sen voli via lontana dal luogo del ferro quan- t'ella vuole, sparsa, dissipata
affatto quieta]. verga, 1-156: quan- d'ecco d'un balzo sul tavolino
quell'altra vita di cui m'hanno parlato quan- d'ero ragazzo, di cui parlano
segneri, ii-82: attendete, e vedrete quan- t'io promettami non dalla forza del
gozzi, 3-1-n: veramente la poesia, quan- d'essa non fa qualche utilità a
si dice fare uno scapponeo a uno, quan- d'altri l'attacca e lo
la balta al cielo avrebbe dato, / quan- d'altri pur gli avesse torto un
grammatica greca, come avrebbe vinto una breccia quan- d'era soldato. nievo, 863
varchi, 18-1-401: considerassono molto bene di quan- t'importanza fosse questo giudizio, quanto
abbia menata cattiva vita, desidero tuttavia, quan- t'ogni altro, di sortire una
di essere deforme: dell'abilità ne ho quan- t'un'altra, e forse più
. idem, par., 10-43: quan- t'esser convenia da sé lucente /
dai carichi rami. ariosto, 29-20: quan- t'era a bastanza / colson de
, 1-91: e sempre consumando e removendo quan- lunque cosa che co'lei confina,
l'ira: / così mia donna, quan- d'altri la mira, / non
2-31: ma più s'irrita il re quan- t'ella ed esso / è più
altra cosa creata ne può dare altrettanta notizia quan- t'ella fa. montale, 49
/ non c'è più dolce grappola, quan- t'ella, / ch'i mi
creatura umana, di cui siasi fatta conoscenza quan- d'era nello splendore ascendente della giovanile
1-208: deh! perché sdegni / udir quan- t'egli è pio, discreto,
i-170: né si sarebbe forse egli mosso quan- d'era d'uopo, se al
: mal fu per me quel die, quan- d'unguannaccio / tu vienisti a'miei
oste com'un duro smalto / con bella quan- titade. libro di sentenze, 1-42
che molto è grande rischio d'apostasia, quan- d'altri è in prigione, il
possente più di lui piglia alcuna difesa, quan- tunche ragionevole sia o possa essere.
un diritto su lei, facendole balenare, quan- d'era necessario, 1'esistenza,
vanno imbavando senza disegno erbe e bronchi e quan- t'altro a ciò simile incontrino per
come da guadagno, conversato in grandissima quan- titade di ciascuna di queste due distemperanze
secondo la celebre espressione di orazio: « quan- doque bonus dormitat homerus »)
no sta tutora 'n uno stato: / quan- t'egli è più turbato. dante
buona non ho trovato », perciò che quan- visdio elle nonde trovasse, altri
, e lor medesimi più umiliare, e quan- d'elli veggono lor fiebolezza, e
nella fine a molti, che la rifiutarono quan- d'erano vivi e sani. ser
vengono a galla. tozzi, i-400: quan- d'erano passati i carri con le
stesso / grosserello sostien gonfia figura; / quan- d'ecco adagio adagio attenuatesi,
fornicando finestre un dì sen giva, / quan- d'ecco ergendo ad un balcon la
tema fu di questa sua lezione, / quan- d'enea, già fuori del suo
ghirro o scoiattolo. giusti, 2-223: quan- d'eccoti, per farmi un altro
, vi corsono. forteguerri, 14-44: quan- d'ecco sotto un baldacchin di fieno
mondo / nulla cosa mi pare, / quan- d'altri è giucondo, / me
una filosofia definitiva. cicognani, 6-30: quan- d'uno à un grosso dolore,
: elli non è unque men solo che quan- d'elli è solo, né più
impacciava seco. moniglia, 1-iii-318: oh quan- t'util si procaccia / chi con
: parlò francioso al topo musingrino, / quan- d'era 'mpappolato alla paniccia. cantù
imprendenza e coraggio e scienza d'acqua, quan- t'era d'uopo a preparare un
per la gran gala delle gran signore / quan- d'era il tempo che berta filava
; seguiva / quegli infizioso e gestiva, quan- d'ecco / si volta e vede
: vassi caggendo [l'arno] e quan- t'ella più 'ngrossa, / tanto
ilio tempore, quand'io ero giovane, quan- d'ella era bella '.
