di tlasciarsi andare » a bere « qualcosa di forte » eccitandosi, colle guance già
, 5-13: credevo difficile ci fosse qualcosa da paragonare alle superbe ed eccentriche cavalcate
-possiamo intanto in via eccezionale, anticiparvi qualcosa, ma naturalmente l'interesse cambia.
, spinge, incoraggia, incita a qualcosa. - relig. grazia eccitante: quella
. -mettere in grado di fare qualcosa; rendere capace di assolvere una determinata
, di esortare, di indurre a qualcosa. giannone, 1-i-175: di fatto
, mosso, spinto, incitato a qualcosa. collenuccio, 154: oltra
). che induce, spinge a qualcosa; che incita, istiga; che
dette una commissione, o si chiese qualcosa, a farla o a rispondere..
. monti, v-155: [invierò] qualcosa che non sia indegna del tuo giornale
chi non ha più forze, come qualcosa di floscio cui togli l'artificiale sostegno.
reale, e il nostro corpo, come qualcosa di remoto e di strano insieme.
l'idea che sarebbe pur bello conoscere qualcosa di più sul nostro conto.
un poeta sarebbe già bello; ma qualcosa di più inconsistente ancora: delle effervescenze,
influire in modo determinante su qualcuno o qualcosa. s. spaventa, 2-25:
esercita una determinante influenza su qualcuno o qualcosa con la propria superiorità culturale, sociale
/ il cavaliere. -fare egresso da qualcosa o da qualcuno: non parlarne più
quarantotti gambini, 4-12: berto urlava qualcosa, di nuovo. - eh? -
. soffici, v-1-200: questo qualcosa non è, come certuni potrebbero intendere
molecola. essi stavano in contatto con qualcosa di elementare; grave e pieno di
: sentirsi a disagio, mancare di qualcosa di necessario. boccalini, i-165:
: all'improvviso, in rivoli fitti, qualcosa lo incappuccia dalla testa ai piedi:
scarna, trova il suo ritmo in qualcosa di ben più segreto che non le voci
lasciata la elogiatrice la sentivo rimuginare dentro qualcosa. elògio, sm. scritto
quei momenti si allontanava da me; qualcosa si frapponeva alla nostra amicizia e questo
giornate mi ripresenta alla memoria non qualcosa di fisso, ma il volto elusivo che
di contenuto diverso, o ad aggiungervi qualcosa. tommaseo, 3-iii-11: nel cospetto
volativo si muta in emoagra, la qualcosa spesso addiviene, gli si deono dare
fiorini. -empirsi le mani di qualcosa: approfittare pienamente di un'occasione.
ma una vita, un individuo è qualcosa di più. 4. polit.
anzi 11 sacco all'onorevole, perché qualcosa doveva entrargliene, perché spartivano gli illeciti
. avere tempo sufficiente (per fare qualcosa). crusca [s. v
qualcosa nel suo pieno valore e significato,
propria sensibilità. -entrare in pensiero di qualcosa: convincersene. dante, conv
e anche attinenza, relazione) in qualcosa; essere compreso in un determinato genere
; costituire parte o elemento integrante di qualcosa. boccalini, i-257: pubblicamente disse
, la maledizione: per indicare che qualcosa ha avuto cattivo o sfortunato esito.
ospedale. -entrare a parte di qualcosa: esserne immischiato. alfieri, 1-419
proporre. -entrare in possesso di qualcosa: v. possesso. -entrare in
un prete. -entrare sotto a qualcosa: ripararvisi, nascondenti. -anche:
a fare, a prendere parte a qualcosa. -anche: l'ora d'inizio
genera e che egli genera, sarebbe qualcosa di astratto epperò di assurdo. moravia
parole, m'è parso di leggere qualcosa. -locuz. eppure..
; dare intenzionalmente un valore equivoco a qualcosa. dante, par.,
a un bambino che chiede con insistenza qualcosa (usando la parola voglio).
modo suo, denominandole erbacce, o qualcosa di simile. verga, 4-21:
e non so sottrarmi alla idea che qualcosa di noi può o addirittura deve durare
suo eretismo di flagellatore e fermarsi su qualcosa che abbia interesse generale: come nei
appariscono di una estrema esiguità, con qualcosa di graziosamente animale che mi fa pensare
, magari adescando con la promessa di qualcosa di torbido e di guasto.
errati e ingiusti. -andare errato da qualcosa: allontanarsene (e ha per lo
ci cova, tienti all'erta, perché qualcosa ti cascherà sulla testa. verga,
conveniente (nel fare o nel dire qualcosa); sovrabbondare, eccedere. pallavicino
: egli si umilia, ma a qualcosa di irraggiungibile, superiore alle forze umane,
una esaltazione di generosità lo scuoteva e qualcosa al di là della generosità e della
esame, la scienza deve ridursi a qualcosa di astratto. -dubbio indagatore.
ant. che pretende, che esige qualcosa come dovutogli. s. agostino volgar
agg. che esaurisce, che consuma qualcosa per intero. boccardo, 1-64:
forza creativa, della capacità di produrre qualcosa di vitale, di originale. carducci
! -far cessare, porre termine a qualcosa. bocchelli, i-316: di quei
-incapace di creare, di produrre qualcosa di valido, di originale, di
rinnovare il vigore creativo, di produrre qualcosa di valido, di reagire alla realtà
abolire; mettere nell'impossibilità di fare qualcosa. iacopone, 53-19: veio
ben conoscevano. -fare esca per qualcosa: usare l'astuzia per ottenerla.
pavese, 4- 107: qualcuno esclamava qualcosa, forse in cucina. -introduce il
a un dovere, per evitare di fare qualcosa. dante, conv., i-xi-2
orrore; maledire, invocare su qualcuno o qualcosa l'ira divina. - anche assol
iperbolico: disgustata riprovazione; antipatia per qualcosa che va contro il proprio gusto estetico
istrione, la truccatura me lo apparenta a qualcosa di augusto, all'esercizio d'un
: per quella strada si potrebbe far qualcosa, se dimandassero esercizio di religione in
dagli altri; che aspira sempre a qualcosa di più di quel che ha; incontentabile
] di ima estrema esiguità, con qualcosa di graziosamente animale che mi fa pensare
: egli pensava lo spirito non come qualcosa di 4 ab aetemo 'esistente come
il dio della scolastica, ma come qualcosa che l'attività degli uomini costruisce ogni
come comportarsi; che indugia a fare qualcosa. manzoni, pr. sp
, / ha negli sguardi, nei gesti qualcosa / di esitante: è felice e
silenzio, gli facevan vedere nella morte qualcosa di più tristo, di spaventevole;
giana la chiama, come per dirle qualcosa di grave, esitando. bontempelli, 8-63
che incita a fare o a dire qualcosa. s. degli arienti,
di ammonire, di incitare qualcuno a fare qualcosa (un'azione, una lettera,
. avverso, contrario a qualcuno, a qualcosa. -anche sostant.
locuz. -a vere esoso qualcuno (o qualcosa): averlo in odio, essergli
a certe strade sul mare da noi qualcosa di esoticamente moderno. = comp
come uno straniero dal tempio o come qualcosa di nemico, d'eterogeneo, di diverso
. spiare, osservare segretamente qualcuno o qualcosa; osservare attentamente, indagare. palladio
quelli, aggiunse esplicativamente, che avevan qualcosa da perdere, terre al sole e
perlustrare, frugare luoghi cercandovi qualcuno o qualcosa. -anche assol. metastasio,
fanciullo un poco strano, / ha qualcosa di me. di me lontano /
, un mistero, il significato di qualcosa). - anche assol. fr
sul cammino da percorrere o di scoprire qualcosa in un luogo, in una regione
in un mobile, ecc. per cercarvi qualcosa o per metterne a nudo l'intimità
con altri mezzi; riuscire a ottenere qualcosa da qualcuno vincendone la resistenza; violare
2 7: contentiamo, volendo pure far qualcosa, di risolvere i quisiti sino in
medesimo. -essere d'essenza (di qualcosa): possedere la natura, l'
la natura, l'indole (di qualcosa); essere importante.
giordani, i-2-375: ora non è tempo qualcosa; trovarsi in suo possesso, in suo
riservato, conveniente a qualcuno o a qualcosa (e introduce un compì, di fine
non era detto per questo che sperasse qualcosa. -serve come ausiliare dei tempi
sarebbe parso d'essere egoista a pretender qualcosa di più. -serve come ausiliare
il fare, sul punto di fare qualcosa: essere in procinto di compiere una
-essere, esserci da fare, a fare qualcosa: bisognare, dovere, essere necessario
era commovente. -essere a fare qualcosa: trovarsi occupato, impegnato, affaccendato
. -ant. essere di fare qualcosa: avere la volontà, la capacità
e non c'è. -esserci sotto qualcosa: si dice di cosa che non
, 2-46: finirono col concluderne che qualcosa di misterioso doveva esserci sotto.
f. d'ambra, xxi-n-892: quando qualcosa esser goffa s'ingegnono / persuadere altrui
. -essere niente o nulla di fare qualcosa: essere impossibile. dante,
infatuazione, vivo trasporto per qualcuno o qualcosa; stupefatta ammirazione, sbigottito stupore;
profonda meraviglia e ammirazione per qualcuno o qualcosa, andare in visibilio; essere distratto
del tempo. -in tutta vestensione di qualcosa: in tutta la vastità, ampiezza
esterminio, in esterminio di qualcuno o qualcosa: per il danno, la rovina,
rovina, la distruzione di qualcuno o qualcosa; allo scopo di rovinare qualcuno o
; allo scopo di rovinare qualcuno o qualcosa. rinaldo degli albizzi, ii-23:
: anna capiva che avrebbe dovuto dir qualcosa; ma non ne fu capace.
. 1 -nellesterno di qualcosa: fuori di una determinata cerchia.
. leggila, e vedrai che v'è qualcosa di estetico goethiano. =
teodora lasciava sempre per patrizia in cucina qualcosa per estinguere la sua fame perenne,
, estirpali costoro, che non vaglion qualcosa se non quando son morti. cattaneo
si vede svolgersi intorno; il sentire qualcosa come estraneo, come non più appartenente
di incomprensione nei confronti di qualcuno o qualcosa; incapacità, impossibilità di comunicare,
: la nostra scienza della ragione non è qualcosa di estraneo alla ragione, come la
alla ragione, come la ragione non è qualcosa di estraneo a noi. b.
la guancia, sotto il bacio, aveva qualcosa di dolciastro e di estraneo, di
non partecipare o smettere di partecipare a qualcosa; rinunciare. soldati, 2-269:
mi rallegro che gli ha a venire qualcosa in terra che iubilerà tutto il cielo
e di terrore. buzzati, 4-287: qualcosa era dunque successo, o stava per
fogli su fogli, come per fermare qualcosa che stesse per sfuggirmi. tecchi, 3-119
come un ornamento e un'attrazione. qualcosa della memoria della antica etèra parla qui
. la parte più pura, subbme di qualcosa. carducci, iii-19-94: o creatori
di « lasciarsi andare » a bere « qualcosa di forte » eccitandosi, colle guance
come uno straniero dal tempio o come qualcosa di nemico, d'eterogeneo, di
. cecchi, 3-148: si vede appena qualcosa come il disco diafano di una piccola
l'occasione a marco ballanzin di diventare qualcosa di alto, di 'extra di
donde ha la sua origine. -in qualcosa di extraempirico -dove i raggi franti
i-3-11: se poi ci sia davvero questo qualcosa, posto assolutamente fuori dello spirito.
