11-36: questa quarta dimensione deve essere qualcosa di molto diverso dalle altre, se ce
per qualcuno: dipendere da qualcuno che qualcosa avvenga o non avvenga. cieco,
conseguito. 'a tutti ha lasciato qualcosa per ricordo; io solo son restato
altri servidor restano in bianco, / dite qualcosa di quel mestier santo.
gli resterei obligato. -restare per qualcosa: dipendere da qualcosa che alcunché non
-restare per qualcosa: dipendere da qualcosa che alcunché non avvenga. grazzini
faccia? -restare poco che qualcosa non avvenga: mancarci poco, esserci
. per estens. riprendere a occuparsi di qualcosa e, in partic., a
restituire, che è inteso a ripristinare qualcosa che è andato perduto o si
trice. -per estens. che riporta qualcosa nel luogo di provenienza; che fa
. -cessare, smettere di fare qualcosa. cino, iii-27-44: conforto,
stringere). ridurre o far ridurre qualcosa a minore spazio, volume, ampiezza,
non mai tanto la vinse. -trasformare qualcosa riducendone le dimensioni. testi, i-253
elementi essenziali, gli argomenti specifici di qualcosa, escludendone altri non ritenuti utili o
ambito; o anche la pertinenza di qualcosa, l'ambito per cui è valida
restio a operare, riluttante a fare qualcosa; renitente a un ordine. - anche
cui di nascosto si fa o prepara qualcosa di subdolo. cantoni, 354:
trova in una posizione posteriore rispetto a qualcosa o, anche, a qualcuno.
sbarbaro, 5-92: sulla soglia del buio qualcosa ha ravvivato il paesaggio: un branchetto
f f -non dare retta a qualcosa: non preoccuparsene. redi, 16-v-312
in apprensione e a nutrire speranza per qualcosa. tecchi, 11-206: ma forse
cuor diletta. 2. proprietà che qualcosa ha di durare, di non deteriorarsi
retta. -proprietà che ha qualcosa di sopportare la violenza e le sollecitazioni
che quel de'greci musaicisti e tiene qualcosa di orginalità ne ^ vestiti, negli
ro. -a linea retta con qualcosa: allineato, a filo con essa
, e il conto toma, c'è qualcosa in loro, qualcosa di magico,
, c'è qualcosa in loro, qualcosa di magico, di rivelatorio: lo sapevano
circa il 1930. gramsci, 1-88: qualcosa di simile e avvenuto finora per la
sensata e accettabile si avverte che manca qualcosa. -sm. e f.
-richiamare la mente alla considerazione di qualcosa. s. bernardo volgar.,
pensieri la giovinetta mia mente. -richiamare qualcosa alla mente, alla memoria, ecc
riportare mentalmente, mettere in collegamento con qualcosa. -anche: attribuire, ascrivere,
classicità. 14. far ritornare indietro qualcosa; recuperare la salute, il tempo
16. ant. rinunciare a qualcosa. francesco di vannozzo, 95:
, in forse: mettere in dubbio qualcosa già dato per certo. guiniforto,
iv-2-1205: travidi nell'apertura del manicotto qualcosa di luccicante, avorio e acciaio
il quattordicenne aveva una faccina melarosa, qualcosa d'affascinante. la sua guancia serbava
lasciare a qualcuno il tempo per fare qualcosa. a. pucci, cent.
della mano nell'atto di afferrare qualcosa. -anche: morso a vuoto
. 2. fare nuovamente riferimento a qualcosa. b. croce, ii-3-298:
. fare le mostre di riprendere a fare qualcosa. e. cecchi, 6-250:
. riacciarpare, tr. rifare qualcosa alla meno ^ tommaseo [s
3. rimettere le mani su qualcosa che è stato sottratto. faldella
reaquistare), tr. acquistare nuovamente qualcosa che si era perso; riavere, riottenere
pero, ripresa, riottenimento di qualcosa che si era perduto (oggetti o
. ritocco, modificazione apportata per adattare qualcosa a nuove esigenze. b. croce
verificarsi. 2. ritoccare, modificare qualcosa per adattarlo a particolari esigenze o situazioni
. -anche: richiedere la restituzione di qualcosa.
3. rifl. ritornare ad appoggiarsi su qualcosa. di giacomo, i-499: lentamente
3. riportare in primo piano qualcosa ridandogli attualità, attribuendogli rinnovata importanza.
, aggrapparsi di nuovo; cercare in qualcosa nuova ragione di vita. borgese,
affezionato; indurre nuovamente all'affezione per qualcosa o per qualcuno; far riprendere a
, riattaccare con un gancio; richiudere qualcosa che si chiude con un gancio.
quello scriteriato fosse per avanzarsi a tentar qualcosa, l'alto e puro concetto che
ribalòcco, ti ribalòcchi). gingillarsi con qualcosa. tommaseo [s. v.
. tr. far rovesciare, far capovolgere qualcosa; mutarne completamente il normale assetto.
dire, affermare di nuovo o ripetutamente qualcosa. memmo, 30: voleva convenir
iv-418: nell'ateo c'è sempre qualcosa deltinquisitore e nell'animo del ribellante è
testimonianza ardita e improvvisa... di qualcosa che bruscamente si ribellava a que'metodi
.: cfr. bere). bere qualcosa per la seconda volta.
un gran numero o una grande quantità di qualcosa (in partic. di ricchezze o
tutto ribolle. -ribollire nella caldaia di qualcosa: prepararsi più o meno di nascosto
ribolle nella caldaia dell'arte. -ribollire qualcosa a qualcuno: ritornargli in mente qualcosa
qualcosa a qualcuno: ritornargli in mente qualcosa. manuzzi [s. v.
4. gettare via, lanciare lontano qualcosa, per lo più con una certa
e senza prestare particolare attenzione; rimettere qualcosa nello stesso luogo da cui è stato
un movimento) di qualcuno o di qualcosa. caro, 5-224
19. per estens. rimettersi a fare qualcosa, a dedicarsi di nuovo a una
23. provare schifo e ripugnanza per qualcosa. magalotti, 20-253: per un
-ributtarla giù: evitare di dire qualcosa per ritegno o per timore.
il materialismo borghese. calvino, 5-71: qualcosa che ancora non era e che quindi
ne diceva? -rinunciare a dire qualcosa (per lo più all'ul- timo
-figur. ritornare a dedicarsi completamente a qualcosa. mazzini, 38-95: dove la
16. fondare la propria esistenza su qualcosa. moravia, 21-14: voglio dire
. 16. attuare, avverare qualcosa che era stato predetto. papini
perifrastica, ma dell'uomo che ha qualcosa da dire. g. signorini [
s'egli non mi manda a donar qualcosa, andrò a recantare e mi scuserò
buonarroti il giovane, 10-917: -farle qualcosa in ogni modo è bene: /
. 6. incorrere nuovamente in qualcosa di increscioso, di deprecabile moralmente,
-con uso scherz.: chiedere qualcosa a una persona, in modo tale
delitto consistente nel costringere qualcuno a fare qualcosa e, in par- tic.,
quanto alla ricchezza mobile, ne sapete qualcosa anche voialtri, compagni, che vi
robusto, ma vi è nel suo mosaico qualcosa che particolarmente ci attrae, ed è
una ricchezza. -fare ricchezza di qualcosa: appropriarsene indebitamente. salvini, 48-120
4-118: uno scoppio di risa femminili, qualcosa di trillante, di perforante, simile
quanto alla ricchezza mobile, ne sapete qualcosa anche voialtri, compagni, che vi siete
di nuovo, il cercare di dissimulare qualcosa. schiatta pallavillani, 1-42-2: conoscente
. intr. astenersi, evitare di fare qualcosa (in relazione con una prop.
fadigati. 2. tentativo di procurare qualcosa di cui si ha bisogno o che
viaggiatore in panne, alla cupa ricerca di qualcosa... -catene d'inverno per
lo sguardo per determinare l'ubicazione di qualcosa. -anche in relazione con una prop
di un'imposizione; pregare di consegnare qualcosa o di fornire un aiuto, un contributo
rimanesse intrattato... e volendo far qualcosa di nuovo, son stati condotti come
. 4. sollecitato a fare qualcosa e, in partic., a prestare
, spazio, cavità atta a contenere qualcosa (spesso con un compì, di
2. ricevere e tenere presso di sé qualcosa in modo illecito o irregolare (perché
, stimoli esterni; comprendere, recepire qualcosa. dante, pure., 17-24
, colori. sinisgalli, 6-164: qualcosa di storto doveva esserci nei sensi suoi
dai colori. -sensibile alla bellezza di qualcosa. piovene, 14-107: lo stato
. 4. cavità atta a contenere qualcosa. -in partic.: parte cava
. avere in mano e in possesso qualcosa che viene dato, consegnato, inviato,
soffici, vi-79: scrivimi se devo dire qualcosa di speciale, se devo limitarmi in
berlino ricevo grandi complimenti. speriamo in qualcosa di più solido. -ricevere la
9. trarre, ricavare, ottenere da qualcosa un dato risultato; risentirne un determinato
trarre piacere, gioia, soddisfazione da qualcosa o da qualcuno oppure averne dolore,
d'alcuna arte. -comprendere qualcuno o qualcosa in un dato gruppo o categoria.
20. ant. e letter. accogliere qualcosa (per lo più un evento o
non esserlo bastano danari. -considerare qualcosa a una data stregua. proverbia pseudoiacoponici
lingua comune. 22. accettare qualcosa riconoscendone la validità o la veridicità.
rezeve le ancore. 26. contenere qualcosa; averne la capacità, le dimensioni
il mio; parte domani. / qualcosa ci dev'esser per il mondo ».
paragone o confronto; fare pensare a qualcosa; rassomigliare. savinio, 382:
, come è inevitabile, allude a qualcosa di erotico: è un ignaro richiamo
richieggènte). che esige, che comporta qualcosa. ottimo, iii-376:
una domanda orale o scritta per ottenere qualcosa; che presenta un'istanza a un
. -tricé). che domanda insistentemente qualcosa. -anche, con valore spreg.
