e lasciarti prigioniere quivi / con l'acqua putre sino all'anguinaia. 2
torvi; / e l'acqua putre gorgoglia / e bulica occlusa dal-
/ e l'acqua putre gorgoglia / e bulica occlusa dall'erbe /
né invidiate. carducci, 125: putre fluisce, e ne le sue sorgive /
rifiuto, / in se medesimo / putre e fermenta, / e immedicabili / miasmi
ogni dolor. carducci, 125: putre fluisce [un secol guasto], e
, stagnante. carducci, ii-1-186: putre ristagna ne le sue sorgive / chiusa
figur. pascoli, 1216: nel putre flutto egli ingorgava intanto / senza rito
sfilacciati dalle tettoie. dappertutto è un putre rigoglio, una invasione di verde.
ultimo irride / nel gran bacino l'acqua putre e scarsa. govoni, 775:
lievi sbracciando, le faville / sul putre dorso dei lebeti neri. d'annunzio,
si genera di corruzzione, e dilegua putre per la superficie dei corpi. pascoli,
, iii-3-204: la nebbia del suo putre umore / le macera [le foglie]
e lasciarti prigioniere quivi / con tacque putre sino all'anguinaia, / che tu
ultimo letto. carducci, iii-1-86: putre qui stagna ne le sue sorgive / chiusa
bergantini, 1-293: l'acquamorta / putre melma vi forma e la belletta.
carducci, iii-3-225: io vo'che putre e mézzo / polvere ei [il
si cibano di escrementi, carogne e frutti putre scenti. tramater
men pantanosa. scalvini, 2-46: putre / corpo di belva che sottesso i raggi
agonie che non sai, viva in un putre / padule d'astro inabissato.
segneri, 2-2-261: un fiato sì putre, un fetore sì puzzo
vecchia / ove fuma dall'acqua un putre fiato. saba, 42:
put ir e). putre (ant. putro), agg.
antonio di meglio, lxxxvtii-ii-124: putre e corrutte son mie cicatrici 7
sì che, fitto nel brago, / putre diventi e altrui sem pre
io vo'; / io vo'che putre e mézzo / polvere ei ritorni al fin
/ giù nel silenzio a l'aer putre e lenta. d'annunzio, vti-215:
: le rondini gridando radono l'acqua putre nel vecchio bacino, ove si raccoglie
., s'affloscia / sull'acqua putre. -impregnato d'acqua, d'
. ceresa, 1-768: sorto da putre fango atro e terreno. bergamini,
2-13: squallide le cittadi e giù nel putre / limo confitte. tommaseo, 11-119
come da idropico ventre ferito spiccian dal putre suo grembo, di colpa gravido,
come / se alcuno picchi su la putre terra. e. cecchi, 3-106:
sfilacciati dalle tettoie. dappertutto è un putre rigoglio, una invasione di verde. montale
agonie che non sai, viva in un putre / pa- dule d'astro inabissato.
lievi sbranciando, le faville / sul putre dorso dei lebeti neri. 3
-impuro. carducci, iii-2-125: putre fluisce, e ne le sue sorgive /
. 4. purulento. -materia putre: pus. zucchetti, 282:
sortire fuori dalle piaghe medesime in materia putre. pindemonte, ii-326: né molto
cera della morte: e quell'icore putre giù dallo squarcio del collo.
idem, iii-3-204: la nebbia del suo putre umore / la macera [le foglie
. da putris (v. putre). putredinista, agg. (
di foco. = cfr. putre. putreolènte, agg. letter
denom. da putris (v. putre). putrescìbile, agg.
bianchi. = deriv. da putre. putridame, sm. disus
. dal lat. putris (v. putre) e dal tema dei comp.
. del pres. indie, anche putre e putrono). ant. e letter
d'appetiti avversi / dove l'anima putre e non s'appaga. =
, denom. da putris (v. putre), con metaplasmo.
metaplasmo. putto, v. putre. putsch [puc]
agonie che non sai, viva in un putre / pa- dule d'astro inabissato.
. antonio di meglio, lxxxviii-ii-124: putre e corrutte son mie cicatrici / dalla
una voce si potrebbe rendere il 'putre solum', cioè 'terra friabile', che si
lievi sbraciando, le faville / sul putre dorso dei lebeti neri. -lasciar cadere
del ciel spesso commento, / sorto da putre fango atro e terreno. marchetti,
e lasciarti prigioniere quivi / con l'acqua putre sino all'anguinaia, / che tu
e lasciarti prigioniere quivi / con l'acqua putre sino all'anguinaia, / che tu
per l'aria vibrava l'odore acre e putre delle radici. 10.