4. locuz. mettere il silenziatore a qualcosa: occultare tutti. talvolta per comando
o a luoghi disabitati). qualcosa, ostacolarne la diffusione. la
che il loro luogo topico è bolo di qualcosa. è il simbolo della simbolicità, e
7-38: nel diffinir l'occidente si mette qualcosa fuospetto a un tutto o di più
14. locuz. farsi simpatico a qualcosa: porvisi in sintonia. b.
invitare qualcuno a un simposio-, proporgli qualcosa di gradito, di congeniale. bacchelli
ella ha nel poema e nel trecento qualcosa da rimproverare, che non avrebbe avuto
4. con l'intendimento di imitare qualcosa. c. e. gadda,
i caratteri esteriori di altro o di qualcosa che in realtà non esiste. g
è il sole, domani piove, / qualcosa in corpo si muove, si muove
liberare da sospetti su qualcuno o su qualcosa; rendere veritiero conto del- ratteggiamento d'
prendere più certa e diretta conoscenza di qualcosa; accertarsene; verificarlo direttamente. -in
. che ha raggiunto conoscenza certa di qualcosa; che ha appurato la verità di qualcosa
qualcosa; che ha appurato la verità di qualcosa; sicuro, certo; disingannato,
dieci libre. -farsi sincero di qualcosa: sincerarsene. chiabrera, 574:
): nel vestire stesso c'era qualcosa di studiato o di negletto, che
2-116]: o saremo l'inizio di qualcosa di antico e nuovo che verificandosi ci
7. darsi pena di fare qualcosa, scomodarsi. -anche in formule di
, conoscenti di fonso, si bevette qualcosa. 2. che ha subito
, iii- 222: pensavo a qualcosa di sinistro né mi decidevo riprender la
: il -essere sinistro uccello a qualcosa: augurarne o prepiù grande vocabolario italiano
-gettare una luce sinistra su qualcuno o su qualcosa: cede da destra verso sinistra;
. -prendere, togliere, interpretare qualcosa a, in sinistro, in sinistra
. -molto simile o identico a qualcosa dello stesso tipo (un edificio,
cecchi, 327: perché i'ne so qualcosa, dimmela / appunto, ve',
gatto e di salvatore quasimodo traspare forse qualcosa, ma è, allora, un verso
cork impallidì. una bambina, qualcosa che assomigliava a una bambina, era distesa
bilare 'fischiare'e 'fischiare a qualcuno qualcosa nell'orecchio'sobbornare, v. subornare
11. ant. privo, privato di qualcosa (in relazione con un compì,
. -dedicare cura e attenzioni a qualcosa. lorenzo de'medici, 12-436:
profughi della storia ha caratteristiche irripetibili: qualcosa del genere, dicono i sociolinguisti,
oggetto delle persone a cui si garantisce qualcosa. g. villani, iv-9-100:
buoni e sofficienti mallevadori. -stabilire qualcosa di comune accordo. novellino, xxviii-871
7. locuz. in soddisfacimento di qualcosa: in cambio, in compenso.
.). appagare il desiderio di qualcosa di concreto o un'aspirazione spirituale o
intellettuale; assecondare la voglia di fare qualcosa, sfogare un impulso emotivo (in partic
l'aspirazione di fare o di conseguire qualcosa. ciuccio, 26: lo grande
con la particella pronom. appagarsi di qualcosa, trovarla di proprio gradimento, dichiararsene
. 31. sfogarsi a fare qualcosa. laude di assisi, 198:
-soddisfare la vista, gli occhi di qualcosa: appagare il desiderio di vederla;
-non essere mai soddisfatto-, avere sempre qualcosa da obiettare, da criticare.
. -prendersi la soddisfazione di fare qualcosa: concedersi una rivalsa o, anche
di una soda lucentezza porcellanata, con qualcosa della bambola e del granatiere
. pavese, 6-20: sentì amelia dir qualcosa, nella stanza, e camminare e
un altro sbruffo. -investire qualcosa con un getto d'aria, anche per
lo più a bassa voce; rivelare qualcosa, anche per compie-
delazione o con intenzioni maliziose; sussurrare qualcosa in confidenza o di nascosto, in segreto
sub-, con valore -strusciarsi contro qualcosa o addosso a qualcuno e. cecchi
soff ròghi). fregare, strofinare qualcosa, per lo più con moderata energia
essa attiene fisicamente e spiritualmente, qualcosa di spiacevole, di doloroso,
'membro'nella -essere disturbato da qualcosa di sgradevole. cavour, ii-429:
di ristrettezze materiali o di penuria di qualcosa; essere provato dall'indigenza. 0
25. attendere prima di fare qualcosa; indugiare. inghilfredi, 376:
26. trattenersi o astenersi dal fare qualcosa; rinunciarvi, fame a meno;
27. fare a meno di qualcosa. libro di sydrac, 326:
il vostro desinare. -far soffrire qualcosa a qualcuno-, infliggergliela. gemelli careri
le posso soffrire. -non soffrire qualcosa a qualcuno: parergli sconveniente. d
soffrono nvali. -soffrire a qualcuno qualcosa, che faccia qualcosa: consentirgli di
-soffrire a qualcuno qualcosa, che faccia qualcosa: consentirgli di farlo impunemente, senza
-soffrire l'animo, il cuore di fare qualcosa: avere il coraggio necessario, bastare
e di totale distacco nei riguardi di qualcosa. foscolo, iv-326: ci sono
posizione sottostante o nella parte inferiore di qualcosa. boiardo, cvi-489: parmi che
-rimanere fermo in attesa di qualcosa; stare immobile di fronte a qualcuno
immobile di fronte a qualcuno o a qualcosa. -anche di animali. a
suo servirsi, fare uso di qualcosa. luogo, alla meglio che
: cfr. giungere). aggiungere qualcosa a quanto è stato già detto o scritto
. locuz. - cedere il soglio a qualcosa: abbandonar- visi. magalotti,
alle strida. -rimettere in soglio qualcosa: farlo ritornare in auge- cardarelli,
: non avere alcuna intenzione di fare qualcosa, non prenderla affatto in considerazione,
desiderare, sperare intensamente per lo più qualcosa di irraggiungibile; ritenere possibile che si
irraggiungibile; ritenere possibile che si avveri qualcosa di impossibile o di molto improbabile.
, con gli occhi aperti: immaginare qualcosa che si desidera ardentemente; vivere d'
avvenimenti del giorno prima gli apparivano come qualcosa di sognato. piovene, 8-79:
5. locuz. fare solaio di qualcosa: usarlo come base per sovrapporvi altro
. 2. ant. considerando qualcosa unitariamente, nella globalità. delminio
un soldo il pezzo, ma è già qualcosa. pavese, 11-i-351: divento cinico
, vedersi del suo al sole; avere qualcosa, terra, campi, rendite al
stabili, possessioni: 'egli ha qualcosa al sole'. monosini, 403: 'qui
-levare le pecore dal sole, mettere qualcosa al sicuro. g. m.
: sradicare una pianta. -mettere qualcosa alla luce del sole, palesare un segreto
seno nudo. -rimanere scottato da qualcosa più che il villano dal sole d'
è nel nostro spirito [di lombardi] qualcosa di più profondo, più vergine,
berlino ricevo grandi complimenti. speriamo in qualcosa di più solido. n. ginzburg,
sogno di bruciare le proprie energie in qualcosa di solido, di veder fiorire un'
essere solito a, di dire, fare qualcosa). guicciardini, i-52: convenutosi
impegnarsi assiduamente a fare o a ottenere qualcosa. scala del paradiso, 146:
). il darsi pensiero o cura di qualcosa; impegno assiduo per ottenere il risultato
4. premura di fare o concludere qualcosa; il farlo al più presto;
, urgenza di fare o di ottenere qualcosa. -anche: uzzolo, ticchio.
sm. il sollevare, l'innalzare qualcosa o qualcuno da terra, dal piano
dal piano su cui poggia; il tenere qualcosa sollevato, innalzato. s
un coperchio o una paratia; togliere qualcosa da dove è incastrato, prendere un
si schiude. -equiparare a qualcosa di più elevato, di superiore.
-barcollando come se titubasse o andasse cercando qualcosa. moravia, xi-490: erano le due
1267: sol la silenziosa / lampada sa qualcosa: / sa come a notte le
. -fare le some di qualcosa: produrne in grande quantità.
più bonanze. -fare soma sopra qualcosa: esserne sostenuto. di leo,
citade. -fare somiglia di qualcosa: simularla. guittone, iii-66-8:
10. appropriato, conveniente a qualcosa. guarini, 45: il ciel
partire. -non essere somiglianza a qualcosa: essere senza pari.
-eguagliare l'effetto, le qualità di qualcosa; essere perfettamente adeguato alla causa (
, paragonare; considerare alla stregua di qualcosa o di qualcuno, equiparare; dichiarare
simigliasse. -dare immagine illusoria di qualcosa; simulare; contraffare. busone
-somigliare altri che sé-, avere qualcuno o qualcosa pari a sé. a.
addosso. -fare somma a qualcosa: porvi fine. antonio da ferrara
. -non potersi fare somma in qualcosa: essere incommensurabile. monte, 1-x-58
, per estens., valutare globalmente qualcosa. segneri, iii-1-224: chi può
(sommàrio, sommari). riassumere qualcosa per sommi capi, esporla schematicamente.