3-138: la grandezza dell'artista è qualcosa di sovrumano o estraumano, come la
il carso. -non avere la fabbrica di qualcosa: per far -in senso concreto
. calvino, 1-441: c'era qualcosa che gli interrompeva il piacere di quest'esercizio
dimenticati. -avere faccenda con qualcuno o qualcosa: aver che fare con lui;
bendedio. -fare una faccenda di qualcosa: per indicare che in quel punto
buon impiego, niente da fare, e qualcosa spesso da mettersi in tasca. morante
posero in difesa. -gettare, rigettare qualcosa in faccia a qualcuno: lanciargliela contro
rivolgere lo sguardo (verso qualcuno o qualcosa); dirigersi (in una determinata
in modo faceto. farsi gioco di qualcosa. fr. morelli, 302:
, pone in essere, dà vita a qualcosa; creatore, produttore. -facitrice di
di fare (o non fare) qualcosa (una lettera, una disposizione).
facoltà di fare (o non fare) qualcosa; autorizzato. colletta
e gli chiese di spiegargli un poco qualcosa... e aveva, io credo
azioni o atteggiamenti; impedirgli di fare qualcosa. guerrazzi, ii-259: la superbia
. -n o n fallire di fare qualcosa: farla sicuramente. sercambi, 96
falò. -fare un falò di qualcosa: distruggerla col fuoco. b
sificazione, la contraffazione di qualcosa. b. croce, iii-16-140
7. modo di falsificare, di alterare qualcosa a scopo di inganno, di frode
. -mettere in falsa luce qualcuno o qualcosa: sottolinearne ingiustamente le peggiori caratteristiche
. -ingannare la fame: far qualcosa che aiuti a non avvertirne la sensazione
(e sottintende che c'è sotto qualcosa di poco pulito o che ci si
fango. -gettare fango su qualcuno o qualcosa: coprirli di disprezzo, di ludibrio
giudicare, reputare, avere qualcuno o qualcosa per fango: farne oggetto di disprezzo,
fantasmi di guerra già balenavano, e qualcosa di fieramente minaccioso pareva vibrare in quell'
trasfigurita dalla nevicata era visto soltanto come qualcosa che aumentava la distanza.
, di cui parla verga, hanno qualcosa di certo spirito siciliano, di certa architettura
di materia sudicia gettata contro qualcuno o qualcosa; colpo in- ferto con uno straccio
-fare un fardello di qualcuno o di qualcosa: conciarlo male, ridurlo a mal
.. uno vuol fare, esser qualcosa, decidersi. non ti rassegni a far
che dentro quei vagoni ci fosse nascosta qualcosa da contrabbandare. tozzi, i-
parlare; e se la madre dicesse qualcosa che non vi andasse per la fantasia
ha dato, nel farmi il resto, qualcosa di meno. jovine, 2-101:
quaranta lire, ma vedi di fare qualcosa meno essendo inoltrata la stagione. alvaro
moralismo, ma per cercare di intravedere qualcosa dei lineamenti d'una società che
viareggio. -fare o farsi a fare qualcosa: decidersi, indursi, accingersi,
. -non poter fare di non fare qualcosa: doverla fare, non poterne fare a
-fare o farsi contro qualcuno o qualcosa: combattere, opporsi, disobbedire,
parlare a vanvera, tanto per dire qualcosa. -anche: vantarsi, millantare.
fare o poter fare a meno di qualcosa: non averne bisogno; non esservi
o non poter fare a meno di qualcosa: averne assoluto bisogno; esservi obbligato
-non farne o non farsene altro di qualcosa: non pensarci, non occuparsene più
sapere che farsene di qualcuno o di qualcosa: non averne bisogno, poterne fare a
710: s'io scrivessi ben qualcosa meno, / dico, che quando
vedute a tempo mio, / qualcosa annasperò. de sanctis, iii-99:
o farsa / di fingere di credere a qualcosa, / per pietà o per menzogna
..? pratolini, 6-190: qualcosa di diverso da ciò che egli poteva immaginare
le aveva predetto. non soltanto ciò, qualcosa d'altro, di fascinoso, accompagnava
infinito suo piacere. -far fascio di qualcosa: raccogliere, radunare insieme sia con
l'operazione di render qualcuno o qualcosa fascista; il risultato di tale
, darsi, prendersi il fastidio di qualcosa: darsi pena, pensiero, affliggersi;
. -pigliare, prendere fastidio di qualcosa: sentire, provare noia, stanchezza
. -anche: togliere il desiderio di qualcosa, nauseare (cfr. infastidire, più
conseguenze d'un'azione arrivano inesplicabili come qualcosa di soprannaturale, di sacro, di
, tutto il travaglio erotico appare come qualcosa di animale, naturale, fatale,
colletta, ii-23: avendo le nazioni qualcosa di fatale nella lor vita, ed
imaginazione e affaticamento di fantasia per trovare qualcosa di nuovo ed evitare i duplicati,
grande sforzo e stento, a fare qualcosa, a svolgere una determinata funzione.
scopo; ingegnarsi, studiarsi di fare qualcosa (ant. anche costruito con la
con insistenza a qualcuno (per ottenere qualcosa); assillare, incomodare, molestare,
-essere il fato di qualcuno in qualcosa: dipendere la sorte futura di qualcuno
c'era un 'fatto '. qualcosa ch'ella non poteva più rimuovere;
, per il fatto di qualcuno o di qualcosa: per sua colpa, per suo
all'ultima eleganza, conferisce alla donna qualcosa dell'idolo. fatturazióne2, sf
preso un tono fatuo, quasi avessimo qualcosa d'infuocato sopra il cuore...
-anche: citare, nominare qualcuno o qualcosa. latini, rettor., 23-17
manco gli uomini al fuoco, dove qualcosa più dell'usato di quelle minime invisibili
, ma i'non voglio mettermi / qualcosa in casa. girolamo leopardi, 2-73:
9. vero e reale significato di qualcosa, verità effettiva di un fatto,
15. locuz. -avere per favola qualcosa: non credervi, non prestarvi fede
spargersi dicerie, estendersi voci intorno a qualcosa o qualcuno. rosa, 1-62:
. -fare le proprie favole di qualcosa: non prenderla sul serio, metterla
ha parlato. -far venire in favola qualcosa: volgerla in scherzo, in burla
inventare, creare favole su qualcuno o qualcosa, immaginare nella fantasia. mattioli [
amichevole che spinge ad aiutare qualcuno o qualcosa; sentimento di particolare simpatia e predilezione
). -col favore, nel favore di qualcosa: favorito, avvantaggiato, assecondato.
molto a favore degli imperiali. -arrecarsi qualcosa a favore: considerarlo come un piacere
in suo stato. -avere in favore qualcosa: essere favorito, essere avvantaggiato da
: essere favorito, essere avvantaggiato da qualcosa. p. f. giambullari,
. -conciliare, dar favore a qualcosa: far apprezzare, valorizzare qualcosa.
a qualcosa: far apprezzare, valorizzare qualcosa. borghini, i-iv-4-306: chi lo
favore, in favore di qualcuno o qualcosa: dar sentenza favorevole e vantaggiosa nei
negli occhi. -per favore di qualcosa o di qualcuno: col suo aiuto
donne. -fare favore a. qualcosa: promuoverla, suscitare -porgere favore: porgere
modello. -fare favore a qualcuno di qualcosa: fargliene omaggio. caro,
settantacinque. -prendere favore di fare qualcosa: essere incoraggiato, incitato a farla
-ricorrere ai favori di qualcuno o di qualcosa: ricorrere al suo tramite, al
. -tenere, tenersi a favore qualcosa: considerarla, reputarla un beneficio,
mostrarsi benevolo nei confronti di qualcuno o qualcosa, consentire l'esito o lo svolgimento
. operare in favore di qualcuno 0 qualcosa; essere favorevole, proclive a qualcosa
0 qualcosa; essere favorevole, proclive a qualcosa (a una soluzione, a un
13. locuz. favoreggiare qualcuno di qualcosa: dotarlo, fornirlo di virtù che
opera in favore di qualcuno o di qualcosa; favorevole, benevolo, propizio (
approva, che parteggia per qualcuno o qualcosa; che stima, che apprezza.
che giova all'interesse di qualcuno o di qualcosa, che contribuisce a rafforzare, a
scritto a favore di qualcuno o di qualcosa (un voto, un decreto,
atteneva [la storiografia settecentesca] a qualcosa di storicamente reale, cioè alla formazione
, fornire, dotare (qualcuno di qualcosa). -anche: informare (con premura
-donare, procurare, presentare (qualcosa a qualcuno); esibire. -
donna; e anche la vecchia brontolò qualcosa. 13. compiere opera di favoreggiamento
-essere a fazione di qualcuno o di qualcosa: a somiglianza. giacomo da lentini
piantato a guardia di qualcuno o di qualcosa. socci, ii-1-599: la
, si direbbe nella vita del lucini qualcosa di troppo febbricoso per calor abusato che
esame, la scienza deve ridursi a qualcosa di astratto. -fede viva o
verace pianto. -aggiungere fede a qualcosa: renderla più facilmente e sicuramente credibile
: credere fermamente in qualcuno o in qualcosa; riporvi piena fiducia, fondate speranze
-dare, prestare fede a qualcuno o a qualcosa: credere in quanto si afferma;
fede gli fu. -fare fede di qualcosa: renderne testimonianza, darne assicurazione,
-anche: offrire una fedele immagine di qualcosa. petrarca, 268-36: oimè,
con voi. -fare di fede qualcosa: conferirgli autorità; farlo apparire credibile
. -porre, riporre, mettere qualcosa nella fede di qualcuno: affidarla alla
virtù degli svizzeri. -portar fede di qualcosa: provarla, dimostrarla. arrighetti,
costui fede. -sulla fede di qualcosa: in base alla sua autenticità,
perdere la fede: mettere in dubbio qualcosa; rendere incredulo qualcuno; negare la
. 7. urtare, cozzare contro qualcosa (e si dice di nave che
; abbattersi, rovesciarsi, frangersi contro qualcosa (un flutto, un'onda).
nella reticella: essere avvoltolato strettamente in qualcosa. bandello, 3-15 (il328)
della sua luce, vi riporta a qualcosa di immortale, di estatico. pavese
tr. attribuire a qualcuno o a qualcosa caratteri fisici, morali o intellettuali femminili
. -fermare la speranza in qualcuno o qualcosa: riporvi la propria speranza.
