, pascoli e pomari. quasimodo, 1-55: già / m'eri
quando vi si tuffa il cigno. quasimodo, 4-19: la tua pazienza / triste
rustico, incrostato di conchiglie marine. quasimodo, 2-11: ho dimenticato il mare
in alto, molto in alto. quasimodo, 4-26: una giostra di mostri /
dial. vaso di terra. quasimodo, 63: la pietà m'ha perduto
atti a concordare e pacificar la grecia. quasimodo, 4-38: verme della storia /
che era grande, materiale e morale. quasimodo, 3. compiacimento, soddisfazione
fiori crescevano a ciuffi, confusamente. quasimodo, 2-21: mater dulcissima, ora scendono
trattata alle prime con poco rispetto. quasimodo, 4-25: di là da questo
, che generavano sì belli ingegni. quasimodo, 2-49: aci, nato da fauno
si agitavano attorno, come formiche. quasimodo, 63: qui ritrovo il segno /
camminando guardavo tutto con affetto fraterno. quasimodo, 1-58: è traghetto / che
. questa marina qui mi conosce ». quasimodo, 4-35: potessi dirottare ora da
sedicenne nelle braccia di mia madre. quasimodo, 2-38: aggioga cerere allora /
le braccia conserte quell'eterno elogio funebre. quasimodo, 1-58: ti vedo: hai
accanto, / m'avresti consolato. quasimodo, 1-42: o mia dolce gazzella
pianto tutto si consumi e strugga. quasimodo, 2-28: e si consuma in
tien contaminate, impure e sozze. quasimodo, 91: la sera è qui,
terra è il solo impiego sicuro. quasimodo, 2-36: vidi un ruscello che
era inutile stargli a contare ragioni. quasimodo, 4-19: le nostre notti cadono
la mano continuando il suo sorriso timido. quasimodo, 4-17: non sa la morte
sùbita curva ne nascondeva la continuazione. quasimodo, 4-36: non un luogo dell'infanzia
gli ossi di pollo e le resche. quasimodo, 2-44: nel continuo lamento,
e che liste di conti da saldare. quasimodo, 4-19: la tua pazienza /
e graduale esercizio). quasimodo, 4-29: il contorsionista nel bar,
idee, sentimenti, impulsi contrari. quasimodo, 2-12: e questa sera carica d'
del sentimento singolare che lo possedeva. quasimodo, 2-30: e il corpo..
nel continuo rilassarsi del codice puritano. quasimodo, 4-35: ma più d'ogni consenso
nei secoli certa impetuosità politica dei fiorentini. quasimodo, 4-15: oggi ventuno marzo entra
da un altro più forte). quasimodo, 2-19: il mio paese è l'
restare in casa fino all'alba. quasimodo, 2-18: che non suoni di
il ronzio dei suoi inutili pensieri. quasimodo, 4-15: tu copri il loro
ma poi si copre tutto d'erbacce. quasimodo, 2-29: subito quel volto /
pareti d'una stanza nel palazzo chigi. quasimodo, 4-25: l'oscura difesa verticale
sentiero, cinto di tristi cortili. quasimodo, 4-35: non un luogo dell'
/ spezza se stessa e l'arco. quasimodo, 2-43: fra quegli alberi /
dava una vibrazione lunga, terribile. quasimodo, 4-22: sparì la cavalletta / dei
che affossa / giunchi e nubi. quasimodo, 2-14: ma come è sempre
s'alzava / da masse di cordame. quasimodo, 108: verde deriva d'isole
gesù cristo da gerusalemme al calvario. quasimodo, 87: romba alta una notte
il lusso di quel cordoglio smodato. quasimodo, 52: alle sponde odo l'acqua
coralli; e sono lucidi perché pioviggina. quasimodo, 2-53: tu coglierai con le
suo collo s'infosca e mette barba. quasimodo, 2-44: viveva un cervo meraviglioso
e un grido come di fame. quasimodo, 22: ed è ancora il
attorno alla testa bianca del sacerdote. quasimodo, 4-20: quel rosso sul tuo
palmizio; ma l'aria era deserta. quasimodo, 1-54: riappare la corona del
nella luce coronandosi con le braccia. quasimodo, 2-27: una selva corona le sue
si lavava le braccia e il collo. quasimodo, 4-18: le spine dei fichidindia
corpo / che ora troppo ci pesa. quasimodo, 2-36: non amavo la
egli correva verso una catastrofe oscura. quasimodo, 1-56: e solitaria volgi /
, o impazziscono, o muoiono. quasimodo, 4-15: la notizia corre /
gli orefici, e le sarte. quasimodo, 1-43: profondissima / notte di guerra
-figur. quasimodo, 1-50: tu mi dici che tutto
lunghezza si vede corrugato ed increspato. quasimodo, 4-16: scricchiola / il legno fresco
quelli si fermarono per scaricare i fucili. quasimodo, 2-37: ero più veloce d'
/ delle cose malferme della terra. quasimodo, 4-13: non mi preparo alla
documenti e notizie riguardanti un poeta? quasimodo, 2-21: non importa se ora ho
sì, vi farebbero viti perenni. quasimodo, 1-56: e solitaria volgi / verso
/ della campagna un colpo di fucile. quasimodo, 2-28: la ninfa / uscendo
questa pietra / è il mio pianto. quasimodo, 1-48: non toccate i morti
/ qualche poco del tuo vaneggiamento. quasimodo, 2-11: i suoi fanciulli tornano sui
, in cerca della nostra solitudine. quasimodo 140: in povertà di carne, come
, / fin che fu cotto. quasimodo, 2-29: una vecchia venne ad
vi aveva accesso alcuna strada carreggiabile. quasimodo, 4-34: la tua reggia, agamennone
/ la forma del mio cranio. quasimodo, 4-27: gli animali i boschi fondono
per fargli eseguire una misteriosa missione? quasimodo, 4-43: in principio dio creò il
2. raro. crepaccio. quasimodo, 4-37: qui in eterno parte /
via, secca foglia nel vento! quasimodo, 4-27: balbetterà qualcuno sulle scorie
un lastrico. trapiantata, sarebbe intristita. quasimodo, 2-31: gli uccelli divorano i
, una criniera da bestia selvatica. quasimodo, 2-27: intanto plutone dal carro incitava
costume col suo rifiuto della realtà. quasimodo, 4-34: i poeti parlano molto /
ancora vi stagna, opaca e nera. quasimodo, 1-42: o mia dolce gazzella
, costituire cioè uno stato ebraico. quasimodo, 1-45: giorno dopo giorno: parole
/ alle tue buone mani crocefisse! quasimodo, 1-41: e come potevamo noi
e finestre cigolavano come spiriti incatenati. quasimodo, 1-43: s'ode il vento con
del furfante era- lontano e imprevedibile. quasimodo, 4-33: la guida diceva /
le s'era infiammata fino all'infermità. quasimodo, 4-13: la mia vita,
di tornar speranza non m'alevia. quasimodo, 58: da anni e anni,
vile / raro è squassato da trasalimenti. quasimodo, 1-46: le parole ci stancano
che il mar fu sopra te richiuso! quasimodo, 2-21: povero, così pronto
cuore d'una siesta / di cicale. quasimodo, 1-48: invano cerchi tra la
chiusa che impercettibilmente s'abbassi e sollevi. quasimodo, 2-51: camminando / o affondava
poi annerate ad un tratto parevano minacciare. quasimodo, 1-47: e ancora la notte
distorli / dal mutuo folle loro dichiararsi. quasimodo, 1-59: ed ecco il mare
fiammeggiò come una torre che s'incendii. quasimodo, 2-37: fino a orcomeno,
antenne, le pinze, le barbe. quasimodo, 4-29: si toglie la giacca
comunicavano un senso solenne di morte. quasimodo, 2-43: apparve la quercia / e
curva la fronte come un fiore stanco. quasimodo, 1-54: qui, dove curve
cielo / s'inabissa alle prode. quasimodo, 21: dalle scure case / del
sferza da anni le vecchie mura. quasimodo, 4-14: da tempo ti devo
al cuor della selva. 1 quasimodo, 2-53: non avrai solo facili svaghi
i granelli più leggeri e lucenti. quasimodo, 19: intorno a me fanciulli con
alle tue voci il mio balbo parlare. quasimodo, 4-19: il tuo berretto di
