, venendo dopo il parto di un pulicane, a noia a frati.
se le allargò troppo, facendo il pulicane, che era strana cosa a vederlo
e tre cerbi, fuggendo dinanzi a pulicane che annasava la traccia, feciono sì
romore, che rondello s'avvide di pulicane. 2. dimin. cerbiétto
il popolo, che lo vidde [il pulicane] morto, perché morto lo fece
mastino, ed ella ingravidò di questo pulicane. bandello, 1-4 (i-57):
. andrea da barberino, iii-341: pulicane, per volontà d'uscire della carcere
. andrea da barberino, 225: pulicane gli lanciò un dardo, e rondello
destrezza di rondello: per questo cominciò pulicane a saettare el cavallo. nannini [
v. puliga e deriv. pulicane (ant. pullicané), sm
uno che aveva in prigione, chiamato pulicane, il quale era mezzo uomo e
mastino, ed ella ingravidò di questo pulicane. essendo pregna, si fuggì in
o incatenato per degnità; ed era chiamato pulicane. pierdntonio dello stricca legacci, 6-5
* buovo d'an- tona 'di pulicane. grazzini, 356: così sotto forme
montone; / febo s'è convertito in pulicane, / venere in lepre e marte
d'ecloga rusticale, è un 'pulicane ', pastorale in ottave (due
venendo, dopo il parto ai un pulicane, a noia ai frati.
frati. = dal nome proprio pulicane, tratto dalla tradizione romanzesca medievale.
puledro. pullicane, v. pulicane. pullicino, v. pulcino
il rabicane. = deriv. da pulicane (v.), per incr.
iii-341: voi avete nella prigione incatenato pulicane, il quale nacque d'una donna e