2. che desidera fortemente a qualcosa. bembo, iii-389: io senza
espressioni avere richiesta, esservi richiesta di qualcosa). girolamo da empoli, i-23
considerato conclusivo; il rimettersi a fare qualcosa; nuovo inizio. libro di prediche
-per estens. riconoscere il valore di qualcosa. ariosto, 23-108: liete piante
posto in core. -eseguire, fare qualcosa ulteriormente, rispetto a un precedente intervento
alla meglio. 2. completare qualcosa aggiungendovi le parti mancanti (o venute
. -completare o servire a completare qualcosa. crescenzi volgar., 1-7:
riallacciarsi idealmente, l'ispirarsi nuovamente a qualcosa. b. croce, ii-1-208:
. capace di riconoscere come già noto qualcosa o qualcuno. fioretti [tommaseo]
perdon chiedeo. -riconoscimento di dovere qualcosa a qualcuno. boccaccio, i-254:
altri già avvenuti e, anche, che qualcosa si compie secondo la profezia che ne
da non riconoscersi il suo stile, qualcosa che tradirebbe l'uomo ci dovrebbe pur
piazza maggiore. -riscontrare l'effetto di qualcosa, l'evoluzione di un fenomeno.
tenuti. -esaminare la corrispondenza di qualcosa ai canoni tecnici, alla regola d'
non diversamente; convenire, concordare su qualcosa; rendersi conto di qualcosa per quello
concordare su qualcosa; rendersi conto di qualcosa per quello che davvero è o,
che davvero è o, anche, che qualcosa avviene in un certo modo o che
suo simile. 13. accettare qualcosa per quello che è; ammetterne la
riconoscerla. -dichiarare la qualità di qualcosa o anche qualcosa come portatrice di una
-dichiarare la qualità di qualcosa o anche qualcosa come portatrice di una qualità, qualificare
. -riferire a taluno o a qualcosa come qualità che gli si addice,
i<. ammettere di aver ricevuto qualcosa da qualcuno, di doverlo a qualcuno
di doverlo a qualcuno; confessare che qualcosa emana da altro e non è facoltà,
alla detta arte. -riconoscersi di qualcosa: pentirsene. castiglione, 3-i-1-313:
. 500 parole memorizzate si possono formare qualcosa come 30 miliardi di diversi tri- grammi
il riconoscere, il rendersi conto che qualcosa è stato già visto o sperimentato;
il riconoscimento, di qualcuno o di qualcosa o, anche, l'attribuzione di
o, anche, l'attribuzione di qualcosa a un ben preciso autore, alla
ingratitudine. 3. che riconosce qualcosa o qualcuno. castelvetro, 8-1-99:
la particella pronom. riproporsi di far qualcosa rinnovando l'impegno già preso o assumendone
2. stendere sopra a un oggetto qualcosa per proteggerlo da ciò che, in
19. -ricoprirsi con il mantello di qualcosa: mascherare le proprie lacune, ostentando
. prendere la risoluzione di fare o dire qualcosa; fare una determinata scelta, in
stringhe. -consigliare il ricorso a qualcosa; sollecitare l'uso di uno specifico
guerra. -respingere il ricorso a qualcosa: non usare un determinato mezzo in
). obbligare di nuovo a fare qualcosa. anguillara, 6-120: com'ha
ricottura, sf. il sottoporre qualcosa a cottura per una seconda volta.
. -ricomporre, rimettere insieme (qualcosa che è in frantumi).
io. ridursi, ritirarsi a fare qualcosa. cavalca, 20-83: lo celabro
in cui si può stare o fare qualcosa al riparo da disturbi e indiscrezioni.
dando l'illusione o la sensazione di qualcosa che è altrove o che non c'è
. -astenersi per viltà dal fare qualcosa. dante, xvii-6: sonetto,
. 6. rinunciare a fare qualcosa, astenersene. storia dei santi barlaam
ch'egli credeva quasi immaginario avevano veramente qualcosa di miracoloso. piovene, 15-74:
dell'uomo mettersi sotto la tutela di qualcosa che lo supera, e per prudenza,
. 2. rifiuto di fare qualcosa, di comportarsi in un dato modo
che si oppone o rilutta a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo
), tr. rifiutare di fare qualcosa, di agire, di impegnarsi in un'
non voler dare, accordare o dispensare qualcosa (nell'ambito materiale o in quello
la particella pronom. rifiutarsi di fare qualcosa, di impegnarsi in un'attività,
. che rifiuta, che non accetta qualcosa o non ne riconosce la validità o
. 2. tr. dire qualcosa con tono sarcastico, beffardo, sogghignando
. -dare a propria volta a qualcuno qualcosa avuto da altri. carducci,
di nuovo determinate caratteristiche o peculiarità a qualcosa. c. carrà, 311:
una seconda volta o ancora una volta qualcosa a qualcuno. tommaseo [s.
la particella pronom. ricominciare a fare qualcosa, rimettervisi. aretino, 20-265:
nel caso della sceneggiatura mancherà sempre ai qualcosa: ossia di un elemento interno della
fischiettava, s'interrompeva, per dirsi qualcosa, ci rideva sopra, poi riprendeva
sua amante per ridere. -prendere qualcosa a, in, sul ridere, buttarla
modo più assoluto di qualcuno o di qualcosa; non farsi preoccupazioni di sorta.
, tr. (ridesìdero). desiderare qualcosa che si è perduto o da cui
sentivano, la necessità di tentar qualcosa che valesse a ridestare a nuova vita l'
, 70: bisognava tirar fuori qualcosa di dentro. carrera non ci trovava
. j. rifl. dire qualcosa che contrasta con quanto si e affermato
che chiede la restituzione di qualcuno o qualcosa. groto, 1-143: ponderarono
chiedere nuovamente (per ottenere o riottenere qualcosa); richiedere. boccaccio, 1-422
. 5. richiedere la restituzione di qualcosa o, anche, di qualcuno.
4. rendere, restituire, ripristinare qualcosa che s'era perso, che era
. 7. riportare qualcuno o qualcosa in un luogo, in uno stato
città è ridondante: si ripete perché qualcosa arrivi a fissarsi nella mente.
15. sm. parte eccedente di qualcosa. ortes, 1-124: non è
al riparo; sotto il riparo di qualcosa. - anche con uso aggett.
. -avere una conoscenza perfetta di qualcosa. sabba da castiglione, 89:
un assetto politico; far sì cne qualcosa avvenga e che si produca in un
. far consistere unicamente o essenzialmente in qualcosa; far risalire, ricondurre, fondare (
, ridimensionare la soverchia importanza attribuita a qualcosa. betteioni, iii-34: queste sono
doloroso; portare al punto di fare qualcosa di estremo, di deprecabile; costringere
da cavalli. -far consistere in qualcosa di troppo angusto e riduttivo o addirittura
. 50. volgersi a fare qualcosa, dedicarsi a un'attività particolare;
. essere riconducibile, avere fondamento in qualcosa di ben delimitato e individuato, di precisamente
consistere solamente (per lo più in qualcosa di molto limitato e inferiore, quando non
pea, 7-17: morire per lasciare qualcosa. ecco a che si riduce il bene
, disonesta o, anche, a fare qualcosa di non voluto, di normalmente inaccettabile
partic.: essere costretto a fare qualcosa di non voluto o di indegno; giungere
giungere al punto di fare o subire qualcosa; adattarsi a un provvedimento grave,
63. continuare, attardarsi a fare qualcosa; non decidersi ad agire per tempo
, indugiare o essere costretto a fare qualcosa alfultimo momento o ad affrettarsi affannosamente.
, una vicenda); mutarsi in qualcosa di negativo, volgersi in danno per
ridurre. -ridurre all'estremo di qualcosa: a non averne più, a
anima. -ridurre in perfezione a qualcosa: portare nella condizione idonea.
più rapida. -riprendere a fare qualcosa. guerrazzi, 39: quelle parole
fosse necessario pensare fin da ora a qualcosa di inedito, di originale, che non
valore causativo). riporre, ricollocare qualcosa nel posto indicato o dal quale è
: per trovare nella storia del pensiero qualcosa che rievochi in noi la stessa meraviglia e
, i-3-200: la conoscenza è conoscenza di qualcosa, è rifacimento di un fatto,
con, contro o su qualcuno o qualcosa). -anche: far ricadere su altri
per sollevare eventuali recriminazioni o per rinfacciare qualcosa ad altri. tommaseo, 2-i-312:
può o che deve essere collegato con qualcosa; riconducibile. de luca, 1-13-1-07
nelle espressioni dare, fare riferta di qualcosa). f. f.
a riffa e a raffa! -giocare qualcosa a riffa raffa: fame oggetto di
pensiero; drizzare di nuovo la mente a qualcosa; fissarvi nuovamente lo sguardo, l'
vi rificchi il viso. -imprimere qualcosa nella mente di qualcuno; fissarglielo bene
ant. riferire, riportare, palesare qualcosa (in un * attività delatoria)
mondo. 4. confidare in qualcosa, farvi affidamento. cavalca, 20-463
subord.: essere fermamente convinti che qualcosa sia o si compia secondo le proprie
vana. 6. fidarsi a compiere qualcosa; averne l'ardire; osare (
tacche. -asportare l'orlo di qualcosa. a. boni, 367:
x. figur. dare, ricambiare qualcosa di sgradevole; affibbiare, appioppare un
qualche pugno. -dare o vendere qualcosa di valore scarso o nullo facendo credere
6. ant. far muovere qualcosa tirando un filo. pananti, ii-58
. il rifilare, il tagliare a filo qualcosa pareggiandone i margini o togliendone via la
; smettere, cessare di compiere qualcosa (in espressioni negative, per lo
. letter. smettere, cessare di fare qualcosa (in espressioni negative, in relazione
. ciò che viene fatto per rifinire qualcosa, quanto vi viene aggiunto; rifinizione,
2. il rifinire, il perfezionare qualcosa curandone minuziosamente 1 particolari, per lo
, sf. il rifinire, il perfezionare qualcosa curandone minuziosamente i particolari, per
, se, avendogli gli educatori rifischiato qualcosa, mi tenne... un
. non ricercare, non aver bisogno di qualcosa. arrighetto, 213: le medicine
impromessa. -rifl. sottrarsi a qualcosa che si deve o è opportuno fare
radicalmente di potere o di voler fare qualcosa (in relazione con una prop. subord
-deprecato, rifuggito per quanto possibile (qualcosa di sgradevole e, in partic.,
sm. il rifiutare, il non volere qualcosa; non accettazione di ciò che è
di -rinuncia a soddisfare la clientela. qualcosa; manifestazione d'idiosincrasia. barilli,
che negli animi de'indica all'altro qualcosa di sé. primi si dovette esser mosso
con la concessione dell'autorizzazione a fare qualcosa da prassi ordinaria, con le
le far rifiuto. -far rifiuto di qualcosa: riuscire ad astenersene. menzini,
o, anche, l'influsso di qualcosa. baldini, 15-17: un paradiso
-fuori del comune (la dimensione di qualcosa). stampa periodica milanese, i-431
15. locuz. - fare riflessione a qualcosa: farci caso. vincenzo maria
, particolarmente meditato (l'esame di qualcosa). spallanzani, ii-130: per
stato di prima. pasolini, 7-136: qualcosa rifluisce e toma al punto di partenza
-figur. ravvivare la memoria di qualcosa. mamiani, 3-439: il tempo
, plasmare nuovamente o ulteriormente; ricostituire qualcosa nell'integrità della forma o nell'aspetto
nuovo nome di veliti. -riparare qualcosa. d. bartoli, 2-2-304:
. -acquistare maggiore sicurezza nel fare qualcosa; diventare più abile. pino
efficacia una prerogativa, una qualità di qualcosa. malvezzi, 6-53: è questi
-rifrenare gli occhi, rifrenarli da qualcosa: trattenersi da sguardi immodesti e scomposti
di appuntare lo sguardo, l'attenzione su qualcosa. niccolò del rosso, 1-162-3:
russe un ballo nuovo, / ma qualcosa rifritta e fatta male. pananti,
una tasca, ecc., per cercarvi qualcosa o scoprirvi ciò che vi si
che vi si ritiene riposto; cercare qualcosa rovistando (anche nella locuz. frugare e
6. per estens. cercare di individuare qualcosa con l'osservazione attenta. magalotti
ant. ricerca minuziosa e attenta di qualcosa. lippi, 11-7: bel bello
disordi natamente, per cercare qualcosa; cercare qualcosa rovistando, frugando
natamente, per cercare qualcosa; cercare qualcosa rovistando, frugando.
diversi luoghi o locali in cerca di qualcosa o di qualcuno o allo scopo di ottenere
di qualcuno o allo scopo di ottenere qualcosa. firenzuola, 233: essendomi in
. tato minuziosamente alla ricerca di qualcosa. gigli, 4-140: se
essere tanto'. sità di dire qualcosa son pure forzati ad adoperare frasi
forte sentimento ai avversione nei confronti di qualcosa. l. bellini, 5-3-103
appello o riporre speranza e fiducia in qualcosa. latini, 3-50: ho errato
sottrarre alle ricerche o alle mire altrui qualcosa di prezioso o di particolarmente caro o
-con litote. non rifuggire da qualcosa o dal fare qualcosa: acconsentirvi di
non rifuggire da qualcosa o dal fare qualcosa: acconsentirvi di buon grado, accettare.