: all'interrogazione, che ei fa, quan- t'esse [le macchie solari]
: oh la scimunita figura ch'io fo quan- d'ella siede lavorando, ed io
così la piaga. cicognani, 3-261: quan- d'era lì alla pila dell'acqua
turbolenze, quante guerre, quante stragi, quan- t'altri mali ne siano stati il
oh bella età de l'oro, / quan- d'era cibo il latte / del
basterebbe a lavarmi. chiabrera, 1-iv-236: quan- t'acqua è nel mar non laverebbe
lavoro. b. corsini, 9-23: quan- d'ecco ad isparare e questo e
., 32-109: baldezza e leggiadria / quan- t'esser puote in angelo ed in
: il primo [vino] principalmente, quan- d'era perfettamente depurato, rassomigliava al
che le questioni / traeano a fin, quan- d'erano più acre. savonarola,
col mal seme e non cólto, / quan- t'elli ha più di buon vigor
le fanciulle che crocchiavano lì intorno maliziosette quan- t'altre mai... unirono
ne incoglie. / ell'è una bellezza quan- t'un papa, / e tonda
data al deputato, ogni legislatura. 'quan- d'ànno avuto la medaglia, son
, xxxv-1-28: ma * certe 'de quan- tumqua ipsu mendicava / multu pocu manicava
mai cosa incredibil vide, / miriam costei quan- d'ella parla o ride / che
di gesù cristo. iacopone, 1-62-22: quan- n'altri già al predecare / oi
, viii-17: ben voria ritornare, / quan- t'i'ho più potenza, /
io n'ò riceputo male a torto / quan- d'elli s'avisaro / a gli
guardare ch'ella sia somigliante ala madre tanto quan- t'ella si puote il più trovare
: perché non sollecitò, il marchi, quan- d'era la stagione buona, quando
avute. g. paleotti, l-11-319: quan- tonque il loro nascimento [delle sculture
ma hanno orecchi. giuliani, ii-315: quan- d'era poi fuori via (quel
ahi lasso! che corrotto / feci, quan- d'ebi inteso / com'io
paludi nati dal mare,... quan- t'acqua da lui ricevono, tanta
son sacri? /... / quan- t'io detesto uom tale, e
emanuelli, 2-90: la sopracitata carmen musta quan- d'era ancora in putti aveva patito
fare, -potesse per sua scienza: / quan- d'om ben penza, -a voi
l * altre navi,... quan- d'elle... udirono il
se ha proposto in lo animo peccare, quan- tonché li manche causa, non però
santa, / quanta è sua dignità, quan- t'i suoi pregi. b.
nella scisma, se per isventura, sapendo quan- t'elle fossero bramose di questo medicamento
per averla altre volte provata tal quale, quan- d'ero matto. saba, 382
dirigeva la processione, gli disse: -vedrete quan- t'è miracolosa quell'immagine! tanta
sia possibile, ed anzi profittando di esse quan- d'altri meno sei crede. g
conte / da dolor, da pietà, quan- d ^ ella pure / ebbe a'
: oh la scimunita figura ch'io fo quan- d'ella siede lavorando ed io leggo
errante prora. v piazza, 10-3: quan- d'ecco ad impedir l'alto disegno
di sistema di tacere piuttosto cne pungere, quan- d'anco mi potesse venir fatto a
'l greco. leopardi, 238: degno quan- t'altro alcun di regio trono /
moco distruttore l'immagine ostinata che spesso, quan- d'era solo in bottega, gli
legittimo, riputarono poi proibirlo e condannarlo; quan- t'altre la chiesa stessa ciò che
ancor non era sua bocca richiusa, / quan- d'una donna apparve santa e presta
una volta amor ne'cori nostri / mostrar quan- t'egli vale. davila, 466
diritto... si questiona sopra la quan- titade o sopra la comparazione o sopra
cominciar di sotto è grave; / e quan- t'om più va sù, e
o quella per me pari sono / a quan- t'altre d'intorno mi vedo.
beati. sennuccio del bene, 24: quan- a'uom si vede andare in vèr
arbore. leonardo, 2-121: marinai, quan- d'han fortuna,...
perché raddoppia, / come tu sai, quan- t'altri più divora. sanudo,
la vostra mamma. svevo, 6-78: quan- d'eri ancora ragazzina, orfana ti
il bello intanto era questo, che [quan- d'ero matto] credevo di ragionare
meno di non provare un rallegramento sensibile quan- d'essi adempiono un tal ufficio con
fossero tanto più le genti umane, / quan- t'esse han più di tutto quel
cangiata la lor natura, come l'aveano quan- d'erano giovani, molto più riposano
: / non essere ignorante quando sali / quan- t'ella n'ha lasciati entro la
: indi [cacciaguida] lo sprona che quan- t'ivi impara / e quanto vide
tu girai parlando / a donne assai, quan- d'io t'avrò awanzata /.
lingua de'ginnosofisti. giuliani, i-243: quan- d'altro non ci restasse, sola
me non preme / de'fatti tuoi, quan- d'io fo le mie reti.