o il pretesto per fare o dire qualcosa i. pitti, 2-89: somministrò
. 12. locuz. avere qualcosa solo nella sommità della lingua: non
acqua tosto che son tocchi. -avere qualcosa in sommo della bocca: parlarne sem-
-averla in sommo-, avere urgenza di fare qualcosa, come se il non farla subito
guardava intensamente fuori come se volesse distinguere qualcosa fra la sommossa oscurità 4
249: ah! se v'è qualcosa di buono, di grande, d'incoraggiante
restato) un vecchio che ne sapeva qualcosa: bene o male lo sonacchia- va
sonàgliolo). region. far risonare qualcosa che, mosso o agitato, emette un
, 15-46: ascoltava un monologo in cui qualcosa le sembrava suonare falso, e perciò
effetto di un gonfiore muscolare, ma ha qualcosa di forte e di scheletrico, di
un'attenzione... che conteneva qualcosa di utilitario, di calcolatore, di
. ant nascondere sotto terra, seppellire qualcosa. fagiuoli, 1-1-129: sicuro,
. -per simil. lasciar galleggiare qualcosa sulla propria superficie (l'acqua)
7. ant. e letter. portare qualcosa o qualcuno sulle e e
(soppresso). disus. sottoporre qualcosa a forte preslata e aromatizzata con pepe
avuto tempo e modo di considerare come qualcosa o qualcuno fuori della sua carne e della
mire, disegni su qualcuno o su qualcosa, e anche rivendicazioni territoriali di uno
degli animali, la morale lo riempie di qualcosa di divino. foscolo, xiv-53:
sopra quando sarà tempo. -dire sopra qualcosa: nelle vendite all'incanto, fare
tal cosa. -essere sopra qualcosa: essere intento o in procinto di
cadere). ant. precipitare sopra qualcosa o qualcuno. c. gonzaga
essere l'opera d'arte non già qualcosa di materiale ossia l'oggetto esteriore al
. dire). ant. aggiungere qualcosa a quanto già detto. sercambi
croce, i-2-177: il sistema non è qualcosa di sopraggiunto, quasi un filo che
del loro trionfo. moravia, ii-245: qualcosa di femtare il tempo occupato nel volontariato
alto; che sta sopra rispetto a qualcosa che è posta in posizione inferiore o
promesse. 5. largheggiare in qualcosa, fame un uso eccessivo. l
alla don chisciotte, il piccio aveva qualcosa di molto patetico ed espressivo. aveva
da un fatto imprevisto, sorpreso da qualcosa di inaspettato, in partic. da
vana fatica ricercare nella pittura dei sovrascritti qualcosa all'infuo- ri della loro infantile mania
o di quanto stabilito presso di sé qualcosa; non inoltrare una lettera o una
3. locuz. -fare un soprattieni a qualcosa: rimandarsoprattèrra (ant. sopratèrra,
re. soravangare), tr. superare qualcosa in altezza; sovrastagoldoni, ii-524:
, l'amore e la re qualcosa o qualcuno trovandosi in una posizione o
, 81: ho speranza / resister a qualcosa in quel ch'io possa; /
. che è posto o si trova su qualcosa, in una posizione sovrastante (una
impulso che mi muoveva (e che era qualcosa di più d'una semplice curiosità)
4. locuz. passare sopravvia a qualcosa: tralasciarla, sorvolare. c
, occhiuta sorveglianza su qualcuno o su qualcosa. cornoldi caminer, 235:
da scialare, ma si poteva acquistare qualcosa di più con il sopravvit- to.
e letter. volare al di sopra di qualcosa (un uccello). cimo
che pesci pigliare. -mandare a soqquadro qualcosa; fracassarlo. berni, 36-71 (
o un manufatto di pregio e valore da qualcosa che ne è totalmente privo.
, v-1-2q3: a un tratto odo qualcosa che somiglia al canto di un gallo,
». -porre la sordina su qualcosa: mantenerlo riservata, non divulgarla.
spunto o, anche, pretesto di qualcosa. pinamonti, 479: con ciò
. moravia, 14-307: il sentimento era qualcosa di fresco, di sorgivo, di
che cresce o si dispone sopra a qualcosa; che si eleva o staglia sugli
. intr. salire, montare sopra a qualcosa, superanche la corte tenesse ferma l'
dei loquaci siciliani quando si propone loro qualcosa, cheval- ley non si lasciò smontare
anche, il pregio, il merito di qualcosa (un fatto, una circostanza,
. con la particella pronom. stupirsi di qualcosa. cesarotti, 1-xix-16 (pref)
. -una sorta: una specie, qualcosa che ha somiglianza con un termine di
-tjna sorte: una specie, qualcosa che assomiglia a un termine di riferimento
tu potrai. -trarre sorte a qualcosa: averne parte. ugurgieri, 295
attenti ed esatti, mi pareva esser qualcosa meglio che un semplice operaio quando avevo
avere indizio, sentore, accorgersi di qualcosa. bandello, 1-11 (1-139)
farsi un'opinione negativa su qualcuno o qualcosa; avere propositi o dare interpretazioni maliziose
. locuz. giurare a sospetto qualcuno o qualcosa: v. giurare, n.
dietro e con un'azione continuata, qualcosa o qualcuno in avanti o verso un
-che nasce dalla paura che si verifichi qualcosa di negativo. boiardo, 1-234
o da quelli di altri, a fare qualcosa o ad assumere un determinato atteggiamento;
con pena e tristezza la mancanza di qualcosa in rapporto con la realtà presente,
accidente o attributo deve necessariamente inerire a qualcosa che ne sia il portatore.
sanctis, 11-52: l'umanità come qualcosa di sostanziale e d'impersonale, che
lungo o anche definitivamente, di fare qualcosa; desistere dal proseguire in un'impresa
reggere il peso di qualcuno o di qualcosa che si appoggi. pagliaresi, xliii-157
una strana presunzione la vostra di volermi nascondere qualcosa che sapete, come se poteste sostenerla
, ardire, avere l'animo di fare qualcosa (in relazione con una prop.
50. appoggiarsi o aggrapparsi a qualcosa. n. ginzburg, i-200:
62. trattenersi o astenersi dal fare qualcosa, in par- tic. dal parlare
porre, usare, accettare o introdurre qualcosa in luogo di altro, non disponibile o
assenti. 2. che mette qualcosa al posto di altro per lo più
]... ha proprio per sostrato qualcosa che la ragione non può dare.
sotto o porsi al di sotto di qualcosa; accedere a un luogo in salita
un luogo in salita; disporsi sotto qualcosa sostenendone il peso. -per estens
, pretesto addotto per giustificare o nascondere qualcosa; menzogna. galileo, 3-1-107:
da cui si vede apparire qualcuno o qualcosa di inatteso (e ha valore enfatico
nutro intensa verso lei e tornio: qualcosa di sotterraneamente radicato ha sentito cementare la
, la sostanza, l'essenza di qualcosa. restoro, ii-119: l'acqua
l'impegno, la cura nel compiere qualcosa). aretino, v-i-278: voi
un inganno, l'espediente per ottenere qualcosa). guidotto da bologna, 1-136
, di limitazione: scarsamente provvisto di qualcosa. g. villani, iv-8-124
, e 'farsi eccessivi scrupoli nel compiere qualcosa; avere cittadini ch'erano al serraglio
molto sottile di genti. qualcuno o di qualcosa. -sottile di numero: numericamente
sottile, essere molto meticoloso nel valutare qualcosa; indugiare in sottigliezza anche eccessiva;
. -essere ridotto al sottile di qualcosa: scarseggiarne, disporne in modica quantità
filare1, n. 22. -guardare qualcosa per sottile-, osservarla attentamente, badando
messer cane. -tenere qualcuno sottile di qualcosa: fornirglielo scarsamente, lesinarglielo.
la collocazione o la posizione inferiore di qualcosa o di qualcuno rispetto ad altro, e
ciò che è coperto o avvolto da qualcosa. rinaldo d'aquino, 112:
15. indica l'aspetto di qualcosa. sbarbaro, 1-217: mi ingombra
mattino. uno vuol fare, esser qualcosa. idem, 11-i-20: io ora,
mezzo: per mezzo di, attraverso qualcosa, in partic. di un tramite,
per turno, deve o può fare qualcosa, (e spesso ha valore iron
più in basso, inferiormente rispetto a qualcosa o a una collocazione precisa o stabilita;
. -dare sotto a fare qualcosa: v. dare1, n. 62
dare1, n. 62. -esserci qualcosa sotto: nascondersi o esservi un inganno,
: nascondersi o esservi un inganno, qualcosa di poco pulito e di disonesto, di
tommaseo]: è necessario che ci sia qualcosa sotto, che non s'intende.
le giovani maritate finirono col concluderne che qualcosa di misterioso doveva esserci sotto; insomma
. -mettersi, rimettersi sotto a fare qualcosa: dedicarvisi lippi, 7-16: di nuovo
volta ». -stare sotto a qualcosa: tollerarlo o esservi sottomesso. magalotti
4. locuz. mettere, passare qualcosa sottobanco-, tralasciare di considerarla, tacerne
]: portare, tenere sotto braccio qualcosa. jahier, 119: pioveva lugubre-
la latitudine del concetto di natura: qualcosa se ne resta che non può rientrare
5. locuz. fare sottofondo: mangiare qualcosa per placare l'appetito. g
aggett.): compiuto facendo passare qualcosa sotto la gamba. f. f
a conferire rilievo o significato particolare a qualcosa (un atteggiamento, un comportamento)
ant. e letter. porre, mettere qualcosa al di sotto. ugurgieri, 45
spalle ben otto portatori egizi. -raffigurare qualcosa al di sotto di altro. delminio
], -accendere una fiamma sotto qualcosa. baruffaldi, 1-66: poi lento
all'avantaggio dell'avversario. -sottoporre qualcosa a un danno. crescenzi volgar.
o timidezza nel -sottomettere il collo a qualcosa: soggiacere o conforcomportamento, nell'atteggiamento
de la fontana de la pietaae per la qualcosa ella ha fatto questa legge, che
la schiena a sostegno di qualcuno o qualcosa (anche con riferimento ad animali).
. il togliere, il portare via qualcosa a chi la possiede; sottrazione,
. -in senso generico: portare via qualcosa da un luogo- muzio, 5-144:
eliminare una parte di un testo; omettere qualcosa in un discorso, in uno scritto
sua vita. 5. celare qualcosa o qualcuno alla vista; far sì che
organizzazione politica della classe. -sottrarre qualcosa alvoblio: richiamarla alla memoria; evitare
, l'interesse propri o altrui da qualcosa o da qualcuno. petrarca, 226-10
15. ant. privare una persona di qualcosa. cavalca, 20-134: ora perché
. 20. riuscire a sapere qualcosa, ottenere notizie, informazioni riservate;
za di qualcuno o di qualcosa. poesie bolognesi, xcv-15:
: procedimento che consente la definizione di qualcosa mediante la negazione di enunciati o di
interesse economico. -quantità eccessiva di qualcosa. trattato dei cinque sensi dell'uomo
(il prezzo richiesto o corrisposto per qualcosa); troppo oneroso (una tassa,
pena o anche il desiderio di fare qualcosa); invincibile (un'inclinazione).
, un'opinione su qualcuno o su qualcosa). torini, 225: le
/ insieme ventitré galee aduna. -usare qualcosa il suo soverchio: manifestarsi nel
giubbone. 2. provvisto di qualcosa in grandissima quantità. -in partic.