. non rifuggire: decidere di fare qualcosa. guerrazzi, 1-204: porcia,
anni, con la scusa che c'era qualcosa che lo rodeva dentro, anche dopo
rifulgènza, m'avevano dato idea di qualcosa che contenesse un fuoco segreto ed appartenesse
squadra. -in riga di qualcosa: in materia di, relativamente a
: in materia di, relativamente a qualcosa. alfieri, iii-1-154: posto pure
. imbriani, 1-261: aveva ormai qualcosa da fare, un pericolo da incontrare
8. trattenere qualcuno dal fare qualcosa. forteguerri, 22-3: la natura
e mezzo. -avvolgere, arrotolare qualcosa una o più volte; piegare le
.. ho bisogno intanto di guadagnare qualcosa. = comp. dal pref.
nell'epoca vittoriana par che sia risorto qualcosa della sanguigna e sprizzante rigogliosità degli elisabettiani
più accalcandosi intorno a qualcuno o a qualcosa. pulci, 7-38: tutto il
-dove? -lì, costì: c'è qualcosa che spinge, che respinge la blusa
peccato / mi s'attaccasse al corpo qualcosa! / (penso al gran puzzo,
e la consistenza quantitativa e numerica di qualcosa, per sapere se non manchi nulla
trovarsi. -anche: verificare periodicamente che qualcosa si conservi inalterato; curare che sia sempre
fama. 10. fare oggetto qualcosa di una considerazione specifica, di una
. subord.: porre cura che qualcosa si verifichi nel modo voluto. ammirato
avere attinenza, riferimento, rispondenza con qualcosa; essere in relazione, in dipendenza.
cleopatra. -intercorrere; verificarsi relativamente a qualcosa. porcacchi, i-374 not.:
stare dirimpetto; stare dalla parte di qualcosa. boccaccio, dee., 6-concl
; farsi scrupolo; vergognarsi di fare qualcosa. -non si riguardi: invito a
si riguardi: invito a fare liberamente qualcosa o, anche, a mettersi a
. -trattenersi, moderarsi nel fare qualcosa. bersezio, 4-13: l'intendente
estens.: che tiene conto di qualcosa, che vi presta attenzione. p
degli occhi con la quale si guarda qualcosa o qualcuno; la forza, il
una persona; spettacolo, immagine di qualcosa (e anche il ricordo di un'immagine
2. modo di percepire o di considerare qualcosa; punto di vista. -anche:
furto. -ponderatezza (nel considerare qualcosa). davila, 506: considerando
distolto (anche per timore) dal fare qualcosa; scrupolo. chiaro davanzati,
. -a, al riguardo di qualcosa: in rapporto, con qualcosa;
di qualcosa: in rapporto, con qualcosa; nei confronti, a proposito di qualcosa
qualcosa; nei confronti, a proposito di qualcosa. de dominici, iii-59: curioso
cose. -in paragone di qualcosa, rispetto a qualcosa. palamedès,
-in paragone di qualcosa, rispetto a qualcosa. palamedès, 43: io fui
altra vita. -a causa di qualcosa. carducci, iii-30-11: fin dal
. -avere al riguardo a fare qualcosa: aver scrupolo di farlo, trattenersi
riguardi. -avere riguardo a fare qualcosa: tendere, fare di tutto,
troppi incarichi. -aversi riguardo a qualcosa: averne cura in relazione a sé
riguardo alla vista. -avuto riguardo a qualcosa: tenutone conto; avutolo di mira
. -per quanto reso possibile da qualcosa. g. grimani, lxxx-3-899:
dovuti riguardi. -col riguardo di qualcosa: tenendone conto. buonarroti il
f f -fare riguardo a qualcosa: fame dipendere un risultato.
fa riguardo. -farsi riguardo di fare qualcosa: trattenersi, non osare, schermirsene
riguardo! -in riguardo a, di qualcosa: in rapporto con qualcosa; in
, di qualcosa: in rapporto con qualcosa; in confronto, rispetto a qualcosa.
qualcosa; in confronto, rispetto a qualcosa. bonarelli, 1-221: se la
altri uomini. -in dipendenza da qualcosa; a misura di essa. g
causa, tenuto conto, in nome di qualcosa. d. bartoli, 2-4-392:
-non avere riguardo a fare qualcosa: non peritarsene, non farsene un
. -per riguardo a o di qualcosa: per quanto la concerne.
lasciar pigliar pratiche. -tenere qualcosa sui riguardi: farci caso. mattio
che si trattiene per timidezza dal fare qualcosa. panzini, iii-665:
1-i-90: io avevo intanto trovato in lei qualcosa che addolciva le amarezze del mio cuore
, ecc.); rendere a qualcuno qualcosa dato in prestito (anche dietro corresponsione
interna della sovranità.. concedere (qualcosa di favorevole). egneri,
11. lasciar andare, non più trattenere qualcosa precedentemente afferrato ó scostato. alamanni
rilassati a un'indifferenza metafisica che aveva qualcosa di ignaro. 5. attuato
in un pasto. -fare rilievo di qualcosa: non mangiarla, avanzarla. giamboni
, che ef non vi sia rimasto qualcosa a sbocconcellare; qualcun di que'rilievi!
ritrosia, titubanza, resistenza a fare qualcosa. p. carafa, 1-515:
nella propria azione, smettere dal fare qualcosa; desistere dal perseguimento di ciò che
anello. -dipendere da qualcuno o da qualcosa che un evento non avvenga o non
, 9-164: ci rimarrebbe a dir qualcosa delle prospettive delle chiese, conventi,
il suo destino, / questo conta pur qualcosa. -mantenere una posizione. c
far rimanere. -reagire a qualcosa d'inaspettato. carducci, ii-1-55:
. -non avere intima connessione con qualcosa. de sanctis, i-107: quando
rimangono per la macchia. -rimanere qualcosa in dubbio a qualcuno: non riuscire
a riscuoter suoi crediti. -rimanere qualcosa sopra qualcuno: averne egli la responsabilità
: assumersi una responsabilità, rispondere di qualcosa. soffici, vi-102: vai.
8. segnare; fissare il luogo di qualcosa. petruccelli della gattina, 4-531:
sassi. -traccia appena visibile di qualcosa. sereni, 4-31: rimasuglio /
televisivoper catturare consensi e pubblico, ma qualcosa di più. « e tutta la società
{ rimbócco, rimbócchi). ripiegare qualcosa all'estremità, arrovesciarne una o più
rimboccatura, sf. il ripiegare qualcosa all'estremità, tarrovesciame una o più
10. per estens. dire, pronunciare qualcosa con voce altisonante o con tono solenne
. impiastricciarsi, imbrattarsi, avvoltolarsi in qualcosa. lalli, 10-102: quel cade
, lamentarsi dimostrando risentimento o scontento per qualcosa o contro qualcuno; borbottare.
prender le legnate, avevi rimediato a qualcosa? -impers. fazio, vi-13-36
un danno, un guasto; aggiustare qualcosa di rotto. statuti e ordini di
-sortire un effetto indesiderato, ottenere qualcosa di spiacevole. paolien, 119
vista; ripensare, riconsiderare alla luce di qualcosa di nuovo, di diverso.
il tenere conto di qualcuno o di qualcosa; consapevolezza. è. davanzati,
tornare. -avere rimembranza di fare qualcosa: non dimenticare mai di farla.
voluto. -non aver rimembranza di qualcosa: averla scordata. rinaldo d
-portare a qualcuno rimembranza di qualcosa: fargliela ricordare. re giovanni
indirizzare il ricordo a qualcuno o a qualcosa; avere il ricordo di qualcuno o
avere il ricordo di qualcuno o di qualcosa, ricordarsene. anonimo, i-472:
colà perfino ministro, della guerra o qualcosa del genere. 4. intr
memoria; ricordo che si serba di qualcosa o di qualcuno. leonardo, 9-40
». 2. rumore di qualcosa che rotola, di oggetti mossi o
di non venire a roma: la qualcosa non volle promettere... per la
è spasimo leggere. -accompagnato con qualcosa di profondamente diverso. grillo,
). ant. rimuovere e maneggiare qualcosa per ispezionarla. vita di
-per estens. maneggiare, smuovere qualcosa messe fatte a sua madre, che non
, la discussione, la decisione di qualcosa; procrastinare. -in partic.: stabilire
. -in partic.: stabilire che qualcosa sarà definito o attuato in una data precisa
-affidare la conferma di una previsione a qualcosa che avverrà in futuro. bandello
40. smettere o interrompere di fare qualcosa, rinunciarvi; distogliersi da un proposito
inutile un lavoro, un impegno; perdere qualcosa d'importante, alla quale si tiene
.: fare ritorno per prendere possesso di qualcosa, per riassumere una dignità o la
-per anton. ritornare a dedicarsi a qualcosa di buona lena;
buona lena; ritornare alla carica per ottenere qualcosa. cellini, 2-44 (379)
60. ripromettersi di fare qualcosa. -intr. con la particella pronom
-rimettere al caso: lasciare che qualcosa si determini casualmente. guicciardini,
opera perfetta. -rimettere a mano qualcosa: ritornare a occuparsene. sassetti,
. -rimettere a qualcuno i conti di qualcosa: rendergliene conto, fargliene ragguaglio.
si dimenticano. -rimettere d'anima in qualcosa: far qualcosa peccando mortalmente.