-fermare l'animo, il cuore in qualcosa, fermare il desiderio a qualcosa:
in qualcosa, fermare il desiderio a qualcosa: rivolgere, nutrire interesse, affetto
rivolgere, nutrire interesse, affetto per qualcosa, desiderarla con forza, più di
tua strada è segnata: tu hai qualcosa di delicato e geloso da perpetuare nel
-fare da ferraiolo a qualcuno o a qualcosa: coprirli, nasconderli; giustificarli.
viso, affilato e avanzante, con qualcosa di ferreo e di fiero, perfino di
essere senza qualche effetto il richiamo a qualcosa di comune, d'universale e insieme
, pensò un modo di far qualcosa. razzi, 109: fornì giovanni il
adoperar tutt'i miei ferruzzi per ricavarne qualcosa di questo viluppo. 3. dimin
festa di san giminiano: consumare completamente qualcosa. lippi, 3-57: e dove
mensa. -farsi una festa di qualcosa: gioire, provare grande piacere,
sbrigare una faccenda, portare a compimento qualcosa, concludere un affare. ariosto
una cosa in festa: burlarsi di qualcosa, considerarla come uno scherzo. boccaccio
momento di euforia, di entusiasmo per qualcosa, nessuno se ne occupa più.
moravia, xi-156: andiamo a bere qualcosa per festeggiare questo nostro incontro.
cosa, manifestare la propria soddisfazione per qualcosa. leopardi, 11-11: gli altri
danzar e festeggiare. -festeggiare di qualcosa, festeggiare in qualcosa o in qualcuno
-festeggiare di qualcosa, festeggiare in qualcosa o in qualcuno: rallegrarsene, divertirsi
: come se avesse da farsi perdonare qualcosa, lui, il ragazzo dovunque più
dimostra soddisfazione, gioia, entusiasmo per qualcosa o per qualcuno; che fa festa
importanza, di nessun valore. -considerare qualcosa come una festuca: non tenerla in
, pezzo, porzione, sezione di qualcosa; piccolo appezzamento di terreno. iacopone
. -fare fette di qualcuno o qualcosa: ammazzare. - anche: criticare
fiaccava. 2. rompere, spezzare qualcosa piegandola, curvandola, vincendone la resistenza
meriti, il valore di qualcuno o qualcosa. biringuccio, 1-23: alcuni altri
vera tragedia. -cuocere, arrostire qualcosa a fiamma, alla fiamma: sottoporla
troppo. -fare una fiammata di qualcosa: distruggerla col fuoco. manzoni
; tutto ciò che c'era buono a qualcosa, fu preso. e poi toma
-fare fiasco: non riuscire in qualcosa; subire un insuccesso, un fallimento
): fu minacciato anche a lui qualcosa di terribile, se, in qualunque tempo
ant. subodorare, aver sentore di qualcosa. a. pucci, cent.
, trovare fiato o il fiato di far qualcosa: averne il coraggio, l'ardire
tuo volto. -dar fiato a qualcosa: soffiarvi dentro. ariosto, 28-54
o negare o ribadire molto risolutamente qualcosa (e ha valore di imprecazione).
rivolto con particolare intensità e attenzione a qualcosa (uno sguardo, un'occhiata).
si sforza, che è intento a fare qualcosa. pavese, 1-29: quando tornammo
. operazione dell'introdurre, dell'inserire qualcosa in un determinato posto. bencivenni [
persona, su un fatto; giudicare qualcosa o qualcuno per ciò che vale effettivamente
esortazione a non fermarsi, nel giudicare qualcosa o qualcuno, alle semplici apparenze,
-mangiare fico per fico: considerare qualcosa nel suo giusto valore, non prendere
in poco conto, disprezzare qualcuno o qualcosa. menzini, 5-136: e questo
4di, da 'e aliquid 4 qualcosa, alcunché ', col significato
riporre la propria fiducia in qualcuno o in qualcosa (o anche in se stesso)
-fare a fidanza con qualcuno o qualcosa: comportarsi con fiducia, con familiarità
in fidanza. -fare fidanza su qualcosa: farvi assegnamento, contarci su,
mettere, collocare fidanza in qualcuno 0 qualcosa: aver piena fiducia, confidare.
-riporre piena fiducia (in qualcuno o qualcosa); farvi sicuro assegnamento.
-stare a fidanza in qualcuno o qualcosa: riporvi grande fiducia. fra
-si voltò lucia vecchia, che rimestava qualcosa al focolare. -il cavallo è
dolcezza s'era diffusa nel cielo: qualcosa di racconsolato e di fidente, che
confidare (in qualcuno); sperare (qualcosa). bibbia volgar., vii-205
, invidia, odio contro qualcuno o qualcosa. velluti, 14: avendo i
priva di ritegno; sfacciata esibizione di qualcosa o di se stessi. bencivenni,
la fiera: non prendere sul serio qualcosa, ridervi sopra, ridicolizzarla. moneti
guadagnare, ad accattare, a raccogliere qualcosa. lippi, 9-20: ella spesso
sopraffatta dai singhiozzi e mormorava a tratti qualcosa. 6. severamente, con
fieramente agitato. linati, 30-177: qualcosa di fieramente minaccioso pareva vibrare in quell'
sbarbaro, 2-67: se potessi promettere qualcosa / se potessi fidarmi di me stesso
spingere, gettare, precipitare qualcuno o qualcosa in un luogo, in un recipiente
signor maestro e vago. -figgere qualcosa a qualcuno: dargliela facendogli credere che
-figgersi in testa, in capo qualcosa: cacciarsi in mente con ostinazione una
il comparte e l'impronta come in qualcosa, e di ogni cosa fecondo il rende
era. -far fare figura a qualcosa: metterla in risalto, valorizzarne le
giustissimo iddio. -fare figura di qualcosa: apparire in proporzione a questa.
-prendere figura di qualcuno o di qualcosa: assumerne le sembianze, l'aspetto
figura: assomigliare a qualcuno o a qualcosa; presentarsi in un modo determinato.
-tenere figura di qualcuno o di qualcosa: simboleggiare. s. gregorio
intorno, qualche suppellettile più signorile, qualcosa che 10 facesse distinguer dagli altri,
, avere timore di qualcuno o di qualcosa. firenzuola, 510: non di
il filatterio: fare vana ostentazione di qualcosa. francesco da barberino, iii-220:
istrionismo italiano, una teatralità italiana, qualcosa di filodrammatico, quell'enfasi nel dire
ultimo (siam già verso la fine) qualcosa che suscita pena. 4.
. -ricavare, ottenere, procurarsi qualcosa distinguendola, scegliendola fra altre.
dalle imposte, gli parve di scemere qualcosa, come un'ombra, che si moveva
dicesi per lo più di giovani. ha qualcosa di spregio, come * spilungone '
« passiamo allo sport. descriva liricamente qualcosa ». « la difesa è un sol
. 2. desistere dal fare qualcosa, astenersene, rinunciarvi; cessare,
-voler veder la fine di qualcosa: nutrire perplessità e dubbi sulla sua
a fine. -avere fine a qualcosa: smettere, cessare. ariosto,
molto notabile. -porre fine in qualcosa: mettere un limite in qualcosa.
in qualcosa: mettere un limite in qualcosa. giamboni, 46: la cupidità
10. locuz. -aprire la finestra a qualcosa: renderne possibile l'inizio.
e non per vuscio: giungere a qualcosa, riuscire a conseguire uno scopo per
-dare finimento, dare vultimo finimento a qualcosa: portarla a compimento definitivo e perfetto
16-vi-41: quando di qua le occorre qualcosa, alla buona lo avvisi, e qui
sbarbaro, 2-67: se potessi promettere qualcosa i... i padre,
-non finire di fare o dire qualcosa: continuare senza sosta, proseguire senza
-far aver a qualcuno finita di qualcosa: privamelo. anonimo, i-614:
; l'insieme dei fiocchetti che ornano qualcosa; ornamento costituito da fiocchetti.
, 5-540: aveva bisogno di lisciare qualcosa, e non volendo la magnifica barba grigia
egli lecca nel vano / attento se cada qualcosa. 2. seme dell'uva;
. croce, iii-22-89: accoglievano 5-81: qualcosa... mandai alla « voce »
fondo si vedeva un po'd'acqua e qualcosa di bianco a ghirigori, come una
3. tr. raro. considerare qualcosa con scrupolo esagerato ed eccessivo, con
la propria disapprovazione per qualcuno o per qualcosa. machiavelli, 118: dopo alquanto
non gradire, di disapprovare qualcuno o qualcosa (per lo più con riferimento a
: essere in miseria. -fischiare qualcosa agli orecchi di qualcuno: sussurrare,
qualcuno: sussurrare, suggerire, insinuare qualcosa a qualcuno (e in partic.
il proprio prencipe. -sentirsi fischiare qualcosa alv orecchio: ricordare insistentemente, ossessivamente
derisione, disapprovazione per qualcuno o per qualcosa. - per estens.: aspra
lievemente tra i denti una canzonetta, qualcosa d'amore. = iterativo di
-dare, conferire una fisionomia a qualcosa: conferirle un carattere e qualità tipiche
. croce, ii-1-198: nessuna parola è qualcosa di fissabile astrattamente, ma ciascuna attinge
. 6. guardare qualcuno o qualcosa fissamente, con insistenza, con attenzione
che non vi guardano neppure e fissano qualcosa dritto avanti, come in contemplazione.
animo (e reca la connotazione di qualcosa di definitivo, di irrevocabile).