acacie son tutte un grappolo bianco. quasimodo, 2-13: tu che passi,
il patronato della città e dell'attica. quasimodo, 2-28: ora ciane piangendo la
il suo destino ancora non decifrato ». quasimodo, 45: non saprò chi amavo
scelti, la biancheria più delicata. quasimodo, 20: anima antica, grigia
ne può giudicare a vista) sapore. quasimodo, 2-43: apparve la quercia /
arroventata, solleva un delirante fiato luminoso. quasimodo, 4-26: in questa città c'
, con aria un poco delusa. quasimodo, 27: non a me più il
arrestato e rinchiuso in un manicomio criminale. quasimodo, 171: in me eros,
irregolarmente, sporgenti dalla bocca. quasimodo, 1-47: qui in silenzio piangi la
protrasse però fin dentro nell'autunno. quasimodo, 1-60: e questo sangue odora
cartelloni di cinema rossi e neri. quasimodo, 23: sirio / perde colore,
in baraonda / verso clamori incendiati. quasimodo, 4-13: anch'io non vado
e con quel tempo sono impossibili. quasimodo, 61: tra muschi grami, a
coperta macchiata d'inchiostro e le carte. quasimodo, 189: quale cosa è più
biancheria. quasimodo, 1-43: ti leggo dolci versi d'
bel giorno 10 mi destassi virtuoso? quasimodo, 75: io qui infermo mi
, trovo tutto raffreddato vuotato inaridito. quasimodo, 2-15: in quel luogo io vidi
vanto dei seguaci di esculapio. quasimodo, 4-13: il segreto ha margini
prepotente torrentaccio e dei suoi affluenti. quasimodo, 2-21: 'mater dulcissima ',
neri avanzi d'una tenacia secolare. quasimodo, 1-45: alzeremo tombe in riva al
: l'ora che giunge e dilegua. quasimodo, 38: come il sale dall'
sulla riva mi dilungo a camminare. quasimodo, 27: non a me più
. -sprofondarsi, precipitarsi. quasimodo, 43: e qui nella notte,
ella si fosse dileguata dalla vita. quasimodo, 2-11: ho dimenticato il mare
/ entro la luce che s'arrosa. quasimodo, 125: ogni erba dirama,
in mascolino. smontato, dirottò. quasimodo, 4-35: potessi dirottare ora da
/ sul cittadino il cittadin diffonde. quasimodo, 26: la neve è qui discesa
là gran parte di quelle rupi. quasimodo, 2-53: ho sempre latte fresco
grilli e farfalle un stormo in mano. quasimodo, 75: il mio male
amici dispersi ogni richiamo / è vano. quasimodo, 2-19: più i giorni s'
, che non è da disprezzare. quasimodo, 2-54: io che disprezzo giove,
dissecco / per sempre nella nostra forza. quasimodo, 4-19: le nostre notti cadono
pallore / di qualche primavera dissepolta. quasimodo, no: ti trovo nei felici
dissonanza col nostro modo di ragionare. quasimodo, 4-35: io non cerco /
il segreto di una nuova coscienza. quasimodo, 4-45: non accade nulla nel
il brusio della sera s'assottiglia. quasimodo, 2-11: la luna rossa, il
il carro con le braccia distese. quasimodo, 1-54: il riaprirsi del legno
luce, le parvenze, falbe. quasimodo, 100: mani che rinascono: /
capo recline sotto le antenne umiliate. quasimodo, 143: in alto c'è un
/ grandi giacean d'una città distrutta. quasimodo, 1-56: gelida messaggera della notte
l'immediata vicinanza con quella cosa. quasimodo, 4-27: gli animali i boschi
la storia dell'arte della guerra. quasimodo, 4-17: tu misuri il futuro,
mandato all'affranta un sonno misericordioso. quasimodo, 2-35: dopo averla invano cercata
azzurro, su, ci divori. quasimodo, 2-49: l'inquieta cariddi infuria sulla
la superbia se stessa si divora. quasimodo, 54: io mi divoro in luce
il passaggio dal vomàno al tordino. quasimodo, 100: il vento s'innesta /
gli parlava sdraiata sul fianco destro. quasimodo, 27: non a me più
. / e già sono deserto. quasimodo, 189: quale cosa è più
di tenerezza, di bontà. quasimodo, 2-12: questa sera carica d'inverno
sentimento, la dolcezza del labbro. quasimodo, 167: ora l'amata cetra tocco
pareva volesse liberarsi da quella positura. quasimodo, 36: duole durevole antichissimo grido
e di meditarle meco poi lungamente. quasimodo, 2-13: tu che passi, spinto
si ripresenta senza ragione e senza scopo. quasimodo, 21: forse in quel volo
tante cose esteriori che mi hanno vinto. quasimodo, 2-50: non dirò, se
uguali / tutte sul mio cervello. quasimodo, 1-45: giorno dopo giorno:
non può sapere quanto rimini sia bella. quasimodo, 2-35: per volere divino /
mano che allontanava i capelli dal volto. quasimodo, 19: tu vento del sud
lunga fioritura e pomi ad agosto. quasimodo, 4-14: da tempo ti devo
de l'alpe / vola d'avanti. quasimodo, 4-40: il duce solitario /
uno stormo si lasciò dietro impennandosi. quasimodo, 36: duole durevole antichissimo grido:
non sentite la durezza del letto. quasimodo, 2-2: avresti potuto vedere le
queste punture né altre più gravi. quasimodo, 2-45: i capelli, prima fluenti
andò pure a star di casa. quasimodo, 2-51: tu, galatea, /
l'adito anelatamele irrompe la minoide. quasimodo, 1-59: ed ecco il mare e
colla tragedia sul rialzo del teschio. quasimodo, 144: morta è la ragazza /
anime e voci in cui tu vivi. quasimodo, 1-45: al vostro morso è
, i disprezzi, gli insulti. quasimodo, 45: non saprò chi amavo,
orizzonte, dopo l'equinozio d'autunno. quasimodo, 4-15: oggi ventuno marzo entra
/ a quella brama senza fine. quasimodo, 1-41: e come potevamo noi
più un sol filo d'erba. quasimodo, 4-18: un'anfora di rame su
lenta / al raggio de le stelle. quasimodo, ni: dalla fangaia affiora /
schiera / sacra degli efebi tebani. quasimodo, 152: scuote l'anima mia
sempre, essenzialmente, una porta. quasimodo, 2-30: e si perde la fama
febbre si va sciogliendo in sudore. quasimodo, 2-19: là i campi di
di sotto la copia un foglio bianco. quasimodo, 50: terrena notte,
inutile, alle sponde del tempo consunto. quasimodo, 38: perisce esigua / l'
in uno spolverio di gocciole esilissime. quasimodo, 2-28: fra ciane ed aretusa
/ ed è un comando angelico perfetto. quasimodo, 32: sul ciglio della frana
dolci suoni della materna lingua toscana. quasimodo, 194: e nella mota
hanno un preciso e terribile dovere. quasimodo, 83: e fammi vento che naviga
ch'erano erranti come gli astri. quasimodo, 2-27: v'era tanta innocenza nella
della parte orientale dell'europa. quasimodo, 1-43: ti leggo dolci versi d'
in fila e gialli e rossi. quasimodo, 27: con umana dolcezza / autunno
di quella eteroclita ma potente figura del 4 quasimodo ': certo, non può averla
/ invisibili fili a me si asserpano. quasimodo, 2-21: certo, ricordo,
d'ufficio evadevo per le campagne. quasimodo, 129: uguale raggio mi chiude
di ebbrezza che doveva leggerglisi in faccia. quasimodo, 4-25: i muratori / sono
7-76: l'intesa fu facile. quasimodo, 2-53: non avrai solo facili svaghi
dietro, dall'estremità del bastone. quasimodo, 1-58: luminosa di sangue all'
per rendere meno confuso il raccolto. quasimodo, 4-16: già inverno, non inverno
paese la sua fama di iettatore? quasimodo, 2-30: si perde la fama della
spirito, / di faon la fanciulla. quasimodo, 167: cenai con un
.. nel piovere ridiventavan fangaie. quasimodo, ni: dalla fangaia affiora /
farà fiorire il fango per le strade. quasimodo, 19: già l'airone s'
/ corrono le molli membra felici. quasimodo, 4-33: suonò la civetta /