-rimettere d'anima in qualcosa: far qualcosa peccando mortalmente. tommaseo [s
colta. -rimettere la mano a qualcosa: v. mano, n. 47
corpo. -rimettere la penna in qualcosa: riscriverla, correggerla. carducci
. -rimettere nel possesso di qualcosa: v. possesso1, n.
menotti. -rimettersi in corso per qualcosa: ritornare in pari con le cose
. 19. -rimettersi in ordine di qualcosa: provvedersene. g. b.
. volgere lo sguardo verso o sopra qualcosa o qualcuno. francesco da barberino
. guardare intorno per trovare qualcuno o qualcosa; ricercare. chiaro davanzati, 12-7
colpisca il segno. 13. osservare qualcosa o qualcuno cogliendolo in una determinata condizione
voi. -ant. colpire nuovamente qualcosa (già danneggiato inprecedenza).
un'altra. quel che facevo prima ha qualcosa di buono come esercizio, come rimpasticciatura
opera molto vare nuovamente paura di qualcosa. pedantire (v.). impegnativa
rimpètró). letter. ottenere nuovamente qualcosa rivolgendo preghiere, suppliche, istanze accorate
davanti; anteriormente a qualcuno o a qualcosa (per lo più nella locuz. prepos
. a paragone di, in confronto a qualcosa o a qualcuno. pallavicino,
. -relativamente a qualcuno o a qualcosa, per quel che riguarda qualcuno o
, per quel che riguarda qualcuno o qualcosa. f. cetti, 1-i-53:
5. sm. parte anteriore di qualcosa. -in partic.: facciata di
: sentire spiacevolmente la mancanza di qualcosa in rapporto con la realtà presente, avvertita
sentimento doloroso per la perdita irrimediabile di qualcosa di caro o di prezioso; nostalgia
, rannicchiarsi dietro, sotto o contro qualcosa. -anche: appostarsi per vedere e
che non so come rimpiazzarlo. qualcosa. stampa periodica milanese, 1-8
rimpiccioliménto, sm. il far diventare qualcosa piu piccolo, il renderla meschina,
dovrà... rimpicciolirsi per esser qualcosa. alvaro, 15-277: essi discorrevano servendosi
là; e a riuscire così un qualcosa di simile a quelle testiere che stanno
-per estens. fornito abbondantemente di qualcosa. bonsanti, 4-281: un mondo
impossessarsi nuovamente; ritornare in possesso di qualcosa. tommaseo fs. v.]
gli esperti. 4. rimproverare qualcosa a qualcuno. fatti di cesare,
4. modo sgarbato e astioso di offrire qualcosa con superbia e disprezzo, rinfacciando il
). ant. rimproverare, rinfacciare qualcosa a qualcuno. iacopone,
fare oggetto di disapprovazione o di riprovazione qualcosa (rivolgendosi a chi ne è responsabile
pratolini, 9-796: come se digià avesse qualcosa da rimproverarsi. e proprio per via
, rimescolare; rovistare meticolosamente ricercando qualcosa. de bonis, 27:
discorso o un'argomento; avere sempre qualcosa in mente; elaborare sempre qualche pensiero
le cavi; tra sé rimugina sempre qualcosa. nievo, 538: rimuginava beatamente
ripensamento o meditazione; intensa considerazione di qualcosa nella mente. capuana, 12-186:
autorità pubblica); scostare; togliere qualcosa dalla posizione in cui è posto,
dalle quali queste restan prodotte. -rimestare qualcosa più volte o continua- mente.
non più visibili gli aspetti particolari di qualcosa (la distanza). documenti delle
gentilesca. pasolini, 10-264: quel qualcosa di 'corporalmente diverso', poi, che
. sostituire, anche più volte, con qualcosa di analogo, dello stesso tipo o
missioni nelle provincie più vicine. -permutare qualcosa con altro. chiose cagliaritane, 114
secolo. 8. disus. spostare qualcosa da un luogo o da una posizione
, adunco. calvino, 12-61: qualcosa nella forma del grappino, i quattro
mi rincaprìcció). incapricciarsi nuovamente di qualcosa o qualcuno. tommaseo [s
-disporsi con rinnovato coraggio a fare qualcosa; decidervisi, determinarvisi. bronzino
entusiasmo, coraggio e determinazione per fare qualcosa. varchi, v-51: dicesi ancora
. confidare, persuadersi di riuscire a fare qualcosa; sentirsi atto, pronto, idoneo
-darsi pace, farsi una ragione di qualcosa. sassetti, 239: un padre
partic., come invito a fare liberamente qualcosa. folgore di san gimignano, xxxv-ii-409
, ogg. della persona alla quale qualcosa dispiace. m. soriano, lii-3-351
5. importare di aualcuno o di qualcosa. de jennaro, 1-171: non
provare rammarico, dispiacere, disappunto per qualcosa. leti, 6-ii-320: i soldati
8. locuz. -farsi, lasciarsi rincrescere qualcosa, di fare qualcosa: trovarlo spiacevole
, lasciarsi rincrescere qualcosa, di fare qualcosa: trovarlo spiacevole, insopportabile; farsene
l'orso. -restio a fare qualcosa, contrariato dal doverla fare.
fastidio, avversione; sazietà spiacevole di qualcosa; tedio, noia, disgusto (e
4. che dimostra dispiacere nel fare qualcosa. -anche con metonimia. fenoglio
2. che si è dispiaciuto di qualcosa; che ne ha tratto disappunto,
aspramente, in modo risentito, di qualcosa. c. campana, ii-3-6-115:
, agg. che vale a rinfacciare qualcosa. bergantini [s. v.
figur. rinunciare a dire, a sostenere qualcosa; ricacciare un'intenzione, un proposito
se stessi, benché possano condurre a qualcosa di importante; e ogni piccola notizia
o la fama di qualcuno o di qualcosa; riportare alla mente (anche in formule
, credevo di aver da ultimo inteso qualcosa, e lei mi ringarbuglia tutto daccapo.
un anno. x. riprendersi qualcosa che era stato sottratto. viani,
non sapere chi ringraziare di o per qualcosa: non conoscere l'identità della persona
la gioventù e la fede. farò ancora qualcosa di depaese, / però che fui
-vedere testimoniato (una vicenda, in qualcosa che la simboleggia). alfieri
-offuscare, ottundere la percezione di qualcosa. de sanctis, ii-13-352: non
una tentazione, la voglia di fare qualcosa; sottomettere alla volontà, alla ragionevolezza
-rintuzzarsi a qualcuno l'animo di fare qualcosa: non averne più voglia, distogliersene
di una prerogativa, del godimento di qualcosa o della legittima aspettativa di un'eredità
? -di soggetti inanimati: non avere qualcosa. manzini, 16-86: nei sobborghi
. 3. desistere dal fare qualcosa, dal coltivare una speranza, dal
7. tr. abbandonare di propria volontà qualcosa che si possiede o di cui si
. 9. smettere di desiderare qualcosa, di valersi di una prerogativa di
diritto, o il privilegio di fare qualcosa; abbandonare un incarico o una carica
prop. subord.: rifiutare di fare qualcosa. cavalca, 20-30: la qual
letter. annunciare, riferire; comunicare qualcosa; rendere noto, un fatto o
. della persona a cui si comunica qualcosa e della cosa che è annunciata.
d'acqua. 2. trovare qualcosa per caso, senza averla espressamente cercata
in chiaro; scoprire la causa di qualcosa; giungere a comprendere, a spiegare
io potea / di questo fatto rinvenir qualcosa? berchet, 59: i nomi di
rinvenirsi chi sappia dare la ragione di qualcosa: non esserci nessuno che sappia indicarla.
. e sm. che ritrova casualmente qualcosa. capuana, 1-iii-75: si
let- ter. trasformarsi; mutarsi in qualcosa di diverso o di opposto.
-eccitare, spingere vigorosamente a fare qualcosa. - anche assol. bontempi
2. possibilità di offrire o restituire qualcosa a qualcuno. strambotti anonimi,
le ciglia / e le pupille cercaron qualcosa. rinvivorito, v. rinvigorito
nel fango. 4. passare qualcosa in una polvere in modo che questa
condizione, anche viziosa, o di qualcosa; cro- giolarvisi. magalotti [
boine, cxxi-iii-60: sento il bisogno di qualcosa che mi riordini. -rifl
.): non avere sosta nel fare qualcosa, dedicarvisi continuamente senza riuscire a
che è facil cosa lasciamo o scambiamo qualcosa. pananti, ii-278: due ciarlatani
(la mancanza o l'insufficienza di qualcosa). faldella, i-2-35: stante
dentro una scena ove stava per accadere qualcosa che tutti sapevano già, ch'era decisa
soprascritto; ed in questo mezzo lui penserebbe qualcosa e io pensassi e riparleremci.
il coprire, il proteggere « qualcuno o qualcosa da intemperie, fattori nocivi, intrusioni
7. prendere la propria parte di qualcosa, partecipando a una spartizione.
memoria, rammentare; porre mente a qualcosa. -anche: ripetere mentalmente, come
, riascoltarne le voci, illudermi che qualcosa di loro mi restasse. -introduce
tere). battere, colpire ripetutamente qualcosa con le mani o con l'ausilio
2. rifl. rifarsi persuaso di qualcosa. leopardi, i-346: dopo la
: come ammonimento a chi ha fatto qualcosa di spiacevole o un errore; a
che non s'intende ridire o rifare qualcosa (con riferimento all'aneddoto del famoso
. -fare il ripetio: ripetere qualcosa per l'ennesima volta. buonarroti
. pasolini, 9-174: c'è qualcosa di più che dell'ingenuità e dello
un'azione, il fare di nuovo qualcosa, l'eseguire nuovamente. -anche:
saputa, ma s'illudono cne cambi qualcosa. -situazione che ne ripete un'
-al figur.: che pone rimedio a qualcosa (con riferimento a dio).