. locuz. -a, in sovraccarico di qualcosa: oltre a esso. p
, una sorta di cin-cin: era qualcosa come il vero gaudio. = deriv
(sovrapènso). ant. riflettere su qualcosa, pensarvi. -anche sostant.
di sopra. -in partic.: porre qualcosa sopra qualcos'altro di uguali dimensioni in
sf. il porre o l'applicare qualcosa sopra in partic. in modo che
sovrapóstó). posto o applicato sopra qualcosa, in partic. in modo che vi
-che rifiuta o si astiene dal fare qualcosa. leggenda aurea volgar., 394
sporge o è sospeso sopra qualcuno o qualcosa, anche in modo minaccioso e opprimente
. -essere appoggiato o posato su qualcosa, anche esercitando una notevole pressione;
è lodevole. -dare mano a qualcosa da manovrare con energia. ovidio volgar
in attesa di qualcuno o che avvenga qualcosa. - anche sostant. boccaccio,
all'arte... considerata sempre come qualcosa di superfluo, di edonistico o di
per la presenza al di sotto di qualcosa di voluminoso). tommaseo [s
letter. ricordarsi di qualcuno o di qualcosa. giamboni, 8-i-15: tutti questi
più alte, una inaspettata sovrabsumere fin qualcosa d'infernale, di dannato: c'era
mali consiglia di guido della natura) qualcosa che ne rompa l'equilibrio compensatoda montefeltro
. dial. ant. godere di qualcosa. uguccione da lodi, xxxv-i-609
quasi sempre pulito: nelrintemo del paese vedo qualcosa di miserabile e di sozzo che si
asciugato. -spaccare il capello di qualcosa: vagliare, valutare attentamente una situazione
spacciò con due stoccate. -dire qualcosa sollecitamente, senza esitare. ariosto,
9. presentare o far apparire qualcosa sotto un aspetto falso e distorto.
la particella pronom. affrettarsi a fare qualcosa, spicciarsi, fare presto, sbrigarsi.
tosto. -darsi da fare per ottenere qualcosa. botta, 4-768: se sentiva
1-548: quando volete... qualcosa scrivete un rigo, che costa tanto poco
11. lo spicciarsi, raffrettarsi a fare qualcosa. -da'spaccio: sbrigati, affrettati
lo spaccio. -dare lo spaccio a qualcosa: mangiarla tutta. a. pucci
seno. -prendere spaccio di fare qualcosa: assumerne l'iniziativa. t.
in spade-, lasciar credere di fare qualcosa e fame un'altra. allegri,
angelo del paradiso terrestre. -dire qualcosa a mezza spada: senza giri di parole
, certo, che si manifestavano come qualcosa di completamente diverso, dando allo spaesamento
il cervello-, comprendere improvvisamente e chiaramente qualcosa. vostra tanto saporita lettera e vedermi
-atte spalle di qualcuno o di qualcosa: dietro, posteriormente a essi.
valore aggett.: che si trova dietro qualcosa. grafi 5-650: era di contro
avute avrien le spalle. -avere qualcosa sulle spalle-, essere gravato da un
eh! questa sera? -prendersi qualcosa sulle spalle-, assumersene l'onere e
movimento della spalla per scuotere di dosso qualcosa che pesa e infastidisce o per allontanare
aringare sopra una pertica. -mostrare qualcosa per sfoggio di lusso. verga,
: una rosa fiorita e spampanata ha qualcosa di greve, odora troppo forte, è
qualche candela, qualche lumino ad olio, qualcosa che potesse spandere un poco di luce
. per estens. sciogliersi, liberarsi da qualcosa che crea impaccio ai movimenti.
restare. -far spanna di qualcosa: divulgarla, renderla pubblica. sassetti
-fare un braccio della spanna di qualcosa: ingrandire con le parole, esagerare
-non vedere una spanna più in là di qualcosa, nonvedere più là di mezza spanna,
. 2. chiedersi con stupore qualcosa (in relazione con una prop.
, mi onorano molto. attendo da loro qualcosa ragione / che mai sia stato al giorno
divulgare l'apprezzamento, il gusto per qualcosa. leggenda aurea volgar., 1237
« o san donato, / donatemi qualcosa »; e i'non lo sento /
notevolmente inferiore al paragone con qualcuno o qualcosa; non reggere il confronto. tavola
16. locuz. -fare sparire qualcosa o qualcuno: occultarlo, nasconderlo.
2. il verificarsi improvviso della mancanza di qualcosa (soprattutto in seguito a sottrazione o
in modo infido e ozioso su qualcuno o qualcosa. guittone, iii-12-4:
-muovere aspre critiche a qualcuno o a qualcosa con ragione o, comunque, con
. -consumo o uso moderato di qualcosa. gigli, 4-250: qualche prete
che non si disdirebbe, anzi si pagherebbe qualcosa di trovarlo in parecchie poesie giocose del
altra cella. -tenuto lontano da qualcosa. giamboni, 125: o dilicato
. 5. desideroso di ottenere qualcosa; che freme, che smania per
; che freme, che smania per qualcosa. goldoni, viii-715: l'avete
g. villani, iv-12-66: per la qualcosa l'acqua gli entrò per la piaga
). derare ardentemente di fare qualcosa; non poter resi l
ardentemente, bramare; smaniare per ottenere qualcosa. machiavelli, 1-viii-58: la gente
e prepotente. aretino, 20-329: qualcosa farei io, benché non mi curo di
mostra disinteresse, negligenza o noncuranza per qualcosa o non nutre una particolare passione.
v. magnolino. -mandare a spasso qualcosa: distruggerlo, devastarlo; romperlo,
-pigliarsi, prendersi spasso di qualcosa: metterlo in ridicolo, farsene beffe
: proprio questa trascuratezza dava alle ragazze qualcosa di provocante o spavaldo. soldati
minimo. -dare spavento di fare qualcosa: preannunciare azioni terrificanti. ghirardacci
grande spavento; avere timore di qualcosa. a. caracciolo, 2
riguarda la collocazione o la distribuzione di qualcosa nello spazio (anche considerato nella rappresentazione
nelle rappresentazioni mentali; l'estensione di qualcosa nello spazio. b.
estesi, ma ricchi sempre e sempre qualcosa nuovi. gadda conti, 1-518: anche
. tastare il pavimento alla ricerca di qualcosa. manzoni, pr. sp.
10. locuz. -fare una spazzatura di qualcosa: buttarla via come rifiuto.
, 10-201: è un interno che ha qualcosa di un ministero (di un ministero
altro. -specchiare gli occhi in qualcosa: osservarla attentamente. sacchetti, x-176-3
? pratolini, 2-34: se devi chiedere qualcosa, chiedilo a maciste, che è
interno, doveva aver riflesso istantaneamente quel qualcosa che non potevapiù trasmettere, e doveva averlo
che la sua assiduità allo studio sentisse qualcosa di plebeo. -con riferimento a
che costituisce il termine proprio per designare qualcosa; che ha riguardo alle cose particolari.
soffici, vi-79: scrivimi se devo dire qualcosa di speciale. c. carrà,
13. particolarmente intenso verso qualcuno o qualcosa (un sentimento, uno stato d'
la socialità come la chiamavano lì era qualcosa di incredibile tenendo conto che si trattava di
indefinito, un confronto o un'analogia: qualcosa parapassati un poco più là, vi
prio segretario o assistente, ma qualcosa giù di lì, un quid si
amico occasionale o l'affezionato cliente, era qualcosa di dànno subito negli spropositi. più
è particolare, proprio, speciale di qualcosa o di qualcuno; tipico, caratteristico
quanto che determina la qualità di un qualcosa (per cui il quale è questo
. - anche: riferito precisamente a qualcosa (un'opinione). desideri,
. 6. inequivocabilmente riferito a qualcosa, chiaro, esplicito (un testo
l'eroe più da vicino e chiedergli qualcosa delle sue « memorie », attese
sveltezza, prontezza con cui si compie qualcosa, in partic. considerata in relazione
agevolezza con le quali si può compiere qualcosa (con riferimento al grado di difficoltà di
letter. compiacersi nel guardare o considerare qualcosa. passeroni, iii-319: forse direte
pass, spènta). fare sì che qualcosa (legna, combustibili, fiammiferi,
fama di qualcuno, la memoria di qualcosa); tacitarsi (un pettegolezzo,
nel futuro o nella buona riuscita di qualcosa. detta casa, 650: nessun
più che cinque giorni. -affidamento su qualcosa, talora anche inadeguata a ciò che
ungheri. -figur. far passare qualcosa per ciò che non è. ariosto
. 6. dire, affermare qualcosa allo scopo di conseguire un risultato o
-impiegare la forza di parlare per dire qualcosa. praga, 3-231: ecco il
. { spèndo). ant. togliere qualcosa che è ghirardacci, 3-45: antonio
e lanciata in - spendere qualcosa a nome di qualcuno: farlo passa
.]: chi va al caffè, qualcosa spendicchia sempre. -spendere eccessivamente
. locuz. tenere il proprio spennacchio da qualcosa: trarne le origini della propria fortuna
ultimi giorni spensierati. gina sentiva che qualcosa era nell'aria. -non turbato
. 3. dimenticarsi di qualcosa o di qualcuno; non tenerne più
aperta. 6. tr. tenere qualcosa o qualcuno sospeso nel vuoto in modo
. -per estens. chino su qualcosa. burchiello, 97: han patito
che pende in quanto è attaccato a qualcosa in alto e oscilla verso il basso.
sospettoso nei confronti di qualcuno o di qualcosa. f f libro dei
sciocchi in abbondanza. -dare speranza di qualcosa: offrire l'assicurazione o il fondamento
di loro. -essere in speranza di qualcosa: nutrire la convinzione di riuscire bene
speranza. -mettere qualcuno in speranza di qualcosa: indurlo ad attendere con fiducia il
in grado di sperare, di attendersi qualcosa di positivo. boccaccio, dee.
-promettere, dare speranza di potere ottenere qualcosa. targioni tozzetti, 12-7-56: il
. 3. perdere, smarrire qualcosa. carducci, ii-19-252: pigliare in
dalla paura, dallo sperdimento, da qualcosa che era diventato troppo livido e spietato
. -fare, pigliare, prendere sperienza di qualcosa abiate speriensa, vi piaccia di trovare
sperimentabilità, sf. natura sperimentabile di qualcosa. g. della volpe
, pred.: conoscere, provare qualcosa sotto una data luce; verificarne concretamente
prove di valore, di capacità nel fare qualcosa. - con litote non sperimentato-,
nati. -a spese di qualcosa: a scapito, con svantaggio.
. 41. -fare le spese di qualcosa: essere oggetto di aspre critiche o
soggetto; il guardare o il vedere qualcosa o qualcuno; vista (e anche la
pronom. (spètto). riferirsi a qualcosa o a qualcuno; avere relazione o
spettativa, sf. ant. l'aspettarsi qualcosa; previsione o speranza del verificarsi
». 4. che contempla qualcosa, in partic. un'opera d'arte
. fare pettegolezzi su qualcuno o su qualcosa; malignare, pettegolare; sparlare.
spettegolare; tare pettegolezzi su qualcuno o su qualcosa. tommaseo, 1-405: lo fo
deledda, i-347: egli sentiva che qualcosa s'era spezzata entro di lui ed era
indizio della presenza di qualcuno o di qualcosa. lalli, 9-86: fece lor
, su una parete o fra le mani qualcosa di molle, in -19: quanto ai
nel paesaggio che vediamo dalla finestra, qualcosa che desti in lei un ricordo intenso
attuale. -spianare il mondo: compiere qualcosa di eccezionale. tommaseo [
rasa. -fare una spianata a qualcosa: renderne facile l'evoluzione o il
a], tr. guardare, osservare qualcosa o qualcuno attentamente e di nascosto,
2. per estens. sbirciare qualcosa o qualcuno o il suo comportamento attraverso
via. 3. osservare attentamente qualcosa per cogliervi quello che non è immediatamente
4. cercare di rilevare la presenza di qualcosa guardandosi attentamente intorno. -anche in relazione
11. venire a sapere, scoprire qualcosa, in partic. un misfatto,
aurea volgar., 495: la qualcosa quando santo ambruosio ebbe ispia- ta,
-spiare novella di qualcuno o di qualcosa: averne notizie, informazioni.