, / tutte aprendo le vele. quasimodo, 83: fammi vento che naviga
rosa che diffondevano una luce a cono. quasimodo, 4-28: senza alcuna / ragione
/ la bella figlia di brisèo. quasimodo, 2-51: tu, galatea,
, indicandogli una selva sul pendio. quasimodo, 2- 49: l'inquieta
vasto nereggiare di alberi da giardino. quasimodo, 2-30: si perde la fama della
l'ugne. -risonare. quasimodo, 22: è ancora il richiamo dell'
consolida in banchi come il corallo. quasimodo, 4-18: le spine dei fichidindia
torco in silenzio le mie mani. quasimodo, 1-41: e come potevamo noi
di piombo raddrizza il muro che spancia. quasimodo, 4-25: contro di te alzano
senza fine, e fieri mostri. quasimodo, 2-44: senza fine pianse / tutto
deserto che si estende in libia. quasimodo, 1-44: la neve ci
dalla luce fosca come acqua stagnante. quasimodo, 73: ali oscillano in fioco cielo
, con la fionda il ciottolo. quasimodo, 1-60: sei ancora quello della
il suono di un bacio. quasimodo, 4-18: che cosa racconta / la
a fiutare lo spigolo della capanna. quasimodo, 19: già l'airone s'avanza
delle ali flessibili come quelle degli uccelli. quasimodo, 2-28: avresti potuto vedere le
/ strideron / delle enormi cesoie lucenti. quasimodo, 2-45: i capelli, prima
/ per sempre né morta né viva. quasimodo, no: ti trovo nei felici
e la bocca coperta di schiuma. quasimodo, 4-35: una porta / da forzare
foglie nuove e i tronchi neri. quasimodo, 196: alle selve, alle
a freccia, / nel fossato. quasimodo, 193: spesso quando è imminente il
folaghe / a distaccarti dalle tue. quasimodo, 193: le folaghe / marine
bianco sulle secche e sui bassi fondali. quasimodo, 109: le terre posavano /
il verno li avete formati voi. quasimodo, 6-59: atena... formò
/ vicino alla matita delle labbra. quasimodo, 21: forse in quel volo a
insultava con vili calunnie ai loro sepolcri. quasimodo, 4-30: i soldati piangono di
. -odoroso, olezzante. quasimodo, 19: e tu vento del sud
provato; ma ella sembrava evitarlo. quasimodo, 2-14: ora so / che ti
molto e forte -rispose la giovinetta. quasimodo, 4-20: oscuramente forte è la
. -spingere a forza. quasimodo, 19: e tu vento del sud
inclusi i fossili dei ritrovati mastodonti. quasimodo, 41: isole che ho abitato
tenui tessuti, d'umori delicati. quasimodo, 2-43: apparve la quercia / e
franoso con la scorticatura bianca della frana. quasimodo, 32: sul ciglio della frana
una ghigliottina un frantoio in rovere. quasimodo, 1-54: s'udiva la mola del
di pietre per la manutenzione stradale. quasimodo, 68: il rombo / d'un
spicei / ratte scendeano mille bassaridi. quasimodo, 2-43: il fragile nocciòlo,
essi l'ombra fraterna dei salici. quasimodo, 63: deserto effimero: in
un lungo fremere / passi nel cielo. quasimodo, 21: ascolto...
/ giungea, soave e forte. quasimodo, 102: e il vento, il
-non stagionato (legname). quasimodo, 4-16: scricchiola / il legno fresco
maritare la fanciulla in età così fresca. quasimodo, 2-27: v'era tanta
una fronda si scrollò nel sole. quasimodo, 1-41: alla fronde dei salici
sua fronte / nel lucido mattino. quasimodo, 26: dove l'anca colore dei
trovasse nulla, tanto era magra. quasimodo, 133: gazzelle alle fonti bevevano,
locuz. -cambiare la marra col fucile: quasimodo, 4-19: la tua pazienza / triste
. ben altro è sulla terra. quasimodo, 197: mentre fuggiva da te a
sopra la terra ululante e fumante? quasimodo, 1-56: gelida messaggera della notte,
già il fungo ed è alle agonie. quasimodo, 194: anche le fanciulle che
persistere nell'intrico nero delle ramaglie. quasimodo, 193: spesso quando è imminente
volo impetuoso (di uccelli). quasimodo, 27: questa furia / d'ultimi
, ardito affronta / furioso cinghiale. quasimodo, 2-54: il ciclope si alza.
i semi per le messi future. quasimodo, 143: in alto c'è
proposti con una febbre di fede. quasimodo, 4-17: tu misuri il futuro,
ad un cielo di seconda mano. quasimodo, 23: e sirio / perde
tutti, nelle case, i galli. quasimodo, 1-53: hai udito il grido
hanno il roncone e la mannaia lombarda. quasimodo, 6-89: sei dei nostri compagni
con le fonti e con le selve. quasimodo, 6-75: dal carro [le
donna totò ammaestrava per proprio svago. quasimodo, 19: già l'airone s'avanza
cinesi, mandre velocissime di gazzelle. quasimodo, 133: gazzelle alle fonti bevevano
, / un cigolio di malchiuse porte. quasimodo, 4-25: alto è il muro
la grande moria d'olivi gelati. quasimodo, 1-56: gelida messaggera della notte,
più scura / scroscia la pioggia. quasimodo, 196: euro / trattenne il
sempre; spezzandoti, o gelo! quasimodo, 199: andò per i ghiacci
arabia: varietà con fiori azzurri. quasimodo, 4-20: lontano dai gelsomini d'arabia
due siepi di gerani alti e fiammanti. quasimodo, 1-42: o mia dolce gazzella
. desolato (una persona). quasimodo, 73: ali oscillano in fioco cielo
, che pareva di mangiare delle bruciate. quasimodo, 2-43: l'abete senza nodi
/ delle verande, andavano stremandosi. quasimodo, 1-55: già da più notti
in partic. la malaria). quasimodo, 4-19: la scienza / del dolore
rivisitare i giganti di giulio romano. quasimodo, 20: annusi / il delicato
da secoli il fiore più umanato. quasimodo, 2-27: in quel bosco /
a banchettare ed a'piaceri venerei. quasimodo, 2-27: in quel bosco / giocava
.. saltano e giuocano insieme. quasimodo, 2-53: ho trovato sui monti
, e quegli che tolse rende. quasimodo, 1-45: con noi la morte ha
giuocati in un giuoco costato assai caro. quasimodo, 2-13: da poco fu giocata
echi il canto si moltiplicò all'infinito. quasimodo, 19: intorno a me
, / che amor ne incora. quasimodo, 1-46: sarà vano / il tempo
, / stava la terra immobile. quasimodo, 1-42: forse l'ansia di dirti
altro, finché le forze dureranno. quasimodo, 1-45: giorno dopo giorno:
rosa / tenero la sua carne. quasimodo, 194: la giovenca guardando il cielo
portami il girasole impazzito di luce. quasimodo, 2-17: il girasole piega a occidente
, delle viole e del rosmarino. quasimodo, 142: la strada mi dava
gli effluvi all'ultimo piano dell'albergo. quasimodo, 1-60: il fratello disse all'
e di costanza contro lo czar. quasimodo, 4-19: [i] ladroni /
la linea d'oro del mare lontano. quasimodo, 2-44: dal giorno della nascita
fa sospi rare molto. quasimodo, 6-147: argo, il cane di
ferro infissi fra le pietre del molo. quasimodo, 6-37: sciolsero gli altri le
/ dietro una leggera brezza marina. quasimodo, 196: a primavera gonfia la terra
. il primo rilievo del lavoro. quasimodo, 26: la neve è qui discesa
... l'uva rachitica gonfierà. quasimodo, 142: la strada mi dava
rivuole fra noi, sorella mia. quasimodo, 1-57: da lonta
, era assai piccolo e gramo. quasimodo, 61: tra muschi grami,
agnelli e di capretti / gli stabbi. quasimodo, 141: sotto il capo incrociavo
a chi la guardava e pariavaie. quasimodo, 189: quale cosa è più
/ ognuno col suo grave fascio va. quasimodo, 2-11: ho dimenticato il mare
: grave letargo occupa i sensi. quasimodo, 62: graniti sfatti dall'aria,
europa in gravi ansie e paure. quasimodo, 2-36: tornavo stanca...