-figur. ritornare a chiedere con umiltà qualcosa a qualcuno; postulare con importuna insistenza
; postulare con importuna insistenza per ottenere qualcosa. foscolo, xvii-131: gentil mia
ripiegaménto, sm. il piegare di nuovo qualcosa, dopo averlo dispiegato; il piegare
, dopo averlo dispiegato; il piegare qualcosa più volte. baldelli,
pane. 20. adattarsi a fare qualcosa rinunciando a un progetto migliore; abbandonare
13. locuz. -andare al ripiego di qualcosa: cercare di porvi rimedio.
il ripiego! -prendere ripiego di fare qualcosa: ricorrervi come a un espediente,
, sm. ant. il ripigliare qualcosa. -ripigliaménto della carne, del corpo-
ripiglio). ritornare in possesso di qualcosa che si è perduto, riprendere; ricevere
si è perduto, riprendere; ricevere qualcosa da altri o riappropriarsene. -in partic
perché. -come esortazione a riprendersi qualcosa da parte di chi non la vuole
quattrini: vendere, o rivendere, qualcosa al prezzo di costo, senza guadagno.
piacerà ». -ripigliare parte in qualcosa: ingerirvisi nuovamente. carducci, iii-5-519
ripigliar possesso di sé. -ripigliare qualcosa a oltraggio, a ingiuria: considerarla
s'accesero in ira. -ripigliare qualcosa in mala, in cattiva parte:
). ridare o offrire di nuovo qualcosa a qualcuno. dante, inf,
nuovamente la mano nel gesto di afferrare qualcosa. - anche al figur. carducci
il proprio impegno o intendimento a fare qualcosa o darvi la propria collaborazione. gemelli
proprie ragioni o la propria fortuna in qualcosa o in qualcuno. loredano,
di muoversi. -fissare l'attenzione su qualcosa. guerrazzi, 6-568: a dante
dita quasi per contarla. -lasciare qualcosa in dimenticanza. chiabrera, 1-iv-192:
. portare indietro; trasportare, recare qualcosa al luogo d'origine; ricollocare nel
. 3. riconsegnare, restituire qualcosa a una persona. boccaccio, dee
nuovamente lo sguardo o l'attenzione su qualcosa. delfico, iii-623: la revisione
4. fissato, applicato sopra qualcosa (una parte metallica, un pezzo
., quando m'immaginai di capirci qualcosa, crac: ci ho rimesso guadagno e
a fiutare il prete di passaggio che ha qualcosa da chiedere, cagionando forse qualche disturbo
-mettersi il cervello in riposo di qualcosa: rasse- gnarvisi, mettersi il cuore
usato per riporvi, conservarvi o custodirvi qualcosa, per lo più in quantità limitata
[s. v. j: se qualcosa troveranno de'frutti di carità riposto nelle
ripremuto indietro. -poggiare su qualcosa una parte del corpo comprimendola.
. prendere). prendere di nuovo qualcosa in mano; impugnare, afferrare un oggetto
. beltramelli, iii-222: pensavo a qualcosa di sinistro né mi decidevo a riprender
presenta. 2. il riprendere qualcosa, l'impossessarsene di nuovo.
2. che si impossessa nuovamente di qualcosa. tommaseo [s. v.
di fare cotale benedizione. -mettere qualcosa a riprensione a qualcuno: imputargliela a
era un canto triste e crudele, qualcosa di solitario suonava in quelle voci, in
, 5-82: eppure a questi versi qualcosa di soffocato ma tenace deve ancora rispondere
. 5. riprendere a fare qualcosa. gigli, 5-15: via,
. riporre una speranza o un'attesa in qualcosa o in qualcuno; aspettarsi, sperare
4. avere l'intenzione di fare qualcosa o nutrire il proposito di comportarsi in
per lo più ottenuta in contraccambio di qualcosa); rinnovamento di una promessa,
2. il ripromettersi, l'attendersi qualcosa; speranza. cavalca, ii-63:
: tentare nuovamente di indurre qualcuno a qualcosa. belfradelli, xvti-296-17: poi vi
la particella pronom. ritentare di fare qualcosa; ingegnarsi in un nuovo o ulteriore
longhi, 1-i-1-250: saraceni si riprovò a qualcosa di simile nei suoi musicanti della sala
. 4. respingere, rigettare qualcosa (con riferimento sia a oggetti concreti
, 1-iii-667: il grido ossessionava, con qualcosa di straziante e di ripugnante insieme,
quell'andare spontaneamente dal questore a rivelar qualcosa, a dare informazioni, ripugna! de
[ica tanto. -perché non prendi qualcosa? -ci vorrebbe verdura, molta verdura
. un atto 'tranchant'e definitivo, è qualcosa di continuo di ripetentesi, di ripullulante
parere le ripulse inviti: saper rifiutare qualcosa o respingere qualcuno con grande abilità e
. incitare, stimolare ripetutamente a fare qualcosa; indurre, spingere. -anche in relazione
riquadri l'occhio. -riquadrare qualcosa a qualcuno: andargli a genio,
locuz. fare torlo e la risaldatura di qualcosa: darvi totale compimento. nievo
qualunque momento di commozione estatica davanti a qualcosa del mondo, si trova che ci commoviamo
di potenza. -ritenere che qualcosa abbia inizio in un punto preciso del
alle fonti: individuare l'origine di qualcosa. a. penili [in civiltà
pigli troppo risalto. -trarre risalto da qualcosa: riceverne evidenza. e. cecchi
se non sbaglio. potevi trovare questa volta qualcosa di più nuovo, di meno risaputo
gettare di nuovo con forza un oggetto contro qualcosa. e. l.
-riscaldarsi la memoria: scordarsi di qualcosa. costo, 2-107: inanimito da'
e segue con attenzione la vicenda. qualcosa di ardente e di pugnace sembra aguzzare
. locuz. -a, con rischio di qualcosa: nell'eventualità di subire un danno
, trovarsi, venire a rischio di qualcosa: essere soggetto o esposto a un'eventualità
-correre, portare rischio o il rischio di qualcosa: essere esposto all'eventualità di un
-riscontra a: di fronte a un qualcosa. s. bernardino da siena,
trovare di fronte a sé, vedere qualcosa (in partic. un elemento paesistico)
14. per estens. urtare con violenza qualcosa o qualcuno; sbattervi dentro. -anche
. avere relazione di stretta simiglianza con qualcosa; corrispondere, collimare, concordare (
18. trovarsi d'accordo con qualcuno o qualcosa. machiavelli, 1-iii-578: li piacque
. io. essere appropriato a qualcosa; confarvisi. machiavelli, 1-vili-io
di un altro. -fare riscontro a qualcosa: essere collocato in posizione corrispondente,
parlate siciliane e 4 copertine. -porre qualcosa in nscontro ad altro: attribuirgli pari
. -per estens. l'incappare in qualcosa. m. adriani, 3-4-209:
che troverebbero buon riscontro. -mettere qualcosa a riscontro di qualcuno: opporglielo,
contrapposizione, antitesi. -fare riscontro a qualcosa: contrapporglisi. e. cecchi,
-a, al riscontro a, di qualcosa 0 qualcuno: di fronte, dirimpetto
. -in riscontro a, di qualcosa: di fronte. targioni tozzetti,
dell'aria. -in cambio di qualcosa. canaldo, 36: guarda che
la morte. -in conseguenza di qualcosa. pallavicino, lx-1-180: si consideri
-in contrapposizione, in antitesi a qualcosa. rajberti, 4-145: il parini
latrine. -per riscontro a qualcosa: dirimpetto. bandella, 1-2 (
cabra. 2. scrivere nuovamente qualcosa che si è cancellato o strappato o
. prendere in conto proprio la parte di qualcosa di propria spettanza. torricelli,
subito); derivare un beneficio da qualcosa. -anche assol. bencivenni [
. 13. pagare il fio di qualcosa, scontare il male fatto ad altri
degli scopi prefissi; incitare a fare qualcosa, indurre nuovamente all'azione. cino
riscuotono ai dolori. -farsi avvertito di qualcosa. vico, 4-i-828: a'quai
affrettarsi, volgersi con sollecitudine a fare qualcosa; decidersi una buona volta a farla.
strizzarli quella risecchita genia, perché gemano qualcosa di buono. tapini, 27-20: sei
il piede. io. consistere in qualcosa, esserne determinato, fondarvisi, produrvisi
la facoltà di fare o d'imporre qualcosa e, in partic., quella
). ant. riprendere a fare qualcosa. attribuito a iacopone [crusca]
8. segnale di essersi accorti di qualcosa. monti, i-5: quello che
d'avere. -acuta percezione di qualcosa. r. longhi, 1-i-1-4:
11. sentirsi in grado di fare qualcosa. parini, 981: se ella
conservare con cura, tenere da parte qualcosa in un luogo sicuro o segreto, sia
e nelle mie aberrazioni. -destinare qualcosa a un uso o a un fine.
di compiere un'azione o di discutere qualcosa in un tempo successivo o di dare
a bocca: riservarsi di riferire verbalmente qualcosa. giuliano de'medici, 44:
. -attribuito in modo esclusivo a qualcosa. e. cecchi, 2-50:
avesse data commissione a costui di trattare qualcosa col papa, ch'ei l'avesse
sol nelle visite. -con riserbo di qualcosa: fatta salva la validità di un'
tutti i buoni. -fare riserbo di qualcosa: custodirlo nella memoria, fame tesoro
nasce continuamente con la civiltà: tica di qualcosa; condizione a cui è subordinata la
, tenere in serbo o a disposizione qualcosa, per usarla successivamente o per altri
poi che lo stile di caravaggio era qualcosa di troppo scarno e riservato per un
o che viene posta all'accettazione di qualcosa; eccezione, restrizione. -senza riservo
9. ant. provvedere, procurare che qualcosa avvenga (in relazione con una prop
. ant. preoccuparsi, avere paura di qualcosa. catzelu [guevara], i-56
considerazione, attenzione, il tenere presente qualcosa; il conformarsi a una regola, obbedienza
a una legge. -avere risguardo a qualcosa: saperla valutare, darle la giusta
strampalata idea dello zucchetto paonazzo era uscito qualcosa di vivo: 'del vivo'. bacchetli,
farsi ammaccar tossa, o a risicar qualcosa di peggio. tommaseo, 15-233: chi
voce). manzini, 13-328: qualcosa estremamente labile ed intimo: come il
, ché e'parla poco: ditemi / qualcosa voi, è ei fungo di risico
. locuz. -a, con risico di qualcosa: con l'eventualità o la possibilità
, 13-xi-1988], 3: serve a qualcosa risillabarsi parole eterne? la verità è
smaniare di nuovo, violentemente, per qualcosa. fenoglio, 5-i-429: johnny rismaniò
desiderio. -dare riso a qualcuno su qualcosa: suscitarne l'ilarità ironizzando su pregiudizi
del nso. -mettere in riso qualcosa o qualcuno: scherzarvi sopra; canzonarlo
. -pigliare, prendere a riso qualcosa: fame motivo di scherno e di
un pezzo. -decidersi a fare qualcosa. guicciardini, i-59: restava la
il cilindro risonante e adesso s'aspettava qualcosa dall'universo. -figur. vivamente
, 8-22: quando al messico osservai qualcosa di simile, mi chiedevo se accanto a
con la particella pronom. ricordarsi di qualcosa o di qualcuno. 5. maffei
. -risparmiarsi la fatica di fare qualcosa: fare a meno di compiere un'
era possibile. 6. usare qualcosa con riguardo e cautela; non sciuparlo
. moretti, ii-045: oggi posseggo qualcosa, 'ergo sum'. faccio parte insomma
: rispetto a, in rapporto con qualcosa (e introduce un compì, di
riguardo nei confronti o in rapporto con qualcosa; relazione, attinenza a qualcosa;
rapporto con qualcosa; relazione, attinenza a qualcosa; rapporto fra due o più realtà
. cura, impegno, zelo nel fare qualcosa. bambagiuoli, xxxvii-42: o avarizia
leggenda aurea volgar., 387: la qualcosa rispianando la detta vedova con molte lagrime
, 12-155: c'è in lui qualcosa di raro. « quella rispondenza così stretta
sorrise, in un modo che aveva qualcosa cu femminile e insieme sdegnoso. sono le
2. mandare fuori dalla bocca con violenza qualcosa che vi è entrato accidentalmente.