: indagare segretamente su qualcuno o su qualcosa, anche come attività di spie militari
17. ant. informarsi su qualcuno o qualcosa, ponendo domande e svolgendo indagini.
. volto a osservare curiosamente qualcuno o qualcosa (un'occhiata). bandi,
spiattellaménto, sm. il dire qualcosa in modo brutalmente esplicito, con imbarazzante
una testimonianza). tegno o reticenza qualcosa che dovrebbe essere tenuta nascosta o comunicata
o comunicata con cautela; rinfacciare brutalmente qualcosa di spiacevole o imbarazzante per l'interlocutore;
». -enunciare qualcosa, e anche spudorate bugie, come
sconvenientemente. 2. porgere qualcosa con malgarbo; gettare davanti con ostentazione
-dirla spiattellata o dirlo spiattellato: dichiarare qualcosa in modo franco, esplicito o, anche
(spicco, spicchi). staccare qualcosa dal luogo a cui è attaccata o dal
ferd. martini, i-76: scrivimi qualcosa ed io spiccherò il vaglia immediatamente. verdinois
o in cerca di qualcuno o di qualcosa. -in par- tic.: partire
mano. -spiccare il filo da qualcosa: distogliersene. v. borghini,
croce': di chi teme abbassarsi a far qualcosa, quasi cavaliere che gli si dimezzi
io. tose. struggersi nell'attesa di qualcosa. biscioni [s. v
, agg. staccato, separato da qualcosa. calvino, 1-547: era
farsi spicciolare uno scudo, lasciandogli sempre qualcosa da dare a qualcheduno più povero di
luccicare, in due atti bruschi, qualcosa di orribilmente lucido nel baglior lunare.
spiegazióne, sf. lo spiegare qualcosa che è oscuro o non immediatamente e
un comportamento; il rendere conto di qualcosa. - in partic.: fondamento
dalle forme spigliate, mettevate intorno come qualcosa di luminoso. -ant.
ii-327: nello sconquasso di un gran patrimonio qualcosa da spigolare c'è sempre.
sentiva che la picchiapetto... aveva qualcosa di inedito, una teoria personale.
ella si spigrisca... e faccia qualcosa di un po'consistente. carducci,
nazione »), aveva pur sempre qualcosa di vivo, di vitale, di
. ritrosia, contrarietà, riluttanza a fare qualcosa; scontrosità di carattere. bellincioni
cui vivevo. -essere ansioso di fare qualcosa. pea, 3-93: l'ufficiale
, 7-181: capivo che c'era qualcosa tra noi, come un muro o una
3. locuz. - fare qualcosa con le spingarde: di malavoglia,
. figur. che si adopra per ottenere qualcosa. b. croce, iii-27-277:
. -dirigere con violenza la pioggia contro qualcosa o qualcuno (il vento).
un'occhiata in, verso, oltre qualcosa. arici, i-84: il navigante
avanti. -spingere i piedi contro qualcosa: appoggiarveli tenendo le gambe protese.
l'imprudenza di fare o di dire qualcosa; arrischiarsi a farla o a dirla.
di convenienza nel fare o nel dire qualcosa. b. croce, ii-2-141:
e letter. che spinge, che muove qualcosa o qualcuno verso una direzione.
del rapporto, e poi forse farò qualcosa. 6. fenomeno o insieme
. { spippolo). tose. dire qualcosa aperlume il tempo ne misura, /
affermazione o per indicare il desiderio di qualcosa anche a costo della morte.
termine, si possa dare attuazione a qualcosa). -per estens.: giungere,
agitarsi in modo incontrollato nel timore di qualcosa o di fronte a uno spettacolo raccapricciante
-palesare smarrimento e confusione di fronte a qualcosa che pare arduo o incomprensibile. torricelli
profumo acuto e dolce, parigi aveva qualcosa di spiritato. si sentiva già da
nello spirito, in un'idea, in qualcosa che si riguarda al disopra dell'uomo
qual copia spirito di luce, qualcosa come una maligna e lurida sudora
, con una macopporsi a sé come qualcosa che deve essere, deve avvenire:
forma, di idealizzarla, di renderla qualcosa d'indipendente, di darle, direi
ascetica. capuana, 15-220: qualcosa fluttua qua e là non ben definita,
). pizzico, piccola quantità di qualcosa (tanto da potersi prendere fra le
invar. rumore provocato dal tonto di qualcosa o qualcuno in acqua o nel fango.
più care. 18. rendere qualcosa privo di una prerogativa, di una
e 'adoperare ogni industria'o per conseguire qualcosa o per porgere ad uno qualche non disprezzevole
locuz. a spoglio: a scapito di qualcosa. g. r. carli,
lo spoltiglio. -sveltirsi, sbrigarsi a fare qualcosa. f. lana, 186
tutti. 3. reperire qualcosa di nuovo, d'insolito. grasso
squinternato. y ant. dire apertamente qualcosa; esprimere il proprio pensiero senza reticenze
squinterni il mio parere? -affermare qualcosa per lo più con grande enfasi o
addurre numerose ragioni che impediscono di fare qualcosa. l. veniero, 68:
21-vi- 1981]: quando sento qualcosa di non autentico nelle persone che amo
che serve a rendere saldo, a fissare qualcosa o ne costituisce il sostegno.
di compiere o di mettere in atto qualcosa o di farla eseguire (per lo più
, pred. dell'oggetto: assumere qualcosa a un dato titolo e indicarla con sicurezza
mala arte. 20. destinare qualcosa a una determinata funzione (in relazione
o l'affezione a qualcuno o a qualcosa; riporvi fermamente la fiducia, le speranze
. moretti, i-883: lei sapeva già qualcosa di lui stabilito in firenze dal primo
unito o aderisce strettamente; rimuovere qualcosa dal luogo in cui è saldamente collocato
cassola, 2-170: tanto per far qualcosa, stacca un boccone di pane e si
dalla pagina. 9. sganciare qualcosa dal sostegno a cui è appeso;
-interrompere il contatto fisico con qualcosa o la contemplazione di un'opera d'
queste parole: « qui è successo qualcosa »; ma staccate da ogni pensiero.
dette staffe, minacciarlo di fargli fare qualcosa controvoglia e a suo malgrado.
-non essere degno di tenere la staffa a qualcosa: essere di gran lunga inferiore,
-tirare alla staffa: riluttare a fare qualcosa; acconsentire malvolentieri o a forza alle
ci lascia, forse noi abbiamo da dirci qualcosa ». -chi precede, su
. locuz. staffilare il muro: fare qualcosa di totalmente inutile. allegri,
quanto veggio, e da ridurre a qualcosa di buono a furia di staffilate.
funzione di sorreggere, tendere o appendere qualcosa. inventari di bicchierai toscani,
-essere lo staio di qualcuno colmo di qualcosa: palesarsi in sommo grado nel carattere
: ci fu un lampo sulla destra, qualcosa che schizzava fuori dagli alberi, pura
. -non vedere la stampa di qualcosa: non scorgerne la minima traccia,
(il -perdere la stampa di qualcosa o di qualcuno: non terreno).
-non essere più capace di fare qualcosa. lità (di un'opera, di
stampare, tr. segnare alquanto profondamente qualcosa di cedevole premendovi sopra, in partic.
-per estens. che riproduce fedelmente qualcosa, tale quale. barilli,
parola nera stampata sul guscio bianco: qualcosa di lapidario, funebre. del giudice,
la riunione romana di cui ho saputo: qualcosa di molto simile a certe sedute del
, mettersi, trovarsi in stato di fare qualcosa: esserne in grado, averne la
animato. -fare stato di qualcosa: attribuirvi troppa importanza. goldoni,
rimettere in o a stato di fare qualcosa: mettere o riportare nella condizione di compierla
. 5. collocare e disporre qualcosa su un oggetto, in un luogo
bacchetti, 2-xxiv-380: si misero in bocca qualcosa come dei piccoli steccadenti = comp
. 12. minima quantità di qualcosa (in espressioni negative). b
per il dolore. -vedersi qualcosa come stella in cielo-, con assoluta
. 2. ant. togliersi qualcosa dal capo. -stempiarsi di fronde-,
aiuto, oppure per toccare o afferrare qualcosa, per sollevare o allentare qualcuno,
stendo. -stendere la mano a qualcosa, a fare qualcosa: mettervi mano
-stendere la mano a qualcosa, a fare qualcosa: mettervi mano; intraprendere un'azione
padre. -stendere le mani contro qualcosa: contrastarvi. betussi, 3-161:
-stendere la mano, le grinfie a qualcosa: impossessarsene o cercare di impossessarsene (
. 22. disus. ritirare qualcosa che si è posto ad asciugare.
inerte; non far nulla per evitare qualcosa. fagiuoli, vi-161: agli altri
teste. -stendere le fila di qualcosa: allestire un progetto. mazzini,
mia vita. -indugiare nel fare qualcosa; impiegarvi più tempo del necessario o
corpo. 8. tr. ottenere qualcosa (in partic. il salario, un
11-259: l'esperienza tedesca dovrebbe insegnare qualcosa alle organizzazioni operaie degli altri paesi:
, tr. tose. spargere disordinatamente qualcosa dopo averlo scosso. pea, 14-29
lire. -penuria, scarsità di qualcosa. cattaneo, iii-2-160: per lo
vino. -riluttanza a convincersi di qualcosa. siri, 1-ii-185: a sommo
n. 16. -stillare negli orecchi qualcosa a qualcuno: suggerirglielo. guicciardini,
a stima. -a stima di qualcosa: secondo un determinato criterio di giudizio
-ant. e region. menare vanto di qualcosa; darsi delle arie.
7. tenere in debito conto qualcosa, prestandovi adeguata attenzione, curandosene,
animo suo. -avere a cuore qualcosa. bibbiena, xxv-1-30: se tu
apostolica. -prestare fede a qualcosa. gualdo priorato, 272: soleva
, un'idea, una valutazione di qualcosa; dame il proprio giudizio. dante
la particella pronom. andare fiero di qualcosa; compiacersene. panzini, ii-703:
manifesta apprezzamento o ammirazione per qualcuno o qualcosa; estimatore. da porto, 1-23
positiva, apprezzamento per qualcuno o per qualcosa. guicciardini, iv-11: avendo il
estens. il costringere una persona a fare qualcosa con modi sgarbati e violenti.