. colla testa grave di pensieri. quasimodo, 189: la mente non è grave
tono, è quello dei pezzenti. quasimodo, 2-29: mentre beve, un
con sì diligente e leal cortesia. quasimodo, 91: un vento grave d'
vario, infame, antico freno? quasimodo, 36: duole durevole antichissimo grido:
le grigie tortore mescer gli amori. quasimodo, 2-13: guardava quieta il vento
la mente, l'anima). quasimodo, 20: anima antica, grigia /
soglie le gambute gru dal cipiglio scarlatto. quasimodo, 193: le aeree gru fuggono
di persone fisiche o giuridiche. quasimodo, 4-13: anch'io non vado affa
non guastino il cadavere di patroclo. quasimodo, 6-25: forse la pioggia guasta le
. guastava l'armonia della piazza. quasimodo, 1-50: ora l'autunno guasta
rotto che ha imperversato in questi mesi? quasimodo, 45: nel guasto vento di
paniere e scorrazzavano per l'aia. quasimodo, 1-49: già sulla muraglia dello
non potè gustarne neppure un cucchiaio. quasimodo, 6-45: si gustavano le viscere,
ne avrebbe un idillio sublime di gessner. quasimodo, 3-81: il poeta sa,
sole, / tu ridi impavida. quasimodo, 123: mi supera la luce;
il fiore per illudervi gli occhi. quasimodo, 1-54: riappare la corona del sambuco
da colonnine in ghisa tra i tavoli. quasimodo, 1-56: gelida messaggera della notte
via fuggendo, l'alma impaurita! quasimodo, 1-44: scende la sera:
che tengono l'ampio del cielo. quasimodo, 6-43: in riva del mare
rispettoso affetto, dev'mo suo. quasimodo, 35: nulla rimane della mia
. impalcature di case in costruzione. quasimodo, 4-25: ogni tanto qualcuno precipita
in un verso allegro e matto. quasimodo, 2-27: proserpina, impaurita,
richiedere il bisogno de'suoi protetti. quasimodo, 6-33: madre mia, /
che fanno laggiù gli uomini? ». quasimodo, 5-51: nel giardino si fa
un amico e imporgli questa parte. quasimodo, 6-31: il famoso aedo..
onde un passero frulla / improvviso. quasimodo, 3-14: sul prato / d'alga
! -ipnotizzare, addormentare. quasimodo, 6-159: ermes cillenio chiamava a sé
ardeva intorno a lei l'incendio. quasimodo, 1-46: qui nero il fumo
implacabile che incita / i tori. quasimodo, 2-27: dal carro incitava i
rivedere il mar / d'atlante. quasimodo, 189: non credo ancora d'essere
all'incontro [al prete]. quasimodo, 1-41: andava incontro al figlio /
soffitto con moto di rassegnata indifferenza. quasimodo, 141: sotto il capo incrociavo
. -letter. immutabile. quasimodo, 5-52: diverso il tempo / sul
pensiero più tragico, più 'indicibile'. quasimodo, 6-95: per tutto quel giorno
indolenti di bei corpi ignudi di donne. quasimodo, 40: indolente / è svanito
spira fiaccamente (un vento). quasimodo, 1-42: questo vento indolente, che
di godere di un'inedita libertà. quasimodo, 3-73: la guerra richiama con violenza
. non più veduto da trent'anni. quasimodo, 2-22: tutta la mia infanzia
aprì la finestra e saltò dentro. quasimodo, 6-103: posidone che scuote la
cresce, poi crolla come di cinigia. quasimodo, 126: il pioppo ingrigia d'
della sicilia venivano a innestarsi i saraceni. quasimodo, 4-37: una pianta, non
come l'anima multipla del mondo! quasimodo, 1-58: ora sei veramente già
di bianco intonò la marcia funebre. quasimodo, 6-163: le nove muse, nel
/ e i grappoli ne pendono oscillando. quasimodo, 1-48: invano cerchi tra la
albore / del giorno nel ghiaccio. quasimodo, 1-47: e ancora la notte
dell'esser vostro negli occhi miei? quasimodo, 1-52: da quanto non risponde
avviandosi silenziosamente verso l'amo invisibile. quasimodo, 4-13: visibile, invisibile /
/ e neppure di tedio. quasimodo, 23: sei qui rimasta sola.