, coffa fissazione che mi debba rispondere qualcosa che me la riveli guarita tutto ad un
le toccava gli angoli della bocca era qualcosa della trasognata fissità che intorpidiva le mani
anche fuori della scena conservano nel viso qualcosa di spiritato, di artefatto, di fisso
-percepire, riconoscere la presenza di qualcosa o di qualcuno. nievo,
o la coda di qualcuno o di qualcosa: seguirlo assiduamente, sorvegliarlo; perseguire
nello scoprire, nel venire a sapere qualcosa. chiabrera, 500: taccio
anche un dolore altrui, purché fosse qualcosa. de roberto, 361: quando la
, in foggia di qualcuno o di qualcosa: a sua guisa, alla sua
è in forma chi non vuole qualcosa, deve scegliere il momento opportuno per
per fare i fogli. -mettere qualcosa sul foglio: scriverla, annotarla.
quel- l'enorme fondaco municipale, scoprivo qualcosa di nuovo. betocchi, 5-25:
niente. -fare il fondamento a qualcosa: abituarvisi. iacopone, 55-66:
fondo oblio. barilli, 3-91: qualcosa di nero e basso, mulinava molto
alla fonte: chi vuol conoscere esattamente qualcosa, tragga le informazioni dall'origine diretta
più a foraggio. -cercare di procurarsi qualcosa con cui sfamarsi (una persona)
pareva e non gli pareva: vedeva qualcosa di forestiero nel vestiario; ma era
. chi crea, chi dà vita a qualcosa; educatore (per lo più severo
immediata dell'oggetto, ma sempre come qualcosa che si determina attraverso le forme soggettive
o in forma o per forma di qualcosa: a sua immagine e somiglianza (e
la forma di qualcuno (o di qualcosa): somigliargli moltissimo, riprodurne le
. -cambiare, ridurre qualcuno o qualcosa in una data forma: conferirgli un
una data forma a qualcuno o a qualcosa: crearlo, produrlo, costruirlo. -
ogni forma. -prendere forma di qualcosa o la forma di qualcuno: assumerne
-sotto forma di qualcuno o di qualcosa: a sua simiglianza; nelle sue
anche: tanto per dire o fare qualcosa. m. leopardi, 1-112:
pavese, i-48: se gli chiedevo qualcosa restava ogni volta un poco immobile,
-aver la formica o la formica rossa a qualcosa: desiderarla smodatamente, con grande ambizione
, la turgida immensità delle acque aveva qualcosa di formidabile ed insieme indolente e sonnacchioso
ii-viii: il coraggio di rinunciare a qualcosa che, insomma, rappresenta una mia
-destinare ai fornelli: bruciare, usare qualcosa come combustibile. rajberti, 2-76
somministrato o ciò che occorre per fare qualcosa. - anche al figur. angiolieri
forno: non riuscire mai a concludere qualcosa, non azzeccarne una. g
forse, invece del caffè, volete bere qualcosa di forte? cardarelli, 1-124:
2-16: ero d'un tratto entusiasta di qualcosa, quel formaggio, sentirmene in bocca
se l'aria vibrasse troppo forte, e qualcosa, nel cielo o sulla terra,
sbarbaro, 2-67: se potessi promettere qualcosa / se potessi fidarmi di me stesso /
dalle immondizie. pavese, 4-72: aggiustava qualcosa sul fornello acceso e subito se ne
-essere una fortuna per qualcuno o per qualcosa: per indicare una circostanza o un
funi. -a forza di fare qualcosa: facendola ripetutamente, insistentemente, ostinatamente
uomini? -aver forza di fare qualcosa: essere in condizioni di poterla fare
-essere forza a qualcuno fare o di fare qualcosa: doverla fare a tutti i costi
in un sasso. -per forza di qualcosa o di qualcuno: servendosene come mezzo
. 9. fare forza su qualcosa; premere, pigiare; spingere;
4. locuz. -essere forzo di fare qualcosa: essere inevitabile, doverla fare a
limiti di luogo in cui qualcuno o qualcosa si trova o viene a trovarsi (
provocato dal rompersi o dallo spezzarsi di qualcosa. d. bartoli, 3-88:
un franare improvviso dentro di sé: qualcosa che lo annichiliva e insieme lo scioglieva
-ant. liberalità, generosità. -mettere qualcosa in franchezza: disporne con generosità e
, capace, abile (nel fare qualcosa). lippi, 2-18: un
riuscire a fare, senza subir danni, qualcosa di illecito. d'azeglio,
franca. -farsi franco di far qualcosa: osare, ardire di fare una
. - fare frangia a qualcosa: contornarla. percoto, 79:
-portare i frasconi a vallombrosa: portare qualcosa dove già esiste in abbondanza. crusca
. evitare, impedire, ostacolare che qualcosa abbia compimento, buon fine, giusta
vorrà far vendetta. -trovare in fraude qualcosa: scoprirla mentre viene introdotta illegalmente in
alcuna intenzione di restituirlo; carpire subdolamente qualcosa. g. m. cecchi,
negli occhi di maddalena c'è veramente qualcosa di dritto e di crudo: illusione svanita
: essere preso da incontenibile desiderio di qualcosa, da smania, da frenesia. -in
stimolare la curiosità, il desiderio per qualcosa. -in partic.: viva eccitazione
, 1-39: talino le aveva cacciato qualcosa sulla faccia e fregava, e la
. 8. appropriarsi furtivamente di qualcosa; rubare. bronzino, 1-173:
-fregarsi, fregarsene di qualcuno, di qualcosa (o, anche, assolutamente fregarsene
dalla smania di fare o di ottenere qualcosa, andare in visibilio. f.
... lo sentivo che era successo qualcosa. = deriv. da freno1
. -montare la frenesia di fare qualcosa: desiderarlo ardentemente. magalotti,
il freno. -dare freno a qualcosa: interromperla, arrestarla. viani,
9. occuparsi con assiduità (di qualcosa); ritornare periodicamente (a un'
ingresso al ginnasio e al liceo conservano qualcosa di un azzardo o di un orgoglioso
crederei che la mia penna avesse operato qualcosa. salvini, 25-45: per fare ammirar
crescenzi volgar., 2-13: per la qualcosa al postutto non s'addimanda il letame
animo dell'ascoltatore sempre in téma di perderne qualcosa, il discorso sui miei scritti.
era si direbbe nella vita del lucini qualcosa di troppo febbricoso per calor abusato che
-mandare a farsi friggere qualcuno o qualcosa: quello del vino, delle osterie e
. toccare superficialmente, sfiorare, rasentare qualcosa o qualcuno. dossi, 1-213:
di friso: di striscio, rasentando qualcosa. viani, 4-128: essa teneva
-fare una frittata di qualcuno o di qualcosa: schiacciare, distruggere, fare strage
frode: sorprendere nell'atto di nascondere qualcosa al controllo daziario o doganale. segneri
nell'atto di rubare o di nascondere qualcosa al controllo doganale. bibbiena,
vi sarà; e se per disgrazia avrete qualcosa di proibito, vi manderanno in frodo
male, ed anzi gli può giovare qualcosa che lo moderi, lo attutisca, lo
non accada (o sembri accadere) qualcosa; non esservi fronda che non sappia
non le paresse contra il capo del figlio qualcosa dovesse poi dinudarsi il ferro che aveva
raunato le fronde sparte. -stimare qualcosa come vii fronda: non farne caso
; opporsi, ribellarsi a qualcuno o a qualcosa; criticare aspramente (e spesso in
simiglianti lamenti. -avere fronte di fare qualcosa: averne il coraggio, la sfacciataggine
venire a fronte a qualcuno o a qualcosa: affrontarlo; contraddirlo; stargli alla
-volgere la fronte a qualcuno o a qualcosa: affrontarli impavidamente. ariosto
che bastavo da sola. la ragazza balbettò qualcosa, fronteggiandomi, scrollando le mani.
che ha di fronte a sé qualcuno o qualcosa (con riferimento sia a persone sia
ai singhiozzi. -andare in frotta con qualcosa: essere confuso con questa.
e là; andare in cerca di qualcosa affannosamente; rovistare. canti carnascialeschi
aggirarsi alla ricerca di qualcuno o di qualcosa osservando o rovistando dappertutto; andare tastando
-visitare meticolosamente alla ricerca di qualcosa. d'annunzio, v-2-205: andavo
estens. illuminato violentemente alla ricerca di qualcosa (un luogo, il cielo).
si stendeva bocconi per terra, dipingeva qualcosa. -frullare il capo, frullare il
occhi spalancati come chi cerchi di scorgere qualcosa per mezzo una raffica di vento e
punto del globo; di esso è qualcosa. c. e. gadda, 2-22
frutto con qualcuno: persuaderlo, ottenere qualcosa da lui; svolgere un'attività a
genti. -fare frutto di qualcosa: riuscirvi, farvi profitto. cellini
sono studiato... di capirci qualcosa. -con uso aggettivale: inutile
che si desidera da lui; ricavarne qualcosa di utile. parabosco, x-810:
dormitori. -il rapido succedersi di qualcosa allo sguardo e, in partic.
una dimensione che egli non conosceva, qualcosa di irregolare e di giovanile. pavese,
-dare fuga a qualcuno (o a qualcosa): aprirgli un passaggio, metterlo
pavese, 7-44: lario capiva che qualcosa era successo e quando a sassi gli
sottintesi. pavese, i-35: pareva ascoltasse qualcosa, ma a tratti con occhi fugaci
, astenersi, guardarsi (del fare qualcosa). i tre consigli, 77
pregava la signora... di darle qualcosa da fare in casa, non per
due fulcri. manzini, 13-223: qualcosa di quel fruscio lievita adesso nella voce dell'
oziosi questo fumo dà l'illusione di far qualcosa... e a chi lavora
traccia, sentore. -avere fumo di qualcosa: venirla a sapere per caso; subodorarla
mi stien discosto. -considerare qualcosa o qualcuno come il fumo negli occhi
-non voler sentir fumo di qualcuno o di qualcosa: non volerne sentir parlare.
qualità fìsica, umana e trasfigurando in qualcosa d'etereo. -per estens.
modo e occasione di dire o di fare qualcosa. giusti, 2-256: quando.
fune. -tagliare la fune a qualcosa: dare inizio, dare il via
veder seme. -tirare la fune di qualcosa: impegnarsi efficacemente per il conseguimento di
la fune. -tirare una fune di qualcosa, in qualcosa, a qualcosa:
-tirare una fune di qualcosa, in qualcosa, a qualcosa: cooperare, agire
di qualcosa, in qualcosa, a qualcosa: cooperare, agire concordemente per il
ottenere una dilazione o proroga nel terminare qualcosa. 13. prov. -le bestie
la ripa con gli alberi nudi, qualcosa di funebre e di remoto. pirandello,
mentre sto per andare in grecia, qualcosa derivo e sento nell'animo della serena
ricordate quello sguardo senza pupille? ha qualcosa di divino e di funereo, come lo
creare difficoltà per impedire l'attuazione di qualcosa. panciatichi, 248: sudo per
giocattolo da ragazzi, segnando ogni tanto qualcosa in un suo libretto. moravia,
15-200: da lontano arrivava lo strepito di qualcosa che friggeva sul fuoco, l'acciottolio
-al di fuori di qualcuno o di qualcosa: nella sua parte esterna. -
istruirlo. 10. da qualcuno o qualcosa in fuori: fuorché, tranne,
dire ogni cosa, o a pur dire qualcosa. -essere fuori: trovarsi al
morto. de sanctis, 7-44: era qualcosa di vago, d'indefinito, corrispondente
gaiezza irresistibile che travolgeva il sogno, con qualcosa di furbesco nell'angolo dell'occhio,
... persuadendo la folla che qualcosa o qualcuno volesse impedire il passaggio,
e impaziente, brama smaniosa di ottenere qualcosa, di conseguire uno scopo; accanimento
di fiera. -avere furia di qualcosa: averne urgente bisogno. carducci
-correre a furia: agire, fare qualcosa con precipitazione, senza riflettere.
furia. -essere nella furia di fare qualcosa: essere tutto infervorato in un'attività
lavoro. -essere sulle furie per qualcosa: essere in grande agitazione, essere
che rassembrano due fuscelli. -cercare qualcosa col fuscellino: con cura minuziosa.
fuscellino, non per mostrare di sapere io qualcosa in così bassa e certa disputa.