bei crin d'or larga mostrava: / quan- d'io le voglie a la ragion
essere fatto oggetto di benefici o di quan- t'altro si compie o si presta
che volete! botta, 6-ii-405: offeriva quan- t'oro volevano, un prezioso orologio
io, ma non a tanto insurgo / quan- d'io odo nomar sé stesso il
, i-422: si era imbrunito, / quan- d'ecco rimirai, benché da lunge
tirata sia di diversissima natura da sé medesima quan- d'ella è lenta, io devo
pare di rivedere massenzio nella sua gioventù, quan- d'eravamo compagni nei cavalleggieri della guardia
omei / da riversar non trovo, / quan- t'io duol pruovo or de'begli
robe o in danari questi mille ducati, quan- d'io gli rivolessi. de'mori
pur tanto a voltolar sull'aia, / quan- d'io dirò ch'ella non vuol
e colle freze apparichiate, quarrella ad innumerable quan- tetate sagittavano li troiani. boiardo,
. v.]: 'tanto sa altri quan- t'altri': talora rimane ingannato chi
venga domenico oliva, il sapientone, che quan- d'era in sui verd'anni aveva
il giovane, q-381: questo spesso awien quan- d'un zinzinna / e quando uno
carlo, furibondo, / su a sbuffar quan- t'ha più fiato: / «
si dice 'fare uno scapponèo a uno', quan- d'altri l'attacca e lo rimorchia
di tal riparo da potere non solo schermirvi quan- d'altri venisse a combattervi a viso
: qual fanno le pure gallinelle, / quan- d'elle son dalla volpe assaltate,
d'amore, in due mi scissi / quan- d'un mi féi. e.
dallacomunion degli ariani. bacchetti, 2-xxiii-285: quan- d'uno... fosse per
rodete il basto, / venitemi aiutar, quan- d'io mi stracco.
: l'altre navi,... quan- d'elle... udirono il
vento a un fornello, sentiva colle mani quan- d'era scrudita, poi mi dava
: illu m'è pir simblanza, / quan- alfieri, 1-301: vestirmi /
dire che tanto ha l'uomo briga, quan- ininterrottamente rigogliosa. t'
, /... / fégli dicollare quan- t'elli fuorono. / e margherita
proverbio... / che dir bisogna quan- d'uno è sgraziato: / è
niuno altro uom vive, il quale te quan- t'io ami. gigli, 2-267
battuto anch'egli da giovane, o pure quan- guardia de l'ampio muro.
strane, oh come orribil forme! / quan- t'è ne gii occhi lor terrore
fagiuoli, ix-87: lo chiama eroe, quan- d'è un soggetto vile; /
il diavol ben m'avea sorpreso, / quan- tessero comunicare. dente anguilla. d'
acroteri a corno per la presa delle funi quan- o si calava giù il gran
. capodilista, 178: li è grande quan- titade de cepe squille. alamanni,
spero di ritornare in quello stato / di quan- d'avea l'onor di conservarvi,
. foscolo, ix-1-180: s'abitava, quan- d'io mi partii, la contesa
credea già nella mia etade acerba, / quan- d'io vedeva questi sudicioni [gli
: svincolate le valigie, percorsero due volte quan- t'era lungo il treno cercando uno
è da casa mia a casa tua, quan- t'è da casa tua a casa
ciascuna parte [di un cielo], quan- t'ella più è presso ad esso
dopo inutili sforzi compaiono stentate e fredde, quan- 'anche sieno fatte da uomini
lui pecu pecu, e alle monache tutte quan- = deriv. da tavéllone, col
a terra. anonimo romano, 1-91: quan- no volevano caricare le valestra, mettevano
e n'è passata della tessitura, per quan- t'acqua è discesa dai monti.
a corr'uomo; gridare a testa; quan- t'e'n'ha nella gola;
per lo fummo che esce dal testo, quan- d'elle son cotte [le rondini
conviene tòrciare essa tanto dall'altro lato, quan- t'ella è torta dall'altro.
quei che sono a morte confinati, / quan- d'io rimembro e'compagni passati,
amor ch'a te mi scalda, / quan- 'io dismento nostra vanitate,
finestra a sesto dai vetri piombati, e quan- t'altro poteva conferire dignità al luogo
strutta, o piu propriamente alla gelatina, quan- d'è sul quagliare. bergantini,
caro, tanto di te mi tenne / quan- d'io ugnanno ti vidi languire /
la mente sua, ferma iguaglianza se non quan- - principio di uguaglianza:
ariento, / e solfo e vetriolo in quan- titae, / ed una lumiera di
grandissime vallate e grandi steccati e facea armare quan- t'egli potea il più. plutarco
carco di virtù e d'onore, / quan- d'eri al mondo più gradito e
comecché ne vada giù la vinaccia': e quan- tumque ne segua gran danno, come
e delle cartilagini. onofri, 11-12: quan- d'io ti cerco, / è
mi si metteva l'uzzolo nelle gambe, quan- t'era cittadino si squagliava, ogni