degli uomini più singolari del '700. quasimodo, 4-19: dove sull'acque viola /
portava un sacco sulle spalle. quasimodo, 2-53: non devi credere orrido il
-di breve durata, subitaneo. quasimodo, 78: deriva di luce; labili
nascosti sotto un vecchio velluto lacerato. quasimodo, 2-27: proserpina, impaurita, chiamava
cose e non le lagrime sue. quasimodo, 1-44: scende la sera: ancora
uno spiro, e via scivola. quasimodo, 1-52: la nostra terra è lontana
una specie di laica passione rinascimentale. quasimodo, 4-43: dopo miliardi di anni
nella civiltà che ebbe in eredità. quasimodo, 6-xxi: torvo, lamentando il
dolce nella sua chiusa di cemento. quasimodo, 1-41: come potevamo noi cantare
come di voci rivolte alla nostra attenzione. quasimodo, 1-50: ancora udremo, /
con un fremer di lamiera / percossa. quasimodo, 1-43: s'ode il vento
di metallo che proteggeva il tappeto. quasimodo, 6-51: il vecchio nèstore,
la valente moglie di stendo perseide. quasimodo, 6-19: [atena] giù dalle
la marchesa, con una voce languidissima. quasimodo, 6-17: la dea con languide
di vimini intorno al collo lanoso. quasimodo, 2-51: qui sale il feroce ciclope
, giù per la lanugine prima. quasimodo, 2-50: bello, di sedici anni
un'ora / sta per scoccare. quasimodo, 1-44: scende la sera:
/ mi conobbi figlio del sole. quasimodo, 65: cara la notte ai
giusti; che credevo d'intendere. quasimodo, 1-43: ti leggo dolci versi d'
volasse come una grande farfalla nera. quasimodo, 23: lungo il serchio fanciulle in
lento il piè, basso il volto. quasimodo, 1-50: questo volto che gira
glianza d'una nevata in un'aurora. quasimodo, 3-22: il secchio lento /
e pesante diffìcilmente fuggon la morte. quasimodo, 1-46: rimane appena aperta l'
/ l'acqua, s'abbevera lenta. quasimodo, 19: già l'airone s'
; egli supplisce con parole dialettali. quasimodo, 3-80: per reazione all'arcadia
e ritornava a vivere dopo il letargo. quasimodo, in: mite letargo d'acque
levigava / come un suo sasso. quasimodo, 33: tu in ascolto sorridi alla
una pietra / levigata dal mare. quasimodo, 6-135: liscia è la roccia
di detti di marco tullio cicerone. quasimodo, 3-34: scrivo ai fratelli cervi
lontano lontano / con rapimento vertiginoso. quasimodo, 1-41: alle fronde dei salici,
erano antichi e nuovi a un tempo. quasimodo, 91: lievita la mia vita
/ la tua scorrente canzon d'amore. quasimodo, 2-36: vidi un ruscello che
indorati dal sole che tramontava limpidissimo. quasimodo, 1-56: gelida messaggera della notte
e funambolico è crivellato di anacronismi. quasimodo, 3-79: un nuovo linguaggio poetico
. a roma, * nizza '. quasimodo, 85: quel fanciullo io
: grossi pani lisci e tondeggianti. quasimodo, 1-55: già da più notti
distacco, / livida ora annebbiata. quasimodo, 6-79: ieri, dopo venti
in preda a una specie di follia. quasimodo, 1-46: se lo puoi,
ne'fiori, anche il serpente. quasimodo, 2-31: il loglio e l'erbe
e de'lombi rassomigliava una pantera. quasimodo, 80: in te tutta smarrita
, agg. profondamente sofferto. quasimodo, 33: che gioie mansuete e confuse
grotte dove scalfito / luccica il pesce. quasimodo, 4-18: un'anfora di rame
chiuse palpebre / ormai prive di peso. quasimodo, 1-52: batte estrema / luce
del garda luceva ai nostri piedi. quasimodo, 29: antiche / conchiglie lucevano
quella il lacciòlo d'erba del fanciullo. quasimodo, 1-49: già sulla muraglia dello
fingon nuove a la vista meraviglie. quasimodo, 6-163: molti eroi achei corsero
si sollevò contro quel pensiero lugubre. quasimodo, 1-43: ti leggo dolci versi
cui brillava un riflesso di luna. quasimodo, 3-9: nello specchio della luna
ei reca della sua pace al mare. quasimodo, 1-49: tu ricordi questo luogo
li occhi suoi è sua salute. quasimodo, 6-17: la dea con languide
guerra, le case invase d'intrusi. quasimodo, 1-52: la nostra terra è
di esser chiamato l'adriano del piemonte. quasimodo, 6-33: spezza questo tuo canto
le ginestre che nascono nei contorni. quasimodo, 126: acqua chiusa, sonno delle
come un seme / di spinalba. quasimodo, 4-19: dove sull'acqua viola /
/ ma abbarbicata sempre al suo macigno. quasimodo, 29: antiche / conchiglie lucevano
far tacque lanfe che son quivi. quasimodo, 68: il rombo / d'un
/ dei nipoti sbandati già dal sonno. quasimodo, 1-47: nessuno ci ricordi della
un poco impolverando nel nostro scaffale. quasimodo, 3-79: la nuova generazione,
e troppo meglio adorne che l'altre. quasimodo, 2-53: guarda come son
, maglioni da ciclista a colori accecanti. quasimodo, 4-29: si toglie la giacca
eppure sovrumani sforzi fate contro essi. quasimodo, 1-42: forse l'ansia di dirti
generosa e maligna nello stesso tempo. quasimodo, 6-27: ora la sorte maligna l'
attratto dalla malinconia delle pietre annerite. quasimodo, 1-43: s'ode il vento con
tanta facilità alle sue grandi prerogative. quasimodo, 6-25: un araldo mise nelle mani
l'afflusso di combustibile nel carburatore. quasimodo, 4-26: in questa città c'è
. / in umiltà m'avessero cresciuto. quasimodo, 199: narrò [orfeo
a poire il capo mansueto venne. quasimodo, 2-44: tu gli intrecciavi fiori
a'bisogni e a'disagi della mortalità. quasimodo, 90: autunno mansueto, io
mantelli. -mantellina militare. quasimodo, 1-44: scende la sera: ancora
della bocca stessa. quasimodo, 20: il marranzano tristemente vibra /
martellare in vano sull'armi nemiche. quasimodo, 5-104: tremende scrosciavano le
la biografia privata verso gli annali pubblici. quasimodo, 3-80: un nuovo linguaggio poetico
e all'imagine indeterminata del ragazzo scalzo. quasimodo, 2-14: ora grido anch'io
tabacco, in piccolissime pipe di terracotta. quasimodo, 2-29: la dea offesa /
cede, / messaggeri del vespero. quasimodo, 1-56: gelida messaggera della notte
case incenerite, agli innocenti sgozzati. quasimodo, 2-39: porto i doni di cerere
, / imitator de le superbe mete. quasimodo, 2-43: fra quegli alberi /
narrano per trattenimento ai figlioletti bambini. quasimodo, 3-30: e qui le metamorfosi
gli ha già marcito il midollo. quasimodo, 32: qui autunno è ancora
colava giù per le facciate delle case. quasimodo, 1-51: qui lontani da tutti
, / incitando le piccole migranti. quasimodo, 27: risento / il monotono
nella più remota distanza della notte. quasimodo, 69: ceruli alberi / dove
membra minime, cioè ai poverelli. quasimodo, 3-37: uomo del nord, che
son tranquilli i venti / crepuscolari. quasimodo, 196: i prati rinverdiscono alle miti
tedeschi come bucano gli austriaci ». quasimodo, 1-42: o mia dolce gazzella,