te lentamente lo spirito. -cercare qualcosa con i fuscelli: con minuziosa cura
se stesso, se come poeta ha lasciato qualcosa che lo raccomandi a'futuri. e
, non curarsi di qualcuno o di qualcosa. guittone, xiv-55: pur conven
oltra modo. -farsi gabbatore di qualcosa o di qualcuno: prendersene gioco,
tutte le sere per le strade? qualcosa che rompa e svari la giornata.
pigliare a gabbo. -prendere in gabbo qualcosa: prenderla in burla, volgerla in
o farsi gabbo di qualcuno o di qualcosa: farsene beffe, prendersene gioco;
del feudalesimo. boine, ii-148: qualcosa di gagliardo tra di inconsciamente ribelle e
ingiuriose. -fare, rendere qualcuno o qualcosa gagliardo: aiutarlo a crescere, a
tacere la gente, quell'aver sempre qualcosa o di profondo o di gaietto da
di lei, si capisce che avrà pur qualcosa da chiedere. e si capisce anche
galla. -stare a galla da qualcosa: tenersene lontano. sacchetti, 152
di sanguigno mattone. calvino, 2-159: qualcosa galleggiava in mezzo al mare come trasportato
celli, iii-31: noi ragionam di qualcosa d'importanza, e non delle gatte
, come voi. -sapere di qualcosa meno di una gallina: ignorarla del
, 114: in tutte ci trovava qualcosa da apponerci: questa era civetta,
giacomo: v. giacomo. -fare qualcosa sotto gamba: compierla con facilità e
-prendere, trattare sotto gamba qualcuno o qualcosa: non dare a una persona l'importanza
rimettere le gambe a qualcuno o a qualcosa: infondergli nuovo vigore, autorità,
; atto con cui si afferra qualcosa per mezzo di un gancio. =
sospendere o per afferrare o per trattenere qualcosa e, in partic., per collegare
chiudere, per fermare, per trattenere qualcosa. -gancio a scocco: quando
. -elemento che tiene strettamente aggregato qualcosa o qualcuno. oriani, x-29-12:
di gente che sta insieme o compie qualcosa di comune accordo '; nel senso
ne'gangheri mi resta. -rimettere qualcosa nei gangheri: ristabilire le cose come
un più vivo rigoglio di individualità, qualcosa di mezzo garibaldino. alvaro, 12-189
non vedere, di non accorgersi di qualcosa (per lo più per un secondo
-gatta ci cova: c'è sotto qualcosa (con esplicito riferimento a trucchi,
topo ', dicesi a chi vuol far qualcosa co'guanti in mano e contra coloro
pietà dell'in- fermiere « le porterò qualcosa in gattabuia, povero agnolo ».
pavese, 7-98: se non faccio qualcosa, pensavo, comincio a correre le
le -veder e, considerare qualcuno o qualcosa comesuperbie di voler esser pregato. il
che sempre cerca di serbare parte di qualcosa, per ammonirlo si suol dire *
è sentito, nell'arpicare per pappar qualcosa. dossi, 420: è strano!
. da gaudire * esser lieto di qualcosa, gioire intimamente, godere '.
4. locuz. - gavazzare dentro a qualcosa: trovatisi pienamente a proprio agio (
. locuz. -avere il sangue gelato per qualcosa: essere sgomentato, allibito.
maggiori. d'annunzio, v-2-12: sempre qualcosa di carnale, qualcosa che somiglia a
v-2-12: sempre qualcosa di carnale, qualcosa che somiglia a una violenza carnale,
. rovani, i-445: io sto scrivendo qualcosa intorno ai principi dell'annonia musicale contenuta
possono trovare. -in genere di qualcosa (anche, talora, con la
teodelinda,... hanno in sé qualcosa d'amabile. nievo, 1-299:
rustica e marinara. -farsi geniale qualcosa: acquistarne una conoscenza ampia e profonda
. -avere, trovare genio di fare qualcosa: farla volentieri; avervi propensione.
. -aver genio con qualcuno o qualcosa: provare simpatia, gradimento nei suoi
per un'altra. -prender genio a qualcosa: prenderci passione, diventarne entusiasta.
la gentilezza degli arabi... è qualcosa di delicato al punto da meravigliare per
. locuz. -avere la gentilezza di fare qualcosa: farla in modo gentile, cortese
in quel nitore di robe scompagnate, qualcosa faceva pensare alla suppellettile delle regge polinesiane
dal medio geometricamente che è novantanove, qualcosa di più. grandi, 4-90: i
la georgofilia: tutte astrazioni rispettabili, qualcosa di meglio, se volete, delle
gergone: capire il vero significato di qualcosa. rinaldo degli albizzi, i-348:
dal mio laboratorio. se ne sai qualcosa ti conviene di non fare il furbo
4-307: se di quella grammatica ne uscisse qualcosa, non sarebbe altro che un impedimento
porre, spingere, trascinare qualcuno o qualcosa in una determinata condizione materiale (come
vedere. -gettare contro qualcuno o qualcosa: scagliare nella sua direzione. -gettarsi
sua direzione. -gettarsi contro qualcuno o qualcosa: lanciarglisi addosso, buttarvisi contro.
-figur. non tener conto di qualcosa; non farvi caso, non darvi
occhi: v. polvere. -gettare qualcosa a dio rivegga, a dio a reverso
sien vecchi? ». -gettare qualcosa ai piedi di qualcuno: offrirgliela,
divinità del gioco]. -gettare qualcosa dietro qualcuno: donargliela con dissennata prodigalità
sgridava la moglie. -gettare qualcosa in muso, in volto, in occhio
. -gettare su qualcuno o su qualcosa: lanciare, versare addosso; far
, per tingergli. -gettare su qualcosa: costruirvi sopra. storie pistoiesi,
prima. -gettarsi su qualcuno o qualcosa: lanciarglisi addosso; cadervi, lasciarvisi
22. locuz. gettato indietro o dietro qualcosa: spinto, rivolto verso la parte
se stessi. -far gettito di qualcosa: disfarsene, rinun- ziarvi; sperperarla
api). -fare getto di qualcosa: gettare in mare zavorra e merci
e rinvii a dire o a fare qualcosa. macinghi strozzi, 1-555: le
strada, facilitargli il compimento di qualcosa. buonafede, 1-i-173: tutti
pazzo. -rompere il ghiaccio con qualcosa: prendervi confidenza, abituarsi a
un poco, un pochino (di qualcosa). lippi, 6-96:
-farsi beffe di qualcosa o di qualcuno. bibbia volgar.
. 3. tr. dire qualcosa con tono sarcastico. fogazzaro, 5-14
, profondo interesse o spiccata predilezione per qualcosa; bramoso, desideroso, avido (
-essere più (o tanto) ghiotto di qualcosa che (o quanto) l'orso
. -fare ghirlanda a qualcuno o a qualcosa: cingerlo, circondarlo. folengo
con quei lembi di ricordi aveva strappato qualcosa giacente, come nel sonno, e lo
le forme letterarie. -esserci sotto qualcosa di poco chiaro. gherardi, iii-195
il corpo. -lasciare, tenere qualcosa a giacere: non tenerne conto,
da sola capire che ci doveva esser qualcosa per aria. palazzeschi, 4-206: remo
pronom. ant. farsi beffe di qualcosa o di qualcuno, burlarsene, riderne
. saba, 46: risento in me qualcosa dei giganti, / che la scalata
-mettere, cacciare, trascinare qualcuno o qualcosa in un ginepraio: far entrare,
16. pagare una somma (o qualcosa di equivalente) come posta in un
g. raimondi, 2-231: qualcosa faceva pensare agli italiani, a quattro
. -giocare su qualcuno o su qualcosa: farvi assegnamento, approfittarsene, avvantaggiarsene
. -prendersi gioco di qualcuno o di qualcosa. b. croce, iii-23-377:
un panchetto. -avere in gioco qualcosa: correre il rischio di perderla.
. -fare gioco a qualcuno o a qualcosa: servire, giovare; riuscire utile
, in o per gioco qualcuno o qualcosa: farsene beffe, divertirsi alle sue spalle
, farsi gioco di qualcuno o di qualcosa: farsene beffe, burlarsi, divertirsi
infame / t'ha da portare a qualcosa di brutto. = voce semidotta,
quegli uomini, facendo di ognuno d'essi qualcosa tra il delinquente, il rammollito e
che non si è disposti a fare qualcosa, che non si è in buona
-in senso generico: la fine di qualcosa. bibbia volgar., v-796:
buon giorno. -rimettere in giorno qualcosa: apportarvi le necessarie correzioni, aggiornare
mettere, porre qualcuno a giorno di qualcosa: informarlo, tenerlo al corrente.
/ ché tutti i giorni manca lor qualcosa. / tutti i giorni! non dico
-impegnarsi, parteggiare per qualcuno o per qualcosa. m. palmieri, 3-4-32:
giostrare motti. -giostrare qualcuno o qualcosa: battersi, gareggiare per qualcuno o
battersi, gareggiare per qualcuno o per qualcosa; combattere per ottenere un premio.
in questo officio mostra una certa ingenuità, qualcosa di giovanile, che ti piace.
, che aiuta, che muove a fare qualcosa. -grazia giovante: grazia efficace
, sì perisca per l'altro. -ottenere qualcosa di buono, prevalersi. giovanni da
'l tuo bel ciglio, -giovare qualcuno di qualcosa: fornirgliela, / ch'io mirar
muovere le -giovare a qualcuno di qualcosa o di qualcuno: parti di sotto è
3-86: cominciarono così, tanto per fare qualcosa, a parlare dei vecchi tempi,
entrato un curioso giramento di capo e qualcosa m'andava su e giù nello stomaco
alla mia bambina. -girare intorno a qualcosa: trattarne, discuterne. boccaccio,
che... girava intorno a qualcosa, perché tirava delle satire sulle bionde
: v. manico. -girare sopra qualcosa: prenderlo come fondamento, come centro
9. locuz. -fare una girata di qualcosa: addossarla, trasferirla ad altri (
. -gire a rischio di far qualcosa: esser sul punto di far qualcosa
qualcosa: esser sul punto di far qualcosa. ariosto, 29-37: aveasi imaginato
ruota - gire dietro a qualcosa: perseguirla. un rapido movimento rotatorio
polvere nello scodellino. assiduamente attorno a qualcosa. -gire intorno a qualcosa:
a qualcosa. -gire intorno a qualcosa: aggirarsi, girare -piccola bussola nautica
forza di girelle: costringerlo a fare qualcosa. fagiuoli, 3-6-91: quel dì
cose disposte in circolo o intorno a qualcosa. s. agostino volgar.,
studio. -essere di giro in qualcosa: esserne a conoscenza; godere di
un luogo, fare il giro di qualcosa: girargli intorno. cicerchia, 1-200
-prendere il giro: fare l'abitudine a qualcosa. -prendere in giro: aggirare.