7-119: la sensazione qualitativa dipende da qualcosa di più di uno stimolo locale.
esitazione, tergiversare, indugiare a fare qualcosa, a eseguire un ordine, a
, agg. ant. restio a fare qualcosa. pasquinate romane, 92:
quanto stiracchia! (quand'ha a comprare qualcosa). h. h. johnston
-indurre una persona riluttante a fare qualcosa. c. e. gadda,
rimedi. -portar via con violenza qualcosa a chi ne è in possesso.
n'avviserò. -recalcitrante a fare qualcosa. calzabigi, 70: se bene
locuz. andarci stitico-. non adattarsi a qualcosa, rifiutare un'opinione. saccenti
8. figur. modo acconcio di fare qualcosa; espediente risolutivo. giovio,
modo più idoneo per fare o risolvere qualcosa. f. vettori, 1-vi-274:
vale. -lustrarsi gli stivali di qualcosa: non tenerlo in nes = deriv
riprendere il discorso su qualcuno o su qualcosa con connotazione enfatica e spesso spreg.
nausea; che prova disgusto per qualcosa che deve ingerire o è in
cibo, un odore particolarmente sgradevole, qualcosa di sudicio o di raccapricciante o una
16. -avere lo stomaco pieno di qualcosa: non poterne più. fontano
. -avere in antipatia qualcuno o qualcosa. nannini [petrarca], 297
l'aceto. -mettersi sullo stomaco qualcosa: accettare o subire situazioni o fatti
volta che stesse sopra stomaco. -tenersi qualcosa nello stomaco: non comunicarla, non
nella stoppa, intricato o avviluppato in qualcosa come un pulcino nella stoppa: v
più. -stoppare qualcuno o qualcosa: non tenerlo in considerazione, non
consuetudinario. -fare la storia di qualcosa: ricostruirne l'evoluzione, lo sviluppo
; e d'improvviso / qualcosa spalancò le storiate, / le pese porte
. 20. desistere dal fare qualcosa; distogliersi da un'attività, da
sazietà. 8. impedire che qualcosa si compia; intralciare il corso di
autoblindo gridano come animali.. bisogna fare qualcosa.. i portelli, dal di
. -dare, fare storpio a qualcosa: ostacolare un'azione, un affare
disturbo. -essere di storpio a qualcosa: costituire un impedimento al buon esito
, tr. (stòrto). raddrizzare qualcosa da storto che era. - anche
cos'avete fatto tu e rita? qualcosa di storto? -aspro, scortese
malinteso, distorto (il senso di qualcosa, l'interpretazione che se ne dà
, tarato. sinisgalli, 6-164: qualcosa di storto doveva esserci nei sensi suoi
e fu respinto. calvino, 12-14: qualcosa mi dev'essere andata per storto:
. (mi strabùggeró). infischiarsi di qualcosa mero di coloro che, per
. dimostrare completo disinteresse; infischiarsi di qualcosa. g. g.
conto (nell'espressione una straccia di qualcosa, con valore fortemente limitativo o spreg
, di privazione: privare crudelmente di qualcosa. maestro alberto, 14: le
, intendere, sapere straccio, unostraccio di qualcosa: assolutamente nulla. savonarola, 7-i-223
nessun conto. - uno straccio di qualcosa o di qualcuno: per indicare cose
gli stracci all'aria! -mandare qualcosa a stracci: rovinarla compieta- mente.
ambedue. -non fare straccio di qualcosa: non curarsene affatto. vasari,
. stracca, / il soggiunger a lei qualcosa lassa. c. i. frugoni,
o ritenersi pienamente contento e soddisfatto di qualcosa. a. f. doni
strada a qualcuno: impedirgli di fare qualcosa, di attuare un progetto. guidiccioni
in strada, andare a strada di fare qualcosa: esservi prossimo, essere sul punto
strada. -essere sulla strada di qualcosa: essere prossimi a ottenerla.
o procacciarsi il mezzo di fare qualcosa. de'mori, 2 ^
-perdere la strada di qualcuno o di qualcosa: non riuscire più a raggiungere una
strada. -pigliare la strada di qualcosa: essere indirizzato a un determinato esito
le strade. -salire la strada di qualcosa: intraprendere un'impresa particolarmente impegnativa.
da a qualcuno o a qualcosa: ostacolare, intralciare, impedire che
: ostacolare, intralciare, impedire che qualcosa si manifesti o si compia. bandello
8. locuz. stradare il sentiero a qualcosa: preparare lo stomaco a riceverla.
strapieno. - essere più che strafatto di qualcosa: averne a sazietà. rastrelli,
-saltuariamente. pavese, 7-105: guadagnavo qualcosa così di straforo. -con valore aggett
avvenimenti, ecc.: infischiarsi di qualcosa. g. g. belli,
fino a usurare. -stralavarsi le mani di qualcosa: infischiarsene. imbriani,
medesme. -fare strame di qualcosa: disprezzarla, non farne alcun conto
. ant. indurre qualcuno a fare qualcosa contro la propria volontà. buonarroti il
pianto rabbioso. manzini, 18-291: qualcosa fra un mezzo urto di vomito e
azzardi, pazzie. -fare stranguglioni di qualcosa: assimilare le nozioni e i fondamenti
scritti alla straniera. -farsi straniero da qualcosa: evitare di prendervi parte.
pronom. disus. dichiararsi estraneo a qualcosa, trarsene fuori. pisacane, vi-257
. che è o si sente estraneo a qualcosa o a qualcuno, che lo avverte
, 10-8: questo timore di rivelare qualcosa della propria intima natura, d'essere
ogni modo i'n'ho strappac- chiato qualcosa in qua e in là da ciascuno.
, sm. lo strappare; il tirare qualcosa fino a strapparla. galileo,
grave insomma. -strapparsi coi denti qualcosa: v. dente, n. 14
tirare con forza nel tentativo di strappare qualcosa o di verificare la robustezza di un
bocca, naso strappato': ove manchi qualcosa all'intero per offesa o per malattia.
. capuana, 1-i-71: c'era qualcosa di nuovo, di sorprendente in lei,
più giovane, la vita era ancora qualcosa che straripava. angioletti, 1-22: la
facendo strisciare al suolo; tirarsi dietro qualcosa la cui estremità tocca terra. sacchetti
tanto bisogna strascicarsi alla meglio e trafficare qualcosa per non stare colle mani in mano.
accompagnare co 'l suono l'imagine di qualcosa di lento di fosco di nebuloso dice
parte, ora dall'altra. -tirare qualcosa strasciconi: facendolo strisciare per terra.
, tr. trascinarsi dietro con fatica qualcosa di molto pesante o anche di ingombrante
una grande e talora eccessiva predilezione per qualcosa. quarantotti gambini, 10-299: l'
no stravincere, se hanno in vista qualcosa di serio e la loro l'
3. sconciare, rovinare, ridurre qualcosa in pessimo stato, strappandola, acciaccandola
. 4. rovinare o danneggiare grandemente qualcosa, sottoponendola a un uso o a
con valore attenuato, dileggiare qualcuno o qualcosa, prendendosene gioco o facendosene beffe.
alcun strepito. -fare strepito di qualcosa: discuterne minutamente. bonarelli, 1-161
-essere, vedersi alle strette di fare qualcosa: esservi costretto, obbligato. b
-sul punto di compiere o di concludere qualcosa. guicciardini, 13-ix-222: sono e
. tose. ridurre o far ridurre qualcosa a minore volume, superficie, lunghezza
le mani troppo strette. -tenere qualcosa stretto fra i denti: non parlarne.
sé. -sul punto di concludere qualcosa o di concludersi. f. d'
che si staglia nell'oscurità o soldi qualcosa. anonimo genovese, 1-1-256: de
scritta. -dare lo strillo a qualcosa: disapprovarlo. magalotti, 20-106:
. locuz. - strinare il pelo a qualcosa: fare oggetto di satira.
chiunque altro crede di dire qualcosa in italiano, e invece rigida e
un tratto. 10. ridurre qualcosa di dimensioni, ampiezza, diametro,
. 12. limitare, ricondurre qualcosa a uno specifico ed esclusivo ambito di
una morsa. 23. afferrare qualcosa schiacciandolo e premendolo con forza; sottoporre
con la forza o di necessità a fare qualcosa o a tenere un certo comportamento.
-indurre, o spingere a fare qualcosa, a seguire una determinata condotta.
; accostarsi, addossarsi a qualcuno o a qualcosa, per lo più cercando riparo,
, con un giuramento, a fare qualcosa, a perseguire un proposito, a tenere
son passati. -accingersi a fare qualcosa. ser giovanni, 3-5io: con
facendo intendere di non volersi preoccupare di qualcosa o di non potere rimediare a una
-stringere il freno a qualcuno, a qualcosa: governare un popolo. poliziano
morso? -stringere il sentiero a qualcosa: impedire che si sviluppi o si
2. l'essere stretto con forza contro qualcosa o da entrambe le parti.
, 'lo tuo bello stile', è qualcosa d'umidiccio, di mollichiccio, a'appicicaticcio
strisciava. -strusciare, strofinarsi contro qualcosa o addosso a qualcuno (un capo
ci si va col pensiero di rasparvi qualcosa: e chi n'esce dopo d'avere
stritolo i pugni, vorrei sfogarmi contro qualcosa di ostile, di reale. moravia,
contenne perché vide il padrone preoccupato da qualcosa di serio. -sostant.
finare), tr. sfregare qualcosa in modo più o meno intenso e
pelle ». 3. passare qualcosa sopra una superficie, con un movimento
sul petto per sentire se c'aveva qualcosa; s'è svegliata come una biscia e
rosario e rideva. -sfregarsi contro qualcosa o addosso a qualcuno (un animale)
ampia (e spesso esagerata) pubblicità a qualcosa o a = nome d'azione
voluto anche nella sua dipinta tanto strombazzo sognato qualcosa che sconfini in ispirito le immagine raddoppiare
. 5. locuz. lasciare qualcosa in stronco: lasciarlo incompiuto. p
g. brera, 4-123: lui borbotta qualcosa stronfiando: proprio oggi viene a fare
(stropiccio, stropicci). strofinare qualcosa in modo più o meno intenso e
più smarrita di prima. -sfregare qualcosa fra le mani fino a sminuzzarlo.
