qualche comica idèa od ingegnoso bisticcio mi prude il labbro, non lo ringhiotto.
mio caro! benché sia santa e « prude » come una vecchia diavolessa inglese.
. nomi, 2-101: tanto mi prude l'amorosa rabbia, / che voglio fare
chi fosse dante. -grattare dove prude, dove pizzica: trattare un argomento
? -grattare qualcuno nei calcagni quando prude 11 capo: comportarsi in modo non
di leggiero. -grattarsi dove non prude: pentirsi invano. angiolieri,
/ là, dove non mi prude, sì mi gratto. -grattarsi gli
yeux doux, le petit maitre, la prude ': far l'occhiolino, il
l'aneddoto è subito in pelle, e prude. -essere la mignatta alla pelle:
prucurarìa, v. procuraria. prude, sm. ant. palude. -bot
ispano volgar., 2-31: lava dove prude e ponvi su di dette foglie.
, v-1-741: quel che tanto mi prude in questo mio stinco sbucciato è il1 passo
, 11-262: io non abbado se prude un desiderio più concreto / oltre alla doverosa
, 4-36: a questa qui, le prude!... borbottò fra i
sta a te occuparti di loro se ti prude, e del resto che c'è
: allora ci credi, allora ti prude, allora vuoi sapere? 4
locuz. -grattare qualcuno nei calcagni quando prude il capo: v. grattare, n
ha in testa., a tutti gli prude il didietro. -prudere la
lucini, 5-273: un re cui prude la brachetta per la moglie di un
le donne hanno ben altro pel capo quando prude loro la lingua. p. petrocchi
s. v.]: f gli prude la lingua ': dalla voglia di
. -toccare o stuzzicare qualcuno dove gli prude: provocarlo, esasperarlo ferendolo in qualche
/, mi avete stuzzicato ove mi prude. tommaseo [s. v.]
]: 'mi tocca dove mi prude ': di chi tocca un argomento o
xvu), deriv. da prude, per l'gnt. preude femme '
(prurigginóso), agg. che fa prude re, che provoca una
dolci immaginazioni e certa che l'orecchio le prude solo perché il suo amante favella di
racchiude; / mi avete stuzzicato ove mi prude. 12. richiudersi, rimarginarsi (
altra sbatte le porte. se gli prude, si grattino ». 9.
. g. prati, 1-176: mi prude / qui sotto a'panni da più
. rebora, 2-165: ora ci prude senz'unghia / la scabbia notturna, e
; / mi avete stuzzicate ove mi prude. tommaseo [s. v.]
o saturno, nell'ozi dell'olimpo ti prude l'uzzolo di scender sulla terra a
cxxi-ii-112: quanto a de sanctis mi prude da un po'una specie di gragnuola che
confermava seriamente che è davvero un tipo prude, e non le si conosce né
(nel 1671), deriv. da prude 'perbenista, moralista'; v. anche