carendo, quod eam [lanam] tum pur- gant ac deducunt, ut careat spurcitia
, 4-76: nella pienezza della luce, pur- ch'ella sia proporzionata alla nostra visiva
aurea sua facella / d'ogni peso terren pur- gommi; ond'io / quale accesa
ii-65: mi donò una toga lucubratoria di pur- pura cremosina. = agg.
con occi e poscia aguale, vievocata, pur- dianzi, mai pur sì,
mio maestro bevitore d'acqua minerale, grande pur- gatore battero-effervescente, oligo-litioso.
sulfuree dove si pescan frotte esquisite, si pur- gan le pecore scabbiose e non meno
del trecento, lxxxiv-166: io ora ben pur- gomi / s'a dio mai volli
rendon degna di essere allacciata, munita di pur- come metafora oscena. gatorio e
, amato, non digiuno di sapere ma pur- tuttavia di tutto e di tutti ero
pensier non ci si pari innante, / pur- ghiam le menti e solleviamle al cielo
. savonarola, iv-476: fu vestito eh pur- pura e messogli una canna in mano
guerra alla falsità più che alla verità: pur- ch'egli sappia di offendere e scompiacere
restituito coll'impudente risposta che sarò approvato pur- ch'io voglia mutarvi i passi segnati
, luce in colore di aere, di pur- pura, di vino aureo. domenichi
volentieri: che mi fa a me? pur- clrio non porti un cartoccio. g
sembrano [gli stracci] quasi desiderosi di pur- arsi del tutto, e pare che