un tessuto verde e sotto era ignuda. quasimodo, 1-57: come in quel tempo
, / confini ultimi al mondo. quasimodo, 1-54: qui... /
ambulanti] monotoni e ormai sfiduciati. quasimodo, 1-45: s'udiva nell'aria
che cantino in mezzo alla nebbia. quasimodo, 3-10: non hai lasciato foglia
impulso ad operare, è puerile. quasimodo, 1-48: invano cerchi tra la polvere
occasionali e di « civiltà ». quasimodo, 1-46: sprofonderà l'odore acre dei
non l'avete fatto imperatore. quasimodo, 1-45: vi riconosco, miei simili
dove la morte stessa è abolita. quasimodo, 1-42: la vita / non è
lazzeretto monatti a raccogliere i morti. quasimodo, 1-41: e come potevamo noi cantare
armati di pugnale e di moschetto. quasimodo, 1-43: la malinconia / sale
, ai greti arsi del sud. quasimodo, 1-45: vi riconosco, miei simili
/ sua primavera ognor ferma tenea. quasimodo, 125: nel pigro moto dei cieli
soffitto con moto di rassegnata indifferenza. quasimodo, 19: forse è un segno
termali e ha proprietà terapeutiche. quasimodo, 4-37: castalia goccia / tiepida sulle
/ batte ferocemente il sol meridiano. quasimodo, 1-49: sulla muraglia dello stadio
veniva come il brivido dell'inverno. quasimodo, 20: il marranzano tristemente
tu. musa, che passi? quasimodo, 6-13: narrami, o musa,
di genova. -creato. quasimodo, 1-53: tacquero l'antilope o l'
frequentare gli zoo delle grandi citta. quasimodo, 3-73: 1 filosofi, i
suo naviglio, al molino delle armi. quasimodo, 2-21: 'mater dulcissima '
flette un'ala / di cormorano. quasimodo, 1-47: ancora la notte d'
ne sono e ne son state. quasimodo, 3-10: ora / sei dietro dure
strazio impotente e il nero pianto. quasimodo, 1-41: l'urlo nero /
neve, la cicala torna al nido. quasimodo, 1-44: la neve ci illumina
fughe perdersi a monte pe 'l rossore? quasimodo, 2-28: qui visse ciane,
-illuminato, avvolto nella luce. quasimodo, 20: il marranzano tristemente vibra /
farebbe bene sorseggiare un'aromata bevanda. quasimodo, 6-75: dal carro / tolsero
quei discorsi lo turbavano e irritavano. quasimodo, 1-43: noi, qui, /
agnese, e salutò perpetua per nome. quasimodo, 6-141: con angoscia nel cuore
un maligno sorriso / di gelo. quasimodo, 1-56: solitaria volgi / verso il
incantato accanto ai-doppi vetri della finestra. quasimodo, 3-30: laggiù, ad auschwitz,
le stagioni / varie dell'anno. quasimodo, 5-116: copriva ogni mio atto
/ invisibili al fondo della notte. quasimodo, 65: cara la notte ai morti
, una pelosa nottola entrava volando. quasimodo, 6-159: nel cavo d'un
ancora / alleggerirmi della mia tristezza. quasimodo, 3-22: la ragazza seduta sull'erba
/ e nudità di nuvole sdraiate. quasimodo, 132: s'udivano stagioni aeree
/ sovra l'erbette amorose carole. quasimodo, 1-47: non svegliare il fanciullo che
nuda voce anco di voce è scossa. quasimodo, 89: nuda voce, t'
con tutti voi, gente da nulla! quasimodo, 6-117: un uomo piccolo e
s'alzava dal centro della citta. quasimodo, 1-60: dimenticate, o figli
-anche: teso nella corsa. quasimodo, 20: là dura un vento che
/ il violoncello cupo e doloroso freme. quasimodo, 73: un òboe gelido risillaba
una pompa convenzionale d'immagini classiche. quasimodo, 5-75: una lirica d'occasione
all'improvviso / squillo, sussulta. quasimodo, 102: dàmmi vita nascosta, /
occulto, e predisposizione di volontà. quasimodo, 81: s'indovinava / la
che parevano offrire e chieder pace. quasimodo, 2-13: o tu che passi
odora / di rose e mandorle amare. quasimodo, 38: perisce esigua / l'
portavano il profumo delle loro pellicce. quasimodo, 1-46: sprofonderà l'odore acre dei
raddolcisce e più non fa parola. quasimodo, 1-54: s'udiva la mola del
oliva e paonazzo attutiva i passi. quasimodo, 22: il plàtani rotola conchiglie /
al cappello, la spada al fianco. quasimodo, 23: gli amanti vanno
mito è viva, quotidiana presenza. quasimodo, 34: non udrò fragore ancora del
suoi pianti / prepara l'usignolo. quasimodo, 6-87: il nérito che ondeggia
le cui gobbe ondose / prèdicano. quasimodo, 81: s'indovinava la stagione
sotto la quale occultasi frode e tradimento. quasimodo, 7-63: mio onesto iago,
, ai fati futuri della nostra terra. quasimodo, 6-21: subito atena vide telemaco
disciplina e delle stampe senza refusi. quasimodo, 2-13: quella che non si
splendidi sopiti / ne l'inverno glaciale. quasimodo, 1-50: ora l'autunno guasta
ammaliati al suono dell'orfica lira. quasimodo, 38: svelata è la vena di
i sistri / dell'orgia sacra. quasimodo, 199: le donne dei ciconi /
e alla tecnica del 'new deal '. quasimodo, 3-75: si denuncia così l'
chiaro calmo / s'allineano le vele. quasimodo, 1-46: ancora attendi / non
in una piccola insenatura della punta. quasimodo, 6-45: ammainate le vele,
oro. -di animali. quasimodo, 74: riaffiora a mezza luce /
s'allontanava tardo oscillando senza spegnersi. quasimodo, 1-41: alle fronde dei salici,
si piegava tutta da una parte. quasimodo, 1-52: al tuo balcone solitaria
aria è tanto serena che s'oscura. quasimodo, 2-17: qui sull'argine del
vita. -inconsueto, strano. quasimodo, 97: oscuri profumi / perde la
colonne le pallide ombre dei morti. quasimodo, 1-58: ti vedo: hai viole
/ digradano in fuggente ordine i pali. quasimodo, 1-41: come
sogghigna in faccia a 'l sole. quasimodo, 54: nella palude calda confitto al
augei palustri in su la riva. quasimodo, 1-45: al vento di scirocco /
5 metri, ma non sono abitabili. quasimodo, 92: la terra moriva sulle
francesco? scrivi due parole soltanto! quasimodo, 1-42: forse l'ansia di
spense e la sinfonia pastorale si tacque. quasimodo, 2-51: presa la zampogna a
/ sì fosti paziente del mercato! quasimodo, 6-19: noi vogliamo il ritorno del
tua pelle / si brinerà di moro. quasimodo, 151: un fuoco sottile affiora
donna l'ha amato e pasciuto. quasimodo, 1-52: da quanto non risponde
. -edificato a strapiombo. quasimodo, 120: tinaari, mite ti so
teste e figure di gesso ingiallite. quasimodo, 1-49: già sulla muraglia dello stadio
in un apposito meccanismo o struttura. quasimodo, 6-69: nella grotta cantava la ninfa
perenne, finiva di dar la sicurezza. quasimodo, 6-73: giunsero alla corrente bellissima
campagna per averlo sempre a mano. quasimodo, 3-22: la ragazza seduta sull'
in alto, tra le cimase. quasimodo, 137: sono quell'acqua di nube
a delizia; proprio la piango. quasimodo, 1-47: qui in silenzio piangi
e gli dolevan le piante dei piedi. quasimodo, 2-36: bianchi salici e pioppi
.. l'onore del sepolcro. quasimodo, 1-51: la sirena...