, sfregare una parte del corpo contro qualcosa o qualcuno; strusciare qualcuno (un animale
entrare. -premere il piede sopra qualcosa. pratolini, 9-1009: lui aveva
nuvolo. 14. strusciarsi contro qualcosa o addosso a qualcuno (una persona
costituzionali. -stropicciarsi gli occhi di qualcosa: meravigliarsene. fenoglio, 5-i-445:
. -stropicciarsene di qualcuno o di qualcosa: infischiarsene, dimostrare completo disinteresse o
della stropicciatura. -lo strusciarsi contro qualcosa. b. davanzati, ii-522:
filosofia. 5. danneggiare gravemente qualcosa. varchi, v-672: se un
ogni poco e corro e fuggo / qualcosa per saper del vostro arrivo, / il
faccia strame. -fare strume di qualcosa: darvi fondo. ser gorello,
. strumentalizzare, tr. usare qualcosa o qualcuno come strumento per conseguire
scopo, per conseguirlo, per procurarsi qualcosa con vantaggi o un bene materiale.
quello stromento. -venire strumento a qualcosa: presentarsene il destro. marsilio da
della campagna. 5. sfiorare qualcosa o qualcuno passandovi rasente, toccare di
giovanotto. -fregarsi ripetutamente contro qualcosa o addosso a qualcuno (un animale
strutta, io. privato di qualcosa. cecco d'ascoli, 624:
, o chiunque altro, crede di dire qualcosa in italiano, e invece la sta
i-127: alcuni da principio o quando stuccatiindicare qualcosa di sgradevole, di inaccettabile. furono de'
, 13-100: devo cominciare a studacchiar qualcosa sul serio. 2. esaminare
il suo complimento. 4. scrutare qualcosa con attenzione. c. botto,
sempre il potere di introdurre negli animi qualcosa di universale. -uomo,
calcolato; progetto, intenzione di fare qualcosa, di conseguire un risultato. caro
proposito, con lo scopo di fare qualcosa, di ottenere un risultato. dante
mettere, rimettere studio in, intorno a qualcosa: impegnarsi in qualcosa; applicarsi,
, intorno a qualcosa: impegnarsi in qualcosa; applicarsi, dedicarsi a un'attività
. che ha particolarmente a cuore qualcuno o qualcosa; che agisce con premura, sollecitudine
stupore, rimanere attonito di fronte a qualcosa di insolito, strano o straordinario.
meraviglia di fronte a qualcuno o a qualcosa di eccezionale, straordinario o raro,
sensazione di sorpresa o di ammirazione per qualcosa di insolito, di inspiegabile, di
-dare la stura a qualcosa: abbandonarsi a un'intensa manifestazione emotiva
disse..., « ci vorrebbe qualcosa di stuzzicante ». a. m
. intr. essere sul punto di fare qualcosa. cellini, 2-112 (497)
s. v.]: prendiamo qualcosa, tanto per istuzzicare i denti. palazzeschi
il can che giace, / ha qualcosa che non gli piace....
sbarbaro, 5-93: sulla soglia del buio qualcosa ha ravvivato il paesaggio.
medico durante ». -fare su qualcosa: riuscire a procurarsi un bene.
o comportamento o che invoglia a fare qualcosa. chiose al 'de consolatione philosophiae'[
carducci, ii-7-282: qui sotto c'è qualcosa di subdolo e di vigliacco che proprio
sopportare o accettare contro la propria volontà qualcosa di gravoso, di sgradito, di
giudicare, nel'di- re o fare qualcosa; che è particolarmente incline a un
. che è posto nella parte superiore di qualcosa. cesariano, 1-74: li sublati
cassola, l'amore di una madre è qualcosa di sublime. calvino, 5-68:
protestava un rispetto troppo grande. aveva qualcosa da nascondere, e molto -forse troppo
esercitati. 2. collocare qualcosa in luogo di altro. vasari [
. il subodorare, il presentire vagamente qualcosa; intuizione indistinta. l'illustrazione italiana
tr. { subodoro). sospettare qualcosa, averne consapevolezza alquanto forte ma intuitiva
avverbio). bordino). collocare qualcosa inferiormente ad altro in una gerarchia di
in via condizionata rispetto al verificarsi di qualcosa. - anche: incidentalmente, marginalmente.
'succede'più niente. ma dove 'succede'qualcosa? g. bassani, 5-148: bruno
, nel profondo, ci avesse rimesso qualcosa. -in relazione con una prop
lo stesso di quando riusciamo a capire qualcosa di più su di noi. vittorini
conoscere, potere esaminare con compiaciuta lentezza qualcosa di pregevole, di squisito; assaporare
, acceso desiderio, vivo interesse per qualcosa. aretino, 20-301: non dormi
fumo racconta che poi a questi ragazzini qualcosa faceva e non solo succhiotti per di
-per estens. pronto, sollecito a fare qualcosa. boccaccio, 1-11-66: sempre son
, acceso desiderio, vivo interesse per qualcosa. pagliari dal bosco, 350:
. -cavare, trarre succo da qualcosa: ricavarne profitto o giovamento intellettuale.
. -procurarsi, ottenere, gestire qualcosa adoperandosi e impegnandosi duramente. filicaia
darsi. -che è al corrente di qualcosa. ottimo, i-525: siccome sofficiente
si sentiva l'uno e l'altro che qualcosa mancava al suggellamento del patto nuovo e
autenticarlo. -per estens.: scrivere qualcosa al di sopra del sigillo; raccogliere
un affetto. banti, 6-10: qualcosa... bisogna pur concedere per suggellar
della comunità. -farsi suggello di qualcosa: trame forma, improntarsene. dante
suggelli. -porre il suggello a qualcosa: eccellere in essa; dame l'
un consiglio, offrire un'idea per fare qualcosa; indicare, far presente un modo
n. ginzburg, ll-jyr. tutti suggerivano qualcosa, acqua borica, impacchi freddi.
ventura » suggerì lamberto. « troveremo qualcosa! » -proporre la realizzazione di
). indurre una persona a credere qualcosa agendo sulla sua emotività, sensibilità,
.; forza, fascinazione con cui qualcosa s'impone al pensiero, alla fantasia.
; ca pacità di suggerire qualcosa che va al di là dell'aspetto
fastidiosamente nei fatti altrui e ha sempre qualcosa da ridire. fagiuoli, x-35:
6. -ballare senza suono-, fare qualcosa senza ricompensa, gratuitamente, in modo
maestà tutti gli altri. -sovrastare qualcosa trovandosi in una posizione o in una
ant. posto al di sopra di qualcosa; sovrapposto. fr. colonna,
di sopra o è più alto di qualcosa. -in partic.: che si erge
inpremeditatapresunzione. -restare alla superficie di qualcosa: fame esperienza superficiale, non profonda
accessorietà della presenza o della funzione di qualcosa o di qualcuno. alfieri, xlv-2-172
letter. ant. versare un liquido su qualcosa o dentro qualcosa. g
versare un liquido su qualcosa o dentro qualcosa. g. manfredi, 210
v.]: 'supernumeràrio': qualcosa ch'è sopra e di più d'un
2. desistere dal fare qualcosa. sonico: effettuato con tali aerei
secondi, za nell'attuazione di qualcosa. a velocita supersonica, può
, 1-72: il superstato europeo non è qualcosa da creare artificialmente. bacchelli, 2-xxi-71
ii-468: chi... voglia trovare qualcosa qui dei opposta ravenna di
estens. che nutre eccessiva considerazione per qualcosa o per qualcuno; che ne è fanatico
dello strumento con cui operare ha in sé qualcosa di insoddisfacente, di vile e provvisorio
3. chiedere (anche per altri) qualcosa in modo umile e accorato (anche
2. richiesto pressantemente di fare qualcosa in favore, in aiuto di chi
porre). avanzare come ipotesi che qualcosa sia o possa verificarsi in un determinato
sciolto, pensando che il verso sciolto fosse qualcosa meglio della rima. foscolo, viii-8
; dare a intendere a qualcuno allusivamente qualcosa. -anche in relazione con una prop.
costituire solo un supporto all'insegnamento o qualcosa di diverso e di più? rapporto censis
e definitiva. moravia, i-534: qualcosa che a tutta prima poteva anche irritare
preminente importanza, maggiore dignità attribuita a qualcosa rispetto ad altro. einaudi, 503
nostri volontari. 2. mettere qualcosa al posto di altro. g.
incitamento, stimolo, impulso a fare qualcosa. -in partic.: scatenamento di
basso che arresta una caduta, riceve qualcosa di versato o di deposto, o
austria. 4. che deriva da qualcosa; che ne è la conseguenza.
fine, per la realizzazione pratica di qualcosa; aiuto per un'attività. soderini
sfiatato ma come chi ha in tasca qualcosa di pesante e di sussultante e che non
avvicina lestamente alla dama e le susurra qualcosa che subito la turba ed agita. fenoglio
, di uccidere, ma per far qualcosa, per svagatézza, per passatempo.
, che non mi interessava mai di acchiappare qualcosa di positivo. 2. disinteresse
svaligiarmi. -rifl. privarsi di qualcosa. aretino, 20-133: egli si
, svalisciato, svalisato). privato di qualcosa (in partic. preziosa) con
'si svaluterebbe'. 5. far apparire qualcosa meno pregevole o desiderabile. moravia,
negazione del valore, dell'imza di qualcosa. sino, 23-227: sai come
importanza, consiapprezzamento a qualcuno o a qualcosa; -ridotto nel suo importo nominale (
. -scarsa considerazione o attribuzione a qualcosa di un'importanza secondaria, marginale.
e di forme con le quali si presenta qualcosa. restoro, ii-28: trovamo lo
). svasare3, tr. modellare qualcosa in forma di tronco di cono (
, sf. il conferire forma svasata a qualcosa, il dilatarne un'estremità in forma
, il dolore deve essere visto come qualcosa di diverso da noi. -ravvedersi
, v-1-293: a un tratto odo qualcosa che somiglia al canto di un gallo,
3. per estens. rimuovere a forza qualcosa che è conficcato nel terreno, in
, 1-iii-315: « ah, s'impara qualcosa in prigione? »...
ai neri. 3. trattare qualcosa senza il riguardo e la considerazione che
vesta qual vela sventilava. -agitare qualcosa nell'aria, mostrandolo con ostentazione,
bandiera rossa svento lante: qualcosa s'aveva a fare, e innanzi sera
squarciato sventolava e sbatteva sull'acqua con qualcosa di grottesco e pipistrellesco. 21.
mi svézzo). ant. abituarsi a qualcosa, radicarsi in un'abitudine.
tralignare, degenerare; abbandonarsi sfrenatamente a qualcosa. latini, i-2818: quando l'
cercare di far credere a una persona qualcosa di diverso da ciò che è realmente accaduto
in partic. per evitare qualcuno o qualcosa; svignarsela. lubrano, 2-395:
mancanza di voglia, di desiderio per qualcosa di particolare; generale mancanza di interessi,
perdita di desiderio, d'interesse per qualcosa. -anche: generica insoddisfazione, incontentabilità
, l'interesse, t'entusiasmo per qualcosa facendola apparire meno o per nulla desiderabile
, interesse, entusiasmo, passione per qualcosa che prima era parso desiderabile; infastidirsi
. o non na più voglia di fare qualcosa, in partic. di la
si alzarono svogliatamente. idem, desiderio di qualcosa, che ne ha abbastanza, che ne
-scarsamente intenzionato, restio a fare qualcosa. gli ordini delle loro milizie.
e letter. svogliatezza; disgusto per qualcosa. salvini, 30-2-54: come
7. locuz. dare di svolta a qualcosa: mutarlo profontoffola lo svoltarei.