gli risputa. -espellere dalla bocca qualcosa che, assaggiato volontariamente, non si
). ant. lacerare di nuovo qualcosa, facendola rabbiosamente a brandelli più piccoli
. 2. collocare o sistemare nuovamente qualcosa nel luogo e nel modo in cui
si è intenti; fermarsi nel fare qualcosa. -non ristare: andare avanti in
i propri sentimenti; trattenersi dal fare qualcosa, tenersi da parte, non interferire
ristando. 11. accontentarsi di qualcosa, limitarvisi, attenervisi; tenersi soddisfatto
», 8-iii-1986], 3: qualcosa che sancisca la fine dell'attuale indifferenza
per la 'galleria contemporanea'. così verrà qualcosa a ristorarci dalla insipiente barbarie.
abituali frequentatori della farmacia, ci fosse qualcosa da scoprire. 3. in condizioni
o. ant. costretto a fare qualcosa.. gregorio magno volgar. [
azione, a una decisione, a fare qualcosa. guido delle colonne volgar.,
me, se mi accade di vederne qualcosa, questa notizia è procurata unicamente dall'
mi ritardino? -cercare di impedire qualcosa a qualcuno. tasso, 1-1-31:
-non essere in grado di fare o percepire qualcosa. cancogni, 224: serra venne
arrivare, il partire o il fare qualcosa dopo l'orario fissato. -anche:
, con i denti) qualcuno o qualcosa, per lo più saldamente; trattenere opponendosi
linguetta l. -fissare, legare qualcosa ad altro. soderini, iii-337:
ritenghinsi. -tenere appiccicato a sé qualcosa. imperato, 1-14-5: la pietra
5. tenere o continuare a tenere qualcosa per sé o presso di sé,
essi o di tutto. -acquistare qualcosa per una certa somma. libro di
. -mettere da parte, serbare qualcosa per qualcuno. zucchetti, 52:
donne inglesi. -evitare di fare qualcosa. sacchetti, 188-108: quello che
con un'aria più montanina, con qualcosa dell'ovile e del presepe. alvaro,
esagerazione col contrapposto. -usare tuttora qualcosa. muratori, 7-ii-4: qui a
, se stessi, un animale o qualcosa) a rimanere in una determinata condizione
figlia. -servire o contribuire a mantenere qualcosa in una determinata posizione (anche in
fronte le ciocche prolisse. -conservare qualcosa nelle condizioni originarie, impedendo che si
o la memoria di qualcuno o di qualcosa: tenerlo ben presente nella mente,
ant. il trattenere presso di sé qualcosa. ottimo, i-105: le spezie
al fine di impedire la fuoriuscita di qualcosa. crescenzi volgar., 2-23:
gli impulsi, di trattenersi dal fare qualcosa, di conservare un segreto, di
locuz. fare la ritentiva: tenere fermo qualcosa. biringuccio, 2-139: di quel
3. contenuto, racchiuso altintemo di qualcosa. g. del pap>a, 3-77
-capacità muscolare di afferrare e trattenere qualcosa. fasciculo di medicina volgare, 34
ìsguardo. 2. tirare qualcosa in una data direzione, anche facendola
un dato luogo, per avvicinarlo a qualcosa. -anche in contesto figur., con
simil. e al figur. farsi consegnare qualcosa di cui si è destinatari, che
io. porre al riparo o al sicuro qualcosa in un dato luogo; riporre beni
da un impegno; trattenerlo dal compiere qualcosa. caviceo, 1-94: non è
ritirata agli estremi apposti. -riferire qualcosa a un dato ambito d'azione, a
; ottenerlo da qualcuno; ricavarlo da qualcosa. bandello, 2-30 (i-1027)
in feconde rugiade. -trarre da qualcosa una sensazione, una sofferenza. l
, farsi da una parte rispetto a qualcosa o a qualcuno. manzoni, pr
. -spostarsi, distogliersi da qualcosa (lo sguardo, l'interesse)
fu in quella voluta pubblicità... qualcosa di più che una semplice dimissione dwpiegato
particolarità, domani. -astenersi dal compiere qualcosa che si aveva intenzione di fare;
. -ritirare la mano dal fare qualcosa: v. mano, n.
l'arretrare, l'indietreggiare rispetto a qualcosa; la possibilità di ritirarsi da un
, l'indietreggiare, l'allontanarsi da qualcosa. -in partic.: abbandono di un
7. il tirare, lo spostare qualcosa all'indietro. -di ritiro (con
.): che serve a spostare qualcosa all'indietro. stratico, 1-i-333:
russi. 10. il ritirare qualcosa (una merce, una pubblicazione)
si muoveva pigiati, soprattutto quando suonavano qualcosa come una beguine da potersi ritmare sopra
mariti. 9. modo di fare qualcosa, di agire, di comportarsi;
usuale. grafi 5-914: datemi pur qualcosa, / qualcosina da mangiare. /
vietare a una persona l'uso di qualcosa. pavese, 4-102: benché gli
quel ch'io dirò. -ritorcere qualcosa di mano a qualcuno: strappargliela di
trascinato, piuttosto che trascinare egli medesimo qualcosa. a. c. quintavalle [«
-riportare lo sguardo su qualcuno o su qualcosa. dante, par., 10-133
. accingersi nuovamente o rimettersi a fare qualcosa; ricominciare a svolgere un compito, una
. ij. mutarsi in qualcosa d'altro, di diverso e, in
chimica, biologica, ecc.; diventare qualcosa di diverso, tramutarsi in altro da
processo che è stato interrotto; rimettere qualcosa nel luogo e nell'ordine in cui
primitiva. 23. far riavere qualcosa al proprietario; restituire denaro avuto in
avevi tolto? 24. restituire qualcosa a chi l'ha donata e concessa.
notte e dia. -ritornare indietro qualcosa: fare come se non fosse successa
mai ritornata. -fare ritornata a qualcosa: volgersi nuovamente a trattarne.
antico. 7. mutato in qualcosa di diverso (una situazione).
soldi. 8. riconsegna di qualcosa a chi l'ha spedita, perduta
fatto ritorno. -fare ritorno a qualcosa: riprendere un'attività temporaneamente interrotta.
pensiero o nel pensiero sopra o a qualcosa: ripensarvi, cercare di ricordare.
. attorcigliato su se stesso o intorno a qualcosa. boiardo, 2-4-30:
dalla parte opposta, o rispetto a qualcosa; ritirare. -in partic.: tirare
o i desideri da qualcuno o da qualcosa. ubertino d'arezzo, xvti-807-8:
-trasportare qualcosa da un luogo a un altro.
contrari desideri. 6. raffigurare qualcosa o qualcuno con le tecniche delle arti
riprendere le caratteristiche o le peculiarità di qualcosa. botta, 6-i-518: viveva poi
9. ottenere, conseguire qualcosa, in partic. un vantaggio,
, baratti. -ritirare, farsi consegnare qualcosa di cui si è destinatari, che
retraire a consolazione. -imputare qualcosa a colpa, a scortesia. paganino
donna giuditta. -derivare caratteristiche da qualcosa. tommaseo [s. v.
si rife- rissono. -assomigliare a qualcosa (o, anche, a un animale
21. parlare di qualcuno o di qualcosa; trattare di un argomento.
, tirarsi indietro, ritirarsi rispetto a qualcosa o a qualcuno. dante, inf
, infondere a propria volta in altri qualcosa che si è ricevuto o ci è stato
. nelle espressioni far ritratto da, di qualcosa. boccaccio, dee., 2-8
), sf. il ritrarsi da qualcosa. -in partic.: astensione da
. l'essere restio, recalcitrante a fare qualcosa. giacco, 172: sono non
disponibilità, contrarietà, riluttanza a fare qualcosa; resistenza a un comando; avversione,
7. riluttante, mal disposto a fare qualcosa; che lo fa malvolentieri e solo
di apposita ricerca oppure casualmente, di qualcosa che era andato smarrito o disperso;
4. trovare in modo fortuito qualcosa che era andato smarrito o disperso.
l'antico manufatto. 6. vedere qualcosa che già si è visto o si conosce
in chiaro; scoprire la causa di qualcosa; giungere a comprendere, a spiegare
. 24. inventare, ideare qualcosa di nuovo (un'arte, una
n. 28. -ritrovare a fare qualcosa: avere la possibilità di compiere un'
detta città. -ritrovare fra i piedi qualcosa o qualcuno: incappare in una persona
seguito ad apposite ricerche oppure casualmente, qualcosa che era andato smarrito o disperso.
per primo, facendolo entrare nell'uso, qualcosa di nuovo (come macchine, strumenti
con l'essere incomprensìbili ai più, qualcosa come rituali e formule magiche. piovene
sm. letter. il rituffare qualcuno o qualcosa nell'acqua. p.
essere capace o in grado di fare qualcosa, averne la possibilità (anche in
il miracolo per cui questo corrisponde a qualcosa. -con riferimento a un soggetto
accettata. -distaccarsi dalle rive di qualcosa: allontanarsene; differenziarsene. alvaro
ripetutamente uso, servirsi più volte di qualcosa, avvalersi. carteggio inedito d'artisti
. che riconosce a qualcuno o a qualcosa un valore, un'importanza precedentemente negati
in precedenza negati a qualcuno o a qualcosa (con particolare riferimento a fenomeni culturali
e loro fosse corso in anni lontani qualcosa di poco piacevole, da non rivangare.
2. riuscire a toccare, ad afferrare qualcosa protendendosi verso di essa. documenti
te perdeo. 4. vedere qualcosa o qualcuno nel ricordo come fu visto
o narrativa; avere presente timmagine di qualcosa. petrarca, 249-5: t la
più volte e minutamente lo stato di qualcosa, verificando che sia in buone condizioni
ritrovano su il confine. -controllare che qualcosa sia compiuto secondo gli ordini; accertarsi
ordini; accertarsi direttamente dell'andamento di qualcosa. documenti della milizia italiana, i-549
è più nulla da sperare riguardo a qualcosa. fagiuoli [tommaseo]: se
portarci la libertà. -a rivederci qualcosa: per indicare che la si perderà
mano di persone virtuose e buone a qualcosa, che del continuo conversavano insieme e
rivede una. -rivedere conto di qualcosa: averne ragguaglio. machiavelli, 1-i-254
predato. -rivedere i conti di qualcosa: criticarlo, correggerlo. b.
tolti a sospetto. -far credere qualcosa (in relazione con una prop.
esso soggetti? 3. far ritrovare qualcosa che è stato nascosto o smarrito;
smarrito; confessare dove si è nascosto qualcosa; individuarne il nascondiglio. leggenda
letter. atto a rivelare o svelare qualcosa. b. fioretti, 2-4-127
, e il conto toma, c'è qualcosa in loro, qualcosa di magico,
, c'è qualcosa in loro, qualcosa di magico, di rivelatorio: lo sapevano
dello spirito, del profondo significato di qualcosa. ghislanzoni, 4-114: egli volge
tutte le divinità maschili e femminili, qualcosa d'immensamente sereno, vera rivelazione musicale
indicazione del luogo in cui è nascosto qualcosa la cui provenienza è furtiva o la
, e sommi aggirato aggirato per torre qualcosa da cena; e in fine, ogni
. 7. provenire, derivare da qualcosa (un vantaggio, una nomea)
2. per estens. illuminare debolmente qualcosa o qualcuno (una luce).