iocare, detta altrimenti piastrella o muriella. quasimodo, 5: quel fanciullo io amavo
nel marmo che lo adùla goffamente. quasimodo, 1-41: come potevamo noi cantare /
scalzo / rivedo sili nitido ponte. quasimodo, 1-47: non svegliare il fanciullo che
lacrime piene: con pianto dirotto. quasimodo, 6-123: scesi a riva spingemmo nel
senza volerlo, col suo male inguaribile. quasimodo, 1-42: la vita / non
sgranchisce l'ore pigre e lente. quasimodo, 125: nel pigro moto dei
/ in un giorno di pioggia. quasimodo, 1-46: sprofonderà l'odore acre
lancia diritta tra due filari di pioppi. quasimodo, 1-49: o cara, quanto
in una pipa di scemnitz dorata. quasimodo, 3-44: il contadino toglie dalla trave
crespi come braccia di forti creature. quasimodo, 2-13: da poco fu giocata
rovine di una città distrutta. quasimodo, 1-48: invano cerchi tra la polvere
in terra a volta a volta. quasimodo, 2-43: gli àlbatri colmi di rossi
e si cercò la posa più comoda. quasimodo, 49: per averti ti perdo
bertone, con le lagrime agli occhi. quasimodo, 1-46: qui nero il fumo
, da carcere, da cimitero. quasimodo, 1-48: non scavate pozzi nei cortili
se n'andarono alle proprie case. quasimodo, 6-89: zeus che accumula i nembi
dei banchi di isabella e di alessandro. quasimodo, 6-61: di lui [odisseo
prima del consueto, in anticipo. quasimodo, 36: il vento delle selve /
prensili e tenacissime valve dell'ostricona grossa. quasimodo, 2-43: veniste anche voi,
quieto / delle nuvole sulla luna. quasimodo, 1-50: ancora udremo, /
/ di reti stese e schegge. quasimodo, 196: alle selve, alle foglie
le primizie di questi frutti montani. quasimodo, 6-99: acceso il fuoco offrimmo
aurora e la fine col principio. quasimodo, 1-46: ancora attendi / non
dove alla catena / uggiola un cane. quasimodo, 1-43: ti leggo dolci
sprigionava un tenue profumo di violetta. quasimodo, 97: oscuri profumi / perde la
/ sul commento retorico, fittizio. quasimodo, 6-37: atena dagli occhi lucenti spinse
lieve spacco come se fossero nude. quasimodo, 80: ti so. in
si sorride come di manie buffe. quasimodo, 3-12: resta il pudore di scrivere
(nel pugilato antico). quasimodo, 5-104: gli atleti ormai pronti /
invade la conchiglia / del campo. quasimodo, 2-22: ah, gentile morte,
un oscuro colore / di pianto. quasimodo, 1-44: che urli almeno qualcuno
/ nudo giacesti su la terra sola! quasimodo, 1-52: da quanto non risponde
che è peculiare del poeta salvatore quasimodo (1901-1968), della sua opera
che risente dell'influenza delle poesie di quasimodo o vi si ispira. pasolini,
in albis (anche nell'espressione domenica quasimodo o di auasimodó). dizionario
». lessona, 1225: 'quasimodo ': in liturgia cattolica si dà questo
comincia quel giorno colle parole: 'quasimodo geniti '. = dall'inizio dell'
modo geniti [infantes] (v. quasimodo). quasi monéta,
questo cuore ch'io mi trovo. quasimodo, 1-42: questo silenzio fermo nelle
ai sensi ispira / ministra di quiete. quasimodo, 189: quale cosa è più
e pesante scalpito delle nostre cavalcature. quasimodo, 103: mobile d'astri
-senza quiete: continuamente, ininterrottamente. quasimodo, 199: dicono che orfeo pianse,
ritorna a me virginia mia fedele! quasimodo, 29: a cigbo deb'isola b
i caffè e dar dietro alle ragazze. quasimodo, 3-22: la ragazza seduta sull'
: noi siamo stati amici da ragazzi. quasimodo, 2-14: in quel luogo io
raggio filtrava dall'uscio non chiuso. quasimodo, 119: ognuno sta solo sul cuor
maestà che per la sua bellezza. quasimodo, 43: ancora un verde fiume
, 5-302: è anche vero che i quasimodo, i gatto, strombazzati dalla grande
quell'età inesperta desse la febbre. quasimodo, 175: giaci, reclinato / al
irrequietamente, la gamba, illesa. quasimodo, 6-17: isola densa di selve
le persone lor proprie il governo. quasimodo, 6-81: là, e in tutta
di bosworth field (1405). quasimodo [shakespeare], 8-429: un cavallo
, il tedio che non ha parola. quasimodo, 21: come ogni cosa remota
braque e persino qualche buon roualt. quasimodo, 3-80: per reazione alr arcadi a
di cessione ciascuno la propria croce. quasimodo, 4-34: sulla strada di micene alterata
rettilineo seguito con la vista. quasimodo, 141: piazza navona, a notte
e caldo di un colore). quasimodo, 1-51: qui lontani da tutti,
-con riferimento a sommovimenti tellurici. quasimodo, 4-19: il terremoto ribolle / da
risonare in un certo modo. " quasimodo, 1-43: ti leggo dolci versi d'
splendidamente, e suo stato rinnova. quasimodo, 1-46: ancora attendi / non
, le fonti da cui meglio deriva. quasimodo, 1-45: vi riconosco, miei
/ dal trascorrere iroso delle spume. quasimodo, 1-42: o mia dolce
quasimodo, 1-52: batte estrema / luce sul
/ cercando eccelso come gli stiliti. quasimodo, 143: in alto c'è un
rigermina sempre nuova nel petto dell'uomo. quasimodo, 40: l'età rigermina
lo fa rintoccare come una campana. quasimodo, 4-15: la notizia corre / ai
antichi anni. -sostant. quasimodo, 74: m'accori, dolente rinverdire
l'alto (il vento). quasimodo, 1-42: questo silenzio fermo nelle strade
più aspra e viva, l'adolescenza. quasimodo, 1-46: le parole ci stancano
figur. suscitare nuovamente un sentimento. quasimodo, 73: un oboe gelido risillaba /
ha per ogni dove una cupa risonanza. quasimodo, 60: ferma è l'antica
querce e il fondo dei- rana. quasimodo, 137: tutto mi sa di miracolo
carattere sacrificale della messa, ecc. quasimodo, 190: le donne dei ciconi
delle esequie ha una truculenza speciosa. quasimodo, 6-165: tu fosti un tempo
bruno, chiazzate di sangue risecco. quasimodo, 1-52: ecco, ritorno nella quieta
/ la cena de'suoi rondinini. quasimodo, 1-49: la rana ritorna nelle
/ del cielo e del canale. quasimodo, 1-43: ti leggo dolci versi d'
sul pettegolo chiaccherio delle prime schioppettate. quasimodo, 1-43: s'ode il vento con
ed al suo dio tenta agguagliarsi. quasimodo, 198: orfeo, già presso la
. cavai il foglio della licenza. quasimodo, 1-43: cani che urlano dagli orti
disus. cilindretto di legno, rivestito quasimodo, 2-18: un giorno, un solo
andare gli sembrava levata a lui. quasimodo, 1-54: qui, dove curve
quando ricomincia a mangiare e ruttare. quasimodo, 6-107: cadde rovescio [polifemo
e il suo piede è leggero. quasimodo, 3-37: su la sabbia di gela
dove si estrae il sai gemma. quasimodo, 65: cara la notte ai morti
sbarre l'assalto / ai sàlici reclini. quasimodo, 2-36: bianchi sàlici e pioppi
mezzo sospendemmo ai salici gli strumenti nostri. quasimodo, 1-41: alle fronde dei sàlici
roccia a picco in una valle. quasimodo, 1-54: qui, dove curve pecore
rintocchi dell'angelus e dell'ave maria. quasimodo, 1-54: riappare la corona del
vita, avevano mangiato cibi da signori. quasimodo, 1-46: qui nero il fumo
, i ministri del governo italiano? quasimodo, 1-45: vi riconosco, miei simili
attrezzata, su ogni sartia tesa. quasimodo, 6-39: legate le sartie lungo la
la brina, il ghiaccio). quasimodo, 5-22: qui la pioggia / si
scompigliato, scalfitto e divenuto fangoso. quasimodo, 4-34: la tua reggia, agamennone
in una certa atmosfera d'insieme. quasimodo, 140: se scamire non sapevo
, 1 cavatori scavano le mine. quasimodo, 1-48: non scavate pozzi nei
sul mondo ch'è stanco di sole. quasimodo, 1-44: scende la sera:
, fra la luce e l'ombra. quasimodo, 2-28: non tenne più tira