via o di abbassare, di posare qualcosa o di scendere dal posto dove si
fra un punto e l'estremità di qualcosa o il suolo, il procedere del
v. tirare. -togliersi giù da qualcosa: desistere (da un'impresa,
dal particolare all'universale: e aggiunge qualcosa di nuovo a ciò che già si
, milanesi. -avere giudizio di fare qualcosa: avere l'avvertenza, prendere la
tanto giudizio! -avere giudizio di qualcosa: conoscerla a fondo, avervi grande
andava cercando sgomenta se non avesse dimenticato qualcosa. serra, ii-117: non posso tacere
rifl. figur. compiacersi intimamente di qualcosa, crogiolarsi in un'idea, cullarvisi;
. 3. locuz. mettere qualcosa in giulleria: metterla in burla,
. venire a parlare di qualcuno o di qualcosa. tasso, 8-9: di te
a capo chino. -giungere a qualcosa: essere capace di esprimerla; osare
varchi, 23-233: usiamo di dare qualcosa di giunta a un bar- caruolo,
-per giunta di qualcosa: per colmo (a sotto- lineare
baratterebbe a fogli bianchi, e darebbe qualcosa giunta. 5. ant. raggiunto
pigliare, rinnovare il giuramento: affermare qualcosa o impegnarsi a qualcosa chiamando dio come
giuramento: affermare qualcosa o impegnarsi a qualcosa chiamando dio come testimonio e garante.
di qui avanti, quando ci ho qualcosa a tiro, ci faccio la pòsta
-giurare a se stesso, giurarsi qualcosa: prendere una decisione o un impegno
misantropia di tereso. -giurare su qualcosa: dichiararsene assoluta- mente sicuro.
periglioso mare. -giurare qualcuno o qualcosa a sospetto: addurli come prova in
da leali nemici. -non poter giurare qualcosa (anche assol.: non giurerei
giuramento (a fare o non fare qualcosa). compagni, 3-24: eletto
. locuz. -avere la giurisdizione di fare qualcosa: poterla fare in forza di un
-avere, tenere giurisdizione su qualcuno o qualcosa: tenerne il possesso, esercitarvi l'autorità
gendarmi? -avere, tenere qualcuno o qualcosa sotto la propria o altrui giurisdizione:
concedere, commettere giurisdizione a qualcuno su qualcosa: conferirgliene il dominio o il possesso
la esenzione dalle imposte. -dare qualcosa in giurisdizione a qualcuno: assegnargliene il
specialissima giurisdizione. -fare qualcuno o qualcosa di propria giurisdizione: sottometterli al proprio
giusta: essere bene informato; conoscere qualcosa in modo chiaro ed esauriente. magalotti
gli davo una gomitata, gli dicevo qualcosa. migliorini, 390: 4gli '
-fare un globo con qualcuno o con qualcosa: aderirvi, farsene fautore.
gloria. -riporre la propria gloria in qualcosa: aspettarsene fama e onori.
di o in qualcuno, di o in qualcosa: compiacersene, rallegrarsene; riporvi il
glorificarsi. -glorificarsi in qualcuno, in qualcosa: riporvi il proprio vanto, il
. -che si vanta (di qualcosa); orgoglioso, fiero. p
la fausta? -andar glorioso di qualcosa o di qualcuno: gloriarsene, vantarsene
odore: era una sensazione equivoca: qualcosa di glutinoso. = voce dotta
fingere di non capire o di non sapere qualcosa. redi, 16-v-334: messere,
gobbo, tenere sul gobbo qualcuno o qualcosa: non riuscire a liberarsene; esser
e forma vari usato per farvi sgocciolare qualcosa; sgocciolatoio. = deriv.
-per estens. minima parte (di qualcosa). d. bartoli, 12-2-80
, che trae piacere o soddisfazione da qualcosa. boccaccio, dee., 7-7
viva contentezza, gioia, piacere per qualcosa; trovarvi soddisfazione, trarne diletto,
. 15. trarre profitto da qualcosa; impiegare utilmente, con proprio vantaggio
godersela perché, cambiando la stagione, qualcosa doveva succedere. -intr.
come nostro. -essere in godimento di qualcosa: fruirne, trarne vantaggio.
lei. -a vere gola di qualcosa: averne vivo desiderio. dante,
a gola o fino alla gola in qualcosa: esservi intensamente occupato; esserne sopraffatto
. -tirare, venire gola di qualcosa: provarne grande desiderio. francesco
altri o per richiamarne l'attenzione su qualcosa o qualcuno. -anche al figur
. -dare ritirando il gomito: fare qualcosa controvoglia, senza convinzione. giusti
una speranza favorevole, o anche per qualcosa che lusinghi la propria vanità o,
la propria vanità o, meschinamente, per qualcosa che rechi ad altri danno o imbarazzo
nieri, 98: quando sentiamo contare qualcosa di buffo, qualche storia da gonzi
gonfiandole il più possibile per soffiare su qualcosa o dentro uno strumento a fiato.
esile. -arrossir le gote per qualcosa: vergognarsene. pulci, 25-229
7-502: questo gioco di larve è qualcosa di passato per le immaginazioni italiane che
di governo. -dare governo a qualcosa: farsene una ragione, rassegnatisi.
-dare, lasciare, porre a governo qualcosa a qualcuno: affidargliene la direzione
o mal governo di qualcuno o di qualcosa: trattarlo malamente, ridurlo in cattivo
far io. -serbare in gozzo qualcosa: metterlo da parte per sé.
gradina1. gradinare2, tr. tratteggiare qualcosa, scalarmente, con segni alti e
. v.]: gradisca (offrendo qualcosa). degnerebbe gradire? s'ella
in fondaco. -accettare o tollerare qualcosa mal volentieri. - anche: rifiutare
-rendere (o tenere) qualcuno o qualcosa gradito: farlo amare, stimare, desiderare
seguenti gradi: essere, esserci, qualcosa. nel primo grado la indifferenza è tessere
realtà e la negazione; l'unità è qualcosa. e nel terzo grado la indifferenza
nel terzo grado la indifferenza è il qualcosa; la differenza è tessere a sé
e anco nella guerra / di fare qualcosa: averne, o credere di averne,
, porre qualcuno in grado di fare qualcosa: dargliene la capacità, la possibilità.
loro grado. -farsi grado di qualcosa: procurarsene un merito, un onore
buon grado o grado e grazia di qualcosa a qualcuno: attribuirgliene il merito,
) posteriore vengono pagati solo se residua qualcosa dopo che sono stati pagati i crediti
grancassa', richiamare rumorosamente l'attenzione su qualcosa o su qualcuno. -anche: fare
. -avere a che fare con qualcosa quanto la scimmia, la balena,
buca: fare uscire qualcuno, trarre qualcosa fuori da un nascondiglio.
francesco. -fare grande qualcuno o qualcosa: accrescerne la potenza, l'autorità
una figura a grandezza del vero ha qualcosa in sé di particolarmente familiare e commovente
, 3-138: la grandezza dell'artista è qualcosa di sovrumano o estraumano, come la
colà perfino ministro, della guerra o qualcosa del genere. granducèa, sf.
tuo voto. -conficcare le granfie in qualcosa: impossessarsene avidamente. d'annunzio
memorie, grano per grano. -andare qualcosa come il grano in sabbia: riuscire
non ha il grano: a ognuno manca qualcosa. -grano pesto fa buon cesto:
, rivalità accanita per il possesso di qualcosa. moscoli, vii-640 (95-3)
: contendere aspramente per il possesso di qualcosa. gioberti, 2-233: il campo
è grassa. -essere grasso di qualcosa: abbondarne. f. d'ambra
gratifichi). concedere di buon grado qualcosa a qualcuno; beneficare, remunerare con
, da una penombra uguale, ove qualcosa di bianco s'agita un poco, trema
11. locuz. -aver grato qualcosa: desiderarlo ardentemente; gradirlo, accettarlo
. -rendere, fare qualcuno o qualcosa grato o più grato: fare in
2. rumore prodotto grattando o raschiando qualcosa. buzzati, 4-261: udii un
fregare una parte del proprio corpo con qualcosa o contro qualcosa. dante, inf
del proprio corpo con qualcosa o contro qualcosa. dante, inf., 30-30
-rifl. fregarsi, strusciarsi contro qualcosa per togliersi il prurito (con riferimento
-assol. risparmiare, fare economia (su qualcosa). piovene, 5-125: comprano
-gratta gratta: approfondendo la conoscenza di qualcosa, indagando pazientemente. carducci, ii-15-272
malmantile, 1-8: quando altri sa qualcosa ed è duro a manifestarla, si dice
occhi. -grattarsi il capo di qualcosa: pentirsene, rammaricarsene. lorenzo
me tambroni, ha voluto udir qualcosa, gli ho letto il canto che
-che pesa o preme su qualcuno o qualcosa. manzoni, fermo e lucia,
scarica il proprio peso su qualcuno o qualcosa. cattaneo, i-2-36: mostrerà lo
pesare, scaricare il proprio peso su qualcosa; appoggiarsi. galileo, 4-1-91
. — alla grazia di qualcuno o-di qualcosa: alla sua salute, in suo onore
beni procedono. -avere grazia di fare qualcosa: riuscirvi, avere la fortuna di
, ricevere, tenere, reputare, recarsi qualcosa a grazia: considerarla come una grande
approvazione. — con buona grazia di qualcosa: col suo favore. - anche
nel popolo. -dare grazia a qualcosa: ingentilirla, abbellirla. g.
il signore? -far grazia di qualcosa a qualcuno: fargliene dono od omaggio
fuori della grazia di dio. -far qualcosa in sulle grazie: con grande diligenza
: in tanti anni di lavoro, qualcosa, grazie a dio, mi è riuscito
metterla da parte. -grazie a qualcosa: per causa sua, per la
e disappassionati. -in grazia di qualcosa: per causa sua, come sua
... -per grazia di qualcosa: per causa sua. giamboni,
: almeno tu, quando ti si manda qualcosa, dici grazie con molta gentilezza e
16. locuz. - essere grazioso di qualcosa: concederla, donarla, elargirla con
la grembiata: riempirsi il grembo di qualcosa. n. degli albizzi, 105
-aprire il grembo a qualcuno o a qualcosa: accogliere con benevolenza, con magnanimità
in modo che vi si possa riporre qualcosa (e, con riferimento all'abito
costruzione. ojetti, i-708: qualcosa di quell'incrollabile eternità t'entra nel
: aveva, oltre allo sguardo grezzo, qualcosa di disarmonioso che mi imponeva di tenerlo
luna. -gridare contro qualcuno o qualcosa: solle- varglisi contro a furor
grido, come suol. -lasciare qualcosa al grido (o al grido di
e con denti. -levare qualcosa dalle griffe di qualcuno: strapparglielo,
, mettere le griffe su qualcuno o qualcosa: impossessarsene rapacemente. garzoni, 1-462
-far la guaina a qualcuno (o a qualcosa): procurargli un indumento o una
. locuz. -avere, tenere, usare qualcosa per guanciale: posarvi il capo per
le tavole? -fare guanciale di qualcosa: servirsene per sostenere il capo.