8. per estens. proiettarsi su qualcosa illuminandolo o, anche, incendiandolo;
5. apprezzamento e ammirazione per qualcosa, per l'eccezionaiità che lo contraddistingue
. -attenzione, delicatezza nel maneggiare qualcosa. lauro, 2-95: virite è
con severità di sentenze. -apprezzare qualcosa, attribuirvi grande valore, concreto o
timore riverenziali che in alcuni momenti diventavano qualcosa d'altro e di più. -timore
a stare alla larga da qualcuno o da qualcosa. pasini, 27-964: benché sapessi
destinatario a cui si deve consegnare personamente qualcosa. verga, 1-240: quella povera
far ricadere su qualcuno la responsabilità di qualcosa. a. arbasino (« repubblica
, tessuti, abiti); distendere qualcosa con la parte rovescia verso l'alto
23. il contrario, l'opposto di qualcosa. anonimo genovese, 1-1-300: ma
-cominciando dall'ultima parte (fare qualcosa). boccamazza, i-1-319: questa
riversa. -prendere cammino riverso a qualcosa: fare tutto il contrario.
-scrutinare il diritto e il riverso di qualcosa: esaminarlo sotto tutti gli aspetti.
/ che tutti i giorni manca lor qualcosa. / tutti i giorni! non dico
assoluta- mente di fare o di dire qualcosa. ovidio volgar., 6-773:
un luogo alla ricerca di qualcuno o qualcosa. ritmo nenciale, 211:
'scurrilità'. -passare in rivista qualcosa: guardare con concentrazione, sottoporre a
semesi, soprattutto nel vecchio fattori, qualcosa dell'angelico tornava a rivivere, non
abbracciandomi. 5. vendere qualcosa di scarso valore, facendo credere che
sguardo o il volto verso qualcuno o qualcosa dopo un intervallo di tempo più o
-dirigere, indirizzare verso qualcuno o qualcosa lo sguardo; trasferire l'attenzione da
più alla ricerca di qualcuno o di qualcosa (anche nell'espressione rivolgere in giro)
bene a favore di qualcuno; devolvere qualcosa a uno scopo diverso da quello prestabilito
un'inclinazione, ecc. verso qualcuno o qualcosa. boccaccio, dee., 4-10
in faccia. -rivolgere la mano a qualcosa: attendere a un'attività, a
. -rivolgere vocchio o gli occhi a qualcosa: v. occhio, n.
che dalla viscere di essa sarebbe nato qualcosa di cui nessuno antivedeva i lineamenti.
come fai tu ». -rivolgere qualcosa verso l'estemo, rovesciare la parte
sono grandi. -mutare, cambiare qualcosa nel suo opposto; ribaltare una situazione
15. rivolgersi a qualcuno per ottenere qualcosa, per raggiungere un determinato scopo.
, trasfomarsi, evolversi, risolversi in qualcosa di diverso o di opposto. antonio
ribrezzo e repulsione verso qualcuno o per qualcosa. moravia, vii-io: appena
4. voltato verso qualcuno o qualcosa (una persona, lo sguardo)
q. cambiato, trasformato in qualcosa di diverso o ai opposto. -anche
trasformato, cambiato per lo più in qualcosa di totalmente diverso. bibbia volgar.
capovolgimento, arrotolamento brusco e improvviso di qualcosa. faldella, ii-2-308: quindi,
4. spostare, distogliere lo sguardo da qualcosa. -anche in un contesto figur.
. -rizzare vaia: accingersi a fare qualcosa. pagliaresi, xliii-164: per lo
sf. marin. il fermare saldamente qualcosa allo scafo con rizze. -anche: la
ho da farle de'rimproveri. ho qualcosa contro di lui). -avere
in robivec- chio, alla ricerca di qualcosa di meno schifoso da mettervi i piedi
, ma vi è nel suo mosaico qualcosa che particolarmente ci attrae, ed è
con quelli lì c'era da scastagnare qualcosa..., gli apparecchiò una pietanzina
i-419: ecco premere e sporgere dal buco qualcosa di scuro, di soffice, di
rùito, ruto). pregare qualcuno di qualcosa; chiedergli che compia un'azione,
. ant. interrogare qualcuno relativamente a qualcosa. cicerchia, xliii-327: i'parla'
, n. 14. -guardarsi da qualcosa come dalla rogna: evi
la bellezza della vita umana parve sempre qualcosa che c'era stata e non c'era
dal pulci a torquato tasso, c'è qualcosa di artificioso e di teatrale, vi
che il romanzo 'rosa'sta diventando qualcosa come un artigianato, un lavoro remunerativo
. -aspettarsi tutte rose: attendersi qualcosa di facile e piacevole, senza contrarietà
spine: credere di poter conseguire facilmente qualcosa di arduo, senza incontrare difficoltà.
sé la rosa: godere lietamente di qualcosa, lasciando agli altri i guai.
guerra sia tutto rose. -essere qualcosa rose e fiori: v. fiore1
fiore1, n. 28. -essere qualcosa rose e viole: essere piacevole e
la rosa: andare in cerca di qualcosa di spiacevole, invece di attenersi a
e sa gran 'bota'. -spargere qualcosa di rose: farlo apparire piacevole,
spargono delle rose su tutto. -stare qualcosa come rose fra gli sterpi: spiccare
4. locuz. -bere qualcosa come il rosolio: credervi senza esercitare
appoggiò col gomito al banco. -vuole qualcosa? -balbettò lei. -un bicchiere di
emozione (per istintiva reazione di difesa da qualcosa che imbarazza e mette a disagio,
dietro. -mettere il rostro in qualcosa: interessarsi, occuparsi di ciò che
. per estens. volgersi intorno o verso qualcosa o qualcuno (lo sguardo).
rotolando pneumatici. -far girare qualcosa fra i palmi delle mani imprimendogli un
-in modo da far cadere a terra qualcosa. bergantini, 1-253: fu già
/ dal grembiule. -facendo girare qualcosa più volte su se stessa.
ant. misura della sezione circolare di qualcosa. vignali, 81: fra la
-sm. forma sferica o sferoidale di qualcosa. m. savonarola, 1-139:
: indurlo a fare o a credere qualcosa. bacchetti, 2-xxiv-161: per sviarlo
cortile, ogni terrazzo, è stato qualcosa per qualcuno. -sconnesso, sfasciato
; spargere addosso a qualcuno o sopra qualcosa. caro, i-275: talora che
mera dubitazione. -riferire ad altri qualcosa di cui si è venuti a conoscenza
tutto il rovescio. -mandare a rovescio qualcosa: fame un uso improprio. caro
una casa o una sua parte cercando qualcosa in ogni angolo. alberti, 341
, un cassetto, curiosando o cercando qualcosa. brancati, 3-224: rimasto solo
da caccia. 3. perquisire qualcosa o qualcuno. ariosto, 1-iv-232:
di passioni prepotenti, sbozza rozzamente qualcosa che diventerà il contenuto dell'arte di
tua conserva, troppo fedele alle coste, qualcosa ti ruba. -prendere quanto più
tubi fosse l'unica capace di far apparire qualcosa nelle lenti. -chiedere pressantemente
11. locuz. - parere rubato a qualcosa: a denotare la simiglianza con qualcosa
qualcosa: a denotare la simiglianza con qualcosa. d'annunzio, iv-3-35: quando
-per dare la misura del pregio di qualcosa. piovene, 15-127: seppe che
5. locuz. -aprire il rubinetto di qualcosa: dedi- carvisi estemporaneamente. montale
in piedi, aprir la porta, far qualcosa di materiale, di tangibile.
di persone che lottano per impossessarsi di qualcosa. -con valore attenuato: disputa animata
gareggiando o lottando con altri per arraffare qualcosa. sacchetti, 17-15: il garzone
con altri per afferrare o per ottenere qualcosa; arraffare quanto più possibile.
-ciò che ha la funzione di presentare qualcosa più suggestivo di quanto sia.
che ha tanto ruffianato. -ottenere qualcosa per mezzo di insistenti richieste e preghiere
12. ant. congegno atto a trasportare qualcosa dall'alto verso il basso.
rimasti, per miracolo, intatti, qualcosa allora trionfava, di cui sulle prime
dai suoi sguardi smarriti si vedeva che qualcosa l'agitava nell'animo e lo molestava
il romore. -levare rumore contro qualcosa: suscitare un violento moto di protesta
dietro. -levare il rumore di qualcosa: suscitarvi intorno discussioni e scalpore.
stati. -sentire il rumore di qualcosa: averne sentore. caro, 9-2-112
con polifonie e 12. minacciare qualcosa. rumorismi imperiosi, imperiali. manifesti del
mezzo passo senza dar nel naso in qualcosa che mi ricordava fede, la ruota diede
-dare di ruota, dare ruota a qualcosa: far roteare. fucini, 944
, gli davo una gomitata, gli dicevo qualcosa. gigino di susi che era con
la ruppa rappa: cercare di arraffare qualcosa in lotta con altri. nomi,
409): s'affaccendava a preparar qualcosa da ristorarla, ricusando, con una certa
msticità, l'albergo centrale del parco ha qualcosa di stonato. savinio, 22-254:
imita con molta verosimiglianza l'aspetto di qualcosa che si trova in natura (come rallestimento
, 10-186: stava male; aveva deglutito qualcosa una mezz'ora prima, una tazza
. -ingozzare questa ruta: rassegnarsi a qualcosa di spiacevole. p. petrocchi
a tua madre che ti sollecitava a far qualcosa, rispondesti ruvido: « che c'
santo: essere eccessivamente lento nel fare qualcosa. pataffio, 6: più che
fondare, n. il. -scrivere qualcosa sulla sabbia: compiere un'azione effimera
ribaldi. -faresaccente qualcuno di qualcosa: rendereedot- ta una persona di qualcosa
qualcosa: rendereedot- ta una persona di qualcosa. attribuito a cino, ul-14-2:
11. locuz. -fare sacchetto di qualcosa: appropriarsene. dossi, 2-i-438:
o con un agg. che designa qualcosa di spregevole e ripugnante, per indicare
il sacco o pieni i sacchi di qualcosa: pervenire ai limiti estremi di una situazione
poco. -dare il sacco a qualcosa: esaurirla. bacchetti, 2-xix-54:
il sacco. -empiere le sacca di qualcosa: ottenerne in abbondanza. lalli,
, n. 5. -non mettere qualcosa in sacco rotto: non farlo davvero
. -avere, portare, sentirsi qualcosa in saccoccia: averlo a propria disposizione
in saccolo: illudersi di aver ottenuto qualcosa prima dell'assoluta certezza. goldoni,
. carattere di sommo valore attribuito a qualcosa (ih partic. ai beni di consumo
. 5. obbligare qualcuno a qualcosa mediante giuramento o a una dichiarazione giurata
e. gadda, 15-104: con un qualcosa di più saporoso e pungente..
dichiarazione solenne con la quale si afferma qualcosa o si assume un impegno nei confronti
, essere disposti a fare sacramento di qualcosa: essere sicuro che tale cosa accadrà,
entità a interessi o comodità o a qualcosa di gradito o di desiderato.
di sacrificio. -fare sacrificio di qualcosa: rinunciarvi.??
in sacrificio. -offrire sacrifici a qualcosa: dedicarvisi. loredano, 1-123:
il sacrestano avevano fatto lega per lucrare qualcosa sopra... le funzioni..
come una cosa impossibile e sacrilega concedere qualcosa di suo ad altri che al benefattore
iii-26-227: nell'inesprimibile sublime egli vide qualcosa di analogico, che può avvicinare a intendere
n. 17. -rendere sacro da qualcosa: proteggere, difendere da una profanazione
o irrequieta nel muoversi, nel compiere qualcosa, o anche bisbetica, pettegola,
di speranza di scrivere quando che fosse qualcosa che potesse aver vita. tommaseo,
respinte. -tentare di fare qualcosa (in relazione con una prop.