4. decidersi, risolversi a fare qualcosa. benvoglienti, cxiv-6-200: volentieri verrà
una mano d'alfreduccio per fargli palpare qualcosa dentro la bisaccia. pasolini, 1-167:
4. disus. scomparsa di qualcosa da un luogo. -in partic.
materiale, al quale appoggiare o fissare qualcosa; pannello al quale sono applicati ganci
. tabuizzare, tr. rendere qualcosa o qualcuno un tabù. - per
-cercare con ogni mezzo di ottenere qualcosa. a. casotti, 1-3-86:
. - notare a taccuino, sul taccuino qualcosa: imprimerselo bene nella mente, non
2. il passare sotto silenzio qualcosa; omissione. cassiano volgar.,
; il non far rumore, il fare qualcosa il più silenziosamente possibile. -in partic
. -il mantenere il segreto su qualcosa, il non lasciar trapelare notizia.
9. locuz. passare, trapassare qualcosa in, sotto tacitur- che mantiene un
. -per indicare che, non appena qualcosa è applicato, e, per estens
. ontuttoché ravvisasse nel bulino del bloemart qualcosa ai = comp. dall'
51. gerg. farla finita con qualcosa (in partic. con la vita
-farsi tagliare la testa prima di fare qualcosa: essere molto riluttante a compierlo (
. -tagliare corto a, con qualcosa: risolverlo, eliminarlo sbrigativamente; spicciarsene
-togliere di mezzo l'occasione per fare qualcosa; far cadere un pretesto, una
ambizione; far scadere l'apprezzamento per qualcosa. guicciardini, 2-2-57: chi ordina
-trovare, ottenere, procurarsi, rimediare qualcosa. cesarotti, 1-xvi-1-70: o t'
..? -tagliare grosso con qualcosa: non badarci troppo; trovare facili
la via logica, naturale per fare qualcosa per poi ricorrere a mezzi astrusi,
-tagliare il nerbo, il nervo di qualcosa: eliminarne il punto di forza;
. 1. -tagliare la fune a qualcosa: v. fune, n. 12
di vita; impedire radicalmente di fare qualcosa, e, anche, di essere
-tagliare scarsa la misura: concepire qualcosa in modo limitato, ristretto.
nei confronti di chi fa o dice qualcosa a sproposito o con intenzione elusiva.
al taglio. -a taglio di qualcosa: in modo da lambirne l'orlo.
estens. smembrare compromettendo l'unitarietà di qualcosa. algarotti, 1-viii-30: fece [
3. pron. indef. qualcosa (anche preceduto daltart. indeterm.
, 183: quando altrui è sull'acquistar qualcosa, come diventar ministro di s.
al tuo talento. -avere in talento qualcosa o di fare qualcosa: desiderarlo.
-avere in talento qualcosa o di fare qualcosa: desiderarlo. giacomo da lentini o
. che dà ampio rilievo pubblicitario a qualcosa (un giornale). carducci,
beviamo. bianciardi, 4-22: bere qualcosa in una tampa piena di fumo e di
appoggiavo a un tampone violetto, cercavo qualcosa da timbrare. fenoglio, 5-iii-39:
delle persone. perché la voce ha qualcosa di tangenziale, di non raccolto.
essere oggetto, suscettibile, passibile di qualcosa. bacchelli, 18-ii-39: m'è
stampa [22-ix-1988], 15: aveva qualcosa in mano, forse una tanichétta,
intensamente e con grande ansia e agitazione qualcosa senza riuscire a ottenerlo. gradenigo
un po'la barca aitare: / insegnarmi qualcosa, e traile tante / vostre commedie
presto. -avere tanto quanto di qualcosa: v. quanto1, n. io
raminga, anche nella faticosa ricerca di qualcosa o di qualcuno; vivere in esilio
o, anche, ripetuto accadere di qualcosa. tommaseo [s. v.
alla morte. -rimettere, sostituire qualcosa sul tappeto: riproporre l'esame,
bidone'). -mettere un tappo a qualcosa: smettere di manifestarla, di darle
. locuz. -avere la propria tara di qualcosa: doversi accollare la propria parte di
-concedere la tara a qualcosa: tenere il debito conto della sua
-esservi la tara: mancare indebitamente qualcosa. fagiuoli, vii-8: teme l'
. -prendersi anche la tara di qualcosa: accettarne anche gli aspetti meno favorevoli
, rimaneva però, in lei, qualcosa di regale. -sostant.
la rugiada. 4. fare qualcosa, dare compimento a un'azione o
estremo entro il quale si presume che qualcosa avvenga o fino al quale si pensa
o fino al quale si pensa che qualcosa duri. magalotti, 23-16:
che si compia, che si effettui qualcosa. dante, inf, 2-80
. ant. proteggere, salvaguardare da qualcosa. - anche al figur. cino
tr. neol. fornire qualcuno o qualcosa di un target. 2.
. pezzo, porzione, scheggia di qualcosa. favfani, uso tose. [
5-23: repubblicano volle dire per rinaldo qualcosa di libero, di massiccio, con la
lavora, / dirò: giova a qualcosa il poetare. arpino, 13-15: lo
ali, le penne, le piume a qualcosa: ridurne, impedirne la manifestazione,
-tarpare le penne e le ali a qualcosa: v. penna1, n.
lassa, / per non aver una qualcosa al petto, / malamente mi tratta e
davmaschi e pece greca! vero qualcosa di tartufesco. -cane da tartufi-, quello
! -avere la tasca piena di qualcosa: possedere informazioni, notizie, ecc
-avere le tasche piene di qualcuno o di qualcosa: esserne stufo, non sopportarli più
avere in tasca il partito d'azione o qualcosa di simile è praticamente esatta.
-avere, mettersi, trovarsi in tasca qualcosa: disporre di una certa somma di
in tasca. -non curarsi di qualcosa, non dargli alcuna importanza. salvini
che usa la plebe. -cavare qualcosa di tasca a qualcuno: ottenerlo con
tornava colle tasche piene. -conoscere qualcosa come le proprie tasche, averne una
verga, 8-59: il baroncello avrebbe pagato qualcosa di tasca sua per trattenere barabba sul
gli occhi: smettere di fissare incessantemente qualcosa o qualcuno. bonsanti, 4-227:
libro mio. -venire in tasca qualcosa a qualcuno: costituire un vantaggio,
3. per estens. piccola quantità di qualcosa. cinelli, 11-195: gisella era
. locuz. avere il tasco pieno di qualcosa: averne grande perizia. boschini
il tastare, il toccare anche ripetutamente qualcosa. -al figur.: il saggiare,
, con un oggetto per accertarsi di qualcosa, per saggiare la qualità e la
-intr. frugare minutamente alla ricerca di qualcosa. manzoni, pr. s-p.
con mano-, fare la prova diretta di qualcosa. forteguerri, i-226: liborio,
con le mani, per accertarsi di qualcosa. marino, 1-4-164: mentr'ella
a un fatto. -fare tasto di qualcosa: farne uso. antonio da ferrara
di nuovo. ha deferito l'elaborazione di qualcosa di nuovo ai tentativi 'da zero'degli
qualificata negativamente che, proponendosi di definire qualcosa, ripete nel predicato quanto già espresso
leonardesca. alvaro, 8-135: per vedere qualcosa di vicino alla natura, andammo a
tavola: non arrivare alla conclusione di qualcosa, fallire un obiettivo (in partic.
o che comunque fungono da cornice a qualcosa. porzio, 3-35: miseno,
manganelli, 16-26: platone ci dice qualcosa che ci colpisce, come colpì lui,
(nell'atto di porgere, offrire qualcosa o di raccomandare qualcuno 0 anche,
; di maniera che la lor lingua riesce qualcosa di molto scipito, tra forestiera e
scolastico). -non sapere tecca di qualcosa: non sapere assolutamente nulla. varchi
espressione di giubilo, di rallegramento per qualcosa o in onore di qualcuno. foscolo
. 2. fortemente infastidito da qualcosa; irritato, scocciato. svevo,
. -avere a tedio, in tedio qualcosa: prendere a malvolere, non volerne
di rendersi conto al primo sintomo che qualcosa non va e avvisa immediatamente il centro
primario) allora il delirio 'servirebbe'a qualcosa, avrebbe uno scopo; 'teleologia del
umorista stefano benni, giuliano ferrara è qualcosa di diverso. più che un giornalista,
che si dice di qualcuno o di qualcosa). eco, 12-21: varie
o temettero). ritenere qualcuno o qualcosa una minaccia per la propria sicurezza o
fatto della morte. -paventare qualcosa o qualcuno per il danno che può
. 4. soffrire, patire qualcosa, essere in condizione di poterne subire
, le condizioni di qualcuno o di qualcosa. giacomino pugliese, 194: allor
. 2. adattare, conformare qualcosa con un'altra diversa (o addirittura
e incertezza. -trattare o usare qualcosa con moderazione; goderne senza abbandonarsi agli
-tempo al tempo: come invito a rimandare qualcosa al momento più opportuno e favorevole.
scherzosamente l'assoluta disponibilità al protrarsi di qualcosa, in partic. della vita).
, riuscire a compiere, a concludere qualcosa entro la scadenza prefissata, in partic.
o entro il termine ultimo per fare qualcosa; al momento giusto e opportuno.
), agg. che rende collocabile qualcosa in una dimensione temporale.