sogni al dolor son vano schermo. quasimodo, 121: ogni amore è schermo
'l suo duro letto alzato e teso. quasimodo, 1-54: il riaprirsi del legno
in cateratte, schiantandosi in fulmini. quasimodo, 1-46: sarà vano / il tempo
ci cavour da sette centesimi. quasimodo, 1-52: la nostra ter
/ che zoccolano in fila danno scintille. quasimodo, 194: anche le fanciulle che
nella soavità dell'ora quasi notturna. quasimodo, 24: finita è la notte e
arme e scocca, senza tregua. quasimodo, 4-37: al primo / gradino del
non tremava a veder scuoiare gli agnelli. quasimodo, 6-127: incitai i compagni a
, scolorandosi un po'in viso. quasimodo, 151: tutta in sudore e
/ e scrolla pure i pini. quasimodo, 2-13: da poco fu giocatadalla morte
le cucine, spargete vino lustrale. quasimodo, 5-104: gli atleti ormai pronti
avvocati. -di animali. quasimodo, 4-15: la notizia corre / ai
bligo di frequentare la scuola. cocchio. quasimodo, 2-27: plutone dal carro incitava i
tuoni scuoteva le viscere delle case. quasimodo, 1-43: s'ode il vento
al padrone di casa e alla cuoca. quasimodo, 152: scuote l'anima mia
un gran fiorire il viator s'illuda. quasimodo, 1-43: s'ode il vento
a voi il dolor di testa. quasimodo, 1-46: qui nero il fumo degli
verso il presentimento della prima stella. quasimodo, 2-27: una selva corona le
destra, campi e prati verdeggianti. quasimodo, 2-30: con mano spietata rompe
guerra dal loro buco di trincea. quasimodo, 1-44: che urli almeno qualcuno
un ululo di comi, uno sfacelo. quasimodo, 1-44: scende la sera:
e restituita / alla mia sera. quasimodo, 119: ognuno stasolo sul cuor della
impregna la roccia ella propria fragranza. quasimodo, 2-52: là sono frutti che
cause. -sordo, insensibile. quasimodo, 128: mi trovi deserto, signore
-corroso dagli agenti atmosferici. quasimodo, 62: graniti sfatti dall'aria,
figur. rendere meno distintamente percepibile. quasimodo, 4-14: forse / il tonfo della
/ la tenebrosa grotta si spalanca. quasimodo, 4-34: la tua reggia,
ghermirlo un acre sibilo / che agghiacciava. quasimodo, 44: sorgeva un leggero sibilo d'
i cori / curvi di marmo intatto. quasimodo, 32: qui autunno è ancora
ben fatti, nei quali mungeva. quasimodo, 6-99: il siero traboccava dai vasi
e gomene per il ponte di barche. quasimodo, 3-43: vuote le capanne di
sento / altra sillaba, altro accento. quasimodo, 5-39: la pioggia a mérida
sia - la vicinanza del suo simile. quasimodo, 1-45: vi riconosco, miei
quotidiana di alfonso gatto e di salvatore quasimodo traspare forse qualcosa, ma è,
, 7-152: la particolarità vampa. quasimodo, 23: sirio / perde colore,
aiutavo a slacciarti le tue scarpe? quasimodo, 2-36: ancora non ero contenta,
, come una rete che si smaglia. quasimodo, 139: una rete di sole
tegami / smaltati bianchi e blu. quasimodo, 4-37: qui in eterno parte /
, titolo della raccolta poetica di salvatore quasimodo (1901-1968), pubblicata nel 1949.
e al sole bruci le membra. quasimodo, 1-51: qui lontani da tutti,
, vidi, vici'di cesare. quasimodo, 1-52: ecco ritorno nella quieta piazza
far nascere e sbocciare un fiore. quasimodo, 1-43: cerchiamo un sogno che superi
lo sa come vi crebbi insieme. quasimodo, 119: ognuno sta solo sul cuor
sopore che precede la requie della sera. quasimodo, 108: sopori scendevano dai cieli
le due sorgive del vertiginoso scamandro. quasimodo, 74: raffiora a mezza luce /
morale di continuar lo. quasimodo, 6-15: sospirava [odisseo] il
di donna, nelle doglie del parto. quasimodo, 6-163: un urlo sovrumano si
tre pezzi la soglia della finestra. quasimodo, 5-53: l'afa spacca / le
, prima di passare al pennello. quasimodo, 1-49: già sulla muraglia dello stadio
nutricava lo sparso seme del lino. quasimodo, 2-31: gli uccelli divorano i semi
del detto profondo ma di pericolo ereticale. quasimodo, 128: di te privo spauro
3. esaminato, considerato complessivamente. quasimodo, 40: altra ventura a me rivela
muta diva, spegni le vite nuove! quasimodo, 6-17: o padre nostro,
si scosse. nea vite. quasimodo, 2-50: anche il ciclope, terrore
/ trovossi con la turba bargellesca. quasimodo, 4-19: dove sull'acque viola
tu che hai spie d'intorno. quasimodo, 5-42: le spie non possono scrivere
grande, assiso sopra un sedilo savonarolesco. quasimodo, 6-87: la mia terra è
essere sorprese dalla luce del giorno. quasimodo, 6-75: tra le ancelle spiccava
gonfalon selvaggio / spieghi alla bora. quasimodo, 196 ii tralcio della vite non
cavò una lanterna e l'accese. quasimodo, 1-47: ancora la notte d'inverno
, il veleno su quanto afferrano. quasimodo, 5-122: tirata a zig zag e
le pietre (l'acqua). quasimodo, 103: pietre che l'acqua spolpa
breve e ripetuto di un uccello. quasimodo, 4-15: la notizia corre / ai
stadio o in pugna campale. quasimodo, 1-49: già sulla muraglia dello
un bel frutteto di ciliegi soli. quasimodo, 64: dagli stagni salgono nuvole beate
stanare le talpe e i ghiri. quasimodo, 5-49: gli sterratori sollevavano macigni
e i pini sono ancor giovinetti. quasimodo, 2-30: con mano spietata rompe gli
ardenti come se fossero di piombo strutto. quasimodo, 2-38: gelido sudore intanto copre
sua emancipazione dal dominio straniero e teocratico. quasimodo, 1-41: come potevamo noi cantare
tracce di una seta strappata via. quasimodo, 4-18: le spine dei fichidindia
spiaggia, e strepita e tuona. quasimodo, 6-39: intorno alla chiglia / della
carta a tutte le fessure delle imposte. quasimodo, 3-44: il contadino toglie dalla
palude, che striscia un pigro moto. quasimodo, 1-54: striscia l'adda al
il sole sulla soglia delle botteghe. quasimodo, 1-52: parlano a mezza voce della
] e facevano come una smorfia. quasimodo, 4-19: il tuo berretto di sole
di una raccolta di poesie di salvatore quasimodo (1901-1968), pubblicata nel 1944
si sviluppa in modo repentino). quasimodo, tit.: 'ed è subito sera'
mal costume politico e di democrazia parolaia. quasimodo, 1-52: la nostra terra è
una danza macabra di un silenzio sulfureo. quasimodo, 1-57: da lontanissimi inverni,
finitezza, nella sua limitatezza. quasimodo, 1-43: chiusi in ascolto dell'antica
un quadrifoglio / che non raccoglierò. quasimodo, 141: piazza navona, a notte
il più lieve sussulto d'amore. quasimodo, 23: il mio sussulto / forse
morte col ricordo dei loro amori. quasimodo, 1-47: non svegliare il fanciullo che
di giacomo dalla sua idea fissa. quasimodo, 4-34: 'à la belle /
terreno? -spostarsi progressivamente. quasimodo, 5-72: il chiaro / di luna
in modo da lambirne l'orlo. quasimodo, 1-54: saltava l'acqua a taglio
le avversità dell'esistenza). quasimodo, 4-22: vita pirata, hai alzato
alterno ai fianchi ed al seno. quasimodo, 51: l'ora nasce / della
lui [il dentista] lasciato. quasimodo, 87: mi cardo la carne /
ordinammo delle abbondantissime tazze di latte. quasimodo 157: io già sento primavera /
telluriche delle terre non ancora assestate. quasimodo, 4-37: qui in eterno parte /
durava fatica a tirar su il fiato. quasimodo, 6-111: torvo, lamentando il
: « dovevate darmi retta! » quasimodo, 1-46: sprofonderà l'odore acre
arpa divina e intuonar inni a dio. quasimodo, 167: ora l'amata cetra
maestranze interne maggiori possibilità di lavoro. quasimodo, 6-33: troia non tolse l'ora