come un guanto. -dare guanto di qualcosa: darla per certa, farsene mallevadore
. 5. locuz. -dare qualcosa in guarda a qualcuno: affidarla alla
la guarda. -fare guarda di qualcosa: custodirla. francesco da barberino,
; dirigere, fissare gli occhi su qualcosa o qualcuno (e non implica necessariamente
-per estens. volgersi, fissarsi su qualcosa o qualcuno (le pupille, lo
, apprezzare; far gran conto di qualcosa. giamboni, 139: la carità
; avere l'intenzione, mirare a qualcosa; raggiungere, conseguire (uno scopo
riguardo o sollecitudine (per qualcuno o qualcosa); mostrare affetto, rispetto, deferenza
molti denari. -intr. compiacersi di qualcosa. bibbia volgar., vi-223:
-intr. rivolgersi con speranza; attendersi qualcosa; ricorrere per aiuto (a una persona
, serbare; mantenere il possesso di qualcosa. - anche sostant. mostacci o
, sorvegliare; fare la guardia a qualcosa. - anche assol. ugieri apugliese
attenzione, porre mente, badare a qualcosa; darsi pensiero, preoccuparsi di qualcosa.
a qualcosa; darsi pensiero, preoccuparsi di qualcosa. pier della vigna, 128:
-annettere grande importanza o valore a qualcosa. mazzei, xxi-242: non guardino
con la particella pronom. vergognarsi di qualcosa, non osar palesarla. bibbia volgar
anche tu. -evitare di fare qualcosa. re giovanni, 1-24: tutora
effetti paragonabili. -impedire che altri faccia qualcosa o che si verifichino determinati eventi,
buon genio guardi o ne guardi da qualcosa o qualcuno', guardi il cielo!:
per manifestare energica avversione o ripugnanza verso qualcosa. girone il cortese, i-171:
me! -non guardare qualcuno o qualcosa per non sciuparla: averne una cura
-al figur.: non partecipare a qualcosa, essere escluso da qualcosa; rimanere
partecipare a qualcosa, essere escluso da qualcosa; rimanere passivo. betti, i-22
damente e allo scopo di accertarsi di qualcosa o di fissarsi nella mente un
e di conservazione di qualcuno o di qualcosa; l'ufficio di chi ne è
-avere guardia di qualcuno, di qualcosa, o a qualcuno, a qualcosa
qualcosa, o a qualcuno, a qualcosa: essere preposto alla sua vigilanza,
cose nocive. -avere guardia di qualcosa: saperla usare, dominarla.
. -avere a guardia o in guardia qualcosa: avere il compito di custodirla;
affidare, commettere, porre qualcuno o qualcosa in guardia a qualcuno: incaricarlo della
a o in guardia di qualcuno o di qualcosa: difenderlo, proteggerlo. testi
buon numero di soldati. -essere qualcosa guardia a qualcuno: servirgli di ammonimento
. -fare guardia di qualcuno o qualcosa: custodirlo, curarlo.
, alla guardia di qualcuno o di qualcosa: affidargliene la difesa, la custodia
difendersi. -non avere guardia di qualcosa: non averne paura; non subirne
-prendere o prendersi guardia a qualcosa: porvi mente, attendervi.
. -prendere o prendersi guardia di qualcosa: darsene pensiero; premunirsi nei suoi
prenderne guardia. -prendere in guardia qualcosa: metterla sotto la propria protezione;
mi ha voluto così lento a credermi qualcosa, mi tengo in guardia per non
in guardia da o contro qualcuno o qualcosa: guardarsene, non fidarsene. cesarotti
chi non è mai irritato. -stare qualcosa a guardia di qualcuno: essere custodita
rimanere in guardia di qualcuno o di qualcosa: sorvegliarlo, custodirlo; proteggerlo,
moisè. -tenere motta guardia di qualcosa: tenerla in grande pregio, in
di se stessi. -tenere in guardia qualcosa: provvedere alla sua difesa.
-n o n degnare di un guardo qualcosa o qualcuno: non prestarvi la minima
, quasi il timore di guastare col pensiero qualcosa che sta accadendo, e che dipende
savio, e s'un povero mette / qualcosa inanzi, e che la non riesce
paese. -dare il guasto a qualcosa: rovinarla, danneggiarla, distruggerla
delle stalle. -farsi guasto di qualcosa: farsene una preoccupazione esagerata, un
-mettere, mandare, menare, dare qualcosa a guasto; rivolgerla in guasto:
. intr. sforzarsi di conoscere e capire qualcosa; industriarsi per conseguire un risultato;
, 11 (192): per scovar qualcosa intorno all'imbroglio di quella notte.
più acque guazzo. -fare o passare qualcosa a guazzo: agire affrettatamente, senza
a distruggere, reprimere, rendere inefficace qualcosa. cattaneo, ii-1-38: sancivano una
locuz. -a guida di qualcuno o di qualcosa: lasciandosi guidare, andandogli dietro,
scegliere, usare per guida qualcuno o qualcosa: farsi accompagnare; lasciarsi indirizzare,
biblioteca. -servire di guida a qualcosa: regolarne il movimento. viviani
in qualche cosa: essere avvezzo a qualcosa, averci fatto il callo. pataffio
porre il guinzaglio a qualcuno o a qualcosa: sottoporlo a severa disciplina; tenerlo
a guisa (o in guisa) di qualcosa: a simiglianza di essa.
guise. -usare in mala guisa qualcosa: abusarne. busone da gubbio,
soddurre. boine, ii-174: non qualcosa di tristemente ruinoso come il tortuoso e
miro gurge dove la vita è diventata qualcosa di celeste. = voce dotta
: risolversi a dire o a fare qualcosa per la prima volta. bocchelli,
a percepire, a giudicare e apprezzare qualcosa; spiccata inclinazione per determinati modi di
gusto, un gusto matto, pazzo per qualcosa: compiacersene, esserne soddisfatto; provarvi
danno, di una disgrazia altrui o di qualcosa avvenuta o fatta a dispetto d'altri
levarsi, togliersi il gusto di fare qualcosa: soddisfare un desiderio, una voglia (
. -essere un gusto a fare qualcosa: essere un gran piacere, un
(o non esservi) gusto a fare qualcosa: valerne (o non valerne)
. -fare il gusto a o di qualcosa: cominciare ad apprezzarla; abituarvisi.
]. -prendere, pigliare gusto a qualcosa: dedicar- visi con piacere, provarne
pigliarsi gusto o il gusto a fare qualcosa: prenderne piacere, trarne diletto;
. ant. che prova vivo interesse per qualcosa; appassionato; intenditore, conoscitore.
4. locuz. -fare iattura di qualcosa: gettarla a mare per alleggerire la
proprie vene. -fare iattura per qualcosa: protestare per la sua perdita.
6. locuz. -farsi un iddio di qualcosa: stimarla o desiderarla eccessivamente; esserle
14. quantità minima, infinitesimale; qualcosa di approssimato. fr. leonardi
figlia. -avere idea di qualcosa: conoscerla più o meno perfettamente;
(o non avere) videa di fare qualcosa: averne (o non averne)
mi disse. -dare videa di qualcosa: farla conoscere o immaginare in modo
-farsi, formarsi, prendersi un'idea di qualcosa: conoscerla bene, giudicarla adeguatamente,
. idee! -levarsi, cavarsi qualcosa dall'idea: rinunciarvi, non pensarci
idea o la più pallida idea di qualcosa: non averne conoscenza o esperienza;
felici. -non esservi videa di qualcosa: mancare assolutamente, non esservi traccia
qualcuno un'idea o videa di fare qualcosa: sentirsene nascere l'ispirazione, suscitare
, disposto, risoluto (a fare qualcosa). tommaseo [s. v
di dover partire. 2. escogitare qualcosa di nuovo, inventare, scoprire;
aguzzar l'ingegno / e d'ideare qualcosa di degno. foscolo, gr.,
sarebbe inutile e improprio se non significasse qualcosa di simile a 4 identificante '.
o ritenersi simile a qualcuno o a qualcosa, stabilire con qualcuno una perfetta identità
sarebbe inutile e impreciso se non significasse qualcosa di simile a identificante, che, ove
o ritenersi identico a qualcuno o a qualcosa, di immedesimarsi o investirsi in un
antipatia, insofferenza congenita per qualcuno o qualcosa. carducci, iii-24-240: scambia per
: profondamente contrario a qualcuno o a qualcosa. lucini, 4-98: egli
e fanatica), per qualcuno o qualcosa. marino, 251: chi crederà
ammirazione, devozione fanatica per qualcuno o qualcosa; impegno appassionato, dedizione fervida (
amore smisurato, venerazione per qualcuno o qualcosa. ferd. martini, 4-6
. idóneus 1 adatto '(a fare qualcosa): in concorrenza con apttts *
sentivo bene iermattina... che qualcosa d'importante m'aspettava. -iermattina l'
a conoscenza o non ha nozione di qualcosa, che ne è all'oscuro; ignaro
all'oscuro, di non accorgersi di qualcosa. cesari, 6-39: stette in
chi non ha conoscenza o notizia di qualcosa (per propria colpa o per
sapere; non avere nozione o notizia di qualcosa. g. villani, 4-19
far mostra di non accorgersi di qualcuno o qualcosa; ostentare indifferenza, disinteresse.
due o tre volte le disse qualcosa a proposito della bimba, ella non
mai sperimentato, non avere mai praticato qualcosa; non avere mai provato un determinato
, sottovalutare, non dare importanza a qualcosa. mazzini, 75-93: l'europa
anche noncuranza, sufficienza verso qualcuno o qualcosa. 7. nétti,
. indurre a credere o a sperare qualcosa sul fondamento di vane apparenze; trarre
7. locuz. -avere villusione di qualcosa: ritenerla possibile, reale, certa
sia buono. -dare villusione di qualcosa: farla giudicare possibile, concreta,
7-168: bisognava... ricorrere a qualcosa di illusivo che colpisse le fantasie e
. indotto a credere o a sperare qualcosa sul fondamento di vane apparenze; tratto
balle; fare una o più balle di qualcosa. -ant.: fare i bagagli
fama o al ricordo perenne qualcuno o qualcosa (e spesso vi è connessa una
-al figur.: il dare principio a qualcosa; traccia, abbozzo.
improvviso, per caso, qualcuno o qualcosa; trovare casualmente davanti a sé;
specie di missionario tra gli uomini, come qualcosa di simile a quei poveri giovani bianchi
). ant. mettere, riporre qualcosa nella bisaccia. mattio franzesi, xxvi-2-140
che qualcuno avesse l'impertinenza di trovar qualcosa a ridire sulla sua casa, adombrava
stretto di gibilterra. -avviare qualcuno o qualcosa in una data direzione. paolieri
di un meccanismo nella quale viene inserito qualcosa.