. qualità, natura, caratteristica precipua di qualcosa. fazio, i-9-63: dietro a
che stringe, che svelle con forza qualcosa. dante, inf, 29-87:
tende! -far cessare, portare qualcosa alla conclusione. b. corsini,
-che è naturalmente incline o propenso verso qualcosa. castiglione, 174: infinite ragioni
, tanto innata quanto acquisita, verso qualcosa; propensione, inclinazione, disposizione,
. 10. badare a qualcosa o a qualcuno; prendersene cura,
le braccia, come per afferrarsi a qualcosa. poi cadde di peso a'piedi
-rifl. protendersi verso qualcuno o qualcosa. d'annunzio, iii-1-131: anna
atteggiamento o vizio; inclinare naturalmente verso qualcosa. patecchio, xxxv-i-571: ai ogli
e tendeva al livido. -credere a qualcosa, esserne convinto. anonimo, i-475
da valéry l'albero dei filosofi, o qualcosa di simile. rammento vagamente il passo
4. che tende, che porge qualcosa a qualcuno. -tenditore di mano:
6. che ha, che possiede qualcosa, in partic. una dote o
tesoro. 11. che contiene qualcosa, contenente. m. fiorio,
tiene stretta. -afferrare qualcuno o qualcosa per non cadere, ag- grappandovisi.
la sorveglianza o il controllo) a qualcosa o a qualcuno. dante, purg
tenere sotto silenzio, in o a silenzio qualcosa o qualcuno-, v. silenzio,
le future prevedute. -tenere presente qualcosa: giusta considerazione. baldini, 14-242
una posizione rispetto a qualcuno o a qualcosa. -anche con riferimento alla condizione ultraterrena
-tenere a bada, alla bada di qualcosa: v. bada1, n. 3
: l'emicrania lo teneva, e forse qualcosa di misteriosamente di più, come un
40. avere, detenere, conservare qualcosa per sé o presso di sé,
con il dat. etico: rifiutare qualcosa (anche non materiale). segneri
-fare le veci di qualcuno o di qualcosa; esercitarne l'ufficio, la funzione
-tenere consiglio, consulta di o su qualcosa: discuterne, dibatterne nel corso di
il discorso. -far parola di qualcosa; trattare un argomento. testi,
68. prendersi e avere cura di qualcosa o di qualcuno; esercitarne il controllo
pronto a scommettere la vita stessa su qualcosa. fenoglio, 5-ii-418: bisognava sentire
testa. -levarsi dalla testa qualcuno 0 qualcosa: smettere di pensarci, di amarlo
-mettere, porre in testa qualcosa a qualcuno-, cacciareper la testa: far
qualcuno-, cacciareper la testa: far credere qualcosa; provocare un atteggiamento, indirizzare a
, ficcarsi in testa: convincersi di qualcosa; ostinarsi in un comportamento; credere di
un comportamento; credere di poter fare qualcosa. g. m. cecchi,
. -non avere testa che per qualcosa, non aver testa per altro:
per il cavallo. -non entrare qualcosa in testa: non riuscire a capirla,
. -togliersi dalla testa qualcuno 0 qualcosa: smettere di pensarci, di desiderarlo
gratitudine. 3. testimoniare, riferire qualcosa di propria diretta conoscenza. - anche
ai là; e a riuscire così un qualcosa di simile a quelle testiere, che
cxxi-iv-547]: se il vivere ha significato qualcosa, i miei occhi ancora sbarrati lo
. ant. che fornisce prova di qualcosa; comprovante. s. agostino
falso: affermare in veste di testimone qualcosa che è conforme alla verità o che
o per testimonio o essere testimonio di qualcosa. panfilo volgar., 43:
-che si pone al riparo da qualcosa, che se ne rende impenetrabile.
un nume / in abito turistico, qualcosa / come il viandante della tetralogia. g
-mettere, porre il tetto a qualcosa: ultimarlo, porvi fino o,
modello thatcheriano si presenta... come qualcosa in più dell'ennesima eccentricità britannica.
. baine, iv-180: c'è qualcosa in troppi di voi ch'io non so
inter. per esprimere maligna soddisfazione per qualcosa di spiacevole capitato ad altri. =
in partic. per indurlo a ricordare qualcosa. -al figur.; severa punizione
leti, tura o dal contatto con qualcosa di caldo (in partic. con
, poco slancio, scarsa propensione per qualcosa; restio a un'azione. -
7. locuz. -aver maggior bisogno di qualcosa o qualcuno che il tignoso del cappello
preda della paura o dell'ansia per qualcosa o per qualcuno; spaventato, atin
che manifesta preoccupazione o scarsa convinzione per qualcosa. brancati, ii-206: tu assecondi
tingevano di realtà 11. far apparire qualcosa, in partic. un luogo, triste
. -tingersi le mani di qualcosa: occuparsene, immischiarsene. bertola,
2. locuz. empiersi i tini di qualcosa: per indicare una grande quantità,
onomat tipizzare1, tr. ricondurre qualcosa a una determinata tipologia, a un
il compratore e il venditore. quando compra qualcosa non gli piace di stare a tira
, ineludibile (la forza attrattiva di qualcosa o di qualcuno). novellino
. tirrare), tr. far muovere qualcosa nella punto g al punto h
verso voleva. -finire in fretta qualcosa, concluderlo. g. bassani,
, ecc., contro qualcuno o qualcosa. - anche assol. brusoni,
. - anche: portare alla luce qualcosa che sta sepolto. cassiano da macerata
delle solite faccende. -trarre qualcosa di tasca. goldoni, i-687:
attirare spiritualmente, intellettualmente o emotivamente verso qualcosa o qualcuno, inclinare; allettare,
); dare lo spunto di fare qualcosa, farne venire voglia; portare su
portare su un discorso, far parlare di qualcosa. -anche: provocare a battaglia.
52. intr. aspirare all'ottenimento di qualcosa, mirare al conseguimento di un risultato
. -tose.: badare a fare qualcosa. f. degli atti, 136
capelli, per il collo a, in qualcosa: essere indotto a farlo controvoglia;
tirare le orecchie, farsi pregare per fare qualcosa. siri, i-16: questo principe
-farsi tirare per i capelli: non fare qualcosa se non costretto. verga,
-tirare a fine, al fine qualcosa: terminarla, compierla (anche con
le appartiene. -tirare alla lunga qualcosa: procrastinarla. forteguerri, iv-37:
-tirare archi a vuoto-, fare qualcosa inutilmente. buonarroti il giovane, 9-454
con tre dadi: riuscire appieno in qualcosa; realizzare il massimo tornaconto possibile (
-tirare dietro-, perseguire l'ottenimento di qualcosa, la soddisfazione di un desiderio.
noi. -tirare avanti o innanzi qualcosa: mantenere in vigore, non abrogare
levisi quello. -continuare, protrarre qualcosa, svilupparlo, portarlo al componimento;
babbei incuriositi. -passare sopra a qualcosa (in partic. a un'offesa)
lungo. -tirare fuori: prendere qualcosa dal luogo, dal contenitore in cui
ottenere un risultato, una riuscita da qualcosa o da qualcuno. tornasi di lampedusa
-tirare il lardo ai cani: dare qualcosa di pregevole a chi non lo merita
-tirare indietro: trattenere dal fare qualcosa, dal conseguire un risultato.
. -tirare in sé: appropriarsi di qualcosa. sarpi, vi-2-207: lo
esprimere il succo, la sostanza di qualcosa. bonsanti, 4-381: sembrava dietro
.); coinvolgere a forza in qualcosa. lalli, 8-126: tu dunque
-tirare sotto: continuare di lena a fare qualcosa (in partic. a mangiare e
-tirare una croce, una riga su qualcosa: non considerarlo più, escluderlo.
pane. -tirare un velo su qualcosa: non farvi menzione; ignorarlo volutamente
. -tirare via: estrarre, togliere qualcosa dal luogo in cui si trova collocato
un treno. -non badare a qualcosa, non immischiarsene; lasciar perdere.
». -fare a meno di fare qualcosa, rinunciarvi; astenersi. boccaccio,
tirava indietro quando c'era da fare qualcosa. -tirarsi in disparte: appartarsi con
questo è segno che ancor eglino dubitavano di qualcosa. negro, 48: oh
spese. -essere restio a fare qualcosa; comportarsi con cautela e circospezione;
forza e contro- voglia a occuparsi di qualcosa. bisaccioni, 1-23: egli è
incostante di chi ora nega ora concede qualcosa; continuo alternarsi di comportamenti o azioni
gran tiritèssi: ci ha a esser sotto qualcosa! '3. locuz.
con cui si tira a sé con forza qualcosa. -tiro alla fune. v.
pretese, delle richieste; aspirare a qualcosa di più importante, di più elevato
fondata e plausibile per cui si intraprende qualcosa o con cui si vuole giustificare un
tò] inter. nell'atto di porgere qualcosa a una persona (o anche a
, 8-156: o forse fui da qualcosa tocco nel cuore e, come tante altre
qualcuno fare o di fare o a fare qualcosa: esservi costretto, obbligato; doverlo
quattr'otto. -capitare in sorte qualcosa o di fare qualcosa. relazione dell'
-capitare in sorte qualcosa o di fare qualcosa. relazione dell'impero ottomano, lii-12-462
sul tocco e non tocco, di fare qualcosa: essere sul punto, inluogo in cui
-toccare giusto, toccar del vera, intendere qualcosa per il verso giusto; comprendere a
29. -toccare il fuoco: fare qualcosa da cui si riporterà necessariamente un danno
-toccare il segno, il segno di qualcosa, toccare l'ultimosegno di o in qualcosa
qualcosa, toccare l'ultimosegno di o in qualcosa: v. segno, n. 68
). chi tocca o ha toccato qualcosa. boccaccio, dee., 1
a un'esperienza fugace e superficiale di qualcosa. cassiano volgar., x-13 (
stimolato, indotto a dire o a fare qualcosa. valerio massimo volgar., i-64
conservazione, o anche l'illusorietà di qualcosa). lomazzi, 4-ii-130. le
mettere ordine o a completare l'assetto di qualcosa. palazzeschi, 5-249: la nunzia
fare un tocco: parlare brevemente di qualcosa; accennarvi. michelangelo, 1-i-169:
gambini, 11-139: prendi, dàgli qualcosa, e dagli anche un tocco di pane
, un'autorità, il controllo di qualcosa; usurpare il regno. storie de
sottrarre alla vista (propria o altrui) qualcosa o qualcuno, rimuovendolo, nascondendolo o
l'occasione, il pretesto di fare qualcosa; far fallire un progetto (o anche
23. levare a qualcuno o a qualcosa una caratteristica (sia positiva sia negativa
53. ant. e letter. afferrare qualcosa con la mano, fra le mani
l'acqua. 63. ricevere qualcosa dalle mani di qualcuno (spesso nella
ritirare da sé o farsi consegnare da altri qualcosa di cui si è destinatari, che
ammirazione o, anche, disgusto per qualcosa che un'altra persona possiede, indossa
il momento propizio e opportuno per fare qualcosa; cogliere l'occasione, l'opportunità.
cominciare un'azione; dare inizio a qualcosa. sanudo, iii-11: nui tolemo
. 99. considerare qualcuno o qualcosa in un certo modo, formulare un
105. accettare di fare o di subire qualcosa, benché particolarmente faticoso, doloroso o
immorale, pur di conseguire o mantenere qualcosa a cui si tiene molto; adattarsi comunque
o con un contratto, a fare qualcosa (in partic. a compiere un lavo-
no. distogliersi dal contemplare qualcosa (lo sguardo). buonarroti
a un proposito; rinunciare volontariamente a qualcosa. dante, inf, 2-39:
116. cessare, smettere di fare qualcosa.
». -togliere il luogo a qualcosa: prenderne il posto, subentrare (
di scuola. -togliersi di bocca qualcosa (in partic. il pane):
: affaticare grandemente la vista per scorgere qualcosa di piccolo o di lontano o perdecifrare una
togliménto, sm. disus. eliminazione di qualcosa che precedentemente esisteva; il far venir
2. che sottrae a un altro qualcosa che gli appartiene o gli è dovuto