. -consapevole, ben informato di qualcosa (anche nell'espressione fare saggio)
. 8. locuz. -considerare qualcosa in sagrestia: valutare, esaminare un
per qual via. -esaminare qualcosa fuori di sagrestia: senza vincoli di
stessa. -fare la salamoia a qualcosa: renderla più gradevole o adatta a
santa. -porre in salamoia qualcosa: rendere duraturo attraverso l'opera letteraria
ho vita. -tenere in salamoia qualcosa: evitare di usarla o di servirsene
: per indicare l'impossibilità di ricuperare qualcosa che è stato sottratto. pirandello
-per esprimere la propria indifferenza verso qualcosa o qualcuno. tommaseo [s.
tanto il mese. -in salario di qualcosa: in contraccambio. guerrazzi,
! -mettersi a salario o a fare qualcosa a salario: farsi retribuire per svolgere
, n. i. -pagare salato qualcosa: a un prezzo molto elevato.
comportamento imprudente o audace o rottenimento di qualcosa con grandi fatiche, rinunce o sacrifici
disperarci, boine; e saldiamoci a qualcosa in grande. 11. rimarginarsi,
sono perse credendo di trovarsi, è pure qualcosa, anche personalmente, che non si
, 13-70: prima vedevamo la vita come qualcosa di teso e guerreggiato e spinoso in
quarta vetta. -mettere in saldo qualcosa: chiarirla. v borghini, i-iv-4-86
ch'è scaldato. -mettere sale in qualcosa: esitare a compierla. angiolieri,
affron- tare una situazione, nel fare qualcosa. menzini, 5-165: o muse
letter. abbondanza, gran copia di qualcosa. cielo d alcamo, 91:
a questa elegante aridità di salottaia navigata qualcosa che e non delle novelle ma della
4. locuz. gustare la salsétta di qualcosa: acquisirne una conoscenza anche superficiale.
emiliani -giudici, 1-160: senza fare qualcosa di nuovo, o almeno senza cucinare
, in salsiccia. -fare salsiccia di qualcosa: criticare con asprezza un'opera letteraria
-venire improvvisamente a qualcuno o a qualcosa, attaccarglisi (una malattia, anche
segarlo ». -far saltare qualcosa in faccia a qualcuno: tirargliela addosso
in faccia. -gettarsi, su qualcosa per afferrarla. bacchetti, 1-i-563:
un discorso; proporre a un tratto qualcosa. g. berto, 13-1-74:
che la poesia fosse... qualcosa d'intuitivo d'immediato d'autentico
di globale che chissà come salta fuori, qualcosa equivalente omologo simbolico di qualcos'altro.
, dicendo 'non si parlano', s'intende qualcosa più che il non volgere luna all'
brindisi per proporre di festeggiare qualcuno o qualcosa. goldoni, xii-997: chi sa
. locuz. -a salute di qualcuno 0 qualcosa (con valore aggett.):
una israeliana, e chi voleva vedere qualcosa doveva far la spola dall'una all'altra
6. sicurezza di potersi riservare qualcosa. sacchetti, 107: se ma'
salvamento. volponi, 2-114: per portare qualcosa a salvamento dovreste appoggiarlo a una società
parini, 483: così buscherai / qualcosa da salvar la tua famiglia. c
esserci salvazione fuori di qualcuno 0 di qualcosa: in quanto soltanto così è possibile
facendo eccezione o le dovute eccezioni per qualcosa. testi veneziani, 72:
: in modo da essere certi che qualcosa non vada perduto. rinaldo degli albizzi
shakespeare è già abbastanza noioso ma dover qualcosa a un'infusione di por- torico e
: mi dispiace, caro novelli, perché qualcosa di simpatico -specialmente anni fa -ce ravevi
, la figlia di iorio, dicevano pure qualcosa dell'idea del poeta e dell'antico
guerra, parte incorreggibili. -avere qualcosa nel sangue: avervi propensione o disposizione
freddo: esortazione scherzosa ad accingersi a qualcosa con calma e determinazione. moretti,
fece spesse volte laco. -fare qualcosa brutto, tristo sangue: suscitare fastidio
, e fa brutto sangue. -fare qualcosa buon sangue: costituire nutrimento salutare.
fare allo spasimo, dannarsi per ottenere qualcosa. verga, 3-24: don silvestro
con gli accidenti scolastici. -angustiarsi per qualcosa, prendersela; turbarsi. irritarsi.
dio. -spargere sudori e sangue per qualcosa: sopportare dolori e sacrifici per ottenerla
in fin di vita, per cavargli qualcosa, per pelarlo sino all'ultimo.
santo cielo, certo che si può trovare qualcosa di alto anche nelle sue infami opere
. alvaro, 5-139: quando mangio qualcosa che mi date voi, è come se
per indurre altrui ad acquietarsi a qualcosa o a venire nella sua opinione.
il proprio santo con qualcuno o per qualcosa: non averlo in simpatia; non
ubicazione o anche solo 1'esistenza di qualcosa. leggenda di tobia e di tobiolo
» -intr. essere al corrente di qualcosa; averne informazione (unito col compì
sapere (ant. fare a sapere) qualcosa a qualcuno, fare che qualcuno sappia
a qualcuno, fare che qualcuno sappia qualcosa: informarlo di qualcosa, fornirgli una
che qualcuno sappia qualcosa: informarlo di qualcosa, fornirgli una notizia. stefano protonotaro
informazioni, cercare di avere notizie su qualcosa tramite informatori. conto di cordano e
-intr. venire a conoscenza di qualcosa (unito al compì, di limitazione
di salamanca. 4. conoscere qualcosa per esperienza diretta (in relazione con
. -intr. avere esperienza di qualcosa (unito col compì, di limitazione
si sa », rispose ridendo: « qualcosa bisogna sempre aggiungere ». caproni,
indicare che si continua a ignorare totalmente qualcosa, in par- tic. quando si
, per indicare l'incapacità di compiere qualcosa per pudore, timore di offendere,
22. essere in grado di compiere qualcosa con abilità, con destrezza; riuscire
dopo aver invitato a fare esperienza di qualcosa, per garantire che tale cosa risulterà
27. intr. avere sapore di qualcosa (in relazione con un compì,
di uso colloquiale sapere un luogo di qualcosa, per indicare che in tale luogo
suscitato da qualcosa o, viceversa, il fastidio,
28. figur. dare l'impressione di qualcosa; presentarne il carattere tipico, i
disagio. -evocare l'immagine di qualcosa; richiamarla alla memoria. pirandello
impers. sapere male a qualcuno di qualcosa: provenirgliene rincrescimento, dispiacere. esopo
. 52. -non sapere boccata di qualcosa: v. boccata, n.
-non sapere che farsene di qualcuno o di qualcosa: v. fare1, n.
-non sapere chi ringraziare di o per qualcosa: v. ringraziare1, n.
fumo né bruciaticcio di qualcuno o di qualcosa: v. fumo, n. 17
sindaci. -non saperne buccicata di qualcosa o di qualcuno: v. buccicata
. buccicata. -non saperne straccio di qualcosa o di qualcuno: v. straccio
volerne più sapere di qualcuno o di qualcosa: non provare più alcun interesse per
subord.: rifiutarsi categoricamente di fare qualcosa (anche con riferimento a una personificazione
. 5. informare qualcuno di qualcosa; liberarlo da duobi, da errori
13. rendersi conto, accertarsi di qualcosa; appurare, verificare. g
liberatosi dalla pressione del pollice, colpisce qualcosa, in partic. un piccolo oggetto
delle rive del lago. -mandare qualcosa a schiera con qualcosaltro: destinarlo allo
. -guardarsi dall'usare o dal toccare qualcosa di nocivo. mattioli [dioscoride
dell'anima. -esitare a fare qualcosa. vita di cola di rienzo,
in un dato modo; guardarsi dal fare qualcosa. storia di fra michele, 20
3. che trascura, disprezza o disdegna qualcosa (in partic. la grazia divina
disgustarsi; essere stanco e infastidito di qualcosa. baruffaldi, 1-356: benché
. tr. disdegnare, ricusare, respingere qualcosa. pascoli, i-501: si aderse
o irritazione, delusione, fastidio per qualcosa o per qualcuno. c. e
: c'è in tutta questa storia qualcosa di più forte che lo schifo..
; fastidio, noia, insofferenza per qualcosa di inopportuno, molesto, sgradito.
a volte invece schifo. -avere qualcosa o qualcuno a schifo: ritenerlo indegno
confronti di qualcuno o a riguardo di qualcosa; riluttante a compiere una data azione,
2-167: be', dopo lunghi sforzi nacque qualcosa che ad una bicicletta somigliava come una
dell'offesa che me ne deriva: qualcosa di schifoso che imbratta le mani e
spiattellare. cantù, 389: o avete qualcosa a darmi, e schiodo: se
di un ragazzone schiomato, gli scriverà qualcosa? -privo di criniera (un
nieri, 80: quando ci ho qualcosa a tiro, ci faccio la posta
prendere per sé la parte migliore di qualcosa. tramater [s. v.
. region. mettere in serbo, accantonare qualcosa. fenoglio, 2-185: io ero
. 8. ant. schifare qualcosa, esserne disgustato, provarne ribrezzo.
che suscitano sdegno; rifiutarsi di compiere qualcosa di faticoso, di dannoso, di
. 5. locuz. -avere qualcosa schivo, a schivo: esserne infastidito
mia vecchia e moriente bocca. -venire qualcosa a schivo: divenire sgradito, risultare
ci fu un lampo sulla destra, qualcosa che schizzava fuori dagli alberi, pura
pea, 7-43: « se avete qualcosa da dire o consigli da chiedere,