: mai non restava d'imbolare mai qualcosa al piovano arlotto, di farli qualche
a convincere della bontà o del valore di qualcosa; pubblicità, propaganda diretta a imporre
— per estens. convincere qualcuno di qualcosa, persuadendolo a compiere una determinata
imbottare: aver ben chiara in mente qualcosa; esserne certo, sicuro. grazzini
« anche il vuotare il cesso [ha qualcosa di religioso], anche spandere il
pronom. ant. prendersi cura di qualcosa; interessarsi, ingerirsi. machiavelli,
marsupio. -imbrattarsi le mani in qualcosa: occuparsene con impegno (per lo
il freno, e si sentiva che qualcosa ci imbrigliava alle profondità. pecchi,
caso, imbattersi in qualcuno o in qualcosa. d. bartoli, 1-8-99:
ii-647: dal notaio, la cerimonia ha qualcosa di lugubre. cinque o sei persone
del disegno o della pittura: raffigurare qualcosa o qualcuno in modo simile all'originale
9. locuz. -a imitazione di qualcosa o di qualcuno: a sua simiglianza
sempre enmazinai. 9. escogitare qualcosa di nuovo; ideare, progettare;
-a immagine di qualcuno o di qualcosa: a sua simiglianza, a sua
di caccia. -avere immagine di qualcosa: rassomigliarle moltissimo. ariosto,
richiamare l'immagine di qualcuno o di qualcosa: rassomigliargli moltissimo, imitarlo fedelmente,
ridursi a immagine di qualcuno o di qualcosa: assumerne la natura, la forma,
. -farsi una data immagine di qualcosa: concepirla, considerarla in un dato
le sembianze. -ridurre, modulare qualcosa alla propria immagine: renderla simile a
per il caldo del letto, con qualcosa di immammolato e abbrividente all'aria fresca
, diffondeva a sé intorno, aveva qualcosa di simbolico. 5. figur.
in senso generico: l'essere inerente a qualcosa; presenza intrinseca, connaturata; permanenza
). essere o restare immanente a qualcosa. b. croce, ii-8-31
. connaturarsi; essere strettamente connesso con qualcosa. cicerone volgar., 1-404:
a uno spettacolo); riconoscersi in qualcosa. niccolini, iii-246: dante.
filosofando. 3. intimamente compreso di qualcosa; tutto dedito con-passione e impegno a
-raro. che costituisce elemento sostanziale di qualcosa. targioni tozxetti, 6-37: [
; che è in relazione diretta con qualcosa. -anche: originario, spontaneo,
conduce o è in diretta comunicazione con qualcosa. guglielmini, 47: suppone.
di aver perso, la memoria di qualcosa; dimentico. caviceo, 1-105:
che trascura (o mostra di trascurare) qualcosa; noncurante. c. i
. -figur. gettarsi avidamente su qualcosa. f. m. bonini,
della primavera. -cacciarsi dentro a qualcosa. brancoli, 3-266: s'immerse
; operazione d'immergere, di tuffare qualcosa nell'acqua o in una soluzione liquida
pregiudicare la crescita o l'evoluzione di qualcosa. lambruschini, 5-117: se una
, che sporge o è sospeso sopra qualcosa o qualcuno; che è situato in
essere sovrastante, sospeso, proteso su qualcosa. e. cecchi, 5-242:
? pochi. -trattenere dal fare qualcosa. cassola, 2-376: ottorino veniva
ebbe l'impulso di andargli incontro, ma qualcosa lo immobilizzò. 2.
3. figur. fare rinuncia di qualcosa a cui si attribuisce grande valore o
immondezze superstiti. -buttare nell * immondezza qualcosa: eliminarla, nievo, 3-15: i
3. locuz. gettare nell'immondezzaio qualcosa: scartarla, buttarla via, eliminarla
in modo tale da immortalare qualcuno o qualcosa. dolce, xxv-2-207: quel male
materassi. pavese, 4-253: se qualcosa sapevano,... vi avrebbero già
, t'impadronisci). appropriarsi di qualcosa, per lo più con la violenza
a star bene, che tutte le portano qualcosa, specialmente di roba da mangiare,
3. per estens. ciò che sostiene qualcosa dall'interno; ossatura, scheletro.
127: 'impaniare'e 'impaniarsi'. coprir qualcosa col vischio o pania: * impaniare un
memoria. 3. conoscere per esperienza qualcosa; acquistare pratica di qualcosa; sperimentare
per esperienza qualcosa; acquistare pratica di qualcosa; sperimentare, provare, saggiare.
6. region. insegnare (qualcosa). — anche: manifestare,
7. region. essere informato di qualcosa.. monti, ii-121: imparo
dello spirito; chi insegna ha sempre qualcosa di nuovo da scoprire. crusca
, nell'insegnare altrui, impara sempre qualcosa anche quegli che insegna. -impara
. porsi in relazione con qualcuno o qualcosa; diventare simile, assimilarsi, immedesimarsi.
in parti uguali; far parte di qualcosa a qualcuno; donare, concedere, erogare
figur. impedito, trattenuto (dal fare qualcosa). redi, 16-ix-401: ho
locuz. tenere le mani impastricciate in qualcosa: essere immischiato in un affare, avervi
locuz. -impattarla con o a qualcuno 0 qualcosa: stame a pari; reggerne il
3. locuz. impaurire qualcuno da qualcosa: spaventarlo tanto da indurlo a desistere
tanto da indurlo a desistere dal fare qualcosa. maestro alberto, i-119: i
che non teme, che non paventa qualcosa o qualcuno. g. chiarini,
-disus. diventare insofferente, intollerante di qualcosa. s. borghini, 331:
insofferenza, intolleranza per qualcuno o qualcosa (e, seguito da una determinazione,
, irritato, preso dalla collera per qualcosa che lo inquieti o infastidisca. -anche
di chi non sa attendere con calma qualcosa intensamente desiderata o sperata. caro
grandemente, stravedere (per qualcuno o qualcosa). s. bernardo volgar.
magdalena. -che stravede per qualcosa o per qualcuno, infatuato.
entusiasmarsi, stravedere per qualcuno o qualcosa; compiacersene, dilettarsene. f.
. ant. occuparsi, preoccuparsi di qualcosa; prendersene cura. sanudo, i-301
impeciarsi gli orecchi: restar sordo a qualcosa, fingere di non sentire. burchiello
verità? boccaccio, viii-1-127: pone qualcosa fosse quella che lo 'mpedisse a dover di
? 12. fare in modo che qualcosa non giunga a destinazione, che non
nelle fonti dell'orlando. ma pur qualcosa bisognerà che mi dica. imbriani,
presenza una certa impennatura, come se qualcosa la spingesse avanti. = deriv.
dire, quando uno non sicura di qualcosa: * facciam conto che passi l'imperadore
per l'italia... voler qualcosa più del basso trentino e del confine
conoscenze o la pratica necessaria per fare qualcosa; non informato, ignaro; ignorante;
, forza dominante (su qualcuno o qualcosa). andrea stramazzo, xlvii-116:
, di pertinère * riferirsi, appartenere a qualcosa '; cfr. fr. impertinent
, incrudelire rabbiosamente contro qualcuno o qualcosa. caro, 12-1247: cinque volte
. alvaro, 8-240: c'è qualcosa di molto più antico della paganità,
8. locuz. essere impervio a qualcosa: non prestarvi ascolto, essere insensibile
violento che investe con forza qualcuno o qualcosa. -per estens.: forza
(impètro). letter. ottenere qualcosa rivolgendo preghiere, suppliche, istanze accorate
ricever te. 2. ottenere qualcosa per altri, intercedendo presso qualcuno;
strozzandolo in poche righe. -impiastrare qualcosa a qualcuno: affibbiargliela; dargliela a
piede. -impiccarsi alle forche di qualcosa: ostinarsi in essa. aretino
con sussiego. -stare impiccato a qualcosa o a qualcuno: essere legato a
particella pronom. occuparsi, interessarsi di qualcosa; intromettersi a sproposito nelle faccende altrui
. -non volere più impiccio di qualcosa: non volerne più sapere.
poco a poco doveva egli convincersi che qualcosa di regolare, quasi quasi d'impiegatizio,
(plur. -ghi). l'impiegare qualcosa e il modo di impiegarla; uso
, non cu rarsi di qualcosa o di qualcuno; infischiarsi.
, / perché i suoi versi sappian di qualcosa, / impolverar li suole di tabacco
. -dare importanza a qualcuno o a qualcosa: tenerlo o mostrare di tenerlo in
. l'impossessarsi di qualcuno o di qualcosa; appropriazione. -per estens.:
rrìimpossèsso). appropriarsi, impadronirsi di qualcosa; ridurre in proprio potere o sotto la
più con un atto di forza) di qualcosa o di un luogo. -al figur
tuarsi o il verificarsi di qualcosa. crescenzi volgar., 2-18
dalla capacità, la possibilità di compiere qualcosa; incapacità, impotenza. regola di
-essere, trovarsi nell'impossibilità di fare qualcosa: non poterla fare. alfieri
considerare, di concepire o di organizzare qualcosa; criterio informatore. papini, iv-1166
. -che non può nulla contro qualcosa o qualcuno; che non ha possibilità
. con la sua disperazione d'attaccarsi a qualcosa di sensibile ed affermarlo contro la morte
un particolare compito; impossibilità di fare qualcosa; inettitudine. sanudo, lvii-506:
tanto male d'infred- dato: tenete qualcosa in bocca. salvetti, i-209: che
mondo? -da qualcuno o da qualcosa infuori o alv infuori: tranne,
muoia il tiranno. -mettersi a fare qualcosa con grande fervore, dedicarvisi con vigoroso
porre, gettare, tenere, lasciare qualcosa in infusione: immergerla in un liquido
4-207: dopo cena fui felice d'aver qualcosa da ingannare la solitudine. angioletti,
, rimanere ingannato di qualcuno o di qualcosa: concepire o conservarne una falsa opinione
tanto più offrono la figura di un qualcosa d'immane. 2. che
-ant. che riesce poco felicemente in qualcosa (una persona). filelfo
fra un punto e l'estremità di qualcosa o il suolo, il procedere del
pronom. figur. compiacersi intimamente di qualcosa. genovesi, 1-i-205: quest'uomo
illusioni, e che insomma impegni in qualcosa della nostra natura, risulta recisamente ingiuriosa
, ghiotto o desideroso, voglioso di qualcosa. m. leopardi, 1-65
ghiotto, avido; rendere desideroso di qualcosa; suscitare l'interesse, la brama
, avido, desideroso o voglioso di qualcosa. gualdo priorato, 9-19:
; credere, consentire; capacitarsi di qualcosa, darsene ragione. moniglia, 1-iii-441
4. locuz. -fare un'ingozzata di qualcosa: prenderne in quantità eccessiva, farne
-essere ingrato a fare o di fare qualcosa: esitarvi, riluttarvi. boccaccio,
valorosa usanza. -essere ingrato di qualcosa: esserne avaro. menzini, i-266
sua gran fama. -essere ingrato verso qualcosa o qualcuno: non attribuirvi il giusto
aggrovigliato; avvolto e stretto intorno a qualcosa, annodato; intrecciato.
con quello lì c'era da scastagnare qualcosa..., gli apparecchiò una pietan-